Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 November 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 19
Riforma universitaria, Melis e Mastino uniti nella protesta
Intanto la Regione stanzia quattro milioni di euro per i due atenei
 
Se l'accelerata della riforma dell'università è stata accolta come una forzatura da ricercatori e studenti di mezza Italia, il passaggio - con modifiche - del disegno di legge Gelmini alla Camera dei Deputati viene osteggiato anche dai rettori degli atenei di Cagliari e Sassari. Giovanni Melis e Attilio Mastino, in un documento congiunto, si fanno «portavoce del profondo stato di disagio e dissenso della grande parte della comunità accademica in merito ai contenuti del disegno di legge di riforma attualmente in discussione alla Camera». Nei giorni scorsi la commissione Bilancio aveva messo lo stop ad una serie di norme di spesa previste nel ddl. Tra le altre, il comma 5 bis che prevedeva un piano di concorsi per l'assunzione dei ricercatori. I due rettori sardi evidenziano diversi punti preoccupanti: «L'attuale riforma è priva di copertura finanziaria e la manovra di bilancio prevede solo una parziale revisione dei tagli previsti dalla legge 133/08 che porterà nel 2011 a gravi problemi nella gestione degli atenei».
I RICERCATORI La Rete 29 aprile, che riunisce un buon numero di ricercatori italiani e alcuni studiosi cagliaritani, ha previsto infatti il «blocco delle attività didattiche», se la legge entrerà in vigore a queste condizioni. Ecco perché Melis e Mastino attaccano la riforma: «Non è previsto nessun riconoscimento del ruolo giuridico dei ricercatori e del lavoro fondamentale da loro svolto nelle università. Il diritto allo studio non è in alcun modo tutelato e vengono previste riduzioni delle borse di studio per gli studenti meritevoli, da sostituirsi poi con i prestiti d'onore».
FONDI REGIONALI Ieri però per potenziare le azioni di orientamento scolastico e universitario, l'assessorato regionale della Pubblica Istruzione ha stanziato un contributo di quattro milioni di euro, di cui 2,6 milioni all'università di Cagliari e 1,4 milioni all'ateneo di Sassari. Verranno finanziate tramite un apposito bando sia le attività di raccordo con le scuole secondarie superiori sia le iniziative di potenziamento dell'orientamento universitario per «accrescere la consapevolezza delle scelte dei ragazzi che si apprestano a proseguire gli studi». L'assessore Sergio Milia annuncia: «L'intervento della Regione si estenderà a breve, con un nuovo bando, anche alle scuole superiori per migliorare i livelli di conoscenza nella fase di transizione scuola-università».
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Italiana - Pagina 10
Atenei occupati in tutta Italia
In aula la riforma Gelmini, il governo accelera
La protesta si sposta sui tetti delle Università. Oggi presidio permanente davanti a Montecitorio
La riforma dell'Università targata Gelmini arriva in aula dove sono previsti tre giorni di dibattito e negli atenei italiani esplode la protesta
 
ROMA La protesta del mondo universitario trasloca dalle piazze ai tetti. Quelli degli atenei italiani che non ci stanno a essere travolti da una riforma universitaria (approdata da due giorni in aula alla Camera) che - dicono - «fa uno scempio dell'istruzione superiore».
Per oggi è in programma un presidio permanente di ricercatori, docenti, studenti e precari davanti a Montecitorio, ma da ieri sono partite, in un crescendo, occupazioni di facoltà e sommità. E in un appello al presidente Napolitano ordinari, associati e ricercatori di tutta Italia (le firme per ora hanno raggiunto quota 2.000) chiedono al Capo dello Stato di «fermare questo atto mal consigliato e poco meditato che produrrà danni irreversibili». Ieri a Salerno sotto una pioggia battente ricercatori e studenti hanno occupato il tetto del Rettorato del Campus di Fisciano. A Pavia studenti e ricercatori, caschetto giallo in testa, hanno, invece, occupato il rettorato incassando la solidarietà di cda dell'ateneo e Rettore.
Anche a Roma tetto occupato: i ricercatori della Sapienza e di Tor Vergata, insieme ad alcuni studenti, sono saliti in cima all'edificio della Facoltà di Architettura della Sapienza (con loro anche il segretario nazionale del Prc-Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero). E hanno intenzione di rimanerci a oltranza finché non verrà accantonato l'iter parlamentare della riforma Gelmini. «Siamo costretti ad arroccarci su un edificio di un sapere ancora pubblico - hanno spiegato - per difenderlo dagli attacchi di un Governo che vuole privatizzare l'intero sistema universitario».
Nella Capitale occupate anche le facoltà di Fisica e Ingegneria della Sapienza.
A Bari per protesta contro la riforma, nelle sedute di laurea i docenti esibiranno una coccarda nera al braccio in segno di lutto. In Sardegna i rettori delle Università di Cagliari e Sassari hanno scritto un documento congiunto per chiedere che il ddl Gelmini venga riassegnato alla Commissione Cultura della Camera per consentirne una revisione che scaturisca anche dal dialogo con tutte le componenti accademiche.
Occupazione del polo scientifico, assemblee, lezioni in piazza, maratona in notturna di corsi non stop allestita con la collaborazione dei docenti di quattro facoltà sono, invece, le iniziative messe in campo dai collettivi studenteschi dell'ateneo di Firenze.
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 31
Assemini
Premio Ichnusa per studenti universitari
 
Terza edizione del Premio Ichnusa per gli studenti delle Università di Cagliari e Sassari. Il progetto di marketing che dovrà essere elaborato dagli studenti verte sul tema "1912, 2012, i primi cento anni di Ichnusa", l'azienda che ha sede a Macchiareddu. L'iniziativa è stata presentata ieri all'Università di Cagliari: presenti la vincitrice del premio 2009, Sara Filipetti, la preside della facoltà di Economia, Ernestina Giudici, e la docente Roberta Pinna. (g.l.p.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 45
Gli appuntamenti nell'Isola
Un incontro-dibattito su Umberto Cardia domani sera a Cagliari
 
Un incontro dibattito dal titolo “Storia e progetto nell'opera di Umberto Cardia” - in occasione della pubblicazione del libro “Il mondo che ho vissuto” di Umberto Cardia, a cura di Giuseppe Marci con la prefazione di Joseph Buttigieg - è in programma domani alle 17 nella sala riunioni della Società Operai di Mutuo Soccorso (via XX Settembre 80) a Cagliari. Per la collana “Scrittori sardi” il libro è edito dal Centro di studi filologici sardi / Cuec. All'incontro sono previsti interventi di Gianni Fresu, Silvio Lai e Carlo Manca. Introduce e coordina Aldo Accardo, partecipa Giuseppe Marci.
AL GHETTO L'associazione InControLuce organizza per domani alle 18,30, al Ghetto di Cagliari, la presentazione di “Ritratti e stagioni della città di Cagliari”. Il libro raccoglie gran parte delle immagini esposte in occasione della mostra “Tracce di tempo: Ritratti e stagioni della città di Cagliari”. Presenterà Gianni Filippini, direttore editoriale dell'Unione Sarda, che ha scritto la prefazione del libro, mentre la parte relativa ai testi è stata curata da Davide Campus, con la collaborazione di Fiammetta Sau e Sebastiana Floris.
ETNOMUSICOLOGIA L'etnomusicologia nella nuova iniziativa del Centro servizi culturali U.N.L.A. di Oristano. Domani alle 17,30 inizierà il workshop “Introduzione all'etnomusicologia” curato da Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari) e da Marco Lutzu (Conservatorio di Cagliari). Il workshop si terrà nei locali del Centro. Il breve corso vuole presentare i rudimenti base della ricerca etnomusicologica attraverso la concreta sperimentazione di una attività di ricerca sul campo.
ABATE A ORISTANO Il romanzo “Chiedo scusa” di Francesco Abate e Saverio Mastrofranco (Einaudi) sarà presentato domani alle 11 al liceo “De Castro” di Oristano e alle 18 alla libreria Mondadori di piazza Manno 19. Jimmy Spiga dialogherà con Abate, letture a cura di Luca Cocco.
PALAZZO REGIO Si concluderà domenica prossima al Palazzo Regio di Cagliari la mostra “Neri di Piombo”, di Ermenegildo Atzori. Al finissage dell'esposizione, che ha registrato un grande afflusso di visitatori, saranno presenti l'artista e la curatrice Bianca Laura Petretto.
UNESCO C'è anche un ateneo sardo nell'elenco Unesco delle università e degli enti di formazione che operano nell'ambito degli studi e della valorizzazione del patrimonio storico dei fondali marini. Si tratta dell'Università di Sassari che ha recentemente istituito nella sede decentrata del Consorzio Uno di Oristano la Scuola di Specializzazione in Archeologia subacquea e dei paesaggi costieri. La scuola verrà inaugurata a dicembre.
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 25
Dante, Arcangeli responsabile Plida
 
Il linguista e critico letterario Massimo Arcangeli (nella foto) è il nuovo responsabile scientifico del Plida, la certificazione dell'italiano di qualità rilasciata dalla Società Dante Alighieri. Arcangeli insegna all'Università di Cagliari e alla Luiss di Roma.
 
6 – L’Unione Sarda
Prov Medio Camp - Pagina 30
Fango e paglia, mattoni da riscoprire
Architetti e ingegneri studiano le nuove frontiere del “ladiri”
Serrenti. Un laboratorio organizzato dall'associazione nata per rilanciare la terra cruda
In due giorni di lavori presentate le nuove ricerche sulle possibilità di impiego di materiali naturali nelle moderne tecniche costruttive.
 
La Vetrina in Terra cruda (il centro per le esposizioni agricole e artigianali di Serrenti costruito cinque anni fa dall' amministrazione comunale con 60 mila ladiri) diventa teatro del laboratorio che istruisce sulla realizzazione dei manufatti in fango e paglia a undici fra architetti e ingegneri. A Serrenti, con la vicina Samassi, centro trainante nella valorizzazione delle architetture (sostenibili) in terra cruda, si chiude nel fine settimana il workshop organizzato dall'Associazione Nazionale Città della terra cruda.
RICERCATORI In via Santa Barbara, dove ha sede la Vetrina in Terra cruda, da qualche giorno, c'è grande fermento. «Lavoriamo con undici laureandi, o laureati, che gia hanno delle ottime conoscenze teoriche in materia di architetture in terra cruda e sostenibili all'affinamento sopratutto della pratica costruttiva di questi materiali», spiega Maddalena Achenza, della Facoltà di Architettura di Cagliari.
A Serrenti la ricercatrice, una della maggiori esperte di terra cruda in Sardegna, lavora fianco a fianco con un altro luminare del settore: l'architetto Wilfredo Carazas Aedo, del Craterre-Ensag (Centro ricerche architetture in terra) di Grenoble. Le attività che vedono impegnati i futuri architetti e ingegneri, sono quelle previste dalla
Cattedra Unisco "Architettura in Terra Cruda - Culture Costruttive e Sviluppo Sostenibile". Tutto nella cornice della struttura in ladiri costruita dal Comune di Serrenti proprio per ospitare, dice il sindaco Luca Becciu, «momenti di studio come quelli che vedono coinvolti gli studenti universitari che gia vantano un percorso formativo nel genere». Il workshop, cominciato lunedì, ha gia vissuto le prime due giornate in cui i corsisti hanno preso conoscenza con le terre da costrizione. Con il ladiri, insomma, realizzato con il fango e paglia mescolati in dosi giuste.
TECNICHE «Gli ultimi due giorni del workshop saranno dedicati all'intonacatura, alle finiture e alle decorazioni», dice ancora l'architetto Achenza che, oggi, con il collega cattedratico peruviano Wilfredo Carazas Aedo, sarà impegnato nella lezione dedicata allo studio, e alla realizzazione pratica, dei cosiddetti "torchis". Gli antesignani, in sostanza, dei più moderni tramezzi e delle pareti divisorie in cartongesso. «In Sardegna questa tecnica è conosciuta con il nome di tabiccu», continua Maddalena Achenza artefice del laboratorio che riporta all'attualità le tecniche costruttive (legno all'esterno tamponato con la terra) in uso nelle case di una volta.
SINDACO Un viaggio appassionante, per gli undici stagisti speciali, e per Serrenti che, dice ancora il sindaco Becciu, «rivolge attenzione particolare al ladiri, al centro in passato di un altro laboratorio che ha portato alla realizzazione di ben 65 mila mattoni crudi utilizzati proprio per costruire la Vetrina della Terra cruda».
IGNAZIO PILLOSU

 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
«La riforma Gelmini deve essere cambiata»
Lo chiedono i rettori di Sassari e Cagliari
 
CAGLIARI. Il disegno di legge di riforma dell’università in discussione alla Camera dei deputati deve tornare in Commissione Cultura per una revisione con il contributo di tutte le componenti accademiche.
Lo chiedono i rettori degli atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino, in un documento congiunto sul «DL Gelmini».
 L’attuale riforma - si legge nel testo - è priva di copertura finanziaria e che la manovra di bilancio prevede solo una parziale revisione dei tagli previsti dalla legge 133/08 che porterà nel 2011 a gravi problemi nella gestione degli atenei.
 Non è, inoltre, previsto nessun riconoscimento del ruolo giuridico dei ricercatori e del lavoro fondamentale da loro svolto nelle università. Secondo Melis e Mastino il diritto allo studio non è alcun modo tutelato e vengono anche previste riduzione delle borse di studio per gli studenti meritevoli da sostituirsi poi con i prestiti d’onore. La cancellazione dal disegno di legge di ogni riferimento a possibili risorse nuove e/o aggiuntive per l’incentivazione del merito, dell’efficienza e dell’innovazione degli atenei renderà - sempre secondo i due rettori - del tutto aleatorio il sostegno alla produttività. Le due università sarde, infine, denunciano pesanti limiti all’autonomia e un eccessivo dirigismo sulla governance.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Nuoro
Venerdì alle 10,30 al liceo classico
Incontro sulle straniere che lavorano in famiglia
 
NUORO. Un seminario, promosso dalla consigliera di parità di Nuoro Laura Lampis e ospitato dal liceo classico Asproni, metterà a fuoco il fenomeno dell’ingresso delle donne straniere lavoratrici nelle vite private di tutti.
 Venerdì, con orario di inizio alle 10,30, nel seminario verranno analizzati alcuni dati: chi sono le donne straniere, quante sono, dove vivono, come vivono?.
 Gli interventi dei relatori presenteranno le caratteristiche principali del fenomeno in Sardegna a partire dall’analisi dei dati statistici nazionali. Ma soprattutto ci saranno alcune testimonianze di una donna rumena che lavora a Nuoro dal 2003.
 Interverranno Antonio Fadda dirigete scolastico del liceo Asproni, Marco Zurru, professore presso la facoltà di Scienze politiche dell’università di Cagliari, su “La femminilizzazione delle migrazioni: il caso Sardegna”; Clementina Casula, ricercatrice presso la facoltà di Scienze della formazione Università di Cagliari, su “Le lavoratrici straniere nelle attività domestiche di cura”, Alina Bilea, badante protagonista del video racconto “Donne con la valigia” testimonianza d’esperienza di vita e di lavoro a Nuoro.
 A fine mattinata si darà vita al dibattito al quale parteciperanno gli studenti. (m.g.f.)
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Archeologia subacquea nell’elenco dell’Unesco
Atenei ed enti di formazione impegnati nella valorizzazione del patrimonio storico dei fondali marini
 
 ORISTANO. La scuola di specializzazione in archeologia subacquea dell’università di Sassari, percorso di alta formazione che si tiene a Oristano, è stata inclusa dall’Unesco fra gli atenei e gli enti di formazione impegnati nella valorizzazione del patrimonio storico dei fondali marini.
 La scuola, che verrà inaugurata nell’anno accademico 2010-11 a partire dal prossimo dicembre, è stata inclusa nel prestigioso elenco internazionale che, pur non avendo il valore di un riconoscimento ufficiale, segnala le iniziative di formazione e di alta formazione volte alla scoperta, valorizzazione e conservazione del patrimonio sommerso, operando nell’ambito più generale della “Convenzione per la Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo” del 2 novembre 2001. La Convenzione stabilisce che le testimonianze sommerse - ove possibile - siano conservate in situ al fine di promuovere la creazione di “Parchi marini culturali-ambientali”. Per questo occorre implementare, insieme alla sensibilità generale, le relative competenze di settore sul piano scientifico, gestionale, amministrativo. All’articolo 21 il documento Unesco prevede specificamente che gli Stati firmatari cooperino al fine di promuovere la formazione nell’ambito dell’Archeologia subacquea e per il trasferimento delle tecniche connesse. In linea con queste indicazioni, la Scuola di specializzazione appena nata a Oristano, nei pressi degli antichi insediamenti di Tharros - fra i più interessanti del Mediterraneo - rappresenta l’unico esempio di alta formazione nel settore dell’Archeologia subacquea in Italia e uno dei pochi in Europa, insieme alla prestigiosa University of Southampton che organizza nel Regno Unito il Master Postgraduate Course di Maritime Archaelogy.
 Una prima parte dei test d’ingresso di terranno all’Università della Tuscia (Viterbo); il 2 e 3 dicembre si terrà una seconda sessione di selezione in Oristano. Gli studenti ammessi saranno in tutto 20. Anche la scelta di localizzare le prove d’ammissione sia in Sardegna che a Viterbo deriva dalla precisa volontà di aprire l’opportunità della nuova Scuola di specializzazione a studenti provenienti da tutta la penisola. L’Università viterbese, in particolare, rappresenta un partner scientifico di assoluto rilievo, essendo stato il primo ateneo italiano ad aver istituito un corso di laurea in Archeologia subacquea.
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Cassa in rosso, lo Stato paghi i debiti
Maninchedda e la polemica sulle entrate: «La legge deve andare avanti»
Uras (La Sinistra): «Non ci sono risorse per lavoro e sviluppo»
La commissione Bilancio è impegnata in una serie di audizioni: oggi tocca ai sindacati e agli industriali
 
 CAGLIARI. La Commissione Bilancio ha un calendario zeppo di audizioni con un filo rosso che le unisce tutte: la massa spendibile dell’intera manovra è ridotta all’osso, l’85% è fagocitato dalla spesa corrente. E mentre va avanti la polemica sulle entrate non corrisposte dal governo, ieri è stato sentito l’assessore La Spisa e oggi tocca ai sindacati e alle organizzazioni degli imprenditori.
 Tolta la sanità e la spesa corrente, per lo sviluppo restano briciole e pertanto i trasferimenti che lo Stato deve effettuare diventano ancora più vitali. Dopodomani sarà il presidente Cappellacci a spiegare alla commissione Maninchedda a che punto è la vertenza con lo Stato. Ieri l’assessore al Bilancio, La Spisa, ha spiegato l’architettura della legge e alla fine ha giudicato il confronto in commissione come «aperto e leale». L’opposizione la vede diversamente: Francesca Barracciu che il giorno precedente aveva dichiarato l’indisponibilità del Pd a proseguire la discussione sulla manovra in attesa delle nuove entrate, ieri ha rincarato la dose: «L’assessore non ha mitigato le preoccupazioni sulle entrate che lo Stato non ha ancora inserito nel bilancio. Vorremmo date certi e atti concreti».
 Il presidente della commissione, Paolo Maninchedda, ha osservato: «A chi facciamo male se non approviamo la finanziaria? Alla Sardegna e nessun altro». La tesi di Maninchedda è chiara: si deve andare avanti con la Finanziaria e allo stesso tempo combattere per ottenere quanto ci spetta dallo Stato.
 Dalla Sinistra la bordata più dura: «Non esiste una sia pure minima dotazione di risorse per lo sviluppo dell’isola», ha denunciato il capogruppo di Sel, Luciano Uras, «visto che 1,5 miliardi va per il funzionamento della Regione e 3,2 sono prenotati dalla Sanità». La Spisa, però, su questo non ci sta: «Stiamo lavorando senza polemiche e con determinazione», afferma l’assessore, «in commissione ho ricapitolato le somme destinate a interventi per lo sviluppo, la povertà e il lavoro. Il dettaglio è facilmente leggibile nella legge Finanziaria. Si tratta di cento milioni per infrastrutture e lo sviluppo, sessantacinque milioni per combattere la povertà e altre sessantacinque per contrastare la disoccupazione; cinquantadue per l’agricoltura, 95 milioni per spese correnti, 50 per investimenti, 200 milioni in quattro anni per il Piano straordinario per il lavoro».
 Oggi per la commissione tre audizioni: s’inizia con i segretari di Cgil-Cisl e Uil, poi gli esponenti di Confindustria, Apisardda, Confartigianato, Cna, e infine i rettori delle Università di Cagliari e Sassari.
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura e Spettacoli
Identità, ma senza integralismi
«Il mondo che ho vissuto», l’autobiografia di Umberto Cardia
Domani a Cagliari la presentazione del libro curato dal Centro di studi filologici sardi
 
Nei primi anni Ottanta Umberto Cardia - dirigente del Partito comunista italiano, parlamentare prima nazionale e poi europeo, nato ad Arbatax nel 1921 e morto nel 2003 - scrisse un’autobiografia, «Il mondo in cui ho vissuto». Il libro viene ora riedito dalla Cuec per la cura del Centro di studi filologici sardi diretto da Giueppe Marci e sarà presentato domani a Cagliari nella sala riunioni della Società operaia di mutuo soccorso. Interverrano, insieme con Marci, Gianni Fresu, Silvio Lai e Carlo Manca, coordinati da Aldo Accardo. Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo una parte della prefazione di Joseph Buttigieg, docente alla Notre Dame University (Indiana, Usa) e studioso del pensiero di Gramsci.
di Joseph Buttigieg
 
Umberto Cardia aderì al Partito comunista italiano subito dopo la fine della guerra. Anche se il racconto autobiografico non va oltre il 1940 - fatta eccezione per l’occasionale allusione ad alcuni eventi o esperienze più tarde - è chiaro che la sua riflessione sull’autonomia sarda venne stimolata e informata da idee e teorie che venivano elaborate e discusse nel dopoguerra da leader politici e intellettuali inscritti al Pci. Fu in quegli stessi anni che apparvero i «Quaderni del carcere» di Antonio Gramsci e la familiarità di Cardia con quegli scritti risale quasi certamente a quel periodo. La stretta affinità che Cardia ha sentito rispetto alle idee di Gramsci, in particolare per ciò che concerne la subalternità, il ruolo degli intellettuali nella società, la modernità, il rapporto tra cultura e politica - e soprattutto l’importanza della conoscenza storica nello sviluppo di una coscienza critica - è evidente in queste pagine e in altri scritti. Tutti questi elementi hanno svolto un ruolo importante nella formazione intellettuale di Cardia. In sé, tuttavia, essi non rappresentano l’empatia che, più di qualsiasi ideologia o teoria politica, è la caratteristica saliente della sua concezione del mondo e della vita.
 L’empatia, l’einfühlung, la capacità di condividere, comprendere e concretamente rappresentare le emozioni, le idee, le aspirazioni e le azioni degli altri, questa è una qualità della mente o dell’immaginazione più attenta alle prospettive multiple, ai diversi prismi attraverso cui la realtà è vista ed interpretata. L’empatia sottolinea la specificità, e in Cardia questa si manifesta nel modo più evidente nell’acuta consapevolezza e nella sua ripetuta insistenza sul distinto carattere etno-storico dei sardi e, quindi, del loro modo di guardare il mondo.
 A un livello anche più elementare di particolarità, Cardia è attento anche alle differenze tra i sardi. Per gli abitanti del montuoso interno dell’isola «la costa, la pianura e le loro città, di ieri e di oggi, erano il luogo del servaggio e della signoria straniera, venuta del mare», mentre per coloro che vivevano lungo la costa e in pianura, «il massiccio del Gennargentu era, come il Kilimangiaro per i kenioti, il luogo alto, ma separato, dove gli dei comunicano con l’uomo». Da ragazzo, negli anni della scuola elementare e ben prima di iniziare ad acquisire una coscienza politica, Cardia osserva con orrore l’infelice esistenza dei poveri e viene colpito da un senso di ingiustizia. Nel piccolo comune di Bosa, egli racconta, «ebbi, per la prima volta, sentore che la società, in cui io e la mia famiglia vivevamo tranquilli, se non felici, non era una società di eguali e non era una società giusta». La «povertà senza rimedio» fece una forte impressione su di lui, egli scrive, tanto che, «forse, è la radice delle mie scelte politiche».
 Un forte desiderio di affermare la propria identità può sfociare in asserzioni di differenza che sono difensive, esagerate, recriminatorie. Una politica incentrata sull’identità può favorire una mentalità da assedio, una svolta introversa e lontana dagli altri. La capacità di empatia di Cardia genera l’effetto opposto. Pienamente consapevole del fatto che il sentire autonomista sardo aveva avuto una propensione ad esprimersi in termini isolazionisti, egli elabora un concetto di autonomia appartenente a una forma mentis che, lungi dal prendere le distanze dal resto del mondo, percepisce il proprio posto e il ruolo all’interno della vasta rete di relazioni tra i popoli più diversi che insieme costituiscono la «civitas planetaria». Quando Cardia scrisse le sue riflessioni autobiografiche, i termini «globale», e «planetario» non avevano la risonanza che hanno oggi [...] È importante, tuttavia, tenere a mente l’anno in cui Cardia scrisse le sue riflessioni in merito all’«immenso crogiuolo entro cui sta nascendo, tra tanti dolori e tante sofferenze, l’umanità unificata del prossimo millennio». Era il 1982, lo stesso anno in cui il presidente Usa Ronald Reagan esacerbava le tensioni a livello mondiale con i suoi discorsi sull’«impero del male».
 Sono passati vent’anni da quando la guerra fredda ha vissuto una fine incruenta e, tuttavia, una retorica fatta di divisioni ancora permea la cultura; si suppone oggi che sia uno «scontro di civiltà» a dividere l’umanità. La concezione di Cardia dell’autonomia e della differenza è un salutare antidoto per tutte le visioni del mondo manichee. L’attualità del suo pensiero consiste, appunto, nella proposta per cui l’armonia e la differenza, l’unità e la molteplicità non necessariamente si escludono a vicenda.
 Come sottolinea Giuseppe Marci nelle pagine conclusive del suo volume sulla letteratura sarda, «In presenza di tutte le lingue del mondo», Cardia ci fa «comprendere che esistono anche dimensioni identitarie più ampie, plurime e complesse, di quelle che caratterizzano ciascuna individualità etnostorica e contribuiscono ad allargare i confini delle patrie, piccole o grandi che siano».
 

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