Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 September 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
    
L’UNIONE SARDA
1 - Napolitano a Cagliari, visita rinviata
2 - Selezioni al Policlinico di Cagliari e all'Università di Sassari
3 - Congresso della Società italiana di Neuropsicofarmacologia
4 - La vita e le opere di Emilio Lussu: il secondo volume
5 - Atletica femminile. Il Cus Cagliari difende la sua A oro
   
LA NUOVA SARDEGNA
6 - Università. Olbia, borse di studio comunali
7 - Nuoro. Lectio magistralis del filologo nipponico Sugeta
   

  
 L’UNIONE SARDA
 
1 – L’Unione Sarda / Primo Piano - Pagina 2
Napolitano a Cagliari, visita rinviata
Il presidente non sarà presente al congresso di studi storici
Il presidente Napolitano non potrà inaugurare il congresso di studi storici in programma a Cagliari
La visita a Cagliari è attesa per i primi di ottobre in occasione del congresso nazionale degli studiosi di storia contemporanea. Ma il presidente della Repubblica non ci sarà. Dal Quirinale non è arrivata ancora alcuna comunicazione ufficiale, ma gli organizzatori del congresso hanno già anticipato che «il capo dello Stato non potrà presenziare, come annunciato, all’inaugurazione dell’evento dedicato quest’anno all’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia». Lo dicono con un pizzico di delusione perché la presenza di Napolitano avrebbe dato un alto valore simbolico alla manifestazione cagliaritana. Ma improrogabili impegni all’estero (pare un viaggio in Portogallo) gli impediranno di essere in Sardegna.
DELUSIONE Peccato, perché sarebbe stata la prima volta di Napolitano presidente a Cagliari . Nell’isola durante il suo settennato non è mai venuto in visita ufficiale comparendo solo d’estate, per un breve periodo di vacanza in forma privata, ospite nella sede della Marina Militare a La Maddalena. Lo scorso maggio, in occasione delle celebrazioni a Quarto e a Genova che ricordavano la partenza della spedizione dei Mille, una nota della Regione sarda aveva ufficializzato la voce già diffusa da qualche tempo: «in ottobre Napolitano sarà a Cagliari per il congresso degli storici». La conferma era poi arrivata direttamente dal capo dello Stato che, a bordo dell’incrociatore Garibaldi ormeggiato nel porto di Genova, aveva incontrato l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Maria Lucia Baire (rappresentante della Sardegna nel Comitato interministeriale per i festeggiamenti). «Il presidente Napolitano - aveva detto l’assessore Baire - si è mostrato entusiasta della visita prevista in Sardegna, inserita con Piemonte e Sicilia tra le regioni simbolo dell’Unità d’Italia, per l’importante contributo che il Regno di Sardegna ha dato al processo di unificazione nazionale come peraltro sottolineato nella sua allocuzione».
AMATO La visita, dunque, è rinviata. Non ci sarà Napolitano, ma nel programma figura il nome di un ex premier e ministro di prestigio quale Giuliano Amato, qui nelle vesti di presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni. Il suo intervento è previsto per venerdì 8 nella tarda mattinata.
STUDIOSI DI FAMA Il congresso inizierà giovedì 7 presso il T-Hotel con la partecipazione di studiosi italiani che fanno parte della Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea) e con alcuni ospiti provenienti da università estere. Saranno oltre duecento con nomi di grandissima levatura nel campo della ricerca storica. Il filo conduttore dell’incontro cagliaritano sarà ovviamente il Risorgimento: "La costruzione dello Stato-nazione in Italia". Giovedì mattina sono previsti i saluti del presidente della Regione Ugo Cappellacci, del presidente della Provincia Graziano Milia, del sindaco Emilio Floris e del presidente della Fondazione Banco di Sardegna Antonello Arrru. I lavori, coordinati dal rettore dell’ateneo cittadino Giovanni Melis e dal presidente della Sissco Andrea Graziosi dell’università di Napoli, cominceranno subito con le prime relazioni. Tra i primi interventi è previsto quello sulla "Sardegna nella storiografia dell’800" del professor Aldo Accardo, deus ex machina della parte sarda dell’organizzazione. Il professor Francesco Atzeni, direttore del dipartimento di studi storici della facoltà di Lettere di Cagliari, coordinerà invece la sessione centrale dedicata alla nascita della nazione italiana.
Carlo Figari

Il Risorgimento tema centrale dell’evento sardo
Il congresso in programma dal 7 al 9 ottobre al T-Hotel di Cagliari è l’appuntamento annuale della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (Sissco), un’associazione culturale fondata nel 1990. Scopo dell’associazione è quello di «promuovere il progresso degli studi di storia contemporanea in Italia e la loro valorizzazione nell’ambito scientifico, accademico, civile. Momenti fondamentali di questa attività sono l’ampia diffusione di ogni informazione riguardante l’insegnamento universitario della disciplina, l’organizzazione e gli esiti della ricerca nonché il dibattito tra i cultori della stessa».
Fanno parte dell’associazione docenti universitari, ricercatori, studiosi di ogni genere che si occupano di storia tra Otto e Novecento. Quest’anno il convegno è dedicato al Risorgimento in occasione della ricorrenza per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Da oltre dieci anni la Sissco organizza convegni di studio, per tradizione due volte l’anno. Questi incontri, come l’appuntamento cagliaritano, sono di norma aperti a tutti.
 
 
2 – L’Unione Sarda / Economia - Pagina 17
Policlinico, ostetriche
L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha stabilito i diari delle prove scritta, pratica e orale del concorso pubblico, per titoli ed esami, per sei posti di ostetrica. Lo scritto si svolgerà martedì 5 ottobre, alle ore 9,30. Per chi supera la prima, la successiva prova (pratica) è prevista il 26 ottobre. Ambedue le prove si svolgono alle ore 9,30 al Setar Hotel (via Leonardo da Vinci 1/3 a Quartu Sant’Elena. Coloro che superano la prova pratica devono presentarsi per l’orale il 4 novembre, alle 9,30, al Presidio ospedaliero "San Giovanni di Dio" di Cagliari (via Ospedale 54), aula di ginecologia, secondo piano. (G.u. 74 del 17 settembre).
Ateneo, incarichi
L’Università di Sassari ha indetto una procedura selettiva pubblica, per titoli, per l’attribuzione di incarichi di insegnamento presso i corsi di Laurea della Facoltà di Farmacia per l’anno accademico 2010/2011. Le domande devono pervenire entro il 4 ottobre. Bando su www.uniss.it e http://farmaweb.uniss.it.
Ateneo, due borse
L’Università di Sassari ha indetto un concorso per il conferimento di due borse di studio semestrali (dal 17 ottobre 2010 al 18 aprile 2011) per lo svolgimento delle attività cliniche nell’ambito della convenzione stipulata con la Asl di Sassari: attività di pronto soccorso per cani e gatti randagi, da effettuare presso le strutture preposte dalla presidenza, con il supporto delle Cliniche del Dipartimento di patologia e clinica veterinaria. Domande entro il 27 settembre. Bando su www.uniss.it.

 
3 – L’Unione Sarda / Cronaca Regionale - Pagina 8
La depressione si vince così
«Malattia complicata e troppi rifiutano le cure»
Malattia indidiosa, a breve la seconda causa di invalidità nel mondo dopo i malanni cardiaci. Difficile da diagnosticare, i malati di depressione spesso rifiutano le terapie con le medicine. Per paura.
Lo chiamano male oscuro. Provoca pessimo umore, disinteresse per la vita, insonnia, sensazione di inutilità, nei casi più gravi, pensieri di morte o suicidio. È la depressione, una delle malattie più diffuse. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) colpisce 121 milioni di persone, entro il 2020 rappresenterà la seconda causa di invalidità, dopo le malattie cardiache. In Europa ne soffrono 60 milioni di persone, in Italia una su 10, di età tra i 18 e i 69 anni (la Sardegna è nella media). Può manifestarsi a qualsiasi età, ma soprattutto intorno ai 20 - 30 anni. Più fra le donne, 12,8 per cento, che fra gli uomini, 5,9 per cento. Le cure sono lunghe, spesso tende a diventare cronica, solo il 40 per cento dei malati guarisce, ma la ricaduta è sempre in agguato. Attualmente 4 milioni e 200 mila italiani prendono medicinali antidepressivi.
IL CONVEGNO La depressione è uno dei temi centrali del congresso della Società italiana di Neuropsicofarmacologia, in corso alla Fiera di Cagliari. Un grande viaggio intorno al cervello, in cui ci si soffermerà sulle possibilità aperte dai moderni metodi diagnostici (Risonanza magnetica, Pet) di offrire un valido supporto allo studio degli stati di sofferenza mentale. Una sorta di cervello in diretta. Nel corso dei lavori si parlerà anche dell’origine di certe patologie psichiatriche. «Perché la malattia mentale - spiega il professor Giovanni Biggio, docente all’università di Cagliari e presidente della Società italiana Neuropsicofarmacologia - può essere determinata già nella vita intrauterina: abusi di alcol, maltrattamenti e forti stress della madre si trasformano in segnali che il feto riceve e che possono modificare i geni coinvolti nello sviluppo del cervello. Allo stesso modo, nei ragazzi gli stili di vita, in particolare l’uso di sostanze stupefacenti, alcol e la privazione del sonno sono fattori in grado di determinare modifiche nella funzione dei geni e vulnerabilità alla patologia mentale in forme più o meno gravi». Come la depressione.
DIAGNOSI RAPIDA Il congresso è un’occasione anche per riflettere sui risvolti sociali di un male subdolo, spesso diagnosticato troppo tardi. Pure in questo caso, per impostare un’efficace prevenzione, si invoca l’intervento del medico di famiglia. «Diagnosi precoce significa terapia precoce e assistenza adeguata - spiega il professor Eugenio Aguglia, presidente della Società italiana di Psichiatria -: una diagnosi effettuata a 24 anni è già tardiva». E purtroppo viene formulata molto spesso. «Una ricerca effettuata da 160 medici che hanno testato 1600 pazienti ha accertato che 1 su 4 manifestava rischi di depressione. Ma nessuno di questi, in passato, era stato sottoposto a esami adeguati».
LAVORO IMPEGNATIVO D’altro canto, la diagnosi non è facile per il medico di famiglia. La malattia si può infatti presentare coi sintomi più diversi, come disturbi gastrointestinali o cardiologici, che finiscono per sviare l’attenzione del medico. Il quale è portato a prescrivere un gran numero di esami dai quali non emergerà nulla di patologicamente rilevante. Da qui la necessità che si ricorra alla collaborazione dello specialista. «Oggi si effettua una diagnosi corretta su meno del 50 per cento dei casi di depressione - spiega Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze all’ospedale Fatebenefratelli di Milano - e solo nel 15 per cento sono prestate cure adeguate. Percentuale modesta, tanto più che la scelta del farmaco e la durata del trattamento sono direttamente collegate alla possibilità di ricadute e alla cronicizzazione della malattia».
RETE SOCIALE La prevenzione primaria, secondo Aguglia, dovrebbe avere come primi interlocutori la scuola e la famiglia, «per evitare che lo psichiatra arrivi quando la depressione è già in atto». Da qui la necessità di tenere sotto controllo la fase adolescenziale «in cui si manifestano i segnali precoci della malattia. L’adolescente, infatti, è spesso un paziente in erba che solo a 24 anni arriverà nel nostro ambulatorio. Ma non è facile interloquire con le famiglie di oggi, diventate una sorta di condominio, dove non ci si incontra, non si parla, non ci sono relazioni comuni, c’è carenza affettiva. Tutte condizioni che favoriscono lo sviluppo della depressione».
COME CURARSI Trattare il male oscuro non è semplice. «È infatti percepito come poco curabile. Un’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna - spiega Mencacci - ha messo in evidenza che l’83 per cento delle donne stesse ritiene la depressione più difficile da curare del tumore al seno. Il livello di sfiducia è tale che l’83 per cento pensa che la terapia psicologica e i gruppi di auto aiuto siano più efficaci dei farmaci».«E infatti, appena uno si sente meglio - interviene Biggio - interrompe il trattamento. Ma non sa che in quella fase i neuroni del cervello non si sono ancora irrobustiti a sufficienza». Secondo Aguglia, «la sospensione è spesso determinata dalla paura di dipendere dai farmaci. È vero che le benzodiazepine possono creare dipendenza, ma non nel caso degli antidepressivi. Interrompere la cura espone a ricadute. Per evitarle, bisogna avere la costanza di seguire la terapia per almeno 8 mesi - un anno».
I MEDICINALI Le paure delle medicine creano nel depresso quelli che il professore definisce «nuovi fantasmi. Oltre alla dipendenza, si teme di subire un cambiamento di personalità. E non si tiene conto che si rischia di contrarre altre patologie. Non curarsi, insomma, fa male». D’altro canto, la guarigione completa non è per tutti. Secondo Mencacci, «si ottiene nel 40 per cento dei casi, mentre la riduzione dei sintomi, confermata dal trattamento farmacologico, si ha da un minimo del 50 al 70 - 75 per cento. Che arriva sino all’80 se alla terapia farmacologica si unisce la psicoterapia». Ma anche dopo la guarigione, c’è sempre il pericolo di ricadute. Riguarda il 50 per cento dei pazienti. Quelli che invece sono stati vittime di un secondo episodio hanno il 70 per cento di probabilità di averne un terzo. Infine il 10 per cento dei depressi dovrà prendere farmaci per tutta la vita.
Lucio Salis

 
4 – L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 50
Personaggi
A cura di Manlio Brigaglia
La vita e le opere di Emilio Lussu: il secondo volume
Nell’aprile del ’45 Emilio Lussu, con i tanti sopravvissuti nella lunga drammatica lotta contro il fascismo, si apprestava a “ricostruire” l’Italia, con lo sgomento di chi ha assistito ad un diluvio violento e irrazionale. Riproponeva ai lettori La Catena , il primo libro scritto in Francia alla fine del 1929, subito dopo la fuga da Lipari con Rosselli e Nitti, e di quel momento esaltante ricordava il clima, con il consueto fine umorismo. In quel breve volume, e poi più compiutamente in Marcia su Roma e dintorni , Lussu aveva descritto la battaglia difficile, impari, di quanti avevano tentato di resistere al fascismo, ed allo Stato che lo sosteneva, in Italia e in Sardegna, nei primi anni 20.
Proseguendo nel progetto di raccogliere tutte le opere del nostro grande conterraneo, l’Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell’Autonomia, con le edizioni Aisara, ha pubblicato il secondo volume, a cura di Manlio Brigaglia: comprende gli scritti dal 1927 al ’43, e quindi riguarda la lunga vicenda di “Giustizia e Libertà”, negli anni in cui il movimento fondato da Lussu e Rosselli preparava, in Francia e Italia, le forze e le idee per abbattere la dittatura che si era impadronita del nostro Paese.
Dopo il primo volume, curato da Gian Giacomo Ortu, che ha raccolto gli scritti più noti di Lussu, quelli relativi alla sua formazione morale e intellettuale (dalle radici, ad Armungia, all’estrema difesa, a Cagliari, contro l’assalto squadrista), questo secondo tomo descrive la sua crescita nella dura temperie del fascismo e del nazismo europeo; e l’ininterrotto impegno per costruire una prospettiva di solido socialismo democratico per l’Italia.
Brigaglia ha il grande merito di aver tenuta viva la memoria di quelle vicende, con le sue molte opere di analisi e attenta ricostruzione, sin dagli anni ’70 del ’900.
Ed oggi completa questo grande quadro lussiano, che, insieme alle sue molte imprese editoriali e di storico segna l’altro grado della sua presenza intellettuale nella vita sarda ed italiana fra il 900 e l’inizio del nuovo millennio. Questo secondo volume, imponente (830 pagine) sarà presentato domani, alle 18, ad Armungia (museo Lussu).
I due volumi saranno presto presentati anche a Roma, nel centro culturale “Giustizia e Libertà” e all’Università di Sassari. Il progetto editoriale prevede la pubblicazione di altri 6 volumi. Il prossimo è quasi pronto. Curato da Luisa Plaisant, riguarda il periodo dal ’43 al ’48: il partito d’azione e l’Assemblea Costituente. Ma, per la prima volta, saranno studiate anche le esperienze di Lussu nel Psi e nel Psiup, saranno raccolti molti scritti sparsi e le lettere: per tutto ciò stanno lavorando Paolo Bagnoli, Mirco Bianchi, Alceo Riosa, Elisabetta Francioni, Renzo Ronconi.
Le opere di Lussu continuano intanto ad interessare, anche distintamente, gli editori e una vasta platea di lettori: negli ultimi anni sono stati ripubblicati più volte all’estero (in Austria, in Spagna, in Ungheria, negli Usa, in Francia, in Giappone) Un anno sull’altipiano e Marcia su Roma e dintorni ; in Italia La Catena, Teoria dell’insurrezione, Sul Partito d’Azione e gli altri, Diplomazia clandestina . Diversi, fra questi volumi, nelle edizioni originali (descritte nel volume curato da Ortu, grazie al contributo di Denise Sanna) sono visibili nel museo che Armungia ha dedicato a Emilio e Joyce Lussu.
Giuseppe Caboni
 
 
5 – L’Unione Sarda / Sport - Pagina 61
atletica
Il Cus Cagliari a Borgo Valsugana difende la sua A oro femminile
A Borgo Valsugana, in Trentino, le ragazze del Cus Cagliari festeggiano la decima finale consecutiva nella serie A oro di atletica. Anche quest’anno l’obiettivo per la squadra allestita dall’allenatore Pompilio Bargone è la salvezza ma la presenza di Libania Grenot, Zahra Bani, Marta Tomassetti e Claudia Pinna fa sperare in qualcosa di più a conferma dell’impegno della società del presidente Adriano Rossi.
L’appuntamento con la finale dei societari a “12” è per sabato e domenica. Queste le atlete del Cus Cagliari che vestiranno la maglia delle “universitarie”: Nicoletta Clavuot e Laura Fancellu (100 metri), Marzia Caravelli e Nadia Neri (200 mt), Libania Grenot e Alessandra Marceddu (400 mt), Emanuela Baggiolini e Giulia Innocenti (800 mt), Giulia Innocenti e Claudia Pinna (1.500 mt), Claudia Pinna (5.000 mt), Marzia Caravelli e Marta Tomassetti (100 hs), Emanuela Baggiolini e Marta Tomassetti (400 hs), Marianna Pateri (alto), Gioia Ferrari e Giulia Marcello (asta), Daniela Lai e Laura Macciò (lungo), Laura Macciò (triplo), Pamela Mannias (peso e disco), Silvia Cabella (martello), Zahra Bani (giavellotto), Patrizia Bassetto e Valeria Farci (marcia 5 chilometri), Marzia Caravelli, Nicoletta Clavuot, Laura Fancellu e Marta Tomassetti (4x100), Emanuela Baggiolini, Giulia Innocenti, Alessandra Marceddu e Nadia Neri (4x400).
Due le sintesi televisive dedicate alla finale Oro. La prima giornata in onda mercoledì 29 settembre dalle 17,30 alle 19,30 su RaiSport Uno (un’ora dopo su RaiSport Due), la seconda sarà trasmessa giovedì 30 settembre dalle 18,30 alle 20,30 su RaiSport Uno (un’ora dopo su RaiSport Due).
A Molfetta, sempre nel fine settimana, l’Amsicora prenderà parte alla finale A2 con la squadra maschile e quella femminile. (m. v.)
 
  
4 – La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Gallura
UNIVERSITÀ
Borse di studio comunali
Olbia. Il Comune ha pubblicato il bando per l’assegnazione di 30 borse di studio (anno accademico 2009/2010) a studenti universitari, cittadini italiani e residenti a Olbia da almeno tre anni. I moduli per le domande si trovano sul sito del Comune (www.comune.olbia.ot.it), negli uffici del provveditorato (0789.52104 o 52098) e all’ufficio polifunzionale per il cittadino (0789.24800). Le domande di assegnazione si possono presentare entro il prossimo 18 ottobre. (al.pi.)
 
 
5 – La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Nuoro
Il docente ha presentato al Ciusa il suo vocabolario sardo-giapponese 
«LIMBA» MADE IN JAPAN 
Lectio magistralis del filologo nipponico Sugeta 
MARIA GIOVANNA FOSSATI 
NUORO. Ha scritto il vocabolario sardo-italiano-giapponese “Vocabolariu sardu de 1500 paragulas” e promosso in tutto il mondo la lingua che più di tutte è vicina al latino. Il professor Shigeaki Sugeta, 77 anni docente in pensione di filologia romanza all’Università di Tokyo, professore emerito e consulente dell’Institute for italian studies Waseda University, è tonato in Sardegna per una serie di conferenze. Ieri si è fermato a Nuoro all’Istituto superire Ciusa, dove 250 studenti hanno assistito rapiti alla sua lectio magistralis, su una lingua, la loro, che molti neppure parlano più.
Sugeta saluta e si presenta in limba, accolto dalla preside dell’istituto Lisetta Bidoni e dalla sua amica da trent’anni, l’etnografa Dolores Turchi. Non è cosa di tutti i giorni sentire un anziano con gli occhi a mandorla dialogare con familiarità in sardo: «L’ho insegnato per 31 anni all’Università cattolica di Tokio - spiega Sugeta ai ragazzi -. Ho sempre avuto grande interesse per questa lingua che considero arcaica e molto più vicina al latino di qualunque altra».
Per la conoscenza del sardo galeotto fu l’incontro con il professor Giuseppe Pittau sardo campidanese che 31 anni fa diventò rettore alla Sofia Unevirsity nella capitale giapponese: «È stato da quell’incontro che ho conosciuto il sardo. E me ne sono innamorato da subito. Ho iniziato ad approfondire e a divulgare la vostra lingua. Mi sono sempre rammaricato quando in giro per simposi internazionali vedevo che i mie colleghi ignoravano la vostra lingua. E trovo stranissimo che nessun italiano del continente abbia studiato questa lingua. Non esiste nessuno in Italia al di fuori della Sardegna che abbia fatto studi in questo settore». Sugeta ha un obiettivo: «Voglio salvare la vostra lingua e unificarla: il logudorese con il campidanese e via a seguire. Il sardo è una lingua indipendente e come tale va trattata». Il dizionario di Sugeta è un vocabolario essenziale di 1500 parole «di modo che se un giapponese vuole venire in Sardegna e viceversa possa trovare tutte le principali parole che possono servirgli». Sugeta la Sardegna la ama da quando l’ha conosciuta nel ’64 e continua a venire con grande piacere. La dirigente dell’istituto Lisetta Bidoni è soddisfatta per l’apprezzamento che la lezione di Sugeta ha avuto: «Ha saputo rendere interessanti le cose che diceva. I ragazzi sono rimasti colpiti dal suo parlare in sardo e ammirati dall’amore per la nostra lingua. Si tratta del primo di una serie di incontri che proporremmo nel corso dell’anno». «L’intervento del professor Sugeta è stato bene accolto - ha detto la professoressa Dolores Turchi-. Per i ragazzi è una lezione importante».
    
 
LA NUOVA SARDEGNA 
6 – La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Gallura
UNIVERSITÀ
Borse di studio comunali
Olbia. Il Comune ha pubblicato il bando per l’assegnazione di 30 borse di studio (anno accademico 2009/2010) a studenti universitari, cittadini italiani e residenti a Olbia da almeno tre anni. I moduli per le domande si trovano sul sito del Comune (www.comune.olbia.ot.it), negli uffici del provveditorato (0789.52104 o 52098) e all’ufficio polifunzionale per il cittadino (0789.24800). Le domande di assegnazione si possono presentare entro il prossimo 18 ottobre. (al.pi.)
 
 
7 – La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Nuoro
Il docente ha presentato al Ciusa il suo vocabolario sardo-giapponese 
«LIMBA» MADE IN JAPAN 
Lectio magistralis del filologo nipponico Sugeta 
MARIA GIOVANNA FOSSATI 
NUORO. Ha scritto il vocabolario sardo-italiano-giapponese “Vocabolariu sardu de 1500 paragulas” e promosso in tutto il mondo la lingua che più di tutte è vicina al latino. Il professor Shigeaki Sugeta, 77 anni docente in pensione di filologia romanza all’Università di Tokyo, professore emerito e consulente dell’Institute for italian studies Waseda University, è tonato in Sardegna per una serie di conferenze. Ieri si è fermato a Nuoro all’Istituto superire Ciusa, dove 250 studenti hanno assistito rapiti alla sua lectio magistralis, su una lingua, la loro, che molti neppure parlano più.
Sugeta saluta e si presenta in limba, accolto dalla preside dell’istituto Lisetta Bidoni e dalla sua amica da trent’anni, l’etnografa Dolores Turchi. Non è cosa di tutti i giorni sentire un anziano con gli occhi a mandorla dialogare con familiarità in sardo: «L’ho insegnato per 31 anni all’Università cattolica di Tokio - spiega Sugeta ai ragazzi -. Ho sempre avuto grande interesse per questa lingua che considero arcaica e molto più vicina al latino di qualunque altra».
Per la conoscenza del sardo galeotto fu l’incontro con il professor Giuseppe Pittau sardo campidanese che 31 anni fa diventò rettore alla Sofia Unevirsity nella capitale giapponese: «È stato da quell’incontro che ho conosciuto il sardo. E me ne sono innamorato da subito. Ho iniziato ad approfondire e a divulgare la vostra lingua. Mi sono sempre rammaricato quando in giro per simposi internazionali vedevo che i mie colleghi ignoravano la vostra lingua. E trovo stranissimo che nessun italiano del continente abbia studiato questa lingua. Non esiste nessuno in Italia al di fuori della Sardegna che abbia fatto studi in questo settore». Sugeta ha un obiettivo: «Voglio salvare la vostra lingua e unificarla: il logudorese con il campidanese e via a seguire. Il sardo è una lingua indipendente e come tale va trattata». Il dizionario di Sugeta è un vocabolario essenziale di 1500 parole «di modo che se un giapponese vuole venire in Sardegna e viceversa possa trovare tutte le principali parole che possono servirgli». Sugeta la Sardegna la ama da quando l’ha conosciuta nel ’64 e continua a venire con grande piacere. La dirigente dell’istituto Lisetta Bidoni è soddisfatta per l’apprezzamento che la lezione di Sugeta ha avuto: «Ha saputo rendere interessanti le cose che diceva. I ragazzi sono rimasti colpiti dal suo parlare in sardo e ammirati dall’amore per la nostra lingua. Si tratta del primo di una serie di incontri che proporremmo nel corso dell’anno». «L’intervento del professor Sugeta è stato bene accolto - ha detto la professoressa Dolores Turchi-. Per i ragazzi è una lezione importante».
  

 

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