Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 February 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    
L’UNIONE SARDA
01 - Parte la riforma, ateneo verso il nuovo statuto
02 - A Cagliari il workshop sui cambiamenti climatici
03 - Oristano. Quale facoltà? Ecco il sostegno agli studenti
04 - Nuoro. Università, gli studenti dell’Asucs lanciano un nuovo appello
05 - Malattie rare, più aiuti per la ricerca
06 - Sassari. Sport e università: accordo siglato
07 - Economia, esperti a convegno. Intermediari finanziari, maggiori controlli da Bankitalia
08 - L’analisi. In Sardegna il pubblico impiego argina la crisi

LA NUOVA SARDEGNA
09 - Riforma Gelmini, prima riunione per il nuovo statuto
10 - Il rettore Mastino: «Non copriremo eventuali responsabilità»
11 - Sassari. Un corso per arrivare preparati ai concorsi pubblici
12 - Sassari , corsi di preparazione ai test d’ingresso ai corsi di laurea in Medicina
13 - Quattro moschettiere per l’ateneo «Chiediamo a Cagliari e Sassari nuovi corsi di laurea nel Nuorese»
14 - Sassari. Giornata di studio «Pensare e agire i beni comuni»
15 - Sassari. Concorsi per dottorato di ricerca
16 - Alghero. Apre la scuola di lingua italiana: prime richieste degli studenti
17 - Centro sportivo a San Giovanni, convenzione con l’università di Sassari



 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda /  Cronaca di Cagliari - Pagina 22
Università. Riunione di senato accademico e cda per attuare la legge Gelmini
Parte la riforma, ateneo verso il nuovo statuto
Università di Cagliari verso il nuovo statuto: senato accademico e consiglio di amministrazione si sono incontrati in una riunione convocata dal rettore, Giovanni Melis, per elaborare la nuova carta dell’Ateneo sulla base delle modifiche apportate dalla riforma del ministro Gelmini.
Il rettore ha presentato una prima bozza di discussione contenente le linee generali del nuovo statuto, le proposte per il governo e l’assetto delle nuove strutture, dai dipartimenti al consiglio di amministrazione. Si apre ora una discussione nelle strutture che vedrà la sintesi in una nuova riunione congiunta dei due organi di governo fissata per il 10 febbraio. Nei giorni successivi verrà nominata la commissione che dovrà predisporre la bozza del nuovo Statuto.
Melis propone una rilettura “democratica” delle norme della riforma Gelmini: nel senato accademico - che diventa il perno del nuovo sistema di governo - verrebbero mantenute le rappresentanze del personale e dei ricercatori, oltre a quelle dei direttori di dipartimento e delle diverse aree tecnico-scientifiche. In particolare, si prevede che sia il senato accademico a nominare il consiglio di amministrazione, su proposta del rettore.
Il cda (in cui entrerebbero degli “esterni”, come vuole la riforma) sarà composto da 9 membri, di cui una rappresentanza di studenti e due esterni. La riforma prevede poi la scomparsa delle facoltà a favore dei dipartimenti. La proposta di Melis prevede la riduzione dei dipartimenti (che scenderebbero a 20-22, oggi sono circa il doppio), composti in base all’omogeneità delle discipline insegnate dai docenti.
 
 
2 - L’Unione Sarda /  Cultura - Pagina 43
Oggi e domani a Cagliari il workshop sui cambiamenti climatici. L’azienda agricola San Michele avamposto del monitoraggio meteo
Noi, sentinelle del deserto che avanza
«La Sardegna non è solo uno dei “superluoghi” scelti come caso di studio di un progetto internazionale. È anche una regione dove si riscontra una consapevolezza del cambiamento climatico che in altri luoghi è meno sentita». A parlare, lodando una presa di coscienza della comunità scientifica isolana, è Ralf Ludwig, accademico dell’Università di Monaco e coordinatore di Cliwasec. Si tratta di un cluster di ricerca che integra tre progetti europei di cooperazione internazionale di durata quadriennale finanziati dal Settimo Programma Quadro: i progetti Wassermed, Clico e Climb (anche di quest’ultimo Ludwig è coordinatore). Insieme a diversi scienziati e partner europei, oltre che di altri Paesi affacciati sulle sponde mediterranee, sta partecipando al workshop sui cambiamenti climatici intitolato “Change Impacts on Water and Security (in Southern Europe and neighboring countries)”, organizzato a Cagliari fino a domani per fare il punto all’avvio del secondo anno di attività.
«Osservando le rilevazioni a livello mondiale i risultati molto spesso si contraddicono. Invece nel Mediterraneo la direzione è certa: è in corso una tendenza alla siccità», spiega l’accademico tedesco esplicitando il ruolo della Sardegna al centro di un cambiamento climatico. Cosa aspettarsi? Un forte impatto su risorse idriche, produttività agricola e fornitura di acqua potabile. Le minacce comuni alle regioni mediterranee riguardano eventi siccitosi e inondazioni, salinizzazione di acquiferi costieri, degrado dei suoli fertili e desertificazione causati da pratiche di gestione inefficienti e non sostenibili. Occorre una capacità previsionale di scenari futuri, ma ci si scontra con l’incertezza dei modelli climatici regionali e di quelli idrologici in cascata ai primi, piuttosto incerti. Altra nota dolente l’assenza di condizioni necessarie per sviluppare e implementare strategie di adattamento. E, qualora vengano proposte, di rado abbracciano una valutazione multidisciplinare che consideri i mutamenti climatici senza scordare quelli socio-economici. Bella gatta da pelare per i decisori alle prese con assenza di informazioni e, spesso, colpevoli di eludere la necessaria visione multidisciplinare.
Di un sistema modellistico e di monitoraggio integrati per ridurre l’incertezza e quantificare il rischio idrogeologico si occupa in particolare il progetto Climb (Climate Induced Changes on the Hydrology of Mediterranean Basins), che riunisce diciannove partner, tra cui i sardi di Agris (cioè l’azienda della Regione Sardegna per la ricerca in agricoltura), del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna e l’Università di Cagliari per il Consorzio interuniversitario nazionale per la fisica delle atmosfere e delle idrosfere. Il sito che rientra tra i casi di studio nell’ambito del progetto è quello del Rio Mannu. Qui, tra Ussana e Donori, si trova l’azienda agricola sperimentale San Michele gestita da Agris dove verranno raccolte le misurazioni su come incidono i cambiamenti climatici sulla risorsa idrica. «Il primo anno di Climb è stato prevalentemente di avvio per la raccolta dei dati. Ora si procede», spiega il coordinatore scientifico Roberto Deidda, docente di costruzioni idrauliche, marittime e idrologia nella facoltà di Ingegneria di Cagliari. Parole chiave da ricordare: sostenibilità, efficienza, multidisciplinarietà, integrazione. «Davanti a un fenomeno complesso è fondamentale il monitoraggio dei fenomeni idrologici in una visione integrata», il messaggio della comunità universitaria a tutti gli attori in gioco. Decisori compresi.
MANUELA VACCA


3 - L’Unione Sarda /  Provincia di Oristano - Pagina 23
università
Quale facoltà? Ecco il sostegno agli studenti
La miglior scelta è quella che nasce dalla consapevolezza. I successi più duraturi sono quelli sostenuti da un obbiettivo chiaro. Ecco perché il Consorzio Uno anche quest’anno si apre alla curiosità e alle domande degli studenti in fase di diploma. E lo fa inaugurando un tour di due mesi che partirà il 1 febbraio da Oristano e porterà manager didattici e tutor esperti nelle scuole superiori di tutta la Sardegna. La Campagna "Be different" nasce per invogliare i giovani a essere protagonisti del proprio futuro. Sono previsti circa 45 incontri con gli studenti delle classi quarte e quinte, cui verranno illustrati caratteristiche disciplinari e sbocchi occupazionali dei 4 corsi di laurea di primo livello attivi presso la sede universitaria oristanese: Economia e Gestione dei Servizi Turistici, Biotecnologie Industriali, Tecnologie Alimentari, Viticoltura ed Enologia.
Quest’anno il progetto di orientamento si avvarrà di un innovativo supporto multimediale, che attraverso immagini e video, consentirà una presentazione immediata e creativa, dando spazio oltre che alla descrizione dell’offerta formativa e delle attività didattiche, all’illustrazione di servizi, opportunità e agevolazioni su cui possono contare gli studenti iscritti.
Il Servizio Orientamento è attivo tutto l’anno nella sede del chiostro del Carmine.
 

4 - L’Unione Sarda /  Nuoro e Provincia - Pagina 19
Università. Gli studenti dell’Asucs lanciano un nuovo appello
«Cagliari e Sassari tacciono»
Un appello alla classe politica per «un forte impegno per il riconoscimento della peculiarità nuorese» e una proposta fattiva di rilancio concreto dell’Università. Tornano a farsi sentire i laureandi e i laureati di primo livello dell’Associazione per il sostegno dell’Università nella Sardegna centrale (Asusc) che accanto all’invito invito agli amministratori a non abbassare la guardia, individuano una controparte: l’Ateneo di Cagliari, che - sottolineano in una nota - «è ancora colpevolevolmente assente soprattutto sulla necessità di individuare all’interno della stessa classe di laurea in Pubblica amministrazione, un nuovo corso che consenta di rivitalizzare e valorizzare quanto già consolidato». In queste condizioni diventa faticoso avviare la «relativa laurea magistrale che sia frequentabile anche dagli studenti laureatisi nei precedenti ordinamenti». Per questo gli studenti si dicono in parte sfiduciati e spaventati dal silenzio che avvolge il futuro accademico di Nuoro nonostante la «fattiva collaborazione tra l’Asusc e il commissario del Consorzio universitario Caterina Loi». Quest’ultima conferma la sinergia e ribadisce «tutta la volontà di stilare un programma condiviso per una inversione di tendenza rispetto a quanto accaduto negli ultimi quattro anni in cui la crescita formativa si è arrestata» e garantisce sull’assoluta unità di intenti tra lei e le delegate sul tema di Comune e Provincia, Paola Demuru e Franca Carroni. «Le interlocuzioni con l’assessore regionale Sergio Milia lasciano ben sperare - afferma Caterina Loi - ma rimaniamo in attesa di risposte dagli atenei sassarese e cagliaritano sul potenziamento di Scienze forestali e alla laurea magistrale per Scienze della pubblica amministrazione che darebbe risposte ad almeno 200 persone che hanno superato il primo livello». Le rappresentanti istituzionali ripropongono poi nuove strade come le specializzazioni in campo sanitario: «Tutte risposte - spera Caterina Loi - che dovrebbero arrivare entro questo mese». L’Asusc nel frattempo si chiede: «Ma per Nuoro e il suo territorio non è mai possibile intravedere soluzioni risolutive di un disagio culturale, sociale ed economico non più tollerabile?»
F. G.
 
 
5 - L’Unione Sarda /  Cronaca di Oristano - Pagina 21
Il volontariato. La sede, che si trova in via Vivaldi, è stata inaugurata sei anni fa
Malattie rare, più aiuti per la ricerca
L’associazione Sindrome di Crisponi: ecco quel che facciamo
L’associazione Sindrome di Crisponi è stata fondata a Oristano sei anni fa. E oggi sono ventisette i malati in tutta la Sardegna.
Farfalla e tartaruga, sogno e fiaba, speranza e ricerca. Queste le parole-simbolo di una delle associazioni di volontariato più giovani della città ma, che nel giro di pochi anni, è stata artefice di numerose iniziative.
Così l’associazione Sindrome di Crisponi e malattie rare nasce nel 2004 per finanziare la ricerca e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche relative alle malattie rarissime. E sorge per iniziativa dei familiari di una bimba colpita dalla sindrome di Crisponi, una malattia rara che conta 27 casi in Sardegna e uno in Calabria, e di questi solo sei sono in vita.
Ad oggi non esistono cure farmacologiche per alleviare i sintomi. Grazie però al lavoro di questa piccola associazione nel giro di poco tempo si sono fatti passi da gigante, soprattutto nella ricerca e nella conoscenza delle patologie.
I PROGETTI Il primo realizzato dalla sede in via Vivaldi risale al 2006 e viene aperto al Inn Cnr di Monserrato, anno in cui viene identificato il gene che causa la sindrome. Soltanto un anno dopo è possibile fare gli screening e le diagnosi prenatali.
I FINANZIAMENTI Tra le ultime il finanziamento di un dottorato di ricerca triennale in terapia Farmacologica e pediatria dello sviluppo, nel microcitemico di Cagliari, per lo studio degli screening nelle patologie rare in Sardegna, tra cui la sindrome di Crisponi.
Tra le sfide future il finanziamento di un dottorato di ricerca triennale in pediatria delle disabilità congenite ed il sostegno alla fondazione “Piccola Tany”, con l’attivazione di centri di ricerca propri.
I PROBLEMI Le difficoltà maggiori riguardano la mancanza di un’assistenza sanitaria adeguata. Si aggiunga il ritardo diagnostico spesso compromettente e tantissimi altri disagi caratterizzati dalla scarsità dei casi e dei fondi.
MANUELA FIGUS
 
 
6 - L’Unione Sarda /  Provincia di Sassari - Pagina 27
Sport e università: accordo siglato
Sassari. L’Università di Sassari e Centro universitario sportivo di Sassari (Cus) hanno firmato un accordo che prevede la gestione per i prossimi tre anni degli impianti di proprietà dell’Ateneo a San Giovanni. L’intesa, firmata dal rettore Attilio Mastino e da Giovanni Ippolito, consentirà agli studenti di usufruire del centro sportivo, considerato il fiore all’occhiello dell’università sassarese.
Grazie ai contributi dell’Università e della Regione, si procederà inoltre a tre interventi di recupero e manutenzione straordinaria degli impianti sportivi. La struttura del Cus conta un campo in erba con tribune e spogliatoi, uno in terra battuta con tribune e illuminazione, uno di calcetto, tre campi da tennis, una palestra, un ambulatorio, una sede sociale e una segreteria. (m. c.)
 
 
7 - L’Unione Sarda /  Economia - Pagina 16
Esperti a convegno
Intermediari finanziari, maggiori controlli da Bankitalia
Nuove regole per gli intermediari finanziari che d’ora in poi saranno vigilati da Bankitalia. Il nuovo testo unico bancario, entrato in vigore nel 2011, impone infatti che tutti i soggetti diversi dalle banche rientrino in un unico registro tenuto dalla banca centrale, con nuove regole e maggiori controlli.
Per spiegare le novità domani a Cagliari si svolgerà un convegno organizzato dalla facoltà di Economia di Cagliari, Fidicoop e Sarda Factoring (dalle 9.30 al T hotel).
NOVITÀ L’obiettivo del decreto legislativo 141/2010 è quello di rafforzare la tutela dei clienti degli intermediari e agenti finanziari nonché dei mediatori creditizi. In pratica tutti questi soggetti saranno vigilati da Bankitalia come quelli iscritti nell’elenco 107. Più tutela grazie a regole più rigide per garantire «una sana e prudente gestione, avere soldi come capitale e una buona struttura organizzativa», precisa Riccardo De Lisa, economista e docente universitario. «È una sfida per noi e una maggiore garanzia per i clienti», aggiunge il direttore generale di Sarda Factoring, Paolo Loi. «In questo modo migliora il mercato».
CONFIDI La novità riguarda anche i Confidi, alcuni già vigilati da Bankitalia. «Quelli con meno di 75 milioni di garanzie in essere non saranno obbligati, ma per chi è di poco al di sotto di questa soglia i controlli diventano comunque più severi», precisa il direttore generale di Fidicoop Sardegna Riccardo Barbieri. (an. ber.)
 
 
8 - L’Unione Sarda /  Economia - Pagina 17
L’analisi. Vittorio Dettori
In Sardegna il pubblico impiego argina la crisi
DALLA REDAZIONE
ROMA In Sardegna succedono tre cose importanti che il Centro studi L’Unione Sarda mette in evidenza. La prima. Se tra il 2009 e il 2008, si registra nei redditi un calo medio nazionale di 3,4 punti percentuale, in Sardegna la flessione è solo dello 0,9%. La seconda. Il contributo sardo alla formazione del reddito nazionale primario delle famiglie è cresciuto, passando dal 2,2% del 2008 al 2,3% del 2009. La terza. Mentre nella Penisola il reddito da lavoro dipendente diminuisce dello 0,7%, nell’Isola cresce dello 0,8%. Sembrerebbero dati lusinghieri ma non è del tutto così. È vero che la Sardegna (nonostante il tasso di disoccupazione e le difficoltà che attraversa la sua economia) sta meglio delle altre regioni del Mezzogiorno. Ma altrettanto vero è che risulta in una condizione “privilegiata” quasi esclusivamente perché, rispetto alle macro aree considerate dal dossier dell’Istat, è più arretrata.
In quel report, a fare la differenza sul reddito spendibile delle famiglie, sono due aggregati di fattori. Quelli meno sensibili all’andamento dell’economia come il reddito da pensione, i sussidi o il lavoro dipendente pubblico. E quelli più sensibili, ovvero legati al lavoro privato o alla remunerazione di capitale. Succede così che quando c’è la crisi, quelle a pagare il prezzo più caro sono le regioni più sviluppate, quindi quelle del Nord. Al contrario, il Mezzogiorno, sebbene accusi il colpo, apparentemente si impoverisce meno. Come dire: povero era e povero resta. Sta in questa differenza di «genere», secondo Vittorio Dettori, professore di Economia all’Università di Cagliari, la spiegazione dei dati positivi che riguardano l’Isola. «I dati sono riferiti a un anno difficile, caratterizzato da una gravissima crisi economica - spiega Dettori - ma la contrazione generale ha riguardato gli elementi più legati all’andamento congiunturale dell’economia, che hanno provocato forti ripercussioni sulle Regioni più vivaci, quelle del Nord-Est e su quelle più mature, del Nord-Ovest. Quindi la Sardegna (legata più a fattori che possiamo definire immobili) ne viene fuori meglio».
Una situazione che preoccupa. E che secondo il segretario generale della Uil Sardegna, Francesca Ticca, impone alla politica regionale un cambio di passo. «Il 50% delle risorse messe a bilancio va a finire in spese sanitarie. È evidente che ci siano sprechi su cui occorre intervenire». Le famiglie aspettano.
  

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Riforma Gelmini, prima riunione per il nuovo statuto 
Il rettore Melis: definire un nuovo modello organizzativo che garantisca l’utonomia culturale 
Nel consiglio d’amministrazione anche due esterni 
CAGLIARI. Si è aperta per l’Ateneo di Cagliari una fase costituente che porterà alla scrittura del nuovo statuto. L’altro ieri sera sull’argomento c’è stata una riunione congiunta del senato accademico e del consiglio d’amministrazione, convocata dal rettore Giovanni Melis.
Il nuovo statuto è necessario per adeguare la conduzione dell’ateneo alla legge di riforma Gelmini, entrata in vigore dal 29 gennaio scorso. Le nuove norme assegnano agli atenei italiani sei mesi di tempo per procedere alla redazione dei nuovi statuti. Durante l’incontro il rettore ha presentato una prima bozza di discussione contenente le linee generali del nuovo statuto, le proposte per la governance e l’assetto delle nuove strutture. Tra i tanti cambiamenti c’è anche la modifica della composizione del consiglio d’amministrazione, dove siedereanno nove membri, tra cui la rappresentanza degli studenti (due persone) e di due esterni.
Tra i punti da affrontare la necessità di definire «un nuovo modello organizzativo partecipativo e funzionale, attento a valorizzare le potenzialità culturali e professionali e la qualità dei servizi al territorio», ha affermato nella sua relazione il rettore Melis. Nello stesso tempo, nello statuto «vanno garantite» l’autonomia culturale e scientifica per la ricerca e la didattica, la partecipazione ai processi decisionali e la trasparenza di questi ultimi». Inoltre dovrà essere assicurata, ha precisato Melis, «l’equilibrio e il coordinamento tra le funzioni amministrative centrali e le strutture decentrate per la didattica e la ricerca, nonchè «il riconoscimento dei meriti e il rafforzamento dell’esternalizzazione».
Dopo l’incontro dell’altro ieri si apre ora una fase di discussione nelle strutture che vedrà la sintesi in una nuova riunione fissata per il 10 febbraio. Nei giorni successivi verrà nominata la commissione per il nuovo statuto.


10 - La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Sassari
«Non copriremo eventuali responsabilità» 
Il rettore Mastino prende posizione sugli avvisi di garanzia a Maida e ad altri funzionari 
Entro dieci giorni partirà la risposta al Ministero 
GABRIELLA GRIMALDI 
SASSARI. Sugli avvisi di garanzia al suo predecessore e ad alcuni funzionari dell’ateneo cittadino il rettore Attilio Mastino si limita a dire che ci sono indagini in corso e bisogna attendere, ma di sicuro la famosa relazione ispettiva del ministero piena zeppa di pesanti rilievi sulla gestione amministrativa per lui continua ad essere una spina nel fianco.
È proprio dalla consegna dell’incartamento alla procura della Repubblica, infatti, che l’inchiesta ha preso il via circa un anno e mezzo fa fino ad arrivare alle accuse di abuso d’ufficio e falso iedologico nei confronti di alcuni personaggi eccellenti dell’università formalizzate lunedì scorso. «Una cosa è certa - ha affermato Mastino a margine di un incontro su altri temi -, il mio obiettivo, come quello dei miei più stretti collaboratori, è di amministrare nell’interesse esclusivamente pubblico. Se saranno accertare responsabilità di qualunque genere non saremo certo noi a coprire persone o situazioni».
E a questo proposito, ha anche annunciato che entro dieci giorni partirà la risposta alla seconda relazione dell’ispettore Donato Centrone del ministero dell’Economia. L’arrivo della prima, che era deflagrata come una bomba ad alto potenziale negli ambienti accademici, aveva proprio coinciso con l’elezione dell’attuale rettore. Ed è da allora che parte del suo impegno viene dedicato a sbrogliare la matassa.
«È quasi pronta la nostra risposta di ottanta pagine - ha detto Mastino senza scoraggiarsi - alla relazione di 30 pagine con le contestazioni del Ministero. Ma ripeto, terremo conto solo degli interessi pubblici».
Nella prima risposta alla relazione del Ministero che aveva fatto un’ispezione sulla gestione dell’università, l’ispettore Centrone aveva dichiararo che su 39 rilievi mossi, 12 potevano considerarsi superati, sugli altri 27 permanevano forti dubbi, in particolare 9 obiezioni restavano in piedi nella loro totalità. L’università proverà a fare chiarezza sulle obiezioni, ma della vicenda ora si occupa anche la magistratura.
Intanto però Mastino ricorda che fin dal primo momento del suo incarico era stato stabilito di correggere alcune situazioni anomale. «Abbiamo abbandonato gran parte delle locazioni che avevamo in piedi in vari punti della città ed entro il 2014 rientreremo in possesso per intero del Porto Conte Ricerche. Vogliamo riappropriarci del nostro patrimonio e offrire i migliori servizi ai nostri utenti, sempre nell’interesse della collettività».
Un segnale che combacia con altre scelte forti fatte dal Magnifico subito dopo il suo insediamento: ne scaturì l’uscita di scena di molti di quei funzionari e professionisti oggi iscritti nel registro degli indagati. «In organico restano due persone che - conclude Attilio Mastino -, mi sembra, rispetto all’inchiesta, abbiano posizioni piuttosto marginali».
 

11 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari
Un corso per arrivare preparati ai concorsi pubblici 
Il ciclo di lezioni è stato attivato dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’università 
SASSARI. Per 42 posti di funzionario regionale si contano per il momento 6 mila candidati. Una logica e triste conseguenza se si considera l’altissimo tasso di disoccupazione giovanile nella nostra isola. Ecco perchè l’università ha ideato corsi specifici per preparare adeguatamente gli aspiranti a un posto nella pubblica amministrazione locale.
A mettere a punto il progetto è stato il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’università, d’intesa con la facoltà di Giurisprudenza. Il corso si intitola «Diritto e organizzazione delle amministrazioni locali» ed è rivolto proprio a coloro che intendono partecipare a selezioni dove sono contemplate materie specifiche. Il corso, al costo di 800 euro, ha lo scopo di fornire ai partecipanti un’adeguata preparazione per i concorsi indetti dalle amministrazioni pubbliche locali, aziende sanitarie e camere di commercio.
Durante il corso, della durata di 90 ore, sono previste lezioni frontali ed esercitazioni teorico-pratiche. «È un servizio che vogliamo offrire alla collettività - ha detto ieri il rettore Attilio Mastino - per integrare l’offerta formativa delle facoltà».
Il corso, diretto dal direttore del Dipartimento Piero Pinna e al quale collabora fra gli altri il docente Fulvio Dettori, sarà attivato con un numero minimo di 20 allievi ma le classi saranno composte al massimo da 30 partecipanti. Le lezioni avranno inizio il 4 marzo e proseguiranno sino alla fine di giugno nei locali della facoltà di Giurisprudenza in viale Mancini. Il ciclo di lezioni si concluderà con un attestato di partecipazione ma nessun titolo, solo la più o meno concreta possibilità di arrivare preparati alle selezioni. Il modulo di iscrizione può essere scaricato dal sito del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Il termine per l’iscrizione è il 25 febbraio.
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
SASSARI
A partire da lunedì 7 febbraio cominceranno a Sassari i corsi di preparazione ai test d’ingresso ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, Odontoiatria, Farmacia, Veterinaria, Scienze infermieristiche e per tutte le altre professioni sanitarie con iscrizioni a numero chiuso. I corsi saranno tenuti dall’associazione culturale “Dictatum Discere”, presieduta da Davide Matta (medico chirurgo). Le lezioni si svolgeranno due volte alla settimana in orario pomeridiano nella sala conferenze dell’Ordine dei Medici in via Cavour 71 B. I corsi hanno un numero limitato di posti, per informazioni 328 2680426 o consultare il sito internet www.dictatumdiscere.it


13 - La Nuova Sardegna / Pagina 32 - Nazionale
Quattro moschettiere per l’ateneo 
«Chiediamo a Cagliari e Sassari nuovi corsi di laurea nel Nuorese» 
UNIVERSITA’ La corsa per ampliare l’offerta formativa e attirare nuovi studenti nella Sardegna centrale 
VALERIA GIANOGLIO 
NUORO. Ci sono un ex sindaco, due agguerrite insegnanti con il pallino della politica, una ex docente di Filosofia con il piglio di una vera pasionaria. Sepolti per sempre i tempi degli scontri Comune-Provincia, il futuro dell’università nuorese passa adesso nelle mani di quattro donne.
Si chiamano Caterina Loi, fresco commissario straordinario del Consorzio universitario, Franca Carroni, delegato per la Provincia all’università, Paola Demuro, assessore comunale all’Istruzione, Letizia Marchi, presidente dell’Asusc, l’associazione di cittadini per il sostegno dell’università nella Sardegna centrale. Una sorta di quattro moschettiere della cultura che da un paio di mesi a questa parte, in gran parte e a scadenze più o meno regolari, studiano le carte, stilano progetti, salgono in un’auto e prendono, a seconda dei casi, la direzione di Cagliari o di Sassari. Si presentano alle porte di vari presidi di altrettante facoltà universitarie sarde e chiedono, dati e precisi piani alla mano, che qualcuno, finalmente, si ricordi della piccola e per ora sfortunata università barbaricina. Ridotta a pochissimi corsi di laurea, sfiancata da anni di battaglie per la sopravvivenza, ma sopravvissuta grazie alla tenacia di studenti e Consorzio universitario.
Le “moschettiere” chiedono, in sostanza, l’apertura di nuovi corsi di laurea. In questi due mesi, ai vari presidi cagliaritani o sassaresi hanno chiesto per Nuoro l’apertura di nuovi corsi come quello per fisioterapisti, biologi marini, ingegneri ambientali. Una ventata di aria fresca perché le stanze del giovane ateneo nuorese si ripopolino di studenti, di idee, di ricerche e di speranze. Sinora, resistono grazie ai corsi di scienze forestali e ambientali, al corso di laurea di infermieristica, a due master che decolleranno a brevissimo su sviluppo sostenibile, ambiente e territorio, e su diritto, economia, cultura e arte. Ma per il futuro, lo dicono il buonsenso e gli esperti, c’è bisogno di ben altro. La neo commissaria Caterina Loi li racconta con semplicità e molto realismo, questi due mesi trascorsi, insieme alle colleghe, tra viaggi sulla 131 dcn, studio di carte, e sogni per il futuro. «Il nostro obiettivo - spiega - è quello di ampliare l’offerta formativa nell’università nuorese. Di contribuire a far nascere nuovi corsi, che siano coerenti con le specificità del nostro territorio, e che, possibilmente, siano unici nell’isola, in modo da attirare più studenti possibili».
La prima tappa degli incontri in trasferta, per le “moschettiere” dell’ateneo nuorese comincia qualche tempo fa al tavolo dell’assessore regionale all’Istruzione, Sergio Milia. «La Regione dia più finanziamenti all’ateneo barbaricino» chiedono loro. Milia risponde più o meno così: «Portatemi un progetto preciso e poi valuteremo il da farsi». Così, per le agguerrite paladine della cultura made in Barbagia, cominciano mesi di richieste e incontri tra le varie facoltà di Cagliari e Sassari. Si punta alla nascita di nuovi corsi come quello di fisioterapia, nel campo delle professioni sanitarie. Le facoltà, dal canto loro, non hanno ancora risposto se sono disposte ad aprirli o meno in quel di Nuoro. Dovranno farlo entro fine febbraio, quando, a meno di proroghe, scadrà il termine per presentare il piano dell’offerta formativa per il 2011/2012. «Nel frattempo - dice Caterina Loi - abbiamo bisogno di continuare a fare fronte comune: politici, cittadini, studenti». L’associazione Asusc, dal canto suo, ha in programma nuove iniziative e incontri sul futuro dell’ateneo. Per ora, denuncia «la colpevole assenza» di risposte da parte di alcuni atenei sardi, come quello di Cagliari, sulla questione dei nuovi corsi, e chiede alla politica «un forte impegno per il riconoscimento a livello regionale e nazionale della peculiarità e povertà del territorio nuorese» che consenta, in sostanza, di rinnovare «l’accordo di programma del ’92».


 
14 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
GIORNATA DI STUDIO 
«Pensare e agire i beni comuni» 
SASSARI. «Pensare e agire i beni comuni», è il tema di una giornata di studio con Paolo Cacciari (curatore di La società dei beni comuni) in programma per oggi dalle 10,30 alle 13 nell’aula Blu della facoltà di Scienze politiche in viale Mancini 5. Introducono Antonio Fadda, direttore Dipartimento Economia, istituzioni e società, e Maria Grazia Giannichedda, docente di Sociologia dei fenomeni politici. Intervengono Anna Laura Pirisi, assegnista di ricerca, Daniele Pulino, dottorando in scienze sociali, Ersilia Salis, assegnista di ricerca, Federico Zappino, dottorando in scienze sociali.
Quindi dalle 17 alle 20 il dibattito nell’aula Rossa della stessa facoltà di viale mancini. Introduce e coordina Maria Grazia Giannichedda, in programma gli interventi di Romina Deriu, docente di Teoria sociologica e ricerca sociale, Giampaolo Mameli, associazione Berlinguer, presidente commissione comunale Urbanistica, Antonietta Mazzette, docente di Sociologia urbana, Sergio Scavio, associazione Turritana 52, presidente commissione comunale Cultura e Carlo Usai, della Banca popolare Etica Sardegna.
 
 
15 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Dottorato di Ricerca
Sono indetti pubblici concorsi per esami e titoli per soli posti con borsa di studio per l’ammissione alle scuole di Dottorato di Ricerca per l’anno accademico 2010/2011 - XXVI ciclo. Data di scadenza 16 febbraio 2011. Consultare il sito http://www.uniss.it/php/home.php.


16 - La Nuova Sardegna / Pagina 29 - Sassari
Apre la scuola di lingua italiana: prime richieste degli studenti
Ultimi ritocchi al Palazzo Serra 
Per la facoltà di Lettere e filosofia un progetto che si concretizza Sarà riservata agli stranieri e sarà la quarta in Italia 
GIANNI OLANDI 
ALGHERO. Quello che sembrava un progetto di straordinaria importanza, quasi un sogno nel cassetto, troppo bello per essere vero, è invece alle porte. La scuola di lingua e cultura italiana non è più una chimera, ci sono le prenotazioni degli studenti.
La scuola di diretta provenienza dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Sassari, diretta dal professor Aldo Maria Morace, verrà ospitata nello storico Palazzo Serra di piazza Civica, al primo piano, circa 300 metri quadri messi a disposizione dall’amministrazione comunale. Attualmente si stanno concludendo i lavori di riqualificazione del sito che vengono svolti, data la delicatezza del luogo, sotto la diretta supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali. I lavori sono ormai agli sgoccioli, pochissimi interventi e di portata limitata, e si ritiene che nel giro di qualche settimana la facoltà di Lettere e Filosofia possa cominciare a rendere operativa la scuola con il trasferimento del Laboratorio linguistico. La disponibilità della sede consente 8 aule e una sala conferenze, oltre naturalmente ai servizi. La scuola di lingua e cultura italiana per stranieri è entrata in rete, la sua imminente apertura è cosa nota a livello internazionale ed ecco perchè stanno giungendo le prime richieste di informazioni, sulle procedure di iscrizione, le dinamiche didattiche, la durata dei corsi e i titoli a livello europeo che saranno rilasciati. La macchina è dunque in moto: quella di Palazzo Serra sarà la quarta scuola di italiano per stranieri, dopo Perugia, Siena e Reggio Calabria. Una straordinaria istituzione quindi che va ben oltre il valore scientifico e culturale. Nella primissima fase, quella del decollo operativo, il tetto massimo di studenti che potranno frequentarla in contemporanea non supererà le cento unità.
Diversa l’offerta dei corsi, anche di tipo temporale, dai 15 giorni, al mese, tre e sei mesi la loro durata. A seconda del titolo europeo che viene richiesto. Le prenotazioni che sono arrivate vengono provvisoriamente tenute in stand by, in attesa che gli ultimi dettagli del recupero funzionale vengano perfezionati. Va detto che questa iniziativa viene guardata con estrema attenzione, a ogni livello, anche perchè rappresenta una opportunità complessiva le cui ricadute favorevoli non sono quantificabili. Almeno in questo momento. Va aggiunto che trattandosi di corsi di lingua e cultura italiana, nell’offerta formativa è presente anche quella sarda e tale aspetto costituisce una straordinaria operazione promozionale per l’Isola dei Quattromori. Non è poi secondario il risvolto economico per la realtà locale, come peraltro testimonia in misura decisamente concreta la presenza degli studenti della facoltà di Architettura. Anche se a tutt’oggi ai futuri architetti non residenti, diverse centinaia, non è offerta la possibilità usufruire di una casa dello studente.
 
 
17 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari
Gli impianti, completamente ristrutturati, saranno gestiti dal Cus di Sassari per i prossimi tre anni 
Rilancio del centro sportivo a San Giovanni 
Firmata ieri la convenzione tra il presidente Ippolito e il rettore Attilio Mastino 
Ma il complesso non sarà soltanto dedicato allo sport Nella clubhouse gli studenti potranno organizzare le loro feste 
SASSARI. Palestre, campi calcio e di basket, una piscina, prati all’inglese e persino una clubhouse che potrà essere utilizzata come locale dove gli studenti, se vorranno, daranno feste nelle più svariate occasioni. Non si tratta però di un complesso per ricconi ma della sede sportiva dell’università di Sassari oggi al centro di un’operazione di rilancio.
Sarà il Cus, Centro universitario sportivo di Sassari, a gestire per tre anni gli impianti di San Giovanni, a pochi chilometri da Sassari, di proprietà dell’ateneo sassarese.
Lo prevede una convenzione siglata ieri dal Cus e dal Comitato per lo sport universitario, rappresentati rispettivamente da Giovanni Ippolito e dal rettore Attilio Mastino. Grazie ai contributi dell’università e della Regione, si procederà a tre interventi di recupero e manutenzione straordinaria degli impianti sportivi.
In programma, oltre ai lavori di ristrutturazione già eseguiti in un complesso che, nato negli anni Ottanta ha conosciuto anni di abbandono, è in programma un ulteriore investimento di 500 mila euro che prevede il rifacimento della copertura di un fabbricato limitrofo ai campi da tennis, usato come deposito, la recinzione del campo da calcio in erba, da adeguare alle norme di sicurezza di Coni e Figc, la costruzione di un nuovo edificio destinato a spogliatoi divisi per tennis e calcio, anche per atleti con disabilità.
Sul tetto dello stabile verrà poi installato un impianto di collettori solari per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti.
Per la gestione della prima annualità sono già nelle casse del Cus 140 mila euro dati come contributo dall’università e altri centomila arrivati dal ministero. «Ma non sarà una gestione che si limita all’aspetto tecnico dell’attività sportiva - ha detto il presidente sassarese del Cus Gianni Ippolito -, vogliamo farne un complesoo valido anche per l’aggregazione sociale, perchè in città manca una realtà di questo tipo».
«È vero - ha confermato il delegato rettorale nel Cus Andrea Montella -. È da tenere presente il valore educativo della pratica sportiva. L’impianto è un fiore all’occhiello per l’università e sarà a disposizione anche per coloro che non svolgono attività agonistica».
La struttura del Cus conta un campo in erba con tribune e spogliatoi, uno in terra battuta con tribune e illuminazione, uno di calcetto, tre campi da tennis, una palestra, una piscina, un ambulatorio, la sede sociale e una segreteria.
In conclusione il rettore Attilio Mastino ha auspicato che il Comune si attivi perchè ci siano collegamenti adeguati con la borgata di San Giovanni e che gli studenti, anche quelli stranieri, possano raggiungere facilmente i campi sportivi.
 
     
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