Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 February 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 9
«Io e le piante preistoriche»
Cristina Delunas, la natura mozzafiato è di cera
di LORENZO PAOLINI
 
Tutto merito (colpa?) di un'intervista. Pasquale Mistretta, allora rettore dell'Università di Cagliari, sull'Unione Sarda si disperava per la fuga dei cervelli all'estero. Siamo nel 2003: la giovane naturalista aveva nelle mani un contratto a tempo con un museo di Londra. È in partenza ma viene assalita dal furore. Butta giù una lettera pepatina al magnifico spiegando che fa parte dell'esercito di emigranti di lusso per assenza di alternative. Non produrrà nulla, si ripete, ma almeno si è tolta la soddisfazione di non sentirsi compianta a costo zero. Sorpresa: Mistretta alza il telefono e fa convocare Cristina Delunas, nuorese trapiantata a Quartu. Scopre che è un'artista prestata alle Scienze naturali in cui si è laureata, seguendo una passione divorante. Le prospetta un periodo da cococo ma le giura che, per gli impavidi, c'è luce alla fine del tunnel. Per farla breve: oggi, a 40 anni, è la curatrice del minuscolo museo verde di viale Sant'Ignazio collegato - insieme all'Orto - al dipartimento di Scienze botaniche (diretto da Mauro Ballero). Una che si emoziona parlando della preistorica Wollemia nobilis e poi realizza con la cera un modello di Euphorbia da mozzare il fiato, tutto compreso, perfino la mosca impollinatrice. Una delle due ceroplaste italiane in servizio, una categoria semiestinta di scienziati-artisti che ricostruiscono modelli («scientifici, con tutto ciò che significa») in cera dal vivo. Parente stretta di quel Clemente Susini i cui pezzi fiorentini (le cere botaniche, sorelle di quelle anatomiche cagliaritane) potrebbero finire nelle sue mani per un restauro. «Vedremo, l'Università di Cagliari per adesso ha messo a disposizione le sue competenze. Deciderà l'Opificio delle pietre dure, l'istituzione di questo genere più importante d'Italia».
LA NONNA SUPERSTARResiste al freddo e al caldo, zero gradi o quaranta, e regala sorprese con un'altezza media di quaranta metri. All'Orto botanico di Cagliari è arrivata tre anni fa, dopo che tutte le istituzioni gemelle di mezzo mondo (Kew Gardens di Londra in testa) si erano contese i primi esemplari. Quando i botanici cagliaritani si sono accorti che aveva già fiorito, hanno gridato al miracolo. Se le loro informazioni sono corrette, è il primo esemplare in Europa in piena terra ad aver regalato i fiori. Che, beninteso, non sono tutti petali colorati e stami. La Wollemia nobilis ha dei piccoli coni ruvidi. Niente di speciale per un profano: pigne verdi al cui interno maturano semi preziosi. Gli esperti concordano sul fatto che sia un prodigio. Ragione semplice: è una sorta di zombi delle conifere, un morto vivente. Fino al 1994 era conosciuta solo in forma di fossile, il più antico aveva oltre 90 milioni di anni. Questo finché un guardiaparco, tal David Noble, non ne scovò un boschetto in un canyon remotissimo del già lontano Wollemi park australiano, più o meno duecento chilometri da Sidney. Studi, verifiche, mistero. Basta dire che a tutt'oggi gli scienziati ammessi (è prevista una cernita severa) sotto l'ombra preistorica, arrivano bendati e in elicottero perché non possano poi ritrovare le piante del mistero. «Per rendere l'idea, è come se gli zoologi oggi ritrovassero un dinosauro vivo e vegeto a passeggio con alcuni amichetti. L'importanza scientifica sarebbe identica, un essere vivente che tu avevi finora solo ipotizzato. Peccato che il riscontro sui media sia diverso». Anche perché la Wollemia non ruggisce. E anzi, sotto una pioggia battente e con qualche foglia ingiallita, ha perfino un'aria sfigatella. Preistoria in disarmo.
PARADISO IN CITTÀ Ha conservato come feticcio la sedietta che ha utilizzato per anni da collaboratrice. Scarpe da mezza maratona («corro al Poetto tutti i giorni, ultima prova la Roma-Ostia»), Cristina Delunas ha scarpinato nell'ombra per anni, studiando con passione l'Orto botanico di Cagliari in cui non le sembrava vero di poter lavorare. Trema ancora di gioia sotto la Metasequoia Glyptostroboides : anche questa era considerata una pianta scomparsa da qualche milione di anni. Poi, negli anni Quaranta, una spedizione in sconosciute province cinesi lungo il fiume Giallo, aveva svelato una foresta nascosta. Da allora gli alberi sono protetti, si sono riprodotti, e i rischi di estinzione sono lontani. Propone una sosta di riflessione sotto la chioma dell'Argania spinosa, dai cui noccioli i marocchini ricavano olio di Argan (cosmetico e alimentare): «È l'unico esemplare in Europa acclimatato in piena terra». L'osceno groviglio di radici aeree del Ficus magnolioides le suggerisce invece un pensiero per Eva Mameli Calvino, sassarese, madre dello scrittore Italo, che si occupò - da direttrice cagliaritana - di far arrivare nelle aiuole a due passi dall'anfiteatro le piante tropicali più preziose. «Consultando gli archivi degli ordini, si scopre praticamente la storia della città».
IL BUSINESS VERDE Nelle discussioni degli appassionati di piante e giardinaggio, il nome della Wollemia suscita discussioni al calor bianco. La scoperta non si discute, il marketing neppure. Sarà che la scienza costa. Fattostà che la prima uscita pubblica della conifera è iniziata con una vendita da Sotheby's nell'ottobre del 2005. Gli esemplari della pianta preistorica riprodotti per talea sono andati via come il pane, il più costoso a 150 mila dollari. Dopodiché alcune società hanno preso in carico la vendita nel mondo. Si parla di investimenti colossali, di studi ipersofisticati su tecniche di produzione che non contemplano i semi. La pubblicità ha funzionato egregiamente, puntando sull'esclusività e la specialità. Se ne producono pochissimi esemplari l'anno. In Italia la baby edition (si chiama davvero così), la piccolissima di casa insomma, costa 99 euro. Ma basta puntare sulla versione media e si arriva agevolmente a 350 euro. Si ordinano tutte via internet e arrivano nella loro confezione regalo, con corredo di certificato d'autenticità e dvd e consigli utili per farla crescere. In condizioni ottimali l'albero viene su a trenta centimetri l'anno. Per inciso: l'Università di Cagliari ne aveva comprato tre, ma due sono tornate rapidamente nel paradiso delle piante estinte.
MANI DI FATA I foglietti di cera sono apparentemente rigidi. Decine, di ogni colore. Sono i pigmenti minerali a regalare sfumature: «È l'unica cosa su cui puoi contare, questi modelli sono fatti per durare». Un pentolino a bagnomaria (quello per la cioccolata è perfetto), una torcia sempre accesa. Non è richiesto nient'altro se non scienza, talento e una superdose di calma. La ceroplastica non è un'arte che va per la maggiore. Anzi. Può capitare di dover realizzare il Punteruolo rosso delle palme (l'insetto più temuto dell'anno, si sta mangiando di gusto tutte le piante del Mediterraneo). In questo caso bisogna recuperarne un bell'esemplare, metterlo in condizione di nuocere e poi scattargli una fotografia con gli occhi della mente. Non c'è trucco né inganno: un pezzetto di cera dopo l'altro, l'animale vedrà la luce. Dieci giorni, più o meno. L'ultima creatura è il Tarlo asiatico, pericolosissimo,approdato da qualche anno nel Nord Italia. Dimensioni, proporzioni, dettagli. Tutto al millimetro. Ma anche piante, funghi di tutte le specie, prati di ovuli che sembrano perfetti per un'insalata. «La mia laurea di Scienze naturali, con la passione per gli insetti e tesi in Entomologia, si fonde con gli studi artistici». Certo non le si può rimproverare mancanza di duttilità. In attesa di approdare dove sognava, ha fatto di tutto: Biennali di scultura (a Ravenna), lavori con bronzo e ferro, artigianato orafo. Ma il sogno era e restava la cera. «Purtroppo questo lavoro si è estinto agli inizi del Novecento e nessuno ha lasciato scritti, manuali». Anche la miscela va inventata ogni volta, un po' cera d'api, un po' colofonia (una resina vegetale), un po' carnauba (si estrae da un tipo di palma). Susini usava lo spermaceti (estratto da capodogli e balene) ma oggi sarebbe politicamente scorrettissimo. Dosi variabili, tipo pozione da strega, alla ricerca della durezza perfetta. Del colore più vero. Del dettaglio fotografico. Bisturi e fiamma, nient'altro. Per metter su il museo (aperto due anni fa senza alcun clamore ma ricco di pezzi importanti, come un erbario storico e alcuni strumenti d'epoca) ha fatto ricorso anche a legno e cartapesta. Maxi-fiori, enormi pistilli. Non sono i suoi pezzi prediletti ma ce n'era bisogno in vista delle visite dei ragazzi delle scuole. Per far ottenere all'Università l'onore di ristrutturare le cere storiche di Firenze, ha appena finito una pianta grassa delle Canarie più vera del vero. Con l'insetto impollinatore in testa. E forse, a stare in silenzio, in sottofondo si sente un leggero ronzìo.
UN'ATMOSFERA Sulla stessa pagina web in cui si vende la Wollemia (tutte le carte di credito sono ben accette), si può comprare l'indispensabile per costruire il contesto. Il pezzo forte è il modello di velociraptor, temibile carnivoro, 60 chili di peso per 3,10 di lunghezza e 1,75 di altezza. Consegna in tutta Italia, Sardegna compresa. Costa 1720 euro, conifera a parte. Pianta preistorica più dinosauro. Sarà un po' kitsch ma una battuta su Jurassic Park non si nega a nessuno.
paolini@unionesarda.it
 
2 – L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 46
Appuntamenti Una lectio magistralis
Domani al Bastione con Sgarbi, Gaudì e la Sagrada Familia
 
Si intitola “Architettura come elevazione e sogno” la lectio magistralis che Vittorio Sgarbi svolgerà domani alle 17,30 nella Passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy, a Cagliari. L'intervento del critico d'arte rientra nelle iniziative della mostra “Gaudì e la Sagrada Familia. Parabola e Iperbole dell'architettura”, che resterà allestita sino al 19. Apriranno la serata il sindaco Emilio Floris, l'assessore regionale alla cultura Sergio Milia, il curatore Angelo Ziranu e Antonio Tramontin, direttore del Dipartimento di Architettura. Modererà Ada Lai.
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 26
“Rotte da A...mare”, coinvolte 11 scuole
Al via la seconda edizione del progetto che avvicina i bambini al mare
 
Dopo il successo della prima edizione (oltre 250 partecipanti), riparte il progetto “Rotte da A…mare” che quest'anno coinvolgerà circa 800 alunni in rappresentanza di 11 diverse scuole tra materne ed elementari. Obiettivo: avvicinare i giovani al mare attraverso percorsi didattici, laboratori e visite guidate. Il tutto a cura del personale della Guardia costiera e dei giovani neolaureati in Scienze della formazione primaria (ossia i futuri maestri) dell'ateneo cittadino. L'iniziativa è patrocinata dal Comune e dal Miur (ministero dell'Istruzione). Le direzioni didattiche interessate sono Is Mirrionis, Randaccio, Santa Caterina, 17° Circolo di via Castiglione, Tuveri-Don Milani e gli istituti comprensivi Colombo, Pirri 2, Spano-De Amicis e Via Stoccolma.
La presentazione è avvenuta giovedì in Municipio, dove l'assessore all'Istruzione Edoardo Usai ha commentato: «Dire di voler avvicinare i giovani al mare in una città come Cagliari sembrerebbe un paradosso, ma non è così. Il nostro progetto si prefigge, infatti, di far conoscere l'ambiente marino al di là di quello che sono le vacanze estive. Si parlerà del mare a trecentosessanta gradi, insomma, e l'attività non si svolgerà solo in classe ma anche all'aperto». «Rotte da A…mare», ha sottolineato il presidente del corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, Giovanni Paoli, «consentirà ai futuri maestri di fare esperienza sul campo». Alla cerimonia hanno presenziato anche Giuseppe Mastroianni (Capitaneria di porto) e Maria Caterina Urru (Associazione sportiva Rari Nantes). Le lezioni cominceranno martedì e si concluderanno a giugno con una mostra finale e la premiazione degli alunni. (p. l.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 27
Oggi primo convegno sull'Atassia di Friedreich
Sanità. Nella cittadella di Monserrato dibattito sui risultati della ricerca
 
Oggi alle 8,30 nella sala congressi “Spina didattica” della facoltà di Medicina nella cittadella universitaria di Monserrato si svolge per la prima volta in Sardegna un convegno scientifico sull'Atassia di Friedreich, una patologia genetica neurodegenerativa recessiva che colpisce bambini e ragazzi per lo più in età scolare o adolescenziale. Questa patologia, che impedisce progressivamente il movimento, è causa di grave disabilità fisica e può accorciare l'attesa di vita in presenza di gravi complicanze. La sua incidenza sulla popolazione mondiale è rarissima, motivo per cui finora la malattia non ha costituito un campo di investimento appetibile per le case farmaceutiche. Oggi, grazie ai progressi della ricerca, a quindici anni dalla scoperta del gene, la Repligen corporation di Boston (Usa) sta per avviare la prima sperimentazione clinica sull'uomo con un farmaco specifico per la patologia.
Obiettivo del convegno è creare interesse sulla patologia ai fini della diagnosi e di una gestione clinica adeguata da parte di medici di base e specialisti. Coordina i lavori il professor Renzo Galanello, ed è prevista la partecipazione del professor Massimo Pandolfo, autore della scoperta del gene della malattia, e di altri studiosi dell'ateneo cittadino.
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 28
Coppa Rettore. Si giocherà a Monte Claro
Piogge e campo impraticabile, stop ai match a Sa Duchessa
 
Il maltempo e le pessime condizioni del campo in erba sintetica di Sa Duchessa fermano la Coppa Rettore. Dopo la prima settimana di sfide incrociate nell'ambito dei sei gironi eliminatori, tutte le partite sono state sospese a causa delle abbondanti piogge dei giorni scorsi. Il vecchio manto artificiale di via Is Mirrionis, realizzato una decina di anni fa, non è stato in grado di drenare l'acqua e il rettangolo di gioco si è allagato, rendendo di fatto impossibile lo svolgimento delle partite in programma.
Per ovviare al problema, i dirigenti del Cus (Centro sportivo universitario) si sono accordati con i gestori dei campi di via Cadello, col risultato che il torneo di calcio interfacoltà riprenderà il 10 febbraio al parco di Monte Claro.
Cattivo tempo a parte, fioccano le lamentele dei giovani calciatori per le cattive condizioni del manto sintetico di Sa Duchessa, la cui erbetta gommata appare oramai quasi del tutto consumata. «Quel campo non è peraltro vecchissimo», riferisce il segretario del Cus, Angelo Zucca, «ma negli anni è stato sovrautilizzato col risultato che l'erba si è deteriorata molto prima del previsto». Ogni anno, infatti, sono circa trecento le partite della Coppa Rettore che si disputano nell'impianto secondario di Sa Duchessa (quello in erba naturale è utilizzato dai ragazzi della Prima categoria) e non va dimenticato che lo stesso terreno sintetico è calcato ogni settimana anche dagli atleti della serie A2 di hockey.
«Per rifare il manto servirebbero almeno 250 mila euro», sottolinea ancora Zucca, «Abbiamo chiesto i fondi necessari alla Regione già dall'anno scorso e forse quest'anno arriveranno. Speriamo bene». (p. l.)

 LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
La Rete 29 Aprile schiera 5 ricercatori in prima linea
Entro luglio si dovrà riscrivere lo statuto d’ateneo
BETTINA CAMEDDA
 
 CAGLIARI. L’Università in prima linea anche come voce critica. Sono cinque infatti gli esponenti della «Rete 29 Aprile» che rappresenteranno alcune delle aree disciplinari all’interno del Consiglio universitario nazionale (Cun).
 «È un ottimo risultato perché si è riusciti a far eleggere candidati che fossero espressione vera dei ricercatori e non dei gruppi di potere». È soddisfatta Valentina Onnis, referente dell’Ateneo di Cagliari per la «Rete 29 Aprile». C’è bisogno di tutti anche perché il Cun, l’organo consultivo del ministero, dovrà districarsi tra i decreti attuativi della legge approvata il 23 dicembre. Un processo di metamorfosi dell’università italiana avviato il 29 gennaio con l’entrata in vigore della riforma Gelmini (legge 240/2010) che parte dalla revisione degli statuti di ateneo. Entro sei mesi, cioè fino a luglio, si procederà infatti con la modifica degli statuti in materia di organizzazione e di organi di governo dell’ateneo. «Martedì c’è stata una riunione informale tra Cda e Senato dove si è espressa la volontà di arrivare a un dialogo affinché tutto si svolga in modo democratico, collegiale e condiviso - continua Onnis - perché la riscrittura dello statuto vuol dire organizzare l’università almeno per i prossimi vent’anni». Ancora: dopo il comunicato della Rete in cui si annunciava il prolungamento dell’indisponibilità alla didattica anche per il secondo semestre, oggi si apre uno spiraglio. «Siamo in trattativa - spiega Valentina Onnis - i ricercatori vogliono essere parte attiva in questo processo di riforma di ateneo e partecipare alla commissione che sarà nominata per riscrivere lo statuto. La nostra disponibilità potrà attivarsi soltanto con l’assolvimento di alcune richieste sulla partecipazione di tutti in un processo democratico. E si dovrà discutere del futuro dei ricercatori esistenti e del futuro di quei giovani ricercatori che saranno a tempo determinato».
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Cambio all’Università
Coda rinuncia, delega Edilizia a Sanna Passino
 
 SASSARI. Cambio di deleghe all’Università. Sergio Coda ha rinunciato alla delega rettorale sull’edilizia. Una decisione che fa seguito alla pausa di riflessione che Coda aveva chiesto in occasione della discussione in sede di Cda, sull’acquisto dal Comune dell’ex Istituto dei Ciechi e che lo vedeva contrario. Il rettore Attilio Mastino, ha accolto la sua richiesta dopo aver insistito a lungo affinché il professore Coda ci ripensasse. Il nuovo delegato all’edilizia e componente della giunta di Ateneo è Eraldo Sanna Passino, che lascia la delega ai rapporti col personale che è adesso affidata a Vittoria Passino.
 «Con grande rammarico - dice Mastino - l’Ateneo ha preso atto della decisone di Sergio Coda di lasciare la delega rettorale all’edilizia. Esprimo viva gratitudine per l’intelligente azione svolta nell’ultimo anno e mezzo e confermo i sentimenti di fraterna amicizia e affetto sincero che mi legano al professor Coda». Il rettore si dice «comunque convinto che Eraldo Sanna Passino, apporterà un notevole contributo alla politica edilizia dell’Università di Sassari».
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Nuoro
Il progetto Pompia sbarca all’università La sfida di Siniscola
I veri protagonisti gli utenti del Centro di salute mentale
SALVATORE MARTINI
 
 SINISCOLA. Il rettore dell’Università di Sassari è arrivato a Siniscola ieri mattina. Attilio Mastino ha visitato prima il frutteto comunale di Su Manganu.
 Poi è stato accompagnato nel palazzo municipale, per un incontro nella Asl locale con i responsabili del Centro di salute mentale e gli amministratori cittadini. incuriosite vedendo la delegazione sfilare in muIl rettore ha voluto visitare di persona la location del progetto “sa pompia” che da quest’anno è stato abbracciato dall’Università per studiare i principi attivi contenuti nella buccia dell’agrume giallo, con l’intento di ricavarne degli oli essenziali da utilizzare per la produzione di medicinali. Per Siniscola, ente capofila del progetto che riunisce anche Posada, Torpé e Lodé, si tratta di una conquista eccezionale. I veri protagonisti, però, sono dieci utenti del Centro di salute mentale della Asl baroniese che coltivano sa pompia a Su Manganu. Di ogni frutto, la buccia verrà inviata a Sassari, per gli studi medici, mentre le calotte saranno utilizzate per produrre il dolce candito tipico di Siniscola. Plasmando, quindi, un modo nuovo di fare terapia.
 Insomma, il rettore in persona, con la coordinatrice scientifica del progetto, Grazia Fenu, e il direttore del dipartimento di scienze biomediche, Andrea Montella, hanno voluto toccare con mano la realtà locale, accolti dal sindaco Lorenzo Pau e dall’assessore alle Politiche sociali, Marcello Dadea. C’erano inoltre il commissario straordinario della Asl di Nuoro, Mariano Meloni, il direttore della Asl di Siniscola, Pasqualino Manca, il responsabile del Csm, Giovanni Truzzu, e altri esperti del servizio.
 «Il progetto - spiega il rettore di sassari Attilio Mastino - è molto importante. Ho conosciuto tra l’altro anche alcuni degli utenti che coltivano la pompia e partecipano al progetto».
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Oculistica, ricorso contro Carta junior
Sassari: concorsi e parenti all’università, uno degli esclusi si rivolge al Tar
PIER GIORGIO PINNA
 
 SASSARI. Cattedre di padre in figlio e possibili successioni familiari in Oculistica, è il momento del Terzo atto. Martedì il Consiglio ristretto della facoltà di medicina (aperto ai soli ordinari e associati) si riunirà per la scelta finale. Dovrà decidere sulla chiamata di uno dei due professori di seconda fascia dichiarati idonei. Due in corsa: Arturo Carta, figlio dell’ex direttore della stessa clinica, Francesco, andato in pensione il primo novembre, e un docente della Sapienza, Alessandro Lambiase, romano. Seguirà poi un quarto atto per l’effettiva presa di servizio. Ma nel frattempo uno dei 16 ricercatori candidati alle prove per la promozione - Antonio Pinna, 47 anni, «interno» nella medesima struttura - ha ufficializzato davanti al Tar il suo ricorso contro l’esclusione. Lunedì ne sarà data comunicazione formale ai vertici dell’ateneo. Se la dovesse spuntare lui, il concorso verrà annullato. In ogni caso, però, non ci sarà la possibilità che uno dei candidati fin qui giudicati «non idonei» subentri al vincitore.
 In attesa della possibile nomina, Arturo Carta, 41 anni, sassarese come Pinna, opera da ricercatore a Parma. Se la facoltà supererà gli attuali problemi di budget per la copertura dei posti e chiamerà in servizio proprio lui, a prescindere dall’anzianità professionale il neovincitore sarà il più alto in grado nella clinica. In quest’eventualità, subentrerà al padre Francesco in linea diretta.
 Potrebbe così essere chiamato a coordinare anche il versante ospedaliero della divisione: complessivamente, tredici medici e decine d’infermieri, ogni anno duemila interventi, quarantamila visite e tremila ricoveri. E ciò perché Oculistica opera nell’Azienda Mista dove, con una sola eccezione, i primari sono esclusivamente universitari. Sebbene Medicina non appaia disposta a cedere alcuno dei posti di responsabilità, a ogni modo, sotto questo profilo il provvedimento conclusivo spetterà al rettore Attilio Mastino e ai vertici dell’azienda. La voce del ricorso circolava da settimane. Si aggiunge al clamore suscitato a Sassari dalla proliferazione di candidati alle promozioni risultati parenti di tanti professori andati di recente in congedo. La prova - in malattie dell’apparato visivo, Med 30 - rientrava nei concorsi per 21 docenti di seconda fascia banditi nel giugno 2008. Fase nella quale alla guida dell’università c’era Alessandro Maida. Come tutti gli altri, il test per esami e titoli con base a Sassari aveva infatti valenza nazionale. Con 4 commissari estratti a sorte. E il membro interno originario - il professor Francesco Carta - correttamente sostituito in via preliminare. Incarico affidato dalla facoltà di medicina sassarese a un collega docente in una diversa università (Giovanni Scorcia, ordinario nell’ateneo Magna Graecia di Catanzaro), dopo la notizia che alla prova avrebbe partecipato Arturo Carta.
 Per garantire il massimo della trasparenza, Mastino, aveva ottenuto che le prove non si svolgessero nell’Istituto di oculistica. Il concorso si è così tenuto nell’aula Milella della sede centrale d’ateneo e al Quadrilatero (Scienze politiche). Adesso che gli atti della commissione sono stati resi pubblici si è saputo come hanno votato i commissari. Alla fine delle prove, sette concorrenti sono stati esclusi dagli esaminatori dopo una prima «scrematura». Tra i nove rimasti in gara, nella successiva selezione Carta junior ha ottenuto il maggior numero di preferenze: 4 voti su 5. Lambiase ne ha invece avute 3 e Pinna 2. Per il candidato promotore del ricorso (che non è parente dell’autore dell’articolo, ndr) si sono espressi a favore il presidente Paola Pivetti Pezzi della Sapienza di Roma e Giovanni Calabria dell’università di Genova. Per Arturo Carta hanno invece votato lo stesso Calabria, il membro interno Scorcia, Roberto Ratiglia (Milano) e Stefano Miglior (Milano-Bicocca).

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