Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 April 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Asl, manager con molte conferme
Via libera della Giunta. La minoranza: «Spartizione di poltrone»
 
Sei conferme, uno spostamento e due novità. Finisce il commissariamento e anche la suspense sul totonomine: le aziende sanitarie sarde hanno di nuovo i direttori generali. Nell’ultimo giorno utile prima della scadenza delle proroghe dei commissari, la Giunta regionale dà il via libera alla proposta dell’assessore alla Sanità Antonello Liori e apre la strada alla nuova gestione delle Asl. Nomine ripartite secondo gli equilibri della maggioranza, anche se nasconderebbero tensioni tra le correnti del Pdl. Per le forze d’opposizione «è solo bassa spartizione». Restano da formalizzare ancora i nomi dei due direttori generali delle aziende miste (ospedale-università) di Cagliari e Sassari.
I DIRETTORI GENERALI Sono cinque i nomi associabili al Pdl (diventeranno sei con l’Aou di Sassari), mentre l’Udc ne esprime due (ma presto indicherà anche il nome del manager dell’Agenzia sanitaria), uno è del Psd’Az e uno dei Riformatori (il secondo arriverà con l’Aou di Cagliari). Poltrone soltanto per uomini. Nel capoluogo resta al suo posto all’Asl 8 Emilio Simeone (Udc) ed è confermato anche Antonio Garau alla guida dell’Azienda Brotzu. Direttore generale dell’Asl 7 del Sulcis è ancora Maurizio Calamida (Riformatori), mentre cambia guida l’Asl 6 di Sanluri (che resta in quota Pdl): entra in scena Salvatore Piu , ex sindaco di Muravera, primario del pronto soccorso dell’ospedale Marino di Cagliari. Si trasferisce da Nuoro a Oristano, invece, Mariano Meloni (Psd’Az), che ora dirigerà l’Asl 5.
Cambia nome, quindi, il manager dell’Asl 3 di Nuoro, che fa capo al Pdl: la Giunta ha indicato Antonio Soru , che aveva già ricoperto l’incarico di direttore sanitario al tempo della gestione Mulas. Conferma in Ogliastra: sulla poltrona più importante dell’Asl 4 ci sarà ancora Francesco Pintus . Stessi nomi anche al nord: manager dell’Asl 1 di Sassari sarà ancora Marcello Giannico (Pdl), mentre a Olbia resta in carica Giovanni Antonio Fadda dell’Udc.
AZIENDE UNIVERSITARIE Si dovrà attendere ancora qualche giorno per la nomina dei direttor delle Aou, le aziende miste di Cagliari e Sassari. Questione di delicatezza formale, il governo regionale vuole prima sentire il parere dei due rettori universitari. Ma non ci dovrebbero essere troppi dubbi sulla conferma di Ennio Filigheddu (Riformatori) e sulla nomina di Sandro Cattani (Pdl) a Sassari (dove era già direttore amministrativo) che prenderà il posto di Giovanni Cavalieri: il commissario uscente non aveva presentato la domanda di conferma.
LIORI SODDISFATTO Subito dopo la riunione di Giunta con la ratifica delle nomine, l’assessore Liori spiega che le numerose conferme attestano «il buon lavoro svolto finora» e dimostrano che la Giunta regionale e le Asl «sono sulla buona strada per il rilancio della sanità isolana». Segue il ringraziamento ai commissari non confermati «per il lavoro svolto in questi mesi con correttezza e lealtà».
PD ALL’ATTACCO «È vergognoso: la sanità ridotta a merce di scambio, a centro di potere», è l’affondo durissimo del capogruppo del Pd Mario Bruno. «Con le nomine nelle Asl sarde, la maggioranza e il presidente Cappellacci hanno perso ogni ritegno». L’attacco è frontale: «La peggior Giunta della storia dell’autonomia ha il suo collante solo nella spartizione becera delle poltrone e nella gestione delle clientele». Giuseppe Sechi, responsabile del Forum sanità del Pd, rincara la dose: «Nelle nomine si è fatto ricorso allo spoil-system , nient’altro che un assalto alla diligenza per sole ragioni di appartenenza politica».
LE POLEMICHE Dall’opposizione arriva anche la bocciatura dell’Idv: «L’ansia da occupazione dei posti di potere per gli amici degli amici che anima il centrodestra sembra non tenere conto della voragine drammatica certificata nei conti della sanità sarda», sentenziano i consiglieri regionali Adriano Salis, Daniele Cocco e Giannetto Mariani. Roberto Capelli (Api) è caustico: «Oltre a non aver rispettato i tempi per la riforma, l’esecutivo ha scelto di proseguire nel segno dell’illegittimità degli atti», nominando chi «non possiede i titoli richiesti dalle leggi 10 e 502».
GIULIO ZASSO
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 57 - Edizione CA)
Monserrato
Casa Foddis, dibattito sul futuro degli Atenei
 
A Casa Foddis si parla del futuro degli atenei. Domani alle 10 si terrà l’incontro "L’università sul tetto", promosso nel centro di via Zuddas dal Comitato cittadino dell’Italia dei Valori.
Nell’occasione sarà inaugurato anche il circolo culturale "Giuseppe Zuddas".
Interverranno alla manifestazione il rettore dell’ateneo cagliaritano, Giovanni Melis, affiancato dal segretario regionale dell’Idv, Federico Palomba, dall’europarlamentare Giommaria Uggias, dal capogruppo in consiglio regionale, Adriano Salis, e dal consigliere provinciale Omar Zaher.
È inoltre prevista la partecipazione del sindaco, Marco Sini, insieme agli aspiranti futuri sindaci di Monserrato e Cagliari Gianni Argiolas e Massimo Zedda.
In platea ci saranno le rappresentanze sindacali e studentesche universitarie. (p.l.)

 LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Nomine Asl, scontro politico
Sassari, per l’azienda mista il Pdl punta su Cattani
Regione. La giunta ratifica le decisioni del centrodestra. L’opposizione insorge: riforma bloccata
 
 CAGLIARI. Dei commissari delle Asl ne escono di scena solo due, gli altri sono da ieri direttori generali. E per l’azienda ospedaliera universitaria di Sassari è stato designato Sandro Cattani. Sono le ultime novità del capitolo nomine che ha scatenato una bufera politica sulla giunta Cappellacci. L’opposizione: «Atti illegittimi».
 
Pagina 4 - Sardegna
Nomine Asl, bufera politica sulla giunta
Per l’azienda universitaria di Sassari il Pdl indica Cattani, ora deciderà il rettore
 
 CAGLIARI. Dei commissari delle Asl ne escono di scena solo due, gli altri sono da ieri direttori generali. E per l’azienda ospedaliera universitaria di Sassari è stato designato Sandro Cattani. Sono le ultime novità del capitolo nomine che ha scatenato una bufera politica sulla giunta Cappellacci. L’opposizione: «Atti illegittimi».
 Il quadro completo delle nomine deliberate ieri dalla giunta (pubblicato qui a fianco) ha riservato una sola sorpresa rispetto alle indiscrezioni raccolte mercoledì sera dopo il vertice politico del centrodestra con il presidente Ugo Cappellacci. L’unica novità è la staffetta che il Pdl ha deciso di fare all’Asl di Sanluri: entra Salvatore Piu e non il commissario uscente Giuseppe Ottaviani. L’altra novità, come s’è detto, riguarderà Sassari non appena il rettore Attilio Mastino (forse martedì, dopo il parere della facoltà di medicina) darà l’assenso alla proposta fatta dalla giunta a favore di Sandro Cattani, ora direttore amministrativo della Asl, come manager dell’azienda ospedaliera universotaria. Il commissario uscente, Giovanni Cavalieri, non aveva presentato la domanda. Come prima Cavalieri, Cattani è stato indicato dal Pdl. Uno degli sponsor principali, Nanni Campus, si è detto soddisfatto anche per la nomina di Marcello Giannico, già commissario, alla Asl sassarese.
 Se quella di Sassari pare sia stata una scelta indolore per la maggioranza, così non è avvenuto a Olbia, dove è stato confermato, ma da direttore generale, il commissario Giovanni Antonio Fadda, in quota Udc. Il padre padrone del Pdl olbiese, Settimo Nizzi, pretendeva un ricambio, ma Giorgio Oppi, padre padrone dell’Udc, non ne ha voluto sapere. Lo scontro diretto in maggioranza è stato evitato solo perché mercoledì sera Nizzi non ha potuto partecipare al vertice con Cappellacci perché impegnato alla Camera nella bagarre che ha avuto il ministro La Russa (o La Rissa come è stato ribattezzato per l’occasione) nelle vesti del protagonista.
 Qualche malumore anche nell’asse Nuoro-Oristano. Il commissario nuorese Mariano Meloni è stato promosso e trasferito a Oristano (ma nel Pdl barbaricino ha retto l’accordo Pittalis-Murgia-Ladu su Antonio Soru). Mentre a Oristano è stata registrata la delusione del capogruppo regionale Mario Diana, che ha forse pagato la nomina dell’oristanese Oscar Cherchi nella giunta Cappellacci (il Nuorese invece era rimasta a bocca asciutta).
 Durissimi reazioni del centrosinistra all’ennesima lottizzazione. Il più duro è stato l’ex udc Roberto Capelli, ora leader sardo della rutelliana Api: «Sfrontatezza della giunta che non ha rispettato i tempi per la riforma e ha proseguito nel segno dell’illegittimità degli atti con le nomine di degnissime persone, che, però, non possiedono i titoli richiesti dalle leggi».
 Anche i capigruppo di Pd e Idv, Mario Bruno e Adriano Salis, hanno parlato di «palesi atti illegittimi». Secondo Bruno «è vergognoso ridurre la sanità a merce di scambio, mentre la riforma è bloccata dagli scontri in maggioranza e il deficit continua a salire». Salis ha affermato che «è ora di dire basta a questa commistione tra affari e politica» e ha anticipato, riferendosi anche ad altri esposti alla magistratura, che «ci rivolgeremo a tutte le sedi utili».
 Se e quando sarà approvata la legge di riforma ci saranno altre nomine. L’Udc ha già prenotato l’Agenzia sanitaria di nuova costituzione. E ci saranno da scegliere anche il direttore della Macroarea (che potrebbero essere due).
 
Pagina 4 - Sardegna
LA SCHEDA
Tra i commissari soltanto due non «promossi»
 
Asl 1 di Sassari
 Marcello Giannico, in quota Pdl, già commissario.
Asl 2 di Olbia
 Giovanni Antonio Fadda, quota Udc, già commissario.
Asl 3 di Nuoro
 Antonio Soru, quota Pdl, ex direttore sanitario, sostituisce Mariano Meloni.
Asl 4 di Lanusei
 Francesco Pintus, in quota Pdl, già commissario.
Asl 5 di Oristano
 Mariano Meloni, è in quota Psd’Az, ex commissario a Nuoro, sostituisce Giovanni Panichi (Pdl).
Asl 6 di Sanluri
 Salvatore Piu, quota Pdl, sostituisce Giuseppe Ottaviani.
Asl 7 di Carbonia
 Maurizio Calamida, indicato dai Riformatori, già commissario.
Asl 8 di Cagliari
 Emilio Simeone, in quota Udc, già commissario.
Azienda ospedaliera Brotzu
 Antonio Garau, in quota Pdl, già commissario.
Az. universitaria Cagliari
 I Riformatori hanno designato il commissario uscente Ennio Filigheddu, il rettore dovrà dare l’assenso.
Az. universitaria Sassari
Il Pdl designa Sandro Cattani, il rettore deve dare l’assenso. Il commissario Giovanni Cavalieri non aveva fatto domanda per manager.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Cagliari
Un master di formazione in psicologia dello sport
 
 CAGLIARI. Lunedì 4 aprile alle ore 18 presso la sala convegni della Polisportiva Ferrini in viale Marconi verrà presentato un Master di formazione in psicologia dello sport e delle attività motorie, organizzato dall’associazione di promozione sociale Assist, in collaborazione con l’Itpc l’Istituto per la Terapia Psicocorporea Roma, la Figc Sardegna, l’Aiac sezione Cagliari e la Comunità “la Collina” Serdiana(Ca). Il corso, diretto dal dott. Massimiliano Zuddas, Psicologo clinico e dello sport, Presidente dell’associazione Assist e Direttore per la Sardegna dell’Itpc, è rivolto a tecnici e istruttori di tutti gli sport e attività motorie, docenti di tutte le scuole, laureati e laureandi in psicologia, medicina, fisioterapia, scienze motorie, educatori, dirigenti e atleti e si articola su due livelli: nel primo anno si acquisiscono conoscenze teorico-pratiche di base, mentre il secondo, è facoltativo. (mgp)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
Castelsardo, mummie nella cattedrale
Scoperte durante lavori di restauro
 
CASTELSARDO. Il 5 aprile nella cripta della cattedrale di Sant’ Antonio Abate a Castelsardo si effettuerà un’importante ricognizione scientifica sui resti umani ritrovati durante i lavori di restauro, voluti dall’amministrazione comunale di Castelsardo e ancora in corso, diretti dall’architetto Gianni Gallus.
 La ricognizione vede la collaborazione dell’università degli studi Sassari e dell’ufficio Beni culturali della diocesi di Tempio-Ampurias. L’equipe di ricercatori, coordinata da Salvatore Rubino, responsabile del Dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Sassari, studia da tempo i patogeni responsabili di morte in epoca preistorica e storica (agenti responsabili di epidemie di peste, tifo, colera, influenza, etc.). L’approccio scientifico utilizzato è prevalentemente quello del sequenziamento dell’intero Dna isolato da reperti umani antichi. Questo tipo di approccio innovativo dà l’opportunità di avere informazioni anche sul genoma degli individui studiati. La ricognizione, operativamente, prevede la rimozione dei resti mummificati dei due individui, che verrà diretta dall’archeologo Franco Campus responsabile scientifico del cantiere e il loro trasporto presso i laboratori di Paleoantropologia del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università turritana, dove saranno prelevati dei campioni utili alle analisi.
 Il buono stato di conservazione degli individui ritrovati nella cripta della cattedrale di Castelsardo fornisce agli studiosi impegnati un’eccellente opportunità per utilizzare moderne tecnologie biomediche al fine di identificare potenziali agenti infettivi di origine batterica o virale.
 Il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione di David Kelvin dell’Univesity Health Network di Toronto (Canada), direttore dell’International Center Infection Immunity della facoltà di Medicina della Shantau University China e di altri colleghi di università spagnole, britanniche e portoghesi.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
La Spisa: «Credito di qualità per la ripresa»
Si terrà lunedì la Conferenza regionale sul rapporto banca-impresa
ALFREDO FRANCHINI
 
 CAGLIARI. Lunedì si terrà la terza Conferenza regionale sul credito, la seconda «dell’era La Spisa», dopo quella del gennaio 2010. Il sistema è in continua evoluzione, spiega l’assessore al Bilancio che ha presentato l’iniziativa assieme al presidente della Sfirs Antonio Tilocca.
 In un questo anno di tempo la Regione si è mossa dando alla sua società in house, Sfirs, tutta una serie di strumenti che vanno dal Fondo di garanzia per le piccole imprese al microcredito. «La Sardegna ha la necessità di puntare sull’innovazione attraverso strumenti finanziari adeguati alle reali capacità delle imprese, e per questo ha avviato un percorso che ha già ha prodotto alcune soluzioni», afferma Giorgio La Spisa. L’assessore ha spiegato che alla crisi del sistema finanziario privato si sono cumulate le crescenti difficoltà del sistema finanziario pubblico. «Ora occorre trovare altri strumenti, non solo lavorando sulla quantità del denaro, ma sulla qualità del sistema finanziario». Il presidente della Sfirs, Tilocca, fa presente che la Conferenza arriva a sancire un nuovo metodo «non celebrativo ma che segna un percorso comune. Certo alcune delle soluzioni adottate andranno tarate meglio, ad esempio le garanzie tramite obbligazioni per i soggetti più forti».
 In una congiuntura come quella che sta attraversando la Sardegna trova spazio la tragedia dell’usura: «Chi si trova in posizione marginale», spiega La Spisa, «può ritrovarsi sul baratro». E per questo alla Conferenza regionale interverrà il prefetto di Cagliari, Giovanni Balsamo, con una relazione sulla prevenzione e il contrasto al fenomeno dell’usura. I lavori sono concentrati su una sola giornata e nella mattinata di lunedì interverranno esperti, docenti universitari ed economisti. A stilare un primo bilancio è stato chiamato il presidente del Fondo Interbancario di tutela dei depositi, Paolo Savona. Previste alcune tavole rotonde con i rappresentanti dei sindacati, delle associazioni dei consumatori, delle imprese, dei Consorzi fidi e degli istituti bancari. La prima conferenza sul credito si era svolta quando il Banco di Sardegna e il Cis erano ancora in mano pubblica e la Regione aveva competenza diretta sul credito. Da allora sembra che sia passato un secolo. Il mondo delle banche che sino al 1992 aveva vissuto sotto la protezione della Banca d’Italia ha vissuto un’autentica rivoluzione fatta di fusioni e incorporazioni che hanno portato a una concentrazione senza precedenti. «Ma la Regione ha deciso di assumere un ruolo forte nella politica del credito», dice La Spisa, «e questo perché ce lo impone un sistema economico colpito dalla crisi».
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
L’Unità? È nata con Dante
La letteratura e la storia: parla Alberto Asor Rosa
Così la lingua ha catalizzato il processo unitario
PASQUALE PORCU
 
Il professor Alberto Asor Rosa, romano, 78 anni, è uno dei maggiori studiosi della nostra letteratura. Ha insegnato a lungo all’università di Cagliari e poi alla Sapienza di Roma. Di formazione marxista ha sempre coniugatoi l’impegno politico con la ricerca e l’insegnamento. I suoi studi hanno riguardato il rapporto tra la letteratura e la politica. E’ stato tra l’altro curatore della «Letteratura italiana» di Einaudi ed è autore, oltre che di narrativa, anche di numerosi saggi tra i quali «Scrittori e popolo. Il populismo nella letteratura contemporanea».
- Professor Asor Rosa le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia ci offrono l’opportunità per tracciare un bilancio del rapporto tra letteratura e unità nazionale: quali riflessioni si possono fare?
«Possiamo fare due tipi di considerazioni. Una di più lunga durata e una che riguarda più direttamente questi ultimi 150 anni di unità politico-istituzionale italiana. La prima riflessione è strettamente legata con la seconda. Nei sette secoli nei quali l’Italia è stata un paese formato da entità statuali e comunali diverse (e perfino in conflitto tra di loro), la letteratura ha rappresentato un elemento di identità nazionale. Il punto di riferimento letterario più importante, a questo proposito, è stato Dante Alighieri e «La Divina Commedia». Il processo, come è noto, è andato avanti nel corso dei secoli. Ma è agli inizi del Cinquecento che l’unità linguistica viene codificata al punto tale da resistere anche alle vicende politiche e alle diverse dominazioni straniere che gli italiani hanno subito. Poi nel Settecento cominciamo a vedere posizioni di alcuni letterati che hanno ribadito in maniera più decisa il ruolo della letteratura nel processo di unificazione nazionale».
 - C’è qualche letterato che più altri ha rappresentato il processo che si andava compiendo nel Settecento?
 «Il campione ideale di quel processo possiamo identificarlo in Ugo Foscolo: nelle sue opere c’è una importante fusione tra la tradizione italiana e il futuro unitario. Quel processo è andato avanti successivamente con altri autori e con altri libri e ha mostrato un intreccio stretto dei problemi politici con quelli della lingua».
 - Ha ancora un ruolo la letteratura, nell’Italia post unitaria?
 «Dopo l’Unità d’Italia c’è un periodo nel quale il ruolo della letteratura non viene smarrito. Basti pensare al «Cuore» di Edmondo De Amicis. E’ importante anche il ruolo svolto dal Verismo e da Giovanni Verga la cui attività è connessa al processo unitario. Si pensi solo, a esempio, che lo scrittore lascia Catania, la sua città, e si sposta a Firenze e a Milano perchè in questo modo si sente più all’interno del processo unitario italiano. Questo fatto venne strumentalizzato dal Fascismo che ha considerato Verga un prototipo di italianità, solo perchè l’ideologia politica di questo siciliano, non scissionista, era conservatrice. E più avanti ha svolto certamente un ruolo in senso unitario la letteratura italiana durante la Resistenza. Il mito partigiano era certamente iscritto dentro una visione unitarista».
 - Parliamo della letteratura italiana dopo la Resistenza. Come possiamo sintetizzare il periodo che va dal dopoguerra ai giorni nostri?
 «Schematicamente potrei dire che la letteratura ha perso gran parte del valore orientativo che aveva in precedenza anche a causa dello sviluppo enorme dei mezzi di comunicazione di massa e in particolare della televisione. Occorre sottolineare, tuttavia, come oggi ci siano molti giovani scrittori che nelle diverse regioni italiane non abbandonino la prospettiva nazionale».
 -In che senso?
«Voglio dire che molti giovani autori, pur fortemente radicati nelle rispettive realtà regionali, non si sognano di abbandonare la lingua nazionale e descrivono il Paese secondo una prospettiva italiana e nazionale».
 - E’ un discorso che vale anche per gli autori sardi?
 «Accidenti! Vale eccome. Poco tempo fa, in questo senso, ho espresso un giudizio molto positivo su Michela Murgia. Esiste poi una tradizione letteraria sarda, soprattutto nel campo della narrativa che risale all’Otto e Novecento che arriva, sia pure con qualche interruzione, sino a Michela Murgia passando per Satta. Credo, insomma che la letteratura sarda contemporanea mostri una fenomenologia di grande rilievo soprattutto in rapporto a quello che succede in altre regioni italiane di maggiore peso politico ed economico. Basti pensare, a questo proposito, all’importanza di autori come Salvatore Mannuzzu e Marcello Fois. Si tratta, insomma di scrittori sardo-nazionali, allo stesso modo con cui un autore come Mario Desiati lo considero uno scrittore pugliese-italiano».
- Solo poco meno del venti per cento degli italiani leggono libri con contonuità. Perchè nel nostro Paese si legge poco?
«Non è un problema di oggi. Si pensi che negli anni in cui l’Italia portava avanti l’unità nazionale il Paese aveva un tasso di analfabetismo tra i più alti in Europa. Oggi l’analfabetismo è stato quasi completamente sconfitto. Ma certo non si è affermata l’abitudine, dentro le famiglie, a comperare e leggere libri. Gli italiani spendono i loro soldi più volentieri per comperare una pizza piuttosto che un libro. Ed ecco perchè esiste oggi in Italia, il preoccupante fenomeno dell’analfabetismo di ritorno».
- Un suo collega dell’università di Siena, il professor Romano Luperini, fa risalire la disabitudine italiana alla non lettura a due cause: la Controriforma e la storica assenza in Italia di un borghesia colta, anzi di una borghesia. Lei è d’accordo?
 «D’accordissimo. La borghesia non è mai esistita in Italia, come classe colta. E la scuola che pure ha fatto molto per sconfiggere l’analfabetismo non è mai riuscita a trasmettere ai giovani l’amore profondo per il libri. E’ vero, dunque, che si legge poco. Ma è vero che, in Italia c’è, tuttavia, una circolazione di idee, in merito ai libri, che considero soddisfacente soprattutto nelle condizioni politiche in cui versa il Paese, con riguardo alla scuola e della università».
 - Lei è molto impegnato nelle battaglie ambientaliste e per la difesa del territorio. Ma la letteratura può svolgere un ruolo per la difesa dell’ambiente in cui viviamo?
 «Non solo la letteratura può fare qualcosa per l’ambiente. Ma considero la letteratura una componente dell’ambiente. Nel senso che crea l’ambiente in cui l’uomo vive e per questo può avere una importante funzione nella tutela del paesaggio. E’ vero: tra letteratura e ambiente c’è una connessione stretta. Ma è anche vero che storicamente la letteratura non ha mai preso in considerazione le tematiche ambientali».
 - Lo scorso, in occasione di una sua conferenza a Cagliari, ricordo che lei prese posizione su Tuvixeddu. E’ sempre critico sulla posizione delle amministrazioni su quel sito archeologico?
 «Guardi, lo dico senza giri di parole: siamo di fronte a una di quelle catastrofi urbaninistiche che bisognerebbe evitare. Una battaglia necessaria ma diventata più dura dopo l’infausto cambio di colore dell’amministrazione regionale».
 - E la sinistra ha fatto sempre quanto poteva per evitare quelle che lei chiama catastrofi urbanistiche?
 «Direi di no. Spesso nelle scelte urbanistiche anche di amministrazioni di centro sinistra o di sinistra assistiamo a livelli di assoluta assurdità»
 

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