Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 April 2011

 

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Iglesias (Pagina 18 - Edizione PC)
«Giù le mani dall'Università»
Un comitato contro la chiusura della Facoltà di Scienza dei materiali
LA PROTESTA. Appello alla Regione e richiesta di risorse finanziarie per salvare il polo di Monteponi
 
Un plauso all'istituzione del nuovo corso di laurea, ma un no deciso alla chiusura di Scienza dei materiali. Il Comitato per l'Università di Monteponi, costituito nei mesi scorsi, non si arrende all'idea che Scienza dei materiali sia un capitolo chiuso. «Non vogliamo che cali il sipario su un corso di laurea strettamente legato al nostro territorio - commenta Paolo Collu, referente del Comitato - è impossibile farne a meno perché proprio nel Sulcis Iglesiente, dove le problematiche ambientali legate allo sfruttamento minerario e industriale sono tante, possono essere formati giovani specialisti che usino le loro competenze nel campo delle bonifiche». Il Comitato non demorde e si accinge a mettere in atto nuove iniziative. «Non è una battaglia che ha un colore politico - aggiunge Collu - anzi auspichiamo il sostegno di tutti per fare in modo che Regione, Governo e Università mettano a disposizione le risorse necessarie». Anche Roberto Frongia (né lui, né Collu sono candidati) dice un deciso no alla chiusura definitiva di Scienza dei materiali: «Vanno bene l'e-learing e il corso in Amministrazione e Organizzazione, ma non basta. È necessario pensare anche alla formazione in campo turistico e puntare alle attività di ricerca».
Cinzia Simula
 
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 37 - Edizione CA)
Caro-tariffe, mancano le soluzioni
«Senza Tirrenia e le sovvenzioni pubbliche i prezzi salgono»
TRASPORTI. Il docente universitario Massimo Deiana: nell'immediato è difficile intervenire
 
Nessuna soluzione immediata per contrastare il rincaro delle tariffe navali. L'unica via di uscita è la gestione pubblica del mercato dei trasporti marittimi. Massimo Deiana, preside della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari e docente di Diritto della navigazione, sottolinea come nessuna delle soluzioni esposte negli ultimi tempi per evitare che la prossima stagione turistica vada persa, «abbia una base giuridica e sia quindi percorribile».
SOLUZIONI L'idea di far arrivare nuovi armatori dall'estero, ipotesi avanzata di recente e ora al vaglio anche della Regione, potrebbe essere valida: aumenta la concorrenza e di conseguenza diminuiscono le tariffe. «Ma per far arrivare le altre compagnie si dovrebbero dare sovvenzioni affinché gli armatori decidano di spostarsi sulle nostre rotte», spiega. «Per farlo serve una gara ad evidenza pubblica che come tale richiede molto tempo». Altrimenti le sovvenzioni date soltanto a qualche società diventano aiuti di Stato, e come tali condannati dall'Europa. Anche il ricorso alla magistratura ordinaria per chiedere un provvedimento d'urgenza potrebbe non sortire effetti immediati. Per Deiana questa è una soluzione inapplicabile in una situazione di libero mercato, a meno che non si dimostri l'esistenza di un cartello tra le compagnie.
LA QUESTIONE All'origine del problema ci sarebbe il mancato effetto calmierante fino ad ora garantito dalla società di Stato, la Tirrenia. Le altre società di navigazione, cioè, senza un concorrente in grado di poter operare prezzi bassi (perché compensati dalle sovvenzioni pubbliche) si sono adeguate ai costi del mercato. «La situazione che si è creata è una risposta implicita a chi pensa che il libero mercato possa rispondere alle esigenze di mobilità sociale», tuona il docente universitario. In altre parole le compagnie hanno potuto applicare la tariffa liberamente proprio perché in regime di concorrenza. Il settore dei trasporti, invece, «deve essere governato in base a quanto prevede l'Unione europea», aggiunge Deiana. Ovvero devono essere ideati strumenti simili a quelli previsti nel trasporto aereo con la sottoscrizione di un contratto di servizio pubblico che preveda gli obblighi del servizio, la qualità e quantità dei collegamenti. Deve quindi essere il pubblico a calmierare il servizio (che ha una valenza sociale) con la previsione delle sovvenzioni affinché quel servizio abbia continuità. «Il problema è che sinora di queste sovvenzioni ne ha usufruito solo la Tirrenia e ora che si è dissolta, il mercato è stato lasciato solo». E i prezzi sono schizzati verso l'alto.
Annalisa Bernardini

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 46 - Cultura e Spettacoli
«Nessun computer potrà mai sostituire l’intelligenza umana»
MAURO LISSIA
 
 Professor Hitch, che cosa sono i ricordi?
 «Lo psicologo sperimentale Endel Tulving li definisce un viaggio della mente e nel tempo, quindi un modo per tornare nel passato. E’ una definizione che condivido».
 - Che cosa determina la durata dei ricordi nella mente umana?
 «Sicuramente l’interferenza, ad esempio la similitudine tra due o più fatti o esperienze è un fattore che interferisce negativamente sul ricordo chiaro e distinto e che quindi può portare l’individuo a fare confusione, a ricordare male. Ma se un evento è particolarmente importante e significativo da un punto di vista personale, allora il ricordo rimarrà impresso nella nostra memoria per un tempo lungo, anche per tutta la vita».
 - Sta parlando di un’emozione, un dolore, la gioia di un momento?
 «Certo, le emozioni giocano un ruolo fondamentale sulla durata dei ricordi. Ad esempio quando si è tristi o depressi i ricordi spiacevoli riemergono molto più rapidamente. Quando ci sentiamo tristi tendiamo a ricordare molto più facilmente cose tristi e questo porta a sentirci ancora più tristi rinforzando così il nostro malessere interiore. Ed è proprio su questo meccanismo di rinforzo che gli psicoterapeuti cercano di intervenire».
 - Il grande scrittore Philip Dick immagina nei suoi romanzi, tra gli anni Cinquanta e Settanta, la possibilità di trasferire i ricordi da un individuo a un altro attraverso innesti di memoria. Pensa che un giorno questa visione possa divenire realtà?
 «E’ un’idea molto affascinante e anche se al momento non esiste alcuna prova sperimentale è lecito pensare che un giorno si potrà fare».
 - I sogni entrano a far parte della memoria, come se fossero vissuto?
 «Credo di sì. Il problema è riuscire a scoprire cosa si è sognato, entrare nel sogno. Un problema complesso».
 - Che cos’è un deja-vu?
 «E’ qualcosa di familiare, quando si verifica un deja-vu noi avvertiamo una sensazione di familiarità tale da farci credere di aver già vissuto quell’esperienza. Lo definirei un’illusione della memoria che avviene senza la percezione dell’illusione».
 - Perché le sensazioni, la musica, i sapori, gli odori ci aiutano a ricordare?
 «La nostra esperienza è molto ricca e multidimensionale, è il risultato di informazioni derivate da diversi ambiti sensoriali: uditivo, visivo, olfattivo, emotivo. Noi non facciamo altro che coordinare e collegare queste informazioni ottenendo così il significato globale di una data esperienza e il contesto in cui essa si è verificata. Quanto più risulta significativa per noi la singola dimensione sensoriale coinvolta, ad esempio quella uditiva, tanto più questa contribuirà ad aiutarci nel futuro a ricordare quel particolare vissuto. La musica, ad esempio, normalmente ha una valenza straordinaria e ci aiuta molto a ricordare».
 - L’emozione della musica cementa il ricordo. Ma come si impara invece a dimenticare? Esistono meccanismi di rimozione dei ricordi?
 «Questo è un problema molto sentito nell’ambito della psicologia clinica e in modo particolare nella terapia del disturbo post-traumatico da stress in cui si verificano di frequente dei flashback, attraverso i quali riaffiora un insieme di ricordi ed eventi spiacevoli, anche violenti, associati al trauma che si è subito. In questo caso i clinici applicano tecniche di tipo immaginativo per desensibilizzare il soggetto di fronte ai ricordi spiacevoli».
 - Esistono differenze tra la memoria degli uomini e quella delle donne?
 «Sicuramente esistono differenze di genere. Gli uomini tendono ad avere una memoria visuo-spaziale migliore rispetto alle donne, hanno migliori capacità di orientamento, nel disegnare o nell’utilizzo di una mappa. Mentre le donne memorizzano meglio le informazioni».
 - E’ vero che i bambini hanno una maggiore capacità di memoria e sono superiori agli adulti nei compiti di attenzione?
 «E’ vero, perché hanno meno interferenze. Ad esempio nell’utilizzo del pc normalmente un adulto deve badare contemporaneamente anche ad altre cose come rispondere al telefono, ricordarsi di andare ad un appuntamento o svolgere altre attività. I bambini invece sono meno disturbati, quando usano un pc o fanno i compiti di scuola si dedicano solo a quello. Anche nell’apprendimento di una seconda lingua i bambini riescono con molta più facilità, anche solo attraverso il gioco».
 - Può dare una definizione di intelligenza e spiegare che rapporto c’è tra memoria e intelligenza?
 «L’intelligenza è la capacità di risolvere problemi nuovi e di ragionare a nuove soluzioni. Sul rapporto tra memoria e intelligenza c’è da fare una premessa: esiste una parte della memoria che chiamiamo working memory (memoria di lavoro) su cui io faccio ricerca che ha una capacità di immagazzinamento limitata e che, mentre ci si focalizza su un qualcosa, ci consente di mantenere per un breve lasso di tempo questo qualcosa nella mente. Ed è proprio questo tipo di memoria fluida ad essere maggiormente implicata nel trovare soluzioni a problemi nuovi».
 - Sarà possibile un giorno creare un computer capace di pensare?
 «Forse tra qualche centinaio di anni. Le mie ricerche si fondano sul modello di stampo cognitivista dello Human information processing secondo cui il funzionamento della mente umana viene paragonato a quello di un computer e pertanto la mente è intesa come filtro che seleziona, riorganizza e trasforma i dati che le provengono dall’esterno attraverso operazioni prevalentemente di tipo computazionale. Ma mentre un computer è fatto di silicone e plastica, gli esseri umani sono biologicamente determinati e in questo senso possiamo stare tranquilli ancora per parecchio tempo. Abbiamo ancora qualcosa in più dei computer».
 - Se lei fosse il direttore di un giornale quale strumento utilizzerebbe per fare in modo che i lettori ricordino le notizie?
 «In Inghilterra esiste un campo della ricerca che si occupa di capire come nonostante tutti guardino le previsioni del tempo nessuno se le ricordi. Si potrebbe prima di tutto provare su noi stessi per vedere quali e quante informazioni si riesce a ricordare. Potreste farlo voi giornalisti, una sorta di test: quali notizie restano impresse nella vostra mente? Probabilmente le stesse che lo saranno in quella dei vostri lettori».
 - E’ opinione diffusa che le tecnologie di cui disponiamo oggi - palmari, computer, telefoni cellulari, registratori - limitino la nostra capacità di ricordare perché la demandiamo a questi strumenti. Secondo lei questo è vero?
 «Prima che venisse inventata la scrittura la memoria veniva utilizzata sicuramente di più, poi abbiamo iniziato a servirci della tecnologia per bypassare il sovraccarico della memoria ma al tempo stesso non basta utilizzare questi strumenti esterni. E’ vero che demandiamo molto alle tecnologie ma siamo comunque obbligati a fare affidamento sul nostro sistema mnestico, senza il quale la memorizzazione di informazioni e contenuti non sarebbe comunque possibile».
 - Quindi bisogna allenare la memoria?
 «Non proprio. Gli strumenti ci vengono in aiuto ma perché ciò sia possibile dobbiamo avere noi stessi una traccia mnestica interna del contenuto o dell’informazione che vogliamo recuperare».
 
Pagina 46 - Cultura e Spettacoli
CHI E’
Lo scienziato della memoria
 
 CAGLIARI. Graham Hitch è professore ordinario di psicologia sperimentale all’università di York. Scienziato di fama mondiale, è autore di un centinaio di pubblicazioni. Una di queste, che riguarda gli studi sulla memoria di lavoro, è uscita nel 1974 ed è stata giudicata tra i cento contributi più influenti del secolo nel campo delle scienze cognitive. Hitch è da un mese a Cagliari grazie al contributo della Regione e a una collaborazione consolidata con Maria Petronilla Penna, professore ordinario di psicologia generale a Scienze della Formazione.
 Dopo una serie di lezioni magistrali sul ruolo della memoria nel ricordo seriale, Hitch ha inaugurato il primo master di secondo livello sui disturbi di apprendimento, diretto dalla professoressa Penna. Il 30 aprile aprirà il primo congresso regionale sulla psicopatologia dello sviluppo e dell’apprendimento organizzato dalla sezione sarda dell’Aripa, che si svolgerà al corpo aggiunto della facoltà di Scienze della Formazione, a Sa Duchessa.
 Abbiamo chiesto al professor Hitch di spiegarci alcuni aspetti della memoria umana e le prospettive degli studi nella comunità scientifica che riguardano i ricordi in rapporto alle emozioni e ai sogni.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Il mistero di Santa Igia
Domani al Viceregio convegno sulla capitale giudicale
 
CAGLIARI. “Alla ricerca della capitale perduta Santa Igia la città del Giudice Guglielmo” è il titolo del convegno in programma domani a palazzo Viceregio dalle 18. L’iniziativa, promossa dalla Provincia, prende le mosse dal voluminoso studio “Santa Igia, la città del giudice Guglielmo” (edizioni Condaghes) di Raimondo Pinna, architetto e membro del centro studi per la storia della città fondato dal compianto Enrico Guidoni, professore di storia dell’urbanistica e intellettuale di fama internazionale. I lavori saranno coordinati dal presidente del consiglio provinciale Roberto Pili. Interverranno Graziano Milia, Enrica Salvatori, professore di storia medioevale dell’Università di Pisa, Marco Cadinu, ricercatore di storia dell’architettura dell’Università di Cagliari, Raimondo Pinna, autore del libro e Corrado Zedda, dottore di ricerca in Storia medioevale dell’Università di Cagliari.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Gallura
Prospettive del futuro per scienza e filosofia
L’ultimo «Venerdì del Dettori» con Silvano Tagliagambe
 
 TEMPIO. L’ultimo appuntamento con la rassegna dei “Venerdì del Dettori”, in programma per il prossimo 29 aprile nell’auditorium “Prof. Gavino Pedroni”, alle 16, sarà dedicato ad un tema di grande fascino e attualità e vedrà la partecipazione di uno dei maggiori esponenti della scena filosofica nazionale contemporanea. Per parlare di scienza e del rapporto tra le grandi questioni del nostro tempo è stato invitato il professore Silvano Tagliagambe, epistemologo di fama internazionale sotto l’insegnamento del quale, da Cagliari a Roma e a Pisa, si sono formate diverse generazioni di insegnanti e ricercatori.
Il professor Tagliagambe esporrà una relazione sul tema, sulla quale un team di studenti del liceo, coordinati nelle settimane passate dalle professoresse Milena Pasella e Maria Fiori, avrà modo di soffermarsi con domande e richieste di approfondimento.
A rendere particolarmente interessante l’appuntamento è l’invidiabile curriculum dell’ospite. Preside per diversi anni della Facoltà di Magistero dell’Università di Cagliari, ordinario di Epistemologia (vale a dire Filosofia della scienza) presso la stessa Facoltà, Silvano Tagliagambe è stato anche il vice di Rubbia alla guida del Crs4 (Centro di Ricerca, Sviluppo, Studi Superiori in Sardegna), oltre che docente presso gli atenei di Roma e Pisa. Al luminare lombardo, che si tende a considerare sardo per via della lunga permanenza nell’isola, gli studenti del Dettori chiederanno di sciogliere alcuni nodi legati alla figura dello scienziato e che hanno strettamente a che fare con il suo abito deontologico.
 Ideata dal Dipartimento di filosofia del liceo tempiese, la rassegna dei “Venerdì” è nata con l’intento di integrare scuola e comunità, propiziando occasioni di particolare valore culturale.
 Di ciò si sono resi consapevoli diversi enti (in particolare, la Provincia Olbia-Tempio) che hanno ben riconosciuto la qualità del progetto, proponendone il patrocinio.
 I sei appuntamenti precedenti hanno fatto registrare quasi un migliaio di presenze. Anche l’ultimo “Venerdì” sarà aperto al pubblico, come vuole proprio lo spirito della rassegna. (g.pu.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Neuropsichiatria infantile
A Sassari Centro nazionale di riferimento per l’epilessia
 
SASSARI. La clinica di neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria diventa Centro di riferimento nazionale per la Lega contro l’epilessia (Lice). Secondo le statistiche, un bambino su cento è affetto da questa malattia, caratterizzata dal ripetersi di crisi convulsive scatenate da una iperattività delle cellule cerebrali. La clinica sassarese, diretta da Massimo Tondi, da tempo ha attiva una sezione per la diagnosi e la cura della patologia nell’età evolutiva. E ora il centro, coordinato da Susanna Casellato, nei prossimi tre anni farà parte di un elenco che annovera le dieci strutture di più prestigiose d’Italia. Ieri mattina, il neo direttore generale dell’Azienda mista, Alessandro Carlo Cattani, si è recato nel reparto, al primo piano del policlinico sassarese in viale Italia, «per congratularsi personalmente con l’équipe medica, infermieristica e tecnica che, attraverso la dedizione per i piccoli pazienti ed il lavoro di anni - ha affermato - ha portato al significativo risultato».
Pagina 22 - Sassari
Prestigioso riconoscimento nazionale per l’Azienda ospedaliero universitaria
Neuropsichiatria infantile diventa Centro di riferimento per l’epilessia
La Clinica diretta dal prof. Tondi è stata scelta dalla Lice per la qualità dei servizi offerti ai piccoli pazienti
 
 SASSARI. La clinica di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria è diventata Centro di riferimento nazionale per la cura dell’epilessia. Ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dalla Lice (Lega italiana contro l’epilessia) e per i prossimi tre anni farà parte di uno speciale elenco che annovera 10 strutture in tutta Italia.
 Secondo le statistiche, un bambino su cento è affetto da epilessia. Si tratta di una patologia caratterizzata dal ripetersi nel tempo di crisi convulsive, scatenate da un’improvvisa iperattività delle cellule cerebrali. Solitamente, la patologia insorge entro i 20 anni anni, ma non è da escludersi in età adulta. L’epilessia è considerata una “malattia sociale” a causa della sua elevata incidenza e per le conseguenze rilevanti, per la qualità della vita, di una famiglia dove c’è un bambino epilettico. È quindi fondamentale un’assistenza sanitaria di livello eccellente, sotto il profilo clinico e psicologico, che consenta a genitori di bambini epilettici di potersi affidare senza remore alle cure e al supporto di specialisti di esperienza.
 La clinica di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, diretta dal professor Massimo Tondi, che ha al suo interno il Centro per la diagnosi e la cura dell’epilessia nell’età evolutiva coordinato dalla dottoressa Susanna Casellato, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della Lice e per i prossimi tre anni farà parte di uno speciale elenco che comprende le dieci strutture di Neurospichiatria infantile più prestigiose d’Italia. E da oggi è anche Centro di riferimento nazionale per l’epilessia.
 Un risultato di eccezionale rilievo che è stato possibile grazie al lavoro svolto con passione dall’intera equipe costituita da medici in formazione specialistica che operano nel Centro e dai tecnici di neurofisiopatologia. E che premia anche un’Azienda sanitaria tanto bistrattata ma che riesce comunque a esprimere professionisti di enormi qualità. Una grande soddisfazione anche per il neo direttore generale dell’Aou. Sandro Cattani che è andato nel il reparto di Neuropsichiatria Infantile, ospitato in un’ala al primo piano del Policlinico Sassarese, in viale Italia, per congratularsi personalmente con tutta l’equipe medica, infermieristica e tecnica. «Un risultato significativo e gratificante che inorgoglisce la nostra Azienda - ha sostenuto Cattani - -, che è stato possibile grazie alla dedizione di tutti i componenti delle diverse equipe nei confronti dei piccoli pazienti e al duro lavoro di anni e anni di sacrifici».
 Il riconoscimento di Centro ri riferimento nazionale è stato ottenuto per la qualità e la quantità delle prestazioni assistenziali erogate al paziente affetto da epilessia, secondo i rigidi criteri imposti dalla Lice. E la Clinica sassarese, accettando di diventare Centro di riferimento, si è impegnata a rispettare e garantire questi livelli eccellenti di assistenza anche per i prossimi tre anni.
 
 

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