Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 April 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
Regione
Cappellacci nomina i manager delle Aziende miste
Il presidente della Regione Ugo Cappellacci, con due diversi decreti e d’intesa con i rettori delle Università di Cagliari e Sassari, ha ufficializzato i manager delle aziende ospedaliero-universitarie. A Cagliari resta il commissario uscente Ennio Filigheddu, cagliaritano, 54 anni, mentre a Sassari ritorna Alessandro Carlo Cattani, sassarese di 52 anni, che a gennaio si era dimesso dopo la nomina a direttore amministrativo della stessa azienda. I due manager, così come quelli scelti dalla maggioranza di centrodestra per guidare le Asl e l’ospedale Brotzu, hanno prorogato l’incarico ai dirigenti amministrativi e sanitari in carica almeno per sessanta giorni. Una scelta dal forte sapore politico, con il centrodestra impegnato nella campagna elettorale in 98 Comuni e fermamente deciso a non crearsi ulteriori problemi interni con scelte così delicate in piena campagna elettorale. Dopo le elezioni, arriveranno anche i nuovi direttori della sanità regionale, mentre la legge di riforma è ancora ferma in commissione Sanità. ( e. p. )
 
 
2 - L’Unione Sarda / Quartu Sant’Elena (Pagina 27 - Edizione CA)
URBANISTICA. Una cinquantina di universitari nel laboratorio per pianificare lo sviluppo della città
Un Puc scritto anche da studenti Accordo tra Comune e facoltà di Architettura
Il territorio quartese diventa materia d’esame. Comune e Università hanno avviato una collaborazione legata allo studio del nuovo Piano urbanistico. Una cinquantina di studenti della facoltà di Architettura di Cagliari, nel semestre in corso, dovranno cimentarsi nella programmazione territoriale della terza città della Sardegna. Sono in arrivo idee fresche di giovani aspiranti progettisti che l’amministrazione potrà inserire, a costo zero, nella stesura del Puc.
I PROFESSIONISTI L’iniziativa interessa due corsi, Urbanistica e Composizione architettonica e urbana, che hanno dato vita a un laboratorio integrato seguito dalle docenti Emanuela Abis e Cesarina Siddi. Mentre la prima è un ex assessore all’Urbanistica di Cagliari, la seconda è una dei professionisti dell’ufficio del Piano di Quartu. Il laboratorio vanta anche la collaborazione del paesaggista francese Christophe Girot, che a sua volta è inserito nel comitato tecnico scientifico di predisposizione del piano urbanistico comunale.
I LAVORI Sono le professionalità in campo alle quali fanno riferimento gli studenti universitari, che hanno già iniziato la propria attività. Il primo tassello scelto è il territorio attorno al lago Simbirizzi. «Un luogo dimenticato, ma ricco di potenzialità», commenta la docente Cesarina Siddi, «crediamo molto nel fatto che la didattica possa interagire con l’esigenza del territorio e delle amministrazioni comunali. Il laboratorio creerà scenari innovativi». Un primo bilancio sui risultati potrà essere fatto agli inizi di maggio, quando saranno pronti gli elaborati.
CENTRO STORICO Non è la prima volta che, tra la facoltà di Architettura e il Comune, si apre una collaborazione. Era già avvenuto per il Piano strategico, cioè lo strumento che detta le linee-guida di sviluppo della città per i prossimi trent’anni. Nel 2007 gli studenti si erano cimentati nello studio degli spazi aperti tra le ex Fornaci Picci e il Municipio: strade, piazze e giardini pubblici uniti in percorsi ideali, a dimensione di pedone. Alcune idee, come la realizzazione di un parcheggio interrato nella piazza di fronte al Mercato civico, rientrano tra gli obiettivi dell’attuale amministrazione, così come di quella precedente.
PIANO URBANISTICO Sul fronte dell’elaborazione del Puc, è quasi conclusa la prima fase, legata all’acquisizione di tutte le informazioni su ciò che esiste: i cosiddetti assetti storico, insediativo e ambientale. «Lo studio», commenta l’assessore all’Urbanistica, Francesco Caput, «si è rivelato molto più complesso di quanto avevamo preventivato, ma entro l’estate dovremmo aver concluso il lavoro. A quel punto potrà aprirsi la fase di confronto sulla pianificazione. È già concluso, invece, il rapporto sulla popolazione, che indica le dinamiche demografiche nel nostro territorio».
GIOVANNI MANCA DI NISSA
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 57 - Edizione CA)
Quartu
Anche gli studenti di Architettura lavorano al nuovo Piano urbanistico
Il territorio quartese diventa materia d’esame. Comune e Università hanno avviato una collaborazione legata allo studio del nuovo Piano urbanistico. Una cinquantina di studenti della facoltà di Architettura di Cagliari, nel semestre in corso, dovranno cimentarsi nella programmazione territoriale della terza città della Sardegna. Sono in arrivo idee fresche di giovani aspiranti progettisti che l’amministrazione potrà inserire, a costo zero, nella stesura del Puc.
L’iniziativa interessa due corsi, Urbanistica e Composizione architettonica e urbana, che hanno dato vita a un laboratorio integrato seguito dalle docenti Emanuela Abis e Cesarina Siddi. Mentre la prima è un ex assessore all’Urbanistica di Cagliari, la seconda è una dei professionisti dell’ufficio del Piano di Quartu. Il laboratorio vanta anche la collaborazione del paesaggista francese Christophe Girot, che a sua volta è inserito nel comitato tecnico scientifico di predisposizione del piano urbanistico comunale.
Sono le professionalità alle quali fanno riferimento gli studenti, che hanno già iniziato la propria attività. Il primo tassello scelto è il territorio attorno al lago Simbirizzi. «Un luogo dimenticato, ma ricco di potenzialità», commenta la docente Cesarina Siddi, «crediamo molto nel fatto che la didattica possa interagire con l’esigenza del territorio e delle amministrazioni comunali». Un primo bilancio sui risultati potrà essere fatto agli inizi di maggio, quando saranno pronti gli elaborati. (g. mdn.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
CAGLIARI. Inchiesta della Procura e relazione dell’Istituto superiore di restauro
Scontro sull’anfiteatro romano, Pili contro Minoja
È ormai scontro aperto per l’Anfiteatro romano di Cagliari. Dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica, ieri il deputato Mauro Pili ha attaccato la relazione dell’Istituto superiore conservazione e restauro chiesta dal sovrintendente Marco Minoja: «Nel documento sono contenuti strafalcioni tecnici e storici che non potrebbero appartenere neanche a un neofita». Intanto il Comune si prepara al collaudo delle tribune: la verifica verrà affidata alla facoltà di Ingegneria.
 
Cagliari e Provincia (Pagina 19 - Edizione CA)
ANFITEATRO
Il Comune si prepara al collaudo delle strutture: le verifiche saranno affidate alla facoltà di Ingegneria
 «Il report sull’arena? Carta straccia» Pili accusa Minoja: «Impone le sue idee a nostre spese»  
Ormai è chiaro: sull’Anfiteatro è in corso una guerra e ognuno utilizza le armi che ha. Dalla trincea della Sovrintendenza ai Beni culturali attaccano inviando la relazione dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro in Procura. E la magistratura, come è ovvio che sia, apre un’inchiesta. Sull’altro fronte, Comune, organizzatori di concerti e parlamentari rispondono come possono. Contestando la relazione e chiamando in causa addirittura l’artiglieria pesante del ministro Galan, che non più tardi di una settimana fa è stato molto chiaro: «L’arena deve ospitare gli spettacoli estivi del 2011». Il deputato Mauro Pili ha messo l’elmetto fin dalle prime battute e ora che il gioco si fa duro, tra sequestri di documenti e indagini della Forestale, attacca: «L’invio della relazione alla Procura è l’ultimo gesto, in ordine di tempo, del disegno scellerato di chi come il sovrintendente ha deciso di imporre sulla testa di tutti le sue scelte e la sua visione ideologica dell’archeologia». I magistrati fanno il loro compito: «È un atto dovuto. Sono certo che svolgeranno sino in fondo il loro compito».
STORIA DI UNA BATTAGLIA Marco Minoja ha chiarito la sua posizione sull’Anfiteatro subito dopo il suo arrivo (alla fine del 2009) sulla poltrona più alta di Cagliari, quella di piazza Indipendenza, dove ha sede la sovrintendenza ai Beni Archeologici. «Se davvero si vuole difendere la qualità archeologica della città si elimini quell’impalcatura da centro fiere». In realtà lo «smontaggio» è previsto da un espresso accordo - precedente all’insediamento di Minoja - nel quale il Comune si impegnava a eliminare gli spalti. Cosa mai avvenuta, e che dovrebbe diventare realtà non prima di ottobre. Oggi l’assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai potrebbe chiedere alla giunta comunale di approvare il progetto, che gli altri componenti dell’esecutivo hanno esaminato una settimana fa. Poi andrebbe avanti con la procedura, cioè preparazione del bando, aggiudicazione dell’appalto e infine i lavori. Il collaudo delle strutture dovrebbe essere commissionato dal Comune la prossima settimana. I soldi ci sono, a eseguire le verifiche sarà la facoltà di Ingegneria dell’università di Cagliari. Ma questo era già deciso, a prescindere dall’intervento della Procura. Ecco perché Pili accoglie come uno “strappo” la scelta di Minoja: «Quando un funzionario dello Stato anziché collaborare con le amministrazioni competenti sceglie la linea della guerra e dello scontro tra istituzioni pur di affermare una propria tesi, significa che non esiste più nemmeno quel minimo senso di leale collaborazione tra istituzioni. Siamo dinanzi alla più ottusa impostazione vetero-statalista di chi, con argomentazioni infondate e superficiali, usa l’arma dell’allarme a tutti i costi pur di perseguire i suoi obiettivi».
LA RELAZIONE Ma in questa guerra c’è chi contesta anche la regolarità delle armi: la relazione dell’Iscr andrebbe oltre le proprie competenze. Questo lo sostiene il Comune - lo ha detto l’assessore Lorrai -, questo sostiene anche Pili. In particolare, gli ispettori del ministero avrebbero fondato il loro lavoro sulla stabilità delle tribune e non sulla conservazione del monumento. Sconfinando nel lavoro di vigili del fuoco e commissioni provinciali. «Se fossimo in uno Stato di diritto - sostiene Pili - la relazione comporterebbe l’immediata sollevazione dei suoi estensori per la manifesta inconsistenza, superficialità, incompetenza e per manifesto abuso di poteri». Nel documento sarebbero contenuti «tanti e tali strafalcioni - tecnici e storici - che non potrebbero appartenere nemmeno alla più superficiale valutazione di un neofita. Si passa dall’erba scambiata per piante, dall’umido riscontrato laddove era ubicata la raccolta delle acque piovane, per arrivare ai vortici che provocano un processo di erosione della pietra». Insomma: l’umidità sarebbe stata registrata nelle cisterne e le «piante arboree» sarebbero semplici capperi. Pili sostiene che gli architetti dell’Istituto siano andati oltre le loro competenze: «Mi domando: come sono state accertate la staticità e la stabilità della struttura? Chi degli ispettori ha l’unico titolo di ingegnere abilitato a valutare staticità e stabilità? Sono state eseguite prove di carico?».
MICHELE RUFFI

 
5 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
NOTIZIE IN BREVE
Mostra Jacqua
“Sguardi dal carcere” è la mostra di Laurent Jacqua, artista francese affetto da Aids, che si apre oggi alle 17 (fino al 19) nell’aula magna della facoltà di Scienze politiche a Cagliari. Previsto il dibattito “Il Diritto in carcere”.
Stefano Tassinari
Raul Mordenti
Per la rassegna “Gramsci e l’unità d’Italia” domani alle 17 nell’aula magna Motzo della facoltà di Lettere di Cagliari conferenza “L’eterno trasformismo. Classi dirigenti e storia d’Italia” di Raul Mordenti (Università di Roma Tor Vergata).

 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Incontro a Psicologia con il comitato promotore, organizzato da Unica 2.0
Referendum sull’acqua: le ragioni di due sì
«Questa volta andare a votare produrrà un reale cambiamento», avverte Marco Bersani, del comitato nazionale “2 sì per l’acqua bene comune”. Al dipartimento di Psicologia, tanti studenti si sono riuniti ieri per informarsi sul referendum del 12 e 13 giugno. A organizzare il dibattito l’associazione Unica 2.0: «Ci occupiamo di diritti a tutto tondo, da quello allo studio fino ad argomenti come il nucleare e l’acqua», spiega Enrico Lallai, che ha coordinato l’incontro. Sopra di lui, uno striscione riassume la posizione del comitato: “Fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua”.
DUE SÌ Per le generazioni precedenti era un fatto scontato che l’acqua fosse di tutti, ora qualcosa è cambiato. «Il nostro sistema economico è in una fase di sovrapproduzione: si produce più di quanto si riesca a vendere», fa notare Bersani. «Così si passa a mettere sul mercato i beni comuni: il voto popolare deve dire basta e invertire la rotta, dicendo no alle politiche liberiste».
IL REFERENDUM Si vota per l’abrogazione di due norme: la prima sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, l’altra sulla possibilità di fare profitti sull’acqua. «Ci sono quattro possibilità per guadagnare: aumentare le tariffe, diminuire il costo del lavoro puntando sul precariato, fornire meno servizi e meno manutenzione o aumentare i consumi d’acqua, cioè gli sprechi».
LE FIRME Bersani fornisce un esempio, le spiagge. «Anche quelle, formalmente, sono pubbliche, eppure ci sono gli stabilimenti che si fanno pagare caro». Il comitato ha raccolto un milione 400mila firme: «È una battaglia trasversale, dal basso verso l’alto, che non è di destra né di sinistra. Il referendum fa paura ai poteri forti e alle lobby». Raffaello Ugo, del comitato cittadino, ha poi dimostrato con l’aiuto di un meccanismo di barattoli di latta, come l’acqua venga sprecata: «Ogni 12 secondi un bambino muore di sete: l’acqua è l’anima del mondo».
FRANCESCO FUGGETTA
 
 
7 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
La Regione punta sull’innovazione tecnologica e sulla formazione di nuove figure professionali
L’agroalimentare si rinnova con la ricerca
L’innovazione tecnologica è fondamentale per il rilancio dell’agricoltura isolana. Il tema è stato al centro del seminario “Ricerca e sviluppo nel comparto agroalimentare della Sardegna” promosso ieri alla Camera di commercio di Cagliari da Biotecne (consorzio per la ricerca biotecnologia con diverse collaborazioni nel mondo universitario, della ricerca e dell’impresa). Moderato da Antonio Giovanni Farris della facoltà di Agraria di Sassari, l’incontro ha coinvolto ricercatori, studenti e rappresentanti del mondo delle imprese e delle associazioni di categoria.
PROGETTI «Servono nuove idee per valorizzare l’industria agroalimentare», ha spiegato Raffaello Pompei, presidente di Biotecne. Numerosi i progetti realizzati o in corso nel suo consorzio: dalla fitodepurazione delle acque industriali, ai biosensori in grado di identificare patogeni alimentari nel cibo. L’assessore regionale all’Agricoltura Mariano Contu, ha evidenziato la necessità di un nuovo approccio culturale. «La formazione di figure professionali è essenziale. Per questo l’assessorato sta per attivare un master post universitario in marketing territoriale che possa accrescere le competenze non solo su programmazione e produzione, ma soprattutto sul collocamento dei prodotti nel mercato».
REGIONE Per Contu occorre sostenere la crescita delle imprese agricole superando i limiti delle conduzioni di tipo familiare, coinvolgendo università, agenzie regionali e associazioni di categoria. «Non è più possibile che la Sardegna importi il 90% dei mangimi per il bestiame e che non sia sardo il 60% degli ortaggi o il 70% dell’olio che arriva nelle nostre tavole. Abbiamo bisogno di imprenditori agricoli professionisti, che conoscano la normativa di settore e le produzioni al pari dei meccanismi di gestione del management aziendale, della promozione, della commercializzazione e del marketing».
INNOVAZIONE Per Farris scienza e tecnologia possono rendere più competitivo anche il settore dei prodotti tradizionali. Da qui il ruolo strategico della ricerca nell’agroaliementare che ha già contribuito a migliorare pani e vini locali. Antonio Piga (Università di Sassari) e l’imprenditore Efisio Scano hanno dimostrato che le moderne tecniche di confezionamento e conservazione (film plastici, imballaggi attivi, nanotecnologie) prolungano la vita di molti alimenti (seadas, formagelle e dolci tipici) permettendo la loro esportazione.
CARLA ETZO
 
 
8 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Tre candidati sindaci rispondono alla lettera aperta di Cgil, Cisl e Uil sul futuro della città
«Ecco la nostra risposta ai sindacati» I programmi di Fantola, Zedda e Claudia Zuncheddu
Pianificare lo sviluppo assieme alle amministrazioni dell’hinterland e coinvolgendo tutti i grandi attori economici e sociali, attuare politiche contro lo spopolamento, l’invecchiamento della popolazione, la povertà e a favore dell’occupazione, interventi a sostegno degli universitari. Con una lettera aperta, Cgil, Cisl e Uil hanno chiamato i candidati sindaci ad esprimersi sui temi caldi della campagna elettorale. Ecco che cosa rispondono i leader del centrodestra, del centrosinistra e del polo indipendentista.
MASSIMO FANTOLA «Una governance comune dell’area vasta che coinvolga anche cittadini e imprese che hanno gli stessi problemi e le stesse prospettive è fondamentale oggi più che mai affinché Cagliari possa competere con realtà urbane più forti sul piano demografico e produttivo. Quanto al coinvolgimento dei grandi attori, ho detto più volte che occorre un patto per Cagliari che preveda la condivisione di un progetto comune tra istituzioni e privati: la nostra città è di fronte a una svolta che ci impone di progettare e costruire insieme una nuova identità economica. Anche perché Cagliari ha assoluto bisogno di lavoro. Bisogna che la città riprenda la sua crescita in favore dei cagliaritani e dei giovani che vanno a cercare lavoro fuori ma anche dei ragazzi sardi che pensano che non ci sarà futuro in Sardegna se non c’è futuro a Cagliari. C’è, inoltre, la necessità di creare nuove abitazioni per i giovani e per il ceto medio: uno degli strumenti che abbiamo di fronte è quello del social housing che deve essere sfruttato appieno. Sui trasporti, il primo obiettivo è quello di concludere l’anello della metropolitana leggera delle Fds. Ma occorrono anche parcheggi fuori dalla sede stradale per non far morire un sistema commerciale già in crisi e per togliere le auto dalle strade del centro facilitando le corsie preferenziali del bus e favorendo altre forme di mobilità, soprattutto quella ciclabile. Agli studenti bisogna dare trasporti, biblioteche, luoghi di incontro. Inoltre servono sia un campus universitario che un campus diffuso da realizzare prevalentemente nelle aree storiche».
MASSIMO ZEDDA «I temi che pongono i sindacati sono gli stessi che poniamo noi: in primis quello della concertazione con tutti gli attori della società cagliaritana, dal sindacato alle forze imprenditoriali e ai commercianti. Con loro sui diversi temi ci deve essere un confronto continuo e una condivisione delle scelte. Credo inoltre che il sindaco di Cagliari debba essere autorevole perché spetta a lui porre all’attenzione delle istituzioni le questioni della città capoluogo di Regione perché - questo occorre sottolinearlo - lo sviluppo della Sardegna passa attraverso lo sviluppo della città nella cui area vasta si concentra un terzo della popolazione dell’Isola. L’autorevolezza ci dev’essere nel porre le questioni di interesse della città all’attenzione della Regione, dei Comuni dell’area vasta, dei grandi soggetti economici come Cacip, Camera di commercio, Autorità portuale, associazioni che rappresentano le imprese. Per me il sindaco di Cagliari deve essere colui che assume un ruolo-guida nella regione, che interloquisce con tutti, che stimola progetti di sviluppo. Quanto ai giovani, la città deve offrire servizi, non può invecchiare precocemente ma deve ringiovanire diventando ospitale per gli studenti universitari».
CLAUDIA ZUNCHEDDU «Lo spopolamento è il simbolo del degrado e dell’impoverimento della città, che ha costi della vita non più sostenibili per ampi strati della popolazione. Il problema abitativo potrebbe essere risolto recuperando migliaia di appartamenti esistenti, di proprietà pubblica e da destinare a prezzi accessibili a quei cittadini che necessitano di un tetto. Ciò creerebbe occupazione oltre a restituire il decoro ai quartieri. Il superamento della crisi economica è possibile solo se si aiutano le imprese di tutti i settori, dal commercio, all’artigianato, alla pesca, al turismo con una drastica riduzione del carico fiscale sia comunale che regionale. Il Comune può intervenire su Equitalia e altre società delegate per la riscossione di imposte e tributi comunali, per una moratoria rinunciando agli interessi sul debito e dilazionando il dovuto. La metropolitana di superficie può essere un’occasione per razionalizzare i flussi da e per la città, ma il rilancio del servizio pubblico di trasporto si può avere solo con la riduzione del costo del biglietto. Serve anche un piano ciclabile integrato. Sulla cultura, Cagliari può essere una capitale che crea ricchezza e benessere per se stessa e tutto il territorio con, ad esempio, Molentargius che oltre a circuiti turistici potrebbe riprendere in parte l’estrazione e la lavorazione del sale. I beni artistici, presenti nei quartieri storici, da Tuvixeddu, all’anfiteatro, alle chiese, al cimitero monumentale di Bonaria, ai palazzi storici, alle vestigia romane e puniche sono tutti motori di attrazione turistico-culturale e volano di occupazione concreto. Tutto ciò è realizzabile con un piano coordinato dove il Comune ha ruolo di guida e di unione fra pubblico e privato. Purtroppo Cagliari, con la zona industriale di Macchiareddu da una parte e la Saras dall’altra, è tutt’altro che esente dall’inquinamento ambientale. La salute di Cagliari e della sua popolazione è ad alto rischio».
FABIO MANCA


9 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Procedimenti troppo lunghi Giustizia, non bastano i piccoli ritocchi
di Leonardo Filipp, Università di Cagliarii
Ordinario di Diritto processuale penale
In un Paese "normale" il processo deve avere una "durata ragionevole": lo stabiliscono le convenzioni internazionali e la nostra Costituzione, ma nella realtà quotidiana le nostre procedure, civili, penali e amministrative, durano decenni, quando la sentenza non rende più giustizia né all’imputato né alla vittima, tanto che l’Italia è stata ripetutamente condannata dalla Corte europea.
Il disegno di legge sul processo breve, su cui tanto si discute, può chiamarsi in qualsiasi modo ma non è certo "breve", perché si prevede una durata fino alla sentenza definitiva di 6 anni e mezzo (3 anni per il primo grado, 2 per l’appello e uno e mezzo per la Cassazione), che diventano 7 anni e mezzo per i reati più gravi e 10 anni per i delitti di criminalità organizzata, oltre l’eventuale giudizio di rinvio (e inoltre per questi ultimi è possibile pure una proroga fino a un terzo, per cui si superano i quindici anni).
Se si pensa che a tali termini devono essere aggiunti quelli per le indagini (cioè un altro anno o due), e che inoltre possono essere anche sospesi e quindi di fatto protrarsi, in media, tra i dieci e i quindici anni, ci si rende conto che siamo ben lontani dalla durata che la Corte europea considera "ragionevole".
Mentre nel disegno di legge originario era previsto che il superamento di questi termini provocasse l’estinzione del processo, il testo approvato si limita a stabilire che il capo dell’ufficio giudiziario, cui appartiene il giudice che ha ritardato il corso del processo, deve comunicare tale ritardo al ministro della Giustizia e al procuratore generale presso la corte di Cassazione. Si è pure introdotta una riduzione dei termini di prescrizione per gli imputati incensurati e per i processi di primo grado, per cui, mentre oggi il delitto meno grave si prescrive col decorso della durata della pena massima prevista per il reato più un quarto (ad es. 6 anni più uno e mezzo = 7 anni e mezzo), quest’ultimo aumento è ridotto a un sesto (per cui si prescriverà in 7 anni, sei mesi prima).
Si paventa il rischio di un’eccessiva estinzione dei processi in corso, ma secondo i dati del ministero della giustizia solo l’0,2 per cento dei processi pendenti correrebbe il pericolo di estinzione, per cui sono timori infondati ma che comunque non possono scandalizzarci, dato che già oggi ben il 5 per cento di tutti i processi incappa nella prescrizione.
Per evitare leggi ad personam, è stata opportunamente soppressa la disposizione transitoria che avrebbe trovato applicazione nei procedimenti a carico del presidente del Consiglio, ma la riduzione dei termini di prescrizione si applicherà ovviamente anche al processo Mills in cui è imputato il premier, anche se si tratta di una riduzione davvero insignificante che anticipa solo di qualche mese la già certa prescrizione del reato.
In definitiva, si tratta di piccoli ritocchi che non sembra cambieranno proprio niente nella nostra disastrata giustizia penale. Insomma, molto rumore per nulla.
 
 
10 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
Giorgio Grassi, l’architettura come necessità
«Penso che per compiere il suo incarico sociale debba essere espressione diretta della vita»
«Il sogno che inseguo da sempre è quello di un’architettura fatta solo di cose necessarie, di cose concrete e vere, di cose immediatamente comprensibili perché rispondenti soltanto al loro scopo…». (Giorgio Grassi)
«Uno che non ha i tic isterici e le frenesie da prima donna di tutti gli attaccanti, né l’ostinazione, l’instancabilità e anche l’ottusità necessaria di un difensore puro. Un tipo che si attiene al suo ruolo, che non deve inventare niente, ma solo applicare schemi che conosce a memoria, con intelligenza e onestà, sapendo di essere responsabile di sé ma anche degli altri. Un tipo serio e discreto....». Con queste parole Giorgio Grassi delinea il ruolo del mediano, incarnato dall’interista Oriali nella celebre canzone di Ligabue, ma anche il suo mestiere. Non a caso “Una vita da architetto” è il titolo del piccolo prezioso libro che ha pubblicato tre anni fa con Franco Angeli. Una sorta di autobiografia, e un inno (sottovoce) all’aurea mediocritas.
Giorgio Grassi, classe 1935, è un architetto che potremmo definire etico. Nel suo prestigioso percorso non ha mai derogato dal principio fondamentale di fondare i suoi progetti su una concezione logica, senza indulgere a mode o formalismi per ruffianeria nei confronti dei committenti o del pubblico. Il mondo delle archistar non gli appartiene, tanto meno quello di chi ha fatto dell’architettura un’arte e non una necessità, un monumento alla propria gloria e non l’esercizio di un rigore. Lo stesso rigore che giorni fa ha caratterizzato la sua (affollatissima) conferenza nella Facoltà di Architettura di Cagliari. “Progetti per la città antica”, si intitolava, e ben si inseriva nell’attività di una scuola giovane, che ha scelto di coinvolgere ricerca e didattica in un progetto comune, quello che vede nell’area-studio del quartiere di Castello la possibilità di realizzare uno straordinario laboratorio in scala reale.
Presentato dal preside Antonello Sanna e da Nicola Di Battista, il grande architetto milanese ha proposto - sempre usando un noi che indicava pluralità e non maestà - un excursus attraverso una quindicina di progetti, ciascuno con i propri destini, (molti mai realizzati, altri, come il teatro romano di Sagunto, oggetto di aspre critiche). Tutti rispondenti a una costruzione logica, coerenti col luogo al quale appartengono e rispondenti a una precisa assunzione di responsabilità e di opportunità. Il senso ultimo della sua lezione? Non esiste una città antica e una moderna, esiste un processo formativo che ha precise logiche, relative agli usi e ai modi del costruire. Rispettare un monumento, un quartiere, non significa congelarlo feticisticamente, ma ricostruirne le logiche formative, e a quelle informare le azioni necessarie perché il monumento, il quartiere, possa continuare a vivere.
Amatissimo dai suoi allievi, Grassi assicura di non aver insegnamenti da dare a nessuno. «Posso solo dire e/o mostrare quel che ho fatto, che continuo a fare, perché lo faccio e come lo faccio. Non posso che fare e essere come sono, del resto non ho alternative, è così che mi sono formato, e ho voluto formarmi».
Less is more: il meno è più. Questo motto di Mies Van Der Rohe vale per l’architettura ma anche per la vita?
«“Less is more” non è, fra gli altri, il princìpio operativo che prediligo. Anzi. Il meno può essere facilmente anche il nulla (e lo è spesso in realtà). L’architettura non può essere pura semplificazione perché diventerebbe un rispecchiamento della vita quale questa non è. Io non simpatizzo per il purismo, ho il dubbio che sotto questo nome si nascondano numerosi falsari, spesso falsari di qualità (e per questo i peggiori)».
E allora qual è il compito dell’architettura?
«Penso che l’architettura per compiere il suo incarico sociale (la buona architettura, opera collettiva per eccellenza) debba essere espressione diretta della vita (e lo è sempre nelle buone architetture), delle sue condizioni reali, con le sue imperfezioni e contraddizioni, pentimenti compresi, ma anche con le sue illusioni e speranze».
«Architetto, una curiosità: perché oggi è così difficile costruire una bella chiesa?
«Quello dell’arte è il campo in cui la chiesa cattolica è riuscita ad arrivare al suo livello più basso. L’architettura, ridotta (per calcolo) ad arte-pura, non ha fatto eccezione. Penso che la chiesa sia da tempo alle prese con la sua antichità, con il fatto di essere vecchia in un mondo che cambia di continuo, per non dire che va a rotoli, e che veda questa sua antichità non come una straordinaria ricchezza, ma come un intralcio alla sua sopravvivenza. Perciò cerca una visibilità che sia concorrenziale rispetto alle altre molte attrazioni del mondo».
Vuol dire che l’architettura diventa un mezzo per sembrare più al passo coi tempi?
«Sì, l’architettura come l’arte preposta al compito di attualizzare le formalità, i formalismi, gli atti più esteriori della chiesa. Seguendo l’idea più corrente e dominante, la chiesa ha voluto dotarsi anche lei di edifici che hanno l’effimero e l’instabilità come obiettivo espressivo (obiettivo che va per la maggiore), edifici come oggetti d’arte, che devono anzitutto essere, secondo l’ideologia corrente, il prodotto delle fantasie più ardite. Quindi edifici di tutte le fogge e frutto delle ispirazioni più diverse, edifici finalmente liberi di essere tutti ugualmente diversi e possibilmente unici. Un bello smacco per le norme di San Carlo sulla costruzione delle chiese!».
Un architetto è un muratore che ha studiato il latino, dice Loos. Quanti se ne dimenticano?
«Non credo che sia questione di ricordarsene. Credo che sia qualcosa che appartiene fin da prima alla persona, al carattere della persona, a quel che vuole o pretende da sé. Voglio dire che un buon architetto non può che essere uno che ha studiato il latino: prima studia il latino semplicemente per bisogno, come cosa per lui irrinunciabile, poi fra le diverse scelte possibili può anche decidere di far l’architetto, cioè il muratore».
MARIA PAOLA MASALA
 
 
11 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 23 - Edizione OR)
Gian Marco Solas, 24 anni Da Masullas all’Onu, laureato sardo uditore a New York
La sua sete di sapere lo ha portato sino a New York. Nella città della Grande Mela ha partecipato ai lavori di una delle sezioni dell’Onu riservata al commercio internazionale nei giorni in cui nel palazzo delle Nazioni Unite si prendevano le decisioni delicate per la guerra in Libia.
È un’esperienza entusiasmante quella che sta vivendo Gian Marco Solas, 24 anni, di Masullas, una laurea triennale in legge col massimo dei voti ed un prossimo titolo specialistico sul diritto della concorrenza internazionale. Per questo il giovane masullese è volato sino a New York. Trasferte nel globo non nuove per Solas. «Negli anni universitari ho già partecipato a cinque esperienze all’estero», ha detto il giovane, «Lituania, Mosca, Bruxelles e già New York e con le associazioni Elsa e la masullese Sa Badruffa ho organizzato scambi internazionali».
La sua partecipazione alla conferenza dell’Onu è legata alla stesura della sua tesi specialistica. Solas è seguito dal professor Aldo Berlinguer dell’Università di Cagliari ed in America dal professor Hawk, tra più quotati al mondo per il Diritto della concorrenza, «branca del diritto comunitario commerciale, che fa in modo che le logiche del libero mercato si sviluppino correttamente e secondo determinati principi». All’Onu il giovane ha approfondito le procedure seguite dall’America. «Mentre ero uditore ai lavori della sezione del commercio internazionale c’era un via vai di diplomazia internazionale nel palazzo e di manifestanti all’esterno per le questioni della guerra in Libia», ha proseguito Solas, che ha le idee chiare su come sfruttare queste esperienze: «diventare professore universitario, mestiere che più rispecchia ciò che mi caratterizza, la curiosità e la sete di sapere». Ma ha anche un progetto per Masullas: «Un centro di formazione e supporto per scambi internazionali e tirocini all’estero». Solo qualche anno fa il giovane masullese non avrebbe creduto che un giorno sarebbe arrivato all’Onu. E a conoscere la magia di New York: «Una città con qualcosa d’incredibile diversa dalle altre capitali in cui ho vissuto. I newyorkesi “nati e cresciuti” in città sono pochi e sono le persone meno interessanti. Gli altri hanno tutti una storia particolare. Dall’ambasciatore inglese in pensione, al reduce della guerra nel Vietnam, al regista che mi propone un ruolo in un film di mafia, al pakistano che vendeva aerei da guerra alla Russia e all’India». ( an. pin. )
 
 
12 - L’Unione Sarda / Cronaca di Olbia (Pagina 21 - Edizione OL)
UNIVERSITÀ IL RETTORE
Consegna dei Seamaster I primi 21 esperti in economia, politica e diritto del mare
Tra le sedi gemmate dell’ateneo di Sassari, il polo universitario di Olbia è un diamante. Il rettore Attilio Mastino ha speso parole importanti ieri a favore del progetto che la città e l’Università stanno portando avanti da circa dieci anni: «Olbia ha il maggior numero di studenti, di matricole, ha ottenuto i risultati migliori tra le altre sedi staccate della nostra università sassarese, ha un grande futuro. E noi vogliamo impegnarci per fare in modo che queste caratteristiche non si perdano, anzi vogliamo potenziare gli strumenti di lavoro e di formazione a favore di questo corso di Economia del turismo. Ma per farlo, ci serve una mano dal Comune, e anche dalla Provincia di Olbia - Tempio». Il Polo universitario di Olbia infatti si regge grazie soprattutto ai fondi comunali che ogni anno le amministrazioni locali pompano nelle casse dell’ateneo sassarese: il budget di spesa è di circa 200 mila euro all’anno, ma nessuno si è mai sognato di dire che non sono soldi spesi bene. Sindaci e giunte comunali si sono sempre prodigate per riuscire a tirar fuori il denaro necessario. «Ma ora servono altri spazi, speriamo che il Comune possa darceli» ha detto ieri Mastino. L’amministrazione, infatti, sta per cambiare e probabilmente l’Università intende ribadire e ricucire la collaborazione con gli enti locali galluresi. E ieri il rettore ne ha avuto l’opportunità: nella sala Engle dell’aeroporto Costa Smeralda si è svolta la cerimonia della consegna dei master per il corso di specializzazione sulla nautica: 21 laureati si sono aggiudicati il "Seamaster" organizzato dal polo universitario olbiese, dall’autorità portuale e dalla Confederazione degli armatori italiani, Confitarma, in collaborazione con la Capitaneria di porto. Dopo un anno e mezzo di lezione, studi, seminari e stage, Olbia ha promosso i primi 21 esperti in economia, politica e diritto del mare. Figure che vanteranno una conoscenza approfondita del sistema del trasporto marittimo, l’organizzazione dei servizi e la gestione delle infrastrutture. Un tassello importante, quello fissato sul territorio dalla Facoltà di economia di Sassari che ha avviato, per la prima volta in Gallura, un percorso di alta formazione post laurea. I nomi dei ragazzi che hanno concluso il percorso di specializzazione: Moreno Balzano; Lorenzo Bruni; Silvia Calvia; Cristina Calvisi; Maria Antonietta Campus; Monica Micaela Carroli; Giulia Lupacciolu; Gianmarco Pigna; Leonarda Piroddi; Velia Puddu; Alessia Ratti; Laura Sanna; Alessia Scampuddu; Sofia Sini; Donato Sirignano; Giuseppina Sotgiu; Fabrizio Strusi; Alessandro Tola; Sandra Turis; Igor Tusacciu.
CLAUDIO CHISU
 
 

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 - Sassari
Cattani direttore 
Aou, pubblicato dalla Regione il decreto di nomina del mamager 
SASSARI. È stato pubblicato dalla Regione il decreto con il quale il presidente Ugo Cappellacci ha nominato i nuovi manager delle Aziende ospedaliero universitarie di Cagliari, l’ex commissario Ennio Filigheddu, cagliaritano, 54 anni, e di Sassari, Alessandro Cattani, sassarese di 52 anni.
Il nuovo direttore generale dell’Aou di Sassari aveva già firmato il contratto il 7 aprile, dopo aver incassato il parere positivo del rettore dell’Università, Attilio Mastino e l’unanimità anche dal consiglio di facoltà di Medicina.
Sandro Cattani, da anni direttore dell’Ufficio acquisti dell’Asl 1, ha già cominciato a lavorare per cercare di risolvere le criticità, affrontare le emergenze e rilanciare un settore in crisi perenne. Nei prossimi giorni saranno nominati il direttore amminstrativo (l’uscente è Piero Tamponi) e quello sanitario (attualmente a ricoprire l’incarico è Severino Rovasio).
 
 
14 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Cagliari
I giovani sardi in Europa, il progetto della Tdm 2000 
PIERLUIGI CARTA 
CAGLIARI. I curriculum classici a base di lauree e diplomi non impressionano più i datori di lavoro, nell’odierno contesto europeo ciò che conta veramente è l’approccio verso le nuove culture, la conoscenza delle lingue straniere e le esperienze all’estero. L’associazione internazionale Tdm 2000 opera proprio in questo campo, e ieri mattina, presso l’aula consiliare del comune di Cagliari, ha presentato il nuovo progetto “Giovani sardi in Europa”. Il progetto, promosso dall’assessorato alle Politiche scolastiche, e realizzato dalla Tdm 2000, consisterà in un ciclo di attività da effettuare all’estero, quali scambi giovanili, seminari e corsi di formazione rivolti ai ragazzi della Sardegna. Il fatto di vivere in un’isola non deve fare dei sardi un popolo isolato, e il vicepresidente dell’associazione Michele Demontis, afferma che «il programma mira a rispondere a livello europeo alle esigenze di sviluppo culturale dei giovani, dall’adolescenza all’età adulta». L’iniziativa è legata al programma “Gioventù in Azione”, istituito dalla Commissione e dal Parlamento Europeo. Il piano “Giovani sardi in Europa” prevede l’opportunità di visitare uno o più dei 33 paesi aderenti al programma, nell’ambito delle attività formative o di volontariato inserite nel programma. Una delle finalità del progetto è quella di far acquisire ai partecipanti la conoscenza e la coscienza delle diverse realtà socioculturali che compongono l’Europa e i paesi limitrofi. Molti dei progetti sono già stati approvati e il calendario della Tdm 2000 è già zeppo di corsi sulla progettualità europea in Ucraina, seminari in Bosnia-Erzegovina, corsi di formazione in Albania, in Ungheria e a Cipro.
 
 
15 - La Nuova Sardegna / Pagina 18 - Gallura
Gessa fa il pieno al convegno 
Santa Teresa, al dibattito sulla dipendenza dalle droghe grande pubblico grazie al grande farmacologo cagliaritano 
SANTA TERESA. Come una star. Gian Luigi Gessa, professore emerito di neuropsicofarmacologia dell’università di Cagliari, conclude il convegno su alcol, fumo e droghe, firmando autografi al suo giovane pubblico, gli alunni delle scuole cittadine. Gessa riesce nella difficile impresa di catalizzare l’attenzione dei giovani con un argomento spinoso, i danni causati al cervello dall’uso e dall’abuso delle droghe. Lo scienziato utilizza parole semplici per spiegare alla platea gli esperimenti sui topi da laboratorio che hanno permesso di capire in che modo si innesca il meccanismo della dipendenza nel cervello. «Gli adolescenti - argomenta Gessa nella sua relazione - sono più sensibili agli effetti di queste sostanze che, interferendo nella comunicazione tra cellule nervose, ostacolano il corretto sviluppo delle funzioni cerebrali». Stilata anche una specie di graduatoria della pericolosità delle droghe, sia per i danni causati alla salute dell’individuo, sia per quelli che la persona può creare alla società o alla famiglia. Il triste primato spetta all’alcol, le cui conseguenze sono ben note. Oltre alle conseguenze per la salure basti pensare agli incidenti stradali, spesso mortali, che avvengono proprio per l’abuso di alcol. Soddisfatta per il successo del convegno e per l’attenzione dimostrata dagli studenti l’assessore alla Sanità, Liliana Scano, che ha promosso l’iniziativa. se.lu.)


16 - La Nuova Sardegna / Pagina 11 - Sardegna
Con il «Sea master» il futuro della nautica è in mano alle donne 
OLBIA. La navigazione non è più un dominio maschile. Il regno assoluto degli uomini viene conquistato dal gentil sesso. Un ribaltone femminile che ha percentuali bulgare. Ieri mattina a Olbia si è svolta la cerimonia conclusiva del «Sea master».
Il «Sea master», organizzato da università di Sassari, Confitarma, Camera di commercio, Autorità portuale nord Sardegna, Comune di Olbia e associazione degli industriali, crea nuove professionalità in campo marittimo. Millecinquecento ore full immersion che in un anno e 4 mesi hanno impegnato 17 allievi. Di cui solo 3 uomini. L’esercito del master era quasi tutto in rosa. Una maggioranza femminile che sfata il luogo comune di un’Italia più affascinata dalle veline che da Camusso e Marcegaglia. Ma anche un dato che fa ben sperare per la Gallura, che vanta il triste primato nella penisola per l’occupazione femminile.
Le aspiranti regine del mare puntano adesso a mettere in pratica tutto quello che hanno appreso in questo anno e mezzo, soprattutto nel campo del trasporto marittimo e dei traffici commerciali. C’è chi sogna un ruolo dirigenziale in un cantiere navale o in una autorità portuale, chi vola più un po’ più basso e s’accontenta di un’agenzia di viaggi. Ma per la maggior parte il futuro è legato al turismo. Nautica, diritto del mare, economia portano tutti verso la stessa meta, la principale industria del territorio. Ieri i 17 allievi, a cui bisogna aggiungere quattro ufficiali della Capitaneria, hanno concluso il master alla presenza del rettore Attilio Mastino, del preside della facoltà di Economia Enrico Grosso e del direttore Francesco Morandi. A uno a uno i giovani specializzati in diritto del mare hanno proceduto al ritiro della pergamena. Rigorosamente in ordine alfabetico. Moreno Balzano, Lorenzo Bruni. Poi via con l’esercito rosa: Silvia Calvia, Cristina Calvisi, Maria Antonietta Campus, Monica Micaela Carroli, Giulia Lupacciolu. Pausa con Gianmarco Pigna e ancora Leonarda Piroddi, Velia Puddu, Alessia Ratti, Laura Sanna, Alessia Scampuddu, Silvia Silvi, Sofia Sini, Giuseppina Sotgiu e Sandra Turis. A chiudere la lista Donato Sirignano, Fabrizio Strusi, Alessandro Tola e Igor Tusacciu.
 
 
17 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Gallura
Il rettore Mastino: al polo universitario servono nuovi spazi 
ALESSANDRO PIRINA 
OLBIA. L’università chiede più spazio. I numeri del polo di Olbia sono in continua crescita, ma l’aeroporto sta un ormai po’ stretto a docenti e studenti. Di qui, l’appello alla prossima amministrazione perché si attivi a trovare ulteriori spazi idonei. Nessuna intenzione di sbaraccare dal Costa Smeralda, ma nella richiesta dell’università si legge solamente la volontà di potenziare il polo olbiese in altri locali. A farsi promotore di questo appello è lo stesso rettore Attilio Mastino, ieri mattina in città per la cerimonia conclusiva del «Sea Master». «Per Sassari il polo universitario di Olbia è un fiore all’occhiello - ha dichiarato -. E’ un polo di eccellenza internazionale. In questi dieci di vita la sede olbiese è quella che ha ottenuto i migliori successi e, soprattutto, è quella che ha davanti un futuro. La presenza dell’università a Olbia non è solo da mantenere, ma anche da potenziare. Questa è la sede numero 1, in termini numerici, dell’università di Sassari. Il nostro ateneo vanta importanti collaborazioni con realtà quali Meridiana, Geasar, Confindustria. Non lo dico a caso se definisco Olbia un polo d’eccellenza. In questi 10 anni è stato fondamentale il contributo delle istituzioni: Regione, Provincia ma soprattutto Comune. Ed è sempre a loro che ci appelliamo per aiutare l’ateneo di Sassari a incrementare l’offerta di Olbia». La parole di Mastino sono state subito riprese anche da Enrico Grosso, il preside della facoltà di Economia. «In questo polo - ha affermato - si fa cultura, didattica, ricerca. Questa è la strada che è stata intrapresa quasi 10 anni fa, ma se ci sono la volontà e la determinazione si deve ancora crescere, partendo da spazi maggiori in cui svolgere le attività». In questi anni si è più volte parlato di spostare l’università al centro. All’inizio si parlava del vecchio Scolastico, poi destinato a ospitare la nuova sede del municipio, poi dell’ex-caserma della guardia di finanza. A gennaio, poi, una riunione dell’ex-maggioranza decise di trasferire l’università all’Expo. «Ma a noi non è mai stato comunicato niente - afferma il preside Francesco Morandi - prima di discutere di spazi si deve avere un progetto su cui confrontarsi. Ebbene, quel progetto noi lo abbiamo da tempo, ora aspettiamo il confronto».
 
 
18 - La Nuova Sardegna / Pagina 30 - Sassari
Convegno su “Il pensiero di Del Noce”
Oggi e domani presso la facoltà di Lettere e Filosofia (aula umanistica) due giorni di studio sulla figura di Augusto Del Noce, politologo, filosofo e politico scomparso nel 1989. Il convegno è organizzato da Antonio Delogu, ordinario di Filosofia morale. La segreteria scientifica è curata dalla dott.ssa Giuliana Mannu, dai dottori Michele Cuccu e Silvio Addis.
Biblioteca Universitaria
La Biblioteca organizza l’apertura straordinaria dell’ex ospedale della SS Annunziata di Piazza Fiume, sabato 16 aprile, dalle ore 9.30-13.30 e dalle 15.30-18.30. Ingresso da piazza Fiume. Info e prenotazioni al 320/1625781, 079/235179 dalle ore 8.30 alle 17, sabato 8.30-13.30 entro venerdì 15 aprile.


19 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Due giorni di studio sul pensiero di Del Noce 
SASSARI. Convegno su Augusto del Noce oggi e domani. Ad organizzarlo è la facoltà di Lettere e Filosofia, che gli dedica due giorni di studio e approfondimento. Il politologo e politico toscano scomparso nel 1989 a Roma, all’età di 79 anni, era stato professore ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università La Sapienza di Roma e, dal 1984, senatore eletto nelle file della Democrazia cristiana. Il convegno dal titolo “L’attualità del pensiero di Augusto Del Noce, filosofo e maestra”, organizzato dal professor Antonio Delogu, ordinario di Filosofia morale e Antropologia filosofica dell’Ateneo, inizia oggi, nell’aula umanistica della facoltà, in via Zanfarino 62 e prosegue domani nella sala Eleonora d’Arborea del rettorato, in piazza Università 21. Apriranno i lavori l’assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa e Attilio Mastino, rettore dell’Ateneo sassarese.
 
 
20 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
EDUCAZIONE 
Inserimento in classe dei bambini adottati 
SASSARI. Domani alla facoltà di Lettere e Filosofia, sala Umanistica di via Zanfarino, alle 9 convegno sui bambini adottati e il loro inserimento scolastico. Introduzione di di Aldo Maria Morace, preside di Lettere e Alberto Merler, presidente Servizio Sociale - Università di Sassari. A seguire Mara Natali, funzionario segreteria tecnica della Commissione Adozioni Internazionali, l’assessore regionale all’Istruzione Sergio Milia, Michele Poddighe, assessore comunale Politiche sociali, Loreta Egles Bozzo, SOS Bambino. Modera: Maria Teresa Collu.
 
 
21 - La Nuova Sardegna / Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
Sassari, la nuova biblioteca universitaria 
Visita all’ex ospedale 
SASSARI. La Biblioteca Universitaria di Sassari organizza l’apertura straordinaria dell’ex ospedale della Santissima Annunziata di Piazza Fiume per la giornata di sabato 16 aprile.
L’iniziativa si svolge in occasione della XIII Settimana della Cultura del Ministero per i beni e le attività culturali. Solo sabato i cittadini potranno visitare alcune parti del cantiere del complesso architettonico che ospiterà la nuova sede della Biblioteca Universitaria, verificando direttamente lo stato dei lavori e le modalità di esecuzione delle opere.
Le visite guidate saranno effettuate esclusivamente nella giornata di sabato 16 aprile, dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18.30. Ingresso da Piazza Fiume.
Per la prenotazione e informazioni occorre telefonare ai seguenti numeri: 3201625781, 079 235179 dalle ore 8.30 e fino alle ore 17.00 e sabato dalle 8.30 alle 13.30.
Si accolgono prenotazioni fino a domani, venerdì 15 aprile.
 
 
22 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Il libro sul Fondo gesuitico della Biblioteca universitaria 
SASSARI. Promossa dalla Biblioteca Universitaria e dal CREDS, in piazza Università oggi alle 18 appuntamento con la cultura. Giovanna Granata, docente di Biblioteconomia, Francesco Manconi, docente di Storia Moderna e Padre Raimondo Turtas, docente di Storia della Chiesa, presentano l’opera di Rosa Maria Pinna, “Il fondo gesuitico della Biblioteca Universitaria di Sassari”. È il catalogo del fondo librario gesuitico, nucleo originario della biblioteca. Ebbe inizio nel XVI secolo con la fondazione del collegio e si sviluppò sino alla soppressione della Compagnia, avvenuta nel 1773. Comprende la libreria del collegio di San Giuseppe, dell’antica Domus Professa, poi chiamata collegio di Gesù e Maria. Tali librerie vennero applicate, quale fondo originario, nel 1782, alla biblioteca di diritto regio della rinnovata università e fucon le nuove acquisizioni da Raimondo De Candia, incaricato dell’ordinamento e dell’apertura della biblioteca che ebbe luogo nel 1804. Nel fondo librario si può riconoscere il canone della Biblioteca Selecta di Antonio Possevino, grande bibliografo della cristianità cattolica.
 
    
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

Questionnaire and social

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