Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 June 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Sanità
Tamponi e Sequi all'azienda mista
 
Piero Tamponi direttore amministrativo e Roberto Sequi (ex Brotzu) direttore sanitario. Saranno loro ad affiancare il direttore generale Ennio Filigheddu ai vertici dell'azienda mista ospedaliero-universitaria. L'assetto dirigenziale è stato definito ieri mattina con il sì dei diretti interessati e risponde all'esigenza di una dirigenza monocolore indicata dai vertici della Regione. I tre fanno riferimento ai Riformatori sardi. Via, dunque, Gianbenedetto Melis, il ginecologo-manager che sino ad oggi ha governato il settore sanitario dell'azienda mista e con il quale il rettore, Giovanni Melis, aveva avviato una serie di progetti.
Fumata nera, invece, per la Asl 8 e il Brotzu, dove è dato per imminente l'arrivo di Attilio Murru e Ugo Storelli, rispettivamente alla direzione amministrativa e a quella sanitaria.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Sport (Pagina 46 - Edizione CA)
CONGRESSO. Al Policlinico
Esperti mondiali parlano di sport e diagnostica
 
Si terrà lunedì 13 e martedì 14 giugno, presso la sala congressi del Policlinico universitario di Monserrato, l'incontro scientifico che avrà come oggetto l'Imaging diagnostico dell'apparato muscolo scheletrico. Il congresso, presieduto da Francesco Mastio e da Umberto Scarinci, e coordinato dal responsabile scientifico Luigi Casciu, avrà tra i suoi relatori alcuni fra i maggiori esperti mondiali dell'argomento, come Jennifer Bencardino, della New York University, e Lynne Steinbach, della University California of San Francisco.
Il congresso, che si svolgerà nell'arco di due giorni, non è indirizzato ai soli medici, in particolare radiologi, ortopedici, medici dello sport e reumatologi che vogliono ampliare le loro conoscenze nell'ambito della diagnostica per immagini, ma anche a tutti coloro che orbitano nel comparto della sanità e soprattutto nel mondo dello sport, sia a livello professionistico che amatoriale.
L'accesso all'iniziativa è libero e anche un cittadino comune troverà motivi di interesse visto e considerato che gli argomenti trattati e le patologie prese in esame hanno un rilevante impatto sociale nella vita di tutti i giorni. Gli sportivi, in particolar modo, avranno l'occasione di confrontarsi con specialisti che tratteranno in maniera dettagliata le singole patologie.
Gli argomenti verranno sviscerati e approfonditi nelle due giornate del congresso, che avrà inizio lunedì alle 8.30. Nella prima giornata verranno trattati in particolare gli aspetti diagnostico-clinici nel decorso post operatorio, prendendo in esame ad esempio la ricostruzione del legamento crociato anteriore o l'aspetto post chirurgico delle fratture. Nel pomeriggio, invece, si parlerà delle neuropatie. Nella seconda giornata verranno presi in esame argomenti specifici della patologia traumatica sportiva e degenerativa, in particolare la risonanza magnetica di gomito, polso, anca, menischi e articolazioni nelle lesioni sportive.
Alessandro Steri

 LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
CHIA
Malattie linfatiche
 
CAGLIARI. Si apre questa mattina alle 9 presso Chia Laguna Resort il decimo Meeting Internazionale del Consorzio Interlymph, i cui lavori andranno avanti fino a lunedì 13 Giugno. Attesi i maggiori esperti mondiali di malattie linfatiche. L’International Lymphoma Epidemiology Consortium (InterLymph) è un Consorzio Internazionale creato nel 2001 e promosso dal National Cancer Institute degli Stati Uniti, che raccoglie numerosi gruppi di ricerca e circa cento ricercatori di diversi Paesi, impegnati in studi di epidemiologia molecolare sui linfomi. All’interno del Consorzio, il gruppo di ricerca italiano sulla interazione geni-ambiente nell’eziologia dei linfomi è coordinato da Pierluigi Cocco, professore associato di Medicina del Lavoro all’Università di Cagliari. L’obiettivo principale di InterLymph è la creazione di sinergie necessarie per definire i fattori causali dei linfomi in generale e dei singoli sottotipi in particolare, nonché della loro crescente incidenza in varie parti del mondo. b.c.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Fatto del giorno
Il futuro dell’energia è nelle rinnovabili
Università in prima fila per migliorare i sistemi di produzione
 
Il convegno “Energie Rinnovabili in Sardegna: Prospettive di Sviluppo e Attività di Ricerca dell’Università di Sassari” del 14 maggio u.s. è stato organizzato dal gruppo di lavoro sulle “energie rinnovabili”, costituitosi di recente in coerenza con gli obiettivi dell’Università che vuole avvicinare l’accademia alla realtà economica e sociale del territorio. Il tema del convegno è apparso perfettamente in linea con l’attualità delle problematiche legate alla produzione di energia.
 All’incontro sono stati invitati i rappresentanti di Novamont ed E.On, due gruppi industriali di livello che hanno manifestato la volontà di investire nel nord-ovest della Sardegna sulla chimica verde e sul foltovoltaico. In particolare, l’accordo di massima prevede investimenti sul territorio per attivare la produzione di energia da biomasse e per l’attivazione della filiera sulla bioplastica. Ma è soprendente che mentre tutto questo viene ipotizzato in maniera fumosa, sia scritto invece con chiarezza della chiusura dell’industria chimica. Ma perché? Ci chiediamo se le attività non possando andare avanti in parallelo chiudendo una delle due al momento opportuno. Si vuole chiudere il cracking? Va bene, ma soltanto quando l’altro sistema è attivo e produttivo. È così difficile capirlo? È come se un contadino decidesse di non seminare il grano in un terreno in attesa di un altro tipo di coltura. E nel mentre come camperebbe la famiglia? Ma tutto appare fermo. Tante proposte, tante iptoesi, ma alla fine si ritorna al punto di partenza. Insomma un gioco di “stop and go”, di frenate e di accelerazioni, di paure e di incomprensioni, di aut aut e di incoraggiamenti, che sino ad oggi non ha portato da nessuna parte. L’unità dei rappresentanti del territorio è la condizione indispensabile per essere credibili, una unità che deve essere granitica, tanto più che i tempi sono maturi per chiamare attorno ad un tavolo le parti che devono prendere le decisioni. L’Università offre il tavolo, agli altri il compito della scelta dei commensali e delle pietanze. Tutto questo tenendo presente che le fonti rinnovabili non devono essere utilizzate ad un ritmo più veloce rispetto al tempo necessario per la loro rigenerazione, e prendendo in considerazione l’ipotesi che l’energia da biomasse derivante da colture estranee all’habitat o da monocolture potrebbe arrecare seri danni agli ecosistemi ed agli equilibri biologici dell’ambiente.
 Nell’occasione l’accademia ha voluto mettere a disposizione della produzione le proprie competenze, esposte nel corso del convegno in una sorta di bancarella, o meglio di vetrina della scienza, bene in vista e sotto lo sguardo di tutti i cittadini. È stata una occasione per guardare al futuro, un futuro dell’energia che non può non essere basata sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Per questo motivo è necessario che la ricerca sia continuamente stimolata, al fine di migliorare i sistemi di produzione e la formazione specialistica dei lavoratori del settore. L’obiettivo è chiaro: costituire un centro di ricerca polivalente di respiro internazionale per stimolare la ricerca di base ed applicata nei vari campi delle energie rinnovabili. Un progetto forte, ma anche un invito che si vuole rivolgere agli imprenditori, alle istituzioni locali e regionali, per una fattiva collaborazione, perché la competizione vincente è quella che dispone di un più alto valore aggiunto rappresentato dalla conoscenza e dal sapere.
 
LA NUOVA SARDEGNA5 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
UNIVERSITÀ
Anche l’Ateneo ha la sua corale
 
SASSARI. È stato firmato ieri mattina, davanti al notaio, l’atto istitutivo dell’associazione Coro dell’Università degli studi di Sassari. Composto anche il consiglio direttivo: il presidente è il rettore Attilio Mastino, il vicepresidente Grazia Fenu, docente dell’Ateneo e delegato rettorale per le attività del coro, il tesoriere Mariantonia Virdis, in rappresentanza del Centro ricreativo culturale dell’Università, il segretario Maria Giuseppe Amadu, studentessa e componente del coro. Fanno parte del direttivo anche il prorettore Laura Manca e gli studenti Monica Cannea e Sergio Manca. È stato confermato per un anno il maestro Daniele Manca che già dirigeva il coro. Nel corso della prima riunione del consiglio direttivo dell’associazione sarà nominato un direttore artistico.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Fatto del giorno
La battaglia del quorum
Segni: «Stavolta è in gioco una fetta di democrazia»
 
 CAGLIARI. L’appello è stato bello ed efficace. Di quelli che sanno dare ancora la scossa: «Vota come vuoi, ma vai a votare. Comunque». Al di là delle quattro schede colorate e del loro contenuto, a mettere lo slogan in piazza, sono stati quelli che da sempre difendono l’incanto della democrazia diretta. E sanno bene che stavolta si giocano tutto. In una mano sola. Domenica e lunedì, per i referendum è la prova del nove, o meglio ancora un’ultima chiamata. Se non si sfonda il quorum, in quella due giorni, il rischio di una caporetto referendaria c’è ed è forte.
 Mario Segni non si nasconde: «È vero. Stavolta c’è in gioco una fetta di democrazia». Il padre del referendum del 1991, quello della spallata vincente alla “preferenza unica”, si ripresenta sulla platea con passione. L’ha esibita dappertutto, anche sulla Rete, perché i referendum sono pure una sua creatura e li difende con grinta.
 Sul blog, ha scritto: «Domenica e lunedì, sia chiaro, bisogna andare a votare per la sopravvivenza stessa dello strumento referendario». Poi di persona aggiunge, con un’altra sottolineatura forte: «Dobbiamo fermare - dice - chi, partiti più o meno storici e politici di professione, vuole uccidere, come ha tentato già di fare, la forza genuina della volontà popolare. Vuole ucciderla, perché sa che è scomoda. La verità è una sola: il manovratore non vuole essere disturbato dal referendum, che rimane l’espressione più autentica della democrazia diretta».
 Il messaggio di Segni è chiaro, «Non facciamoci scippare un nostro diritto costituzionale», ribadisce, dopo aver tirato le orecchie a quelli che da «luoghi istituzionali» lanciano appelli a favore della diserzione. «È un altro brutto esempio - dice - di come alcuni personaggi siano capaci di mettersi l’etica della politica sotto i piedi. Per questo è stato ammirevole il Capo dello Stato, nel dire che lui andrà a voltare. Gli italiani prendano esempio dalle sue parole».
 È giusto, ma chi insegna diritto costituzionale all’università di Sassari, Pietro Luigi Pinna, non si sorprende per la presenza della folla del non voto: «Prima di tutto, va detto che questi appelli sono ammissibili. Certo, potremmo discutere sull’etica di metterli in piazza da parte dei rappresentanti delle istituzioni, ma comunque di per sé non sono illeciti». Nel suo discorso, il professore affronta anche un altro aspetto significativo: «I referendum non sono vergini e candidi come qualcuno vuol far credere. Da sempre incidono sulle maggioranze e sulle opposizioni, sui partiti e sul governo, e dunque la politica ci vuole mettere le mani sopra. Lo ha fatto e lo farà ancora». Forse è per questa contaminazione che dal 1995 ad oggi, ventiquattresima volta su sessantadue referendum abrogativi, il quorum è stato un miraggio? Mario Segni ha una sua idea: «È il sistema, nelle sue diverse sfaccettature, ci metto dentro anche la Chiesa nel caso della procreazione assistita, a essersi blindato. Lo ha fatto per paura ed è per questo che lo strumento referendario continua a essere boicottato se non addirittura attaccato e demolito».
 C’è di più, secondo Segni: «Se al boicottaggio, aggiungiamo il progressivo disinteresse, che purtroppo spesso tocchiamo con mano, verso un voto dove i partiti impongono tutto, compreso il nome degli eletti, è ancora più evidente perché in questi anni è stato difficile raggiungere il quorum».
 C’è anche un altro aspetto negativo e ha pesato molto sul flop delle altre chiamate alle urne del voto popolare: l’abuso che è stato fatto dello strumento. Negli anni, è stato logorato fino a tal punto e anche con quesiti spesso peggiori di un test per futuri magistrati, da fiaccare persino l’elettore più fedele. E sull’effetto intolleranza Pietro Luigi Pinna svela un retroscena: «Dopo il fallimento di quelli del 1997, in molti ipotizzarono una riforma ad esempio del numero delle firme da raccogliere, mentre altri dissero di voler cancellare lo sbrarramento del quorum, ma alla fine non è stato fatto nulla. Tutto è rimasto com’era. Ed è per questo che, in punta di diritto, noi costituzionalisti oggi possiamo dire soltanto: questi referendum ci sono e questi dobbiamo tenerci». Se non ci sono alternative, sostiene Mario Segni, domenica e lunedì va percorsa ancora la strada maestra della difesa del diritto: «In questa situazione, qualunque altro progetto punterebbe a raggiungere soltanto un obbiettivo inaccettabile, che poi è quello di spogliare il cittadino del suo vero potere reale: dire cosa pensa, quasi in diretta, delle decisioni del Palazzo».
 Mario Segni, è ovvio, andrà a votare, il professor Pinna lo stesso. Con l’ex senatore che sul blog ha scritto in anticipo le sue scelte al seggio: «Un sì e tre no. Il mio sì sarà sul legittimo impedimento, perché da sempre sono contrario alle leggi ad personam». Per poi aggiungere subito, con l’affetto del buon padre di famiglia: «Sul contenuto dei quattro referendum ognuno la può pensare come vuole ma l’importante è che stavolta gli italiani vadano a votare». In difesa della democrazia, quella vera, quella diretta.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie