Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 January 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 20
Silvia, da Cagliari al congresso Usa
La storia di una laureanda ventiduenne che ha vinto una borsa di studio dell'Università
«Grazie alle esperienze all'estero possiamo cambiare l'Isola»
«Negli Stati Uniti ho incontrato molti giovani italiani che si sono affermati lì»
 
Se non fosse per la voce che rivela la sua giovanissima età, 22 anni, a sentirla parlare si direbbe un'esperta navigata di questioni politiche internazionali. Possiede la semplicità e la chiarezza tipiche di chi ha piene competenze nella materia di cui parla quando racconta la questione dei 600 mila abitanti di Washington DC che, sotto lo slogan “no taxation without representation”, si battono per il riconoscimento come Stato del loro distretto, quello della Columbia.
BORSA DI STUDIO La cagliaritana Silvia Loi è tornata poco meno di una settimana fa dagli Stati Uniti: nella valigia un'esperienza di tre mesi negli uffici del Congresso americano possibile grazie alle borse di studio (3900 euro ciascuna, comprese le spese di viaggio) bandite dall'Università di Cagliari nell'ambito del programma Globus Placement che ha permesso a una trentina di studenti di svolgere dei tirocini formativi in diverse città extra europee. Silvia, laureanda in Economia e politiche europee presso la Facoltà di Scienze Politiche, ha lavorato fianco a fianco con Paul Strauss, definito insieme al collega Michael Brown “shadow senator”, senatore ombra, chiamato così proprio perché privo del potere di voto. «Una questione storica complessa la cui soluzione richiederebbe un processo di revisione della costituzione americana approvato dal 65 per cento degli Stati», chiarisce la giovane.
«GRANDE ESPERIENZA» Proprio nei giorni in cui Silvia Loi si trovava in America si sono svolte le elezioni di medio termine. «Un'altra esperienza entusiasmante che mi ha fatto scoprire il grande rispetto reciproco che caratterizza i sostenitori democratici e quelli repubblicani: il confronto è sempre corretto e, anche nei momenti più aspri della competizione elettorale, le opinioni degli altri vengono sempre tenute in considerazione». Giornate speciali per la laureanda immersa nei viali della capitale statunitense, cuore pulsante di una grande democrazia da cui dipende buona parte delle sorti del mondo. Qui, quasi inaspettatamente, ha visto nascere in sé la passione per la politica.
LE VICENDE ITALIANE Ma gli Usa sono stati per lei anche un osservatorio particolare sulle vicende italiane: «La stampa americana è molto attenta a quello che succede nel nostro paese e spesso quello che accade qui non viene visto positivamente. In molti mi dicevano “da noi certe cose non potrebbero accadere”».
Al suo ritorno in Sardegna Silvia ha portato con sé la voglia di continuare il suo percorso di studi magari con altri viaggi all'estero. «Mi piacerebbe fare il maggior numero possibile di esperienze fuori per poi tornare qui e dare il mio contributo per migliorare le cose», rivela. Un sogno che potrebbe apparire ingenuo agli occhi di molti, eppure è davvero difficile poter immaginare di uscire dalla crisi che attanaglia la Sardegna ignorando il fatto che sono tantissimi i ragazzi che ogni giorno investono su se stessi, sul loro futuro, sulla loro formazione. Maturano competenze e capacità che non dovrebbero essere sprecate, piuttosto coltivate e valorizzate.
POSTI DI PRESTIGIO «A Washington ho incontrato molti giovani che arrivavano soprattutto dal sud Italia, negli Stati Uniti hanno avuto la possibilità di occupare posti di rilievo nelle università o in istituti di prestigio come la Banca Mondiale. Probabilmente restando qui non avrebbero avuto le stesse opportunità». È il triste fenomeno della fuga dei cervelli, nuova forma di emigrazione che impoverisce soprattutto chi resta. La vicenda di Silvia chiama in causa il senso di responsabilità di chi in un modo o nell'altro ha il potere di decidere anche sul suo destino: occorre infatti creare davvero le condizioni perché giovani come lei non fuggano più.
CARLA ETZO
 
2 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni - Pagina 49
La proposta dell'associazione Tramas de amistade
Una rete per mantenere i contatti tra i sardi e i cervelli in fuga
 
Credo che nell'editoriale di Giuseppe Marci “Il club dei cervelli in fuga dall'Isola”, pubblicato lunedì, ci siamo riconosciuti in molti. Ci ho visto la mia storia degli ultimi dieci anni: studi a Padova, prime esperienze lavorative a Ginevra e Bruxelles, attualmente in forza all'Unità Diritti umani del Servizio Relazioni esterne dell'Unione europea. In Sardegna per le feste comandate o l'estate. Ogni volta cerco di capire quel che succede nell'Isola, e soprattutto cerco il contatto con i miei coetanei. Una possibile soluzione per affrontare la fuga di forze giovani potrebbe proprio essere questa: facilitare il dialogo fra giovani sardi che partono e giovani sardi che rimangono. E farli discutere di come vedono la crescita e lo sviluppo della Sardegna.
Con un gruppo di amici, due anni fa abbiamo dato vita ad un'associazione, Tramas de amistade, con l'obiettivo di mettere in rete i giovani sardi di Sardegna con i giovani sardi che vivono altrove e di facilitare lo scambio delle esperienze. Far discutere di Sardegna. In termini critici, disincantati, oggettivi.
Tramas de amistade non è un partito politico, né vuole esserlo, si arricchisce del contributo di persone che hanno percorsi e orientamenti diversi. Abbiamo un interesse comune di cercare di capire quello che sta succedendo nell'isola. Tramas organizza incontri di approfondimento e cura un blog (tramasdeamistade.blogspot.com) ma soprattutto realizza una newsletter , “Sa chida sarda - Una settimana in Sardegna”. Ogni numero si chiude con una “intervista doppia” a due giovani sardi con percorsi e formazione simili. Uno decide di restare, l'altro di partire. Se ne ricavano spunti interessanti sulla generazione dei trentenni e si sfatano diversi miti. Come il fatto che, a volte, il tempo impiegato per recarsi a lavoro dall'abitazione è più breve a Milano rispetto che a Cagliari. Ciascuna intervista si chiude con la richiesta: lancia un appello ai 250 mila sardi fra i 24 e i 35 anni. Le risposte più frequenti sono: basta scendere a compromessi, basta continuare ad essere sfruttati, meglio emigrare e sperare che a un certo punto «se ne accorgano». Un passo rivoluzionario consisterebbe nel rinunciare all'aspirazione, un giorno, di essere richiamati in Sardegna. I giovani sardi hanno il diritto, sacrosanto, di dare il loro contributo per la crescita della comunità sarda. Che vivano in Sardegna o fuori. Tramas di amistade si pone come una sede di incontro, e di creazione di una agenda comune.
DAVIDE ZARU
 
Complimenti a Giuseppe Marci. Spesso vado a trovare mia figlia, cervello in fuga dall'Isola. Laureata in Giurisprudenza a 24 anni, a 26 è diventata avvocato, vincendo nel frattempo tre borse di studio per i dottorati. Tutto per sentirsi dire che prima di lei dovevano passare i soliti noti. Altrove in Italia le hanno dato le opportunità che la Sardegna le ha negato. Peccato, perché, come dice Marci, «Le competenze così formate se le sta godendo un'altra regione».
LETTERA FIRMATA
 
Grazie a Davide Zaru per le informazioni e alla mamma del “cervello in fuga” per la testimonianza. Credo sia fondamentale conservare il contatto tra i sardi intelligenti e capaci (di ogni età), che siano stanziali o in fuga. Buon lavoro, buona battaglia. (d. p.)
 
3 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia - Pagina 39
medici
Via al corso di preparazione all'università
 
Dal 9 febbraio partirà un corso di preparazione ai test d'ingresso ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, Odontoiatria, Farmacia, Veterinaria, Scienze infermieristiche e per tutte le altre università con iscrizioni a numero chiuso. Il corso si terrà nella sede dell'Ordine dei medici, in via Canalis 11 e sarà articolato in otto ore di lezione settimanali, nell'arco di due pomeriggi, e avrà la durata complessiva di quattro mesi. Per maggiori informazioni si può chiamare il numero 3282680426.

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Tutela del lavoro e regole di mercato Via al nuovo master
I partecipanti ammessi potranno usufruire di una borsa di studio
MARCO DELIGIA
 
SASSARI. Il caso Fiat, con il lacerante referendum tra i lavoratori sulle condizioni di un contratto duramente vincolato al rilancio produttivo e al mantenimento dell’attività e dei livelli occupazionali nello stabilimento di Mirafiori; l’indiscriminato smantellamento del comparto industriale in Sardegna; i farraginosi meccanismi che in periodo di crisi economica costituiscono una grave beffa burocratica.
 Soprattutto per chi il lavoro cerca di crearlo e progettarlo in proprio. Tre differenti quadri ma tutti critici e identificabili nel tema-quesito «Diritti sociali e mercato del lavoro: un binomio da ripensare?». Una questione sviscerata nell’incontro inaugurale del Master in politiche attive del lavoro e gestione delle risorse umane organizzato dalla facoltà di Scienze politiche dell’università di Sassari con l’apporto dell’amministrazione provinciale. La sala Angioy della Provincia è stata sede, ieri, dell’iniziativa coordinata da Fabrizio Bano. «La richiesta di partecipazione a questo master di primo livello ha toccato le 170 domande- ha rimarcato Bano - Si è operata una selezione tra i primi trenta in base a criteri di merito e di reddito. Avranno una borsa di studio». Rosario Musmeci, assessore provinciale alle Politiche del lavoro, ha messo l’accento sulla significativa sinergia tra l’amministrazione dello Sciuti e l’Università. Gian Guido Balandi, docente dell’università di Ferrara, ha considerato come sia necessario definire un nuovo equilibrio tra valori che richiamano i diritti sociali e la tutela del lavoro e le regole del mercato. A seguire, Wilfredo Sanguineti Raymond ha ribadito l’esigenza di una composizione tra diritti sociali di impresa. «A un intervento giuridico ed economico - ha aggiunto il professore dell’università spagnola di Salamanca - dovrebbe affiancarsi un contributo da parte politica, in senso alto e autorevole». Gianni Loy, dell’ateneo di Cagliari, ha richiamato l’attenzione su uno scenario dell’Unione europea che tenderebbe a privilegiare i diritti d’impresa rispetto a quelli del lavoro. «Occorre trovare risposte multidisciplinari per rivalutare le funzioni degli operatori del diritto del lavoro e definire condizioni di giusta dignità». Le questioni della scarsa competitività nazionale e regionale e della rigidità del sistema pubblico sono emerse nell’intervento di Luca Meldolesi, dell’università Federico II di Napoli e già impegnato presso il ministero del Lavoro. Meldolesi ha auspicato l’impegno delle amministrazioni regionali e locali a sostenere la ricerca di occupazione, guardando a progetti di «autoimpiego» che avrebbero la possibilità di materializzarsi in imprese produttive. Da parte di Giorgio Garau, docente di Statistica nell’università di Sassari, considerazioni positive sull’attivazione, a livello regionale, di protocolli di registrazione per monitorare l’erogazione di servizi per il lavoro e valutarne l’efficacia.
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
FACOLTÀ DI MEDICINA
Preparazione ai test d’ingresso
 
ORISTANO. Partirà il 9 febbraio il corso di preparazione ai test d’ingresso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria, farmacia, veterinaria, scienze infermieristiche e per tutte le altre professioni sanitarie a numero chiuso. L’iniziativa è patrocinata dall’Ordine dei medici e organizzata dall’associazione ‘Dictatum discere’. Per informazioni si può telefonare al 3282680426.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Studio sui tesori medievali
Il progetto nato dalla collaborazione tra Comune e Università
Al via a Uri un percorso per mappare tutti i siti di interesse artistico e architettonico
FRANCO CUCCURU
 
URI. Il Medioevo rappresenta il primo passo per studiare le altre epoche che hanno caratterizzato il centro abitato di Uri. Per questo è stato siglato un protocollo d’intesa tra il sindaco Giovanni Biddau e il Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Sassari per lo svolgimento e la direzione scientifica di un “Progetto di ricerca sugli insediamenti medievali nel territorio comunale di Uri”. Il ricco patrimonio storico-culturale e architettonico del piccolo centro situato a cavallo tra la Riviera del corallo e il Sassarese si conserva ancora intatto, ed è tra i più interessanti del territorio. Documenti di importanza storica attestano insediamenti di epoca Romanica e Punica. Molti reperti rinvenuti all’interno di un sito risalenti al VI secolo d.c. documentano l’epoca Bizantina col rinvenimento di sepolture in cui sono stati ritrovati orecchini a globo mammellare, pettini e spade. Altro aspetto riconducibile all’età Medievale riguarda il nuraghe di Santa Cadrina. La presenza all’interno del nuraghe della civiltà Medievale è attestata dai numerosi oggetti in ceramica ritrovati al suo interno, tipici dell’epoca. I primi interventi sul patrimonio archeologico risalgono al 1996 quando l’amministrazione comunale acquistò con un mutuo, l’area di Santa Cadrina, di proprietà di privati, promuovendo due campagne di scavi. È in fase di progettazione, sempre su questo sito, la terza campagna di scavi che permetterà la fruizione completa del parco archeologico. L’Abbazia di Paulis, altro documento caratterizzante l’epoca Medievale, pur di pertinenza del comune di Ittiri, per gli uresi ha un valore storico e culturale. Fin dal XVI secolo, ancora oggi si celebra la festa il martedì e mercoledì dopo Pentecoste con la processione dei fedeli.
 Il progetto di ricerca triennale denominato “Gli insediamenti medievali nel territorio comunale di Uri” è stato affidato a Marco Milanese, ordinario di Archeologia Urbana e Medievale presso il Dipartimento di Storia dell’università degli Studi di Sassari e già docente di Archeologia medievale nelle Scuole di Specializzazione in Archeologia delle Università di Cagliari e Pisa.
 «Auspichiamo che questo primo protocollo d’intesa, tra il Comune e l’università sia il punto di partenza per una proficua collaborazione», ha affermato il sindaco Giovanni Biddau.
 Professor Milanese nel condurre le sue indagini storiche utilizzerà le più avanzate metodologie archeologiche ed informatiche. «Sarà effettuata la mappatura dei siti - sottolinea Biddau -, attualmente non verrà fatto nessun tipo di scavo. Si tratta del primo studio organico di tutto il territorio dal punto di vista storico-archeologico e sarà indispensabile per garantire la tutela di siti e per promuovere le conoscenze del territorio».
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Cultura e Spettacoli
Luigi Polano, professione rivoluzionario
Sassari ha rievocato con un convegno uno dei suoi figli più illustri
Tra i fondatori del Pci, fu antifascista e poi a lungo parlamentare
MICHELE SPANU
 
 SASSARI. «Comunista, pericoloso, da arrestare alla frontiera». Così la polizia fascista definiva Luigi Polano, sassarese classe 1897, in un fascicolo contenuto nell’enorme schedario dei sovversivi compilato dall’Ovra. La fotografia allegata dipingeva un uomo dall’aspetto non particolarmente aggressivo: magro, giovane, con occhiali spessi. Il regime lo considerava “pericoloso” non per la forza fisica, ma per la sua mente: lo riteneva, a giusto titolo, un protagonista indiscusso del comunismo italiano e internazionale.
 La città di Sassari lo ha ricordato venerdì 21 gennaio (una data non casuale, anniversario della nascita del Pci) in un convegno ospitato nell’aula magna dell’università. A rendere viva la sua memoria di comunista purosangue, tanti esponenti della cultura e della politica come Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari, Nicola Sanna, presidente dell’associazione culturale a lui dedicata, Guido Melis, deputato del Pd, Mario Birardi, dirigente nazionale del Pci, Antonello Mattone, storico dell’università e Maria Letizia Pirisi, moglie di Nello, figlio di Luigi Polano.
 Nel corso del dibattito, moderato da Vindice Lecis, giornalista del gruppo Espresso, sono state ricostruite le tappe della vita di Polano, fin da quando, giovane studente sassarese, si fece notare nella scena politica nazionale. Appena ventenne divenne segretario dei giovani socialisti italiani e al congresso di Livorno del 1921 fu lui ad annunciare l’adesione dei giovani al nuovo Partito comunista italiano. Dopo pochi anni ci fu l’avvento traumatico del fascismo che visse sulla propria pelle con arresti, denunce e sentenze in tribunale. Da quel momento la sua vita iniziò a essere sempre più rocambolesca e Polano dovette trasformarsi in un “rivoluzionario di professione”.
 Guido Melis, da storico prima ancora che da deputato, ha ripercorso in particolare l’avventuroso esilio all’estero di Polano che, per 22 anni, braccato dalla polizia fascista, si impegnò a intessere relazioni importanti con il comunismo internazionale, a creare contatti con i marinai italiani all’estero e a far sentire la propria voce anche in Italia. Il riferimento è alla celebre l’interruzione delle trasmissioni dell’Ente radiofonico fascista (Eiar) quando il suo programma “La voce della verità” riuscì a interferire per la prima volta i proclami trionfalisti del regime e della sua voce ufficiale, Mario Apelius. Un momento epico della sua vita, su cui mantenne sempre il più assoluto riserbo, per tutta la sua vita. Da bravo cospiratore.
 Ci fu poi la sua esperienza come uomo delle istituzioni, raccontata da Mario Birardi: rientrato in Italia, Polano venne infatti eletto deputato per tre legislature a partire dal 1948, con una Dc sempre al potere, e infine senatore. Fino all’ultimo dei suoi giorni, nel 1984, è stato un politico di razza, attento ai problemi internazionali di un Pci alla ricerca di autonomia da Mosca e, allo stesso tempo, sempre pronto ad ascoltare i cittadini che ogni lunedì facevano la fila per incontrarlo nel suo studio in via Sardegna.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Domani incontro su urbanistica e ambiente
Il futuro dell’isola in un seminario del Csu
 
 SASSARI. “Tutela del territorio, il futuro della Sardegna”. È il tema del seminario che si terrà domani nell’aula magna dell’Università di Sassari dalle 16 alle 20.
 Il senso dell’iniziativa parte dal fatto che dovrebbe essere acquisito il fatto che consumare territorio e rovinare il paesaggio non crea reddito alle comunità e neppure lavoro qualificato e duraturo. In questo quadro la Sardegna appare in bilico. Da un lato c’è infatti chi continua a pensare che la logica del cemento sia una delle strade principali da percorrere; dall’altro c’è invece chi pensa che mantenere le unicità paesaggistiche che rendono attraente l’isola sotto molti profili e non soltanto sotto quello turistico, costituisca il vero futuro della Sardegna.
 Una particolare attenzione sarà rivolta al libro di Edoardo Salzano illustre urbanista e studioso di questioni connesse al governo del territorio. I lavori saranno aperti dagli studenti del corso magistrale in Analisi delle politiche urbane, dai saluti del rettore dell’Università, Attilio Mastino, e della coordinatrice del Csu (Centro studi urbani), Antonietta Mazzette.
 Contribuiranno al dibattito Leonardo Boscani, presidente associazione Ex-Q; Daniela Ducato, responsabile Edilana di Guspini; Daniela Cossiga, attrice; Massimo Fresi, Legambiente Sardegna; Filippo Isgrò, ingegnere; Sante Maurizi, regista; Giovanni Meloni, giurista; Giuseppe Pulina, docente di Agraria; Camillo Tidore, docente di Sociologia Urbana. Le conclusioni saranno affidate a Edoardo Salzano mentre a coordinare il dibattito sarà al giornalista Giacomo Mameli.
 
 

Questionnaire and social

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