Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 September 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA 

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Borse di ricerca, chiesta equità
Il nodo da sciogliere: 400 borsisti ricevono più soldi rispetto agli altri 240
REGIONE. Ieri incontro «positivo» con l'assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa
 
Si è concluso positivamente l'incontro tra la delegazione dei beneficiari delle borse del bando “Giovani ricercatori” e l'assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa. L'obiettivo era discutere le prospettive delle attività di ricerca e affrontare la questione dell'equità di trattamento economico tra i ricercatori con riferimento alla tassazione dei fondi di provenienza comunitaria con i quali è stata finanziata una parte delle borse. «Il problema», ha spiegato il portavoce dei ricercatori, Manuel Floris, «è che su 630 progetti idonei, ne sono stati inizialmente finanziati 230. I restanti 400 sono stati finanziati in seguito con risorse provenienti dal Por Sardegna Fse 2007-2013 e l'Agenzia delle Entrate, a seguito di un interpello presentato dal Centro regionale di programmazione, ha ritenuto che l'aliquota dei fondi stanziati a valere sul Fondo sociale europeo non dovesse essere assoggettata a prelievo fiscale». Col risultato che i ricercatori finanziati in seconda istanza percepiscono un finanziamento complessivo netto superiore rispetto ai ricercatori collocati nelle prime posizioni della medesima graduatoria di merito. Un paradosso. Da qui la richiesta di un incontro con La Spisa per invitarlo a interessarsi della questione e a risolverla quanto prima per garantire un equo trattamento a tutti. «Si è trattato di un incontro preliminare», sottolinea Floris, «l'esito è stato positivo perché l'assessore si è dimostrato disponibile e si è impegnato a rincontrarci a breve». I ricercatori hanno chiesto se la Regione intenda offrire una prosecuzione delle attività di ricerca sviluppate nell'ambito del bando creando i presupposti per una selezione e il finanziamento dei progetti di ricerca più meritevoli affinché possano proseguire sulla base di un nuovo piano di lavoro predisposto dai ricercatori. È stata, inoltre, proposta la predisposizione di due misure: una per incentivare l'inserimento dei borsisti presso le università, gli enti pubblici e privati (predisponendo adeguate risorse finanziarie a sostegno dell'assunzione a tempo indeterminato o con contratti di ricerca di lungo periodo) e l'altra per supportare la costituzione di società spin-off o di imprese aventi ad oggetto le attività di ricerca attinenti al progetto. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 23 - Edizione CA)
Fondi all'ospedale che chiuderà
Filigheddu (Azienda mista): «Non stiamo gettando via i soldi» SAN GIOVANNI DI DIO. Polemiche per lo stanziamento di 2,3 milioni per interventi urgenti
 
L'ospedale Civile sta per essere trasferito al Policlinico ma vengono spesi soldi pubblici per la sua ristrutturazione. L'ultimo atto di quello che può sembrare un paradosso è l'autorizzazione, firmata mercoledì scorso dall'Ufficio edilizia privata del Comune. Un nulla osta che permetterà all'Azienda mista (Università-Regione) di spendere 2,3 milioni di euro per la realizzazione degli ascensori, della viabilità interna e per la sistemazione di alcune strutture interne al presidio ospedaliero.
I PROGETTI L'intervento principale riguarderà l'installazione, nel cortile interno, tra il pronto soccorso e l'ex reparto di Neurologia, di due ascensori monta lettighe. Gli ascensori del presidio saranno quattro e diventeranno un'ottima valvola di sfogo per pazienti e medici che sino a oggi sono costretti ad attese interminabili negli unici due ascensori dell'edificio, che spesso sono fuori uso. Il progetto, elaborato dai tecnici interni, prevede la sistemazione della pavimentazione interna di tutto il corpo principale del presidio e dei parcheggi a ridosso della clinica di Otorino. Inoltre sarà ristrutturata la ex Scuola infermieri, un edificio che ora ospita la Diabetologia, il centralino della Asl 8 e i Servizi tecnici. La gara d'appalto prevede anche il risanamento conservativo delle facciate nei cortili interni, il ripristino dei pavimenti dell'emiciclo dell'ospedale e alcuni adeguamenti della clinica Otorino.
NESSUNO SPRECO Ennio Filigheddu è il direttore generale dell'Azienda mista. Dal suo ufficio con vista sull'Orto botanico respinge le accuse di spreco di soldi pubblici. «Il trasferimento del San Giovanni di Dio al Policlinico di Monserrato è già iniziato. I tempi, però, saranno inferiori a 2/3 anni. Prima sarà fondamentale trovare i finanziamenti. Sì, ma per quanto riguarda l'ospedale Civile? «Non stiamo buttando al vento i denari pubblici, tutte le migliorie previste sono destinate a un edificio che, a prescindere dal suo futuro utilizzo, sarà a disposizione della città. Non possiamo trascurare un ospedale che ha continuo bisogno di interventi». Sarà uno smantellamento graduale? «Per il momento abbiamo trasferito la Neurologia, nel 2008, e la Clinica chirurgica». Quale sarà il futuro prossimo del Civile? «Il San Giovanni di Dio continua a rappresentare uno dei pilastri della sanità cittadina. Rimangono infatti attive oltre alla Chirurgia generale A (ex istituto universitario di Patologia chirurgica, diretta da Giampaolo Farina), due divisioni di Medicina generale d'urgenza, la Cardiologia completa di Emodinamica e di Utic, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Oculistica, Dermatologia e Otorino. Tutte strutture che col supporto dei servizi di Pronto soccorso, Laboratorio, Radiologia e Anestesia garantiscono anche nelle ore notturne e nei giorni festivi un'assistenza multidisciplinare completa a tutela e garanzia della salute della cittadinanza».
IL BLOCCO Q L'unica certezza nel trasferimento del San Giovanni di Dio al Policlinico di Monserrato riguarda il Blocco Q, dove «entro l'estate prossima - giura Filigheddu - verranno trasferiti i reparti ospitati attualmente nella Clinica Macciotta». Bella notizia, già annunciata però almeno cinque volte. «Ieri abbiamo nominato la Commissione per l'apertura delle buste delle società che hanno partecipato alla gara».
Al pian terreno sorgeranno gli ambulatori. Al secondo ci saranno il Puerperio, la Neonatologia e la Terapia intensiva neonatale. Al terzo verranno allestiti i reparti di endocrinologia e ostetricia, le sale travaglio e il day hospital. Al quarto piano la Ginecologia e i laboratori.
Andrea Artizzu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia (Pagina 23 - Edizione CA)
Prospettive
I progetti futuri e le incognite sulla proprietà
 
Campus universitario, ospedale comunitario, albergo, museo? Tra pochi anni, se i piani dell'Azienda mista troveranno riscontro nei finanziamenti, l'ospedale costruito nel 1844 su progetto dell'architetto Gaetano Cima sarà a disposizione della città. Ma vanno attivati immediatamente i canali, i concorsi di idee e tutte le iniziative per iniziare a discutere sulla sua destinazione. Non sarà semplice: sullo stesso piatto ci sono le caserme diventate beni regionali, il carcere di Buoncammino che presto sarà trasferito a Uta e altri edifici storici abbandonati. L'orizzonte non è chiaro: il “Civile” potrebbe diventare l'ennesima grande incognita di una città capoluogo che aveva l'obiettivo di diventare la capitale del Mediterraneo. Per iniziare a tracciare un quadro sul futuro è necessario capire chi è il proprietario dell'edificio che, è bene ricordarlo, è sottoposto a vincoli storici e architettonici. «Abbiamo dato incarico alla Regione di effettuare una ricognizione per accertare a chi appartengono alcune zone che nel corso degli anni hanno subito cambiamenti», afferma Ennio Filigheddu, direttore generale dell'Azienda mista. «Per quel che ci risulta il presidio del san Giovanni di Dio è dell'azienda ospedaliero universitaria, la clinica Macciotta, l'istituto di Anatomia patologica e la clinica Otorinolaringoiatra sono dell'Università».
Un progetto sull'impiego futuro della struttura ancora non è stato fatto. Un'altra soluzione potrebbe essere quella dell' ospedale comunitario , dove i medici delle varie specialità (ginecologi, pediatri, cardiologi) aprono ambulatori funzionanti tutto il giorno.
Non è tutto, anni fa la vecchia Giunta comunale aveva analizzato l'ipotesi di realizzare all'interno del comparto sanitario un campus universitario al centro della città, a un passo dall'Anfiteatro romano e dall'Orto botanico. Il campus rientrerebbe in un progetto più ampio che coinvolge il carcere di Buoncammino, la clinica Macciotta, che ospiterà i servizi tecnici dell'Università, e il vecchio ospedale militare. (a. a.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Sassari
Nascerà la Casa dello studente
In attesa della costruzione l’Ersu pubblica un bando per trovare alloggi
L’ente universitario vara un programma per migliorare l’offerta
 
 ALGHERO. La casa dello studente non sarà più un miraggio per gli universitari algheresi. Il consiglio di amministrazione dell’Ersu, presieduto da Gianni Poggiu con il coordinamento del direttore generale Maria Assunta Serra, ha varato un programma di iniziative per il miglioramento dell’offerta dei servizi agli studenti. Il programma prevede un primo intervento immediato, operativo già da martedì prossimo, con la pubblicazione di un bando pubblico per il reperimento degli alloggi, usufruibile già nell’anno accademico che sta per cominciare.
 «Si tratta di una prima e immediata risposta - precisa Gianni Poggiu - alle esigenze dei ragazzi della facoltà di Architettura che contiamo di rendere operativa nell’arco di qualche settimana, una volta esaurite le procedure tecnico amministrative di un bando pubblico. Un intervento che viene svolto in una condizione oggettiva di emergenza, dati i tempi ristretti, e con l’intenzione di ridurre costi e disagi per studenti e famiglie».
 Un primo passo verso il grande obiettivo, atteso da tutti: la realizzazione della casa dello studente.
 «Un obiettivo che condividiamo completamente, che da sempre era nei nostri programmi e per il quale da tempo stiamo lavorando - aggiunge il presidente dell’Ersu - i cui atti preparatori e deliberativi sono in corso di perfezionamento e saranno presentati alla attenzione del consiglio di amministrazione in occasione della prossima riunione prevista per il 23 di settembre». Un sogno dunque, quello dell’alloggio agli studenti, che sta per avverarsi e che comunque può già contare su un atto certo quale è quello, per quanto transitorio, del reperimento immediato di alloggi da destinare agli universitari.
 La sola offerta dell’Ersu sulla Riviera del Corallo è attualmente rappresentata dal servizio mensa che viene svolto in un ristorante cittadino che avrebbe trovato il gradimento degli studenti. Ora con il reperimento degli alloggi e il varo della nuova struttura di accoglienza, l’Ente sta finalmente manifestando una corretta attenzione per il mondo universitario algherese. «Stiamo soltanto percorrendo i nostri fini istituzionali, la nostre specifiche competenze - spiega Gianni Poggiu - e se registriamo qualche ritardo lo dobbiamo imputare ai tempi lunghi sopportati nell’attesa della nomina del nuovo direttore generale. Figura indispensabile per dare gambe al lavoro del consiglio di amministrazione. Ora, soltanto da poco più di un mese, questo problema è stato risolto e siamo quindi in grado di procedere più celermente».
 La popolazione studentesca che necessita di un alloggio, in quanto proveniente dall’esterno, si attesta tra le 100 e le 150 unità. Gran parte degli studenti è attualmente esposta alla morsa del libero mercato degli affitti che grava inevitabilmente sulle spese di studio e quindi sulle famiglie dei ragazzi. A margine delle necessità materiali degli studenti va aggiunto che una nuova Casa dello studente rappresenta oltre che un segno di crescita culturale anche un riconoscimento nei confronti di una facoltà, quella di Archiettura, riconosciuta come la migliore d’Italia.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Sassari
Summer school sulle proteine
Studiosi di tutto il mondo alla Porto Conte ricerche per un confronto su diagnosi delle malattie e farmaci
 
 ALGHERO. Luminari e dottorandi di tutto il mondo riuniti a Tramariglio per approfondire il tema delle proteine presenti nelle cellule di organismi umani e animali, con importantissime ricadute sulla diagnosi (anche precoce) delle malattie, sulle risposte ai farmaci e sull’individuazione della qualità dei prodotti alimentari. È infatti la proteomioca l’argomento al centro della Scuola estiva internazionale che si sta svolgendo nella sede di «Porto Conte ricerche». Un’opportunità di aggiornamento e formazione sullo studio delle proteine rivolta a giovani ricercatori sardi e stranieri, questi ultimi arrivati da nord Europa, Asia e Stati Uniti. La summer school è articolata in seminari e sessioni pratiche nel corso delle quali i giovani ricercatori - selezionati tra numerose candidature - potranno approfondire le proprie conoscenze su questa importante disciplina scientifica. A guidare gli allievi attraverso le tecnologie proteomiche correntemente applicate in questi anni per attività di ricerca industriale nei settori della salute umana, animale e agroalimentare, saranno anche i ricercatori del Laboratorio di Proteomica di Porto Conte. I quali saranno coadiuvati da un team eccezionale di esperti che operano nei migliori laboratori europei e statunitensi. Tra i docenti e i relatori spiccano Pier Giorgio Righetti (docente del Politecnico di Milano) Ingrid Miller (della facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Vienna), Stephen Pennington (dell’University College di Dublino), Peter James (docente all’Università di Lund in Svezia) e Enrico Capobianco, ricercatore del CRS4. I seminari si concluderanno con gli interventi di Elena Gonzalez, dell’Università Complutense di Madrid, e di John Lippolis, dell’Us Department of Agriculture dello Stato dell’Iowa, Usa. Quindi l’ultimo giorno di lavori la presentazione dei poster scientifici elaborati dagli allievi e l’assegnazione di un riconoscimento per il migliore poster scientifico. (a.m.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Fatto del giorno
«Il solo rigore lascia macerie»
Sapelli: «La linea Merkel miope esigenza elettorale»
 
 MILANO. «Incredibile. Una decisione veramente incommentabile. Un funzionario che si dimette a mercati aperti denota non solo la perdita di qualsiasi valore etico ma anche un atto che se ci fosse un’agenzia come la Sec avrebbe fatto scattare una denuncia per aggiotaggio»: Giulio Sapelli, docente di storia dell’economia all’Università Statale di Milano, è un fiume in piena.
 Professore cosa dobbiamo aspettarci da questo terremoto?
 «La situazione è a dir poco drammatica. Se non mettiamo fine a questo sistema suicida che lascia la politica monetaria nelle mani degli economisti si rischia di andare incontro ad progressivo peggioramento della situazione economica. Si tratta di questioni troppo delicate che richiedono scelte politiche e una prospettiva di medio lungo termine che oggi manca completamente in Europa».
 Lei che è stato spesso critico nei confronti di Trichet sembra che abbia però apprezzato la reazione del Presidente della Bce proprio alle critiche tedesche.
 «Finalmente il Governatore ha risposto alla stolida e suicida posizione tedesca che aveva un interprete proprio in Stark. Il momento è molto grave se persino i repubblicani hanno applaudito ad un piano di Obama da quasi 500 miliardi di dollari di spesa per sostenere l’occupazione. E’ ormai ovvio a tutti che le posizioni di Berlino sono dettate da una miope esigenza elettorale della signora Merkel e dei suoi accoliti che stanno perdendo una votazione dietro l’altra. Ma la scelta di austerità avanti a tutto rischia di lasciare l’Europa come un insieme di macerie economiche».
 Possiamo aspettarci un colpo di reni con un cambio della guardia all’interno del board della Bce?
 «Nell’immediato credo proprio di no, almeno sino a quando non arriverà alla presidenza della banca Mario Draghi. Forse da queste dimissioni plateali potrebbe comunque arrivare qualche elemento positivo per far comprendere all’Europa che il governo delle politiche monetarie non può essere lasciato ai tecnicismi economicistici. Va benissimo il rigore di bilancio e il rispetto del trattato di Maastricht ma questo non può rappresentare un dogma al quale immolare un intero continente. Siamo di fronte ad una fase di decrescita che richiede provvedimenti eccezionali a cominciare dalla riforma del sistema finanziario sino agli investimenti sul fronte delle infrastrutture europee che potrebbero mettere fine alla spirale di avvitamento che porta dritto in una seconda recessione». (a.d.s.)

Questionnaire and social

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