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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 December 2010

QUOTIDIANI NAZIONALI
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ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda / Prima pagina
Dall’Università a Mirafiori
La malattia italiana dell’anti-riformismo
di Sergio Soave  
Dopo l’insuccesso della manovra ribaltonista, le numerose formazioni di opposizione debbono affrontare i contraccolpi interni. Gianfranco Fini rischia di finire emarginato dall’alleanza con Pierferdinando Casini, Pierluigi Bersani ripete per l’ennesima volta la litania del «programma democratico» e dell’apertura della solita fase costituente, cui ormai non crede più nessuno, mentre persino Antonio Di Pietro deve guardarsi dall’offensiva dei moralisti interni. Quello che pare uscire meglio dalla vicenda è Casini, che può vantare i fenomeni di sfaldamento che hanno colpito i partiti cardine del bipolarismo come un successo della sua impostazione terzoforzista. In realtà anche lui ha grossi problemi da risolvere, a cominciare dall’insistenza della gerarchia cattolica e delle rappresentanze sociali, da Confindustria alla Cisl, che premono per una continuità della legislatura.
Dalla maggioranza vengono proposte e allettamenti, rivolti più ai singoli parlamentari che alle forze di opposizione organizzate, con l’eccezione significativa di una proposta di Roberto Calderoli che chiede una approvazione rapida dei decreti sul federalismo in cambio di una disponibilità a discutere di riforma elettorale. Si tratta di un atto significativo, sia perché cerca un terreno concreto per il confronto, sia perché rappresenta una alternativa alla prospettiva delle lezioni anticipate, finora considerate la prima scelta della Lega nord.
Appare paradossale pensare a una seconda fase della legislatura, nella quale la maggioranza può contare su un vantaggio solo millimetrico, come quella destinata a realizzare riforme di grande rilievo. Tuttavia è proprio in una situazione così tesa che si è concluso l’iter della riforma universitaria e si è giunti all’accordo per Mirafiori, che, nel loro insieme, sembrano concludere la lunghissima fase post sessantottina che aveva le sue roccaforti negli atenei e nelle grandi fabbriche. Il fatto che l’antiriformismo, che è il tratto principale dei vari fenomeni di contestazione, abbia subito sconfitte di dimensioni storiche, naturalmente, non significa che si apra necessariamente una fase riformistica particolarmente intensa. Per farlo sarebbe necessario un confronto politico meno calibrato sulle attese immediate, un clima di approfondimento e di razionalità come quello spesso invocato dal Quirinale, del quale mancano però, finora, i segni premonitori. Comunque lo spazio non è definitivamente chiuso, esistono terreni, come quello della riforma fiscale complessiva (e quindi non solo federale) che potrebbero consentire un confronto effettivo e costruttivo tra il centrodestra e l’Udc, sulla base del comune apprezzamento per la difesa dai rischi di default e della comune consapevolezza dell’esigenza di promuovere la crescita e di difendere i redditi delle famiglie. Resta però una controversia di fondo sull’idoneità o meno di questo esecutivo, o di uno che si costituisca in continuità con l’attuale, di gestire questo possibile accordo.
 

2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 17
Università. Domande da presentare entro il prossimo 23 gennaio
DOTTORATI DI RICERCA, 102 BORSE DI STUDIO
Sono 120 le borse di studio bandite dall’Università di Cagliari per i dottorati di ricerca. Di queste 79 con finanziamenti comunitari, 29 con fondi del bilancio dell’Ateneo di Cagliari, 9 con fondi ministeriali, 2 a carico del Cnr e 1 dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare. Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato per il 23 gennaio 2011. Per informazioni e documentazione vedere su Unica.it le pagine web curate dal Settore post lauream su cui saranno pubblicati anche il calendario delle prove di concorso e gli avvisi per i candidati (http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=13998&iso=20&is=7).
I REQUISITI Possono presentare domanda di partecipazione al concorso, senza limitazioni di età e cittadinanza, coloro che siano in possesso del diploma di laurea specialistica; del diploma di laurea magistrale; del diploma di laurea conseguito secondo l’ordinamento previgente il D.M. n. 509/1999; di titolo accademico conseguito presso Università straniere, dichiarato equipollente dalle autorità accademiche, anche nell’ambito di accordi interuniversitari di cooperazione e mobilità, o riconosciuto equivalente ai titoli sopraelencati, ai soli fini dell’ammissione al corso. Possono presentare domanda anche coloro i quali conseguiranno il titolo richiesto per la partecipazione al concorso in data anteriore a quella fissata per l’espletamento della prima prova selettiva.
ISCRIZIONI ON LINE Per iscriversi al concorso è obbligatorio utilizzare la procedura online, disponibile nella sezione servizi online del sito dell’Università, all’indirizzo https://unica.esse3.cineca.it/Start.do.
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale - Pagina 6
UNIVERSITÀ, ECCO GLI ASSEGNI DI MERITO
Dalla giunta fondi per la specializzazione, la sanità e i Comuni
Ecco gli stanziamenti decisi nella penultima seduta dell’esecutivo regionale per il 2010.
Sanità, università, Comuni e allevamento. Nella seduta di ieri, la giunta regionale ha stanziato oltre 330 mila euro - su proposta dell’assessore della Sanità, Antonello Liori - per la formazione del personale che si occupa di Aids. Il corso, rivolto ai dipendenti delle Aziende sanitarie regionali, è obbligatorio e dura 36 ore, prevede un assegno di studio di 2.065 euro. La gestione è divisa tra le Asl di Nuoro, Cagliari e Sassari. La giunta, inoltre, ha finanziato con 58 mila euro le borse di studio per i laureati in Farmacia che intendono frequentare le scuole di specializzazione delle università di Cagliari e Sassari. I laureati potranno contare su una borsa di studio di 11.600 euro per la scuola di specializzazione purché nati in Sardegna o residenti da almeno sei anni, oppure figli di emigrati sardi e purché non percepiscano altre borse concesse dallo Stato, dalla Regione o da altri enti pubblici. Quest’anno sarà l’università di Sassari, avendo cinque iscritti alla scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera, a usufruire del finanziamento. Lo stanziamento sarà ripetuto anche nei prossimi tre anni.
UNIVERSITÀ Via libera dalla giunta ai nuovi criteri per l’attribuzione degli assegni di merito per il 2010, per una spesa di 14,5 milioni di euro, da assegnare agli studenti, figli di genitori residenti in Sardegna da almeno cinque anni, nuovi iscritti alla laurea triennale o specialistica (biennale) oppure che frequentano corsi di laurea nelle facoltà con sede nel territorio nazionale. Le graduatorie saranno formate tenendo conto non solo della votazione di laurea o di diploma, dell’anno di iscrizione, del curriculum in relazione alla durata legale del corso di laurea e al tempo effettivamente impiegato per l’acquisizione del titolo, ma anche dell’iscrizione nelle facoltà scientifiche.
FONDI AI COMUNI La giunta, su proposta dell’assessore degli Enti locali Nicola Rassu, ha stanziato 13 milioni di euro per i Comuni che hanno stabilito interventi legati alla montagna. Deliberato anche lo stanziamento di oltre 5 milioni per i Comuni, singoli e associati, e le Province che hanno inserito nei propri organici personale delle ex comunità montane, abolite nel 2005. Il primo provvedimento assegna 600 mila euro per il fondo della montagna e altri 12 milioni di incentivi per 34 unioni di Comuni, 5 Comunità montane e 4 consorzi di Comuni. Con la seconda delibera la giunta ha previsto lo stanziamento di circa 5 milioni per la stabilizzazione del personale che consentirà la collocazione di oltre 130 lavoratori.
Ammonta a 2 milioni 190 mila euro lo stanziamento assegnato alle Compagnie barracellari che si sono distinte nel corso del 2010 nel proprio lavoro. Il premio, distribuito fra le 137 Compagnie barracellari delle otto province, ha visto imporsi quelle delle province di Sassari e di Nuoro, che hanno ottenuto un finanziamento rispettivamente di oltre 800 mila e di 490 mila euro.
LAVORI PUBBLICI Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu, la giunta ha prorogato al primo marzo 2011 il termine di affidamento dei lavori per una serie di opere pubbliche per 38,9 milioni di euro riguardanti 29 Comuni. Eccoli: Capoterra, Armungia, Ales, Quartucciu, Monserrato, Irgoli, Setzu, Ittiri, Lunamatrona, Baressa, Aglientu, Arzachena, Curcuris, Isili, Mamoiada, Orani, Sarroch, Tortolì, Ussana, Arbus, Assemini, Bitti, Bosa, Carloforte, Irgoli, Laconi, Padru, San Teodoro e Selargius.
ALLEVAMENTO La giunta, per il biennio 2011 - 2012, ha stanziato 924 mila euro che l’agenzia Agris, attraverso il suo Dipartimento di incremento ippico di Ozieri, destinerà a un piano di rilancio di tutte le discipline legate al cavallo. Il piano, nei dettagli, sarà esaminato nei prossimi giorni a Ozieri dal gruppo di lavoro definito dall’assessore all’Agricoltura Andrea Prato.


 
4 - L’Unione Sarda / Carbonia - Pagina 19
Dalle Università sarde e dal mondo accademico russo
Solidarietà agli operai Eurallumina
Ai lavoratori dell’Eurallumina arriva la solidarietà delle Università di Sassari, di Cagliari e del mondo accademico russo, incontratisi alcune settimana fa a Carbonia durante un seminario internazionale organizzato dall’Isprom sui rapporti fra la Russia e il Mediterraneo. In quella occasione, una delegazione di maestranze dell’Eurallumina aveva chiesto il supporto morale del mondo della cultura. Anche di quello russo dato che la fabbrica è della società russa Rusal.
Ebbene, dopo aver saputo che in seguito alla manifestazione dell’11 ottobre a Cagliari alcuni operai rischiano pesanti sanzioni da parte della Questura (una contravvenzione da 2.500 a 10 mila euro), gli accademici e gli universitari si sono stretti affianco ai lavoratori: «Chiediamo alle autorità competenti e in particolare al Prefetto - scrivono i Rettori delle Università di Cagliari Giovanni Melis, e di Sassari Attilio Mastino - di non procedere con le sanzioni e, considerando anche il significato riconciliativo e augurale di questi giorni, di dare subito un segno di disponibilità in questo senso».
Le Università sono pronte a fare di più: «Poniamo a disposizione - proseguono i Rettori - la competenza delle nostre Facoltà e Dipartimenti giuridici per evitare conseguenze profondamente ingiuste». Gli accademici stanno seguendo l’evoluzione delle vicende industriali «preoccupati - aggiungono - che i lavoratori sardi e le loro famiglie perdano il posto di lavoro, primo fondamento del nostro vivere anche secondo la Costituzione della Repubblica: siamo a fianchi di chi con iniziative e manifestazioni, opera per la necessaria difesa e conservazione dell’occupazione». Al messaggio si è associato anche Giovanni Lobrano, uno dei docenti dell’Università di Sassari e fra i massimi dirigenti dell’Isprom. (a. s.)
 
 
5 - L’Unione Sarda / Pagina 1
Non basta la speranza
L’anno si chiude con la protesta degli studenti e il varo di una contestatissima riforma dell’Università. Atenei e scuole in piena fibrillazione proprio sotto le feste. Ancora sono vive le polemiche dopo le violenze del 14 dicembre, con Roma terrorizzata dai Black bloc, e i cortei di mercoledì 22 contro l’approvazione della legge Gelmini. Il dibattito politico e i giornali hanno messo l’accento sulla diversità tra le manifestazioni pacifiche della maggioranza studentesca e le devastazioni teppistiche di qualche centinaio di antagonisti dei centri sociali. Dopo tanto tempo si è rivista all’opera una vera macchina della violenza per il livello di organizzazione e per la preparazione allo scontro: un salto di qualità nella guerriglia urbana come non si vedeva dagli anni Settanta. Ma la protesta incivile e preoccupante del "blocco nero" non è altro che la punta dell’iceberg di un profondo malessere di un’intera generazione. Una generazione che abbraccia i ragazzi oggi liceali e gli ultratrentenni che hanno lasciato l’università già da molto tempo, ma che ancora non hanno trovato un’occupazione stabile. Al massimo sono precari, con la prospettiva di restarci a lungo.
PRECARI Un problema globale che colpisce duramente il mondo occidentale e industrializzato. E l’Italia in particolare dove i lavoratori precari sono tre milioni 700 mila, con un Paese che non è in grado di dare una risposta ai giovani nel presente e soprattutto nel futuro. Altro che "bamboccioni", come li definì lo scomparso ex ministro Padoa Schioppa. E meno male che ci sono le famiglie a tenere a galla un sistema che altrimenti esploderebbe con effetti neppure immaginabili. Per questo autorevoli opinionisti di giornali nazionali hanno osservato come la violenza sia stata generata da una esigua minoranza, mentre la stragrande maggioranza dei giovani - studenti e aspiranti lavoratori precari o disoccupati - manifesti pacificamente o resti a casa a guardare. Come annichilita dalla consapevolezza di un oggi difficile e di un domani assolutamente imprevedibile. E non esistono solo gli studenti, come sottolinea Ernesto Galli della Loggia: «Sembra che in Italia per avere la titolarità anagrafica della gioventù si debba evitare accuratamente qualsiasi rapporto col lavoro manuale». Come se i giovani operai e agricoltori non fossero ugualmente giovani con gli stessi diritti al lavoro e ad una lontanissima pensione. La loro protesta sarebbe dunque diversa e di minor peso politico?
ZUCKEBERG E dire che l’uomo dell’anno eletto dal settimanale americano "Time" è stato proprio un giovane, quel Mark Zuckeberg inventore di Facebook, miliardario in dollari, a cui è stato dedicato un film di grande successo. Un giovane-simbolo che, dalla banale idea di mettere su internet le foto e i messaggi dei compagni del college, ha creato un fenomeno planetario inarrestabile. Intelligenza, coraggio, capacità imprenditoriale, quanto basta negli Stati Uniti per realizzare un sogno. Il sogno americano, appunto.
GERONTOCRAZIA Ma in Italia questo sembra impossibile perché «il nostro - come scrive Galli della Loggia - è un paese dominato e governato dalla gerontocrazia». Il potere grigio degli oligarchi, stigmatizza il sociologo. La società italiana si è progressivamente rinchiusa, negli ultimi vent’anni, dietro le antiche difese che la sua storia ha costruito. Ha perso slancio, fiducia, vitalità, ripiegandosi su se stessa. In nessun altro Paese occidentale i vertici del mondo del lavoro e della politica sono protetti da regole di accesso, formali o informali, che di fatto sbarrano il passo a chiunque non si trovi già inserito nell’attività. Corporazioni difese dagli Ordini, dai sindacati, dalle gerarchie professionali. Dai politici si sentono ripetere solo slogan, proclami, riforme che di fatto non cambieranno in alcun modo le prospettive dell’immediato o del medio termine. I ventenni di oggi non sanno cosa troveranno dopo l’università, fra tre, quattro anni.
SPERANZE Si può sperare in un miracolo congiunturale, in una ripresa economica internazionale che dia un nuovo impulso all’attuale paralisi. Di certo il 2010 se ne va senza rimpianti, in archivio come un anno drammatico. Da dimenticare. Ma nessun indicatore dice che la crisi finirà nel 2011 e che si comincerà a vedere l’uscita dal tunnel. Anzi, a parte l’ottimismo elettorale del governo, niente fa supporre che l’anno nuovo sarà quello della svolta. Al contrario. Secondo gli analisti sarà un altro anno durissimo.
SARDEGNA Le cronache della Sardegna, in questo 2010 che se ne va, sono state un quotidiano stillicidio di fabbriche in fallimento o attaccate alla bombola d’ossigeno. Cronache della protesta dei minatori del Sulcis in cassa integrazione o delle tute blu della Vinyls che, dopo oltre 300 giorni di autoreclusione all’Asinara, oggi incassano una sofferta vittoria e a febbraio dovrebbero tornare al lavoro. E ancora gli scioperi della Geas che hanno paralizzato le ferrovie, dei pastori e degli agricoltori che, a più riprese, si sono riversati a Cagliari e a Roma per gridare la rabbia per i loro settori in agonia. E il turismo? Meno quattro per cento di arrivi in un anno, in fuga stranieri e italiani. La Sardegna sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia autonomistica, tra le regioni più colpite dalla crisi.
Salutiamo senza rimpianti il 2010, con la consapevolezza di un nuovo anno pieno di incognite. Soprattutto per i giovani e i milioni di precari.


6 - L’Unione Sarda / Prov Ogliastra - Pagina 20
Federica Ascedu, 25 anni, folgorata sulla via di Ippocrate
Dopo un quarto di secolo Gairo laurea un altro medico
Quando lei veniva alla luce, Gairo registrava l’ultimo laureato in Medicina. Dopo un quarto di secolo, Federica Ascedu ha potuto fregiarsi di un titolo ambito da molti ma non dai suoi compaesani.
Centodieci e lode, abbraccio accademico, menzione speciale e medaglia d’argento. Questo è il regalo di compleanno che si è fatta Federica Ascedu, di Gairo, 25 anni lo scorso sette dicembre. Iscritta all’Università di Cagliari nel 2004, lo scorso 15 dicembre è diventata medico, dopo 6 anni di studi. E dopo 25 anni, ha riportato nel suo paese natale una laurea in Medicina. Prima di lei l’avevano conseguita solo altre due persone, e a distanza di un quarto di secolo.
CARATTERE DI FERRO Seconda di tre sorelle, Federica arrossisce un po’ nel sentirsi al centro dell’attenzione. Capelli castano chiaro, occhi grandi e scuri, esile nella corporatura, ma non certo nel carattere. Decisa e convinta delle sue scelte. Quando parla della sua tesi (“Metabolomica in diagnostica cardiovascolare dei pazienti con scompenso cardiaco”) le si illuminano gli occhi. «Sono soddisfattissima», afferma. «Certo, ho dovuto fare qualche rinuncia, magari sarei voluta uscire e svagarmi un po’ più di quanto ho fatto, però ne è valsa la pena».
SENZA SOSTA Sei anni di giornate piene, tra lezioni, tirocinio e studio. Giorni di festa passati a studiare, vacanze sacrificate, per riuscire a sostenere i 36 esami del suo corso, di cui l’ultimo appena due giorni prima della discussione della tesi.
STUDIARE STANCA «È stata dura, soprattutto dopo il terzo anno, quando l’entusiasmo del primo periodo ha iniziato a venir meno. È stato allora che ho cominciato a sentire la fatica. Il momento più difficile era l’estate, quando con le belle giornate la voglia di stare a casa a studiare era veramente poca». Ma alla fine il grande risultato è arrivato.
LA SCELTA Iscriversi alla facoltà di Medicina? Una scelta certo meditata, visti i sei anni di corso, più quelli della probabile specializzazione. «La mia - precisa - non è stata una decisione molto cosciente. Anche perché a diciotto anni non si hanno le idee ben chiare. Però mi son sempre piaciute le materie scientifiche, e così ho scelto Medicina». Prossimo passo? La specializzazione in cardiologia. Ha già iniziato da un anno a seguire le lezioni della Specialistica. E solo i tre mesi necessari a sostenere l’esame di Stato le impediscono di poter continuare a frequentare le lezioni come medico interno.
DANIELA DEIANA
 
 
7 - L’Unione Sarda / Iglesias - Pagina 20
Via Silesu. Secondo la ditta, manca il via libera dell’Asl. «Ho diritto a quell’attrezzo»
PRIGIONIERA DI UNA FIRMA CHE NON C’È
Saliscale in riparazione da un mese, disabile bloccata in casa
Valentina, 34 anni, studentessa di psicologia, da un mese non può uscire di casa da sola con la sua carrozzina. Il problema? Una firma.
Per qualcuno è una questione burocratica: una firma per far riparare il saliscale bloccato da quasi un mese. Per lei, invece è una questione vitale, da cui dipende la possibilità di uscire da casa e superare, con la sua carrozzina «e senza pesare sugli altri», le barriere elevate dalle rampe delle scale. Valentina Mancosu ha 34 anni e vive al secondo piano di una palazzina di via Lao Silesu. Da quasi un mese, per lei, uscire di casa è quasi impossibile. Soprattutto se non c’è qualcuno che possa aiutarla. Un guasto al saliscale, il macchinario che le consente di salire e scendere dal secondo piano autonomamente, la rende quasi prigioniera.
IL RACCONTO «Tutto - racconta - è iniziato a fine novembre, quando ho segnalato anomalie al display. Credevo fosse una cosa rapida, invece i tempi si sono allungati in maniera incredibile». Valentina non usa giri di parole per raccontare la disavventura «tecnico-burocratica» con cui sta combattendo. «Il 7 dicembre - spiega - sono intervenuti i tecnici che hanno portato via il macchinario per la riparazione. Dal giorno, per potermi spostare devo sempre chiedere l’aiuto dei volontari che mi portano di peso fuori di casa». Che vuole dire dal secondo piano sino al livello della strada, dato che nel palazzo non c’è l’ascensore e muoversi con la carrozzina è praticamente impossibile.
ANGELI E DIRITTI «Ogni giorno - prosegue la giovane - vengono i volontari di Soccorso Iglesias: sono i miei angeli custodi, se non ci fossero loro non saprei come fare. A loro sono molto grata, ma il punto non è questo». Alla sua indipendenza, infatti, Valentina, che studia psicologia all’università, ci tiene. «Se il saliscale è un mio diritto, perché non dev’esserci? Perché i tempi per la riparazione devono essere così lunghi?»
TELEFONATE Valentina, davanti all’attesa e ai disagi, in questi giorni non si è arresa. «Ho telefonato alla ditta incaricata della riparazione e all’Asl. Ho chiesto i motivi dei ritardi, dopo una serie di chiamate mi è stato detto che la riparazione può essere eseguita solo dopo il via libera dell’ufficio tecnico dell’Asl. Una questione burocratica, dato che il benestare passa per una firma, che sino a ieri non mi risulta esserci stata».
LOTTA SUL WEB Su internet Valentina ha fondato una sorta di gruppo di auto aiuto. «Oggi (ieri per chi legge, ndc) mi hanno chiamato dall’Asl per dirmi che la pratica per la nuova carrozzina è stata completata. Ne sono felice. Però, adesso, come faccio a ritirarla se da sola non posso uscire di casa?»
DAVIDE MADEDDU


8 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro - Pagina 16
Oggi conferenza
Oggi alle 17.30 nell’hotel Sandalia conferenza de La Base sul tema “Idee per una buona politica”. Introduce il coordinatore provinciale Piero Marteddu. Intervengono Antonello Menne, presidente nazionale di “Dialogo e rinnovamento”, su “Esperienze di buona politica”, Sebastian Cocco, responsabile della scuola di formazione politica de La Base, su “Buona politica? iniziamo dal linguaggio” e la studentessa Alessandra Zidda che parlerà su “Gli ultimi cocci dell’università italiana”. A conclusione l’intervento del presidente regionale Efisio Arbau. Presiede Alessandra Corrias.
      
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
1 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Sardegna
Università, così cambia l’assegno di merito 
Stanziamenti anche per le opere pubbliche e le aree montane 
Privilegiate le facoltà scientifiche, gli aiuti sono cumulabili 
CAGLIARI. Nuovi criteri per gli assegni di merito universitari per il 2010. Li ha decisi la giunta regionale stanziando anche 14,5 milioni di euro su proposta dell’assessore Sergio Milia. Gli assegni sono destinati a studenti, figli di genitori residenti in Sardegna da almeno cinque anni, nuovi iscritti alla laurea triennale o specialistica (biennale) o che frequentano corsi di laurea nella penisola. La giunta ha introdotto parametri dettagliati sia per gli studenti delle categorie 2 e 3 (anno accademico 2009/2010) sia per quelli che si sono diplomati nel /2010 e immatricolati nell’attuale anno accademico (Categoria 1). Le graduatorie, è detto in una nota della Regione, saranno formate tenendo conto non solo della votazione di laurea o di diploma, dell’anno di iscrizione, del curriculum in relazione alla durata legale del corso e al tempo impiegato per l’acquisizione del titolo, ma anche dell’iscrizione nelle facoltà scientifiche, posto che una volta esaurite queste graduatorie, il beneficio dell’assegno potrà essere esteso agli studenti iscritti in facoltà non scientifiche. L’assegno, inoltre, è cumulabile con i finanziamenti per la partecipazione ai programmi comunitari ed è integrabile con il finanziamento per il «fitto-casa» e con altre eventuali borse di studio erogate dall’Ersu. In caso di parità di merito all’interno della stessa graduatoria, verranno presi in considerazione, nell’ordine, lo status di studente «fuori sede» o «in sede» e il minor reddito, mentre la somma massima concedibile annualmente per studente è pari a 2.800 euro per gli studenti in sede e a 6.000 euro per gli studenti fuori sede. «L’intervento - ha precisato l’assessore Milia - vuol favorire principalmente le facoltà tecnico-scientifiche, riconoscere il merito individuale».
Opere pubbliche prorogate. Su proposta di Sebastiano Sannitu, la giunta ha prorogato al primo marzo il termine di affidamento dei lavori per una serie di opere pubbliche. Sono gli interventi previsti dalla deliberazione del 13 ottobre 2009 (per 38,9 milioni di euro) nei centri di Aglientu, Ales, Arbus, Armungia, Arzachena, Assemini, Baressa, Bitti, Bosa, Capoterra, Carloforte, Curcuris, Irgoli, Isili, Ittiri, Laconi, Lunamatrona, Mamoiada, Monserrato, Orani, Padru, Quartucciu, San Teodoro, Sarroch, Selargius, Setzu, Tortolì e Ussana.
Comuni montani. Stanziati 13 milioni di euro per il finanziamento delle associazioni di Comuni e per gli interventi di sviluppo della montagna. La giunta, su proposta di Nicola Rassu, ha anche ripartito altri 5 milioni di euro ai Comuni, singoli o associati, e alle Province che hanno inserito nei propri organici personale delle comunità montane che sono state abolite nel 2005.
Farmacia, borse di studio. La giunta, su proposta di Antonello Liori, ha finanziato con 58.000 euro le borse di studio per i laureati in farmacia che intendono frequentare le scuole di specializzazione di Cagliari e Sassari. «Con le borse di studio regionali per la formazione specialistica post universitaria di laureati medici e non medici (come veterinari, odontoiatri, farmacisti, chimici, fisici, biologi e psicologi) - ha sottolineato l’assessore - consentiamo alle università di acquisire fondi regionali aggiuntivi a quelli statali, permettendo così l’accesso di un ulteriore numero di giovani laureati alle scuole di specializzazione».
Lotta all’Aids. Oltre 330.000 euro sono stati stanziata dalla giunta, su proposta di Antonello Liori, per la formazione del personale che si occupa di Aids. La normativa prevede che il personale dei reparti di malattie infettive e di tutti i servizi che partecipano ai percorsi diagnostico-terapeutici relativi all’Aids, ed alle patologie correlate, frequenti annuali corsi obbligatori di formazione. Sono rivolti ai dipendenti delle Asl di Cagliari, Sassari e Nuoro.
Barracelli. Due milioni e 190mila euro sono stati stanziati, su proposta di Nicola Rassu, per premiare le Compagnie barracellari che si sono distinte nel 2010. La graduatoria è stata fatta in base ai rapporti di Comuni, Prefetture e Ispettorati forestali.
 
 
2 - La Nuova Sardegna / Pagina 7 - Sardegna
«Non multare i lavoratori» 
Eurallumina, i rettori delle università di Sassari e Cagliari a fianco degli operai sanzionati per il sit in dell’11 ottobre 
ERMINIO ARIU 
PORTOVESME. Le pesanti sanzioni amministrative comminate dalla questura di Cagliari a oltre 50 operai dell’Eurallumina, ritenuti responsabili di aver fatto un blocco stradale nel capoluogo, in via Roma e lungo le strade adiacenti, rischiano di aggravare le tensioni sociali in un periodo in grave crisi. La manifestazione dell’11 ottobre potrebbe costare agli operai 2582 euro. Somme che non sono in grado di pagare anche perché ancora in cassa integrazione. A fianco dei lavoratori si sono schierati i rettori degli atenei di Sassari, Attilio Mastino, e di Cagliari, Giovanni Melis. I quali alla vigilia di Natale hanno inviato una nota al prefetto del capoluogo di regione.
«Le nostre università - sostegono i due Magnifici - specialmente in questa difficile congiuntura socio-economica condividono con tutta la comunità regionale la preoccupante gravissima situazione dei lavoratori sardi e delle loro famiglie per la perdita del posto, primo fondamento del nostro vivere anche secondo la Costituzione, e sono a fianco di coloro i quali, con iniziative e manifestazioni, operano per la necessaria difesa e conservazione del lavoro».
La protesta delle tute verdi di Portovesme era in atto da alcuni giorni quando, l’11 ottobre, oltre 150 operai hanno proposto un sit-in davanti al palazzo del consiglio regionale bloccando il traffico. Sul piano tecnico-culturale dell’intera questione e delle problematiche collegate con la fabbrica del Sulcis Iglesiente si sono fatti carico diversi giuristi che operano o hanno operato in Sardegna. Tra loro, dirigenti, esponenti e rappresentanti dell’Isprom, l’Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo, come i professori Giovanni Lobrano e Pierangelo Catalano. I quali hanno realizzato una serie d’iniziative nel quadro dei legami avviati con la Russia, non solo in rapporto a questa specifica situazione. Un lavoro che è stato utile anche ai fini delle ultime prese di posizione.
«Apprendiamo con sconcerto e amarezza delle durissime sanzioni economiche a carico degli operai dell’Eurallumina di Portovesme per la manifestazione in difesa del diritto al lavoro loro e di tutta la comunità sarda - sostengono infatti i rettori delle due università -. Chiediamo pertanto alle autorità competenti e in particolare al prefetto di Cagliari di non procedere con le sanzioni e di dare subito (considerato anche il significato riconciliativo e augurale di questi giorni) un segno di disponibilità in tal senso. Poniamo a disposizione la competenza delle nostre facoltà e dei nostri dipartimenti giuridici per evitare conseguenze profondamente ingiuste».
Proprio nelle ultime settimane, dopo un vertice al ministero dello Sviluppo, tra Rusal, Eni si sta dipanando la matassa che impedisce la ripresa produttiva di ossido di alluminio. «In questo momento - aggiunge il presidente della giunta provinciale, Tore Cherchi - il ministero dello Sviluppo economico sta negoziando un accordo con Rusal per la ripresa produttiva. Il nodo della vertenza è la fornitura di combustibile da parte dell’Eni all’Eurallumina. Sembra inverosimile che Eni e Rusal, giganti dell’energia, non siano in grado di risolvere un problema che vale 200mila tonnellate di olio combustibile ad alto tenore di zolfo».
 

3 - La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Sassari
UNIVERSITA’ 
E’ scomparso Paolo Segni 
SASSARI. E’ scomparso a Cagliari il professor Paolo Segni. Terzo figlio del professor Antonio e di donna Laura Carta Caprino, era nato a Sassari nel 1931. Assistente di Chimica nella facoltà di Farmacia, vi aveva percorso tutta la carriera accademica. Aveva insegnato nella Facoltà sassarese sino al 1972, quando si era trasferito a Cagliari, raggiungendo la moglie Francesca Pulvirenti, sovrintendente ai Beni culturali, ambientali e artistici della provincia di Cagliari.
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Borse di studio negate per una data 
Nel sito dell’Ersu di Sassari le scadenze erano poco chiare 
LETTERA FIRMATA   VALLEDORIA 
Nell’inoltrare la richiesta all’Ersu di Sassari per ottenere la borsa di studio, ci siamo imbattute in una serie di difficoltà che ci hanno portato a essere escluse, nonostante assegnatarie. La causa è stata la poca chiarezza del sito internet dell’Ersu che, al contrario di quello di Cagliari, non evidenziava bene i termini e le scadenze delle domande. Ciò ha determinato l’esclusione di un gran numero di studenti già assegnatari, tra cui noi. Abbiamo inviato questa lettera al presidente del consiglio di amministrazione dell’Ersu. «Siamo due sorelle studentesse fuorisede dell’Università di Sassari. Scriviamo in merito alla mancata assegnazione della borsa di studio per l’anno accademico 2010/2011. Ci siamo viste negare la borsa di studio per un ritardo nella sottoscrizione, nonostante fossimo in possesso di tutti i requisiti, sia economici sia merito. Purtroppo, al momento della compilazione delle domande online non abbiamo letto niente che ci dicesse che entro il 20/9/2010 fosse necessario sottoscriverle. Dopo la ricezione delle email di conferma, nelle quali non si accennava alla data di scadenza, abbiamo pensato di aver fatto tutto il necessario per poter ricevere le borse. Riconosciamo l’incuria da parte nostra, ma crediamo di poter dire che una data così importante dovesse avere maggior risalto nel sito. Per una famiglia monoreddito, perdere due borse di studio pur meritandole è un fatto non di poco conto. Così vediamo negata la possibilità di studiare in maniera serena. Riteniamo che dei problemi di natura burocratica non possano privarci di un aiuto essenziale di un ente che si prefigge come scopo quello della difesa del diritto allo studio. Nella speranze che possiate rivedere le vostre decisioni».


5 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Gallura
«I tagli della Regione un disastro per i disabili» 
La testimonianza di un diversamente abile laureato: «I nostri sogni destinati a spegnersi» 
FRANCESCO DEMARTIS 
OLBIA. Ho 31 anni, sono una persona diversamente abile, molto fiera di rappresentare questa categoria sociale. Dico sociale perché anche noi facciamo parte della società. Vorrei manifestare con questa lettera il nostro/vostro disagio sociale. Venendo a conoscenza dei tagli previsti dalla Regione della Legge 162/98 mi sono chiesto: ma scusate, prima ci stimolate a fare delle attività che ci portino a una migliore indipendenza, e quando iniziamo a vedere e ottenere dei risultati ci dite che tutto è da rivalutare e che non potremo più continuare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, facendo arrivare a noi disabili il messaggio che i progressi fatti o raggiunti sino ad ora non siano serviti a niente in quanto se non c’è continuità la nostra situazione fisica e psichica, non essendo stabile, è soggetta a delle regressioni.
Nella nostra quotidianità, se non avessimo creato delle attività tramite e grazie all’ausilio della Legge 162/98, saremmo degli esclusi dal punto di vista sociale, perché gli strumenti che essa ci fornisce, ad esempio, l’educatore, il quale ci guida e ci stimola a gestire autonomamente la vita quotidiana, dandoci la possibilità di accendere un lume di speranza per un futuro più autonomo e di conseguenza sereno, tutte quelle attività che ci permettono oltre che un miglioramento e mantenimento a livello fisico, come ad esempio l’ippoterapia o altri tipi di terapie, ad un miglioramento dei livelli di autostima che si ripercuotono poi nelle relazioni interpersonali, necessarie anche queste per una nostra salute psichica.
Questo lo dico per far capire quanto per noi sia importante che non ci sia una regressione dei progressi raggiunti dalla nostra Regione, per aiutare le persone che come me vivono in funzione di altri, che si prendono cura di noi. Il mio vuole essere un grido disperato verso un’autonomia che questa legge mi ha fatto assaporare facendomi venire la voglia di migliorarmi e la speranza di poter avvalermi di uno dei miei diritti principali, ossia la mia dignità.
Vorrei accennare ora alla mia esperienza per farvi capire meglio quali ripercussioni questi tagli avranno sui disabili e sulle loro famiglie. Io ho avuto la fortuna di potermi laureare, perché pensavo che fosse facile trovare un lavoro e quanto meno sentirmi ralizzato, ma ho fatto un passo indietro, decidendo ancora una volta di lavorare su di me, cercando di svolgere al meglio le attività che ho menzionato pocanzi.
Il fatto di ritornare indietro, che apparentemente può essere recepito da voi qui presenti come una situazione regressiva, in realtà non lo è. Perché, comunque, anche se è difficile ammetterlo, io devo sempre fare riferimento ai miei limiti. Questo vuol dire prendere coscienza di se stessi. Con ciò non voglio dire che non si può capire dall’esterno una situazione di disabilità e non vorrei apparirvi egoista o insensibile, ma sto cercando di farvi capire che purtroppo la mia persona, come molte altre che si trovano in questa situazione, ha trovato un punto di svolta nelle opportunità che ci avete offerto voi con la Legge 162/98 e non dimenticate che siete voi, in quanto componenti dello Stato al livello regionale, che ci avete dato questa opportunità, di crearci degli spazi importanti nella nostra quotidianità. Questo dovrebbe farvi riflettere su ciò che sta accadendo in noi, che finalmente possiamo non solo esercitare i nostri diritti, in quanto componenti della società italiana e sara, ma cercare di vivere al meglio una società normale. Da ultima istanza vorrei che voi consideraste il fatto che non state aiutando solo noi in quanto destinatari ufficiali della legge, ma anche le famiglie, le quali rappresentano per noi il primo sostegno nella nostra vita, alleggerendole nel loro carico di responsabilità verso noi. In questo modo voi state realizzando i tagli dei finanziamenti della Legge 162/98 la quale, appunto, ha dato origine ad una prospettiva di vita nuova sia alle persone disabili che alle loro famiglie, tramite lo svolgimento delle attività intraprese e anche grazie all’ausilio dell’educatore, come figura di supporto nelle nostre scelte inerenti ai piani personalizzati. Quindi interrompendo questo percorso evolutivo, si innescherebbero dei processi sia dal punto di vista fisico che mentale negativi, in conseguenza del fatto che ci ritroveremo a dover vivere in casa senza poter avere altri sbocchi relazionali. Con la speranza che questi tagli non vengono effettuati, auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un 2011 ricco di nuovi obiettivi.
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Alla scoperta dei segreti della Sagrada Familia, iperbole architettonica 
Una mostra alla Passeggiata coperta illustra le particolarità della chiesa ancora in costruzione 
GIANNI OLLA 
CAGLIARI. È un invito al viaggio la mostra dedicata a Antoni Gaudì - «La Sagrada Familia. Parabola e iperbole dell’architettura» -, promossa dalla Regione sarda, l’Università e il Comune del capoluogo, curata da Angelo Ziranu, ingegnere di Orani che lavora alla “fabbrica” catalana.
Una fabbrica impegnata, da decenni, a montare il capolavoro incompiuto dell’architetto catalano. La mostra è ospitata in uno spazio che assomiglia ad una moderna cattedrale dell’era moderna: la Galleria Umberto I, o, per i cagliaritani la Passeggiata coperta, che delimita una sorta di confine invisibile tra la vecchia città medievale e la nuova, appunto novecentesca. Dentro quegli spazi immensi si stagliano, al centro, le ricostruzioni delle tecniche costruttive proprio della Sagrada Familia: assomigliano a sculture contemporanee di una bellezza anti referenziale che si colloca ai confini del concettuale.
Ma, di fianco, ecco una documentazione più leggibile: fotografie dei luoghi gaudiani e spiegazioni delle straordinarie tecniche costruttive, nonché dell’ispirazione filosofica che, dalle strutture deborda alle decorazioni e, viceversa, maschera con decorazioni le stesse strutture.
Alla fine del giro si viene colti da diverse sensazioni, a seconda del grado di consapevolezza che il visitatore ha di quel percorso. Le prime due, a portata di viaggiatore o di semplice turista, rappresentano la nostalgia e la curiosità, entrambi rovesciabili come due facce di una stessa medaglia. Per chi è stato a Barcellona, il Tour Gaudì - tra le grandi attrazioni della capitale catalana - è fonte di uno stupore quasi fanciullesco. Non si discute né la stranezza di quei palazzi del Paseo de Gracia (Casa Milà, Clavet e Batllo) che appaiono sbilenchi, panciuti, protesi in direzioni asimmetriche, né del percorso fiabesco (ma da fiaba allucinata) del Parc Guel. Piuttosto le si vorrebbe toccare, verificare se non sono fatte di plastilina come certe costruzioni di bambini. La tecnica, per chi la capisce, viene dopo. E d’altronde, da sempre, nel campo dell’arte, l’emozione viene prima dell’analisi e della critica. Così quando si arriva alla Sagrada Familia, sembra di percepire un’esplosione incontrollata e mostruosa di tutta quella fantasia, e persino l’incompiutezza della costruzione viene accettata come un’avvitarsi, quasi escheriano, del progetto.
Ovviamente, gli specialisti, e tra questi il curatore della mostra, sono in grado di spiegarci che non è questa la lettura giusta. Antoni Gaudì, nato nel 1852, morto nel 1926 investito da un tram, fu prima di tutto un ingegnere straordinario, capace di inventare nuove forme costruttive, magari di difficile realizzazione, ma certo mai casuali. La mostra serve appunto a razionalizzare l’emozione, a spiegare il senso di certe curve e di certe superfici, ma nulla impedirà a coloro che non sono mai stati a Barcellona (o ci sono stati senza vedere opere di Gaudì), di pensare ad un incontro ravvicinato con quei monumenti di marzapane, ideati da un bambino troppo cresciuto.
In mezzo alle due sensazioni parallele, nostalgia e curiosità, si può collocare, infine, una riflessione che riguarda non solo Gaudì, né solamente Barcellona o la Catalogna (che peraltro ha subito l’influenza di quello straordinario inventore: basta vedere il Palau della Musica di Barcellona), ma l’intera Spagna.
Definito giustamente un modernista, Gaudì avrebbe bisogno, appunto di un aggettivo: spagnolo, o, per non urtare la sensibilità nazionalista dei catalani, iberico. La cultura e l’arte, tra Spagna e Portogallo, furono infatti straordinari crogiuoli di esperienze estetiche che mutavano in continuazione, a contatto con invasori e colonizzatori di ogni genere. Sicché anche il modernismo non indica una frattura netta come nel futurismo, ma una nuova sintesi che include piuttosto che rifiutare. Per farla semplice, Buñuel fu surrealista prima di incontrare Breton e, tra i pittori spagnoli, oltre che il Goya delle “pitture nere”, amava Zurbaran, i cui quadri religiosi, a volte, sembrano dipinti in stato di allucinazione da Lsd.
Girando per monumenti, ovvero chiese, ci si stupisce infine, del continuo sovrastare del barocco nei confronti del gotico. Succede dappertutto, ma nella penisola iberica si riesce ancora a distinguere le epoche, anche dentro le mescolanze che includono i vandali e i musulmani, gli ebrei e, finalmente, i cattolici, dallo splendore della cattedrale di Toledo alla tetra graticola dell’Escorial di Filippo II. Guardando la Sagrada Familia sembra che Gaudì abbia affastellato certe suggestioni: il gotico si gonfia e espande le mostruosità delle sculture dei portali fino alle strutture portati, poi si trasforma in barocco, e quindi confina con lo stile floreale (per Gaudì la natura), ma sempre attraverso nuove esagerazioni e nuove espansioni. Insomma, una mostra piccola ma intrigante, che farà felici anche gli operatori turistici. Tutti a Barcellona la prossima primavera.

 

 

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