Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 June 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 15 - Edizione CA)
Brotzu: Puddu il nuovo direttore sanitario
Ieri la nomina dell'ortopedico, che resterà in carica per cinque anni
 
È l'ortopedico Remigio Carlo Puddu il nuovo direttore sanitario dell'azienda ospedaliera Brotzu. È stato nominato ieri (con la delibera 339) firmata dal direttore generale Antonio Garau.
Puddu guiderà il settore sanitario per i prossimi cinque anni. Sessantacinque anni, ha diretto fino a oggi il dipartimento di Emergenza e della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia. Si completano così i quadri dirigenziali dell'azienda, dopo la conferma, il 16 maggio scorso, del direttore amministrativo Bruno Simola.
LA ASL 8 Giovedì scorso invece il direttore generale della Asl 8 Emilio Simeone aveva nominato con due delibere distinte (la 732 e la 733) il nuovo direttore amministrativo e quello sanitario. Il primo incarico è andato a Vincenzo Serra, responsabile dell'unità di Programmazione e controllo di gestione dell'azienda sanitaria cagliaritana e per dieci mesi (da marzo a dicembre 2010) direttore amministrativo della Asl di Sanluri.
La seconda è stata una conferma: Ugo Storelli proseguirà il suo lavoro all'interno dell'azienda, dove dall'ottobre del 2009 ricopriva il ruolo di direttore sanitario. L'incarico sarà quinquennale.
L'AZIENDA MISTA Sempre durante la scorsa settimana erano stati nominati i vertici dell'azienda mista: Piero Tamponi (direttore amministrativo) e Roberto Sequi (direttore sanitario, che ha preso il posto di Gianbenedetto Melis) andranno a dirigere i due settori dell'azienda universitaria ospedaliera. Sulla loro scelta sono arrivate anche le critiche del rettore dell'ateneo cagliaritano Giovanni Melis.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Slitta il varo della Giunta
Il sindaco vorrebbe cinque donne nell'esecutivo
Continuano le consultazioni: oggi Zedda incontrerà i rappresentanti del Pd
 
Gli incontri vanno avanti: ieri Confindustria e rettore (la scorsa settimana era toccato ai vertici del Tribunale e all'arcivescovo Giuseppe Mani) - oltre ai compagni di partito di Sel -, oggi il Pd, domani o giovedì i consiglieri comunali di maggioranza. Il varo della giunta però è lontano, così come l'ufficializzazione dei nomi che ne faranno parte. «Manca ancora la quadratura del cerchio», dicono i più vicini al sindaco Massimo Zedda. E per quadratura del cerchio si intendono tre dettagli fondamentali. Innanzitutto il rispetto della promessa sull'ampia rappresentanza femminile nell'esecutivo (almeno la metà, stando a quanto detto in campagna elettorale), poi il veto sulla nomina dei consiglieri per evitare di «impoverire» l'aula. Terzo, Zedda dovrà cercare di non scontentare i partiti che lo sostengono.
GIUNTA LONTANA Ecco perché la presentazione della giunta potrebbe slittare almeno alla settimana prossima. Il Consiglio comunale invece dovrebbe essere convocato tra giovedì e venerdì. Sicuramente non oltre sabato, quando scadrà il termine che obbliga il primo cittadino a indire la seduta entro dieci giorni dalla proclamazione (dunque l'8 giugno) degli eletti. Il posto del vicesindaco e la presidenza dell'aula dovrebbero andare al Partito democratico: nel primo caso, nei giorni scorsi si è parlato di Valentina Sanna, per il secondo dei consiglieri Ninni Depau (capogruppo nella scorsa consiliatura) o Andrea Scano (il più votato nel Pd). L'intenzione di Massimo Zedda è quella di accorpare alcune deleghe, per portare a dieci il numero complessivo degli assessorati. Anche se appare difficile l'ipotesi di una guida unica per i Lavori Pubblici e per l'Urbanistica. Settori per i quali potrebbe essere impiegato Italo Meloni (ingegnere e docente universitario), su cui convergerebbero i consensi delle varie aree del Pd. Ma si parla anche di Francesco Deplano, architetto e componente della commissione urbanistica comunale. Un altro nome che circola in queste ore è quello di Filippo Spanu, ex capo di gabinetto di Francesco Pigliaru in Regione, a cui potrebbe andare la delega alla Programmazione.
QUOTE ROSA Pochi i nomi di donne, ed è questo uno dei nodi che Zedda dovrà risolvere per varare la giunta. A parte quello di Luisanna Loddo Frau (presidente dell'Associazione bambini cerebrolesi) per le Politiche sociali, per ora le ipotesi mancano, soprattutto se si escludono quelle elette in consiglio e le candidate che non hanno ricevuto abbastanza voti per entrare in aula. Il sindaco nel proprio esecutivo ne vorrebbe cinque.
Capitolo direttore generale: calano le quotazioni dell'ex vicepresidente della Regione Carlo Mannoni. Ma per questa, come per le altre poltrone, i giochi sono ancora aperti.
Michele Ruffi
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 15 - Edizione NU)
Master di Enoturismo a Nuoro
 
Il Master Must ha organizzato per il giovedì alle 10,30 a Nuoro il Simposio internazionale su Vino e Territorio. Il Master Must in Sviluppo turistico territoriale e gestione delle imprese organizzato in Sardegna dall'Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Regione arriva in città con una giornata di formazione per i propri allievi (che stanno attualmente frequentando le aule di Cagliari e Sassari) sul tema dell'enoturismo.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Medicina
Ematologi a convegno venerdì e sabato
 
Venerdì e sabato, dalle 15 alle 19.30 e dalle 9 alle 14, all'hotel Mediterraneo si tiene il congresso “Attualità in ematologia”. Durante i lavori, presieduti da Roberto Targhetta, si parlerà di un insieme di patologie che necessitano di ricerche, cure e assistenza molto costosa con un elevato impatto sociale. Dalle anemie ai tumori infantili, dai nuovi farmaci antitrombotici alle sindromi trombofiliche, dalla clinica e la genetica dell'emofilia all'epatite C, passando per le complicanze e le immunotolleranze.
Il board del congresso è composto da Anna Brigida Aru, Antonio Cocco, Francesco Corongiu, Roberto Ionta, Maria Rosa Mura, Antonello Nonnis, Antonietta Sanna e Roberto Targhetta. Tra i relatori, numerosi docenti dell'ateneo cagliaritano, come Antonio Cao, Renzo Galanello, Anna Maria Nurchi, Vassilios Fanos e Francesco Marongiu. Ai lavori intervengono anche Giovanni Di Minno (Napoli), Augusto Federici (Milano), Pier Mannuccio Mannucci (Milano), Maria Gabriella Mazzucconi (Roma), Massimo Morfini (Firenze), Pierluigi Solimeno (Milano). Il congresso prevede i crediti formativi per i medici, pediatri ed ematologi. Iscrizioni: Kassiopea (070.651242).
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Yale, Ferro tra le eccellenze
«Qui contano capacità, impegno, merito ed entusiasmo»
Il cagliaritano tra i migliori studenti dopo il primo anno nella prestigiosa università
 
Conquistare Yale è difficile. Risultare tra i cento migliori studenti del primo anno lo è molto di più. Enrico Ferro, cagliaritano, diciannovenne, è rientrato a casa per una breve vacanza con un risultato prestigioso.
Non era scontato. Perché per eccellere in uno dei migliori atenei del mondo - dove hanno studiato capi di Stato e premi Nobel - non basta avere un curriculum a cinque stelle. «Ci si misura con le migliori giovani intelligenze del mondo, ragazzi che arrivano a Yale e conoscono già cinque lingue o hanno vinto olimpiadi della chimica o della matematica in ogni angolo del pianeta o, chessò, hanno fatto parte del team che ha gestito la campagna elettorale, vincente, di James Cameron in Gran Bretagna». Studenti abituati a competere ai massimi livelli fin da piccoli.
IL PERCORSO Del resto, arrivare in uno degli esclusivi college di New Haven non è un traguardo. È solo l'inizio. Enrico Ferro l'ha capito quando, appoggiate le valigie, è stato chiamato a scegliere tra 1500 corsi nell'ambito di cinque “arti libere”: Ragionamento quantitativo, Scienze sociali, Scienze umanistiche e arti, Lingue straniere, Scrittura. Si chiama Shopping accademico : «Consentono di frequentare vari corsi per due settimane perché ciascuno possa scegliere quelli che preferisce», racconta Ferro. «Ma scegliere non basta: i corsi sono a numero chiuso e per essere selezionati occorre ottenere punteggi più alti degli altri nei test». Inutile dire che Enrico ha ottenuto i corsi che voleva.
MERITOCRAZIA Competizione, meritocrazia, impegno, entusiasmo. «Gli Stati Uniti, e Yale in particolare, sono tutto questo: chiunque, al di là dell'estrazione sociale, della religione, del colore, ha l'opportunità di mettersi in mostra».
Una'occasione a Enrico l'ha fornita il suo consigliere accademico, uno dei docenti (nel suo caso un professore di malattie infettive con cattedra a Yale e insegnamenti in Perù e Malesia) che l'università mette a disposizione di ogni studente. «La prossima estate andrò con lui in Perù e collaborerò con il suo team che si occupa di ricerca sull'Aids». Non male per uno che ambisce a fare ricerca in ambito medico. Prima di essere scelto, naturalmente, ha frequentato assieme a quattro geni come lui un corso sulle cellule staminali.
“OMBRA” DEI MEDICI Non solo. Studente del primo anno di college (il sistema americano prevede un quadriennio di college e da tre a cinque, a seconda della facoltà, di università) ha già potuto lavorare come “ombra” in un ospedale. «Seguiamo i medici, assistiamo ai loro colloqui con i pazienti, veniamo coinvolti». Roba che in Italia si fa solo dopo la specializzazione.
STUDIO E COMPETIZIONI Lezioni dalle 9 alle 13, pausa pranzo e studio sino alle 22,30, con pause per lo sport. La vita di Enrico Ferro, nel primo anno a Yale, è stata questa. Con piacevoli intermezzi. Come le competizioni sportive con Harward, acerrima rivale. «Alle olimpiadi universitarie hanno vinto loro nel football e noi nel nuoto». E lui, che eccelle nel nuoto, nel tennis e nello sci è stato tra i protagonisti.
Al termine dei due semestri, Enrico Ferro ha conseguito dieci esami ed ha avuto “A” in tutti. Il massimo. Prima di rientrare negli Usa andrà in Spagna, a Leon, per un mese. Negli Stati Uniti molti medici non conoscono lo spagnolo ed è pieno i ispanici da curare. Enrico si prepara a farlo.
Fabio Manca
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Sangue
All'Ersu aumentano i donatori
 
«Grazie ragazzi per la sensibilità, l'altruismo e per la responsabilità dimostrata nei confronti di un'emergenza così importante per la Sardegna». Così il presidente dell'Ersu Daniela Noli commenta il buon esito della campagna di sensibilizzazione sulle donazioni di sangue che si è svolta dal 6 al 10 giugno in collaborazione con l'Avis provinciale e in favore dell'Associazione sarda per la lotta contro la talassemia. Cento donatori contro i 71 dell'anno scorso, per una media di 20 al giorno: i dati dell'Avis riguardano esclusivamente le donazioni di sangue effettuate dalle autoemoteche nella casa dello studente di via Trentino. «È motivo d'orgoglio sapere che quest'anno hanno donato il sangue 30 studenti in più rispetto al 2010», prosegue Noli. «Ricordiamoci che la nostra Isola ha bisogno di donatori, non solo per i casi d'urgenza, ma anche e soprattutto per aiutare i malati di talassemia». Soddisfatto anche il presidente provinciale Avis, Antonello Carta: «La collaborazione con L'Ersu è sempre stata positiva».
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Dieci idee in gara per un premio finale di 100mila euro
Domani riparte Start Cup: la sfida tra cervelli e progetti innovativi
SILVIA SANNA
 
 SASSARI. C’è chi vuole produrre latte d’asina sarda e chi le produzioni tipiche vuole metterle in vetrina, attraverso la creazione di un portale abbinato a una destination card personalizzata. Ma c’è anche chi pensa a disabili e detenuti da reinserire nella società, e chi vuole diventare riferimento per gli artisti, con una community web dedicata alla musica dal vivo. In totale le idee sono 10, tutte interessanti a leggere la sintesi dei progetti. Ma solo quattro saranno scelte e parteciperanno al premio regionale Start Cup Sardegna 2011, la gara tra cervelli organizzata dall’Università, con la speranza di staccare il biglietto d’ingresso per la finale del Pni (Premio nazionale dell’innovazione), previsto a fine ottobre a Torino. La finale regionale si svolgerà a settembre: i quattro gruppi sassaresi se la vedranno con altrettante squadre cagliaritane. I migliori andranno avanti e si contenderanno a Torino, con colleghi provenienti da tutte le università italiane, una posta in gioco molto alta: un assegno da 100mila euro per quattro progetti presentati in altrettanti settori, cioè internet-web e ict, green (tecnologie ecosostenibili), bio e nanotecnologie, social innovation. L’idea d’impresa più interessante tra le quattro vincerà il Pni, ma anche per gli altri non tutto è perduto: durante il percorso di selezione il fondo d’investimento Quantica valuterà le proposte su cui indirizzare investimenti per 1 milione di euro.
 La strada verso il sogno inizierà domani pomeriggio (alle 16), nella sede del Comune all’ex Infermeria San Pietro, con la selezione dei quattro migliori progetti che partecipano alla fase locale. Subito dopo, la Start Cup entrerà nel vivo per il quarto anno consecutivo. Con un entusiasmo crescente, visti i risultati delle scorse edizioni: premi nazionali (Bioecopest - progetto sui pesticidi biologici - nel 2009 a Perugia), menzioni speciali e, soprattutto, contratti di lavoro. La scommessa del Liaison Office di Sassari (ufficio per il Trasferimento tecnologico) e dei responsabili Francesco Meloni e Giuseppe Demuro, si è rivelata una sfida vincente. Per questo, di anno in anno, cresce il numero dei partecipanti - tra ricercatori, studenti e docenti - desiderosi di dare gambe al proprio progetto imprenditoriale. I quattro gruppi che vinceranno la fase locale saranno affiancati da un commercialista che li aiuterà a trasformare l’idea di base in un business plan che possa essere competitivo nel mercato. Questi i dieci gruppi sassaresi in lizza: Colorazione simultanea Golgi-immunofluorescenza, Customer satisfaction project, D&P it’s time to live, Distretto rurale dell’asinello sardo, D-Shape, I feel Sardinia, iu.Live.net, Mobile application per la Sostenibilità, Multifunzionalità in agricoltura, VirtualZero.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
SOLIDARIETÀ
Studenti per l’Avis
 
Cento donatori contro i 71 dell’anno scorso, per una media di 20 al giorno. Sono i dati della campagna di sensibilizzazione sulle donazioni di sangue dell’Ersu che si è svolta dal 6 al 10 giugno in collaborazione con l’Avis provinciale e in favore dell’Associazione sarda per la lotta contro la talassemia. «Quest’anno hanno donato il sangue 30 studenti in più rispetto all’anno scorso, e speriamo che il trend rimanga in crescita», ha detto la presidente dell’Ersu Daniela Noli. Anche il presidente provinciale Avis, Antonello Carta, è soddisfatto: «La collaborazione con l’Ersu è sempre stata positiva. Nutro la speranza che per il futuro si possano studiare iniziative tali da poter incentivare e motivare maggiormente gli studenti».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Sassari
«Proprietari dei locali, non delle idee»
Il segretario del Pd replica al Pdl sull’utilizzo di Architettura per attività extradidattiche
 
ALGHERO. «La proprietà di un locale non prevede anche quella delle idee». Così, Mario Salis, segretario cittadino del Pd, replica all’interrogazione del capogruppo del Pdl in consiglio comunale Gianfranco Piras sull’utilizzo della sede di Architettura per manifestazioni extradidattiche.
 Il caso era scoppiato durante lo scorso fine settimana, quando si è saputo che Piras, con un atto ufficiale, aveva chiesto al sindaco Marco Tedde e al presidente dell’assemblea civica Antonello Muroni di fare chiarezza sulla conferenza sui rifiuti urbani organizzata qualche giorno prima dall’associazione «Abc» in un’aula dell’Asilo Sella, ceduto in comodato dal Comune alla facoltà di Architettura. In particolare, il capogruppo del Pdl contesta l’affidamento dei locali a quella che lui definisce «un’associazione politica di parte che nulla ha a che fare con gli scopi e le funzioni istituzionali cui l’immobile è destinato». Immediata la replica di Vanni Maccioco, preside della facoltà, che - evidenziando quanto l’università sia e debba essere un luogo di analisi e confronto di opinioni - si dichiarava sconcertato e offeso dal tono e da certi aggettivi usati nell’interrogazione.
 Una presa di posizione netta che pareva aver chiuso la querelle, almeno per il momento. E invece ecco che ieri a intervenire sulla questione è arrivato anche Mario Salis, del Partito democratico. Parole dure, le sue. Sin dall’inizio: «Ancora una volta il Pdl non rispetta i bordi del vaso - dice - e chiede accertamenti sull’ospitalità resa dalla facoltà di Architettura nientemeno che a una conferenza sullo smaltimento dei rifiuti». Poi, la difesa degli organizzatori. «Abc - continua Salis - sta per Alghero bene comune, associazione apartitica già colpevole di avere tra i promotori un urbanista della stessa facoltà, che ha l’unico peccato di mettere a disposizione la sua professionalità con la leggerezza delle cose scontate, naturali, non immaginando le ciglia aggrottate o la preoccupazione istituzionale di chi vede lo spettro dell’uso privato dell’istituzione pubblica».
 Il segretario cittadino del Pd va dritto al segno. «Piras - continua - chiede se i termini della cessione in comodato dell’ex asilo Sella preveda simili iniziative. Lo rassicuro io: non le prevede. Perché a nessuno verrebbe in mente di mettere per iscritto la garanzia dell’autonomia di una facoltà, la cui libertà è tutelata dalla Costituzione». (a.m.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 43 - Sport
L’11 luglio per i rossoblù pre ritiro e test
Dopo una settimana tutti ad Asseminello, il debutto contro il Cus
La scaletta prevede una partita ogni sette giorni
MARIO FRONGIA
 
ASSEMINI. Debutto con i campioni d’Italia del Cus cagliari. Comincia a prendere corpo la stagione e il prossimo ritiro dei rossoblù di Donadoni. ovviamente, sono ancora tante le decisioni da prendere e le date da confermare. Ma qualcosa dal Centro tecnico Ercole Cellino comincia a trapelare. Il pre ritiro, ad esempio, è fissato per l’11 luglio.
 Test atletici e psicofisici, oltre alla classica visura della bilancia, costituiscono ilk menu del richiamo. In agenda, coordinati dallo staff sanitario guidato da Marco Scorcu, anche le visite specialistiche. Tappa a scaglioni al Policlinico universitario di Monserrato e alle altre strutture cliniche di fiducia del club di viale La Playa. In tutto, quattro giorni che si annunciano abbastanza intensi. Poi, Donadoni darà un temporaneo rompete le righe prima del via definitivo. Salvo modifiche dell’ultimora, Cossu e soci devono ritrovarsi ad Asseminello lunedì 18 luglio intorno alle 19. Dalla mattina seguente si fa sul serio e senza sconti. E siamo alle prime amichevoli. Ad aprire le danze con un test sulla palla, il match con la squadra del Cus Cagliari. Selezionato da Paolo Busanca, il team universitario è reduce dai campionati nazionali tenutisi a Torino. Dal Piemonte i ragazzi di Sa Duchessa, guidati in panca dal vice di Busanca, Gianni Maricca, sono rientrati con lo scudetto.
 Il titolo, che mancava al centro sportivo universitario cagliaritano da dieci anni, è il nono in mezzo secolo di campionati. Curiosità: tra il 1983 e il 1989 il Cus ne ha vinti tre con una squadra in cui a centrocampo era titolare inamovibile Francesco Marroccu, attuale direttore generale rossoblù. Si diceva dell’amichevole: Donadoni vorrebbe giocarla al termine della prima settimana di lavoro. La scaletta - test sulla palla - pare preveda un’amichevole ogni sette giorni.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Sardegna
A caccia di laureati
LAVORO VERDE
 
CAGLIARI. C’è bisogno di laureati in «green jobs», il lavoro verde. Lo conferma il Sole 24Ore, che ieri scriveva: «Oggi c’è una chance in più per gli studenti che scelgono le facoltà di scienze naturali, biologia e agraria, perché la green economy è un settore in forte espansione ed è alla ricerca di nuovi talenti». Ma una domanda sorge spontanea: le università di Cagliari e Sassari si sono accorte che il mercato è cambiato? Chissà. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
InformaAnimation, per comunicare meglio
Un workshop progettuale alla facoltà di architettura
ALGHERO Dal 15 giugno esperti europei a confronto
FABIO CANESSA
 
Dopo un intenso lavorare di preparazione sta per partire ad Alghero la prima edizione del workshop progettuale «InformAnimation», organizzato dal laboratorio animazionedesign della facoltà di Architettura nell’ambito del programma intensivo Erasmus. Il progetto riunirà in città, tra il 15 giugno e il 3 luglio, un gruppo di lavoro internazionale composto da docenti e studenti di diversi istituti e università europee (Italia, Spagna, Regno Unito, Grecia) di design, comunicazione visiva, animazione e giornalismo.
 Il titolo del corso, «InformAnimation», sta a indicare una tematica emergente nel campo della comunicazione: il ricorso sempre più frequente all’animazione per rendere più comprensibili, accessibili, contenuti informativi complessi. Grazie alla chiarezza e all’immediatezza il linguaggio dell’animazione ha acquisito una posizione di crescente centralità nello scenario della comunicazione globale. Soprattutto con lo sviluppo dello spazio informativo in Rete.
 Un progetto importante che pone quindi Alghero, la Sardegna, all’avanguardia del settore dell’animazione, della comunicazione, delle nuove tecnologie e che prosegue in qualche modo il lavoro portato avanti dal laboratorio animazionedesign della facoltà di Architettura che già da qualche anno organizza in città «Animatti», la scuola estiva sull’immagine animata.
 Gli allievi del corso svilupperanno progetti legati al mondo reale, commissionati da laboratori di ricerca, istituti e associazioni del settore non-profit che hanno elaborato documenti, basati su contenuti problematici legati alla loro attività, che specificano in maniera dettagliata le loro esigenze comunicative, Progetti che spaziano per esempio dalla sensibilizzazione ambientale, con un progetto di riforestazione sostenuto dall’organizzazione Celim in Zambia, alla divulgazione scientifica delle nanotecnologie, con il laboratorio di ricerca di Porto Conte, a iniziative per la promozione del microcredito a sostegno delle economie locali in Honduras, con l’organizzazione non-profit Stro-Olanda.
 La prima settimana di lavoro sarà caratterizzata dall’approfondimento didattico con i docenti impegnati in diverse lezioni sul linguaggio e le varie tecniche di animazione. A partire dalla seconda settimana di lavoro (quando si svolgeranno anche alcune conferenze serali aperte al pubblico all’asilo Sella) i partecipanti al corso, guidati da docenti e ricercatori inizieranno a sviluppare le soluzioni progettuali animate con cui il progetto «InformAnimation» vuole dimostrare la potenzialità di questo nuovo linguaggi per comunicare informazioni complesse. Ci sarà anche un gruppo selezionato di esperti - provenienti dal mondo dell’insegnamento universitario, dell’animazione, della cultura e del giornalismo - che oltre a portare il loro punto di vista, contribuendo attivamente all’attività didattica e progettuale del corso intensivo avranno il compito di valutare i risultati raggiunti dal corso, sia nell’ insieme sia nei termini del loro impatto e della potenziale ricaduta. Tra questi: Alfio Bastiancich, fondatore e direttore di «Cartoons on the Bay» (il più importante festival italiano sull’animazione); Cristiana Collu, direttrice del Museo MAN di Nuoro; David Daniels, grafico e animatore londinese; Luca Pagni, giornalista del quotidiano “La Repubblica”; Alberto Seassaro, docente di disegno industriale ed ex preside della facoltà di Design del politecnico di Milano.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Vita e segreti degli ebrei catalani
La storia della comunità ebraica di Alghero riscritta dagli archeologi
Il professor Marco Milanese dell’università di Sassari è intervenuto al Louvre per raccontare le vicende del ghetto
FEDERICO SPANO
 
Un secolo e mezzo di storia, tra la conquista catalana e la cacciata degli ebrei dalle terre d’Aragona. Centocinquant’anni di vita quotidiana, commerci, ascesa e declino di grandi famiglie, fughe di massa e grandi conversioni, riscoperti attraverso le indagini archeologiche e le ricerche negli archivi.
 La breve ma intensa storia degli ebrei algheresi, consumata tra il 1354 e il 1492, è stata ricostruita e raccontata dall’archeologo Marco Milanese davanti a una platea d’eccezione, nell’auditorium del Louvre di Parigi. Studiosi di mezza Europa hanno ascoltato per più di un’ora le particolarità e la ricchezza di una comunità che visse integrandosi con quella cristiana. In Sardegna, la comunità ebraica algherese fu la seconda, per importanza, dopo quella cagliaritana.
 Gli studi di Marco Milanese sono stati i primi, in Italia, fatti espressamente su una comunità ebraica medievale. Anche in Europa sono pochissimi gli studi analoghi. Grazie alle ricerche fatte negli ultimi quindici anni, infatti, è stato possibile avere informazioni sull’ubicazione esatta del quartiere ebraico, sulla tipologia delle abitazioni, sull’area in cui sorgeva la sinagoga, sul modo in cui vivevano gli ebrei e quali commerci effettuavano.
 «L’area del quartiere ebraico è stata oggetto, dal 1996 a oggi, di numerosi interventi di scavo archeologico, realizzati in sinergia tra Comune, Soprintendenza e università di Sassari - ha spiegato Milanese -. Si è trattato di interventi molto diversi tra loro per la dimensione delle aree scavate, le motivazioni e i tempi di realizzazione». Se da un lato gli scavi hanno dato informazioni preziosissime, risultati altrettanto importanti sono arrivati dalle indagini negli archivi, fatte da Cecilia Tasca, una studiosa dell’università di Cagliari. Quest’ultima, infatti, ha trovato molti documenti “nuovi” e li ha riordinati e integrati con quelli già noti. L’esito di questa indagine è stato fondamentale per lo studio della comunità ebraica catalana. In pratica, è stato possibile sovrapporre la storia scritta con quella “materiale”: i documenti hanno confermato gli indizi raccolti sul campo.
 Nel suo intervento a Parigi, Marco Milanese ha messo in evidenza il modello non segregativo di Alghero. Sebbene ci fosse una zona a prevalente abitazione ebraica, nell’area erano presenti anche tanti cristiani. In particolare nella penisola che, a partire dalla cattedrale, si protende verso il porto, centro degli scambi commerciali degli ebrei. «Nel 1354 un nucleo eterogeneo di 30-40 famiglie ebraiche, di provenienza catalana, aragonese, maiorchina, castigliana e siciliana si stabilì ad Alghero proprio a seguito del ripopolamento della città a opera di pobladors catalano-aragonesi, dopo la definitiva occupazione operata da Pietro III - ha aggiunto l’archeologo -. Tra il 1370 e l’inizio del XV secolo si insediarono ad Alghero, in due differenti ondate, altre famiglie ebraiche di ricchi mercanti provenienti dal sud della Francia, dalla Provenza e dalla Linguadoca, con un ruolo importante nel commercio del corallo. Ed è proprio da questa zona che arrivò una delle famiglie più influenti, quella dei Carcassona, che segnò pagine importanti nella storia della comunità ebraica algherese e della città stessa. La presenza dei Carcassona, per i rapporti privilegiati che questa famiglia ebbe con la corte aragonese, dovette alleggerire, per gli ebrei algheresi, il peso della crescente discriminazione attuata, nel XV secolo, nei confronti dei giudei residenti nei territori della Corona d’Aragona. Si stima che nella fase più florida, all’inizio del 1400, ad Alghero vivesse una comunità composta da circa 700 persone. In Sardegna, come nel resto del regno, la repressione culminò con l’espulsione decretata nel 1492 da Ferdinando il Cattolico: per gli ebrei l’unica alternativa all’esilio fu la conversione». I Carcassona, che guardavano al commercio e alla finanza in modo pragmatico, scelsero la strada della conversione. Non è un caso, infatti, che i membri di questa famiglia continuarono ad avere incarichi pubblici importanti: nel 1515, per esempio, Francesco Carcassona fu capo della Dogana di Alghero. Al di là di questo caso, però, molti ebrei decisero di non convertirsi e lasciarono la città. Risale proprio alla fine del 1400 il periodo di abbandono e degrado del quartiere ebraico. Quell’area della città, all’inizio del 1500, fu teatro di grandi cambiamenti e trasformazioni. Dove sorgeva la sinagoga, per esempio, fu costruita la chiesa di Santa Croce.
 L’intervento del professor Milanese, ordinario di Archeologia all’università di Sassari, si è concluso con un ampio dibattito e con l’avvio di una collaborazione tra il Louvre e l’ateneo turritano.

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