Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 March 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda / Unita' D'Italia - Pagina 6
QUANDO L'ITALIA ERA IL REGNO SARDO
di FRANCESCO CESARE CASULA
L'Unità d'Italia, di cui si celebra quest'anno il centocinquantesimo anniversario, è stata vista e rivista dai politici, dagli storici, dai giuristi, dai mass media, dai cineasti, da tutta l'opinione pubblica corrente in tanti modi, esaltando di volta in volta l'apporto dato all'impresa dalla monarchia, dal governo, dai pensatori, dai combattenti, dai martiri, dai poeti, dai musicisti. Chi non ha sentito magnificare, in questi giorni, i Savoia, Cavour, Mazzini, Garibaldi, Silvio Pellico, Carlo Pisacane, Goffredo Mameli e tanti e tanti generosi patrioti che a rischio della vita hanno fatto la Nazione; cioè, quella comunione di sentimenti che unisce il siciliano al lombardo, il piemontese al napoletano, il laziale al veneziano, il toscano al pugliese? Nessuno mai, però, l'ha celebrata dal punto di vista dello Stato, di quel contenitore istituzionale che comprende tutti noi, insulari e peninsulari, e che ha una precisa data e luogo di nascita, un titolo e un nome, uno sviluppo e una sorte alquanto singolari ma che senza di esso, oggi, non ci sarebbe l'Italia.
LO STATO Ebbene, secondo tutte le fonti storiche, archivistiche e iconografiche (documenti ufficiali, simboli, cartine politiche), il Risorgimento per l'unificazione statuale della Penisola fu condotto, a cominciare dal 1848, e fino al 1861, dallo Stato chiamato Regno di Sardegna. Esso fu istituito a Cagliari, sua capitale, il 19 giugno 1324. Non fu un'operazione sarda, nel senso antropologico, perché fu realizzata dai Catalano-Aragonesi che avevano bisogno di una serie di approdi mediterranei per arrivare ai ricchi mercati del Vicino Oriente. Ma divenne sarda nel tempo per sudore e sangue, con le battaglie di Sanluri e di Macomer, con le insurrezioni di Leonardo de Alagòn e di Giommaria Angioi, con il lavoro nelle campagne, nelle miniere, negli stagni, nei monti e nelle foreste della Sardegna. Storia misera, costellata di carestie, di epidemie, di febbri malariche, di episodi banditeschi ma che ha una consequenzialità straordinaria.
IL REGNO SARDO Per 300 anni, dal 1420 al 1720, il Regno sardo si identificò con tutta l'isola. Nel 1720, per una serie di avvenimenti di portata europea, si federò con il Principato di Piemonte, col Ducato di Savoia e con la Contea di Nizza per formare uno Stato composto. Tutta la federazione si chiamò Regno di Sardegna, e tutti i suoi territori, e tutti i suoi sudditi, insulari e peninsulari, si chiamarono sardi. Un vecchio abbecedario delle scuole medie del Granducato di Toscana, prima del Risorgimento, recitava: «Di che si compone lo Stato sardo?» e rispondeva: «Si compone del Ducato di Savoja, del Principato di Piemonte, dei contadi di Nizza e d'Asti, ecc.»; e continuava: «Quali sono i confini del Regno sardo?», «Questo Regno confina al nord colla Svizzera, a sud col Mediterraneo e all'ovest colla Francia». E, alla fine, concludeva: «Quali sono i principali fiumi della Sardegna?», «Sono: il Po, il Tanaro…».
LA REGGIA A CAGLIARI Durante l'occupazione napoleonica del Piemonte, il Regno di Sardegna si uniformò ancora una volta con la sola fisionomia dell'isola, e fu per quindici anni - dal 1799 al 1814 - sede del Governo e della Corte sabauda, ospitando la famiglia reale nel palazzo regio di Castello.
Francesco d'Austria-Este, cognato di Vittorio Emanuele I, riferiva in una sua cronaca: «La Corte attuale di Sardegna, in Cagliari, è suddivisa in due case separate, cioè quella del Re e Regina colle sue tre figlie; e quella del Duca e duchessa di Genevois... Tutta la famiglia reale è piuttosto male alloggiata: l'appartamento nobile del Re e Regina consiste in due anticamere, l'una dei servitori, l'altra della Camera di parata, ossia di aspetto; per le udienze una sala, ove d'estate si pranza, ove si balla, ed ove v'è il trono; poi una camera d'udienza del Re, una piccola della Regina, una camera da letto, il Re ha poi due camere per sé per scrivere…». Forse non era una sistemazione felice, in rapporto a Torino, loro residenza abituale; ma era ineccepibilmente la reggia storica, valida e funzionale come sede politica e diplomatica, con tanto di ambasciatori, plenipotenziari, funzionari e cortigiani. Soltanto dopo la prigionia di Napoleone all'Elba i re di Sardegna tornarono nella parte continentale del Regno per proiettarsi, con Carlo Alberto di Savoia-Carignano, verso l'avventura risorgimentale, e l'unità italiana.
LA PERFETTA FUSIONE Il primo vero tassello unitario fu la perfetta fusione degli Stati sardi il 3 dicembre 1847, quando terminò la federazione e il Regno divenne uno Stato semplice. In questa forma, il 26 marzo 1848 dichiarò guerra al limitrofo Regno lombardo-veneto, inalberando la bandiera tricolore verde-bianco-rosso.
Il 25 giugno 1851 l'inviato di guerra del famoso giornale inglese The illustrated London news scriveva da Feriolo, sul lago Maggiore: «Gli Austriaci sono passati dal loro territorio a quello di Sardegna in tre colonne...».
L'11 giugno 1860 Vittorio Emanuele II ottenne l'aiuto dell'imperatore francese Napoleone III che, in cambio, chiese alla Sardegna di rinunciare a Nizza e Savoia. Il documento di cessione prevedeva che «I sudditi Sardi, originari della Savoia e del circondario di Nizza, o attualmente domiciliati in quelle Province, che intendono conservare la nazionalità Sarda, godranno, nello spazio di un anno della facoltà di trasferire il loro domicilio in Italia, e lì fissarlo; in questo caso la condizione di cittadino Sardo gli sarà mantenuta».
Ed è così che il Regno di Sardegna riuscì ad annettersi, per guerra o plebiscito: la Lombardia, il Ducato di Parma e Piacenza, il Ducato di Modena e Reggio, le Legazioni pontificie, il Granducato di Toscana, il Regno delle Due Sicilie, e, infine, le Marche e l'Umbria. Tutta l'Italia divenne Sardegna e tutti gli italiani divennero sardi.
Il 17 marzo 1861, per motivi nazionalisti, venne cambiato il nome allo Stato da Regno di Sardegna in Regno d'Italia. E la Sardegna scomparve dall'immaginario collettivo.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 21
ERSU. BORSE PER LO STUDIO FERME DA 20 ANNI
«Doveroso adeguarle al costo della vita»
Sono stati presentati martedì scorso, nella sala conferenze dell'Ersu, i risultati intermedi della ricerca “Social Welfare Student”. Il progetto, interamente finanziato dalla Regione, è frutto della collaborazione tra l'ente per il diritto allo studio e il dipartimento di Economia dell'Università di Cagliari.
L'obiettivo dell'iniziativa è fare emergere le criticità riguardo ai fondi stanziati per le borse di studio, se questi cioè siano davvero sufficienti a coprire i costi che devono affrontare gli studenti durante gli anni del loro percorso formativo. «La nostra amministrazione - ha spiegato il responsabile del progetto Antonio Fadda -, è una delle poche che non ha ancora recepito l'invito del Governo italiano, risalente ormai al lontano 2003, a mettere mano a quei fondi. Con un verbale la nostra giunta stabilì che non fosse necessario intervenire in tal senso, sostenendo che il costo della vita nell'Isola non è paragonabile a quello delle altre regioni». E così si è fermi ai parametri del 1987, piuttosto obsoleti perché in tanti anni qualcosa sicuramente è cambiato, soprattutto nei prezzi degli affitti e non solo.
Un elenco di beni, suddiviso per categorie, ha fatto emergere che anche se non ci si trova ai livelli di città come Milano, Roma o Venezia, poco ci manca e perciò sembra necessario provvedere al più presto a un adeguamento delle somme erogate: il diritto allo studio passa anche da qui, dal mettere a disposizione di chi merita e non ha a disposizione risorse proprie il denaro sufficiente per proseguire gli studi. «Per arrivare a questi numeri abbiamo messo in campo una squadra importante di economisti e tutti gli strumenti scientifici di cui disponiamo - ha continuato Fadda -, in modo che l'aggiornamento dei fondi sia adeguato alle nuove esigenze degli studenti di oggi».
Un lavoro che non è però ancora finito. «Per ora abbiamo davanti una semplice bozza, per questo è giusto attendere i risultati definitivi - ha fatto sapere Daniela Noli, fresca di conferma al vertice dell'Ersu e presente in sala insieme al nuovo Cda dell'ente -, una volta pubblicati sarà compito della Regione prendere eventuali decisioni». Cioè mettere a disposizione le risorse necessarie perché gli studenti cagliaritani siano trattati alla pari dei colleghi delle altre città universitarie italiane. ( d. g. )
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Comunità Casaggì
UN TORNEO DI RISIKO PER GLI UNIVERSITARI
Si chiama “Chi non risika non rosika” il primo torneo universitario di Risiko promosso dalla comunità giovanile Casaggì, in collaborazione con l'associazione Punto Zero e con il contributo dell'Università degli studi di Cagliari. Le iscrizioni resteranno aperte fino a domenica. Per aderire è sufficiente compilare l'apposito modulo on-line disponibile sul sito www.casaggi.it. Una e-mail confermerà l'avvenuta iscrizione. Il torneo si svolgerà domenica 3 aprile, a partire dalle 15, nei locali del Centro iniziative sociali, in Piazza del Carmine 4. Per acquisire ogni ulteriore informazione è possibile contattare gli organizzatori all'indirizzo di posta elettronica info@casaggi.it. ( p.l. )


4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro - Pagina 19
Collaborazione con gli atenei di Cagliari e di Sassari, iscrizioni a numero chiuso
L'UNIVERSITÀ RINASCE CON DUE MASTER
Corsi per la tutela dei beni culturali e lo sviluppo sostenibile
L'Università nuorese allarga la propria offerta formativa con l'organizzazione di due master (le iscrizioni scadono il 28 marzo) riservati a giovani laureati e messi in piedi grazie alla collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari. Il primo corso è in Diritto ed economia per la cultura e l'arte (Deca) e nasce in risposta alla domanda emergente di professionalità capaci di operare nel settore della gestione, tutela e valorizzazione di patrimoni dell'arte e della cultura e della organizzazione e gestione di servizi, attività ed eventi culturali.
LA FORMAZIONE Il corso di primo livello mira a formare esperti con competenze interdisciplinari, capaci di coniugare le conoscenze teoriche con l'esperienza sul campo. Il master si concluderà con un progetto da realizzare nel territorio, con la partecipazione degli iscritti, sotto la guida di un coordinatore artistico. L'ammissione è a numero chiuso, riservata ad un minimo di 10 e ad un massimo di 20 iscritti. I candidati dovranno superare un colloquio attitudinale motivazionale, mentre nel caso in cui le adesioni fossero superiori al numero di posti disponibili, verrà effettuato un test multidisciplinare. Il costo del master è di 1700 euro. Gli ammessi dovranno perfezionare le pratiche di immatricolazione, iscrizione e pagamento a Sassari nella sede centrale dell'università, mentre le attività si svolgeranno principalmente nella sede dell'Università di Nuoro, in via Salaris. La sede amministrativa del Deca si trova nella facoltà di giurisprudenza dell'ateneo sassarese, la referente, Gianna Zazzara, potrà essere contattata ai numeri di telefono 079.228938, 348.220357 oppure inviando una mail a azazzara@uniss.it.
SVILUPPO SOSTENIBILE Il master in Sviluppo sostenibile, ambiente, territorio (Ssat) si propone invece di formare professionisti in grado di leggere il territorio come risorsa a tutto tondo per lo sviluppo locale da tutelare e valorizzare in una logica di sostenibilità formando professionalità interessanti per il mercato del lavoro pubblico e privato, capaci di elaborare progettualità territoriali utili alle agenzie di sviluppo; di organizzare, promuovere, gestire ed erogare servizi, anche ambientali; professionisti in grado di avviare attività imprenditoriali per la valorizzazione dei saperi locali e del patrimonio paesaggistico e culturale attraverso una lettura del turismo sostenibile come strumento di valorizzazione e protezione del territorio.
IL CORSO Per le attività formative sono stati coinvolti docenti di livello nazionale ed internazionale ed esperti nei diversi settori di competenza (1500 ore di attività complessiva di cui 500 di lezioni frontali), oltre a laboratori di informatica, lingua inglese e fund raising, testimonianze, un tirocinio obbligatorio di tre mesi ed un project work finale, anche di gruppo. I costi, il numero di iscritti, la sede e le modalità d'accesso al master sono gli stessi del Deca. Le pratiche di immatricolazione, iscrizione e pagamento dovranno però essere perfezionate nella sede centrale dell'Università di Cagliari. La sede amministrativa e il coordinamento del Ssat sono nella facoltà di scienze politiche, il referente è Andrea Marino, che potrà essere contattato ai numeri 070.6756475, 333.3469555 o tramite indirizzo mail marino@unica.it.
MARIA BONARIA DI GAETANO
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 45
E davanti alla spiaggia del Poetto spunta un relitto del '500
Scoperto un rarissimo cannone Santa Giusta, dopo 2400 anni
IL SATIRO RIEMERGE DALLO STAGNO
Recuperate la testa in ceramica e una zampa in legno con zoccolo da ungulato      
di ANDREA PIRAS
«No che non è possibile». Le mani guantate dell'archeologo hanno spostato delicatamente l'ultimo strato di melma che ricopriva quel manufatto misterioso sepolto nel fondo dello stagno, muovendosi lentamente ma decise come fossero un ventaglio subacqueo. Liberando dal sedimento il meraviglioso volto di ceramica incorniciato da una corona di riccioli crespi. Era vero, maledettamente vero.
Scoperta possibile, reale come mai avrebbero sperato i ricercatori della Soprintendenza che a intervalli, con campagne d'indagine e scavo limitate dalla scarsità dei fondi, stanno cercando di ricostruire e riportare alla luce il tesoro della laguna di Santa Giusta. Quel giacimento sommerso che sta restituendo manufatti e reperti di straordinaria importanza, in ceramica e in legno che confermerebbero la tesi (ormai più che certa) che in queste acque, sotto queste acque collegate al grande golfo di Oristano, prima i Fenici e poi i Punici svolgessero, tra il VII e il III secolo avanti Cristo, attività marinare (ma anche terresti) direttamente collegate a Othoca, la città sorta sulle sponde della laguna. «Una delle prime colonie fondate in Sardegna dai Fenici alla fine dell'VIII secolo avanti Cristo e posta a controllo del Golfo di Oristano insieme ad altri due grandi centri coloniali levantini: Tharros e Neapolis», ha spiegato la professoressa Carla Del Vais del Dipartimento di Scienze archeologiche dell'Università di Cagliari che con Sanna condivide la direzione scientifica delle ricerche nella laguna di Santa Giusta.
Prima un orecchio. Poi il profilo di quel volto dai caratteri morfologici negroidi sono venuti prepotentemente alla luce. Sì che era possibile. Era vero, reale. Bellissimo. Duemila e quattrocento anni ci sono voluti perché il satiro rivedesse la luce. Con il suo sguardo beffardo, le sue labbra carnose di una grande bocca semichiusa e il naso schiacciato d'uomo d'Africa, i capelli crespi a incorniciare la fronte rugosa ma assenti sul capo, dove quasi certamente - secondo gli archeologi - doveva esserci una corona, forse un paio di corna d'animale.
Un satiro. Un miracolo. Di certo il primo scoperto in Sardegna.
«Qualche settimana prima - ha raccontato Ignazio Sanna, l'archeologo subacqueo che dirige la campagna di scavi a Santa Giusta - avevamo rinvenuto una serie di legni lavorati e soprattutto avevamo trovato una zampa con tanto di zoccolo con due dita tipica di un ungulato, con un incastro all'altezza del ginocchio. Anatomicamente perfetta, come ha avuto modo di constatare lo zooarcheologo Marco Zedda». Ebbene, dopo la scoperta del viso in terracotta, c'è ora l'ipotesi, suggestiva e affascinante, che quell'arto ligneo appartenesse proprio al satiro, figure mitiche maschili, mezzo uomo e mezzo animale legate al mondo faunistico e ai boschi. Un reperto, quello scoperto a Santa Giusta, che ben si addice alle caratteristiche naturali di questi luoghi dove in questi anni sono emersi importanti ritrovamenti quali anfore fenicio-puniche con resti di ossi animali (ovini e bovini) che rivelano segni di macellazione. E ancora contenitori con semi d'uva, forse in origine uva passa, pinoli, mandorle, pigne.
Insomma, un gioiello che il responsabile della Soprintendenza ai Beni archeologici di Cagliari e Oristano, Marco Minoja, sta attentamente studiando ed esaminando.
Da Santa Giusta al Poetto di Cagliari. È qui che gli archeologi subacquei della Soprintendenza guidati da Ignazio Sanna hanno riscritto la storia di un relitto. Il relitto che molti conoscevano ma che nessuno, fino ad oggi, neppure gli archeologi, aveva mai studiato a fondo. Un sito sommerso distante centocinquanta metri dalla spiaggia che solo ora sta regalando preziose, importantissime informazioni. Non più ciò che resta di un'imbarcazione della flotta francese del 1700, ma i resti di una nave spagnola del Cinquecento. A svelare il mistero e regalare qualche nuova certezza sono state le osservazioni fatte intanto sul sistema delle ordinate che spuntano dalla sabbia, tipiche appunto del 1400-1500 e simili ad altri tre relitti del Cinquecento rinvenuti tempo fa nel sud della Francia. Ma a convincere gli studiosi e consentire una nuova datazione del relitto del Poetto è stato soprattutto un cannone montato su un affusto con due ruote che gli inglesi, per esempio, sostituirono con le quattro ruote per una maggiore stabilità a bordo nella prima metà del '500 e dalla marina spagnola entro il 1650. Di certo, dunque, il cannone recuperato davanti alla spiaggia di Cagliari non poteva appartenere di sicuro all'armamentario di bordo alla flotta francese protagonista della battaglia del 1793.
«Nella prima indagine subacquea non vedemmo il cannone, lo recuperammo insieme al suo affusto solo in un secondo momento», ha ricordato Ignazio Sanna. «Portato in laboratorio, poi, dove abbiano restaurato sia l'arma in ferro che la base di legno con le due ruote, abbiano fatto un'ulteriore scoperta liberando la canna dalle incrostazioni. Il cannone è risultato fasciato e cerchiato come si ritrova in alcuni relitti spagnoli e caraibici».
Insomma, il mare e le lagune sarde continuano a stupire. E restituire “pezzi” di ineguagliabile bellezza e importanza storico-culturale. Come il satiro di Santa Giusta, il relitto del Poetto, unico in Sardegna e in Italia.
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Tempio - Pagina 21
Venerdì del Dettori tutto sull'Unità
TEMPIO. AL LICEO UN'INTERA GIORNATA CON GLI STORICI
Il liceo "Dettori" propone, per domani, un'intera giornata di riflessione sull'eredità risorgimentale. Continuano, dunque, gli interessanti appuntamenti della rassegna dei "Venerdì del Dettori". Il sesto e penultimo incontro sarà dedicato all'Unità d'Italia, gode del patrocinio della Provincia e della collaborazione, per l'occasione, dei Lions Club e del Comune. La mattina sarà riservata agli studenti delle ultime classi, che prenderanno parte ad un incontro che vedrà la partecipazione del dirigente scolastico dell'istituto, Franco Marras; del professor Paolo Lisca, coordinatore dell'incontro; del professor Domenico Selis, docente di storia contemporanea della Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Cagliari; e di Giuseppe Maria Continiello, dottore di ricerca presso la stessa facoltà. Nel pomeriggio, alle ore 16, salirà in cattedra lo scrittore Antonello Tedde, esperto di storia risorgimentale e specialista di Garibaldi. Gli studenti che relazioneranno sui temi del convegno hanno frequentato il laboratorio coordinato da Paolo Lisca e Gian Mario Spezzigu. L'incontro è aperto a tutti. Si sentirà parlare di Garibaldi, Mazzini, Cavour, Gioberti, D'Azeglio, ma anche di figure meno note. Si discuterà, anche, di un Risorgimento controverso, risultato di un groviglio di vicende politiche, diplomatiche e militari che solo una lettura non distratta della storia può far emergere in tutta la sua complessità. ( f.n. )
 
  
 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Sassari
Puc e Piano casa, esperti a confronto sul futuro della città 
Incontro organizzato dal Csu dell’Università e da Legambiente 
SASSARI. Un convegno per discutere di sviluppo della città tra piano urbanistico e piano casa. A organizzarlo sono il Centro studi urbani dell’Università di Sassari e Legambiente. L’incontro si terrà domani nell’aula magna centrale dalle 16 alle 20.
La finalità centrale di questo convegno è quella di introdurre elementi di riflessione in merito all’iter sofferto del Piano urbanistico del Comune di Sassari che si interseca con l’attuazione della legge regionale n.4/2009, meglio nota come Piano Casa.
«Il Puc adottato a luglio del 2009 presenta alcune rilevanti criticità, peraltro messe in evidenza dalle numerose osservazioni presentate da cittadini e da associazioni - sostengono gli organizzatori - tra cui un abnorme aumento di volumetria, non giustificato da crescita demografica, e gli interventi previsti sulle aree residuali non edificate (vuoti urbani) di cui ancora la città dispone. Interventi che, se attuati, comporterebbero nuove edificazioni di carattere intensivo che si sommerebbero ad altre costruzioni previste ai margini della città compatta con volumetrie che non trovano riscontro nelle dinamiche di crescita della città». Il Puc ha avuto un parziale rigetto da parte dell’organo della pianificazione urbanistica regionale nel marzo 2010, che ha evidenziato le diverse incongruenze con le norme regionali e, in particolare, con il Piano paesaggistico regionale approvato durante la giunta Soru. «Nel frattempo, il cosiddetto piano casa sta producendo effetti pesanti e incontrollati nel territorio di Sassari, causando in molti casi un’offesa al valore architettonico, urbanistico e storico della città e incidendo sulla qualità della vita dei cittadini».
Questi e tanti altri argomenti saranno trattati nel convegno, compresi i problemi connessi alla qualità ecologica della città e alla necessità di ricucire l’area urbanizzata con l’agro tramite sentieri ecologici che attraversino la città rivitalizzandola e riunificando le aree verdi in modo coerente.
I lavori saranno aperti dal Rettore Attilio Mastino e dalla coordinatrice del Csu Antonietta Mazzette, che modererà il dibattito. Massimo Fresi, in rappresentanza di Legambiente, farà la relazione introduttiva cui seguiranno interventi di associazioni cittadine, rappresentanti dei partiti politici, amministratori pubblici locali e regionali, giuristi, sociologi e urbanisti. Interverrà il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 43 - Sport
CALCIO A CINQUE
Torneo per universitari
SASSARI. Nella struttura e i campi del “Derby Club” è in fase di organizzazione un torneo di calcio a cinque riservato agli studenti universitari di tutte le facoltà dell’Ateneo sassarese. Sarà necessario formare una squadra ed assegnare alla stessa un nome che ricordi quello di un team famoso e possa ispirare simpatia. Per informazioni contattare Francesco al 3926803346. (g.d.)
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Nuoro
Il dibattito alla Camera di commercio con Casula, Brigaglia e Concas 
«IL PO? ERA UN FIUME SARDO» 
Retroscena del Risorgimento nella lezione degli esperti 
NUORO. Anche Nuoro ha celebrato nella sala convegni della Camera di commercio il 150º anniversario dell’Unità d’Italia, al quale sono intervenute le massime autorità istituzionali amministrative, dell’esercito, della polizia, dell’arma dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia penitenziaria. Alla cerimonia hanno presenziato i membri del consiglio provinciale. Hanno portato il saluto: il sindaco Sandro Bianchi, il vice presidente della Provincia Cosimo Stara, il presidente dell’ente camerale Romolo Pisano, il prefetto Pietro Lisi e il vescovo monsignor Pietro Meloni.
Successivamente, sul tema “La Sardegna nel processo dell’Unità d’Italia e fino al 3º millennio. Luci e ombre”, sono intervenuti i professori universitari Francesco Cesare Casula, Roberto Concas e Manlio Brigaglia. Ha coordinato i lavori del convegno alla Camera di commercio, il giornalista Giacomo Mameli.
I tre esperti, specializzati ciascuno nei rispettivi settori, hanno raccontato del ruolo avuto dalla Sardegna nel processo dell’Unità d’Italia fino al terzo millennio, evidenziando e commentando i vari aspetti del travagliato sogno unitario, divenuto realtà il 17 marzo del 1861. Articolando il racconto dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia, diventato nel 1948 Repubblica Italiana.
Francesco Cesare Casula, nel ricostruire la prima parte della storia d’Italia, approfittando della presenza degli studenti, ha mostrato di essere in controtendenza con gli storici cattedratici, illustrando con numerosi documenti, giornali inglesi e americani, che fino al 1851 il Piemonte, la Savoia e persino la Toscana facevano parte del Regno di Sardegna. Tant’è che i bambini, a scuola, studiando la geografia, sapevano che il fiume più importante della Sardegna era il Po. A dispetto del senatore Umberto Bossi. Dunque, allora avevano il “passaporto” sardo: Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini e molti altri eroi dell’epopea risorgimentale.
Manlio Brigaglia, invece, ha argomentato da storico rigoroso e attento, inquadrando fatti e avvenimenti così come sono avvenuti, spiegandone le cause, insieme al ruolo dei protagonisti, spesso con battute sagaci.
Inquadrando luci e ombre di momenti diversi, nonché il pensiero e il ruolo di vari personaggi. Tenuto conto che i sardi non si sono mai “venduti” agli storici, pur essendosi formati nel Regno di Sardegna, e poi in quello italiano. Anche quando nella storia moderna furono eroici protagonisti nella difesa della patria.
Sempre ieri mattina, alla Camera di commercio, lo storico dell’arte Roberto Concas, invece, ha disquisito, con il supporto delle diapositive, del patrimonio artistico dell’isola e dei numerosi suoi protagonisti, che in molti casi non hanno avuto niente da invidiare a pittori e scultori di fama internazionale. (a.b.)
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Cagliari
150esimo anniversario dell’Unità d’Italia
SINNAI. Questo pomeriggio alle 17,30, in occasione del 150º dell’Unità alle 17,30 si riunirà il consiglio comunale. Alle 20, nel teatro civico, si terrà un concerto della banda musicale Giuseppe Verdi. Ieri con inizio alle 17 si sono svolte nella biblioteca comunale due conferenze dal titolo “Dalla fine del Regnum Sardiniae all’unità d’Italia” e “La modernizzazione del sistema giuridico dall’Unità d’Italia a oggi”. Le relazioni sono state svolte dai professori dell’università di Cagliari Giovanni Murgia e Giovanni Duni.(j.b.)
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Oristano
Medicina legale, seminario Rotary al «Castagna» 
MACOMER. Il Rotary Club di Macomer organizza, col patrocinio dell’amministrazione comunale, un seminario sulle nuove frontiere della medicina legale. Il seminario si terrà domani nel padiglione Castagna. L’iniziativa è rivolta agli avvocati e ai medici, ma anche agli studenti delle facoltà di medicina e di giurisprudenza interessati a conoscere le novità in materia di medicina legale, che negli ultimi anni si è avvalsa di nuove tecnologie e scoperte scientifiche che hanno permesso la riapertura di casi archiviati da tempo. (t.g.t.)
  
     
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

Questionnaire and social

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