Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 July 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 10 - Edizione IN)
Schizofrenia, creare reti per l'inclusione sociale: un convegno domani mattina a Cagliari
 
«Creare reti per l'inclusione sociale»: è il tema del convegno che dalle 9 alle 13.30 di domani si terrà nell'aula magna della Facoltà di Ingegneria di Cagliari, piazza d'Armi. Dedicato alla memoria di Ian Falloon e Piero Morosini, vedrà protagonisti molti esperti provenienti da tutta Italia e avrà come punto focale il progetto psicoeducazionale “Spera-s”. È uno studio sull'efficacia dell'intervento psicoeducativo per quanto riguarda l'aderenza ai farmaci, il funzionamento e la qualità della vita delle persone con schizofrenia e delle loro famiglie. Prevede il coinvolgimento di dieci unità operative cliniche che operano su tutto il territorio italiano, e per la Sardegna ha come riferimento la ASL 8 di Cagliari. Il gruppo di coordinamento del progetto è costituito dal gruppo a suo tempo coordinato da Carmelo Masala (Dipartimento di Psicologia) e attualmente affidato a Donatella Petretto e vede la collaborazione dei gruppi coordinati da Mauro Giovanni Carta (Dipartimento di Sanità Pubblica) e da Valentina Martinelli (Unità di Farmacologia Clinica Azienda Universitaria Ospedaliera di Cagliari). Parteciperanno al dibattito le associazioni dei familiari, coinvolti in prima persona in questo approccio psicoeducazionale.
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Orto botanico in dono al Comune
Nell’incontro tra sindaco e rettore ipotesi di scambi e collaborazioni
ALESSANDRA SALLEMI
 
 CAGLIARI. L’università chiede case e mense per gli studenti fuorisede, che sono i due terzi dei frequentanti, ma ha anche qualcosa da dare: per esempio lo splendido giardino dell’Orto botanico. L’ipotesi è seria, presentata come possibile nell’incontro tra il rettore Melis e il sindaco Zedda avvenuto il 13 giugno scorso. L’università ha avviato trattative col comune di Monserrato per avere terreni nei quali allestire un altro Orto botanico, in linea con la scelta definitiva di trasferire vicino al policlinico tutti i laboratori, le attrezzature, le sale per l’insegnamento delle facoltà scientifiche e costituire così una cittadella della scienza autonoma, funzionante e razionale per i servizi che, accorpati, saranno a disposizione di tutti gli studenti, i docenti e i ricercatori. L’Orto botanico di viale Fra Ignazio resterebbe nella proprietà dell’ateneo che si farebbe carico delle manutenzioni, ma il Comune potrebbe gestire il giardino per aprirlo al pubblico e inserire un’altra preziosa tappa nel percorso storico-archeologico-naturalistico che, con fatica, si sta cercando di ricomporre nell’antica vallata di Palabanda, affianco dell’anfiteatro romano e sotto il San Giovanni di Dio. Dunque, ecco i problemi che l’università ha messo sul tappeto nell’incontro col sindaco, il quale ha dichiarato di voler seguire in prima persona il rapporto con l’ateneo.
 Edilizia universitaria. Melis: «Assistere gli studenti fuorisede solo con borse di studio significa da un lato incentivare il pendolarismo, che non è mai una buona condizione per chi studia, dall’altro alimentare il mercato dei fitti. Occorrono posti letto e mense». L’amministrazione Zedda vuol ricominciare dalla pratica del campus di viale La Plaia, «che non è in contrasto col campus diffuso», diceva il rettore, «nel quale si voleva ristrutturare case del centro storico e renderle disponibili per gli studenti, una scelta possibile che però noi pensiamo non possa essere l’unica perché i posti non sarebbero moltissimi e poi non creerebbe quell’aggregazione necessaria fra i giovani».
 Campus per stranieri. Sono cominciati i lavori per ristrutturare l’ex istituto di medicina del lavoro nella clinica Aresu, Melis spiega che servirà per gli studenti stranieri (sei, settecento ragazzi ogni anno) e per i visiting professor. «Al Comune abbiamo chiesto di valutare la possibilità di un contributo per ristrutturare anche un altro piano e quindi raddoppiare la disponibilità di posti».
 Locali. «Per noi andare a Monserrato significa accorpare facoltà ora sparse, per la città significa avere a disposizione edifici storici come il San Giovanni di Dio e il palazzo delle Scienze. Tutto questo sarà possibile quando si completerà la cittadella universitaria di Monserrato: grazie al finanziamento della Regione, che molto ci ha aiutato, abbiamo bandito il concorso di idee per la cittadella e stiamo progettando il centro di ricerca per le facoltà. Ma l’ateneo comincerà a liberare parti del San Giovanni trasferendo già una chirurgia (di Uccheddu) e l’Otorino una volta finito il blocco Q. L’università ha anche un grande patrimonio museale: da mettere a disposizione della collettività».
 Manifattura Tabacchi. Il rettore ha chiesto al sindaco se questa non possa diventare un laboratorio di creatività per gli studenti della facoltà di Architettura che, nella bella sede di via Corte d’Appello, può sviluppare solo didattica e ricerca ma non ha spazi per altre, necessarie, attività.
 Viale Fra Ignazio. Nell’ex casa di riposo e accanto al palazzo delle Scienze funzionano due centri della Caritas aperti ai bisognosi. L’ipotesi delineata dal rettore al sindaco è quella di valutare la possibilità di offrire altri spazi alla Caritas e quindi di poter rendere disponibili per l’ateneo quegli edifici.
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Altro che bamboccioni: d’estate si studia e basta
Per difendere il posto alla casa dello studente o la media per la ‘borsa’ marce forzate sui libri
BETTINA CAMEDDA
 
CAGLIARI. La «protesta per il diritto allo studio non va in ferie» ha dichiarato qualche giorno fa Peppino Loddo, segretario regionale Cgil Scuola. E mentre gli Istituti superiori chiudono i battenti dopo gli esami di Stato e i meteorologi annunciano, come del resto fanno ogni estate, temperature record, c’è anche qualcun altro che dovrà centellinare i giorni di vacanza. Gli studenti universitari scelgono di stare sui libri: sono i ‘bamboccioni’ accusati di snobbare i lavori manuali; gli idealisti, convinti che si possa diventare medico o avvocato senza per forza esser figli di medici o avvocati. Gli stessi giovani che in questo anno accademico hanno visto aumentare a dismisura le tasse universitarie e diminuire l’importo delle borse di studio; che rischiano di veder morire un’intera carriera universitaria per non aver conseguito tutti i crediti previsti dal piano di studio entro i termini stabiliti. Tra loro anche gli universitari che hanno protestato sui tetti, che hanno occupato il Rettorato e manifestato anche sotto la pioggia. Quelli che, insieme, hanno dimostrato di poter ribaltare un sistema sbagliato che non aveva fatto i conti con la loro presenza e soprattutto con il loro futuro. Nessuno in vacanza, insomma. Lo dimostrano le università ancora frequentate dagli studenti nonostante la fine delle lezioni. «Non c’è tempo per il mare - spiega Marina Pili insieme al collega Daniele Pingiori, iscritti al primo anno del Corso di laurea in Servizi giuridici - stiamo ripassando perché questo pomeriggio abbiamo l’esame di Diritto romano e domani Filosofia del diritto e principi di informatica giuridica. È tosta ma ce la devo fare per forza». Una studentessa determinata Marina, di 19 anni, che viene dall’Ogliastra ma vive nella Casa dello Studente di via Trentino. «Per poter continuare a stare nella Casa devo raggiungere almeno 27 crediti entro la fine di luglio - afferma la ragazza - e poi non voglio stare indietro con gli esami». Finire in tempi regolari e bene, resta sempre il primo obiettivo per quanti sperano di entrare presto nel mondo del lavoro. Perché il ‘sogno’ motivo anche di angoscia per troppi resta sempre quello di trovare un lavoro. Uno. «A luglio spero di riuscire a dare Elementi di costruzione di macchine - spiega Francesco, studente 32enne di Ingegneria meccanica - ma questa estate voglio lavorare, al mare ci andrò poco». Programma diverso per Fabrizio, 25 anni: «Sosterrò Analisi matematica 2 poi ad agosto durante la pausa degli appelli andrò al mare». Tra gli universitari c’è anche chi riesce a conciliare mare e studio: «A metà luglio ho l’esame di Storia moderna - spiega Sara, 22 anni, iscritta a Beni culturali - magari al mare ci andrò qualche volta ma con il libro da studiare».
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
IL COMITATO
L’ex rettore Maida nominato supervisore
 
 CAGLIARI. Sarà presieduto dall’ex rettore dell’Università di Sassari Alessandro Maida il comitato scientifico di supervisione dell’attività della commissione incaricata dell’indagine epidemiologica nel Poligono di Quirra. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità, Antonello Liori, durante il dibattito in Consiglio regionale sulla crisi dei territori confinanti con la base militare. Il voto sui due documenti del Pd è stato rinviato a mercoledì 6.
 In aula le posizioni si sono differenziate. I capigruppo del Pd Mario Bruno e dell’Udc Giulio Steri hanno detto che la salute va posta al primo posto, anche davanti alla tutela del lavoro. Ma la Regione, ha detto Bruno, «ha eliminato la questione servitù dalla propria agenda». «Vanno eliminate», ha affermato il capogruppo di Sel, Luciano Uras. Su questa posizione anche il capogruppo del Psd’Az, Giacomo Sanna, e Renato Soru, che si è distinto - sul caso Quirra - da chi nel Pd vuole sì certezze sulla salute ma non si batte per l’eliminazione del poligono militare. E’ il caso di Franco Sabatini, primo firmatario della mozione del Pd, che ha rimproverato alla stampa di aver fatto sensazionalismo (danneggiando l’economia del territorio) «benché non ci siano notizie certe sull’inquinamento». Sabatini ha denunciato i danni economici al territorio. Su questa posizione anche il capogruppo dei Riformatori, Michele Cossa. Anche Angelo Stochino (Pdl), ogliastrino come Sabatini, ha parlato di campagna mediatica sconsiderata e superficialità della magistratura. Chicco Porcu (Pd), si è detto d’accordo con la denuncia dell’allarmismo fatta da Sabatini, ma ha detto di essere comunque contro le servitù militari. Contraria al poligono (e alle altre basi) anche l’indipendentista Claudia Zuncheddu.

Questionnaire and social

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