Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 November 2010
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina  
Formaggi, pasta e vino: la dieta dei cent'anni
Si studia l'alimentazione dei 363 sardi che hanno raggiunto il secolo
 
Dieta mediterranea sì, ma con diverse variazioni sul tema. Caglio e latte di capra, per esempio. Formaggio a volontà. Legumi. Ma in quali quantità? Il progetto Akea (A kent'annos) - coordinato da Luca Deiana, direttore della cattedra di Biochimica clinica dell'Università sassarese - si allarga e cerca di scoprire la formula magica della longevità: «Per l'umanità, sarebbe un modello meraviglioso». Intanto si tiene d'occhio la folta pattuglia di centenari (sono 363) che regalano alla Sardegna il primato mondiale.
 
Cronaca Regionale - Pagina 9
La carica dei 363 centenari
Il progetto Akea e l'elisir sardo di lunghissima vita
LORENZO PAOLINI
 
SASSARI Il quesito non è ozioso: ma il caglio di capretto fa parte della dieta mediterranea? In qualche modo, forse, sì. Siamo a Ovodda, due case distanti poche centinaia di metri: ultracentenaria un'inquilina, così pure l'altro. Uno è stato capraro, per anni ha mangiato formaggio che non era - ancora - neanche tale. La mamma di lei invece si è trovata senza latte. Saggezza contadina: si è ovviato facendo mangiare la neonata direttamente da una mammella di capra, presumibilmente perplessa ma consenziente. Alimentazione abbastanza sbilanciata. Eppure oggi sono in buona salute entrambi, hanno varcato il secolo con levità e l'overdose di proteine e grassi di origine animale non gli ha fatto un baffo. Anzi.
OLTRE L'UNESCO «La dieta della longevità sarda accoglie quella mediterranea, specificandola ed esaltando alcuni aspetti». Anche perché, segnala per gli smemorati Luca Deiana (professore ordinario nella facoltà di Medicina, direttore della cattedra di Biochimica clinica e biologia molecolare, alla guida del progetto A kent'annos ), stiamo parlando di alimentazione dei primi del secolo scorso e di persone che hanno vissuto facendo lavoro di muscoli e fatica. Hanno mangiato formaggio anzitutto, senza sprecarne un pezzo, godendosi anche la buccia. Poi pane. Pasta. Carne quando ce n'era, non sempre. Minestrone con legumi. Frutta in dosi modiche, pere e mele, certo non papaya né ribes. Erbe spontanee di campagna. Dolci quasi mai, al massimo per le feste. Per cui gloria all'Unesco che ha inserito nel patrimonio mondiale dell'umanità il regime alimentare di questi lidi. Ma la Sardegna sceglie di differenziarsi. Con qualche diritto. Uno anzitutto: il numero di supervecchi che popolano l'Isola. Sono 363, ma il numero subisce continue variazioni. Qualcuno si accomiata, sicuro di aver fatto lunga opera di testimonianza. Altri entrano in classifica . Ventidue centenari per centomila abitanti, una proporzione mondiale media che oscilla fra i 7 e i 15 per 100 mila. Con uno specifico ormai noto: gli uomini in Sardegna pagano meno dazio delle donne al sesso di nascita. Fra i centenari in vita, maschi e femmine sono quasi in parità. Altrove la proporzione è di un uomo contro 4 (fino a 20, a seconda dei luoghi) donne.
CLUB MONDIALE Ci insidiano solo i vegliardi dell'isola giapponese di Okinawa. Ma dalla Sardegna si avanzano perplessità. «Qui siamo riusciti a mettere insieme 1800 casi di centenari, tutto documentato, controllabile, certificati di nascita e di morte. Altrove va diversamente e le prove francamente non ci sono». Sciolti come neve al sole i casi di remotissime province di Ecuador, Turchia, Pakistan, Russia: «Erano miti ma senza alcuna pezza d'appoggio». Di certo resta in Sardegna l'exploit dell'uomo più vecchio del mondo, rubricato anche dal Guinness dei primati (scacciato dal podio un ragazzino dell'Oklahoma per assenza di prove): Antonio Todde, da Tiana, 113 anni, morto nel 2001. Segue in classifica Giovanni Frau, da Orroli, deceduto a 112 anni e mezzo. La star di oggi è Giuseppina Deidda, da Birori, 111 anni, compleanno a gennaio.
L'EX POLITICO Luca Deiana cita tutto a memoria e si imbestialisce quando non gli sovviene una data. Oggi è uno scienziato che gira come una trottola per il mondo: «Senza presunzione, credo che lo studio di questa eccezionale longevità sia ciò per cui oggi la Sardegna è famosa nel mondo». È stato ragazzo di campagna, ha iniziato giovanissimo, responsabile per le malattie veneree in Clinica dermatologica, allievo del professor Scarpa che lo voleva con sé a Trieste. Nelle vite precedenti è stato sindaco di Perfugas, democristiano di fede morotea - nato con Paolo Dettori e cresciuto con Pietro Soddu e Martino Lorettu - consigliere regionale per quattro legislature, assessore al Lavoro. «La politica mi ha regalato la capacità di mediazione, di trattativa. Oggi mi è utile per cercare di far quadrare il cerchio dei quattrini. Per la ricerca non c'è un centesimo, per fortuna noi siamo riusciti - fra Regione, Stato e istituti di ricerca americani - a tener duro». Mostra con orgoglio i supermacchinari del laboratorio - roba che, a colpo d'occhio, fa qualche milione di euro e si trova di rado tutta insieme - strappati a prezzi di saldo. «Ho contattato direttamente le ditte, ho spiegato che sarebbero state parte di una ricerca d'importanza mondiale, ho trattato con i finanziatori del Max Planck Institute. E così questo sequenziatore del Dna è costato la metà del prezzo reale». Di politica vera e propria però neanche a parlarne: mai più accettata una candidatura, un invito. E se qualcuno chiede in prestito una sua dottoressa di ricerca perché sarebbe un nome bello e presentabile in lista, corre il rischio di farse mandare al diavolo per le vie spicce: «Sono fortunato, su di me non c'è un pettegolezzo dopo vent'anni di attività. Oggi penso di essere molto più utile all'Isola con la ricerca di Akea». Al massimo si prepara per il prossimo ciclo, campagna, orto, vino e olio fatti in casa: «Questa è la dieta mediterranea che protegge, dove non si getta veleno sugli olivi, non si puliscono i campi con i diserbanti, non si inquinano le falde con gli anticrittogamici. Molti dei nostri grandi vecchi bevevano l'acqua direttamente dalla fonte, non c'erano acquedotti allora, e stanno bene».
L'IDENTIKIT Complicato tracciare profili. Andando per le grosse, la gioventù centenaria sarda è fatta da pastori, agricoltori e casalinghe più una piccolissima percentuale di insegnanti, carabinieri e finanzieri. «Gente che a scuola è andata poco ma a 102 anni sa tantissimo delle leggi della natura, ben più di un laureato». Prima di geni e cromosomi, Deiana segnala un filo rosso che legherebbe tutti: «Hanno grande positività, sono ottimisti, hanno buon senso, spiritualità, credono nella vita e non rifiutano gli altri. Erano in sintonia con l'ambiente in cui vivevano. Quando parlano di sé, dicono tutti la stessa cosa: lassù si devono essere dimenticati di me». Quell'equilibrio scritto nel Dna (lui dice «programmati per vivere più di cent'anni», e fa pure un po' di paura) è il filtro che ha consentito di distillare le giuste quantità di quel che era disponibile.
UN SECOLO A TAVOLA Più attenti dei cuochi-star in voga nel miscelare gli ingredienti, grassi compresi. Carne e pane, fagioli e pasta: quasi in parità. Un bicchiere di vino? Si beve eccome e un esperimento fatto su cellule in laboratorio ha dimostrato che, anche su un vetrino, un buon rosso fa la sua porca figura. Formaggio? Eccetto chi non tollera il latte, tutti. E poi via a bruciare calorie fra discese ardite e risalite. «Per carità, anche la palestra fa bene. Ma quello era proprio uno stile di vita radicalmente diverso». Adesso sta partendo una grande ricerca che mette insieme una cinquantina di specialisti (medici, biologi, demografi), più facoltà universitarie (Medicina, Agraria e Veterinaria), gli Istituti di igiene di Cagliari e Sassari, il Cnr. L'idea è di definire, dal punto di vista chimico e biochimico, le quantità che entrano nella formula della dieta della longevità. Deiana racconta di aminoacidi, proteomica e genomica. Volgarizzando assai, la ricerca tenta di svelare uno dei misteri più ghiotti, il segreto non di Fatima ma della vita: «Se riuscissimo a scoprire perché riescono a vivere bene più di cent'anni, quel modello potrebbe essere di grande aiuto per l'umanità». Neanche i dati sull'aumento delle demenze, legati alla speranza di vita che cresce, lo preoccupa: «Tra i centenari sardi che seguiamo, il 70 per cento è in perfetta o buona forma. Molti hanno carenze enzimatiche, sono portatori di favismo, ma questo non gli ha impedito di varcare il secolo»
IL GRANDE ARCHIVIO Centinaia di cartelle cliniche, referti di esami di laboratorio e più prosaici necrologi ritagliati dai quotidiani. Il sistema funziona in più fasi. C'è un laboratorio mobile (anche qui grande sconto della Fiat, firmato Sergio Marchionne in persona) con biologi e medici che batte a tappeto i 377 Comuni della Sardegna. Dove c'è qualche lupo grigio, ci sono loro. È previsto il consenso informato per fare gli esami del sangue, poi c'è un superquestionario (roba da due ore e mezza) sulla tua vita passata, ed essendo centenari c'è tanto da dire. Mese dopo mese, le cartelle crescono. E quando qualcuno muore (perché sembrerà strano ma talora capita) viene pinzato il certificato del Comune. «È un patrimonio di scienza che non possiede nessun altro. Quando arrivano i giornalisti da ogni parte del mondo, stentano a crederci». Medicina e storie di vita. Si leggono i valori del glucosio nel sangue. Ma c'è anche il referto della nonnina di Arzana: a 102 anni è caduta dall'albero delle noci, si è beccata una frattura, ma si è ripresa tanto da offrire ai cronisti della Bbc la lattuga tagliata con la leppa che teneva amabilmente nascosta nella sottogonna.
QUESTIONE ANTROPOLOGICA Un'Isola che rispetta i vecchi, dove ogni anziano è tzio e i fatti di sangue stanno rispettosamente alla larga da queste sequoie ambulanti. Deiana è convinto che tutto questo abbia un qualche ruolo. E le rapine con schiaffoni ai danni di inermi novantenni, calci e pugni ad ammalati per convincerli a tirar fuori i due soldi risparmiati? «Chi picchia i vecchi, è fuori dalla società sarda, e forse sarebbe giusto non dargli una seconda possibilità». La gran parte dei suoi ragazzi comunque è al riparo: sta in famiglia, non conosce ospizi e cattive maniere. «Questa è un'isola che rende centenario anche chi sardo non è. Ho appena conosciuto una signora che va per i cento, immigrata e sanissima». Per converso, i sardi che vanno all'estero si portano dietro il loro personalissimo ed eccezionale corredo. «L'ultimo che abbiamo visto era un signore di Collinas che aveva fatto fortuna e viveva a Saint-Tropez. Quando siamo andati a visitarlo con il laboratorio mobile aveva 109 anni». Aveva servito chissà quale regina, piano piano aveva messo da parte una fortuna. Villa sul mare, giardino. E orticello, come da programma. E gli ortaggi della signora Obama alla Casa Bianca non erano ancora di moda.
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 31
Ospedale veterinario, nuovi ostacoli
Sassari. La Commissione comunale all'Urbanistica congela la concessione edilizia
 
Palazzo Ducale congela la concessione edilizia per l'ospedale veterinario dell'Università di Sassari. Ieri mattina la Commissione comunale all'Urbanistica avrebbe dovuto dare il via libera alla richiesta di Veterinaria per la concessione edilizia in deroga, ultimo tassello burocratico per far partire la costruzione dell'ospedale veterinario che salverà la Facoltà dalla chiusura.
Nonostante il parere favorevole degli uffici tecnici, la Commissione ha deciso di far slittare la votazione della pratica alla prossima settimana per avere il tempo di studiare meglio le carte.
A instillare il dubbio sulla reale portata della pratica è stato il consigliere del Pdl, Giovanni Fadda, ex assessore all'Urbanistica nella Giunta Campus: «C'è la necessità di capire meglio quali siano le reali intenzioni dell'Università, in quale tempi intende realizzare il progetto e se ha i soldi necessari per portar a termine le opere - ha spiegato Fadda -. Non vorrei che, come successo nel caso dell'ampliamento dell'ospedale Santissima Annunziata, l'ente che costruisce cambiasse destinazione d'uso alle opere una volta ottenute le autorizzazioni per costruire».
Il presidente della Commissione, Giampaolo Mameli, d'accordo con gli altri commissari, ha accolto la richiesta di Fadda di far slittare la discussione per dare il tempo a tutti i consiglieri di visionare con calma la pratica.
La richiesta dell'Università è stata presentata nell'aprile scorso: dopo sette mesi ha ottenuto l'ok degli uffici tecnici ed è approdata in commissione Urbanistica, per incagliarsi. L'Ateneo, sulla base di un progetto del 2006, ha chiesto la concessione edilizia in deroga per la costruzione di cinque edifici al posto dei tre previsti inizialmente.
La modifica riguarda solo la dislocazione delle strutture nel lotto di terreno, senza nessun aumento di volumetrie. In quegli edifici sarà attivato l'ospedale veterinario indispensabile per consentire alla Facoltà di medicina veterinaria, l'unica in Sardegna, di continuare a esistere. Il ministero per l'Università è stato categorico: entro il 2013 la facoltà sassarese deve ottenere la certificazione dell'Eaeve, l'istituzione preposta dalla Commissione europea per il controllo della qualità della formazione veterinaria, o sarà cancellata dalla mappa delle università italiane.
Per ottenere questa certificazione, la facoltà sassarese deve dotarsi entro due anni di un ospedale veterinario, un'azienda zootecnica e un mattatoio.
L'appalto da otto milioni e mezzo di euro è già stato assegnato all'impresa Novaco, ruspe ed escavatori hanno già i motori caldi, si aspetta solo la concessione edilizia per dare il via ai lavori.
VINCENZO GAROFALO
 
3 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società -Pagina 55
Dal teatro Massimo all'Università
Salgono in cattedra Rossi, Bergonzoni & Co.
 
Cosa succede se in cattedra salgono Paolo Rossi e Alessandro Bergonzoni? È una stretta forma di collaborazione quella nata tra il Teatro Stabile della Sardegna e la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Cagliari. Attraverso un ciclo di seminari e lezioni di teatro che mirano a far luce su tutto ciò che concorre allo studio, alla preparazione e alla messinscena di uno spettacolo, lo Stabile - parallelamente all'inizio della stagione di prosa 2010-2011 al teatro Massimo e con il supporto dell'assessorato al Turismo della Provincia - ha avviato un percorso formativo per avvicinare gli studenti al linguaggio teatrale.
È accaduto con Serena Sinigaglia, regista di Nozze di sangue di Lorca e con Guido De Monticelli, regista di Storie a mare! e direttore artistico dello Stabile. Mercoledì primo dicembre sarà la volta di Paolo Rossi che alle 17 nell'aula magna del Corpo aggiunto parlerà a ruota libera con gli studenti, partendo dai temi affrontati durante lo spettacolo Il Mistero buffo di Dario Fo - nell'umile versione pop (in scena il 30 alle 21 al Massimo e in replica il giorno). Martedì 7 alle 17 nell'aula magna Motzo a salire in cattedra sarà Alessandro Bergonzoni (sul palco del Massimo il 7 e l'8 alle 21 con Urge ).
Le lezioni di teatro proseguiranno il 14 gennaio con Massimiliano Civica (Teatro Stabile dell'Umbria), protagonista sulle scene di Un sogno nella notte dell'estate , liberamente tratto da Shakespeare, musica di Mendelssohn, poi l'8 febbraio toccherà a Veronica Cruciani, regista, attrice, drammaturga, tra le più apprezzate figure del teatro di nuova generazione ( Il ballo delle anime ) e il 23 a Marco Martinelli regista e attore dell' Avaro di Molière (per il Teatro delle Albe). Ingresso libero per tutti gli appuntamenti. Informazioni sul sito www.teatrostabiledellasardegna.it, telefono 070/ 6778121-28.
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 24
Università
Ricerca e innovazione tecnologica: la Regione approva 89 progetti
 
Una pioggia di denari è in arrivo per la ricerca. Sono stati approvati dalla Regione 89 progetti di ricerca e di innovazione tecnologica destinati all'Università di Cagliari.
All'assessorato della Programmazione è stata siglata, infatti, una convenzione sui progetti di ricerca di base. L'iniziativa rientra nell'ambito di un primo bando regionale, per un'assegnazione totale di circa sei milioni di euro.
I progetti sono indirizzati su quattro macroaree tematiche. Queste comprendono le biotecnologie, la tecnologia della salute, i beni culturali, i digital media e internet.
Sempre nell'ambito della stessa legge un'altra linea di intervento è rappresentata dalla cosiddetta premialità per la ricerca.
Sono stati attribuiti circa un milione di euro ai progetti dei docenti e dei ricercatori che hanno ottenuto valutazioni positive in campo internazionale. Lo scopo della premialità è quello di sostenere la capacità progettuale al fine di favorire l'inserimento delle ricerche in reti di carattere internazionale e nazionale.
Ma non è ancora tutto: entro la fine dell'anno è prevista anche la pubblicazione di un bando sulla ricerca di base su tematiche aperte e orientate. Su questo bando si sta attualmente lavorando d'intesa la Consulta regionale per la ricerca scientifica. In questo caso l'importo stanziato è pari a 19,4 milioni di euro.
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 29
Parco della musica e Campus, ecco i soldi
Dalla Regione 11 milioni di euro per l'opera di piazza Giovanni XXIII e il residence diffuso a Castello
 
Sei milioni per far vivere il Parco della musica. E altri cinque milioni per riqualificare i palazzi del centro storico e trasformarli in campus universitario diffuso e potenziare le imprese della new economy e new media attraverso il progetto “Smart business factory”. L'inaugurazione dell'area verde è prevista per marzo, ma per far diventare il parco un laboratorio artistico, ieri mattina, è stato avviato il «tavolo di concertazione» tra la Regione e il Comune di Cagliari per l'attivazione dei progetti di sviluppo urbano inseriti nella delibera della Giunta regionale che programma la realizzazione di diverse infrastrutture.
FINANZIAMENTO I soldi arriveranno in tre anni e serviranno «per rendere produttiva l'opera di piazza Giovanni XXIII», spiega l'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa, che ha discusso del progetto insieme al sindaco, Emilio Floris, alla dirigente comunale Ada Lai e al sovrintendente del teatro Lirico Maurizio Pietrantonio.
«Questi soldi e questi progetti», sottolinea Floris, «ci consentiranno di fare della musica l'elemento trainante per la città di Cagliari e l'intera Isola. E riusciremo anche a rilanciare il teatro e non solo: anche il Conservatorio potrebbe essere potenziato e migliorato dal punto di vista estetico». Per il sindaco bisogna essere pronti a offrire le «nostre eccellenze» quando finirà la crisi.
CAMPUS Ma l'assessore La Spisa e il sindaco hanno anche valutato l'avvio del progetto “Campus naturale” che prevede la riqualificazione di particolari edifici dei rioni storici, da destinare a residenze universitarie. Il prossimo passo riguarderà la stipula dell'accordo di programma, per dei progetti che potrebbero vedere la luce già entro l'anno.
MOLENTARGIUS Come a breve potrebbe essere convocato anche un tavolo per parlare del futuro del Parco di Molentargius.
Anche in questo caso potrebbero arrivare nuovi finanziamenti in grado di far decollare una volta per tutte l'area umida a ridosso del Poetto. ( m.r. )
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Fondi per l’innovazione tecnologica
Università, 6 milioni dalla Regione per 89 progetti di ricerca
Nuovo bando anche per nanotecnologie e digital media
 
CAGLIARI. Sei milioni di euro, stanziati dalla Regione, per la realizzazione di 89 progetti di ricerca e innovazione tecnologica promossi dall’università di Cagliari. È il risultato di un convenzione sui progetti di base siglata giovedì negli uffici dell’assessorato regionale alla Programmazione, in base alla legge regionale sulla “Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna”. Una seconda linea di intervento riguarda la premialità per la ricerca: in questo caso lo stanziamento, destinato a ricercatori e docenti che negli ultimi anni hanno ottenuto positivi riscontri in campo internazionale, è di un milione di euro. Inoltre è stato pubblicato un ulteriore bando che premierà ricerche su biotecnologie e nanotecnologie, biomedicie e tecnologie della salute, digital media e internet del futuro, beni culturali e ambientali. I progetti sono in fase di valutazione e gli esiti si conosceranno nei primi mesi del 2011.(p.s.)
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Etnomusicologia: workshop da giovedì all’Unla
 
ORISTANO. Sarà l’etnomusicologia la protagonista delle nuova iniziativa proposta dal Centro servizi culturali Unla. Giovedì alle 17,30 inizierà il workshop “Introduzione all’etnomusicologia”, curato da Ignazio Macchiarella dell’Università di Cagliari e da Marco Lutzu del Conservatorio di Cagliari. Il workshop si terrà nei locali del Centro servizi culturali. Le prime due lezioni si terranno il 25 novembre e il 4 dicembre dalle 17,30 alle 20,30); le altre il 13 e 15 dicembre dalle 16 alle 19. Le persone che intendono partecipare al corso (accessibile a chiunque) dovranno essere iscritte al Centro servizi culturali.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 41 - Cultura e Spettacoli
«Bolle» di raggi gamma nella galassia: scoperta di una scienziata sarda
Le ha individuate Simona Murgia, fisico cagliaritano attualmente alla Stanford University negli Usa
GIUSEPPE CENTORE
 
CAGLIARI. Guardate la foto a destra, non è uno scherzo del computer ma la riproduzione fatta dalla Nasa di una delle ultime scoperte che riguardano il nostro Universo. È merito del telescopio Fermi, strumento in orbita da due anni che ha rivelato una struttura inedita nella nostra galassia: due enormi “bolle” che si estendono a nord e a sud del centro galattico per 25mila anni luce. Le bolle sono di raggi gamma, la forma di luce con più elevata energia nell’universo, e la loro scoperta si deve anche a una ricercatrice sarda. Simona Murgia, 41 anni, studi al Pacinotti di Cagliari, laurea in Fisica sempre in Sardegna e poi un curriculum che l’ha portata prima all’Università del Michigan e poi alla Stanford University, l’ateneo californiamo fucina di premi Nobel. Da Palo Alto dove risiede, qualche decina di miglia a sud di San Francisco, Simona, sposata con un canadese fisico teorico esperto di raggi gamma, racconta dell’importanza della scoperta, che apre prospettive incredibili sulla natura e la struttura dell’universo.
 «Queste immense strutture (forse di dimensioni grandi quasi quanto la nostra galassia) sono state viste per la prima volta nei dati del Fermi, il telescopio spaziale di grande area per raggi gamma in ordita da due anni. Nonostante le loro dimensioni, e il fatto che probabilmente sono presenti da milioni di anni, non erano mai state viste prima perchè gli strumenti che hanno preceduto l’invio del Fermi non erano abbastanza potenti da rivelarle. Per noi è stata una sorpresa trovarle. Queste strutture non sono facili da identificare perchè sono parzialmente nascoste da una “nebbia” molto luminosa di raggi gamma emessi dalla Via Lattea. Solo dopo che questa “nebbia” è stata rimossa, appaiono nella loro integrità. La loro origine non è conosciuta, ma sono due le spiegazioni abbastanza plausibili. La prima ipotizza che siano state gonfiate molto tempo fa da un getto di particelle emesse dal buco nero al centro della Via Lattea; l’altra possibilità è che queste strutture siano state create in un periodo di formazione di stelle molto intenso».
 Simona lavora a questo progetto da un anno, insieme a un team di scienziati divisi tra varie sedi; l’Italia ha avuto un ruolo fondamentale nel programma perché parti del telescopio rilevatore di raggi gamma sono state realizzate a Pisa. È ricercatrice a contratto alla Stanford da sette anni, e da tre risiede in California, prima era al Fermi Lab di Chicago. «Ci vorranno ancora sei mesi, massimo un anno per completare gli studi su queste bolle; procediamo in parallelo con il team del professor Finkbeiner di Harvard, ma il nostro obiettivo è cercare e analizzare dei dati per trovare segnali di materia oscura». E qui si entra nel mondo magico dell’astrofisica, dove le speculazioni scientifiche, e poi le ricerche aprono campi e prospettive infinite. «Nell’universo tre quarti della materia non è da noi registrata: la materia che vediamo, sotto forma di stelle e gas è solo un quarto della materia di cui è composto l’universo: ciò lo deduciamo dagli effetti della gravità: il resto ci è ignoto, ma sappiamo che c’è. Il nostro lavoro è cercare di capire di cosa è fatto quell’universo che non vediamo. Questa materia oscura è visibile ai raggi gamma, ma non l’abbiamo ancora trovata, pur sapendo per certo che esiste perché ci sono tante cose che emettono gamma». Da Paolo Alto la Sardegna è lontanissima. «Ci torno due volte l’anno per le vacanze, ho tanti amici e mi sento con i colleghi dell’Università, ma non c’è possibilità di un mio rientro professionale. La mia vita ha preso una direzione inaspettata; mi auguro che tanti sardi possano dopo la laurea fare una esperienza di lavoro all’estero. Volevo capire come si faceva scienza all’estero e sono stata fortunata, ho trovato ambienti aperti, stimolanti, che responsabilizzano i giovani, messi senza remore nei posti di primo piano». La Sardegna, e il mondo accademico italiano, senza metafora, sono lontani anni luce.
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Attualità
LE CURIOSITA’
Università, meno iscritti ma aumentano i lettori
 
 ROMA. Matrimoni in crisi, iscrizioni universitarie in calo, giovani lettori in aumento e cinema per il tempo libero. Dalle risposte ai questionari dell’Istat emerge anche il quadro sociale di un Paese che vive tutte le contraddizioni del suo tempo. Ad esempio, le nozze in chiesa sono le più diffuse (62, 5 per cento, in prevalenza al Sud), ma il 2009 registra un calo di matrimoni celebrati, circa 16mila in meno rispetto al 2008. Ad aumentare invece, sono i divorzi (+7,3 per cento, 54.351 nel 2008) e le separazioni (+3,4, pari a 84.165), preferita la consensuale. I figli minori coinvolti sono 26.592 nei divorzi e 65.727 nelle separazioni e l’affido condiviso viene scelto in oltre sei casi su dieci di divorzio (era la metà nel 2007) e in oltre otto su dieci di separazione.
 In crisi è anche il mondo universitario che nell’ultimo anno accademico segnala 11mila iscritti in meno.
 Tra i dati inaspettati invece, c’è l’altissima percentuale di lettori tra i giovanissimi: il 71,3% per cento nella classe di età 11-14 anni, con un balzo rispetto al 64,7 del 2009. Legge almeno un quotidiano a settimana il 55 per cento delle persone (soprattutto gli uomini) e il 46,8 si dedica alla lettura di libri (in particolare le donne). Cresce anche l’uso di internet: sfiora il 50 la percentuale di popolazione connessa alla rete.
 Il pc è utilizzato soprattutto tra i 15 e 19 anni, ma anche gli over 65 si danno da fare. Nel tempo libero infine, due terzi degli italiani scelgono il cinema, seguito da visite a musei e mostre. (a.d’a.) 

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