Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 June 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 17 - Edizione CA)
Sport e ricerca: studi sardi illustrati a Liverpool
UNIVERSITÀ. Presentati i risultati del progetto ideato da ateneo e Coni
 
Lo sport e la ricerca scientifica, due mondi che dovrebbero andare a braccetto: nei paesi anglosassoni è normale che sia così. Ma anche in Sardegna qualcosa si sta muovendo, grazie ad un progetto triennale firmato dall'Università di Cagliari e dal Coni: ieri, in Rettorato, la presentazione dei risultati ottenuti nel 2010 e le prospettive per quest'anno. Al “Laboratorio dello Sport”, ideato dal Coni Sardegna, hanno partecipato lo scorso anno tredici progetti, provenienti dalle università di Cagliari, Roma, Foggia e Sassari. Tra questi, i migliori sei parteciperanno al congresso sportivo internazionale più accreditato in Europa, che si terrà a Liverpool dal 6 al 9 luglio: in quest'occasione le ricerche, interamente progettate e svolte in Sardegna, saranno presentate ad una comunità scientifica proveniente da tutto il mondo. Il progetto che ha ricevuto la valutazione più alta è del ricercatore Massimiliano Pau, del dipartimento di Ingegneria Meccanica: presenterà una ricerca sulla biomeccanica delle giovani pallavoliste.
«I lusinghieri risultati conseguiti dai nostri ricercatori confermano la qualità della ricerca scientifica dell'ateneo», ha commentato il rettore Giovanni Melis. «Questo ci consente di valorizzare le professionalità dei giovani che si laureano nel corso di Scienze motorie, e di ampliare i loro spazi occupazionali». Risultati eccellenti, quasi insperati, per il presidente del Coni Sardegna Gianfranco Fara: «Era un progetto ambizioso, ma abbiamo fatto un salto di qualità coinvolgendo tanti bravi ricercatori a lavorare per le esigenze dello sport agonistico sardo». Il bando del 2011 è pronto all'avvio con dodici progetti, quattro dei quali giudicati eccellenti dalla commissione scientifica internazionale.
Francesco Fuggetta
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 55 - Edizione CA)
Cagliari, la psicomappa
«Scusi, da che parte per evitare il centro?»
A Leggendo Metropolitano l'esplorazione di Biondillo
 
L'idea alla base di “In tutti i sensi” - workshop di architettura nel festival Leggendo Metropolitano - era quella di creare una sorta di mappa sentimentale di Cagliari attraverso percorsi a piedi all'interno e ai confini della città, provando a rivolgere a luoghi, strade e palazzi uno sguardo nuovo, come se li si guardasse per la prima volta. Il workshop è stato ideato da Gianni Biondillo, scrittore e architetto milanese, in collaborazione con la facoltà di Architettura dell'Università di Cagliari, e ieri ne è stato presentato il sunto durante l'incontro serale, con la proiezione di una piccola selezione delle foto scattate durante il percorso e la testimonianza dello scrittore che lo ha animato - in attesa che tutto il materiale venga raccolto e reso disponibile, magari sul web.
Il percorso, da Pirri fino a Giorgino, serviva a mostrare come in fondo si conosce la città in cui si vive molto meno di quanto si creda, perché spesso si tende a darla per scontata. Lo sguardo del flaneur, in questo caso, può essere d'aiuto. «Durante il percorso non abbiamo usato mappe, spesso ci si sbagliava, ci si perdeva e si ricominciava di nuovo», racconta Biondillo. «L'idea della psicogeografia implica la deriva nella città, il perdersi, fare in modo che l'umore del momento o della giornata interagisca con tuo modo di camminare per le strade e di vedere la città». Spesso lo sguardo di chi non conosce bene la città è utile per coglierne aspetti che chi ci vive tende a trascurare. «A Cagliari sono già venuto e ogni volta ne aggiungo un pezzo nel mio immaginario, ogni volta vedo una città diversa», racconta lo scrittore. «L'idea di partire da Auchan, che sarebbe il classico non luogo senza definizione territoriale o identità, passando attraverso le periferie della città, i suoi confini, i suoi cavalcavia, mi ha mostrato una città moderna, contemporanea, che non è relegata solo alla sua memoria storica - anche se quella memoria ha un impatto visivo straordinario, penso ad esempio a Castello. Poi siamo andati verso il mare e abbiamo visto le varie tonalità di azzurro, quelle del mare, dello stagno, delle saline; e infine nella cappella dove il santo della città viene portato ogni anno. Ecco, ho visto una città che cambia continuamente paesaggio, panorama». Il workshop è idealmente legato all'ultimo libro di Biondillo (scritto con Michele Monina), “Tangenziali”, ovvero due viandanti che girano Milano e ne tracciano dei percorsi emotivi, cogliendo le trasformazioni, le contraddizioni e i conflitti. «Uno degli aspetti che ci tengo a sottolineare è come Milano non è solo quella che vive dentro i Navigli, è soprattutto la sua periferia. Come Cagliari non è solo Castello. Le periferie non sono luoghi orribili. Bisogna però dar loro identità, dignità e cittadinanza. Quando sono arrivato a Sant'Elia, ho invidiato chi abita all'ultimo piano dei palazzi. Ha una vista che io non ho».
E oggi chiusura della rassegna. Alle 10,30 in via Santa Croce, Sala delle Mura, “Lo sguardo di Ulisse” con Gianfranco Bottazzi e Antonio Sciotto. Alle 17, nel Chiostro, “Terra territorio e scrittura” condotto da Saverio Simonell, con Davide Longo e Roberto Alajmo. Alle 18,30 “Le occasioni del cinema” condotto da Gian Luca Favetto, ospiti Steve Della Casa, Vinicio Canton e Cinzia Bomoll. Alle 20, Bastione di S. Croce, Moni Ovadia intervistato da Michele De Mieri, introduce Anna Paola Ricci.
Andrea Tramonte
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 15 - Edizione CA)
COMMENTI
Protesta (tributaria) dei sardi
Dal Sulcis un esercito popolare contro Equitalia
 
La manifestazione contro Equitalia a Cagliari è stata clamorosa e diversa dalle altre di natura economica degli ultimi tempi, organizzata da soggetti accomunati dall'impossibilità di far fronte alle azioni esecutive poste in essere da Equitalia per le obbligazioni a loro carico. Pur nell'esosità con cui svolge tale funzione, essa è soggetto ausiliario e non incide nella determinazione della pretesa tributaria. Conseguentemente la protesta riguarda solo le azioni esecutive, quali fermo di automezzi, pignoramento presso terzi, iscrizioni ipotecarie e quant'altro, ma in effetti è da intendere contro la pressione tributaria nel suo insieme.
Viene lamentato che gli accertamenti, attraverso i vari automatismi e il rigore delle norme, si concludono con valori imponibili non veritieri e richiesta di tributi in assenza di capacità contributiva corrispondente. Sotto il profilo economico significa distruggere aziende produttrici di ricchezza con conseguente ricaduta sul piano occupazionale e paradossalmente con una contrazione delle Entrate pubbliche nel medio e lungo termine. L'ulteriore paradosso è che per conseguire maggiori entrate si finisce per incrementare le uscite pubbliche necessarie per fornire sostegno a coloro che escono dal processo produttivo. Ma la maggiore straordinarietà è costituita dalla circostanza che si tratta della prima manifestazione popolare avvenuta negli ultimi 60 anni contro la pretesa tributaria e non è casuale che sia partita proprio dalla Sardegna e in particolare dal Sulcis Iglesiente, un'area che si sta rapidamente destrutturando, diventata incapace di produrre ricchezza e sempre meno supportata dagli ammortizzatori sociali. Il pericolo che il malcontento si estenda ad altre aree del territorio nazionale è notevole e porterebbe a una minore legittimazione delle istituzioni.
Giuseppe La Sala
(Università di Cagliari)

 LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Cagliari
Il nuovo sindaco di Monserrato chiederà un incontro col rettore Giovanni Melis per favorire scambi e ricadute fra le due comunità
Argiolas: «Vogliamo continuità con l’ateneo»
L’ostacolo resta la barriera rappresentata dalla statale 554, la soluzione un varco pedonale
L’attuale ponte non basta a collegare due realtà così diverse
 
 MONSERRATO. Fatta la giunta, domani c’è la prima riunione del consiglio comunale e, adempiuti i compiti istituzionali, il nuovo sindaco Giovanni Argiolas chiederà subito un incontro al rettore, tema: Monserrato e l’università.
 Spiega il sindaco: «Una delle tre priorità dell’azione amministrativa, l’ho detto nel programnma, sarà il rapporto con l’università». Il vicesindaco ha una delega proprio per i rapporti con l’ateneo, ma il sindaco ha intenzione di dare subito l’impostazione al nuovo corso. «Sino a oggi - dice il primo cittadino - Monserrato dall’insediamento universitario non ha avuto benefici ma soltanto disagi. All’università per crescere servono altre porzioni di territorio, noi lo intendiamo come un servizio ma è necessario che la cittadella universitaria e il policlinico abbiano una continuità con la nostra comunità e così Monserrato deve averla con queste due importanti strutture. La statale 554 - continua il sindaco Argiolas - vista sotto questo aspetto costituisce una barriera». Che non viene cancellata dal ponte strallato: «Perché è ancora un passaggio per le auto - dice Argiolas -, la continuità è vera e concreta se è pedonabile, ciclabile, insomma a portata di tutti i cittadini di Monserrato e quindi di tutti coloro che lavorano e frequentato a vario titolo i complessi universitari. Noi vogliamo che l’utenza universitaria si accorga di Monserrato e venga qui, ma perché questo succeda bisogna rendere accessibili uno con l’altro questi due mondi separati ora da una strada molto trafficata. E’ necessario che Monserrato e l’università abbiano un rapporto culturale, sportivo, economico. Naturalmente non può essere messa in discussione l’autonomia dell’università, il punto è un altro: è il nostro rapporto con questa entità che chiediamo finalmente cominci. Non si discute l’autonomia, ma questa è una condizione di legge, non politica: per questo chiedo all’istituzione università un confronto, sereno e costruttivo». Materialmente il sindaco chiederà un incontro al rettore Giovanni Melis la prossima settimana».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
Si è parlato di riservatezza e libertà di stampa
Il segreto professionale dentro i salotti televisivi
DONATELLA SINI
 
CASTELSARDO. Nella seconda giornata del convegno “Esigenze di riservatezza e libertà di stampa. Profili di deontologia” organizzato dalla sezione sassarese della Associazione Nazionale Forense, che si è svolta nella suggestiva cornice del Castello dei Doria, si è dissertato sulla “Deontologia: strumento di tutela o esigenze di riservatezza?”. Come contemperare infatti le esigenze di riservatezza del cittadino con la tutela della libertà di stampa, ambedue elementi fondanti di ogni moderna democrazia?.
 E ancora: quali sono le problematiche più attuali e quali le proposte di modifica della normativa vigente? La prima giornata di lavori, svoltasi venerdì presso la sala conferenze Camera di Commercio, ha visto trattate le sessioni sulla “Segretezza e riservatezza nel processo penale e sul processo penale e processo mediatico” mentre ieri i nomi di prestigio presenti hanno discusso di “Deontologia professionale”.
 Tra i relatori, il Presidente del Tribunale di Sassari Pietro Fanile, la giornalista del TG2 Rai, Daniela Vergara, Paolo de Angelis, procuratore della Repubblica di Cagliari, Paolo Catella direttore della Nuova Sardegna, Giuseppe Colaviti responsabile dell’Ufficio Studi del Consiglio Nazionale Forense, Bartolomeo Romano Componente del Consiglio superiore della Magistratura, il presidente dell’Autorità Garante della Privacy Francesco Maria Pizzetti. Ha coordinato della lavori Vanni Luciano, Presidente dell’Associazione Nazionale Forense. Presenti, oltre alla autorità locali, anche numerosi magistrati, docenti universitari, giornalisti ed avvocati.
 Circostanziati ed appassionati gli interventi dei relatori sul tema quanto mai attuale. «Il segreto professionale è riconosciuto come diritto primario - ha affermato Giuseppe Colavitti del Cnf - e non può essere violato anche se il cliente dovesse rinunciarci. L’avvocato è comunque vincolato e ha il diritto-dovere di tutelare il proprio cliente in tutte le sedi opportune». Oggi come non mai si assiste infatti, sui media, ad interviste e dichiarazioni di avvocati che, una volta acquisita la difesa di persone coinvolte in particolari casi di cronaca, diventano dei veri e propri personaggi pubblici.
 Sbigottito e spaventato da insoliti legami fra giornalisti e magistrati si detto invece Bartolomeo Romano del Csm. «C’è un estremo interesse verso il procedimento penale, verso le indagini, - ha ribadito - spesso invece si tace o non si dà abbastanza spazio all’esito dei processi. E’ ovvio che un giornalista se ha una notizia deve diffonderla ma spesso si leggono sui giornali notizie su indagini che sarebbe meglio tenere riservate soprattutto per il buon esito delle stesse». Non è mancata, da parte di Romano, un richiamo ad un’ovvietà spesso posta in discussione: «Nessun soggetto è sacro e inviolabile e i magistrati (giudici ed avvocati) devono essere liberi di manifestare il proprio pensiero».
 

Questionnaire and social

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