Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 September 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL'UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 43 - Edizione CA)
Imprese, cura per la competitività
La Regione stanzia cento milioni per ricerca e innovazione
Arrivano i fondi. La Spisa: «Sardegna, al primo posto per investimenti nel comparto»
 
Dalla ricerca di base al finanziamento per le imprese innovative. La Sardegna continua a credere nella ricerca e nell'innovazione, mettendo sul piatto oltre 100 milioni di euro. «Si tratta di un impegno importante che fa dell'Isola la prima regione in Italia per investimenti nel comparto», commenta Giorgio La Spisa, assessore regionale della Programmazione.
IL CONVEGNO Ricerca e innovazione applicata alle imprese è il principio ispiratore della seconda Conferenza regionale, organizzata ieri al T Hotel di Cagliari dall'assessorato della Programmazione. Una due giorni (l'iniziativa si concluderà oggi) dedicata ai temi dell'educazione e della ricerca scientifica, ritenuti da La Spisa «assolutamente strategici per superare le attuali difficoltà economiche e occupazionali dell'Isola». A Cagliari si confronteranno oltre 500 relatori fra ricercatori, docenti e rappresentanti delle istituzioni. «Per progettare il futuro partendo dal presente e dunque dai giovani», spiega La Spisa, «la Regione sta incrementando le risorse da destinare alla ricerca, sia quella di base e sia quella applicata, per favorire la crescita dei ricercatori sardi e il raggiungimento di livelli di eccellenza». L'idea dell'assessore «è valorizzare i ricercatori e consentire loro di competere ai massimi livelli, e quindi di elevare lo standard qualitativo della comunità scientifica locale con le prevedibili ricadute sul sistema universitario regionale e sullo sviluppo delle imprese sarde».
LE RISORSE Su oltre 100 milioni investiti dalla Regione, 34 andranno a rifinanziare la legge 7 sulla ricerca di base, mentre altri 25 arriveranno dal protocollo attuativo con il ministero dell'Innovazione per progetti industriali e sperimentali e ricerca applicata per organismi di ricerca e imprese. In pista anche 17,6 milioni dal Fondo sociale europeo per assegni di ricerca e 25,5 milioni dal Fesr per la costituzione di spin-off e imprese innovative e per il sostegno all'attrattività del territorio attraverso iniziative di finanza innovativa.
LA RETE L'azione della Giunta sarà anche indirizzata al potenziamento della rete regionale della ricerca, con il suo inserimento in un sistema di relazioni nazionali e internazionali. «Per favorire il confronto con l'esterno e rafforzare le strategie dei nostri centri di ricerca», conclude La Spisa, «abbiamo stabilito un metodo di verifica continua, che ha il suo apice nella annuale Conferenza regionale per la ricerca scientifica. In questo modo, intendiamo instaurare un nuovo metodo di confronto e di apertura verso la comunità scientifica internazionale».
Lanfranco Olivieri
 
Economia (Pagina 43 - Edizione CA)
L'incontro
La due giorni che fotografa criticità e novità
 
Ieri i lavori della Seconda conferenza regionale sull'innovazione hanno preso il via con l'intervento, in teleconferenza da Houston, del direttore del dipartimento di ingegneria biomedica dell'Università del Texas, Mauro Ferrari. Medico e ingegnere friulano, l'esperto ha illustrato il programma di ricerca sulle nanotecnologie applicate alla prevenzione e alla cura del cancro. L'investimento sostenuto dal governo in centinaia di laboratori del Texas, anche grazie alla notevole proliferazione di imprese, ha creato in sei anni 4 mila nuovi posti di lavoro.
Al termine dell'intervento di Ferrari si è svolto il forum moderato da Marco Bersanelli, dell'Università degli Studi di Milano, sul tema “Le sfide in atto: conferme, criticità, occasioni”. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di Giovanni Bignami, presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica. Al centro delle riflessioni il radiotelescopio realizzato a San Basilio, uno dei più grandi (64 metri di diametro) mai costruiti. Con questo sofisticato strumento si potrà comunicare con le navicelle spaziali e condurre esplorazioni nel sistema solare assieme alla Nasa e con altre agenzie. Il radiotelescopio potrebbe essere impiegato anche nello studio della “spazzatura spaziale”, fenomeno che crea molti danni agli impianti satellitari e alle stazioni orbitanti. ( lan. ol. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
Monastir
Cittadella universitaria, via ai seminari del Crs4
 
Domani alle 16.30, nell'aula magna della Cittadella universitaria di Monserrato, il Crs4 presenta la collana di seminari per il 2011. Il seminario, dal titolo “Laboratory Information Management System-Lims perché e per cosa?", destinato a ricercatori, studenti, imprese e grande pubblico, è curato da Gianfranco Frau, ricercatore del centro ricerche di Pula, esperto di software per la ricerca scientifica e di database per dati biologici e chimici. I Lims sono i sistemi informatici per la gestione delle attività dei laboratori analitici (laboratori di farmacologia, biotecnologie, genomica o chimica). Durante il seminario verrà fatto un escursus sul loro utilizzo, particolare attenzione verrà data all'impiego dei Lims per tenere traccia dei campioni processati, per la gestione in remoto del lavoro degli strumenti utilizzati, per il salvataggio e l'organizzazione dei risultati ottenuti. L'incontro è il decimo del ciclo di seminari sui risultati delle ricerche scientifiche in corso al Crs4 nei campi della biomedicina, telemedicina, ambiente ed energie rinnovabili e le soluzioni tecnologiche avanzate. Per iscriversi: www.crs4.it/news.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 18 - Edizione OR)
ALES. Si chiude Arcilab
Architetti del mondo tra nuraghi, foreste e turismo meditativo
 
Trasformare il carcere di Ales, finora mai utilizzato, in un centro di recupero per persone con disagio sociale. Ospiti da impegnare anche negli scavi del castello di Barumele. Non solo: rendere il villaggio nuragico di Villaverde un luogo turistico anche per la meditazione.
Sono le proposte più originali emerse da “Arcilab”, workshop internazionale di architettura ospitato per dieci giorni nelle comunità di Ales, Masullas, Morgongiori, Pau, Usellus e Villaverde, organizzato dalle amministrazioni e dalla facoltà di architettura dell'Università di Cagliari. 44 universitari sardi, ma anche di Pavia e Torino, cileni, spagnoli e portoghesi, si sono spostati in Marmilla per elaborare progetti per la valorizzazione dei siti archeologici. Per loro lavoro in gruppi nel vecchio cinema alerese, conferenze nei Comuni e la visita nei siti. «Abbiamo pensato al lavoro come strumento di recupero sociale ma anche di scoperta di un castello ancora nascosto sotto terra», ha detto Alberto Goggi, 23 anni, di Pavia, che ha lavorato al progetto di Ales. «La struttura del carcere è stata per noi una forma di architettura interessante da valorizzare», ha aggiunto il tutor Sabina Porru.
Soddisfatta della proposta Simonetta Zedda, sindaco di Ales, Comune capofila di Arcilab, che ha usato le parole di Antonio Gramsci nel convegno finale dell'iniziativa: «La pratica dell'architettura sollecita l'elaborazione dei soggetti. Educa i giovani all'arte». Un'idea anche per il villaggio nuragico di Brunk'e S'Omu di Villaverde: «Da un connubio di architettura e natura un luogo di meditazione e di pace», per Felipe Flores di Santiago del Cile. ( an. pin. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
VOLONTARIATO. Seminario
Africa o India: opportunità per universitari
 
Un lavoro duro e difficile, che porta a confrontarsi con diverse culture, religioni e abitudini. Per chi ha la passione per il volontariato ma non sa da dove cominciare, lo sportello Student Jobs dell'Ersu ha organizzato il seminario dal titolo “Ong, internazionalizzazione, no profit e auto imprenditorialità”: ieri la prima giornata, dedicata alle organizzazioni non governative, oggi la seconda, che avrà come relatore l'avvocato Christian K. Tabbò dell'associazione Kaleidos.
Tanti i ragazzi accorsi alla Casa dello Studente: «Abbiamo organizzato questo seminario per accontentare le loro richieste di informazioni più precise su questo mondo», ha detto Daniela Noli, presidente dell'Ersu. «Nel mondo del lavoro non ci sono più percorsi lineari, ci vuole elasticità. Oltre alla preparazione, al bagaglio culturale e alla tenacia, ci dev'essere un aggiornamento continuo».
Fare volontariato all'estero, specialmente in paesi poverissimi o reduci da guerre civili, non è un'esperienza adatta a tutti: «Senza una forte motivazione non si può lavorare in questo settore», ha spiegato Annamaria Baldussi, responsabile per l'internazionalizzazione alla facoltà di Scienze Politiche. «Bisogna sapersi adattare, e accettare retribuzioni basse e lavori precari». Massimo Allegrezza, dell'Ong “Humana People to People”, ha illustrato agli studenti i programmi della sua organizzazione: percorsi di due o tre anni da trascorrere fra Danimarca, Africa e India. Un'esperienza - quella di lavorare per sei mesi in Mozambico - raccontata dal brasiliano Marcio Cavallo de Oliveira: con foto e video ha chiarito le difficoltà e le emozioni di vivere in un villaggio di 500 persone, con il compito di formare i professori e insegnare agli agricoltori metodi di coltivazione a loro sconosciuti. Sempre sul concetto di educazione non formale si basa il Servizio di volontariato europeo, parte del programma comunitario Youth in Action, rivolto ai giovani dai 18 ai 30 anni, cui non è richiesta alcuna esperienza.
Francesco Fuggetta
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Mem, orari da estendere
La biblioteca comunale aperta 4 giorni su 7
VIA MAMELI. Protestano gli studenti. L'assessore: la valorizzeremo
 
Una struttura bella, moderna, che soddisfa tutte le esigenze dei ragazzi. Peccato rimanga aperta solo dal martedì al venerdì, anche se l'assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni, fa sapere che è allo studio un piano che porterà alla rivalorizzazione non solo della Mediateca, ma anche delle biblioteche di quartiere cagliaritane.
Suscitano comunque perplessità gli orari estivi della biblioteca comunale di via Mameli, aperta per quattro giorni (ma lo spazio dedicato alla biblioteca generale è aperto con l'orario continuato solo tre giorni).
Poco soddisfatti gli studenti universitari, già alle prese con gli esami, e quelli delle superiori, visto che anche per loro l'anno scolastico è appena iniziato. «Spesso si mettono orari che magari soddisfano i dipendenti che lavorano là dentro, ma non vanno bene ai ragazzi - dice Marco Meloni, presidente del Consiglio degli studenti universitari - le biblioteche delle varie facoltà non bastano, sono piccole e spesso per trovare posto bisogna andarci dalla mattina presto».
Nicola Usala, rappresentante degli studenti nel Senato Accademico, fa presente che le biblioteche sono anche luogo di confronto e discussione: «Spero che gli orari della Mediateca possano essere rivisti. L'importante è che una struttura come questa rimanga aperta il più possibile, ci aspettiamo un grosso impegno da parte di tutti».
Attende le prossime mosse dell'amministrazione comunale anche Alice Marras, rappresentante degli studenti nel Cda dell'Ersu: «Personalmente vedo la Mediateca come uno spazio di riferimento per i giovani, e credo che in futuro debba essere sfruttata meglio: orari di apertura più flessibili per noi studenti, spazi di aggregazione e di studio più grandi, una biblioteca vera, un servizio internet veloce ed efficace. Credo che la nuova amministrazione comunale abbia già intenzione di apportare queste modifiche».
E in effetti l'assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni, annuncia che è in corso di valutazione un piano che porterà alla rivalorizzazione sia della Mediateca che delle biblioteche di quartiere: «Il nostro obiettivo è quello di avere almeno una struttura che sia aperta il più possibile - dice l'esponente della Giunta guidata da Massimo Zedda - per quanto riguarda la Mem, abbiamo cercato di organizzare gli orari di apertura in base all'organico a disposizione, e va considerato il fatto che per questo tipo di servizi serve personale specializzato». Poi prosegue: «Per una rimodulazione dell'organico ovviamente dovrò prima confrontarmi con l'assessore al Personale, con cui ho già avviato una proficua collaborazione. Noi comunque puntiamo a dare importanza a tutte le strutture presenti sul territorio cittadino».
Piercarlo Cicero
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Cinema indipendente
Rassegna di film di registi sardi
 
Inizierà sabato 24 settembre dalle 21 al teatro dell'Ersu “Nanni Loy” in via Trentino la Rassegna Cinematografica di Film Indipendenti organizzata dall'associazione studentesca universitaria “Unica Radio” con il Patrocinio dell'Ente regionale per il diritto allo studio di Cagliari.
L'obiettivo delle tre giornate di proiezioni è quello di promuovere le opere della settima arte dei giovani registi sardi.
La rassegna inizierà sabato 24 settembre con la proiezione del film “Macchie” di Christiano Pahler e continuerà lunedì 26 settembre con “Da nessuna parte” di Stefano Schirru. Nella giornata conclusiva di martedì 27 avrà luogo la proiezione di “Uncle Bubbles” diretto da Fabrizio Marrocu.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Sport (Pagina 55 - Edizione CA)
Il Cus Cagliari studia per la A1
Venerdì e sabato i primi due test-match contro l'Alcamo
Pallacanestro: le ragazze di Federico Xaxa preparano un esordio atteso da 34 anni
 
Ne manca soltanto una, la playmaker Jenna Plumley, attesa nelle prossime ore: ha problemi di visto. Tutte le altre ci sono: le tre italiane i pivot Sara Giorgi (da Fratta Umbertide) e Raffaela Costa (da Siena) e il playmaker Francesca Bergante (da Bolzano), la slovacca Klaudia Lukacikova e l'altra americana, l'ala piccola Latara Darrett (un grillo nero che s'attacca al ferro) che vanno ad aggiungersi al fantastico trio-promozione composto da Cinzia Arioli, Barbora Fabianova e Federica Brunetti (più Piano e Oppo) che, seppure a tavolino, hanno riconquistato meritatamente la A1. «Nessuna di queste ha mai giocato in serie A1», fanno notare il responsabile basket del college di Sa Duchessa Marcello Vasapollo e il coach Federico Xaxa, non per mettere le mani avanti ma per sottolineare il coraggio quasi incosciente di una squadra che non giocherà solo per se stessa ma per tutta la comunità cagliaritana da troppo tempo lontana da quella pallacanestro.
Manca soprattutto poco al varo della navicella Cus Cagliari. Le prime “palla a due” della stagione sono ormai alle porte: venerdì e sabato a Sa Duchessa (ore 20,30) i due test-match contro Alcamo, diretta concorrente nella lotta per non retrocedere dopo essere stata l'avversaria nella finale playoff della passata stagione. Il sabato successivo (24 settembre) altra amichevole contro una squadra siciliana, ma di A2, ancora a Sa Duchessa contro il Ragusa. Quindi, domenica 2 ottobre, il primo match ufficiale, di Coppa di Lega, contro la squadra più titolata d'Italia, la Comense, quindici scudetti di cui nove consecutivi tra il 1991 e il 1999. Due settimane dopo l'attesissimo debutto in campionato, nell'opening day di Cervia contro Faenza, infine l'esordio casalingo, il 23 ottobre, contro le campionesse d'Italia di Schio partitissima che riporta ufficialmente la serie A1 a Cagliari dopo 34 anni perché l'ultima volta in A1 era stata il 15 maggio 1977, a Roma, contro la diciassettenne sassarese Nunzia Serradimigni che aveva affondato le universitarie di Robertino Usai segnando ventuno punti. Ce ne fosse oggi una così.
N. M.
 

LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Fatto del giorno
Le sfide della ricerca nell’isola
A Cagliari la seconda conferenza per l’innovazione
La Spisa: «Pula, Porto Conte e San Basilio le nostre nicchie»
Laforenza (Normale) Pretendiamo una buona scuola di base: è da lì che bisogna ripartire
 
CAGLIARI. Senza una “buona scuola” non si va da nessuna parte. Le eccellenze non nascono per caso: sono sempre i fondamentali a far la differenza anche nella ricerca scientifica. Così mentre il ministro Gelmini prende a scudisciate l’istruzione pubblica, è questa la denuncia dei sindacati, c’è un cranio della Normale di Pisa e del Cnr, Domenico Laforenza, emigrato pugliese, con villetta in Gallura, che ieri ad altri cervelloni ha ricordato: «Pretendiamo una buona scuola di base. È da lì che l’Italia deve ripartire». Verbo appropriato, ripartire, perché di ripartenza economica e scientifica si è parlato nella seconda conferenza regionale per la ricerca e l’innovazione cominciata ieri a Cagliari. Organizzata dall’assessorato alla Programmazione, non è servita soltanto per fare il punto autoreferenziale sulle eccellenze in Sardegna, Porto Conte ad Alghero e il Parco tecnologico di Pula, ma capire quali saranno le prossime sfide internazionali. Certo, c’è un problema di finanziamenti, anche se la Regione nel 2010 ha messo sul piatto 200 milioni compresi i soldi arrivati dall’Unione Europea, ma dovrebbero essere molti di più. Oppure c’è il rischio di non essere competitivi con i colossi del resto del mondo, nordamericani, cinesi e indiani, o ancora c’è la paura che “la ricerca italiana non sia appetibile per il mercato”. Sono questi i pericoli in agguato e per esorcizzarli l’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa, ha fatto di necessità virtù: «Tutto non si poteva fare e per questo abbiamo scelto delle nicchie di intervento, dove da anni siamo corteggiati dai network internazionali e dalle grandi industrie». È proprio questo il motivo del successo di Porto Conte ad Alghero, di Pula, cinquecento ricercatori e sessantasei imprese in campo, e del radiotelescopio in costruzione a San Basilio. «Abbiamo deciso di puntare - ha detto La Spisa - su biotecnologia, farmaceutica, energie alternative, ricerca aerospaziale, comunicazione tecnologica, trasporti e beni culturali. Sono questi i settori che più di altri possono garantirci quelle ricadute produttive e occupazionali indispensabili per ritirare su la testa». Così sono nate le ricerche sull’invecchiamento dei sardi lungo la rotta Ogliastra-Cagliari-Cambridge, sulla sperimentazione clinica di nuovi farmaci, caso unico in Italia, o ancora sul perché dalle nostre parti è alta l’incidenza della Sla o del diabete. Sono tutti studi necessari per allungare la vita, che poi è il grande sogno dell’umanità. Oppure ci sono gli esperimenti di Porto Conte su come migliorare la qualità dei cibi tradizionali, questa è tra l’altro anche un’affascinante operazione di marketing. E ancora i progetti realizzati a Pula grazie al super-cervellone di calcolo, invidiatoci dall’Ibm e vanto di Sardegna Ricerche, l’agenzia regionale per lo sviluppo tecnologico, e del Crs4. E proprio del Crs4 ha parlato, con passione, il presidente Paolo Zanella. «Dal 1991, anno di apertura, a oggi - ha detto - abbiamo fatto passi da gigante. Da palestra siamo diventati una bottega della ricerca. E per noi essere diventati bottega in questo momento vuol dire avere un rapporto diretto con gli investitori privati, o ancora meglio avere la capacità di rimanere sulla piazza anche in tempi di crisi come questo». È una sorta di resistenza attiva, che per Paolo Zanella «la Sardegna deve perseguire con forza e determinazione per non farsi sfuggire i cervelli che ha e diventare un polo di attrazione per i giovani ricercatori sardi, servono più borse di studio, invece sempre attratti dall’eldorado estero». Ed è questa l’altra scommessa: «Finora - ha detto Zanella - l’entusiasmo ci ha sostenuto nei momenti difficili, ma adesso dobbiamo essere capaci di entrare in sinergia con le altre botteghe - ieri sono stati firmati i protocolli con la Lombardia e il Veneto - di far parte delle eccellenze su cui l’Europa punta per ridare slancio al Vecchio Continente».
 La strategia è ottima, ma per dirla con le parole di Domenico Laforenza: senza una “buona scuola”, senza delle “università di alto livello” sarà difficile andare da qualunque parte. Figuriamoci ripartire. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Ateneo erede ingrato: in rovina dopo 24 anni la palazzina Ittiresu
MAURO TEDDE
 
NULVI. Peggiora anno dopo anno e ora mostra anche i segni dei primi cedimenti. La casa lasciata in dote all’Università è diventata un alloggio a cinque stelle per topi, scarafaggi e animali di ogni genere. Si trova esattamente nel cuore del paese, proprio di fronte alla chiesa parrocchiale dell’Assunta. Eppure nessuno se ne cura da anni e ovviamente nemmeno il proprietario, l’ateneo turritano.
 Si tratta della palazzina che fu di proprietà della famiglia Ittiresu ma che, dopo la morte della signora Nicolosa, è passata alla Univesrità di Sassari insieme ad una cospicua donazione.
 Da allora, e si tratta dell’ormai lontano 1987, è iniziato il lento e inesorabile decadimento della palazzina. Se nessuno correrà ai ripari, l’edificio rischia di crollare.
 Anche a causa dell’intenso traffico di mezzi pesanti lungo il corso Vittorio Emanuele (che è poi la statale 127) soprattutto da quando viene effettuato il conferimento del materiale proveniente dalla raccolta differenziata destinato all’impianto di «Anglona Ambiente» di Tergu.
 A denunciare questa surreale situazione sono soprattutto i vicini della «casa dell’Università»à Tra questi c’è lo stesso parroco del paese, don Sandro Piga, che vive nella casa parrocchiale attigua alla palazzina e il signor Antonello Campus che ha proposto più volte, ma inutilmente, all’ufficio tecnico dell’Università di acquistare l’immobile.
 «L’unico intervento fatto dall’ufficio tecnico in questi anni - riferiscono i vicini - è stato quello di recuperare una serie di mobili d’epoca che stavano anch’essi andando a male a causa dall’umidità e dagli animali. Ma per quanto riguarda l’immobile niente». Adesso da quelle stanze buie provengono rumori di ogni genere probabilmente dovuti alla presenza dei topi che spesso fanno capolino dalla casa per «far visita» ai vicini. Il tetto è in pessime condizioni, così come le canalette che continuano a costituire un pericolo per i passanti. Non bisogna dimenticare che la casa si trova nella via principale del paese.
 Qualche anno fa un grosso camion ha persino tranciato di netto il bel terrazzino d’epoca che sporgeva sulla strada e spesso saltano anche i cavi elettriche e telefonici.

Questionnaire and social

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