Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 March 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione OL)
Attilio Mastino si candida a rettore d’Italia
SASSARI. Il Magnifico scende in campo per rappresentare tutte le università
 
L’Università di Sassari potrebbe avere un interlocutore privilegiato con il Governo e la politica nazionale. Il rettore dell’ateneo, Attilio Mastino, si è candidato alla presidenza del Crui, l’associazione che rappresenta le università italiane.
Sassari e la Sardegna potrebbero quindi sedersi al "tavolo che conta", dove si discute con il ministro dell’Istruzione e si avanzano proposte per l’Università del futuro.
Il Crui, acronimo di Conferenza dei rettori delle università italiane, è un organismo che raccoglie 95 atenei italiani (tra statali e non statali) e svolge un ruolo istituzionale e di rappresentanza molto importante, che è venuto meno però negli ultimi tempi. Durante le proteste contro la riforma Gelmini, infatti, il Crui è stato praticamente immobile e non ha dato voce alle piccole università come quella di Sassari. Oggi più che mai, infatti, gli atenei sardi stanno vivendo una crisi che potrebbe acuirsi con gli effetti della riforma.
Nella sua lettera di candidatura il rettore ha puntato il dito proprio sulla mancanza di dialogo con il Governo e l’immobilismo al grido di allarme lanciato dal mondo accademico sassarese durante le votazioni parlamentari. Proprio Attilio Mastino era sceso in prima linea contro la riforma e aveva denunciato gli esiti disastrosi che potrebbe avere sugli atenei dell’Isola. Non tutti i rettori però si erano schierati contro il cambio e proprio il Crui non aveva fatto niente per dialogare con il Ministero. «Le proteste intendevano denunciare gli evidenti limiti della grande riforma e il grave sottofinanziamento del sistema universitario italiano - ha scritto Mastino nella lettera di candidatura - non pochi consigli di facoltà hanno sollecitato l’uscita di alcuni atenei dall’associazione».
Il rettore dell’ateneo dovrà però battere l’altro candidato, il rettore dell’Università di Viterbo Marco Mancini. Impresa che lui stesso definisce impossibile e che, se non lo porterà a dirigere l’associazione per il triennio 2011-2013, almeno darà un segnale al mondo accademico. «È molto difficile - ha fatto sapere Mastino - ma io voglio rappresentare tutte le persone che non hanno voce e sono fuori dal Crui, come per esempio i ricercatori, messi su un binario morto».
ANTONIO MUGLIA
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione OL)
SASSARI
LA STORIA. Caos nell’Azienda mista
Mobilità negata: 18 camici bussano alla Corte dei Conti
 
Emigrano per lavorare e quando hanno la possibilità di rientrare si vedono negare il loro sacrosanto diritto (previsto dalla legge) alla mobilità. Succede alla Aou di Sassari, con la complicità dell’assessorato regionale alla sanità. Che ora potrebbero anche essere chiamati a risponderne davanti ai giudici della Corte dei conti.
È la storia di diciotto lavoratori che l’anno scorso hanno inviato all’Azienda ospedaliero universitaria sassarese il loro curriculum dopo l’apertura della procedura di mobilità per assumere personale. Una procedura ordinaria, di routine per l’amministrazione di qualsiasi ente. Che, da queste parti, è interpretata in maniera un tantino diversa.
Cioè male, anzi malissimo. Perché una volta stabiliti i criteri e preparata la graduatoria, il resto avrebbe dovuto essere la chiamata degli aventi diritto. Cosa puntualmente avvenuta.
Quelli, dal canto loro, sapendo che avrebbero potuto trasferirsi a Sassari, hanno cominciato a organizzarsi. Disdetta del contratto d’affitto con i mesi d’anticipo necessari per non incorrere in sanzioni, iscrizione dei propri figli nelle scuole sassaresi, ricerca di una nuova abitazione e, di conseguenza, nuovo contratto.
Ma il tempo passava e la data per iniziare il lavoro continuava a rimanere sconosciuta. A questo punto, non restava che sollecitare e fare l’amara scoperta: le graduatorie erano state sospese a dicembre dalla direzione generale dell’assessorato regionale a causa del blocco alle assunzioni. Nonostante le raccomandate ai vincitori fossero già partite, con tutte le implicazioni del caso. Intanto, per sopperire al problema dell’organico, l’Aou continua a utilizzare personale interinale e precari, con ulteriore aggravio dei costi.
«Di questo dovranno rispondere i vertici dell’Aou e dell’assessorato - dice Nadia Cardenia, una delle prime nella graduatoria - non è pensabile che con le figure professionali a disposizione si spendano i soldi pubblici inutilmente». Considerando, pure, che le deroghe al blocco delle assunzioni sono state concesse a tutte le Asl, fatta eccezione, appunto, per l’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari.
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Giochi matematici, il Pacinotti in finale
E in 1800 partecipano alle selezioni della Bocconi: attesi gli esiti
Due squadre del liceo scientifico conquistano le medaglie d’argento ai campionati regionali
 
Milleottocento studenti provenienti dalle scuole di mezza Sardegna e un unico grande obiettivo: superare il test e accedere alla fase nazionale dei “Giochi matematici 2011” promossi dall’università Bocconi di Milano. Sabato scorso, la Cittadella universitaria di Monserrato è stata letteralmente invasa da un esercito di piccoli geni che si sono confrontati per due ore in 28 diverse aule sotto lo sguardo attento di settanta controllori. I problemi da risolvere erano otto e i risultati si conosceranno tra quasi un mese. «Le soluzioni sono state esposte in bacheca al termine della prova», riferisce Mario Rocca, uno degli organizzatori della fase regionale dei Giochi, «e a giudicare dall’entusiasmo manifestato da tanti ragazzi credo che quest’anno saranno davvero numerosi i qualificati alla finale nazionale che si disputerà il 14 maggio a Milano». Le classifiche saranno pubblicate il 12 aprile e il 19 la Cittadella ospiterà la cerimonia di premiazione regionale.
ATTESI 160 QUALIFICATI «Secondo la nostra stima», riprende Rocca, «i qualificati saranno almeno 160 e posso già annunciare che fra i concorrenti della categoria grande pubblico (senza limiti di età) ci sono almeno due ottimi compiti». I ragazzi che si distingueranno nella finale di Milano entreranno a far parte della rappresentativa giovanile azzurra che a fine agosto volerà a Parigi per la finalissima internazionale.
PACINOTTI Nei giorni scorsi si è conclusa anche la fase regionale dei "Giochi matematici a squadre" promossi dalla Normale di Pisa nell’ambito delle tradizionali Olimpiadi matematiche. Le finali sarde sono state disputate a Sassari e Nuoro e tra le scuole che hanno conquistato l’accesso alla finalissima figura anche il liceo scientifico Pacinotti. «La nostra scuola», riferiscono i docenti Ettorina Montisci e Gianluigi Pistidda, «ha ottenuto due medaglie d’argento e porterà in finale non una ma due squadre di sette ragazzi ciascuna». L’appuntamento è fissato per il 5 maggio a Cesenatico.
I NOMI Ecco di seguito i nomi dei 14 assi della matematica: Giulio Loddi, Gianfrancesco Pusceddu, Mattia Aresu, Carla Angius, Corrado Puligheddu, Leonardo Puggioni, Enrico Liparini, Brunella Mola, Flavia Serri, Carlo Pilia, Carlo Cannas, Francesco Carboni, Erika Cadoni e Danilo Zanda. Ogni squadra ha nominato un capitano e un consegnatore. I componenti hanno collaborato tra loro nella risoluzione degli esercizi senza potersi avvalere dell’ausilio di calcolatrici, libri, appunti
PAOLO LOCHE
 
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
Julian Nida-Rümelin, ci salverà la nostra storia
«E voi italiani non potete rinunciare alla cultura, rappresenta la vostra identità più profonda»
Il filosofo tedesco, già ministro della cultura con Schroeder, è ospite per tre mesi dell’Università di Cagliari
 
Rümelin, colui che viene da Roma. Un nome, un destino per un filosofo tedesco - già ministro della cultura del governo Schroeder - che con l’Italia ha un rapporto privilegiato. La terra dove fioriscono i limoni suscita in lui la stessa nostalgia di Goethe, un’ammirazione sincera che può consentirgli di criticarci. E dire che con i tagli alla cultura stiamo rischiando di perdere ciò che ci rende così speciali in tutto il mondo. Cinquantasei anni, bavarese di Monaco, un percorso di studi che lo ha portato a essere uno dei filosofi tedeschi più apprezzati, dopo Jurgen Habermas e Peter Sloterdijk, Julian Nida-Rümelin è sino a fine maggio Visiting professor del Dipartimento di Filosofia e Teoria delle Scienze umane. Proporrà (grazie a un finanziamento regionale) due corsi ai dottorandi su “moral realism” e “moral dilemmas”. E terrà nel suo invidiabile italiano tre relazioni per un pubblico più ampio: la prima domattina dalle 10 alle 12 nell’Aula Magna della facoltà. Tema, “Tre concetti centrali della filosofia pratica: razionalità, libertà e responsabilità”. Mancherà, tra i colleghi che lo accoglieranno, Vanna Gessa, scomparsa prematuramente il 30 ottobre scorso. Era stata lei, docente di Etica, a volere fortemente la sua presenza. «Un grande vuoto. Abbiamo lavorato insieme a Berlino, con Fiorella Battaglia e altri colleghi tedeschi, a un progetto molto importante».
Una famiglia di artisti, una moglie, Nathalie Weidenfeld, scrittrice e docente di storia del cinema all’Università di Monaco, due bimbe, Juliette e Colette, Nida-Rümelin ha cominciato il percorso che lo ha portato a essere docente di Filosofia alla Ludwig-Maximilians di Monaco e presidente della Società tedesca di Filosofia, partendo dalla fisica nucleare e dalla matematica. Poi è approdato alla filosofia delle scienze e all’etica. «Molto presto ho visto che mi interessava di più la filosofia pratica, fondata su etica, razionalità e libertà. È questo il centro del mio pensiero politico e filosofico».
Professore, c’è un collegamento tra etica e filosofia della scienza?
«Le scienze devono avere un rapporto con la filosofia quotidiana, altrimenti non hanno una base di comunicazione. La tendenza a sviluppare teorie più o meno distaccate dalla vita, anche nell’economia, è sempre forte, ma è proprio la crisi a indicarci la strada».
La filosofia le è servita nell’attività politica?
«In un certo senso sì, la politica non può essere solo un gioco di interessi, è qualcosa di più. Ho scritto un libro, “Democrazia e verità”, che forse sarà tradotto presto in italiano. Nel mio percorso politico ho cercato di uniformarmi a questo credo, superare l’ottica del mio interesse particolare».
Su questa visione più ampia della politica è fondata la democrazia...
«Già, nella Costituzione tedesca gli articoli fino al 19 descrivono i diritti di ogni cittadino e di ogni essere umano. L’essenza normativa di questi articoli non può essere cambiata, nemmeno con un voto unanime. Pensi alla Germania dopo la guerra, dopo il nazismo. Ci sono elementi che hanno un valore oggettivo fuori da tutti i giochi e tutte le posizioni di partito».
Dopo due anni si è dimesso.
«Sì, ma in precedenza avevo fatto altri tre anni a capo del Dipartimento comunale di arti e cultura di Monaco. Potevo continuare, Schroeder me lo aveva chiesto, però non potevo stare troppo a lungo fuori dal mondo accademico. Avrei perso la mia natura di filosofo per assumere quella di dipendente della politica e questo non potevo accettarlo».
Com’è l’Italia vista dalla Germania?
«Noi tedeschi abbiamo avuto sempre ammirazione per questo Paese che ha la storia più profonda, più importante in tutta l’Europa. La cultura appartiene all’Italia più che a ogni altro luogo, metà del patrimonio mondiale è vostro. Questa è la vostra identità. Forse tenete più al passato che alla contemporaneità, ma davvero siete la cultura».
In Germania (e non solo) si investe però ben più che da noi.
«E ci sono molti più teatri nelle città. Ripeto, da voi si taglia per via della crisi, ma poi alla fine sarà l’economia a risentirne. Il cibo, la moda, le auto, fanno parte dell’italianità. Io stesso ho un’Alfa Romeo perché è italiana. Se perdete questa qualità, perdete tutto. Noi siamo più organizzati di voi. Ma il fascino di una vita leggera è tutta vostra. Del resto, il nostro Federico II di Svevia non aveva scelto Palermo per viverci?».
Siamo al tramonto dell’Occidente o la vecchia Europa resiste ancora?
«Sono un ottimista, nonostante tutto. La Cina, l’India, avanzano sul fronte economico, ma l’Europa continua a essere un modello sociale. Non vedo l’Europa che cade. Ci salverà la nostra storia...».
Si definisce un umanista. Che cosa significa oggi?
«È l’idea, da Platone a Kant, che l’uomo sia capace di scelte, non solo un animale in preda agli istinti. Questa idea centrale che siamo capaci di decidere fa parte dell’idea di libertà e di responsabilità. Credo che dovremmo coltivarla soprattutto nelle scuole. Ha senso oggi insegnare tante nozioni e poi dimenticare che il centro di tutto è sviluppare la capacità di pensare per se stesso e decidere secondo ciò che si considera giusto? Solo così si costruisce una personalità completa e ricca».
Karl-Theodor zu Guttemberg, promettente ministro della Difesa del governo Merkel, si è dimesso per uno scandalo che lo ha travolto...
«Troppe bugie, non poteva restare».
Da noi sarebbe rimasto.
«Penso di sì, in Germania comunque i giornali più popolari, come Bild, non volevano che se ne andasse, piaceva molto, ma l’apparenza non basta».
Come vede l’Italia politicamente?
«Vedo una crisi delle istituzioni. Un potere dei media, della politica e dell’economia che può distruggere la democrazia. Vediamo in Italia ma anche in Russia un neo-autoritarismo che può essere pericoloso per la democrazia europea».
Voi siete riusciti a fare i conti con il vostro passato. Questo la rende orgoglioso di essere tedesco?
«Sicuramente, e anche il fatto che siamo riusciti a superare la crisi. Oggi c’è un maggior equilibrio. Schroeder nel 2003-2004 ha fatto scelte impopolari, ma ha cambiato il volto della politica sociale tedesca».
Sul fronte filosofico che cosa l’attira dell’Italia?
«Che anche un tassista fa filosofia, noi siamo più chiusi nelle accademie. Al di là delle differenze, io credo comunque nel primato dell’Europa. I vostri studenti studiano il tedesco per leggere Fichte, Schleiermacher, Kant. Negli Stati Uniti non conoscono neppure Heidegger ed Hegel. Se un filosofo italiano arriva a Berlino, i giornali lo intervistano. E vedo che succede anche qui a Cagliari. A New York può star sicura che nessun giornale si farà mai vivo».
MARIA PAOLA MASALA
 
5 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 15 - Edizione CA)
«Il Regno d’Italia? Era il Regno della nostra Isola»
Francesco Cesare Casula ha partecipato al convegno organizzato dalla Lidu
 
Quasi tutta l’Italia faceva parte del Regno di Sardegna: pure il Lago Maggiore, teatro di battaglie «sulla sponda sarda».
Francesco Cesare Casula cita libri di storia e mostra cartine: dire Regno d’Italia era come dire Regno di Sardegna. «Ma attenzione», ha spiegato ieri il professore universitario durante il convegno “Goffredo Mameli: un poeta sardo per il Risorgimento”, «non bisogna confondere il Regno di Sardegna con la Sardegna: sono due cose completamente diverse».
Durante l’incontro, organizzato dalla costola sarda della Lega italiana per i diritti dell’uomo, costituita ufficialmente proprio ieri, si è parlato anche dell’Unità d’Italia vista dal mondo del cinema. Ad affrontare l’argomento è stato Paolo De Angelis, sostituto procuratore della Repubblica e cinefilo.
Il pm cagliaritano ha ricordato Allosanfan dei fratelli Taviani, Senso e Il Gattopardo di Luchino Visconti. Quest’ultimo, forse, il lavoro che ha reso meglio l’idea dell’Italia dell’epoca.
De Angelis ha anche fatto notare che l’unico ad aver accolto l’invito dell’ex presidente della Repubblica Carlo Atzeglio Ciampi, che chiese di girare un film per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia, è stato Mario Martone, regista di “Noi credevamo”.
Durante il convegno, ospitato nella biblioteca della Giunta regionale di viale Trieste, sono intervenuti anche il presidente della Lidu (lega italiana per i diritti dell’uomo) di Cagliari Leonardo Filippi, il presidente nazionale Alfredo Arpaia, il presidente dell’associazione “Giorgio Asproni” Idimo Corte e il sociologo Gino Melchiorre, dell’associazione “Sardegna domani”.
 
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Nuove stanze nel college della Diocesi
Altri quaranta alloggi nel residence studentesco di S. Efisio
IL DIRETTORE. I lavori finanziati da Regione e Comune: la struttura ospita attualmente solo 4 ragazzi
 
Altre quaranta stanze. Il bando per l’ampliamento del College di Sant’Efisio è già stato pubblicato, e entro maggio verrà aggiudicato l’appalto. E come per il primo lotto - nel quale si realizzarono 83 alloggi per studenti - sarà il Comune, in base al «programma integrato d’area Ca 17», a portare a termine l’opera, che costerà 3 milioni e 400 mila euro.
IL VIA LIBERA La settimana scorsa il dirigente del Servizio edilizia pubblica Mario Mossa ha firmato la determinazione numero 2810 con la quale dà il via libera all’operazione: «Verranno costruite altre quaranta stanze, venti per piano. Nello stesso lotto verrà anche ristrutturato il terzo piano dell’ex seminario regionale e verranno completati i prospetti», spiega l’alto funzionario del Municipio.
LA CAPIENZA Quindi il residence studentesco avrà presto più di 140 stanze. L’obiettivo è quello di arrivare, in futuro, a quota 164 grazie al terzo lotto previsto dallo stesso accordo tra Comune e Diocesi.
A ottobre, quando il College aprì al pubblico - retta da 600 euro al mese, vitto compreso - il direttore Francesco Ibba accolse però solo quattro studenti.
E adesso i numeri non sono cambiati: «Gli ospiti sono sempre gli stessi, ma ripeto: non è giusto dire che siano solo quattro. Semmai sono già quattro».
In vista dell’ampliamento don Ibba prevede di aumentare il numero degli studenti ospitati in via Cogoni: «Nel prossimo anno accademico spero di arrivare almeno a una ventina di ragazzi. Abbiamo scelto di predisporre un’organizzazione graduale, senza farci prendere dall’assillo di dover riempire subito il College. Meglio pochi movimenti alla volta, per preparare interventi mirati. Abbiamo scelto la politica dei piccoli passi».
Qualche ospite in più potrebbe arrivare grazie alle borse di studio offerte dalle grandi aziende con cui potrebbero essere stretti accordi in futuro. O magari grazie a un interessamento dell’Ersu: il progetto del Campus universitario è ancora bloccato.
IL COLLEGE Intanto il College di Sant’Efisio è sostanzialmente vuoto, nonostante gli alloggi profumino ancora di nuovo e i confort non manchino: mobili in legno su misura, una smart card al posto delle chiavi come negli alberghi, giardino interno, mensa e un salone per lo svago. Per 600 euro al mese gli studenti hanno anche la pulizia delle stanze e l’accesso alla rete internet.
«Con seicento euro noi non copriamo neanche la metà delle spese. Per tenere questo prezzo non immaginate che buco abbiamo dovuto sopportare nel nostro bilancio», aveva detto a ottobre il direttore della struttura diocesana.
Il progetto è costato per ora otto milioni e 800 mila euro, finanziati dalla Regione: somma che dovrebbe quasi raddoppiare una volta completati gli ultimi due lotti, con i quali dovrebbero arrivare (queste le previsioni) sale di lettura e d’incontro, biblioteca, auditorium e impianti sportivi. Per le zone ricreative verrà utilizzato l’edificio che ospita la scuola elementare “I Pini”.
IL PROGRAMMA Tutto questo grazie ai fondi di un “Pia” (Programma integrato d’area) finanziato dalle giunte regionali (la prima fu quella guidata da Italo Masala, seguita dall’esecutivo di Renato Soru e ora da Cappellacci): i soldi sono stati quindi trasferiti al Comune, con cui la Diocesi di Cagliari ha firmato un Accordo di programma per avere un college «a cinque stelle».
MICHELE RUFFI
 
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
La vertenza
Pulizie all’Ersu, i lavoratori contro i tagli
 
In piedi, davanti all’ingresso della sede regionale dell’Ersu, l’ente regionale che si occupa del diritto allo studio. Così le dipendenti dei servizi di pulizia hanno manifestato, ieri mattina, contro i tagli dell’orario di lavoro. «La ditta pulitecnica srl», scrivono le segreterie territoriali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, «da gennaio è subentrata nell’appalto del servizio di pulizie degli uffici e delle sedi Ersu di Cagliari ed ha operato un taglio del 28% sull’orario di lavoro del personale. Ogni possibile tentativo di mediazione messo in campo fino ad ora non ha portato alcun risultato accettabile».
Da qui la decisione di inscenare un sit-in davanti alla presidenza dell’Ente, nel Corso Vittorio Emanuele. «La decisione dell’azienda», hanno chiarito Monica Porcedda, Vincenzo di Monte e Nella Milazzo, «ha creato danni economici al personale e un calo della quantità delle pulizie tanto che l’ente ne ha richiesto altre». A fine mattinata la delegazione dei lavoratori ha incontrato la neo presidente dell’Ersu, Daniela Noli: studierà i documenti per capire la situazione e poi riconvocherà i sindacati. (fr.pi.)
 
8 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Ministero del Lavoro
Tirocinio per l’occupazione, occasione per i laureati sardi
 
Anche i laureati sardi possono concorrere ai tirocini attivati dal programma Fixo “Formazione e Innovazione per l’Occupazione”, promosso dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. L’iniziativa è attuata da Italia Lavoro. Tra gli obiettivi: ridurre i tempi di ingresso dei giovani laureati nel mondo del lavoro, favorire il dialogo tra necessità dell’impresa, offerta formativa delle università e politiche del lavoro regionali. Sono esclusi i tirocini obbligatori per il rilascio del titolo accademico o diretti all’iscrizione in albi professionali.
In favore del tirocinante è previsto un sussidio mensile di 200 euro che sarà rimborsato al termine del tirocinio (il numero di presenze deve essere pari al 75 per cento). Qualora si creassero le condizioni di inserimento lavorativo, il programma Fixo prevede la possibilità per il soggetto ospitante di assumere il tirocinante. L’assunzione, della durata di almeno un anno, dovrà avvenire con contratto a tempo determinato, indeterminato o altre forme contrattuali previste dalla normativa. Le domande scadono oggi. Per avere ulteriori delucidazioni è possibile visitare il sito web dell’ateneo di Cagliari www.unica.it ed entrare nella sezione servizi per i laureati - job placement. (al.co.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Crui, rettore candidato alla presidenza
Dura polemica sull’organismo di coordinamento nazionale
«È arrivato il momento di difendersi davvero. Finora risposte deboli»
 
 SASSARI. Il rettore dell’Università, Attilio Mastino, ha deciso di di candidarsi alla presidenza della Crui (Conferenza rettori università italiane). L’annuncio è arrivato poco dopo la convocazione dell’assemblea straordinaria della Crui, il 7 aprile.
 «Negli ultimi anni, l’Università italiana ha subito un fortissimo attacco mediatico telecomandato e non è stata in grado di difendersi in modo adeguato, anche sul piano della comunicazione - ha sostenuto Attilio Mastino nello spiegare la sua candidatura per l’organismo nazionale di coordinamento dei rettori - Gli ultimi avvenimenti testimoniano che la risposta agli attacchi subiti dall’Università è stata inadeguata e deludente. Debolissima. Da tempo il ministro diserta le riunioni della Crui e ha anche rinunciato al confronto con le Università.
 «Ma il grido del vasto e significativo movimento di protesta che si è sviluppato negli Atenei, nelle aule e sulle terrazze delle facoltà, non è stato raccolto dalla Crui - ha insistito il magnifico rettore di Sassari -. Nonostante le proteste intendessero denunciare gli evidenti limiti della Grande riforma e il grave sotto-finanziamento del Sistema universitario italiano - ha sottolineato con decisione il professor Mastino -, restare asserragliati nel Palazzo non può essere un modo per risolvere i problemi. Non pochi Consigli di facoltà hanno invitato i rettori a bloccare il pagamento delle quote associative e sollecitato l’uscita dalla Crui. È quindi evidente che i rettori riescano a interpretare efficacemente il mondo universitario, guidando quel movimento critico che rappresenta una ricchezza, una risorsa e una speranza per il Paese.
 «La Crui deve cambiare passo, acquisire più autorevolezza e capacità di incidere nella società civile, nei territori, nel rapporto con il Governo - ha insistito con piglio deciso il rettore dell’Università di Sassari -. E ciò si verificherà solo attraverso una rinnovata, più convinta e autorevole azione della Crui, tesa a garantire l’autonomia e il ruolo sociale delle Università italiane. Dovremo presto dare applicazione a una riforma universitaria che avremmo voluto profondamente diversa, più attenta al diritto allo studio e alle esigenze dei giovani ricercatori, capace di valorizzare le tradizioni accademiche e di sviluppare relazioni internazionali: più generosa e meno punitiva. E invece oggi molti Atenei rischiano la sopravvivenza e la razionalizzazione così come viene proposta comporta drastici tagli e scelte dolorose. Ma senza l’Università - ha concluso il rettore non c’è un futuro per il Paese».
 Attilio Mastino, 61 anni, è rettore dell’Università di Sassari dal 2009. Professore di Storia romana nella facoltà di Lettere e Filosofia, laureato in Lettere Classiche, ha la specializzazione in giornalismo conseguita a Urbino e quella in Studi sardi. Ha studiato a Parigi (Ecole Normale Supérieure e Paris I-Sorbonne), a Bordeaux (Epigrafia e informatica presso il Centre Pierre Paris) e a Tunisi (Institut National du Patrimoine). È un epigrafista con incarichi a livello internazionale e dirige gli scavi archeologici di Uchi Maius in Tunisia.
 Mastino è fondatore e presidente da 30 anni del comitato organizzatore dei convegni internazionali su L’Africa Romana che si svolgono in Tunisia, Marocco, Spagna, Sardegna e prossimamente in Algeria e che coinvolgono centinaia di università europee e del Magheb.
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Mare, vento e l’inarrestabile erosione delle coste
Uno studio ha analizzato il litorale fra Capo San Marco e Capo Marrargiu
 
 ORISTANO. Sono stati presentati ieri mattina in Provincia i risultati di uno studio scientifico sull’erosione delle coste. Lo studio, voluto dall’assessore all’Ambiente e protezione civile, è stato presentato al prefetto e ad alcuni sindaci e amministratori locali. La ricerca ha interessato una delle aree più sensibili e fragili del territorio ossia la fascia costiera rocciosa.
 Si tratta di un’analisi stratigrafico-morfologica e del censimento dei processi franosi in atto sulle coste alte nel settore compreso tra Capo San Marco e Capo Marrargiu, risultato di un dottorato di Ricerca su «Difesa e conservazione del suolo, vulnerabilità ambientale e protezione idrogeologica» che nasce dalla stipula di una convenzione tra l’assessorato provinciale all’Ambiente e il Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Cagliari, rappresento dal Salvatore Carboni che ha presentato in dettaglio lo studio.
 Ha portato la propria testimonianza, Paolo Sardu, che ha realizzato il dottorato.
 Nel corso della presentazione sono state evidenziate alcune criticità che verranno segnalate ai Comuni.
 «Siamo però ben consapevoli che l’azione del mare e dei venti sulle compagini rocciose non può essere contrastata - dice l’assessore Emanuele Cera -. Nel migliore dei casi può essere rallentata, ma con metodi che, oltre a rivelarsi vani e dispendiosi avrebbero anche un forte impatto negativo sull’ambiente. Credo sia corretto assecondare i processi naturali favorendo la progettualità di quelle infrastrutture in aree e luoghi che tengano conto sia della salvaguardia dell’ambiente che della velocità di avanzamento dell’erosione».
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Sardegna
Iglesias. Gli impianti acquistati dalla cooperativa sociale San Lorenzo
Dalla lana di roccia alla terra cruda così rinascono i capannoni Rockwool
Ex carcerati, disabili ed ex tossicodipendenti produrranno mattoni per la bioedilizia
ERMINIO ARIU
 
 IGLESIAS. Solo un anno fa la Rockwool decideva di delocalizzare e di spostarsi da Iglesias in Croazia e in India, mandando a casa 60 lavoratori. Ma ora una nuova attività industriale rianimerà i capannoni.
 Nello stabilimento in cui i basalti venivano trasformati in lana di roccia, ottimo isolante per l’edilizia, si insedia la cooperativa sociale San Lorenzo, che ha presentato un progetto per la produzione di mattoni crudi e altri prodotti di bioedilizia, realizzati dopo anni di ricerche in concerto con Sardegna Ricerche e l’Università di Cagliari.
 L’annuncio della trasformazione del ciclo produttivo e dell’inserimento, in questa sfida tecnologica, di decine di giovani svantaggiati (ex carcerati, disabili e tossicodipendenti) è stato dato sabato dal presidente della cooperativa sociale, Giuseppe Madeddu, subito dopo il riconoscimento che il Rotary Club di Iglesias aveva assegnato per l’attività svolta.
 Otto ettari di capannoni e quattro ettari di terreno industriale che la San Lorenzo intende utilizzare per produzioni legate alla bio-edilizia: i termini dell’operazione di compravendita sono «top secret», come anche i programmi che la cooperativa intende mettere in campo per dare occupazione e sviluppo. L’attività prevalente sarà la produzione di mattoni crudi su lardiri, come propone il gergo campidanese, destinati al recupero delle antiche case dei centri dell’isola dove lolle, stalle e ville continuano a troneggiare ben inserite nel contesto urbanistico.
 «Per il momento opereremo nel settore dei mattoni crudi, ma si sta lavorando con l’Università di Cagliari e con Sardegna Ricerche - ha spiegato Giuseppe Madeddu - per dare l’avvio alla produzione di materiali innovativi. Non possiamo dire altro, ma si tratta di laterizi isolanti innovativi che hanno richiesto studi e investimenti importanti. Questa nostra iniziativa non ha scopo di lucro perché nel progetto saranno inseriti giovani di categorie svantaggiate. Del resto anche negli impianti Rockwool venti giovani della cooperativa hanno risposto alle esigenze dell’azienda e hanno acquisito professionalità e sicurezza nel lavoro».
 La ricerca di mercato che la cooperativa ha concluso prima di imbarcarsi in questa sfida ha dato risultati incoraggianti soprattutto nei paesi del Nord Africa dove case in pieno deserto sono costruite con argilla e paglia amalgamata dal sole e dal vento. A supportare il progetto innovativo dalla cooperativa sociale erano presenti il vicepresidente della Confcooperative, Andrea Nonnis, e la direttrice di Sardegna Ricerche, Luciana Milanesi.
 «Il nostro supporto tecnico e scientifico - ha detto Milanesi - sarà completo perché la sfida che questa cooperativa propone va incoraggiata e sostenuta. Nel Mediterraneo esistono paesi che hanno necessità di certi materiali per recuperare antichi villaggi e interi quartieri. Le verifiche che sono state fatte nel Nord Africa sono incoraggianti».
 Anche il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, ha riconosciuto l’impegno costante della San Lorenzo. «In una fase decisamente critica per il territorio, per il paese e per il mondo intero - ha sottolineato il vescovo - iniziative di questa importanza vanno sostenute e incoraggiate. È lavorando uniti che si raggiungono obiettivi che spesso lavorando singolarmente non sono raggiungibili».
 «Indubbiamente - ha detto Nicola Candeloro del Rotary - con la San Lorenzo sembra di andare controcorrente. In una zona dove tutto precipita, vedere investimenti e persone che affrontano nuove sfide è una gratificazione collettiva. Si sta poi investendo in un settore che ha il supporto del piano casa, risponde bene alla richiesta di risparmio energetico e fornisce risposte adeguate alla necessità del recupero dei centri storici e delle case alla sarda». Il riconoscimento alla cooperativa consiste in una targa realizzata dall’artista Stefano Cherchi ed è stato assegnato, ha detto il presidente del Rotary, Gaetano Ranieri, «per l’importante contributo al territorio: la cooperativa ha saputo coniugare le proprie esigenze con quelle della società».
 

Questionnaire and social

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