Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 May 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Elezioni Comunali (Pagina 9 - Edizione CA)
«Subito il Puc e l'Università»
Il piano di governo di Argiolas dopo l'elezione a sindaco
Vittoria netta del centrosinistra col 63,10 per cento contro il 26,51 del centrodestra
di Andrea Manunza
 
La luce in camera da letto si è spenta alle 3 del mattino dopo la festa per l'elezione a sindaco di Monserrato. Un trionfo per Gianni Argiolas: 61,27 per cento di consensi contro il 27,93 di Omar Marras del centrodestra, il 7,94 di Franco Ghiani con la lista “La tua città” e il 2,84 di Carlo Sanvido con la Dc. «Mai avuto dubbi», dice il vincitore: «Sono in campagna elettorale da novembre per le primarie, il termometro era chiaro». Quindici i consiglieri di maggioranza (il sindaco, Antonio Sarigu, Roberto Rocca, Antonio Dessì, Paolo Mereu e Maria Ilaria Mura del Pd, Franco Tinti, Antonio Atzori e Carlo Diana dei Rossomori, Marco Asunis e Claudio Cocco di Sel, Franca Cicotto - la più votata, 519 preferenze - e Alessandro Milia del Psi, Andrea Zucca di Idv e Valerio Sartini per la Federazione di sinistra), sei quelli di opposizione (Omar Marras, Piergiorgio Massidda e Tiziana Terrana del Pdl, Filippo Marras e Rita Mameli dei Riformatori e Franco Ghiani de “La tua città“). Un vantaggio schiacciante col Pd primo partito al 20,28 per cento e i Rossomori al secondo posto (13,07). Solo terzo il Pdl (12,84). «Ma la città non è rossa», nega il neo sindaco, «io stesso sono di centro».
Governate perché avete in mano i servizi sociali.
«E allora perché ho vinto io che ero presidente del Consiglio, incarico istituzionale? Mi sembra un'interpretazione scorretta. Nonostante gli errori, abbiamo sempre amministrato in mezzo alla gente e per la gente. Siamo a loro disposizione, ma senza ipocrisia».
Volete forse far credere che sia tutto perfetto?
«No, dobbiamo affrontare subito tre priorità: Puc, cittadella universitaria e macchina amministrativa. Il Piano urbanistico è monco del piano particolareggiato del centro storico: la Regione ci ha chiesto alcuni chiarimenti ed entro pochi mesi, col personale giusto, sarà pronto. Inoltre dobbiamo dare il via libera al piano di assetto idrogeologico, creato dopo l'alluvione del 2008: l'ufficio tecnico deve esprimere il parere, poi andrà in Regione. È fondamentale, determina lo sviluppo di una parte della città».
Dove vi espanderete?
«Siamo chiusi tra Cagliari, Selargius, Pirri e la zona umida dell'ex aeroporto. Qui realizzeremo impianti sportivi e sociali. Daremo continuità al parco di Terramaini, da destinare allo sport e alla cultura. Andremo oltre la 554, verso la cittadella universitaria: vogliamo un confronto con chi la dirige e con il rettore per costruire insieme il futuro di quell'area. Nell'ex polveriera andranno l'orto botanico e sarà realizzata una fattoria didattica, nascerà un percorso eco compatibile. Noi vorremmo realizzare una serie di servizi: un campus universitario, un collegamento pedonale e ciclabile, una sorta di continuità tra la città e l'università con ospitalità diffusa su entrambi i lati che attiri ragazzi, pazienti e medici a Monserrato. Riconosciamo l'importanza della cittadella, ma il territorio deve avere ricadute positive. Penseremo anche all'ex fascio e a Casa Foddis, ancora inutilizzabili dalle associazioni sportive e culturali».
Intanto però commercianti e imprenditori scappano.
«Purtroppo risentiamo della presenza della grande distribuzione. Però abbiamo il mercato civico, utilizzato da pochi. Ci sarà un concorso di idee per un suo uso rivolto anche a iniziative differenti. Parleremo col sindacato dei commercianti. Vogliamo anche dare loro la possibilità di piazzare i gazebo in piazza Gennargentu, via Del Redentore, via Caracalla e via Porto Botte, soprattutto in estate».
Ha detto, parlando del Puc, che serve il personale giusto. Forse finora è stato utilizzato quello sbagliato?
«No, significa solo che la pianta organica amministrativa va aggiornata alle necessità odierne. È identica a quella di 20 anni fa. Non potendo assumere per via del patto di stabilità, faremo spostamenti interni da concordare coi sindacati per realizzare al meglio il programma. Oggi abbiamo 13 settori: li ridurremo per contenere le spese e migliorare l'efficienza e la funzionalità del Municipio. Il personale finora ha lavorato anche troppo».
Molti si lamentano per la mancanza di sicurezza, principalmente di notte.
«È una città vivibile. Interverremo però per migliorare la qualità della vita, anche con una maggiore presenza di carabinieri e vigili aumentando le fasce orarie di lavoro. Ma al momento credo non sia necessario».
A che punto è la squadra di governo?
«Come già si è potuto vedere dalle liste, ci sarà un forte rinnovamento. Arriveranno novità».
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
Premio alla ricerca medica
A due neo laureate le borse di studio Ranelletti del Rotary Novità nella ventilazione meccanica e nella cura prenatale
Leila e Maria scelte per le tesi innovative. Prosegue l’impegno per sostenere la ricerca tecnologica
 
 SASSARI. È attivo in tutto il mondo con trentaquattromila club che danno impulso alla macchina della solidarietà. Il Rotary international, grande associazione di servizio laico, questa volta ha avuto per Sassari un occhio di riguardo. La città è stata scelta per ospitare, a Villa Mimosa, la cerimonia di consegna della borsa di studio «Omero Ranelletti»: premio istituito tre anni fa dall’omonima fondazione che opera nel distretto rotariano che comprende Lazio e Sardegna.
 Vincitrici ex equo sono state Leila Marchisio e Maria Riccardi, due neolaureate in Medicina, rispettivamente a Sassari e alla Cattolica di Roma, che con le loro tesi hanno centrato il tema del concorso: «L’evoluzione e le problematiche della società in conseguenza degli sviluppi tecnologici in campo sanitario». Traccia emblematica dello spirito della fondazione Ranelletti che guarda al futuro e vede nei giovani le leve del progresso. «La borsa di studio - spiega Luciano De Martino, presidente della fondazione Ranelletti - rientra nella visione di un futuro ispirato ai principi di solidarietà rotariani. E coinvolge tutti, in particolari le giovani eccellenze, su una ricerca essenziale per il futuro basata sugli sviluppi tecnologici».
 Leila, 26 anni, sassarese, il suo contributo al progresso lo ha dato con un lavoro sulla polmonite da ventilazione meccanica: infezione opedaliera provocata da un tubo endotracheale inserito nel paziente con insufficienza respiratoria. Il merito della neo dottoressa è di avere proposto un modello di sorveglianza informatico: un sistema metodologico per raccogliere i dati epidemiologici sui pazienti ventilati meccanicamente, che sono stati monitorati nella Terapia intensiva delle cliniche universitarie.
 La sua collega, originaria di Terni, ha invece battuto il terreno spinoso della morale applicata alla scienza. La specializzanda ha scoperto nuove fonti di cellule staminali capaci di curare le malattie genetiche del feto. Sebbene si trovi a uno stadio ancora sperimentale, la ricerca di Maria Riccardi ha sciolto un nodo etico insidioso: ad oggi, per le malformazioni prenatali, si procede al trapianto in utero di cellule staminali embrionali. Utilizzarle comporta la scelta di sopprimere un essere (l’embrione ha solo quattro cellule vitali) per salvarne un altro, che è il feto malformato.
 La ricerca della giovane ricercatrice avrebbe individuato cellule con le stesse capacità rigenerative, ma non fondamentali, perché dopo la gravidanza si perdono. Si tratta delle cellule derivate dal liquido amniotico e dalla gelatina di Wharton che avvolge il cordone ombelicale. Le due specializzande hanno incassato gli applausi del pubblico raccolto nell’elegante sala conferenze di Confindustria Nord Sardegna, per l’occasione data in prestito dal suo direttore Marco Tarantola. Nel corso della cerimonia è stata anche consegnata una menzione d’onore a un giovane ricercatore cagliaritano.
 Alla cerimonia sono intervenuti i presidenti dei tre club Rotary sassaresi, Sergio Babudieri, Nicola Martino e Tonino Uckmar. E con loro il governatore del distretto 2080 Roberto Scambelluri e il rettore Attilio Mastino.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Cagliari
A lezione per imparare a scrivere un progetto europeo
Monserrato. Il corso rivolto a dirigenti e funzionari di pubbliche amministrazioni, associazioni e sindacati
 
MONSERRATO. L’Associazione TDM 2000 annuncia l’attivazione del corso in progettazione europea, della durata di 30 ore, rivolto a varie figure professionali fra le quali dirigenti, funzionari e impiegati della pubblica amministrazione degli enti locali, professionisti, lavoratori autonomi, studenti universitari, responsabili e membri di organizzazioni di volontariato, sindacali e di categoria. Com’è noto, la capacità di ideare, realizzare e gestire un progetto attraverso fondi europei, rappresenta una delle competenze tra le più ricercate da istituzioni e aziende. l nostro corso intende fornire le competenze necessarie a operare efficacemente nel campo della progettazione europea. Condotto da docenti internazionali di comprovata esperienza teorica e pratica, il corso avrà i seguenti obiettivi a) Sviluppare competenze nei campi di “Project management” e “Fund raising” b) Trasferire conoscenze tecniche sul ciclo di progettazione e sulla valutazione dei progetti c) Definire i passaggi che portano alla redazione di una domanda di finanziamento ammissibile e di qualità d) Fornire competenze sulla corretta gestione di un progetto e delle risorse in esso impiegate e) Migliorare le capacità di team work, problem solving e time management f) Fornire competenze sulla costituzione e sulla gestione di un’organizzazione non profit g) Stimolare l’applicazione pratica delle conoscenze acquisite durante il Corso. Nelle sessioni sarà approfondito il tema della progettazione in tutte le sue fasi, dall’ideazione alla realizzazione, passando per il fund raising e la valutazione, attraverso un percorso didattico basato su simulazioni pratiche e sulla partecipazione attiva dei corsisti. Un costante servizio di tutoring, inoltre, supporterà i partecipanti nel tradurre in competenze pratiche le nozioni acquisite nel corso delle sessioni.
 Il corso, aperto a 35 partecipanti, si svolgerà il 27-28 maggio, 4 e 10 giugno presso le sale del T-Hotel di Cagliari. Per studenti universitari e dottorandi sono previste condizioni agevolate di partecipazione. La facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari riconoscerà inoltre tre crediti formativi ai propri iscritti che prenderanno parte al corso. Per ulteriori informazioni in merito all’iniziativa si prega di contattare il numero di telefono e fax 070 666941 e o di consultare il sito www.europm.eu.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 50 - Cultura e Spettacoli
SASSARI
Maria Giacobbe scrittrice, un documentario
 
SASSARI. Oggi alle 10,30 nella sala Verde della facoltà di Scienze Politiche dell’università, in viale Mancini 5, verrà proiettato il documentario di Francesco Satta «Fra due mondi. Ritratto di Maria Giacobbe». Si tratta del primo documentario in Italia dedicato alla scrittrice Maria Giacobbe, nata a Nuoro 83 anni fa, e da 50 espatriata in Danimarca. Attraverso un incontro con la stessa autrice unito alle letture di brani dai suoi libri su suggestive ed evocative immagini di paesaggio e di repertorio sia della Sardegna che della Danimarca, si racconta il mondo letterario e ideale e la vita di Maria, proveniente da una famiglia “sardista” e antifascista, maestra in Barbagia negli anni Cinquanta, collaboratrice del “Mondo” di Pannunzio, autrice di libri di altissimo valore artistico, morale e civile. Dopo il trasferimento in Danimarca nel 1958, per il matrimonio col poeta danese Uffe Harder, Maria Giacobbe è diventata una figura di spicco anche nella vita culturale danese. Il film è prodotto da Francesco Satta e Paolo Marzoni, col contributo della Fondazione Banco di Sardegna, il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, il patrocinio della Regione sarda e di Tiscali. La fotografia è di Alessio Valori, montaggio di Paolo Marzoni, commento musicale di Daniele Furlati.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Attualità
«I giovani italiani? In via d’estinzione»
Censis rivela: in dieci anni persi 2 milioni di cittadini tra 15 e 34 anni
 
ROMA. «I giovani sono in via di estinzione. Negli ultimi 10 anni, dal 2000 al 2010, abbiamo perso più di 2 milioni di cittadini di età compresa tra i 15 e i 34 anni». A rivelare il dato sorprendente il direttore del Censis, Giuseppe Roma che ieri ha preso parte all’audizione della Commissione Lavoro pubblico sul tema dell’accesso al mercato del lavoro. «Sono una merce rara», ha aggiunto Roma spiegando Roma che «i dati strutturali ci dicono che stiamo perdendo la fisiologia di ogni società: ovvero che le nuove generazioni rimpiazzano quelle vecchie». E «i pochi giovani che ci sono - continua il direttore dell’istituto - viste le poche prospettive del mercato nazionale del lavoro diventano i nuovi immigrati “di lusso” che studiano e trovano un’occupazione all’estero». A fare compagnia all’Italia in Europa c’è la Germania, mentre «la Francia e la Gran Bretagna sono più dinamiche, anche perchè hanno popolazioni giovani “nuove” che arrivano dalle comunità straniere».
 I dati raccolti dal Censis fanno poi un quadro sui giovani italiani: uno su dieci non studia e non lavora; quelli che prendono una laurea lavorano meno dei diplomati e meno anche dei colleghi laureati degli altri Paesi europei (una «situazione» che Roma conferma essere «peggiorata nel tempo»). Ma un dato positivo c’è: in controtendenza rispetto all’andamento generale, aumenta l’occupazione nelle campagne dove un lavoratore dipendente su quattro ha meno di 40 anni. Il presidente della Coldiretti Sergio Marini sottolinea che «per un numero crescente di giovani, il lavoro nei campi è diventato una valida alternativa alla disoccupazione, sia per chi vuole fare impresa che per chi cerca un lavoro estivo: è un pezzo dell’Italia che ci tirerà tutti».

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