Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 March 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Primo Piano - Pagina 6
«Seguivamo le radiazioni con una catena di email»
Franco Delogu, ricercatore di Bitti:chiusi anche i distributori di carburante
«Si vive in una condizione di grande incertezza. Quando ci sono i blackout Tokyo sembra una città fantasma. Rientro in Europa, ma tornerò sicuramente in Giappone perché lasciarlo così è davvero tanto triste». Fosse dipeso da lui non sarebbe rimasto, ma la moglie e i parenti gli hanno chiesto di mollare tutto e tornare a casa. Così ieri Franco Delogu, 36enne ricercatore universitario di Bitti, è partito per Utrecht, in Olanda, dove si occupa di Psicologia sperimentale nell'università. È arrivato a Tokyo il 10 marzo, un giorno prima del terremoto. Conosce molto bene il Giappone. Per tutto il 2009 ha fatto ricerca nel Brain Science Institute di Riken nella sede di Wako (un centro della grande area metropolitana di Tokyo).
Come è la situazione a Tokyo?
«Non è tranquilla. Ci sono diversi problemi logistici, quali ad esempio la chiusura di molte pompe di benzina e i blackout. Nel mio istituto si è organizzato un servizio di e-mail per informare giornalmente sui livelli di radiazioni nell'area di Wako. Fa impressione vedere una strada di Tokyo con i soli i semafori a interrompere il buio e regolare il traffico».
Nel resto della città come è la situazione?
«Sono stato nella zona di Wako dove non c'era blackout ed è stato come tornare alla vita. Schiere di lavoratori al ritorno dal centro si riversavano fuori dalla stazione e dentro ristoranti e negozi, come ogni giorno».
Si parla di market presi d'assalto.
«Sì, in quegli stessi negozi i banconi del pane, del riso e dell'acqua erano vuoti, non si sa se perché tutti comprano tutto l'indispensabile per accumulare scorte in caso di minaccia nucleare, o se il disastro abbia rallentato le forniture».
Le scosse di terremoto sono ormai quotidiane. Non si può fare finta di niente?
«La maggioranza dei giapponesi cerca di vivere la vita di tutti giorni. Non mi è capitato mai in tutti questi giorni vedere una persona piangere. I giapponesi sono particolarmente efficienti quando hanno una grande missione collettiva, come ad esempio lo è stata la ricostruzione post bellica. Questo fa ben sperare nella velocità e nella qualità della loro ripresa».
Lei dove era al momento del terremoto?
«Al lavoro. Chi era ai piani superiori, dove l'oscillazione è maggiore, si è spaventato ancora di più, dovendo scendere le scale a piedi fino alla prima via d'uscita. Ho visto un video girato al sesto piano dell'edificio dove lavoro, con provette e macchinari caduti e con rumori inquietanti provenire dai muri che scricchiolavano. Ma a parte lo spavento non ho visto nessuna scena di panico e manco un vetro rotto. Ma nessuno aveva capito la portata di quanto era accaduto».
In tanti lasciano la città. E non solo gli stranieri.
«Certo, molta gente ha preferito spostarsi a sud, specie a Osaka per il momento, ma certo non si può parlare di una città in fuga, visto che i negozi, le scuole, gli uffici e le università sono aperti».
Ha avuto problemi per trovare i biglietti aerei?
«No, ho anticipato il mio ritorno pagando un supplemento del biglietto. So però che per altri non è stato così facile».
FRANCESCO PINTORE
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro - Pagina 20
Un convegno dell'associazione Enrico Berlinguer sui 150 anni di storia
Unità d'Italia, domani ultimo appuntamento
Dopo la giornata clou di ieri per le celebrazioni dell'Unità d'Italia, che ha coinvolto istituzioni, scuole e mobilitato molti cittadini, è in programma domani un altro momento di riflessione. L'iniziativa stavolta è dell'associazione culturale “Enrico Berlinguer” che organizza una conferenza dal titolo “150 anni dall'Unità d'Italia. La Sardegna nel Risorgimento”.
L'incontro è in programma domani a partire dalle 16,30, nella sala convegni dell'hotel Grillo, in via Monsignor Melas 14.
Dopo i saluti del sindaco Alessandro Bianchi, ci sarà la prolusione della professoressa Assunta Trova, docente di Storia contemporanea all'Università di Sassari su “150 anni dall'Unità d'Italia. La Sardegna nel Risorgimento: le difficoltà dell'integrazione”. Seguirà una comunicazione del professor Mauro Pala, docente all'Università di Cagliari su “Gramsci, il Risorgimento e l'attualità della questione meridionale”.
I lavori, coordinati da Gianni Nieddu, proseguiranno con il dibattito che si concluderà con l'intervento del deputato Ugo Sposetti, esponente del Pd. Per informazioni associazione Enrico Berlinguer, via Leonardo da Vinci 40 email assenricoberlinguer.nuoro@gmail.com.


3 - L’Unione Sarda / Gallura - Pagina 24
Padru Convegno sull'Unità d'Italia
Si terrà al Centro polivalente il convegno sull'Unità d'Italia a cui parteciperà Angelo Castellaccio, docente di Storia presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Sassari. Nel corso della manifestazione, che prenderà il via alle 9,30, prima dell'intervento del professore verranno letti i temi vincitori del concorso "Raccontami la Guerra". Al termine dell'incontro verrà inaugurata la mostra dei fumetti realizzati dagli alunni. ( c.in. )
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro - Pagina 20
DONNE AL COMANDO
Maria Ausilia Fadda, responsabile nuorese della Soprintendenza
«Quote rosa? Vittimismo femminile»
Archeologa al lavoro sola in campagna: nessuna paura
Direttrice della sede barbaricina della Soprintendenza ai beni archeologici di Sassari e Nuoro dal 1981, direttrice e fautrice nel 2002 del museo archeologico nazionale. Si definisce un'archeologa da campo Maria Ausilia Fadda. Un percorso iniziato lontano dal suo paese natale, Ortueri, dove nacque 63 anni fa. Le scuole medie a Oristano, il Liceo classico a Sassari, l'Università a Cagliari. Con la laurea in lettere classiche ha insegnato in vari licei, senza mai abbandonare il sogno di indossare gli scarponi da archeologo.
Allora un ruolo insolito per una donna...
«Senza dubbio. Ma appena ebbi la possibilità di fare il concorso per diventare archeologa lasciai subito l'insegnamento pur essendo di ruolo. I miei genitori contrastarono questa mia scelta perché secondo loro usciva dagli schemi di un equilibrio lavorativo quale quello dell'insegnamento, e comunque non accettavano l'idea che andassi in campagna, con un abbigliamento per così dire ruspante».
In effetti una donna, per lavorare tra i ruderi in territori isolati e nel periodo buio dei sequestri doveva avere una buona dose di coraggio.
«Trent'anni fa il pericolo più grosso era quello di vedere cose che non dovevamo vedere, c'è però sempre stato molto rispetto da parte della gente del posto, tutto dipende da come ci si pone, non certo con un atteggiamento di superiorità: su questo aspetto i giovani di oggi mi fanno più paura».
Si parla spesso delle difficoltà che le donne incontrano per affermarsi professionalmente. Cosa ne pensa?
«Non sono d'accordo con le quote rosa né condivido il vittimismo tipicamente femminile: se le donne hanno qualcosa da dire ci riescono. Abbiamo più capacità ad entrare nei contesti ambientali e una sensibilità raffinata: per esempio il fenomeno dei tombaroli va interpretato in chiave antropologica, perché è la spia di un malessere sociale, dell'incapacità di saper dare il giusto valore al patrimonio culturale».
Dal lavoro sul campo a responsabile dell'ufficio di Soprintendenza: si sente più burocrate o ricercatrice?
«Non ho mai abbandonato l'attività di scavo, mi piace il contatto con la terra, toccare con mano le cose, faccio anche il lavoro d'ufficio surplus, ma non rinuncio all'emozione di una scoperta».
Altri interessi?
Amo viaggiare, fare i lavori agricoli. Faccio parte dell'Accademia della cucina italiana, la cucina è una delle espressioni culturali più importanti di una comunità, e noi la promoviamo attraverso studi, ricerche e pubblicazioni, per i 150 anni dell'Unità d'Italia è stato fatto un volume al quale ho dato il mio contributo».
Cosa pensa delle donne barbaricine?
«Sono di carattere, coraggiose, non si preoccupano di come sono viste dagli uomini e solo gli uomini poco intelligenti si sentono minacciati…Satta nel Giorno del giudizio ha dato un'immagine di Nuoro difficile da eguagliare».
Lei ha scritto 168 opere tra monografie e volumi sull'archeologia nuragica, non ha mai pensato di cambiare genere?
«Mi piacerebbe raccontare il backstage della professione, la realtà che sta intorno al lavoro di ricerca, che non compare mai nei resoconti di scavo. Dopo tanti anni riuscire a calare questa esperienza dentro un contesto sociale particolare come quello barbaricino mi intriga molto».
Come giudica urbanisticamente il capoluogo?
«Nuoro ha perso l'occasione di avere due parchi archeologici, Tanca Manna e Ugolio, sarebbe stata l'unica città italiana a godere di questo privilegio. Faccio parte del Comitato per i l'Ortobene, perché ritengo che il Monte sia parte integrante dell'abitato, ma nella realtà non è così».
MARIA BONARIA DI GAETANO
 
  
 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Nuoro
NUORO. Master universitari
È stato istituito nei giorni scorsi dall’Università di Caglairi, in collaborazione con l’ateneo sassarese e il Consorzio per la promozione degli studi nella Sardegna Centrale, un master interateneo di primo livello in Sviluppo sostenibile, ambiente, territorio diritto e politiche, dalla durata di un anno per complessivi 60 crediti formativi. Le attività corsuali si svolgeranno in città, presso la sede centrale del Consorzio in via Salaris. Il master mira a formare esperti con competenze interdisciplinari per la gestione, tutela e valorizzazione dell’ambiente e del territorio, l’organizzazione e la gestione dei relativi servizi e attività, in una logica di sviluppo sostenibile, utili per l’inserimento e la specializzazione professionali nel settore pubblico e privato. I corsi previsti mirano a fornire competenze specialistiche necessarie nelle aree scientifico-disciplinari. Il corso è aperto a un numero massimo di 20 partecipanti. Domande entro il 28 marzo. Ulteriori informazioni attingibili dal sito www.unica.it/pub/3/show. Oltre a questo master, è stato istituito un secondo master, in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza di Sassari. È un master universitario di primo livello in diritto ed economia per la cultura e per l’arte Le lezioni di svolgeranno a Nuoro presso il Consorzio Universitario. La scadenza è prevista per il 28 marzo 2008. Per informazioni e iscrizioni sito www.decassat.it. Telefono: 0784 244737
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 32 - Nazionale
Arbau: «Progetto work and learn la Regione ci ha tagliati fuori» 
NUORO. Esclusi dal bando «Work and learn 36». Promosso dalla dalla Regione e dall’Università di Cagliari, che prevede il finanziamento di stage formativi in imprese o pubbliche amministrazioni dell’Unione europea in favore di lavoratori dipendenti (pubblici o privati) che abbiano ottenuto dal datore di lavoro un periodo di congedo senza retribuzione a fini formativi.
I beneficiari del progetto sarebbero infatti lavoratori impiegati in imprese o pubbliche amministrazioni con sede operativa nelle sole province di Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano o Oristano. E la sede operativa del soggetto di provenienza deve coincidere con la sede nel quale e il lavoratore presta la propria attività.
«A parere del nostro gruppo - sottolinea Efisio Arbau della Base, che ha depositato un’interrogazione urgente in consiglio provinciale sul tema- appare opportuno verificare quali siano i motivi per i quali l’interessante progetto non sia stato esteso a tutto il territorio regionale, ed in particolare alla nostra provincia. e in particolare ai nostri lavoratori pubblici e privati».


7 - La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Nuoro
Capre sotto esame al Montalbo 
Lula, l’università di Sassari studia le razze sarda e maltese 
BERNARDO ASPRONI 
LULA. Dall’università di Sassari alle falde del Montalbo per una ricerca sulla biodiversità animale, un progetto finanziato dalla Regione. Da quattro anni il professore Giuseppe Moniello, titolare della cattedra di Nutrizione e alimentazione animale della facoltà di Veterinaria, insieme a una équipe di collaboratori, sta portando avanti uno studio su due razze di capre, la sarda e la maltese, nell’azienda agroturistica Janna ’e Rughe, dei coniugi Moro-Mannia, lungo la pedemontana Lula-Sant’Anna di Lodè. «Il progetto è giunto alla fase finale. Riguarda la capra sarda, che si distingue in due ceppi diversi, uno più gentile, l’altro un po’ rustico, e la maltese. Una sorta di comparazione mettendo nelle stesse condizioni animali di tipo genetico diverso» ha sostenuto Moniello che, con i collaboratori Patrizio Sedda e Nicola De Riu, aiutati dai fratelli Moro (Bastiano, Mario e Antonio), all’interno del recinto, prelevava i campioni del latte.
«Spesso - è Moniello che parla - non si riesce a fare i confronti in modo rigoroso, razze diverse sono tenute in condizioni diverse di struttura e alimentazione. Qua sono stati messi nelle stesse condizioni i tre tipi di animali e stiamo controllando la produzione: numero di capretti nati per parti, quantità di latte prodotto, caratteristiche chimica qualitativa del latte, approfondendo anche alcuni aspetti alla ribalta in questi ultimi anni: qualità del grasso che è influenzato molto dalla alimentazione che gli animali ricevono. Agendo sull’alimentazione si può riuscire a modificare la composizione del grasso».
«È una tematica emergente al fine dell’alimentazione umana - ha incalzato Moniello -. Sino a qualche anno fa si pensava che i grassi fossero nocivi, invece non è così. Nell’ambito dei grassi ci sono alcune molecole nocive, altre favorevoli».
Il confronto delle due razze sta dando risultati interessanti: «La maltese si siconferma razza più delicata e anche più produttiva purché venga messa nelle condizioni adatte; la sarda più rustica, se messa in condizioni di alimentazione adeguata riesce a raggiungere livelli produttivi soddisfacenti. Al momento, questa, è una unica realtà. Sino all’anno scorso abbiamo operato in un altro allevamento, ma non ha soddisfatto e il lavoro è finito». Al primo posto, quindi, l’allevatore: «Noi consigliamo una alimentazione corretta. Loro, i Moro, lavorano bene, hanno recepito il messaggio». La ricerca va avanti nella valutazioni di alcuni aspetti sul metabolismo degli animali, sempre confrontando i tre gruppi, tenendo conto di alcuni parametri.
«Sono molto contento - ha incalzato Moniello -, il sistema di conduzione è corretto, gli animali sono tenuti molto bene. Ci dobbiamo rendere conto che i punti di produzione elevati sono legati al benessere. C’è un altro aspetto, i Moro l’hanno capito valorizzando il prodotto (agriturismo) direi bene, con il passaggio dalla produzione primaria alla trasformazione. C’è un margine che a molti non rimane. Vengono premiati in base al lavoro».
Moniello ha concluso: «Abbiamo potuto mettere a confronto le diverse tipologie genetiche che ha permesso di mettere in rilievo i difetti di ciascuno di loro».
  
     
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

 

Questionnaire and social

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