Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 May 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Laurea, utile “pezzo di carta”
Dopo tre anni ha un'occupazione il 65,9% dei giovani
Studio di Alma Laurea: il 38,3% dei neo dottori ha un lavoro stabile dopo un anno
 
I genitori lo dicono sempre ai loro figli: «La laurea non è un pezzo di carta». A dar loro ragione arriva uno studio del consorzio Alma Laurea che riunisce 62 università e, da 17 anni, raccoglie i curricula dei laureati. I numeri non lasciano adito a dubbi: una laurea da maggiori possibilità di lavoro. Addirittura, a un anno dal conseguimento del titolo di studio, il 30,4% dei dottori cagliaritani ha trovato un lavoro a tempo indeterminato. Nell'elenco di chi ha trovato una sistemazione stabile va inserito anche il 9% che fa un lavoro autonomo. Sistemazioni atipiche, invece, sono il contratto a tempo determinato (18,4%), i collaboratori o consulenti (15,8%) e altre collocazioni atipiche (12,5%). Il resto della “torta” è formato da chi è senza contratto (12,5%) e chi segue un percorso di inserimento (2,1%).
LA FOTOGRAFIA La laurea, dunque, serve. Lo dimostra un altro dato: se a un anno dall'ottenimento del titolo di studio, lavora il 38,3% dei laureati, la percentuale sale al 65,9% nei tre anni. Un dato incoraggiante. Anche se i cagliaritani sono meno fortunati degli altri giovani analizzati da Alma Laurea: la percentuale nazionale di impiego a un anno è del 55,7% mentre a 3 è del 75,4%. Non che trovare lavoro significa stare bene economicamente: dopo un anno dalla laurea, il guadagno medico è di 895 euro al mese per le donne e di 1.075 per gli uomini (970 la media); in questo caso, però, le cifre sono quasi identiche rispetto a quelle nazionali.
LE FACOLTÀ Laurearsi, dunque, serve. Ma in quale facoltà? Quella che sembra dare maggiori possibilità è medicina: dopo un anno, il 68,6% dei dottori lavora mentre il 7,1%, oltre a essere impiegato, segue la specialistica. Percentuali più basse per Scienze della formazione (16,3% più 24,2%), Farmacia (lavora il 36,4%, un terzo è iscritto alla specialistica, un altro terzo cerca lavoro), Economia (17,2% più 16,3%), Lingue (21,3% più 7,1%), Lettere (16,1% più 12,1%), Scienze naturali (15,1% più 8,1%). Nei gradini più bassi, a parte Architettura, facoltà aperta solo di recente (il 9,4% lavora e segue la specializzazione), a sorpresa ci sono Ingegneria (13,6% di occupati più 9% di lavoratori che seguono la specialistica) e Giurisprudenza (11,2% più 9,6%).
IL RETTORE I dati sono stati presentati ieri nel corso di un convegno nell'aula magna della facoltà di Ingegneria: c'erano, oltre all'assessore regionale al Bilancio Giorgio La Spisa («La Regione», ha detto, «è in controtendenza rispetto alle altre perché aumenta gli accantonamenti per le due università sarde»), il direttore di Alma Laurea Andrea Cammelli. Non poteva mancare il rettore dell'ateneo Giovanni Melis. Il quale gongola per i numeri proposti dal consorzio. «I dati», afferma, «dimostrano che un'adeguata preparazione dà maggiori possibilità di migliorare le proprie possibilità di inserimento nel mondo del lavoro». E consente anche quell'elevamento sociali inseguito da tante famiglie. «Nonostante le difficoltà e i tagli, l'università consente a tanti giovani che provengono da famiglie non abbienti di crescere». Solo 18,4% dei laureati cagliaritani proviene da un nucleo con almeno un genitore laureato. Gli studi superiori servono. E, tutto sommato, vale la pena anche di studiare a Cagliari: l'ateneo, spiega il rettore, è in crescita. Tra le 75 università italiane, quella del capoluogo sardo occupava il 24° posto; adesso è salita al 21°.
Marcello Cocco
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Greco, sfida fra studenti
Oggi al Classico la gara regionale con quindici ragazzi
Novecento euro di premio per i primi tre classificati nella competizione
 
Si svolgeranno questo pomeriggio alle 18,30 nell'aula magna del liceo classico Giorgio Asproni di via Dante, le premiazioni della prima edizione del certamen di greco. Per tutta la mattinata diciotto ragazzi selezionati tra le quinte ginnasio dei licei classici di tutta l'isola si sfideranno in una traduzione dal greco antico all'italiano. Di pomeriggio una apposita giuria selezionerà i vincitori.
L'iniziativa beneficia del patrocinio del dipartimento di filologia classica, glottologia e scienze storiche dell'antichità e del medioevo dell'Università di Cagliari con l'intento di promuovere l'approfondimento della cultura greca sotto il profilo logico-linguistico. La commissione organizzatrice del premio è presieduta dal preside del liceo nuorese, Antonio Fadda, ed è composta dalle docenti Anna Maria Mazzella, referente del progetto, e dai docenti interni Carla Canu, Maria Antonietta Ferrante, Venturella Frogheri e Silvia Meloni. La commissione giudicatrice è composta dai docenti universitari Patrizia Mureddu, Gianfranco Nieddu e Tristano Gargiulo e dalle ex insegnanti del liceo Giovanna Tangianu e Antonietta Parodo.
Durante la mattina, mentre i quindici studenti che partecipano al certamen saranno impegnati nella gara nella sede del liceo in via Dante, i tre docenti universitari terranno dei seminari all'Ipsia e all'istituto Agrario e all'istituto tecnico commerciale Chironi. Nel primo pomeriggio la commissione correggerà le prove per decretare i vincitori durante una cerimonia ufficiale. Al primo classificato andrà un assegno di 400 euro, al secondo di 300 e al terzo di 200.
M. B. D. G.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 19 - Edizione OR)
Seneghe, incontro con Marrocu
 
Altro appuntamento con la storia e la cultura sarde, organizzato dall'associazione “Perda Sonadora”. Sabato alle 18 nella biblioteca Mario Cubeddu incontrerà Luciano Marrocu, professore di Storia all' Università di Cagliari, che presenterà la sua nuova fatica letteraria: Farouk. Marrocu è autore di numerosi saggi storici e di quattro romanzi, tradotti anche all'estero, che hanno sempre come protagonisti Serra e Carruezo. (j. p.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Contro la disoccupazione una laurea è meglio
Melis: «La Regione fa bene a investire in cultura per fronteggiare la crisi del nostro sistema»
La retribuzione dei laureati più alta dei soli diplomati
Convegno. I dati dell’università sull’occupazione e sulla crescita sociale delle famiglie, dimostrano la validità dell’alta formazione
 
CAGLIARI. Una laurea serve: per trovare lavoro più facilmente, per trovarlo più in fretta, per guadagnare un po’ di più. Ma serve anche al sistema Paese. Si conferma che l’alta formazione è una delle poche, vere scappatoie alla crisi.
 L’università di Cagliari assieme al consorzio Almalaurea ha lavorato per rispondere a una domanda: ma laurearsi serve? Una serie di dati li ha presentati in occasione della Settimana dell’Orientamento, una manifestazione irrinunciabile perché richiama gli studenti superiori di tutta l’isola che vengono di persona e trovano facoltà aperte, docenti e studenti tutor pronti a spiegare tutto sulle diverse discipline. Ma siccome l’argomento del «cosa fare dopo l’università» è importante nelle scelte dei giovani e delle famiglie, ecco che l’ateneo ha ricavato dati dai documenti in suo possesso e dalle statistiche, li ha incrociati e ha ottenuto una serie di indicatori che i giovani e le loro famiglie devono conoscere. Per questo ieri su quei dati è stato organizzato un convegno che si è tenuto all’aula magna della facoltà di Ingegneria e nelle slide è comparsa la storia di un futuro possibile per i giovani sardi. Dunque, «l’alta formazione del capitale umano aiuta a uscire dalla crisi», ha sintetizzato il rettore, Giovanni Melis. «Le regioni italiane più deboli sono le più colpite dalla crisi che sta attraverso l’occupazione a livello nazionale, in questo quadro l’università di Cagliari continua a esercitare il suo ruolo nella formazione dei giovani sardi, rappresentando lo strumento decisivo per trovare con meno difficoltà un’occupazione». Su scala nazionale il tasso di occupazione aumenta sensibilmente con il conseguimento del diploma di laurea (77 per cento di laureati, contro il 66 per cento di diplomati) mentre il tasso di disoccupazione dei laureati ad un anno dalla laurea si ferma al 16 per cento. A tre anni dalla laurea, il 65,9 per cento di coloro che hanno conseguito a Cagliari la laurea specialistica ha un’occupazione. La laurea incide anche sulla retribuzione: nella popolazione tra i 25 e i 64 anni, il paragone fra i dati dei diplomati e i lavori dei laureati rivela che gli stipendi dei secondi risultano essere in media più alti del 50 per cento. La laurea è un «ascensore sociale»: solo il 18,4 per cento dei laureati di Cagliari nel 2010 proviene da nuclei con almeno un genitore laureato. Infine, Melis: «L’investimento della Regione in cultura e formazione aiuta a fronteggiare la crisi».
 
Pagina 2 - Cagliari
I tempi di attesa dei neo dottori
Lavoro in tre anni e per alcune facoltà anche dopo uno solo
Farmacia, Ingegneria Scienza formazione: numeri interessanti
 
 CAGLIARI. Il tasso di occupazione a tre anni dalla laurea è in media dell’81 per cento al Sud e del 91 per cento al Nord. Guardando all’università di Cagliari, il 76 per cento dei laureati in Farmacia è al lavoro dopo tre anni, il 76 per centi dei laureati in Ingegneria, mentre solo il 23 per cento dei giovani medici lavora, ma il dato basso si spiega col fatto che i neodottori in Medicina non cercano lavoro perché si iscrivono subito alle scuole di specializzazione. I farmacisti trovano lavoro molto bene già a un anno dalla laurea, Ingegneria al 39 per cento, il 50 per cento di Scienze della formazione. Sempre valutando i tre anni: il 72 per cento dei laureati in Economia ha un’occupazione, il 71 per cento di Scienze della formazione, molto meno per Giurisprudenza (34 per cento) ma per lo stesso motivo di Medicina: i giovani dottori non cercano lavoro a tre anni perché sono ancora in formazione post laurea
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Sassari
Esperti a confronto per arginare l’avanzata delle nuove droghe
Il mondo della ricerca e quello del diritto cercano le risposte a un fenomeno grave
 
 SASSARI. A volte basta un clic al computer e dopo qualche giorno la droga viene recapitata a domicilio in un pacchetto anonimo. Oppure è sufficiente fare acquisti in uno «smart shop» senza preoccuparsi dei genitori, delle forze dell’ordine e della magistratura. Perché spesso la nuova droga non è ancora proibita dalla legge, anche se può far male quanto e più le droghe «ufficiali». Quello delle «nuove droghe» è un fenomeno dilagante, soprattutto tra i giovanissimi.
 «Una realtà alla portata di tutti» la definiscono gli organizzatori di un convegno in programma domani alle 15,30 nell’aula magna della facoltà di Scienze biologiche. Le nuove droghe sono composti, naturali o prodotti in laboratorio, non proibiti dalle legge e tuttavia con proprietà psicoattive. Il livello di allarme per le nuove droghe o «smart drugs», come vennero definite negli anni Novanta, è elevato negli ambienti scientifici e si è diffuso tra chi lotta ogni giorno contro il narcotraffico.
 A Sassari, l’iniziativa di parlare di «nuove droghe» è stata presa dal Dipartimento universitario di Scienze del farmaco. Con il patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna e con il contributo dell’Ordine forense e della Società di Fitochimica è stato organizzato il convegno «Nuove droghe, una realtà a portata di tutti: aspetti storici, tossicologici e forensi». Le due sessioni dell’evento metteranno in comunicazione gli ambienti scientifico e giuridico che si occupano di sostanze stupefacenti.
 La collaborazione di due laboratori dell’Università - quello di Sostanze naturali e quello di Neuroscienze cognitive - ha fatto sì che domani l’aula di via Vienna possa ospitare i massimi esperti nazionali del settore.
 Ci saranno Giovanni Serpelloni e Luigi D’Onofrio della presidenza del Consiglio dei ministri. Serpelloni, che parlerà del sistema nazionale di «Allerta precoce e risposta rapida per le droghe», dirige a Roma il Dipartimento politiche antidroga. Luigi D’Onofrio, che introdurrà la sessione giuridica, spiegherà come vengono aggiornate a livello centrale le tabelle degli stupefacenti. Gli altri relatori scientifici sono Davide Lonati del centro Antiveleni di Pavia (Aspetti clinico tossicologici) e Teodora Macchia dell’Istituto superiore di Sanità (Aspetti clinico tossicologici). Due i relatori della sessione giuridica: Gianni Caria, sostituto procuratore della Repubblica («Tecniche di indagine sul traffico delle nuove droghe») e Giuseppe Conti, avvocato, vice presidente nazionale dell’Unione delle Camere penali (la tutela della persona oltre la difesa tecnica»).
 I lavori saranno coordinati da Franco Pilo, già presidente della sezione penale del Tribunale. Seguiranno i saluti del rettore Attilio Mastino, del presidente dell’Ordine forense Francesco Milia; di Francesco Sgarrella, direttore Dipartimento di Scienze del farmaco.
 Introdurrà il convegno Giorgio Pintore, docente di Farmacognosia. Pintore ha curato la organizzazione della giornata di studi, che fornirà cinque crediti per gli avvocati, con il docente di Farmacologia Marco Diana e con i ricercatori Mario Chessa, Giuseppe Mangano, Giacomo Luigi Petretto e Angela Sias.(d.s.)
 

Questionnaire and social

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