Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 September 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
L’UNIONE SARDA
01 - Da oggi a Cagliari il convegno internazionale di Neuroscienze
02 - Medicina. Graduatorie corrette, via alle immatricolazioni
03 - Conferenza regionale. Cappellacci: «Investimenti per la ricerca»
04 - Universiadi a Santa Giusta, la furia dei tedeschi
05 - Iglesias. La Sierra Leone e l'ipotesi università
06 - Gli specialisti «Anche le giovanissime chiedono un ritocco» 
   
LA NUOVA SARDEGNA
07 - Simposio internazionale. Oltre 160mila depressi in cura nell’isola
08 - Il Nobel Montagnier «Ricerche nell’isola»
09 - Il ministro non c’è ma il «No Gelmini day» va in scena lo stesso
10 - Sassari. Manifestazione in piazza Tola: generazioni senza un futuro
11 - Sassari. Presentazione libro nella facoltà di Lettere
12 - La direzione aziendale Aou: «Affermazioni pretestuose non verificate»
 

  
 
L’UNIONE SARDA
 
1 – L’Unione Sarda / Prima pagina
Da oggi a Cagliari il convegno internazionale organizzato da Neuroscienze
Droga, alcol e poco sonno: come “bersi il cervello”
Dormire poco e niente. Abusare di alcol, fumo e droga. Generazioni di adolescenti sardi rischiano davvero di “bersi il cervello”. Colpa di stili di vita pericolosi, «che influiscono anche sullo sviluppo della corteccia cerebrale». Giovanni Biggio, presidente della Società italiana di neuropsicologia, si domanda: che uomini nasceranno da questa generazione?». Si parlerà anche di questo nel congresso internazionale che si terrà alla Fiera di Cagliari da domani a sabato. Oltre, ovviamente, a depressione e intelligenza.
 
Cronaca Regionale - Pagina 6
Ragazzi, cervello a rischio
Alcol, droghe e poco sonno minano lo sviluppo
 di LUCIO SALIS
Ti sei bevuto il cervello. Non è solo un luogo comune, dedicato a chi dimostra scarsa lucidità. Generazioni di adolescenti seguono stili di vita destinati a influire negativamente sulla funzione dei geni. L’abuso di droga, fumo, alcol, dormire poco o niente, compromettono anche lo sviluppo della corteccia cerebrale. «Perché non è del tutto vero che il futuro è scritto nei geni che ereditiamo - spiega Giovanni Biggio, presidente della Società italiana di Neuropsicofarmacologia -. Nel nostro destino interviene anche un altro elemento: l’ambiente, inteso come stile di vita. I biologi molecolari hanno scoperto da tempo che la funzione del gene può essere amplificata o ridotta».
IL CONGRESSO Se ne parlerà nel congresso internazionale "Dall’epigenetica alle basi della neurobiologia sperimentale e clinica" che si terrà alla Fiera di Cagliari da domani a sabato. La manifestazione, organizzata da Neuroscienze (la precedente edizione era stata dedicata al caposcuola cagliaritano Gianluigi Gessa) sarà l’occasione per fare il punto sullo stato dei lavori nella ricerca su alcolismo, ansia, stress, depressione, schizofrenia e tossicodipendenze, alla presenza di studiosi al massimo livello. Dal confronto fra scienziati che spostano sempre più avanti la frontiera della ricerca sulla genetica riferita a quella meravigliosa macchina che è il cervello umano, emerge un messaggio che pone l’uomo al centro del proprio destino.
GLI ADOLESCENTI Messaggio riferibile al modo di vivere di gran parte degli adolescenti. Le suggestioni create da droga, abitudine a fumo e alcol in età precoce (la prima sbronza, in Sardegna, verso i 10 - 11 anni) il desiderio di bruciare le tappe a costo di rinunciare al sonno, inducono a chiedersi: che prezzo potrebbero pagare per una vita spericolata? «Non a caso, ho voluto dedicare ai giovani una delle giornate dei lavori. Già nell’utero materno si subiscono degli input ambientali che agiscono sui geni. Lo stesso avviene in fase neonatale. Quella dell’adolescenza è ancora più delicata, perché il cervello non è ancora in fase adulta (nelle ragazzine fra i 17 e i 19 anni, nei ragazzi fra i 19 e i 22). Dati ben noti ai genitori, oggi rilevabile con un esame della corteccia cerebrale effettuato mediante risonanza magnetica».
Certi stili di vita influiscono, e in che misura, sullo sviluppo della corteccia cerebrale? «Le sostanze stupefacenti sicuramente. Soprattutto in chi nasce con delle vulnerabilità, tipo un gene che funziona male. In questi soggetti, se fumano marijuana, si registra un’incidenza di psicosi e di perdita dei processi cognitivi del 90 per cento. Gravi rischi anche per i ragazzi normali, se prendono stupefacenti».
SONNO Il discorso non riguarda solo le droghe, «io parlo di un cocktail, del quale fanno parte anche l’alcol e la deprivazione del sonno. Molti ragazzi non dormono, o invertono i cicli normali. E non lo fanno una volta ogni tanto, lo adottano come stile di vita. Che incide soprattutto nell’adolescenza, quando è in atto lo sviluppo del cervello, il cosiddetto processo di neurogenesi. Che uomini nasceranno da questa generazione? È difficile dirlo. Creeranno una società migliore di quella attuale o più aggressiva? Una cosa però è certa. Freud aveva ragione quando sosteneva che le malattie mentali hanno origine nell’infanzia e nell’adolescenza, se non addirittura nell’utero. Quando una mamma, magari vittima di abusi, ti trasmette segnali negativi che, accoppiati a geni deficitari ereditati da un genitore, danno origine al disturbo mentale».
DEPRESSIONE Oggi uno dei disturbi più diffusi è la depressione. Secondo l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) fra 10 anni sarà la prima malattia invalidante. Per quale motivo colpisce di più le donne? «Paradossalmente, fra le donne si registra un’incidenza che va 1/2 a 1/4 di score depressivo. Forse sono molto più sensibili all’evento stressante. Ho detto "paradossalmente", perché la donna possiede una serie di ormoni, tipo il progesterone con azione ansiolitica. Presumibilmente, entrano in gioco alterazioni o nella secrezione degli ormoni, o nei sistemi con cui gli ormoni stessi dialogano».
La depressione è piuttosto diffusa anche in Sardegna. «Si stima che ne soffra il dieci per cento della popolazione (160.000 persone). Siamo nella media nazionale. Ma c’è chi ritiene che il numero dei depressi sia circa il doppio: molti non si curano o non si rendono conto di avere la malattia. Oppure, in presenza di certi sintomi, si recano dal medico di famiglia che, dopo averli sottoposti a un’infinità di esami, non riesce a formulare una diagnosi corretta per poi inviarli dallo specialista. E anche quando vanno dal medico giusto, pochissimi guariscono completamente. Gli psichiatri parlano del 30-40 per cento. Molti si illudono di esserne usciti, ma in realtà continuano ad avere i cosiddetti sintomi sottosoglia, spesso causa di recidiva».
Per curarsi, meglio i farmaci o lo psicanalista? «A mio avviso, ci vuole una combinazione dei due elementi: il farmaco e un supporto psicologico. Un tempo dominava un certo scetticismo sulla psicoterapia. Oggi, devo ammettere di essere rimasto sorpreso perché, dopo aver sottoposto un paziente in trattamento ad esami dei recettori, ho trovato dei risultati biologici».
INTELLIGENZA Sempre in tema di esami, nel congresso sono previste relazioni sulla misurazione del quoziente intellettivo sulla base dello spessore della corteccia cerebrale e della sua evoluzione nel tempo. Sembra fantascienza. «Si tratta di studi effettuati, negli anni, sullo sviluppo della corteccia in diversi gruppi di bambini. La velocità con cui il cervello elimina le cellule e le ricostituisce sembra essere cruciale per determinare il quoziente di intelligenza. Detto in termini molto semplici: più rapido è stato il processo con cui si è formata la corteccia, più alto si è rivelato il quoziente di intelligenza.
Si riuscirà, un giorno, ad aumentare l’intelligenza? «In teoria sì. L’epigenetica dimostra che, in base allo stile di vita o all’approccio che usiamo, possiamo amplificare o ridurre la funzione di certi geni. Il giorno che avremo identificato e decodificato tutti i marchi dei geni, individueremo anche i siti collegati all’intelligenza. Per essere superintelligenti, basterà attivarne alcuni e ridurne altri. Chissà se mai arriveremo a farlo. In quel caso, il libero arbitrio comincerà a ridursi, perché avremo decodificato l’intero cervello».
 
 
2 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 19
Medicina. Oggi le iscrizioni di chi ha superato i test per le professioni sanitarie
Graduatorie corrette, via alle immatricolazioni
Gli studenti che hanno partecipato alle selezioni per l’accesso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie potranno prendere visione delle nuove graduatorie, redatte dalla commissione esaminatrice, e procedere alle operazioni di immatricolazione alla fine della mattinata di oggi.
Lo comunica la facoltà di Medicina dopo aver fatto le opportune verifiche e correzioni a seguito dell’errore tecnico rilevato nella lettura dei risultati del test. «La commissione esaminatrice - si legge in una nota - convocata il 21 settembre dopo aver effettuato i dovuti controlli sugli errori segnalati, supportata dallo staff della presidenza e della segreteria degli studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia, ha indicato quale causa di errore un abbinamento sfalsato della lettura ottica di circa 400 “moduli risposta” contenenti un errore di stampa».
Per effetto di tale errore - continua la nota - si è verificata un’incongrua lettura delle risposte fornite dai candidati a partire dall’elaborato identificato dal codice 4001, per un totale di 327 moduli su 2825. «La commissione esaminatrice, neutralizzato l’errore, ha provveduto alla redazione delle nuove graduatorie finali di merito».
La facolta di Medicina, inoltre, precisa che l’acquisizione dei dati contenuti nei moduli risposta dei candidati partecipanti, effettuata tramite lettura ottica degli elaborati, è avvenuta lo stesso giorno della prova, l’8 settembre, dalle 15.28 alle 19.28. La pubblicazione delle graduatorie finali il 17 settembre come disposto dal bando di selezione è stata stabilita sulla base delle modalità e dei tempi legati alle operazioni di acquisizione di circa 3 mila anagrafiche, utilizzando un intervallo di tempo simile a quello previsto per le selezioni dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria.
 
 
3 – L’Unione Sarda / Cronaca Regionale - Pagina 7
Convegno
Cappellacci: «Investimenti per la ricerca»
«Puntiamo sulla ricerca e sull’innovazione per condurre la Sardegna verso un nuovo modello di sviluppo convinti che per uscire dalla crisi occorrano scelte coraggiose e di rottura». Lo ha detto ieri il presidente della Regione Ugo Cappellacci nel suo intervento che ha aperto i lavori dell’ultima giornata della "Conferenza regionale per la Ricerca e l’Innovazione" al teatro Massimo di Cagliari.
Qualche centinaio di manifestanti - in maggioranza studenti delle scuole superiori cittadine insieme a docenti precari e ricercatori - ha stazionato in viale Trento proprio davanti all’ingresso del Massimo per tutta la durata della conferenza, scandendo slogan contro i tagli alla scuola e alla ricerca. «La Sardegna negli ultimi dieci anni si e piazzata all’ultimo posto tra le regioni italiane nel campo della ricerca», ha aggiunto Cappellacci: «Vogliamo toglierle questo triste primato».
Dal convegno sono arrivate buone prospettive per il futuro dal rettore Giovanni Melis e dal premio Nobel per la medicina 2008 Luc Montagnier durante la conferenza stampa che ha preceduto la sua lectio magistralis: «Esiste la possibilità di fare ricerche in comune con la Sardegna, in particolare collaborare con i medici e ricercatori sul versante della prevenzione delle malattie degenerative o croniche, come l’Alzheimer o la sclerosi multipla che nella vostra Isola hanno una forte incidenza». L’assessore alla Programmazione Giorgio la Spisa si è detto soddisfatto per la riuscita del convegno
Sergio Atzeni
 
 
4 – L’Unione Sarda / Provincia di Oristano - Pagina 18
Equitazione
Universiadi a S. Giusta, la furia dei tedeschi
Con le finali del salto ostacoli e dressage è calato il sipario sulle universiadi di equitazione di cui sono stati protagonisti (su anglo arabo sardi) 45 universitari di 13 nazioni. I tedeschi hanno fatto la parte del leone, ma gli atleti italiani hanno ben figurato salendo più volte sul podio, dimostrando di coltivare aspirazioni che daranno grandi soddisfazioni. Infatti nella classifica a squadre, per le due discipline nel loro complesso, la Germania si è aggiudicata il primo posto; al secondo si è piazzata l’Irlanda e al terzo l’Italia con Beatrice Penci Sechi, Raffaela Montis e Salvatore Barra. Sempre nella classifica a squadre l’Italia, preceduta dalla Germania, ha conquistato il secondo posto nel dressage e il settimo nel salto ostacoli vinto dalla Svizzera. Nella classifica individuale del barrage, prima l’irlandese Nicola Fitzgibbon, terzo Salvatore Barra, quinta Beatrice Penco Sechi e sesta Raffaela Montis. Negli ostacoli è prima l’inglese Georgie Strang, Beatrice Penci Sechi 16^, Raffaela Montis 20^ e Salvatore Barra 29°.
(e.f.)
  
 
5 – L’Unione Sarda / Prov Sulcis Pagina 2018
Iglesias. Cherchi e Ghiani incontrano le autorità africane
La Sierra Leone e l’ipotesi università
Chissà che gli aiuti alla Sierra Leone non contribuiscano a risollevare anche le sorti dell’Università del Sulcis. Potrebbe essere uno dei risvolti di un’amicizia nata grazie all’impegno dell’associazione Lovebridges di Iglesias. Ieri mattina, nell’aula consiliare del Comune di Iglesias, il ministro Alie Kamara e il paramount chief Bai Shebora Sheba Gbereh III, sono stati ricevuti dal presidente della Provincia Tore Cherchi e dal commissario governativo di Iglesias Antonello Ghiani. Il ministro ha auspicato che l’amicizia tra il suo paese e la Sardegna si consolidi. In Sierra Leone sono presenti molti giacimenti minerari ma pesano l’assenza di scolarizzazione e professionalità specifiche. Le istituzioni locali, d’accordo con quelle della Sierra Leone, potrebbero favorire la formazione dei giovani africani. ( c. s. )
 
   
6 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 21
gli esperti Il parere degli specialisti cagliaritani
«Anche le giovanissime chiedono un ritocco»
La Sardegna sembra per il momento immune alla moda della wedding surgery. Ma non mancano le richieste di interventi chirurgici come dono: sono sempre più giovani le donne (e gli uomini) che si sottopongono a sedute di chirurgia estetica, magari chiedendo un seno nuovo per i 18 anni o per la laurea. Carlo Cabula, specialista in chirurgia plastica e oncologia chirurgica, esercita la sua professione anche in regime di intramoenia all’ospedale Businco: «L’età delle donne che richiedono interventi di mastoplastica additiva, ossia l’aumento del seno, si è abbassata». Conferma il dato la dottoressa Anna Mereu che ha tra le sue clienti giovani donne che magari sono appena entrate nel mondo del lavoro e investono i primi guadagni in trattamenti estetici. Prima del divieto imposto dalla legge anche le minorenni si presentavano nello studio di Cabula. «Quando si tratta di giovani e giovanissime è fondamentale un’attenta valutazione della necessità dell’intervento», chiarisce il medico, «mi è capitato di inviare intere famiglie dallo psicologo, perché dietro l’esigenza di un nuovo seno ci possono essere dei problemi ben più seri. Infatti dopo l’analisi motivazionale molte rinunciano».
IL NASO Zanino Pusceddu si occupa di rinoplastica e opera, anche lui in intramoenia, al Santissima Trinità di Cagliari: «Qualcuno che si fa regalare un naso nuovo c’è. Rari casi: mariti che lo offrono alle mogli. Ad ogni modo consiglio sempre di programmare l’intervento per tempo. La rinoplastica è tutto sommato sicura ma non è mai un’operazione banale. Per questo ho scelto di eseguirla in ospedale con strutture e professionalità adeguate». Ma cosa si nasconde dietro l’esigenza di una correzione al proprio corpo, magari in occasione di importanti e forse destabilizzanti passaggi come la maggiore età o il matrimonio? Per Jessica Lampis, ricercatrice nel Dipartimento di psicologia dell’Università di Cagliari, non è sufficiente affermare che dietro la richiesta del ritocco sia la voglia di ringiovanire un po’: «Il modo in cui viene valutato e percepito il corpo può far aumentare o diminuire l’accettazione di sé e attivare vissuti che dalla insicurezza e insoddisfazione possono degenerare in disturbi veri e propri. Oggi il corpo è oggetto di attenzione, valutazioni e critiche continue. Essere belli sembra essere diventato un imperativo, il biglietto da visita per essere accettati». (ca.et.)
  
   
 
LA NUOVA SARDEGNA
  
7 – La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Inizia questo pomeriggio al centro congressi della Fiera il simposio internazionale sulla depressione 
Oltre 160mila i depressi in cura nell’isola 
CAGLIARI. Alcol, droghe e mancanza del sonno: questo il trio killer per gli adolescenti. Da oggi a sabato se ne parla al congresso internazionale presieduto da Giovanni Biggio sulla depressione.
«Depressione, ansia, stress, schizofrenia, disturbi del sonno e tossicodipendenze, tra riabilitazione, farmaci e interferenze ambientali»: questo il titolo del simposio. E domani si terrà una conferenza stampa (alle 9,45, sempre al centro della Fiera) sui «risultati rivoluzionari» di una ricerca su intelligenza e infanzia. Il simposio sulla depressione inizierà alle 16.30 al centro congressi della Fiera con l’apertura del congresso nazionale della Società italiana di neuropsicofarmacologia. La lettura inaugurale è affidata a Daniel Robert Weinberger (docente nell’univesità di Bethesda, New York). A seguire vi sarà la tavola rotonda «Una coalizione per combattere la depressione delle donne» moderata da Francesca Merzagora e Eugenio Aguglia. Tra gli interventi: Emanuela Baio (senatrice), Claudio Mencacci (psichiatra), Adriana Bazzi (del Corriere della sera) e Giovanni Biggio (presidente del congresso e della Società italiana di Neuropsicofarmacologia).
In Sardegna sono circa 160mila i depressi in cura e altrettanti quelli che ne soffrono. Per l’Oms nel 2020 la depressione sarà la prima patologia invalidante. In rapporto agli adolescenti si parlerà della prima sbronza, che anche in Sardegna si attesta intorno agli undici-dodici anni, ai trattamenti di riabilitazione da tossicodipendenze, ai fattori che incidono pesantemente sullo sviluppo cerebrale. All’appuntamento, presieduto da Giovanni Biggio, saranno approfonditi i principali settori delle neuroscienze e della farmacologia. Si dibatterà anche di disturbi bipolari, stress, mancanza di sonno e dell’umore, declino cognitivo negli anziani, ruolo della genetica, delle terapie mediche, dell’ambiente e del supporto socio-assistenziale.
 
 
8 – La Nuova Sardegna / Pagina 9 - Sardegna
Malattie degenerative e croniche 
Il Nobel Montagnier «Ricerche nell’isola» 
FELICE TESTA 
CAGLIARI. «A chent’annos chin salude». In fondo l’obiettivo della medicina indicato dal premio Nobel, Luc Montagnier (foto), nella Conferenza regionale per la Ricerca e l’Innovazione, ha una sua traduzione in sardo.
Vivere un secolo, senza patire la vecchiaia, è una meta per la scienza che coincide, per saggezza popolare, con il buon augurio in uso nell’isola dei centenari. Primo passo per la ricerca, secondo Montagnier, è quello di puntare subito a migliorare la qualità della vita degli anziani, dopo «l’obiettivo potrà essere quello di arrivare ad una durata della vita sino al secolo in buona salute». Lo scienziato francese, scopritore del virus dell’Hiv, indica, anche, una prospettiva futura di collaborazione con i ricercatori sardi: «C’è la possibilità - spiega - di fare ricerche con la Sardegna, in particolare sul versante della prevenzione delle malattie degenerative o croniche, come l’Alzheimer o la sclerosi multipla che, nell’isola, ha una forte incidenza». La Sardegna è già terreno di particolare interesse per i ricercatori che puntano a scoprire l’elisir della longevità, seppure nei limiti dell’ineluttabile. «Come specie siamo programmati per morire, prima o poi - ricorda Montagnier, forse per non accendere esagerati entusiasmi - Allungare troppo la vita porterebbe a delle conseguenze pesanti: ad esempio non riusciremmo più a riprodurci e non avremmo più una vita sessuale». Puntare sulla ricerca è anche la strategia dichiarata della Regione. «La presenza di Montagnier è un segnale forte - sottolinea il presidente Cappellacci - Per portare la Sardegna fuori dalla crisi occorrono scelte coraggiose, di rottura. Puntiamo sulla ricerca e l’innovazione per andare verso un nuovo modello di sviluppo». Poco distante dalla Conferenza regionale, cinquecento, tra studenti, insegnanti e personale Ata, tenuti a bada dalle forze dell’ordine, protestano contro i tagli alla scuola pubblica, la scomparsa delle classi, la riduzione delle cattedre. La speranza è meno ambiziosa: salvare l’istruzione di base in Sardegna.


9 – La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Protesta di insegnanti, precari e studenti 
Il ministro non c’è ma il «No Gelmini day» va in scena lo stesso 
BETTINA CAMEDDA 
CAGLIARI. La Gelmini non c’è. La notizia era trapelata già qualche giorno fa sul web ma non ancora data per certa e così ieri nessuno è voluto mancare al No Gelmini day, davanti al Teatro Massimo. Il Ministro dell’Istruzione infatti avrebbe dovuto intervenire nella giornata conclusiva della conferenza regionale sull’innovazione e la ricerca ma all’ultimo ha dato forfait. Studenti, insegnanti precari e personale ata, alle 9 del mattino, si sono presentati, comunque, in centinaia (quasi 500) armati di striscioni, manifesti e volantini. Un inno alla scuola pubblica sotto gli occhi di polizia e carabinieri e invitati alla conferenza.
«Purtroppo non possiamo essere in classe come vorremmo - spiega Alessandra Giarrusso, insegnante di lettere disoccupata, del coordinamento precari Oristano - ma siamo qui a far valere ancora una volta i nostri diritti per la difesa del nostro posto di lavoro, per il diritto allo studio e per la difesa della scuola pubblica e se la Gelmini non verrà basta e avanza il Presidente Cappellacci». Un comitato di “benvenuto” d’eccezione tra studenti che cantano brani di protesta, gridano slogan, lanciano rotoli di carta igienica. «Stiamo aspettando la Gelmini, dato che lei il benvenuto al nuovo anno scolastico ce l’ha dato anche alla grande con tagli di ben 8 miliardi alla scuola pubblica - dice Francesco Frau, portavoce provinciale di Nuoro della rete studenti medi». Tra gli organizzatori del sit-in Giacomo Dessì, coordinatore regionale dell’Uds: «avremmo voluto presentare al ministro una proposta alternativa perché - spiega Dessì - non accettiamo la “sua” riforma della scuola che taglia ore di lezione e toglie le specificità tipiche della nostra regione». Prossimo appuntamento l’8 ottobre in piazza Garibaldi, data che coincide con la mobilitazione studentesca nazionale.
 
 
10 – La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Sassari
«Precari e senza diritti» 
Manifestazione in piazza Tola: generazioni senza un futuro, la politica deve impegnarsi 
MARCO DELIGIA 
SASSARI Testimoniare una precarietà vissuta soprattutto (ma non solo) da una generazione giovane alle prese con un grave deficit di rappresentanza e di risposte per i suoi diritti. Da questa base ha preso le mosse «Aprite quella porta», incontro promosso in piazza Tola dall’associazione «Liberamente» e «Oltre» con il sostegno della componente del Pd in consiglio regionale, presente con il capogruppo Mario Bruno e Luigi Lotto. Un momento di riflessione con voci già al centro di iniziative di rivendicazione che stanno interessando tutta la Sardegna, mobilitando i precari della scuola e dell’università, i cassintegrati del settore chimico e il movimento dei pastori. «Siamo stanchi di guardare i diritti dal buco della serratura. Di futuro qualcuno si dovrà pur occupare e sarebbe bello che lo facesse la politica». Considerazioni generali per una carrellata di interventi cadenzata da Carlo Sotgiu, dell’associazione «Liberamente». «Per assumere un nuovo medico ne devono andare in pensione cinque - ha osservato Gabriele Farina, della Federspecializzandi in Medicina - Ma intanto in una sanità che in Italia è sempre più in declino si assiste solo a tagli». Cristian Ribichesu, del coordinamento dei precari della scuola, ha fatto notare che la situazione traballante dell’insegnamento riguarda una fascia incredibilmente ampia, dai 25 ai 50 anni. «C’è bisogno di investire su scuola, istruzione e ricerca. E invece il governo preferisce stanziare miliardi per il ponte sullo stretto di Messina».
Porte ancora chiuse al rilancio dell’industria chimica. Lo hanno confermato due giovani della Vinyls di Porto Torres e del presidio all’Asinara dell’»Isola dei cassintegrati». «E’ in discussione, in Italia, il futuro di diverse migliaia di addetti - ha ricordato Antonio Salaris -. Ma la chimica deve continuare».
Fortunato Ladu ha portato la testimonianza del Movimento dei pastori sardi. «Siamo scesi in piazza a Elmas, Cagliari, Alghero, Olbia e Porto Rotondo e abbiamo incontrato il consiglio regionale chiedendo che si investa nel futuro. Abbiamo scelto una lotta dura, chiedendo alla politica risposte. Un litro di latte ci viene pagato 60 centesimi mentre viene venduto a un euro e 10 centesimi».
 
 
11 – La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
FACOLTA DI LETTERE
I romeni di Melis e Harja
SASSARI. Sabato 25 alle ore 17 nell’aula magna della facoltà di Lettere, Luigi Manconi, Giuliano Giubilei e Antonello Ganau presentano il libro di Alina Harja e Guido Melis: “Romeni. La minoranza decisiva per l’Italia di domani”.
 
 
12 – La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
«Eliminati i topi dalle sale operatorie» 
La direzione aziendale Aou dice che il problema è risolto 
SASSARI. «Si tratta di affermazioni non verificate e pretestuose». Così la direzione dell’azienda ospedaliero universitaria definisce le notizie, contenute in un articolo apparso sul giornale di ieri, riguardanti la cattura di un topo e la segnalazione di numerosi altri nei locali alle sale operatorie delle cliniche di San Pietro.
«Questa direzione aziendale, così come dimostrabile da documentazione già il 6 settembre, a seguito della prima segnalazione da parte della coordinatrice del Blocco Operatorio circa la probabile presenza di piccoli ratti, ha immediatamente chiesto l’intervento della ditta specializzata nelle derattizzazione: è stato prima effettuato un sopralluogo tecnico per esaminare eventuali criticità nelle porte d’accesso al Blocco Operatorio e contemporaneamente i disinfestatori hanno provveduto ad eliminare il problema. Il 15 è avvenuto un secondo intervento di derattizzazione a scopo preventivo ma non è stata accertata la presenza di ulteriori piccoli ratti.
Il 18, dopo aver ricevuto una nuova segnalazione da parte della responsabile del Blocco circa la presenza di un piccolo topo nella Zona Filtro (che separa l’esterno dalle Sale Operatorie), abbiamo immediatamente chiesto l’ulteriore intervento della ditta di derattizzazione, la quale ha agito prontamente, non rinvenendo però né topi né tantomeno escrementi di topi».
A quanto riferiscono le persone che lavorano nelle sale operatorie però proprio sabato mattina è stato catturato un topo con una trappola appositamente piazzata nei locali adiacenti alle sale.
Ieri mattina comunque le sale operatorie della «stecca bianca» sono state sottoposte all’ispezione «improvvisa» dei carabinieri dei Nucleo anti sofisticazione «che - aggiunge la direzione - ha dato esito negativo: i militari del Nas hanno, infatti, constatato che non vi è alcuna esistenza di topi sia all’interno che all’esterno del Blocco Operatorio e hanno accertato la presenza di condizioni igieniche sanitarie assolutamente nella norma».
 

 

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