Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 February 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
1 - La Nuova Sardegna /  Pagina 1 - Cagliari
Marcia verso la nuova università
Mercoledì i nomi dei quindici componenti della commissione istruttrice
Dimuinuiscono facoltà e dipartimenti, il cda sarà nominato dal senato accademico
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. Avanti verso il nuovo statuto. Mercoledì saranno resi noti i nomi dei 15 commissari che cambieranno le regole del funzionamento dell’ateneo. La commissione lavorerà sulle linee guida presentate dal rettore e approvate in seduta congiunta dal cda e dal senato.
La gestione del macchinone universitario diventerà più simile a quella di un’azienda, col senato accademico regolarmente eletto dal popolo universitario e il consiglio di amministrazione, invece, nominato dal senato. Facoltà e dipartimenti scendono di numero nel segno di una riorganizzazione a favore dell’offerta formativa che, con più operatori a disposizione, sarà potenziata. Come potrà succedere il miracolo di un minor numero di dipartimenti con una migliore organizzazione dei corsi di laurea? Perché i corsi di laurea restano tutti, ma le facoltà e i dipartimenti saranno accorpati in modo omogeneo eliminando doppioni e liberando le persone dalle incombenze prodotte dai doppioni. I criteri ispiratori del nuovo statuto sono stati approvati all’unanimità durante le due sedute congiunte senato accademico-consiglio di amministrazione. Impossibile non farlo, visto che sono l’utopia delle attuali pubbliche amministrazioni: salvaguardia dell’autonomia didattica e scientifica; partecipazione democratica; trasparenza di tutte le scelte; alta qualità; promozione del merito; dimensionamento coerente con le esigenze formative. Così il rettore Giovanni Melis: «Nelle due sedute abbiamo stabilito quali saranno le procedure che la commissione dovrà seguire. Si andrà avanti per argomenti, la commissione riferirà durante i lavori in modo da aggiustare eventualmente il tiro, i commissari saranno quindici scelti fra i rappresentanti delle categorie, i rappresentanti delle aree culturali, ci saranno l’esperto giuridico e quello di organizzazione». L’unico nome per il momento è quello fatto dalla riforma Gelmini: il rettore, alla presidenza della commissione. Sulle novità: «Si è rafforzato il ruolo del senato accademico organo elettivo - spiega Melis -, col cda nominato dal senato ci sarà una squadra che collaborerà, ora c’è un doppione di elezioni. Ci sono cambiamenti anche nel modello organizzativo. Si è scelto quello che fa perno sui dipartimenti e sulle facoltà, concepiti però diversamente dal passato. Le facoltà si occuperanno soltanto della gestione della didattica, i dipartimenti di didattica, ricerca e rapporti col territorio. Dipartimenti e facoltà si concentreranno, le facoltà da undici diventeranno sei, sette, i dipartimenti da quarantaquattro scenderanno a ventiquattro». Attenzione: il rettore precisa che le facoltà non spariscono, ma «si concentrano». Esempio: le facoltà umanistiche Lettere, Scienza della formazione e Lingue diventeranno Scienze umane o una definizione simile. Tutti i corsi di laurea resteranno, non si stanca di ripetere il rettore, «ma anziché essere gestiti da tre facoltà, nel caso delle umanistiche, ce ne sarà una». Un’operazione «che ci consentirà di migliorare la qualità dell’organizzazione - continua Melis - e di rafforzare le strutture perché in una si concentrerà il personale delle altre, in varie realtà didattiche dove ci sono già incroci a livello di docenti. La concentrazione è un modo per razionalizzare le risorse umane».


2 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Onnis: «Chiediamo maggiore democrazia»
C’è tensione nella Rete29aprile, il tema è la partecipazione
BETTINA CAMEDDA
CAGLIARI. Saranno mesi decisivi per l’università italiana. Anche a Cagliari, da qualche settimana, studenti, ricercatori e docenti assistono al processo di riforma dell’Ateneo. Un processo che deve essere lento, trasparente e ragionato soprattutto per quanto riguarda la formulazione del nuovo statuto che interesserà tutti a partire dagli anni a venire. I ricercatori sono in fermento: chiedono garanzia di partecipazione democratica.
Dopo i principi generali dello statuto, gli organi accademici si sono riuniti per stabilire altri principi, quelli di formazione della commissione che riscriverà lo statuto. Spetta poi al senato accademico e cda nominare i quindici che prenderanno parte alla commissione che si occuperà di redigere la bozza del nuovo statuto. Una commissione che dovrà essere composta dal rettore più due studenti, sei membri nominati dal senato e altri sei nominati dal cda. «E’ un momento critico, di trattativa tra il rettore e le varie parti - sottolinea la referente di Cagliari per la Rete 29Aprile, Valentina Onnis - giovedì si è parlato dei principi generali su cui si baserà il nuovo statuto. Credo ci siano dei punti che andrebbero rivisti in modo più democratico e partecipato perché in gioco c’è l’ateneo di domani e saremo noi, studenti e ricercatori, a dover vivere questa università. Bisogna sfruttare al meglio i gradi di libertà che ci sono nella legge in modo da costruire al meglio il futuro dell’Ateneo anche se la legge pone numerosi vincoli». La preoccupazione che ha animato le proteste in piazza e sui tetti per il consistente numero dei privati all’interno degli organi decisionali, previsto dal decreto Gelmini, può essere stemperata dall’inclusione nel processo decisionale di studenti e ricercatori. Ora si preme per garantire una meritocrazia che non sia solo di facciata.


3 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Internazionalizzazione e alloggi le due carte tutte da giocare
CAGLIARI. Internazionalizzazione, qualità della didattica ed eliminazione dei disagi per i pendolari. Quest’ultimo un tema molto sentito in una università con 18 mila iscritti fuorisede. Per l’internazionalizzazione l’ateneo giocherà la carta di allestire la foresteria nell’ex clinica Aresu, lasciata libera dalla facoltà di Medicina. Per la qualità della didattica si punta anche agli accorpamenti delle facoltà in modo da dividere gli insegnamenti per poli ed evitare le attuali dannose dispersioni di energie.
Una proposta interessante arriva da Assemini che sta cominciando a costruire un progetto importante attorno all’università: dall’idea di aprire sale di studio per gli studenti, sale moderne, organizzate secondo i principi più avanzati della didattica, le forze politiche stanno anche candidando l’area di Assemini per la delocalizzazione delle case dello studenti e degli alloggi studenteschi in generale. L’indotto culturale ed economico creato dalla presenza degli studenti non sfugge e Assemini, per rilanciare il proprio tessuto sociale ed economico, punta a catturare la presenza degli studenti universitari. Cagliari, per il momento, sta a guardare.


4 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 - Sassari
BANCO DI SARDEGNA
Borse di studio per ricordare Cossiga
SASSARI. Il Cda del Banco di Sardegna, con l’obiettivo di ricordare la figura del Presidente Francesco Cossiga, in particolare nel mondo universitario e dei giovani studenti, ha deliberato di assegnare, a partire dall’anno accademico 2011-2012, con periodicità biennale, una Borsa di studio dell’importo di 30.000 euro giovani laureati nelle Università di Sassari e di Cagliari, che abbiano concluso i loro iter di studio con una tesi nella materia del Diritto costituzionale. La domanda deve essere inoltrata entro il 30 giugno 2011. Il relativo bando si può scaricare dal sito del Banco www.bancosardegna.it


5 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Tbc: «Focolai ridotti ma vigilate»
Il monito degli esperti al seminario di Veterinaria
ANTONIO MELONI
SASSARI. L’allarme per la tubercolosi animale sembra rientrato, ma non è il caso di abbassare la guardia, malgrado la drastica riduzione dei focolai e il costante monitoraggio delle autorità sanitarie. Il monito arriva dal team di specialisti che ieri ha partecipato alla giornata di studio sulla Tbc bovina.
Incontro organizzato e promosso dalla facoltà di Veterinaria nell’aula «Manunta» di via Vienna. Gli esperti che si sono alternati al microfono hanno lanciato un messaggio chiaro: l’unica strategia per scongiurare un’altra pericolosa diffusione dell’epidemia è il controllo costante. Secondo i dati diffusi durante il seminario, organizzato in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico e l’Asl 1, l’area considerata maggiormente a rischio, per le caratteristiche socio-economiche, è il Goceano. Circa diecimila capi bovini allevati nelle oltre cinquecento aziende dislocate nell’area centro-settentrionale della Sardegna, con altitudini comprese fra i 600 e i 900 metri. Proprio in quella zona, come ha ricordato Franco Sgarangella, responsabile del servizio di sanità animale dell’Asl, cinque anni fa si crearono le condizioni per lo sviluppo e la diffusione di una epidemia che costrinse le autorità ad attivare l’unità di crisi composta da Asl, facoltà di Veterinaria e Istituto zooprofilattico. L’obiettivo, arginare il contagio ed eradicare il morbo che rappresentava un rischio potenziale anche per la salute delle persone. «In tre anni - ha detto Sgarangella - siamo riusciti a portare da 75 a due i focolai individuati in Goceano grazie anche all’adozione di moderne tecniche diagnostiche che consentono di avere risultati nelle 24 ore». Abbassare la guardia, però, sarebbe un’imprudenza anche perché da tempo, stando alla statistica medica, la Tbc è tornata a colpire fra le persone: «Un fenomeno - ha spiegato Franco Guarda dell’università di Torino - figlio della globalizzazione e delle periodiche ondate migratorie alle quali si assiste da qualche decennio». La forma che colpisce l’uomo, ha rimarcato il professor Guarda, è potenzialmente pericolosa anche per l’animale e può innescare il meccanismo inverso di contagio. Il monitoraggio di per sé è abbastanza semplice se si pensa che «con la semplice tubercolina - come ha spiegato il parassitologo Antonio Scala - è possibile stimolare la reazione allergica che ci consente di approntare la diagnosi». La giornata di studio, alla quale hanno partecipato numerosi studenti, rientrava nel programma didattico previsto nei piani della scuola di specializzazione in «Sanità animale» e del dottorato di ricerca in «Riproduzione, produzione e benessere animale». La facoltà di Veterinaria, diretta da Salvatore Naitana, è in una fase di rilancio e l’ospedale per piccoli animali dovrebbe essere consegnato in tempi ragionevoli. «L’intento - ha concluso Antonio Scala - è quello di arrivare puntuali alla scadenza del 2013, quando l’Unione europea invierà la commissione tecnica incaricata di verificare la rispondenza ai parametri fissati per le facoltà scientifiche».
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Gallura
Arriva il comandante delle capitanerie
Anche l’ammiraglio Brusco alla cerimonia finale del Seamaster in città
OLBIA. Ospite speciale per la conclusione del Sea master organizzato dal corso di economia e management del turismo. Il comandante generale delle capitanerie di porto, l’ammiraglio Marco Brusco, sarà in città per una visita istituzionale. Il clou della sua due giorni in Gallura sarà la partecipazione speciale alla giornata finale del master del mare che l’università ha organizzato in collaborazione con l’Autorità portuale. Mercoledì 16 febbraio nel polo universitario di Olbia ci sarà la cerimonia conclusiva del Seamaster, con la consegna dei diplomi agli studenti. Saranno presenti anche il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, il preside della facoltà di Economia, Enrico Grosso, il presidente del corso di laurea in Economia e Management del Turismo, Francesco Morandi, il comandante del porto di Olbia Franco Giuseppe Persenda. Ma l’ammiraglio visiterà anche la Direzione marittima del nord Sardegna. Il Seamaster è stato voluto con forza dall’università per completare il percorso formativo all’interno del corso di laurea, ma anche per creare un circuito virtuoso che faccia della Gallura un punto di riferimento per la nautica.
 

 

7 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 - Sassari
Insieme per superare i limiti
Incontro in Provincia tra delegazione corsa e l’assessore La Spisa
SASSARI. «Insieme per superare i limiti». È il principio che ispira la dichiarazione d’intenti formulata ieri mattina da Sardegna e Corsica nella sala giunta della Provincia di Sassari, dove si sono incontrati l’assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa, e la sua omologa corsa, Emanuelle De Gentili. A fare da tramite l’amministrazione provinciale di Sassari, che con la Collettività territoriale corsa ha un rapporto privilegiato, frutto delle esperienze di cooperazione transfrontaliera maturate negli ultimi dieci anni. L’assessore De Gentili è arrivata a Sassari a capo di una delegazione di cui facevano parte anche Jean Charles Orsucci, sindaco di Bonifacio e vicepresidente del consiglio regionale corso, e Angelo Decicco, direttore dell’Agenzia idrica della Regione Corsica. Insieme all’assessore La Spisa hanno incontrato Enrico Daga, assessore provinciale della Programmazione, Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio di Sassari, e Gian Luca Cadeddu, direttore del Crp, il Centro regionale di Programmazione.
«In una Europa in cui contano sempre di più le Regioni e i governi locali, è fondamentale stringere alleanze e farsi trovare pronti per non correre il rischio di restare indietro», ha detto l’assessore Daga, secondo il quale «insieme Sardegna e Corsica possono costruirsi un futuro da protagoniste nel Mediterraneo e in Europa». E se per Gavino Sini «man mano che le risorse pubbliche si riducono è sempre più importante utilizzarle nel modo più efficace, trovando i giusti canali per un’azione comune tra istituzioni e mondo economico», Gian Luca Cadeddu ha messo l’accento sulla «necessità che territori omogenei collaborino per superare condizioni di svantaggio permanente, come l’insularità nel caso di Sardegna e Corsica». Secondo Emanuelle De Gentili «serve una vera e propria partnership, un confronto frequente e a cadenza regolare per lavorare assieme su progetti comuni». Un’idea di collaborazione concreta, insomma, che Giorgio La Spisa ha sposato pienamente, ribadendo anche che «anche tra Regioni italiane è sempre più diffusa la propensione alla collaborazione, perché chi si chiude è destinato a una condizione di sottosviluppo». E allora, «ben venga anche una collaborazione tra Regioni che non appartengono allo stesso Stato ma hanno molte cose in comune, come in questo caso».
In mattinata la delegazione corsa ha incontrato anche il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, «perché la ricerca è senz’altro uno degli ambiti dove occorre sviluppare maggiori rapporti di collaborazione». Durante il confronto tra le istituzioni sono emersi molto chiaramente gli altri ambiti su cui la rinnovata alleanza può essere testata in maniera molto concreta: trasporti, collegamenti marittimi e aerei, risorse idriche, energie rinnovabili, sviluppo locale, impresa, turismo, agroalimentare, valorizzazione ambientale, tutela paesaggistica, cultura identitaria, innovazione. Una luna lista di cose da fare, con un solo obiettivo. «Stabilire un rapporto stabile di collaborazione, a partire dai temi della coesione europea e della cooperazione tirreno mediterranea».

 

 

 

 


L’UNIONE SARDA
  
8 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 20
Clinica Macciotta. L'impianto si era già fermato un mese fa. Paura ma nessuna conseguenza
Infermieri e neonato bloccati in ascensore
Un mese fa l'ascensore non funzionava: gli infermieri erano stati costretti a togliere un neonato dall'incubatrice e portarlo a piedi, su per le scale, fino al terzo piano della clinica. Giovedì notte è capitato di peggio: l'équipe medica che stava trasportando nel reparto di Puericultura della clinica Macciotta un bimbo appena nato è rimasta bloccata dentro il montacarichi con il piccolo. Sono stati minuti di paura fino a quando un medico e due infermieri sono riusciti a forzare le portine. Il neonato, «che non ha mai corso rischi» precisano dall'Azienda ospedaliera universitaria, è stato precauzionalmente ricoverato nella terapia intensiva neonatale. Ha trascorso la notte senza problemi e sta bene.
Ma l'episodio, il secondo in meno di un mese (il primo è avvenuto il 12 gennaio), ripropone ancora una volta l'inadeguatezza della struttura che ospita un polo d'eccellenza come la clinica Macciotta. «Dopo il primo caso», fanno sapere il commissario dell'Azienda mista, Ennio Filigheddu, e il direttore sanitario, Gian Benedetto Melis, «era stato ordinato un nuovo impianto. È in arrivo e i lavori di sostituzione del montacarichi inizieranno lunedì e, salvo imprevisti, dureranno cinque giorni». Ma per prevenire il problema i vertici dell'azienda hanno istituito anche una squadra speciale di “portantini”. «Ogni volta che arriva un'emergenza la culla-incubatrice viene portata su “a mano”. Una soluzione momentanea in attesa della sostituzione dell'ascensore». Ma perché giovedì notte il neonato, dopo il parto nel vicino ospedale San Giovanni, è entrato nel montacarichi dal sottopiano? «Non si trattava di un'emergenza. Il bimbo stava bene e, nonostante il piccolo imprevisto, ha continuato a stare bene». Nonostante tutto, anziché finire nel reparto di Puericultura, è stato ricoverato in terapia intensiva. Segno che le sue condizioni avevano subito un peggioramento.
È da tempo che l'edificio che ospita la clinica Macciotta manifesta la sua inadeguatezza, oscurando anche le professionalità mediche e infermieristiche presenti nelle strutture pediatriche. «Siamo l'unico centro di riferimento del sud Sardegna», ricorda Melis. Aspettando il tanto auspicato trasferimento nel blocco Q di Monserrato dell'intero dipartimento materno-infantile, l'Azienda ha fatto il possibile per garantire la sicurezza ai piccoli pazienti: «Abbiamo acquistato un nuovo montacarichi, istituito la squadra di portantini e, grazie all'intervento del rettore, potenziato il personale infermieristico». Resta solo il trasloco in una struttura nuova e moderna.
MATTEO VERCELLI


9 -  L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Microcitemico
I bimbi dell'Angola immortalati dai medici
I volti dei bambini angolani immortalati negli scatti di tre specializzandi della Scuola di Pediatria dell'Università di Cagliari, raccontano meglio di mille parole il dramma dell'intero continente africano. Le immagini, esposte fino a oggi nell'Aula magna dell'ospedale Microcitemico di Cagliari, sono il frutto di un progetto avviato nel 2005 dal pediatra triestino Franco Panizon che ha coinvolto la Scuola di specializzazione in Pediatria di Modena e quella sarda, guidata dal professor Renzo Galanello.
Attraverso le fotografie, Maria Furcas, Marco Olla e Sara Pusceddu, hanno riportato nella nostra isola un'esperienza di sei mesi nell'ospedale Divina Providencia di Luanda. (c.e.)


10 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale - Pagina 9
Aerei La lettera inviata ieri a Matteoli
Cappellacci al ministro: revochi subito i decreti
Un impegno su tutti i fronti. Se da un lato la Regione cerca di tamponare i licenziamenti di massa annunciati dalla compagnia olbiese Meridiana fly, dall'altra cerca di mettere al riparo la continuità territoriale. Ieri il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha infatti inviato la lettera scritta al ministro dei Trasporti Altero Matteoli per chiedere ufficialmente la revoca dei decreti emanati sulla continuità territoriale aerea. Richiesta a cui si aggiunge la proroga dell'attuale sistema finché i decreti non saranno riformulati.
PROTESTA Contro il rinvio della nuova continuità territoriale è scesa in campo anche l'associazione dei sardi emigrati Fasi che annuncia la mobilitazione. «Malgrado la Regione respinga ora i pronunciamenti dell'opposizione, le nuove tariffe aeree sono una grande incertezza per il futuro», si legge in una nota firmata dal presidente Tonino Mulas. La federazione ha iniziato a raccogliere le adesioni e si dice «pronta a una manifestazione». Ancora da decidere il luogo, si parla del ministero dei Trasporti, ma anche di porti o aeroporti.
ROTTE MARITTIME Intanto la Regione sta lavorando anche «a un progetto di grande rilevanza per Sardegna e Corsica insieme», ha spiegato l'assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa che ieri a Sassari ha incontrato l'assessore regionale alla Programmazione della Corsica, Emmanuelle De Gentili, il sindaco di Bonifacio Jean-Charles Orsucci e i rappresentanti delle istituzioni della Provincia, del Comune e dell'Università turritana, nell'ambito del progetto che riguarda il nuovo PO Transfrontaliero Italia-Francia “Marittimo”. Per la Spisa «ora le due isole dovranno lavorare insieme per sviluppare tre aspetti che consentiranno di creare un ulteriore accordo di collaborazione: continuità territoriale marittima e aerea che porti a un miglioramento dei collegamenti tra le due isole, sviluppo economico sui settori trainanti e verifica delle azioni per indirizzare le risorse su ricerca e innovazione al servizio delle imprese». (an. ber.)




QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

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