Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 November 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
       
L’UNIONE SARDA
01 - «No Gelmini Day», la voce si alza da oltre cento città
02 - L'ira degli studenti: vogliamo un futuro
03 - Sassari. Diritto allo studio: gli studenti scendono in piazza
04 - Sassari. «Ateneo è in ginocchio» Critiche anche all'Ersu
05 - Erasmus, viaggi e studenti
06 - “Alfieri del lavoro” tre studentesse sarde
07 - Villasimius. Incursioni barbaresche, studiosi a confronto

LA NUOVA SARDEGNA
08 - Ricercatori. Appello al rettore: «Voti contro Gelmini» 
09 - La scuola in rivolta si allea col mondo dei pastori
10 - Sassari. Duemila in marcia contro la riforma
11 - Olbia. Studenti in piazza contro la Gelmini 
12 - Dibattito. Salvare l’acqua
13 - Scienze politiche. Democrazia paritaria al convegno Amistantzia
14 - Carbonia. Tempi brevi per il gruppo di Azione costiera 
  

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
    
  
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda / Attualità - Pagina 7
Manifestazioni. Duecentomila tra studenti e precari si mobilitano in tutta Italia. Solidarietà dai rettori di Roma e Trieste
«No Gelmini Day», la voce si alza da oltre cento città
A Catania occupata la facoltà di Lettere, a Pisa cariche della polizia, danni a Milano
ROMA Liceali, universitari, ricercatori, precari. In decine di migliaia ieri sono scesi in piazza in tutta Italia per protestare contro le riforme Gelmini e in difesa dell'istruzione pubblica. L'occasione è stata la Giornata internazionale di mobilitazione studentesca per il diritto allo studio che ha coinciso con lo sciopero dell'intero settore della conoscenza - dalle materne agli enti di ricerca - proclamato dalla Flc-Cgil (3,8% di adesioni secondo il ministero) e con le astensioni dal lavoro decise da un altro paio di sigle sindacali minori.
I NUMERI Duecentomila studenti in corteo in oltre cento città è il bilancio di Rete degli studenti e Unione degli universitari, due delle associazioni che, assieme a Unione degli studenti, Link-coordinamento universitario, Rete universitaria nazionale e Federazione degli studenti, hanno organizzato la protesta. Un movimento variegato che se a Palermo è riuscito a costituire un coordinamento che sotto il cappello "Studenti indisponibili" raccoglie diverse sigle, tutte vicine alla sinistra, non ha ancora trovato ovunque una sintesi visibile come è stata, ad esempio, la recente Onda.
LA GELMINI E poco importa agli studenti se il ministro Gelmini ha liquidato la protesta come una riproposizione di «vecchi slogan» da parte di «chi vuole mantenere lo status quo ed è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento». «Bisogna avere il coraggio di cambiare. È indispensabile proseguire sulla strada delle riforme» ha detto il ministro. E a conferma della volontà di andare avanti è arrivata la notizia che il ddl di riordino del sistema universitario andrà in aula la prossima settimana, con la crisi di Governo e senza copertura finanziaria.
MANIFESTAZIONI Intanto, però, ieri il dissenso si è fatto sentire, ancora una volta. A Milano, dietro allo striscione "Siamo tutti sulla torre. Diritti per tutti", hanno sfilato studenti delle superiori e delle università per il "No Gelmini Day"; numerose scritte con vernice spray sono state lasciate sulle vetrine di banche e negozi; la vetrina della filiale di Banca Fideuram, in corso di Porta Romana, danneggiata a colpi di mazza. Secondo il vicesindaco Riccardo De Corato il corteo avrebbe causato danni per circa 150 mila euro.
A ROMA Nella Capitale a fianco degli studenti si è schierato il rettore della Sapienza, Luigi Frati, che ha salutato i ragazzi concentrati a piazzale Aldo Moro: «Penso che il disagio dei giovani rispetto a un futuro così incerto sia giustificato e lo rispetto». Anche a Trieste il rettore, Francesco Peroni, ha preso parte per un tratto al corteo, ricordando che «battersi per il diritto allo studio significa battersi per l'eguaglianza». A Torino sono stati occupati dagli studenti alcuni binari della stazione di Porta Nuova e Palazzo Campana, storica sede universitaria dove prese le mosse, nel novembre del '68, il movimento studentesco. A Firenze circa 5.000 persone secondo la Cgil (2.500 secondo la questura) hanno partecipato al corteo; folta la rappresentanza di ricercatori, che hanno sfilato in camice bianco.
TENSIONE A PISA Momenti di tensione a Pisa quando nei pressi della sede di Confindustria un gruppo di studenti medi si è staccato dal corteo e ha provato a forzare il blocco della polizia per raggiungere la sede. Gli agenti hanno contenuto l'azione con una carica di alleggerimento; due persone, tra cui una studentessa, sono rimaste contuse. «Non pagheremo i bunga bunga del Governo» hanno gridato gli studenti napoletani mentre nelle Marche un gruppo di universitari della "Carlo Bo" hanno percorso a piedi cento chilometri, da Urbino a Ancona, per partecipare alla manifestazione nel capoluogo. A Palermo 7.000 persone hanno partecipato al corteo (che ha fatto registrare lanci di uova e un'irruzione all'interno del Senato accademico) mentre a Catania è stato occupato l'ex monastero dei benedettini che ospita le facoltà di Lettere e di Lingua straniere.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Attualità - Pagina 7
L'ira degli studenti: vogliamo un futuro
Nell'Isola sit-in e cortei con le bandiere dei pastori: siamo con voi
La Giornata mondiale per il diritto allo studio unisce idealmente tutti gli studenti della Sardegna, da Cagliari a Sassari, passando per Oristano e Nuoro. È l'occasione per gridare, ancora una volta, il «no alla riforma Gelmini e ai tagli del Governo all'istruzione pubblica», in un'unica protesta che attraversa l'Italia, contemporaneamente in cento piazze diverse, proprio nel giorno in cui si commemora l'eccidio degli studenti cecoslovacchi, firmato nel '39 dai nazisti. Un mercoledì 17 che per la Flc-Cgil è diventato, a Cagliari, un giorno di sciopero ma soprattutto l'ennesimo segnale che la ribellione della scuola pubblica non si ferma. E agli studenti delle superiori, ieri si sono uniti anche universitari e ricercatori, minacciati dallo stesso destino.
NEL CAPOLUOGO A Cagliari non ci sono migliaia di studenti come a Roma o Milano ma quelli presenti (300, forse 400) fanno arrivare la loro voce dentro i palazzi di governo, prima sotto il Consiglio regionale poi davanti al Municipio. Un corteo colorito anche dalle bandiere azzurre del Movimento dei pastori sardi (presenti anche a Nuoro e Sassari), uno dei simboli della crisi che attraversa l'Isola. «I pastori sono con noi», gridano gli studenti mentre il serpentone muove i primi passi da piazza Garibaldi, dirigendosi in via Roma e da lì in piazza del Carmine, meta finale della manifestazione. «Siamo contenti di essere qui in piazza con loro - gli fa eco un rappresentante del Mps - perché la crisi dell'istruzione si ripercuote anche sul mondo del lavoro e sulle future generazioni». In mezzo al corteo anche qualche docente, che non dice il nome, «perché dopo più di 20 anni insegno in due scuole e rischio di perdere il mio lavoro». E non è vero che gli studenti non sono bene informati: «Hanno tagliato tutto, non se ne può più».
LA DENUNCIA Tagli alla scuola pubblica «per salvare le private», aggiunge una ragazza universitaria mentre distribuisce un volantino in piazza Del Carmine. «In un Ateneo che conta circa 37 mila iscritti, i nostri amministratori con 20 milioni di euro finanziano il college Sant'Efisio, una struttura ecclesiastica a partecipazione privata, dove ci sono 4 iscritti, piuttosto che finanziare la disastrata Università pubblica, dove le case dello studente stanno cadendo a pezzi, i servizi sono scadenti e si contano solo mille posti letto, in una città dove è grave il problema degli affitti in nero».
RETE 29APRILE I ricercatori cagliaritani fanno sapere che «aderiscono allo sciopero per ribadire tutta la contrarietà del mondo universitario alla riforma Gelmini, che mette in grave pericolo non solo la qualità ma la stessa esistenza dell'università pubblica statale». Ieri, durante un'assemblea in Rettorato, hanno rilanciato le loro rivendicazioni, «veri investimenti e non promesse di finanziamenti che sono ben inferiori ai tagli previsti per il 2011 che porteranno al dissesto finanziario delle università pubbliche», il ripristino delle borse di studio ridotte di ben 200 milioni, l'abolizione dei tagli al fondo universitario e del blocco del turn over. «Naturalmente, non ultimo, il ritiro del disegno di legge Gelmini - aggiunge Valentina Onnis, referente della rete 29 Aprile - noi ricercatori andremo avanti nelle nostre azioni di protesta, attenendoci strettamente ai compiti previsti dalla legge e quindi non tenendo lezioni, fino a che il ddl non sarà modificato. Chiediamo al Rettore di dissociarsi pubblicamente dalle posizioni della Crui la quale spinge per l'approvazione della riforma e che ha recentemente chiesto un cospicuo finanziamento degli atenei privati. E ancora di manifestare il forte dissenso presente nell'ateneo che rappresenta, modificando il sito internet www.unica.it in maniera idonea a spiegare le ragioni del malcontento e della protesta in atto».
DALLA SARDEGNA La cronaca delle proteste nell'Isola arriva dall'Unione degli studenti sarda: «Questo 17 novembre non è stato come l'8 ottobre scorso, ma ci siamo fatti sentire lo stesso ovunque: a Oristano sit-in in piazza Eleonora, a Olbia corteo da piazza Crispi: qui la pioggia non ha fermato gli studenti che si sono recati al Comune e alla Provincia per chiedere risposte sulle condizioni precarie dell'edilizia scolastica e più in generale sul diritto allo studio».
CARLA RAGGIO
 

3 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari Pagina 7026
Sassari. A migliaia da tutta la provincia contro i tagli all'università e alla scuola pubblica
Diritto allo studio: gli studenti scendono in piazza
Tagli all'Università: nell'ateneo sassarese sono a rischio più di mille borse di studio. Nuovi tagli e nuove proteste, ieri in piazza si manifestava ancora: contro la finanziaria che scippa i soldi alla scuola pubblica, contro le sforbiciate ai fondi destinati alla ricerca, ma anche a quelli che tutelano il diritto allo studio per i ragazzi meritevoli e bisognosi. Ovvero, quelli che sono bravi e poveri e all'inizio dell'anno accademico fanno richiesta all'Ersu, ente regionale per il diritto allo studio, per avere un aiutino.
Quest'anno dovrebbero essere elargiti in favore degli universitari meritevoli quasi duemila e ottocento assegni, ma le casse svuotate dai tagli dell'ultima manovra del Governo, ne garantiscono molte di meno, anzi, poco più della metà. In piazza ieri si lottava per questo e non solo.
I ricercatori hanno indossato un camice bianco e si sono messi in marcia. Al loro fianco c'erano centinaia di studenti, matricole e veterani irriducibili, ma anche molti studenti delle scuole superiori, arrivati da tutta la provincia.
In molti armati di striscioni, cartoncini e lenzuola che riportavano le frasi tormentone di cortei che si ripetono ormai da mesi. In occasione della giornata nazionale per il diritto allo studio, i giovani sassaresi, hanno gridato ancora una volta la loro rabbia nei confronti dei ministri Maria Stella Gelmini e Giulio Tremonti, colpevoli, di aver alleggerito i finanziamenti alla scuola pubblica, di aver dato vita a una riforma che penalizza il diritto allo studio.
Insieme agli universitari, c'erano anche alcuni professori degli istituti superiori, perché i tagli al mondo dell'Istruzione viaggiano su un binario solo. I manifestanti si sono dati appuntamento alle nove del mattino in piazza Università, lì ha avuto inizio il corteo che si è snodato per le vie del centro fino ad arrivare sotto la statua di Vittorio Emanuele in piazza d'Italia. Il mondo della scuola è rimasto così, sospeso, sotto la pioggia, a rivendicare un diritto allo studio che riforma dopo riforma sente sempre meno sicuro.
M. C.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Attualità - Pagina 7
sassari
«Il nostro ateneo è in ginocchio» Critiche anche all'Ersu
SASSARI Circa cinquecento studenti degli istituti superiori e dell'università hanno sfilato ieri in corteo per le vie del centro di Sassari per protestare contro i tagli del Governo e della Regione e contro il disegno di legge Gelmini.
Gli studenti si sono dati appuntamento alle 9 in piazza Università e, scandendo slogan contro il Governo e il ministro Gelmini, hanno fatto un sit-in in piazza Italia. «Non ci ruberete il futuro», hanno urlato. «Protestiamo per il taglio dei fondi destinati alle Università, per la chiusura di molti corsi di laurea, per il taglio del fondo nazionale per le borse di studio e dei fondi regionali destinati all'Ersu». Fra i motivi del malcontento anche la scelta dell'Ersu di intitolare la nuova sala conferenze a Francesco Cossiga: «Quella sala doveva essere dedicata alla memoria delle vittime del crollo della casa dello studente dell'Aquila».
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 25
Erasmus, viaggi e studenti
Il viaggio come scoperta, come conoscenza di nuovi luoghi e culture, con le quali confrontarsi a attraverso queste arricchirsi. Ne sanno qualcosa gli studenti Erasmus che su questo tema stasera presenteranno dei testi estratti da libri della propria letteratura. Un incontro in cui gli universitari cagliaritani potranno conoscere e approfondire l'interazione linguistica con i giovani ospiti del progetto internazionale. L'appuntamento è per le 19 all'Hostel Marina, in piazza San Sepolcro 3. Dopo un aperitivo d'accoglienza, spazio al reading e alla presentazione del progetto "Library", un'iniziativa ideata dall'associazione Esn, che vedrà a breve la realizzazione di una libreria destinata agli studenti stranieri e ai soci. (st. co.)
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca Italiana - Pagina 9
Le ragazze sono di Alghero, Cagliari e Nuoro
Roma, “Alfieri del lavoro” tre studentesse sarde
Meritocrazia ed eccellenza. Tre studentesse sarde, in una rosa di 25 allievi, sono state insignite del titolo di "Alfieri del Lavoro". Impegno nello studio e forte senso del dovere alla base del premio consegnato, ieri al Quirinale, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, all'algherese Giulia Calvani, terza classificata, a Francesca Cau di Cagliari, e alla nuorese Federica Duras.
Il riconoscimento è stato conferito ai tre "cervelli" isolani, in occasione della consegna delle onorificenze ai Cavalieri del Lavoro.
Nel dettaglio, la medaglia di bronzo se l'è aggiudicata una ragazza che si è distinta per la poliedricità dei suoi studi. Infatti la Calvani, classe 1991, dopo aver conseguito con la media del 9,5 il diploma linguistico, si è iscritta alla Facoltà di Medicina e Chirurgia e si diletta nel tempo libero in corsi di taglio e cucito e nella lettura di autori classici e contemporanei.
La scelta universitaria di Francesca Cau è ricaduta invece su Lettere e Filosofia, quasi a voler chiudere un percorso di studi coerente con il liceo classico che ha frequentato con successo e ottimi risultati. Tra le passioni della cagliaritana, il disegno il nuoto, il cinema e l'archeologia. Passione, quest'ultima, per cui ha partecipato agli scavi organizzati dal Ministero per i Beni Culturali a Cagliari.
Infine, il dodicesimo posto è stato occupato dalla Duras, ventenne, che nel suo curriculum può vantare una formazione classica. Seguita dall'iscrizione a "La Sapienza", dove studia Astrofisica. Anno fortunato per lei, visto che ha già ricevuto il 2°premio dal Lions Club per un tema sulla Cittadinanza umanitaria. (redami)
 
 
7 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari - Pagina 57
Villasimius
Incursioni barbaresche, studiosi a confronto
Note storiche su Capo Carbonara. Di questo si parlerà oggi alle 17,30 al centro culturale di Villasimius con gli studiosi del Cnr guidati da Giovanni Serreli e Maria Grazia Mele. Nella circostanza saranno presentati al pubblico documenti d'epoca che descrivono le conseguenze di un terremoto che 1616 si abbatté sul territorio. Ma anche i relativi problemi della ricostruzione e le cause legali per gli appalti, le incursioni barbaresche sulla costa e l'arretramento dell'abitato.
La serata sarà anche l'occasione per la presentazione degli atti del convegno internazionale di studi «Contra Moros y Turcos: Politiche e sistemi di difesa degli Stati Mediterranei». Un dibattito che si è svolto nel settembre del 2005 proprio a Villasimius. Gli stessi atti di questo convegno sono stati chiusi in volumi curati da Bruno Anatra, Maria Grazia Mele, Giovanni Murgia e Giovanni Serreli.
    
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
RICERCATORI 
Appello al rettore: «Voti contro Gelmini» 
Chiesto anche il ripristino delle borse di studio 
CAGLIARI. In occasione della giornata internazionale dello studente di ieri i ricercatori, riuniti in conferenza stampa in Rettorato, il luogo simbolo dell’ateneo, hanno espresso i profondi disagi su cui si fonda la loro indisponibilità. «Abbiamo voluto ribadire la nostra adesione allo sciopero - spiega Valentina Onnis, referente di ateneo della Rete 29Aprile - così come la nostra volontà di proseguire con l’indisponibilità. Abbiamo fatto delle richieste specifiche al Rettore che oggi purtroppo non poteva essere in sede ma ci riceverà al suo ritorno così come ci ha assicurato il prorettore Ledda». Due le richieste fatte: i ricercatori chiedono che il Rettore si dissoci pubblicamente dalla posizione della Conferenza dei Rettori che intende approvare la riforma Gelmini e che recentemente ha chiesto un finanziamento degli atenei privati. Chiedono inoltre che il Rettore dia il consenso alla modifica del sito di Unica al fine di spiegare le ragioni della protesta. La rete 29Aprile esige tra l’altro veri investimenti sull’università pubblica e il ripristino delle borse di studio ridotte per il 2011 di 200 milioni di euro. (b.c.)
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
La scuola in rivolta si allea col mondo dei pastori 
Il lungo corteo partito da piazza Garibaldi ha accolto anche la delegazione dell’Mps. Celebrata con manifestazioni e conferenze stampa la giornata mondiale del diritto allo studio 
BETTINA CAMEDDA 
CAGLIARI. Sono cento i cortei che hanno manifestato per celebrare la giornata mondiale del diritto allo studio. Contro i tagli imposti dalla riforma, con la volontà di “mandare a casa un governo finalmente precario”.
A Cagliari oltre quattrocento tra studenti, associati e precari si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi, destinazione piazza del Carmine. “Per un’università pubblica e di massa” è il primo striscione tenuto da decine di ragazzi. Così come sono decine gli striscioni che si innalzano tra la folla, uno di questi ha lo sfondo nero e una “x” rossa al centro con su scritto “studenti incazzati”. Lo tiene in mano Martino, universitario di Lettere: «E’ un simbolo che sta circolando in molte delle mobilitazioni di tutta Italia. La “x” rappresenta gli studenti che vengono cancellati dalla società perché - continua Martino - da anni stiamo assistendo a un attacco trasversale ai diritti allo studio». Nel corteo è presente anche una delegazione di precari del personale Ata: stretto tra le mani uno striscione rosso con su scritto “la scuola deve essere pubblica, laica e democratica”. Tra loro c’è anche Maurizia Pala: «Oggi manifestiamo i nostri disagi. Io sono precaria da quindici anni. Ho figli che vanno a scuola e se si continua così non potrò più mandarli perché anche mio marito non ha più un lavoro. Oltretutto hanno aumentato le rate scolastiche e persino le tariffe dei mezzi pubblici di Arst e Ctm». Presenti anche alcuni membri della lista Unica 2.0: «La difesa del diritto allo studio - spiega Alberto, studente di Lettere - è uno dei punti fondamentali della nostra lista che ha vinto dopo tre anni di fallimentare rappresentanza e assenza di programma da parte di Comunione e Liberazione. Siamo qui perché oggi lo studio è sempre più visto come un servizio per il cittadino e non invece come un diritto che deve essere di tutti». A metà strada, vicino piazza Silvio Lippi, i cori lasciano il posto ad un lungo applauso: le bandiere blu del movimento dei pastori sardi si uniscono a quelle di studenti, precari e associati della scuola. Tra la folla si fanno largo una ventina di pastori, uomini e donne, che in questi ultimi mesi hanno stretto un forte sodalizio con gli studenti e non vogliono lasciarli soli. «In questo momento di forte crisi per tutti - spiega Antonio Lai, del gruppo mps, venuto da San Nicolò d’Arcidano - è necessario restare uniti. Gli studenti sono stati solidali con la nostra protesta e noi vogliamo esserlo con loro». Tra i manifestanti Vincenzo Pillai di Rifondazione comunista: «Per la prima volta i pastori manifestano con le loro bandiere insieme agli studenti, un segnale importante... per i diritti di tutti». In mattinata una delegazione di ricercatori della Rete 29Aprile ha tenuto una conferenza stampa in Rettorato in presenza del pro-rettore Ledda.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Sassari
Duemila in marcia contro la riforma
Parte l’autogestione 
SASSARI. Striscioni e slogan per protestare contro la riforma dell’istruzione. Indice puntato contro i due ministri, Gelmini e Tremonti, autori dei colpi di scure ritenuti i più brutali degli ultimi anni. Il lungo serpentone parte da piazza Università intorno alle 9.30.
Una pioggia battente ha appena flagellato la città. Incuranti del freddo pungente, gli studenti celebrano così la giornata mondiale per il diritto allo studio. Nel momento di massima affluenza, gli esperti di folla stimano duemila persone. L’iniziativa è stata preceduta, nei giorni scorsi, da dibattiti e forum per decidere quale dovesse essere la forma migliore di partecipazione alla ricorrenza: «Alla fine la decisione è stata unanime - spiega Davide Marceddu, presidente della Consulta studentesca provinciale - e la manifestazione è il risultato». La sintesi delle ragioni che hanno animato l’ultima iniziativa è nelle chiacchierate abbozzate dai gruppetti radunati in piazza di fronte alla segreteria centrale dell’ateneo. «Assistiamo impotenti a un graduale impoverimento dell’offerta formativa - riprende Marceddu - dovuto non solo alla soppressione di numerosi corsi sperimentali, ma anche al sovraffollamento delle classi, alla penuria di insegnanti di sostegno, alle pessime condizioni di tanti edifici». L’appello è stato accolto anche dai colleghi delle scuole algheresi che in centocinquanta hanno partecipato al corteo. Gli universitari hanno risposto con assemblee programmate all’interno delle facoltà, per fare il punto e pianificare le prossime mosse. La solidarietà arriva anche dal corpo docente, ieri fra la folla c’era una rappresentanza di professori del liceo Azuni dove è in corso uno stato di agitazione in piena regola. «Non potevamo mancare - spiegano Nicola Cadoni e Luigi Canalis - gli effetti di questo provvedimento ricadranno su tutta la scuola, nessuno escluso». L’istituto di via Rolando si prepara a reagire in grande stile alla riforma Gelmini, iniziative destinate ad avere un seguito perché legate alla programmazione già fatta: «In collegio docenti - prosegue Canalis - abbiamo già preso una serie di decisioni, il blocco dei viaggi d’istruzione e dell’adozione dei libri di testo, più avanti penseremo alla sospensione degli scrutini». Non solo, da più parti si pensa anche all’adozione di un simbolo, magari una spilla da appuntare sugli abiti «Un segno esteriore - conclude Luigi Canalis - che dia un senso anche estetico alla protesta».
Intanto da oggi in molti istituti cittadini parte l’autogestione a oltranza, «fino a quando - dice uno studente dello Scientifico 2 - non ci sarà un segnale chiaro da parte della politica». La marcia prosegue in viale Mancini per imboccare via Asproni e via Cavour diretta nel salotto buono. Discreto ma presente il cordone di forze dell’ordine per garantire la sicurezza e bloccare il traffico al passaggio del corteo. In piazza d’Italia gli interventi dei rappresentanti studenteschi, promotori dell’iniziativa, che incassano anche la solidarietà del Movimento dei pastori sardi. Non manca la delegazione dei ricercatori universitari, rappresentati da Daniele Dessì, Bianca Biagi e Massimo Scandura: «Non diciamo no a priori - tengono a precisare - il sistema è certamente da riformare, ma questa è un’operazione di smantellamento dell’università pubblica che non ha niente a che fare con la riforma».
 
 
11 -La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Gallura
Studenti in piazza contro la Gelmini 
Al corteo di centinaia di ragazzi si è unita una delegazione di pastori 
OLBIA. Centinaia di studenti delle superiori e la loro colorita rabbia hanno animato ieri mattina il centro della città col corteo contro la riforma Gelmini, una protesta organizzata a livello nazionale. Nel mirino il taglio dei fondi destinati alle Università pubbliche, quello di circa il 90% del fondo nazionale per le borse di studio e dei fondi regionali destinati all’Ersu.
Partito da piazza Crispi, momentaneamente disperso da un violento scroscio di pioggia, il serpentone vociante si è diretto verso via Redipuglia, via Roma, via D’Annunzio e via Nanni; sotto gli uffici della Provincia è stato raggiunto da una delegazione del Movimento pastori sardi, accolta da un’autentio boato. al momento di unire le proprie bandiere gialle e blu agli striscioni dei ragazzi: «Come voi, anche noi ci stiamo giocando il nostro futuro» hanno spiegato i nuovi arrivati, mentre i rappresentanti degli istituti olbiesi venivano invitati dall’assessore alla pubblica istruzione della Provincia, Giovanni Pileri, a un colloquio: «Abbiamo deciso di aprire un tavolo permanente con gli studenti e di coinvolgerli nele nostre iniziative», dirà poi.
Nel frattempo la marea giovanile si scatenava in slogan da stadio, perlopiù abbastanza irriverenti verso tutto ciò che fosse istituzione. Ragazzi appena sbarcati dalle scuole medie in un mondo più grande di loro, punk con cresta d’ordinanza e birretta in mano (già dalle 9,30 del mattino...), ragazze con scritte anti-Gelmini sulla fronte.
Qualcuno si era portato dietro lo skateboard, un altro addirittura due cani. Umanità varia accomunata da una sincera preoccupazione per le sorti della scuola: «Vogliamo il nostro futuro», e giù “vaffa” contro la ministra («della d-istruzione») e Berlusconi. Diversi gli striscioni, come quello del Mossa («L’uomo per natura desidera imparare, glielo state impedendo») e del Deffenu («Tu tagli, noi paghiamo e ci ribelliamo»). Poi il finale sotto il municipio. (a.pa.)
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
DIBATTITO
Salvare l’acqua
Dibattito in occasione dell’uscita del libro inchiesta “Salvare l’acqua” di Claudio Jampaglia ed Emilio Molinari. Ne discuteranno con l’autore,nell’aula teatro (ex teatro ciechi) in via Nicolodi, oggi alle 16.30, il presidente del Crel Sardegna, Tonino Piludu, Roberto Silvano dell’Enas ed Elisabetta Strazzera dell’università di Cagliari. Modera Giuseppe Sistu dell’università di Cagliari.
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
Democrazia paritaria al convegno Amistantzia 
CAGLIARI. Donne e Politica. È il tema al centro di un convegno in programma per domani alle 17, presso la facoltà di Scienze Politiche - Aula Teatrp via Nicolodi numero 104 (prolungamento di viale Sant’Ignazio), dal titolo: “Donne, Politica, Istituzioni: dalla teoria alla pratica. Principi da attuare e responsabilità politica”. L’incontro è organizzato dall’associazione Amistantzia, presieduta da Ivana Dettori. Relatori e ospiti discuteranno sulla parità nell’accesso alle cariche pubbliche per donne e uomini e delle ricadute che può avere nella trasformazione della società. «La Sardegna deve intraprendere una discussione seria sulle regole da darsi (Statuto e legge elettorale) - si legge in un comunicato - per la convivenza civile di un popolo».
 
 
14 - La Nuova Sardegna /  Pagina 7 - Cagliari
Tempi brevi per il gruppo di Azione costiera 
La scadenza per ottenere i contributi europei alla pesca è a fine mese 
ENRICO CAMBEDDA 
CARBONIA. Tempi ristretti per la costituzione del gruppo di Azione costiera. La scadenza del bando per i contributi europei è il 30 novembre. La Provincia di Carbonia Iglesias, ente capofila del progetto, sta procedendo a marce forzate alla formazione del gruppo di partenariato che dovrà essere composto da Enti Pubblici e Privati. I rappresentanti legali sono stati convocati per la riunione costitutiva del G.A.C., che si terrà il prossimo 22 Novembre alle ore 15, in via Mazzini n. 39, a Carbonia. Del partenariato fanno parte, oltre alla Provincia di Carbonia Iglesias, quella di Cagliari; l’Università di Cagliari; il Gal Sulcis Iglesiente Capoterra Campidano di Cagliari; i comuni costieri della zona sud-occidentale della Sardegna, con vocazione alla pesca. Ancora: gli operatori del settore ittico, turistico ed enogastronomico; le associazioni di categoria. L’obiettivo è, come già accennato, la partecipazione al Bando della misura 4.1 «Sviluppo sostenibile delle zone di pesca» nell’ambito del Fondo europeo per la pesca (Fep). Il bando, indetto dall’assessorato regionale all’Agricoltura, ha l’obiettivo di «mantenere la prosperità economica e sociale delle zone di pesca ed aggiungere valore ai prodotti della pesca, dell’agricoltura e del turismo».La disponibilità economica è prevista in 1 milione e 300 mila euro, ai quali andrebbero aggiunti un altro milione e 250 mila euro, proveniente dalle quote dei partner. La partecipazione al bando non prevede la concessione automatica dei contributi europei. In Sardegna sarà finanziato solo un gruppo di Azione costiera sui quattro che presumibilmente parteciperanno al bando. Sarà determinante la qualità dei vari progetti presentati, in particolare la fattibilità degli stessi: «Chiediamo a tutti i partners - ha detto l’assessore alle Attività produttive, Alberto Pili -, la formalizzazione dell’adesione al partenariato del Gac. «Sardegna Costa Sud-Occidentale», attraverso la firma della lettera d’intenti e del Protocollo Protocollodi Intesa. I comuni dovranno impegnare la quota partecipativa di cofinanziamento, stabilita nella misura di 1.000,00 per i Comuni fino a 10.000 abitanti e di 5.000,00 per i Comuni oltre i 10.000 abitanti».

 

 

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