Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 October 2010
Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa e web
1 – L’Unione Sarda
Iglesias - Pagina 27
Provincia
Borse di studio per 68 “figli della crisi”
 
Con un finanziamento di 48.500 euro, la Provincia di Carbonia Iglesias assegna una borsa di studio ai migliori studenti di scuole superiori e università, i cui genitori si trovano in cassa integrazione o sono stati espulsi dai processi produttivi. Nello specifico, si tratta di un premio di 500 euro destinato agli studenti iscritti a istituti scolastici superiori di secondo grado e di 1.000 euro per quelli che frequentano percorsi universitari.
La graduatoria, stilata tenendo conto dei risultati ottenuti dagli studenti nei loro rispettivi percorsi scolastici, è stata pubblicata nel sito istituzionale dell'ente.
A fronte di 99 domande presentate, ben 68 sono state ammesse al finanziamento. Le restanti 31 sono invece state escluse a causa di documentazione incompleta o perché il candidato non possedeva uno o più dei requisiti richiesti.
Tra i vincitori, 39 provengono dagli istituti superiori di secondo grado mentre gli altri sono universitari.
L'iniziativa è stata voluta all'ente intermedio per arginare, anche se in piccola parte, la gravissima crisi che sta colpendo il territorio del Sulcis Iglesiente.
MORENO PILLONI
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
Il college c'è, gli studenti no: solo 4 iscritti per il campus
La struttura della diocesi è costata quasi 9 milioni di euro
 
Il college di Sant'Efisio verrà ampliato grazie a un secondo lotto: alla struttura si aggiungeranno i locali occupati dalla vicina scuola elementare “I Pini”.
In fondo è la vecchia teoria del bicchiere, che qualcuno vede vuoto per metà. Per Francesco Ibba, direttore del College di Sant'Efisio, invece è mezzo pieno: «Solo quattro iscritti? Per me è diverso: direi che ci sono già quattro iscritti». Comunque la si voglia interpretare, il dato rimane: nella struttura di via Cogoni, a due passi da Monte Claro, vivono da qualche settimana quattro studenti universitari. Pochi, se si pensa alle possibilità: «Abbiamo diciotto stanze pronte, presto con i nuovi arredi arriveremo a 35. E quando sarà completato il secondo lotto ne avremo 80». Alloggi che profumano ancora di nuovo, mobili in legno su misura, una smart card al posto delle chiavi come negli alberghi: un progetto costato per ora otto milioni e 800 mila euro, finanziati dalla Regione. Per la seconda tranche di lavori serviranno altri dieci milioni.
REQUIEM PER "I PINI" E la notizia è che i cantieri riguarderanno anche la vicina scuola elementare “I Pini”, ospitata da un edificio della diocesi: «La struttura verrà utilizzata per ampliare il college», dice Ibba, trentasei anni, ordinato sacerdote con l'ultima infornata dell'11 settembre. Quindi è molto difficile che l'istituto resti - come speravano i suoi dirigenti - al suo posto.
Il sacerdote, originario di Bosa, spiega che la struttura è «come un bambino piccolo, che ha bisogno di crescere e fare un passo per volta». Secondo il direttore la crescita non è stata ostacolata dalla retta di 600 euro al mese: «Direi che si tratta di una cifra irrisoria. Con quella somma gli studenti hanno tutto: vitto, alloggio, pulizia delle stanze, rete internet, spazi di qualità. Con seicento euro noi non copriamo neanche la metà delle spese. Per tenere questo prezzo non immaginate che buco abbiamo dovuto sopportare nel nostro bilancio».
ORE 23: TUTTI A CASA Neanche il coprifuoco alle 23 è un limite che può aver spaventato gli studenti: «Lo scorso fine settimana ho autorizzato i ragazzi a tornare a mezzanotte. Gli orari servono, perché dobbiamo dare la garanzia alle famiglie che i loro figli studieranno. Senza dimenticare che hanno bisogno anche dei momenti di svago». Nessun obbligo spirituale: «Accetterei anche iscrizioni di musulmani. Anzi: uno degli obiettivi è proprio quello di dare un respiro internazionale al college». ( m.r. )
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Attualità
UNIVERSITÀ
«Ritirare la riforma Gelmini»
 
FOGGIA. «Si tradisce lo spirito della riforma e si impedisce la carriera ai meritevoli se vengono confermati i tagli e se non si mettono a disposizione posti di associato per i ricercatori» meritevoli. Lo ha detto Gianfranco Fini, parlando a Foggia all’inaugurazione dell’ anno accademico dell’Università. Se è così, aggiunge, meglio ritirare la riforma Gelmini. «I tagli previsti per l’Università italiana - ha spiegato il presidente della Camera - non sono sopportabili perchè ci sarebbe uno sbilancio tra la spesa per il personale e i fondi ordinari tale per cui sarebbe impossibile dare gli stipendi del personale, e queste non sono opinioni politiche ma matematiche». L’allarme di Fini arriva mentre il disegno di legge Gelmini è ancora fermo alla Camera in attesa di trovare le risorse necessarie, e mentre gli studenti anche ieri hanno inscenato proteste e blocchi delle lezioni contro i tagli. Pronta la replica del Pd: Manuela Ghizzoni ha auspicato che «dopo le parole di Fini, il gruppo di Fli si comporti con coerenza e coraggio, non com’è accaduto solo pochi giorni fa quando hanno ritirato tutti i loro emendamenti al ddl Gelmini».
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Dieci matricole in più per Medicina
Il ministero ha concesso di aumentare il numero di nuovi iscritti
Università. Ad Agraria e Architettura istituiti corsi in collaborazione con atenei della penisola
 
SASSARI. Cinquantasei corsi di laurea attivati nell’anno accademico che si sta per aprire, dieci matricole in più per Medicina, un corso interateneo di «Pianificazione e politiche per l’ambiente» della facoltà di Architettura in convenzione con lo Iuav di Venezia, e per la facoltà di Agraria in «Scienze viticole ed enologiche» con le università di Torino, Milano, Foggia e Palermo. Sono alcuni dei numeri che fanno le novità dell’ateneo sassarese.
 Anche quest’anno le aule accademiche si apriranno agli studenti stranieri per i quali è prevista una quota consistente di posti, sia per quelli comunitari che extracomunitari.
 Quarantasei posti sono destinati a giovani cinesi, in forza del programma «Marco Polo» che era stato sottoscritto dal governo italiano e da quello di Pechino per incrementare la presenza di ragazzi provenienti dalla Repubblica popolare.
 Numeri certi, mentre si attendono i dati definitivi delle immatricolazioni per capire gli orientamenti dei giovani che hanno deciso di puntare su una specializzazione formativa dopo il diploma, sicuri che la laurea possa dare quella marcia in più per trovare con maggiore facilità un posto di lavoro.
 Le iscrizioni, infatti, non si sono ancora chiuse per i corsi per i quali non è previsto un test d’ingresso, essendo state prorogate a livello nazionale dal 29 settembre al 29 ottobre. Questo allo scopo di consentire ai ragazzi del primo anno di corso che avevano debiti formativi di poterli colmare e quindi accedere al secondo anno.
 Dal prossimo, anno, però, il ministero dell’Università e della Ricerca dal prossimo anno adotterà un metodo di rilevazione informatizzato degli immatricolati e degli iscritti. Nascerà un’«Anagrafe degli studenti» che conterrà il profilo di ciascun universitario. Quindi dal diploma di scuola superiore fino al curriculum accademico. Una «carta d’identità» che sarà consultabile e disponibile in qualsiasi momento e che seguirà lo studente anche in eventuali trasferimenti di sede di studio.
 Intanto si già sono svolti tutti i test di accesso ad eccezione di quelli dei corsi di laurea in Scienze infermieristiche ed ostetriche e in Scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione che si svolgeranno il 26 ottobre. Test che per la loro difficoltà hanno scatenato polemiche tra tutte le aspiranti matricole in tutta Italia. L’università nel frattempo ha introdotto anche prove per verificare la preparazione delle matricole in generale.
 L’ateneo turritano conta ventotto corsi di laurea con accesso libero, mentre sedici (tra triennali e a ciclo unico) sono a numero programmato nazionale e undici ugualmente a numero chiuso per decisione dello stesso ateneo. Medicina e chirurgia, facoltà ad accesso limitato ormai da diverso tempo, quest’anno accademico vedrà aumentare le proprie matricole da 120 a 130. Un ampliamento concesso dal ministero appena due giorni fa per un corso di studi che continua ad essere richiesto tra i giovani, nonostante la difficoltà rappresentate da una preparazione che si articola in un arco di tempo superiore a qualsiasi altra facoltà. E nonostante tanto studio non sia poi premiato sul mercato del lavoro: anche i camici bianchi faticano a trovare impiego e molti conoscono la disoccupazione.
 
 

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