Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 December 2010
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 37
Sassari
Riforma Gelmini, lunedì nuova protesta
 
Il mondo studentesco e dell’Università sassarese ancora in piazza contro la riforma Gelmini. L’iniziativa di protesta, in programma lunedì 13, coinvolgerà studenti, ricercatori e docenti ed è prevista la partecipazione anche delle scuole medie superiori, di artisti e lavoratori del settore cultura.
Il corteo partirà alle 10 da piazza Università, davanti al rettorato. Lo slogan della protesta sarà «Se votate la riforma ce ne andiamo!». «La manifestazione - si legge in una nota degli organizzatori - vuole essere una forma simbolica di protesta per denunciare una realtà nella quale i tagli all’Università, alla Ricerca e alla Cultura in generale comportano per molti giovani la necessità di cercare lavoro e gratificazione all’estero. Lo scopo è di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi conseguenze che la fuga dei nostri cervelli porterebbe allo Stato italiano».
La protesta terminerà in piazza d’Italia, davanti alla sede della Prefettura. Al termine della manifestazione gli studenti metteranno in scena una rappresentazione simbolica durante la quale utilizzeranno tre simboli: la valigia, che rappresenta la partenza verso altri paesi, il libro che rappresenta invece la cultura che vogliono difendere e infine il lutto al braccio per il dolore per il crollo culturale del Paese.
 
2 – L’Unione Sarda
Prov Medio Camp - Pagina 37
montevecchio Due giorni di appuntamenti
Convegno in ricordo dell’antropologo Paolo Mantegazza
 
La Commissione parlamentare d’inchiesta che oltre un secolo fa visitò la Sardegna e della quale fece parte (c’era tra gli altri anche Quintino Sella) non rese mai pubblici gli atti di quell’esperienza, ma fu di fondamentale importanza per il futuro dell’industria mineraria sarda grazie alle indagini che riuscì a svolgere sul territorio isolano.
Di Paolo Mantegazza però da quella esperienza trasse il libro “Profili e paesaggi della Sardegna”: fu medico, antropologo, viaggiatore, divulgatore delle teorie darwiniane, fondatore del museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze (il primo in Europa), senatore del Regno d’Italia. Nato nel 1831 e morto nel 1910, visitò Italia, Spagna, Scandinavia, America del Sud e India studiando gli indigeni e raccogliendo numeroso materiale antropologico.
Oggi, in occasione del primo centenario della sua scomparsa, nella sala convegni “ex mensa impiegati” della miniera di Montevecchio a Guspini (proprio quella visitata nel 1869 dalla Commissione parlamentare di cui l’antropologo fu protagonista), l’Università di Parigi della Sorbona, con il Centro di Ricerche sulla Letteratura dei Viaggi diretto dal professore François Moureau, e l’Università di Cagliari, con il Dipartimento di Studi Storici, Geografici e Artistici diretto dal professore Francesco Atzeni, dedicano a Paolo Mantegazza un convegno che vedrà confrontarsi docenti, studiosi e ricercatori provenienti da varie Università italiane ed estere.
Al mattino i lavori affronteranno la figura del medico quale viaggiatore ed antropologo, mentre durante il pomeriggio gli studi saranno dedicati ai rapporti da lui intrattenuti con la Sardegna e la situazione dell’Isola nella cornice dello Stato unitario allora di recente fondazione.
L’iniziativa, che si terrà sotto il patrocinio della Provincia del Medio Campidano, delle amministrazioni comunali di Arbus e Guspini, del gabinetto scientifico letterario G. Vieusseux di Firenze, del museo di Storia naturale di Firenze, dell’Isre e dell’Igea, sarà completata da una visita al complesso minerario di Montevecchio domani mattina durante la quale tutti i partecipanti all’appuntamento potranno personalmente visitare la galleria Anglosarda, il palazzo della Direzione e la collezione dei gioielli Sanna-Castoldi.
 
Cultura - Pagina 59
Un convegno su Mantegazza
 
In occasione del primo centenario della morte, la Sorbona con il Centre de Recherche sur la Littérature des Voyages diretto da François Moureau e l’Università di Cagliari, con il Dipartimento di Studi storici, geografici e artistici diretto da Francesco Atzeni, dedicano a Paolo Mantegazza un convegno che si terrà oggi a Guspini nella miniera di Montevecchio, visitata nel 1869 dalla commissione parlamentare di cui il grande antropologo fu protagonista. La manifestazione, che si terrà sotto il patrocinio della Provincia del Medio Campidano, dei Comuni di Arbus e Guspini, del Gabinetto Vieusseux e del Museo di Storia naturale di Firenze, dell’Isre e dell’Igea, sarà completata domani da una visita al complesso minerario di Montevecchio.
 
3 – L’Unione Sarda
Iglesias - Pagina 33
cultura Ieri la cerimonia di premiazione
Quattro tesi di laurea sul Parco Geominerario
 
Si chiamano Adriana Alfano, Gloria Scanu e Francesca Contini e da ieri ha 1500 in più: i giovani neolaureati hanno vinto il premio “Tesi di laurea Parco Geominerario”. E menzione speciale all’elegante elaborato di Deborà Porrà. Questo è stato il verdetto della giuria presentato alla a Palazzo Bellavista: conclude una delle più movimentate edizioni del progetto del Parco Geominario creato otto anni fa dall’associazione Pozzo Sella. Quest’anno è passato alla diretta gestione del Consorzio che poi ha delegato il compito alla Consulta delle associazioni.
L’operazione è costata al Parco 15 mila euro. Le difficoltà erano sorte quest’estate, sembrava a rischio il passaggio alle associazioni. Il problema sempre lo stesso, la gestione commissariale dell’ente: «La struttura potrebbe funzionare meglio», ha confermato il commissario straordinario del Parco Geominerario Nino Granara. La colpa è della politica: «Le troppe attese - ha continuato - da parte dei ministeri ci pongono in difficoltà: non si riesce a capire che il Parco potrebbe portare davvero sviluppo».
In questo senso è concorde anche Franco Saba, presidente della Consulta: «Crediamo nel progetto generale del Parco: ecco perché vogliamo torni a una gestione ordinaria». Il Parco Geominerario è nato per creare nuove opportunità nel territorio: «Come - ha aggiunto Saba - stava accadendo gli anni passati in cui tanti giovani, conosciuti anche attraverso le tesi di laurea, erano riusciti ad arricchire il Parco mettendo a disposizione le proprie competenze». Il pensiero della Consulta è sempre rivolto alla Giunta Cappellacci: «È comprensibile che lo Stato italiano sia distratto ma far funzionare al meglio il Parco dovrebbe essere preoccupazione del presidente della Regione».
MIRIAM CAPPA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sardegna
Sassari, Maida fa causa alla sua università
Ma all’ex rettore potrebbero venire chieste indietro indennità percepite nel tempo
 
SASSARI. L’ex rettore Alessandro Maida fa causa all’università dove ha operato per 40 anni. Chiede diverse decine di migliaia di euro, più gli interessi, per mancate indennità «di esclusività, responsabilità, risultato e posizione». Somme che - sostiene nel ricorso, con altri 26 professori - non sarebbero state erogate durante la sua gestione. Dall’ateneo replicano: difficile possa recuperarle. Di più. Nei suoi confronti la risposta ha sfumature variegate.
 S’ipotizza che l’ex Magnifico, in carica dal 1997 al 2009, debba restituire le integrazioni per il mandato alla guida dell’università (cifra vicina ai 100mila euro). Ma quest’ultimo è un punto dibattuto. Con differenti posizioni. Da un lato, il nuovo rettore Attilio Mastino che prende le difese di Maida insieme con il direttore amministrativo Guido Croci, all’inizio su una posizione del tutto opposta. Dall’altro, l’ufficio legale dell’ateneo e l’avvocatura dello Stato, decisi a esigere il recupero del denaro giudicato non dovuto.
 Come andrà a finire? Non è semplice prevederlo. Nel frattempo un fatto però è certo: l’avvicendamento ai vertici avvenuto l’anno scorso all’università di Sassari continua a provocare onde lunghe pericolose per gli assetti interni e per le casse del più antico ateneo dell’isola.
 La controversia è stata promossa davanti al Tribunale amministrativo regionale. Assieme all’ex rettore fanno parte dell’elenco di ricorrenti, medici universitari che sollecitano l’adeguamento del trattamento per indennità non ricevute a partire dal 2001. Sono Paolo Tranquilli Leali, Pietro Lisai, Andrea Manunta, Mario Fadda, Giuseppe Zirattu, Giuseppe Milano, Giuseppe Morgia, Pietrina Francesca Lugliè, Giacomo Chessa, Egle Milia, Antonio Tullio, Grazia Santona (quale erede di Pietro Soro), Bachisio Manconi, Bruno Francesco Franco, Antonio Geromino, Sandro Poddighe, Furio Pirozzi Farina, Aurea Lumbau, Guglielmo Campus, Maria Laura Cossu, Teresa Anna Zolo, Giacomo De Riu, Paola Rapelli, Caterina Serra, Antonica Mura e Giovanni Andrea Deiana. Tutti specialisti che hanno operato o continuano a operare in settori della sanità tra loro molto diversi, accomunati però dalla convinzione di aver subìto un danno finanziario.
 Se l’ateneo appare intenzionato a resistere in giudizio davanti al Tar per ciascuna di queste posizioni, comunque il ricorso viene in genere percepito come una normale causa di lavoro. Sta invece suscitando non pochi commenti negli ambienti accademici la richiesta di Maida. Il quale è stato in quegli anni contemporaneamente rettore, docente, responsabile dell’Istituto d’igiene e, dal 2003 al 2007, direttore del Policlinico universitario (carica per la quale ha percepito oltre centocinquantamila euro lordi).
 Nel primo botta e risposta tra fronti avversi, da parte dell’ateneo si precisa così che non gli spettano le indennità sollecitate perché quei trattamenti economici sarebbero connessi con la concreta attività assistenziale garantita ai pazienti. Il che in questa prima lettura risulterebbe incompatibile con il suo mandato di rettore e con il contestuale incarico tenuto per 4 anni alla guida del Policlinico universitario.
 Non solo: informato del contenzioso, l’avvocato dello Stato Giovanni Caocci invita l’ateneo «al recupero delle somme indebitamente corrisposte mediante trattenute dirette sulla retribuzione». È però a questo punto che, in una nota firmata dal dirigente amministrativo Croci, si rettifica la prima posizione originaria. Nella sostanza si spiega che c’è stata un’erronea valutazione iniziale. E che l’ex rettore ha ricevuto in maniera legittima l’indennità ora al centro delle contestazioni derivate dal ricorso.
 Ma l’ufficio legale dell’ateneo e l’avvocatura dello Stato non sono d’accordo. Per niente. Lo chiariscono nei dettagli, con ampio ricorso alla giurisprudenza. E così, da quel momento, con i vertici dell’ateneo s’intrecciano fitti scambi di vedute. Il caso è analizzato al microscopio sul piano del diritto. Ma le opinioni finali restano divaricate. Con Mastino schierato a sostegno del predecessore - del quale è stato prorettore per un decennio - sul no al recupero delle somme già erogate.
 In definitiva: ha ragione Maida o chi gli domanda indietro i soldi? E che risultato avranno le sue richieste per le somme non ottenute in passato? Al di là delle possibili risposte che darà la magistratura, un aspetto è evidente. Con la causa di lavoro l’ex rettore si è esposto a contraccolpi per lui imprevisti: la faccenda uscirà presto dalle stanze discrete dell’accademia per sconfinare nelle aule giudiziarie. E gli esiti rischiano di mettere a nudo altri nervi scoperti.

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