Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 June 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Come funzionano i sequestri
Economia di una tragedia
Gli inquirenti, la cronista, il docente: quattro sguardi su un fenomeno criminale
 
“Ladri di uomini”, i rapimenti al microscopio «Sono contento che abbiate deciso di presentarlo alla facoltà di Economia, questo libro: finalmente qualcuno ha capito che i sequestri - oltre che un problema giudiziario, investigativo e umano - sono un grande fatto economico». Chi ricordava il processo ai suoi rapitori, e la sua determinazione nel pretendere giustizia, non si è stupito lunedì quando Gianni Murgia, l'ex ostaggio di Dolianova, è intervenuto tranchant come sempre alla presentazione di “Ladri di uomini”, il saggio sui sequestri di persona firmato dal procuratore della Repubblica cagliaritano Mauro Mura, la giornalista dell'Unione Sarda Maria Francesca Chiappe, lo storico dell'università di Bergamo Michele Brunelli e l'ufficiale della Guardia di Finanza - oltre che ricercatore - Mario Leone Piccinni.
Il libro - pubblicato dalle edizioni Della Torre e presentato lunedì a Cagliari dal giornalista Mauro Manunza insieme a Mura e alla Chiappe - è un episodio felice di analisi plurale e molto articolata, ma al contempo coerente e approfondita. Uno scandaglio ora scientifico, ora tecnico-giornalistico che esplora un fenomeno fino a ieri al centro dell'attualità isolana, anche se via via con ritmi sempre meno ossessivi rispetto agli anni Ottanta, quando si arrivò a undici rapimenti in atto contemporaneamente.
Nulla di strano che per un doloroso riflesso condizionato noi sardi tendiamo a considerare una nostra tipicità il furto di esseri viventi, ma nel suo saggio Brunelli lo inquadra come pratica globale e multiforme, dalle azioni dei commando terroristici in Medio Oriente agli episodi registrati in America Latina, dai blitz degli psicopatici all'organizzazione atrocemente industriale della 'ndrangheta. E se l'attenzione di Piccinni si focalizza sull'azione delle mafie “importate” sul nostro territorio nazionale, Maria Francesca Chiappe ci riporta saldamente in Sardegna con il suo approfonditissimo case study : il sequestro di Titti Pinna, un'analisi a ritroso da quel liberatorio e toccante «Titti sono, in Sedilo soe, mi ghe soe fuidu» ai passaggi più duri ed emozionanti di quella vicenda umana e familiare prima ancora che d'attualità. Solidamente ancorato alle carte e alle risultanze processuali, il racconto della cronista diventa «un racconto gotico, il film horror di gran livello», per dirla con Manunza.
Ma quel lato economico al quale accennava Murgia, quell'aspetto paradossalmente produttivo non può essere trascurato in un'indagine sul sequestro, e infatti il procuratore Mura - che nel saggio firma un'analisi della legislazione antisequestro sorretta da una casistica ampia e dettagliata - lunedì lo ha sottolineato. Economia vuol dire non solo la ripartizione del riscatto in tanti rivoli, ma la costruzione di hotel per gli agenti impegnati nei rastrellamenti, o le tavolate di giornalisti inviati da quotidiani e tv. Ma tra gli effetti economici - disastrosamente tangibili - va annoverato anche il ritrarsi dell'imprenditoria da un territorio insicuro. E infine, nell'ambiguo territorio di confine tra economia ed emozione, c'è il problema dei beni del sequestrato e il loro blocco da parte degli inquirenti. Una misura di cui Mura ha potuto constatare più volte l'utilità diretta - se non elimina la possibilità di pagamento, la rende di sicuro molto complessa - e quella indiretta: il blocco consente alle famiglie di non cedere di schianto alle pretese dei rapitori, e le protegge dall'odiosa ma puntuale disapprovazione sociale che nei paesi spesso stigmatizzava la cautela nel pagare il prezzo della vita. Storie che i cronisti hanno ascoltato e riferito tante volte. Storie che oggi analizzano e ricostruiscono sperando di non doverle raccontare più, felici per ogni granello di polvere che si accumula sulle loro cronache.
Celestino Tabasso
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Presentato dall'Enas un volume edito dalla Ilisso
Dighe della Sardegna: l'acqua racconta la storia di un popolo
 
La storia del popolo e del paesaggio sardo raccontata attraverso un bisogno primario, quello dell'acqua. C'è un libro che parla dell'Isola dalla diga sul Rio Palmas a quella sul fiume Liscia, attraverso parole e immagini. Il racconto è una storia di sofferenze per secoli di siccità ma anche di intuizioni risolutive di un uomo straordinario. Le immagini svelano un'inconsueta poetica del cemento. Dighe della Sardegna , edito dalla Ilisso (179 pagine) è un libro fotografico che contiene un saggio storico. Voluto dall'Ente acque della Sardegna, il volume, attraverso le foto di Roberto Salgo e le parole di Maria Luisa Di Felice, docente di Storia contemporanea all'Università di Cagliari, racconta l'Isola secondo un punto di vista insolito e affascinante.
Ad invertire il destino di una terra tormentata da estati torride, dove l'acqua si raccoglieva solo in fiumi torrentizi e distese paludose, è stata una diga costruita nella seconda metà dell'Ottocento. Quello sbarramento del Corongiu creò un lago artificiale e aprì una nuova era. Le opere di ingegneria idraulica cominciarono a cambiare paesaggio, cultura e assetto sociale di un popolo abituato a veder la terra assorbire l'acqua senza sapere come trattenerla. Ad avere l'intuizione rivoluzionaria che la Sardegna potesse diventare terra di laghi, fu Angelo Omodeo, ingegnere idraulico con attitudini manageriali e un quid che gli psicologi potrebbero definire intelligenza sociale. Quell'uomo formato al Politecnico di Milano che simpatizzava col movimento socialista, quando vedeva un problema immaginava la soluzione. La sua ricetta per risolvere la povertà dei sardi aveva pochi, infallibili ingredienti: dighe, laghi, energia, coinvolgimento finanziario di Stato e privati. Oltre, naturalmente, al talento tecnico che lo portò a realizzare le prime architetture capaci di cambiare la storia dell'Isola. A lui si deve la progettazione delle dighe che favorirono l'economia agraria e industriale e che soddisfarono i bisogni di energia elettrica e acqua potabile per una società urbana in forte espansione. A ricordarlo, il nome del lago che creò con una diga sul Tirso, e oggi, il volume dell'Enas che propone 121 foto: pagina dopo pagina, in carta patinata opaca, raccontano 28 delle 32 dighe gestite dall'Enas. E lo fanno proponendole in un'ottica inusuale in cui il fascino dei paesaggi isolani si sposa con il lavoro dell'uomo dando vita a immagini di forte suggestione. Cemento, tubi e acciaio, attraverso prospettive non convenzionali, vengono riproposti secondo un punto di vista emozionale. I dettagli delle dighe di Santa Vittoria e dell'Alto Temo diventano straordinari esempi di arte ottica, l'acciaio dello sbarramento al Nuraghe Arrubiu una citazione del Futurismo, e i bulloni della diga a Sa Forada de S'Acqua, magnifiche rivisitazioni dell'astrattismo. La grafica, con l'eleganza che contraddistingue tutti i lavori di Stefano Asili, si tiene sempre un passo indietro rispetto alle foto che restano le protagoniste del libro. I caratteri sobri, nello stile pulito e asciutto Frutiger, accompagnano le immagini con schede tecniche. Cartigli color cemento che, accanto alla storia, raccontano i dati delle dighe e dei serbatoi: numeri e parole con cui Sabrina Zedda, il Servizio dighe dell'Enas e dell'ufficio di Cagliari del Registro italiano descrivono la storia di opere che ora, anche ai non addetti ai lavori, svelano tutta la loro bellezza.
Cristina Muntoni
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Coinvolti gli studenti
Serve sangue, si mobilitano Avis e Ersu
 
“Il sangue non fa differenza, la differenza puoi farla tu donando”. Con questo slogan, l'Avis di Cagliari rilancia la sua tradizionale campagna finalizzata a coinvolgere gli studenti universitari per incrementare le donazioni in vista dell'estate. Partner del progetto sarà ancora una volta l'Ente regionale per il diritto allo studio che ha garantito la sua collaborazione per il 13° anno consecutivo. «Dal 2008», sottolinea il presidente dell'Avis provinciale, Antonello Carta, «le donazioni degli universitari sono calate. Si è passati dalle 499 unità di sangue di tre anni fa alle 325 del 2009 fino alle 218 dell'anno scorso. Da qui l'esigenza di correre ai ripari con un'azione forte di sensibilizzazione». L'iniziativa vedrà protagonista anche l'Associazione sarda per la lotta contro la talassemia. Dal 6 al 10 giugno due autoemoteche stazioneranno di fronte alle sedi delle varie facoltà. Il 6 in via Trentino (Casa dello studente) e via Marengo (Ingegneria), il 7 in via Trentino e viale S.Ignazio (Economia, Giurisprudenza, Scienze Politiche), l'8 in via Trentino e alla Cittadella di Monserrato, il 9 e il 10 ancora in via Trentino e all'ingresso della Facoltà di Ingegneria. L'orario sarà sempre 8,30-11,30.
«La nostra partecipazione», afferma la presidente dell'Ersu, Daniela Noli, «s'inquadra nella nuova politica dell'ente finalizzata a promuovere collaborazioni con le associazioni che operano nel sociale, coinvolgendo sempre più gli studenti che sono i protagonisti del domani». «Urgono nuovi donatori», ricorda Carta, «perché il fabbisogno regionale di sangue è di 105 mila sacche all'anno ma se ne raccolgono 72 mila sacche. Stiamo acquistando quote dalle regioni eccedenti (in primis il Piemonte), con un esborso per la Regione di 6 milioni di euro all'anno». A coinvolgere le associazioni studentesche sarà Alice Marras, rappresentante degli studenti nel Cda dell'Ersu. «I ragazzi che vogliono donare non mancano», assicura, «sarà fondamentale informarli bene sui luoghi e gli orari in cui l'autoemoteca sarà a loro disposizione». Il 23 giugno il teatro Nanni Loy ospiterà la “Festa del donatore” con numerose band giovanili. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Giunta
Dieci milioni per i tirocini riservati ai disoccupati
 
Via libera ai voucher della Regione per attivare tirocini formativi a favore dei disoccupati sardi. La Giunta, su proposta dell'assessore al Lavoro Franco Manca, ha approvato la delibera con la quale vengono stanziati 10 milioni per i buoni a vantaggio di disoccupati o inoccupati. Saranno avviati tirocini in aziende private.
L'importo della borsa è di 500 euro al mese (per sei mesi), a carico della Regione, e sarà destinato a chi non beneficia già di ammortizzatori sociali. Il voucher potrà essere erogato a chi ha compiuto 26 anni (se in possesso di un titolo di studio sino al diploma) o 30 anni per i laureati. «Giovani, formazione e lavoro», sottolinea il presidente della Regione Ugo Cappellacci, «sono i pilastri su cui stiamo articolando il programma di governo della Giunta».
La Giunta, su proposta dell'assessore all'Ambiente, Giorgio Oppi, ha approvato il Piano 2011 per la lotta agli incendi
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Sport e ricerca: i progetti sardi
 
CAGLIARI. Le ricerche scientifiche del “Laboratorio dello Sport 2010” sono state accettate nei congressi internazionali di Liverpool ed Orlando. Si tratta di un progetto promosso dal Coni Sardegna orientato alla ricerca scientifica nello sport: i ricercatori coinvolti - informa una nota - rappresenteranno l’Italia di fronte a delegati provenienti da tutto il mondo. Al via dodici progetti di ricerca di alto profilo provenienti dalle università di Cagliari, Sassari, Roma e Trieste. Domani conferenza stampa del rettore e del presidente del Coni per illustrare il progetto.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Cagliari
Donazioni di sangue, campagna dell’Ersu tra gli universitari
L’Avis lancia l’appello per un maggiore contributo studentesco
PIERLUIGI CARTA
 
CAGLIARI. La solidarietà bussa alla porta dell’università. La settimana della donazione organizzata dall’Avis della provincia di Cagliari, prevista per il 6 giugno, avrà come protagonisti principali gli studenti universitari.
 Anche quest’anno infatti, l’Ersu sosterrà l’Avis e l’associazione sarda per la lotta contro la talassemia, attraverso la campagna estiva di sensibilizzazione per la donazione del sangue. I dati delle donazioni, da parte degli studenti universitari, sono in sensibile calo negli ultimi tre anni: dai quasi 499 nel 2008 ai soli 218 dell’anno scorso. «La Sardegna necessita di un flusso costante di donazioni di sangue, in quanto è la regione col più alto tasso di malati di talassemia al mondo - spiega Antonello Carta, il presidente provinciale Avis - la cura di ogni talassemico richiede due trasfusioni al mese». Il fabbisogno annuale raggiunge pertanto le 105.000 unità di sangue, ma al 31 dicembre del 2010 ve n’erano disponibili solo 72.000. Con questa campagna, l’Ersu e l’Avis cercheranno ancora una volta di coinvolgere e sensibilizzare gli studenti universitari; «Speriamo di riuscire nell’intento di interessare i giovani, forse inconsapevoli di quanto sia diffusa la talassemia nell’isola» commenta il presidente Ersu Daniela Noli. Sono 1.000 infatti i malati di beta-talassemia, e 200 quelli colpiti dalla variante alfa; mentre sono 700.000 i portatori sani. Purtroppo le donazioni sono in calo e l’ente studentesco confida appunto nella responsabilità degli studenti, capaci da sempre di grandi slanci d’umanità e partecipazione civile. Durante la settimana della donazione, che si concluderà il 10 giugno, due autoemoteche dell’Avis sosteranno davanti alla casa dello studente di via Trentino, nella facoltà di Ingegneria, vicino al polo universitario di viale Fra Ignazio e nella cittadella universitaria. Sarà inoltre possibile donare il sangue nei centri trasfusionali del Brotzu e in quello dell’Avis di via Talete.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
La ricerca alla radio
Via l’8 giugno al format nazionale di U.Station iniziano i docenti di Cagliari Cao, Ferri, Clerici
 
 CAGLIARI. La Notte dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Rea, Reseach Executive Agency, attraverso il programma quadro in ricerca e sviluppo tecnologico che coinvolge ogni anno centinaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei per diffondere la conoscenza della figura del ricercatore e valorizzare la sua professione attraverso eventi, conferenze, laboratori aperti e attività che permettano ai cittadini di entrare nel mondo della ricerca scientifica. La Notte dei Ricercatori sarà mandata in onda sulle radio universitarie italiane del network Ustation e Raduni il 23 settembre 2011. Ma in attesa del 23 settembre, U.Station, il network dei media universitari italiani e partner del progetto, presenta Senti Chi Ricerca, un programma in undici puntate realizzate da altrettante redazioni sparse in Italia. Si parte l’8 giugno da Cagliari dove si potranno scoprire i segreti della ricerca dei docenti. Parleranno Gianluca Ferri che studia lo sviluppo di nuovi anticorpi e nuovi metodi di misura, Giacomo Cao che studia processi per produrre materiali nello spazio e Paola Clerici Maestosi che conduce ricerche sull’efficienza energetica.
 Le radio universitarie coinvolte nel format sono Unica Radio Cagliari, Roma Torvergata, RadioEco Pisa, Radio Spin Prato, Uniradio Cesena, Unis@nd Salerno, RadiBue Padova, Sanbaradio Trento, Radiorientale Napoli, Radiphonica Perugia e Campus Wave Savona. L’appuntamento sarà sia via etere che on line e si terrà tutti i mercoledì alle 21.30. La Notte dei Ricercatori sarà ricco di eventi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Disabilità, premiati gli studenti
Sesta edizione del concorso dell’ateneo dedicato ai portatori di handicap I vincitori hanno realizzato un brano musicale e un collage variopinto
 
SASSARI. «Sono soldati ogni giorno, di una guerra che sui libri non c’è». È il verso di una poesia candidata al concorso universitario dedicato ai disabili, culminato ieri con la cerimonia di premiazione. Un’iniziativa rivolta agli allievi delle scuole superiori che, alla sua sesta edizione, rinnova l’impegno dell’ateneo a sensibilizzare l’opinione pubblica, i giovani in particolare, su temi delicati come l’integrazione di chi è affetto da handicap.
 A organizzare il certamen è stata la Commissione per le problematiche degli studenti disabili dell’Ateneo, presieduta da Paolo Enrico. Il compito di giudicare gli elaborati in gara, presentati in forma scritta, grafica e musicale, è invece toccato a una commissione guidata da Enrico e composta da sei insegnanti delle scuole aderenti all’iniziativa. I vincitori, che si sono aggiudicati un premio di mille euro ciascuno, si sono distinti, rispettivamente, nel campo della musica e dell’arte.
 Matteo Sechi, IV C dell’istituto tecnico Salvator Ruju, ha vinto col brano rap «Noi ugualmente diversi». Un lavoro che ha convinto per «l’originalità del testo e l’impatto emotivo del messaggio, sottolineato da una musicalità moderna e immediata». È stato invece un patchwork in stoffa dai colori accesi a premiare Rita Spada, V A dell’istituto d’arte F. Figari. La ragazza ha presentato un pannello ispirato al «Brutto anatroccolo»: soggetto evocativo dello scarto tra la realtà e l’apparenza. A voler dire che anche chi presenta un handicap fisico possiede qualità preziose nello spirito e nell’arte. Hanno, invece, ricevuto una menzione Andrea Manca e Iolanda Serra. Lo studente, V L del liceo scientifico G. Spano, si è distinto per la poesia «Loro», apprezzata «per l’originalità del testo poetico e la profondità delle tematiche trattate nel commento del testo». Iolanda, invece, IV B dell’istituto tecnico industriale G. M. Angioy, si è guadagnata il riconoscimento per l’elaborato scritto con fotografia «Il dono della vita»: lavoro che ha colpito «per aver offerto una lettura della realtà che ha evidenziato le varie problematiche quotidiane di una persona disabile».
 «Il fil rouge che emerge dai lavori premiati - ha detto il rettore Attilio Mastino- è la voglia dei giovani di combattere le discriminazioni nei confronti dei disabili: tema particolarmente caro all’Università. L’iniziativa conferma, infatti, la strada imboccata in direzione dell’abbattimento delle barriere architettoniche e mentali che ostacolano l’inserimento dei disabili. Di recente abbiamo anche inaugurato un ascensore che serve a collegare il Dipartimento giuridico con l’aula magna». (la.g.)

Questionnaire and social

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