Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 July 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 10 - Edizione IN)
L'epoca del Cavaliere
 
Diceva Giorgio Gaber: “Non temo Berlusconi in sé ma Berlusconi in me”. E in effetti il grande cantautore milanese aveva colto un elemento centrale del potere dell'attuale presidente del Consiglio e cioè il suo essere un fenomeno al di là della sua stessa persona. Perché l'uomo che ha così potentemente condizionato gli ultimi diciotto anni della vita pubblica italiana, senza dimenticare il periodo precedente in cui edificò il suo potere televisivo, è destinato a diventare oggetto di analisi come fenomeno storico dotato di una sua fisionomia, una sua cultura e un suo modo di rappresentare i tempi. Certo non in maniera sistematica, ma in grado di interpretare tensioni e orientamenti propri della società italiana capaci di suggestionare anche la sinistra, ad esempio con l'esasperata personalizzazione della politica o il condizionamento del mondo dell'informazione.
Ecco perché già oggi, quando la sua stella appare in declino dopo l'ultima tornata amministrativa e i referendum, è forse possibile iniziare a riflettere sulla sua figura in maniera scientifica. Ci hanno provato gli autori del volume “Berlusconismo. Analisi di un sistema di potere” (Laterza, € 16, pp. 254) curato da Paul Ginsborg, professore di storia dell'Europa contemporanea dell'Università di Firenze, e la giovanissima ma già apprezzata storica di origine cagliaritana Enrica Asquer. Il libro, che raccoglie gli atti del convegno omonimo organizzato da Libertà e Giustizia nel capoluogo toscano nell'ottobre 2010, ha il merito di riflettere nel concreto sulla genesi e la fenomenologia berlusconiana.
Gli autori dei saggi tra cui, oltre i curatori, si possono citare Gustavo Zagrebelsky, Marco Revelli, Giovanni Gozzini, Guido Melis, Gabriele Turi, Gianpasquale Santomassimo, Antonio Gibelli, Amalia Signorelli, non sono certo tra i sostenitori dell'attuale presidente del Consiglio. Sbaglierebbe, però, chi pensasse di trovarsi di fronte ad un libello meramente antipremier perché il tratto che emerge dalla gran parte dei contributi vuole analizzare seriamente il berlusconismo, ritenendolo dotato di elementi distintivi concreti e di una sua precisa fisionomia politica, a partire dalla categoria del patrimonialismo.
Si spazia così dall'analisi del retroterra della sua ascesa a partire dagli anni Ottanta, un decennio oggi al centro di una feconda stagione di studi, all'universo dei centri culturali nati per supportare l'ideologia del fondatore di Mediaset. Per arrivare al rapporto con la Chiesa cattolica e ai cambiamenti della società italiana in questi ultimi decenni, caratterizzati dall'emergere di una marcata tendenza individualista, irrorata da una ricezione acritica del sistema dei beni di consumo su cui la cultura berlusconiana ha saputo agire in maniera decisa e proficua e che sembra destinata a restare al di là della parabola politica del Presidente del Consiglio.
Centrali, sotto questo aspetto, le modificazioni impresse sul ceto medio, diviso tra chi rifiuta in maniera assoluta quella che giudica una deriva populista e chi invece si identifica nel messaggio mediatico berlusconiano, condividendo l'insofferenza verso le regole e l'acquiescenza verso un modello culturale come quello impostosi con la rivoluzione neoliberista.
Importanti sono anche i contributi che dimostrano come gli anni berlusconiani abbiano portato ad un'alta conflittualità, assimilabile ad una concezione calcistica della politica che divide in tifosi dell'uno o dell'altro schieramento, forse anche superiore rispetto a quella della Prima Repubblica dove pure c'era un minimo comune denominatore nonostante la Guerra Fredda. Berlusconi si pone in questo senso in una condizione di alterità rispetto alla classe politica del passato, utilizzando anche i canoni di quella che viene definita una personale neolingua, per cui chi lo avversa è necessariamente un nemico.
In questa cornice trovano spazio i suoi problemi giudiziari e la devastante conflittualità con la magistratura, ma anche la rappresentazione spregiudicata del corpo femminile come mero oggetto sessuale e merce da vendere in tv o da utilizzare nelle logiche di potere rette dallo scambio tra potente e sottoposto. In sostanza, dal libro emerge il profilo di quello che i curatori definiscono un “populismo culturale” espresso anche sul piano dell'estetica e della valorizzazione di stili di vita resi popolari dalle tv e questo mentre la società, al di là delle rappresentazioni mediatiche e delle favole dei reality, si impoverisce e si polarizza. Il berlusconismo come esperienza frutto dell'intreccio tra nuovo e vecchio con cui, lo vogliamo o no, dobbiamo e dovremo fare i conti anche nei prossimi anni.
Gianluca Scroccu
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - sassari
Master, scadono domani le ammissioni
 
 SASSARI. Scadono domani a mezzogiorno i termini per la presentazione delle domande di partecipazione al Master in Economia e Finanza Etica per lo sviluppo e la cooperazione, gestito dall’Università in collaborazione con l’assessorato regionale del Lavoro. L’obiettivo principale del master, di durata annuale, è offrire una formazione specifica incentrata sull’analisi della relazione tra sistemi economici tradizionali e sulle prospettive di finanza etica. Per tutte le informazioni visitare il portale web della Regione Sardegna (www.regione.sardegna.it) nella sezione riservata all’Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale, o attraverso il sito web dell’Università degli Studi di Sassari (www.uniss.it/studenti/).
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 46 - Sport
Il Cus Cagliari vuole essere all’altezza
Dirigenza al lavoro dopo il ripescaggio nella massima serie
MARIA GRAZIA PAIS
 
CAGLIARI. Sono passati 41 anni da quando, il 24 maggio del 1970, il Cus Cagliari fu promosso per la prima volta nella serie A femminile di basket. Il quintetto allenato da Roberto Usai espugnò il parquet del Palermo per 48-41 e potè iniziare i festeggiamenti. Erano anni d’oro per lo sport cagliaritano, lo scudetto del Cagliari, l’epopea di Gigi Riva e stava nascendo il miracolo Brill.
 In questo contesto trovò spazio anche la formazione universitaria che l’anno successivo regalò alla nazionale Silvana Lenzu, prima giocatrice sarda ad esordire in maglia azzurra (a Messina contro la Jugoslavia). Ora a distanza di tanti anni a Sa Duchessa si tornerà a respirare l’aria salubre della massima serie, soltanto accarezzata qualche anno fa, quando il parquet di Is Mirrionis ospitò la prima giornata con tutte le squadre più forti d’Italia. Da semplice spettatore il Cus si è ritagliato ora il ruolo di protagonista, accettando il ripescaggio dopo la forzata rinuncia della Reyer Venezia. Una decisione sofferta e ponderata che ha portato i dirigenti cagliaritani ad accettare la sfida, dopo averla a lungo rifiutata. È vero si tratta di un ripescaggio, ma la squadra nella super finale persa di misura con Alcamo ha dimostrato di aver meritato sul campo la promozione.
 E i dirigenti, con in testa Marcello Vasapollo, hanno deciso di salire sul treno in corsa. Per Vasapollo, uomo di calcio, da due anni prestato alla pallacanestro, sono state due stagioni intense. «Sono arrivato al Cus due anni fa quando i giochi erano praticamente fatti - spiega il dirigente cagliaritano - e dopo un inizio in salita, la squadra è riuscita a qualificarsi per i playoff. Lo scorso anno invece c’è stato l’exploit con le ragazze che sono cresciute partita dopo partita, facendo del gruppo il loro principale punto di forza. E anche io, neofita di questo sport mi sono appassionato alla palla a spicchi».
 Ora con il benestare della Fip si continua a lavorare alacremente per allestire un roster che possa affrontare senza troppi patemi la serie A. Confermata la stella Barbora Fabianova servono altre tre straniere e per questo che prima di accettare sono state chieste ampie garanzie alla Regione. L’avventura è ufficialmente iniziata e Cagliari è pronta ad abbracciare le universitarie per vivere tutti insieme questa nuova pagina di sport.

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