Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 September 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
L’UNIONE SARDA
01 - I ricercatori: la protesta continua
02 - Graduatorie sbagliate: iscrizioni rinviate sino a nuovo ordine
03 - La Regione scommette sulla ricerca
04 - Chia. Convegno nazionale dell’Ati
05 - Gosos, pubblicati gli studi del simposio
06 - Sviluppo economico, 18 stage nelle Università
07 - Assegni e selezioni per ricercatori
08 - Giampiero Pinna: «Mobilitiamoci per il Geominerario»
09 - Universiadi, a Santa Giusta argento e due bronzi per l’Italia
10 - Laboratori. Musica etnica a Galtellì Orosei e Irgoli
11 - Etnografia. Rassegna, l’Isre guarda all’università 
  
LA NUOVA SARDEGNA
12 - Si è aperta la prima conferenza regionale sull’innovazione
13 - Sassari. Sport e università, le tessere Cus
14 - Sassari. Presidenzialismo, sabato un incontro all'università
15 - Sassari. Servizio civile, disabili in biblioteca
16 - Olbia. Addestramenti subacquei per future missioni sulla Luna
17 - Irgoli, cantores: lezione accademica «al contrario»
18 - Ragazzo olbiese insegnerà al dottorato di un’università brasiliana
 

  
 
L’UNIONE SARDA
 
 
1 – L’Unione Sarda / Cagliari e Provincia Pagina 1017
Università. La risposta all’appello dei rettori: confermiamo l’indisponibilità a insegnare
I RICERCATORI: LA PROTESTA CONTINUA
Nessun ripensamento: i ricercatori cagliaritani ribadiscono la loro indisponibilità a insegnare nell’anno accademico 2010-2011. È la risposta all’invito lanciato sulla stampa dai due rettori di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino, preoccupati per gli effetti che la protesta contro la riforma Gelmini sta provocando sull’organizzazione di diversi corsi di laurea.
«Riceviamo - si legge in una nota firmata dal coordinamento cagliaritano della Rete 29 aprile - da diverse fonti inviti a recedere dalla nostra forma di mobilitazione, ritenuta priva di efficacia e isolata, e dipinta come una mancanza di senso di responsabilità, quando non è altro che usare dell’elementare diritto di ciascuno di non sobbarcarsi di quanto non fa parte dei propri compiti: un’istituzione come l’Università non può basarsi sul volontariato e la mera buona volontà. Non siamo affatto soli: nell’Ateneo di Cagliari i ricercatori indisponibili sono 325, pari al 69% dei ricercatori dell’Ateneo, e in Italia 10.344 su circa 25000, come censito e verificato dai referenti locali della Rete29Aprile (www.rete29aprile.it) che oggi rappresenta l’organizzazione di riferimento della mobilitazione nazionale dei ricercatori».
L’ultima assemblea dei giorni scorsi a Roma ha deliberato di chiedere a tutti i rettori il rinvio dell’inizio dell’anno accademico («come segnale della situazione di profondo disagio in cui versano gli atenei italiani») e l’indizione nelle prime due settimane di ottobre di assemblee informative aperte agli studenti e alla cittadinanza. «I ricercatori non protestano per ottenere vantaggi personali ma, con vero senso di responsabilità verso tutti, per evitare il collasso delle Università pubbliche e della ricerca di base e applicata, e per mantenere una didattica di alto livello. Se riformare - si legge nel documento dei ricercatori - è indispensabile, farlo senza criterio e senza soldi è irresponsabile. Servono risorse che in Italia, nel prossimo anno, diminuiranno ulteriormente diventando, per studente, molto vicine alla metà di quanto investito negli altri paesi industrializzati. Questo garantirà (è una certezza) uno scadimento della didattica e dei servizi e non un miglioramento».
 
 
2 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari - Pagina 20
I risultati dei test di accesso ai corsi di laurea devono essere rivisti per un errore tecnico
Professioni sanitarie, tutto da rifare  
GRADUATORIE SBAGLIATE: ISCRIZIONI RINVIATE SINO A NUOVO ORDINE
Illusi di aver superato la prova e di essere in graduatoria, gli studenti sono andati ieri ad iscriversi scoprendo poi la terribile verità.
Giulia era felicissima: 232esima in graduatoria. L’aveva annunciato a tutti, anche su Facebook che ce l’aveva fatta finalmente a superare il test per infermieri. E ieri è andata a iscriversi nella nuova facoltà. In fila nella segreteria di Medicina c’erano tanti giovani che, come lei, l’8 settembre, avevano sostenuto con successo le prove per l’ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie.
BRUTTA SORPRESA Nel giro di qualche ora, mentre continuavano a fare la fila, hanno visto crollare le loro speranze: le graduatorie ufficiali di merito che il 17 settembre erano state esposte nel sito della facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari, consultate da ogni studente sulla propria pagina personale e affisse in bacheca in segreteria, sono tutte da rifare. E il bello è che, sino a ieri mattina, nessuno se n’era accorto, tutti erano tranquillamente in fila (molti arrivano da fuori Cagliari) e dall’Università nessuno ha pensato di avvisare gli studenti magari affiggendo un cartello che avrebbe evitato almeno di stare in coda per ore. Va da sè che le iscrizioni saltano: sino a nuovo ordine.
UN ERRORE Tutta colpa della tecnologia, come riferiscono gli studenti: «Solo dopo un’estenuante fila allo sportello - racconta Alessandra, che nella vita vorrebbe fare l’ostetrica e si è ritrovata sedicesima in graduatoria - ho appreso dall’impiegata che le graduatorie erano sbagliate e che quindi non era possibile fare l’iscrizione. Allo sportello mi è stato riferito che il lettore ottico che ha visualizzato i compiti ha dato una lettura errata dei test con i codici di assegnazione da 4000 in poi e che bisognava aspettare una seconda graduatoria per annullare la precedente già resa pubblica. Ci hanno messo 10 giorni per comunicarci i risultati, possibile che in tutto questo tempo non si siano accorti dell’errore?».
SLITTAMENTO La conferma arriva in serata anche dal responsabile della segreteria studenti, Roberto Marica: «I candidati contraddistinti da questi codici hanno avuto un punteggio non conforme alle risposte fornite. L’ufficio del responsabile del procedimento provvederà a redigere apposito avviso con l’indicazione delle nuove date per le immatricolazioni una volta che la commissione avrà corretto la graduatoria generale». La rabbia monta tra gli studenti: «Per 10 giorni ci hanno lasciato in ansia - dice Giulia - ma ci hanno messo un secondo per distruggerci. Ho conquistato il mio posto in graduatoria con fatica: sono 232esima e 232esima devo restare. C’è in ballo il nostro futuro, non si può giocare sulla nostra pelle».
(c.ra.)
 
 
3 – L’Unione Sarda / Primo Piano - Pagina 2
Duecento milioni per l’innovazione. Il ministro Gelmini: «Il primato della Sardegna»
LA REGIONE SCOMMETTE SULLA RICERCA  
La Regione mette in campo 200 milioni di euro per innovazione e ricerca scientifica, un primato tra le regioni italiane. L’assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa, nel suo intervento al teatro Massimo di Cagliari per l’inaugurazione della prima “Conferenza sulla ricerca e innovazione”, ha assicurato che altri 35 milioni arriveranno con la prossima finanziaria, 10 in più rispetto al 2010. Le risorse sono costituite, oltre i 35 milioni regionali, da 50 milioni che arriveranno dall’Ue, 25 milioni dal ministero della Ricerca per le infrastrutture e 125 da altri finanziamenti europei.
IL MINISTRO Alla conferenza sarebbe dovuta essere presente il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini, ma oggi non ci sarà. Da Roma ha lodato la collaborazione tra Stato, Regioni e privati sul terreno della ricerca scientifica e dell’innovazione, indicando nel sistema creato dalla Sardegna un modello valido per tutta l’Italia. «Quello sardo», spiega in un’intervista al Giornale, «rappresenta un modello da seguire perché interpreta correttamente il nuovo modo di intendere la ricerca». Il ministro condivide la scelta della Sardegna di incrementare i fondi per la ricerca e sottolinea che «l’aumento della quota del Pil destinato a ricerca e sviluppo sarà sostenuto a livello nazionale. La chiave di volta per garantire la crescita del sistema di ricerca in un’economia basata sulla conoscenza è l’interazione costante e profonda tra imprese, università e istituzioni».
IL PRIMATO Gli investimenti potrebbero far diventare la Sardegna la regione leader in numerosi settori, tra i quali l’astrofisica, la biomedicina, la conservazione dei prodotti alimentari e la genetica. «La persona sarà al centro delle nostre scelte politiche», ha detto il presidente Ugo Cappellacci, «puntiamo sui giovani evitando la fuga di cervelli».
L’OBIETTIVO «Una vera scommessa sulla ricerca scientifica per lo sviluppo», ha aggiunto l’assessore La Spisa: «Siamo in piena emergenza industriale, agricola e produttiva, ma grazie a un settore come la ricerca scientifica possiamo dare qualità e innovazione allo sviluppo».
L’INTERVENTO DI LUPI Anche il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, che ha aperto i lavori, crede che puntare sulle persone sia l’unica risorsa: «Il nostro Paese ha dimostrato che il primo problema non sono i fondi, ma l’esigenza di investire in capitale umano e nelle persone. Bisogna premiare chi merita». Quindi è intervenuta l’assessore regionale degli Affari generali e del Personale Ketty Corona: «Dobbiamo pensare e studiare un modello di sviluppo, da qui il ruolo della ricerca, sulla base di caratteristiche socio economiche, ambientali e infrastrutturali dei territori e individuare i settori di attività economica più rappresentativi per la Sardegna». Il convegno continua oggi dalle 9 con gli interventi del presidente Cappellacci e del premio Nobel per la medicina 2008 Luc Montagnier. Ieri i due si sono incontrati in viale Trento.
Sergio Atzeni
 
 
4 – L’Unione Sarda / Cultura - Pagina 45
Dopo il convegno nazionale dell’Ati “Energia e ambiente motori dello sviluppo” organizzato a Chia
SCUOLA E DIVULGAZIONE: QUANDO LA SCIENZA CIGOLA
Il docente di Storia della matematica Giorgio Israel analizza i passi indietro della ricerca italiana
“Energia e ambiente motori dello sviluppo” era il tema del Congresso nazionale dell’Associazione termotecnica italiana (ATI) svoltosi nei giorni scorsi a Chia.
A Giorgio Israel, docente di Storia della matematica all’Università La Sapienza di Roma (Premio Capalbio con il libro “Chi sono i nemici della scienza? Riflessioni su un disastro educativo e culturale e documenti di malascienza”, Lindau, 2008) abbiamo chiesto di spiegare il suo invito a non ridurre la scienza a tecnoscienza contenuto nella lezione magistrale che ha aperto i lavori di Chia.
«L’intento della mia relazione - dice il docente - era di spiegare, con esempi, come il grande successo storico della scienza occidentale sia risultato da un’intima relazione tra ricerca di base, ricerca applicata e tecnologia, in cui la prima ha avuto un ruolo fondamentale. Basti pensare ai più grandi sviluppi storici sul piano energetico o alla realizzazione dei calcolatori digitali che ha cambiato la faccia del mondo ed è derivata da modelli teorici. Oggi questa relazione appare indebolita a sfavore della ricerca di base. Ho messo in guardia contro i rischi che derivano dal deperimento della scienza di base e che possono compromettere lo sviluppo stesso della tecnologia».
Possiamo giungere a una definizione semplice del concetto di energia?
«L’unica scienza che ammette definizioni semplici e univoche è la matematica, e anche in questo caso, purché si tratti di definizioni formali e quindi “vuote di contenuto”. Non appena si ha a che fare con concetti che sorgono entro contesti concreti complicati, la definizioni semplici possono essere fuorvianti, e chi rispetta la scienza non deve banalizzare ciò che è intrinsecamente difficile. Perciò a chi fosse interessato ad approfondire questo concetto, eviterei di dare formulette stereotipate, e risponderei piuttosto indicando una bibliografia di base di storia della scienza che ne illustri l’evoluzione».
Per la formazione dei futuri scienziati ritiene che la scuola italiana stia offrendo le migliori basi di conoscenza?
«Il sistema dell’istruzione italiano ha un’eccellente tradizione in questi campi. Fino a non molti anni fa un buon laureato in matematica o fisica otteneva con facilità un dottorato (PhD) negli Stati Uniti. In Italia, dall’Unità in poi, si è affermata un’eccellente tradizione ingegneristica. Purtroppo la scuola secondaria ha abbassato molto gli standard di preparazione nelle materie scientifiche sotto l’influsso di teorie pedagogiche e didattiche strampalate. Queste si oppongono al nozionismo in nome dell’esigenza di fabbricare “teste ben fatte” anziché “ben piene”. Sta di fatto che oggi fabbrichiamo teste ben vuote e incapaci di ragionare autonomamente. Questo la dice lunga circa le metodologie didattiche e le riforme adottate. Inoltre, l’introduzione delle lauree triennali e specialistiche, al posto delle lauree quadriennali, ha avuto effetti disastrosi sull’università e sulla preparazione dei laureati”.
Lei ha criticato le modalità spettacolari con le quali alcuni, in particolare Piergiorgio Odifreddi, si muovono nel territorio della divulgazione scientifica. Come fare per avvicinare la scienza alla società, e viceversa?
«Per dirla in estrema sintesi, occorre dare il senso del valore culturale della scienza e non ridurla a mero tecnicismo. Soltanto così i giovani possono essere attratti dalle materie scientifiche. Difatti nessuno ama ridursi a una visione meramente strumentale delle attività da svolgere nella propria vita e resta vivo il desiderio di confrontarsi con problematiche universali e che rispondono a domande di senso. Quanto alla divulgazione, la stampa dovrebbe occuparsi di meno di pretese “scoperte” sensazionali, di cui non si sa più nulla poco dopo, come il continuo annuncio del “gene di” (gene della paura, della gelosia, dell’infedeltà e consimili futilità), non dando risalto a personaggi che desiderano soltanto apparire sulle pagine dei giornali. Un mese fa è esploso l’annuncio della prossima fabbricazione di una “macchina del tempo”. Anni fa si dava per certa la clonazione di esseri umani. Basterebbe riflettere alla sorte di questi “annunci” per capire che con la scienza hanno poco a che fare e servono soltanto a renderla ridicola agli occhi delle persone che ragionano».
Andrea Mameli 
 
 
5 – L’Unione Sarda / Provincia di Oristano - Pagina 22
Senis
Gosos, pubblicati gli studi del simposio
I gosos, ossia i canti di tipo devozionale dedicati ai Santi o alla Madonna diffusi in Sardegna dalla fine del XVI è stato oggetto di studio dell’ateneo cagliaritano. Tra i casi studiati quelli riguardanti il forum di Senis. Sono così stati pubblicati recentemente gli atti del XII simposio, che si è svolto nell’aprile scorso nel Dipartimento di linguistica e stilistica dell’Università di Cagliari, sul tema “I ’goccius/gosos’ sardi nel loro contesto etnopoetico”. Il seminario era organizzato da Joan Armangué i Herrero dell’Università di Cagliari, con la collaborazione di Antonio Pinna, Roberto Caria, e Giampaolo Mele della Facoltà teologica. La relazione di Pinna è stata “I ’gosos’ e la paraliturgia: incrocio fra tradizione popolare e tradizione colta. Due casi di studio”; Caria ha presentato invece uno studio sull’“Attualità e vitalità dei ’gosos’. L’esperienza decennale del forum di Senis”. Nel volume, introdotto dal direttore del Dipartimento di Linguistica dell’Università di Cagliari, Ignazio Putzu, presenti anche gli interventi di Josefina Roma, August Bover, Jaume Ayats dell’Università di Barcellona e Joan Armangué e Ignazio Macchiarella dell’Università di Cagliari. ( m. f. )
 
 
6 – L’Unione Sarda / Economia - Pagina 15
Domande entro venerdì
Sviluppo economico, 18 stage nelle Università
Il dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione del ministero dello Sviluppo Economico e la fondazione Crui (che fa capo alle Università) hanno bandito 18 tirocini per promuovere lo sviluppo nel Paese. Gli stage sono destinati a 32 atenei italiani che aderiscono al bando (tra cui quello di Sassari). L’obiettivo è far conoscere il mondo del lavoro e, in particolare, l’impegno nell’attività di riequilibrio economico-sociale e di sviluppo economico nelle aree sottoutilizzate del paese.
Il programma è rivolto ai laureati di primo livello, di laurea specialistica, magistrale e di vecchio ordinamento e ai laureandi di vecchio e nuovo ordinamento. La laurea non deve essere conseguita da più di 18 mesi. Ai neolaureati di primo livello è richiesta un’età massima di 25 anni e una votazione minima di 100 su 100. Invece, i laureandi di vecchio e nuovo ordinamento devono avere una media minima di 26 su 30, massimo 25 anni per la laurea di primo livello e 28 anni per la specialistica. Infine, i candidati che possiedono una laurea specialistica, magistrale o di vecchio ordinamento devono avere massimo 28 anni e una votazione minima di 100 su 100.
La fase di preselezione sarà curata dalle Università di provenienza a cui seguirà un’ulteriore valutazione a cura del dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione del ministero dello Sviluppo Economico e della fondazione Crui. Gli stage si svolgeranno negli uffici di Roma e dureranno quattro mesi (prorogabili fino a sei). La candidatura può essere inviata esclusivamente on line collegandosi all’indirizzo www.crui.it/tirocini/tirociniwa entro venerdì 24 settembre. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero di telefono 06.47618660.
(al. co)
 
 
7 – L’Unione Sarda / Economia - Pagina 15
UniTre, 9 ricercatori
L’Università di Roma Tre ha indetto le procedure di valutazione comparativa per nove posti di ricercatore a tempo determinato presso la facoltà di ingegneria e i dipartimenti di biologia, informatica e automazione e di scienze geologiche. Domande entro il 4 ottobre. Bando su http://concorsi.uniroma3.it. (G.u. 70 del 3 settembre).
Risorse umane
Sardegna Ricerche, nell’ambito del programma “Risorse umane”, ha indetto tre selezioni per il conferimento a giovani laureati di quindici borse di ricerca della durata di 18 mesi. Le borse sono finalizzate alla realizzazione di progetti presso le Piattaforme tecnologiche Ict, Biomedicina ed Energie rinnovabili di Polaris, il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna. Le domande devono pervenire entro il 30 settembre. Bandi su www.sardegnaricerche.it.
Ateneo, un assegno
L’Università di Sassari ha indetto il bando per un assegno di ricerca biennale presso il Dipartimento di Ingegneria del territorio, per il progetto “Il benessere animale nella mungitura meccanica: applicazione del basso vuoto nelle specie caprine e bufaline”. Domande entro il 30 settembre. Bando su www.uniss.it.
 
 
8 – L’Unione Sarda / Iglesias Pagina 2024
Appello alla Regione
Giampiero Pinna: «Mobilitiamoci per il Geominerario»
«Gli enti che partecipano al Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna dovrebbero far sentire la propria voce alla Regione di modo che il governatore Cappellacci sblocchi la situazione e si possa finalmente procedere al riordino giuridico-amministrativo del Consorzio». Ne è convinto Giampiero Pinna che nei giorni scorsi, nell’auditorium vescovile di Iglesias ha prospettato i nuovi progetti della Consulta per la riscossa del Parco. L’ha fatto durante la presentazione del nuovo libro di Tarcisio Agus Dalla ciminiera e dal sottosuolo un grido di speranza nell’iniziativa promossa dall’associazione Pozzo Sella di cui Pinna è il presidente.
La Comunità del Parco è uno degli organi del Consorzio individuati nel decreto istitutivo del 2001. È composta dai rappresentanti degli enti che si trovano all’interno del territorio custodito dal Parco: più di ottanta comuni, sette province insieme alle università di Cagliari e Sassari: svolge le funzioni deliberative, consultive e di indirizzo e fra i suoi compiti c’è anche dare parere in merito alla pianta organica del personale e le relative variazioni.
Resta ancora incerto il destino dei lavoratori. Per ora il presidente della regione non ha firmato le carte per avviare il restyling del Parco geominerario: «I concorsi per le assunzioni sono bloccati e parliamo di personale altamente specializzato, laureati locali che oltre trovare un’occupazione contribuirebbero a far crescere il territorio in cui sono nati e hanno studiato», dice Pinna.
I soldi ci sarebbero, 2.100.000 euro che ogni Finaziaria a partire dal 2000 stanzia per il Parco Geominario: «La comunità del Parco ha funzionato solo per due anni durante il mio mandato. Non è stata più convocata ma rimane comunque l’unico organismo non sciolto dell’ente». Le associazioni si appellano le istituzioni locali: «Speriamo di stringere nuovamente un’alleanza fra la Comunità del Parco e la Consulta delle associazioni - aggiunge l’ex presidente dell’Emsa - perché si crei intorno al Parco un moto popolare simile a quello che portò alla sua istituzione. Con quella firma le lotte per il Parco non sono finite: Iglesias deve guardare alla Ruhr che oggi è capitale europea della cultura». E sul Parco incombe anche la scadenza del riconoscimento Unesco la cui commissione arriverà l’anno prossimo. Il riconoscimento era la condizione per cui il Parco è stato cancellato dalla lista degli enti inutili del ministro Calderoli.
Miriam Cappa
 
 
9 – L’Unione Sarda / Sport Pagina 10054
VELA - AUDI MED CUP EQUITAZIONE
Universiadi, a Santa Giusta un argento e due bronzi per l’Italia
SANTA GIUSTA Tre medaglie per l’Italia nelle tre giornate il Concorso Internazionale riservato agli studenti universitari "Aiec Srnc-Sardegna 2010" al centro equestre Usignolo di Santa Giusta. Alla competizione di dressage e salto ostacoli, organizzata in collaborazione con circolo Grighine e Comitato Regionale della Fise, hanno preso aprte tredici nazioni (più due squadre miste) per un totale di 45 tra cavalieri e amazzoni che, al di là dell’aspetto sportivo e agonistico, hanno avuto la possibilità di trascorrere alcuni giorni insieme, partecipando alle iniziative allestite dal comitato organizzatore. Questo tipo di manifestazioni, che si svolge alcune volte all’anno, in nazioni sempre diverse, è nato proprio con l’intento di mettere a confronto giovani di diverse nazionalità in una competizione sportiva.
Come paese ospitante l’Italia ha fatto una splendida figura conquistando la medaglia d’argento a squadre nel dressage e il bronzo nella combinata a squadre e nel dressage individuale con il giovane cavaliere di Sassari Salvatore Barra, preceduto solo dall’irlandese Nicola Fitzgibbon e dalla tedesca Anna Maraike Walz.
Nel salto ostacoli sul primo gradino del podio è salita la britannica Georgie Trang seguita dalla belga Stephanie Dierkx e dalla tedesca Anna Maraike Walz. Ed è stata proprio l’amazzone tedesca a contribuire al successo della Germania nella combinata a squadre (argento per l’Irlanda) ed a conquistare la medaglia d’oro nella combinata individuale davanti all’irlandese Fitzgibbon e all’olandese Rosan Regtien. Ottimo quarto e quinto posto per Beatrice Penco Sechi e Raffaela Montis che, assieme a Salvatore Barra, hanno difeso i colori azzurri.
Un successo sia nei risultati e sia nell’organizzazione per questa “tre giorni” equestre1 dedicata agli universitari che hanno montato esclusivamente cavalli nati, allevati e allenati in Sardegna e messi a disposizione dai circoli Usignolo e Grighine.
Carlo Mulas
 
 
10 – L’Unione Sarda / Nuoro e Provincia - Pagina 17
laboratori
Musica etnica a Galtellì Orosei e Irgoli
Si concluderà oggi in Bassa Baronia la seconda fase del primo simposio dello Study Group ICTM on Multipart Music, il comitato designato dall’organizzazione mondiale di etnomusicologi per lo studio delle musiche a più parti vocali e strumentali. Organizzato dal dipartimento di Studi geografici e artistici dell’Università di Cagliari, il convegno si è articolato in due parti: la prima teorica si è tenuta a Cagliari e ha visto il coinvolgimento di studiosi provenienti da tutto il mondo, mentre la secondasi concluderà oggi a Irgoli, Orosei e Galtellì con i laboratori teorico-pratici.
(so. me.)
 
 
11 – L’Unione Sarda / Nuoro e Provincia - Pagina 17
etnografia
Rassegna, l’Isre guarda all’università
L’Isre, forte anche della valenza internazionale conquistata con la rassegna del cinema etnografico, è disponibile «a dare il suo apporto l’attivazione di iniziative didattiche e di ricerca inerenti alle discipline di interesse istituzionale dell’ente nell’ambito del progetto di riorganizzazione e rilancio dell’Università nuorese». Lo ha detto ieri il presidente dell’Istituto superiore regionale Salvatore Liori nel saluto di apertura del ciclo di proiezioni che fino a sabato terrà viva l’attenzione di studiosi, appassionati sul cinema etnografico. «L’ente - ha aggiunto Liori - intende proseguire la strada di eccellenza già percorsa con successo da ben sei lustri con l’obiettivo di valorizzare e rafforzare la presenza dell’antropologia visiva nelle università della Sardegna». Dopo la giornata di apertura di ieri a cui hanno presenziato amministratori comunali, regionali e autorità civili, oggi proseguiranno le proiezioni dei film in gara. Alle 9 toccherà a “Kirvat Dam-Blood Relation” dove l’israeliana Noa Ben Hagai. A seguire “Le bambine di Palmi” di Stella Di Tocco; “Kivilaitumet -Stone Pastures” del finlandese Donagh Coleman e “The Sacred Dancer”di Diego D’Innocenzo. Alle 15,30 “Wiedergeboren in Westfalen” Melanie Liebheit (Germania); “Non tacere” di Fabio Grimaldi; “Ci vuole voce e passione” di Marco Lutzu e Ignazio Macchiarella sul mondo del canto a chitarra sardo. Alle 21 “Basilio D’Amico” di Gianfranco Spitilli e Marco Chiarini; “Carta Azulejo- Tile Mail” di Gergo Somogyvari e Judit Feszt (Ungheria) e “Dacia” di Julio Soto e Stefan Constantinescu (Romania-Spagna).
   
 
LA NUOVA SARDEGNA
  
12 – La Nuova Sardegna /  Pagina 7 - Sardegna
Si è aperta la prima conferenza regionale sull’innovazione
RICERCA, IL MODELLO SARDO DA ESPORTAZIONE 
In forse, oggi, la presenza ai lavori del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini 
FELICE TESTA 
CAGLIARI. «Il modello sardo di collaborazione tra Stato, Regione e privati sul terreno della ricerca scientifica e dell’innovazione è un sistema da esportare». La prima conferenza regionale sull’innovazione e la ricerca si è aperta ieri, in un teatro Massimo blindato dalle forze dell’ordine, alla presenza del vice presidente della Camera Maurizio Lupi, del presidente della Regione Ugo Cappellacci, e con l’entusiasmo, trasmesso in un intervista al Giornale, del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, che oggi, con tutta probabilità, non sarà presente ai lavori. Il modello-Sardegna che tanto piace al ministro Gelmini è quello illustrato dall’assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa, nel quale, con spirito di collaborazione, a stanziare i fondi è per prima l’amministrazione locale, più o meno un budget che supera i 150 milioni di euro per finanziare studi di genetica, bioingegneria, astrofisica, biomedicina. Un investimento in denaro che dà una mano all’amministrazione statale che appare più propensa ai tagli che agli investimenti. «La Regione - ha spiegato La Spisa - da tempo ha investito sulla ricerca scientifica: 25 milioni nel 2008, altrettanti nel 2009. Nell’anno in corso abbiamo stanziato 35 milioni di euro: la stessa cifra è prevista nella prossima manovra».
Soldi che servono per coprire le pesanti riduzioni ministeriali al bilancio degli atenei sardi: quello di Cagliari ha perso 12 milioni di euro soltanto nel 2009.
«L’investimento finanziario non è sufficiente - ha ammesso l’assessore - tuttavia vogliamo proporre un metodo per non sprecare risorse: serve una scelta di fondo, la Sardegna vuole puntare sulla qualità». Parole pacatamente condivise dal prorettore per la ricerca, Francesco Pigliaru (predecessore di La Spisa nella Giunta Soru): «Non c’è ricerca senza qualità - conferma -: per attrarre e mantenere i talenti servono risorse, ma anche regole che premiano il merito, vera infrastruttura immateriale per il sistema della ricerca».
Il modello Sardegna prevede una Consulta regionale, «un ottimo luogo per ragionare strategicamente - secondo Pigliaru. Resta molto da fare - aggiunge - ma stiamo lavorando: puntiamo, per esempio, sull’emanazione di bandi aperti, sulla valutazione indipendente - è stata una conquista importante - e anche sulla premialità per individui e gruppi, che la Catalogna ha usato per premiare i migliori. Quelle che arrivano dalla Regione sono risorse importanti: è un’occasione da sfruttare perché la qualità inizia a pagare, cominciano a sparire scorciatoie opache non basate sul merito». Nel suo intervento, Pigliaru ha anche rivolto un pensiero ai protagonisti, al momento in precario equilibrio, del sistema ricerca-innovazione alla sarda, i ricercatori: «Hanno molti buoni motivi per non essere contenti: uno stipendio di 1400 euro al mese e prospettive molto incerte all’inizio della carriera». Oggi, i lavori peoseguiranno con l’intervento del premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier.
 
 
 
13 – La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari
TESSERE CUS
Sport e università 
Alla segreteria del Cus in Largo Porta Nuova a Sassari e presso gli impianti di San Giovanni potrà essere richiesta la tessera sulle attività sportive programmate dal Cus per gli studenti iscritti all’università di Sassari. Tra le attività sono previsti corsi di tennis, atletica leggera, muscolazione, nuoto, tiro sportivo oltre ai tornei di calcio, calcio a 5, tennis tavolo. Per gli atleti più evoluti è possibile partecipare alle attività federali svolte dal Cus. Maggiori e più dettagliate informazioni sono disponibili sul sito internet www.CUS.uniss.it.
 
 
14 – La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari
ALL’UNIVERSITÀ 
Presidenzialismo, sabato un incontro 
SASSARI. Incontro sul presidenzialismo sabato prossimo, nell’aula Eleonora d’Arborea (ore 10,30) dell’università centrale, promosso da CivitaSardegna, Studenti di Scienze Politiche e di Giurisprudenza. Verrà presentato il volume “Il presidenzialismo che avanza. Come cambiano le forme di governo” (Carocci, 2009) a cura di Tommaso Edoardo Frosini, Carla Bassu e Pier Luigi Petrillo. Partecipano, moderati da Gianni Garrucciu, i curatori del volume Frosini e Bassu con i deputati Piero Testoni (Pdl) e Guido Melis (Pd).

 
15 – La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari
SERVIZIO CIVILE
Disabili in biblioteca
L’università di Sassari partecipa al progetto «Lib(e)ro accesso: superiamo le barriere in biblioteca». Sono aperte le iscrizioni al bando per 8 posti di lavoro volontario (Servizio civile) disponibili in sei differenti sedi dell’ateneo per migliorare il servizio di fruizione alle biblioteche degli studenti disabili e aiutarli a esercitare appieno il loro diritto allo studio. Tutte le domande dovranno essere inviate alla Crui in Piazza Rondanini, 48, 00186 Roma, entro il 4 ottobre 2010. Non farà fede il timbro postale. L’inizio dell’attività lavorativa è previsto per l’inizio del 2011, durerà un anno e sarà retribuita con 433 euro al mese.
 
16 – La Nuova Sardegna / Pagina 50 - Inserto Estate
A Olbia prove per astronauti nella piscina dell’hotel Li Cuncheddi 
LA SARDEGNA DIVENTA LA PRIMA ISOLA DELLO SPAZIO 
Addestramenti subacquei per future missioni sulla Luna 
ALESSANDRO PIRINA 
OLBIA. Prime prove di turismo aerospaziale in Gallura. Nei giorni scorsi l’hotel Li Cuncheddi, alle porte di Olbia, ha ospitato una serie di addestramenti subacquei per l’Asi, l’agenzia spaziale italiana. Un evento senza precedenti in Europa che consisteva in una preparazione a supporto di future missioni scientifiche alla ricerca di eventuali basi spaziali abitate sulla Luna.
A occuparsi della tre giorni olbiese è stata l’agenzia aerospaziale SpaceLand, su incarico dell’Università di Cagliari. A rispondere al primo appello sardo, al primo tentativo di fare della passione per lo spazio un’idea di turismo, sono stati Gianluca Corrias e Roberta Licheri, entrambi del Dipartimento di Chimica dell’ateneo cagliaritano, Gloria Coco, 71enne attrice che vanta film con Alberto Sordi, Pupi Avati e Michelle Hunziker, e la conduttrice Cristina Rinaldi, al timone del programma di Raidue «A come avventura», che ha ripreso interamente l’esperimento «aerospaziale».
Una missione che si è svolta tutta nella piscina dell’hotel, scelto come habitat per la capsula spaziale modello Apollo. L’iniziativa di Li Cuncheddi fa seguito ai tantissimi successi delle missioni di volo SpaceLand in assenza di peso decollate dalla pista del Nasa Space Shuttle.
Missioni che negli anni scorsi hanno avuto come candidati per lo spazio un nonnino di 93 anni, la prima donna disabile della storia a volare in assenza di peso e l’undicenne Kim Marco, il più giovane in assoluto a bordo di un volo microgravitazionale scientifico.
L’evento che si è tenuto a Olbia ha di fatto avviato il turismo scientifico aerospaziale in Sardegna, ribattezzata «prima isola dello spazio». Le varie potenzialità di questo nuovo tipo di industria turistica saranno presentate al congresso SpaceLand, che si terrà il prossimo mese dal 21 al 23 ottobre all’aviazione generale di Olbia.
Un’altra tre giorni patrocinata dal numero due della Commissione europea, Antonio Tajani, che sarà in città insieme, molto probabilmente, al ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini. Con la Ue anche la Regione, l’Asi l’Asie diverse associazioni industriali.
 
 
17 – La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Nuoro
Irgoli. Lezione accademica «al contrario» sui banchi della chiesa di Santa Brigida 
Esperti di musica da tutto il mondo per ascoltare le note sacre dei cantores 
IRGOLI. Come ogni lezione accademica che si rispetti si è conclusa con gli studenti in piedi ad applaudire i docenti. Ma stavolta i ruoli erano inverti: sui banchi dell’antica chiesa di santa Brigida sedevano infatti i 35 etnomusicologi provenienti da tutto il mondo che da una settimana stanno seguendo il simposio internazionale sul canto di tradizione orale incominciato mercoledì scorso a Cagliari a cura dallo Study Group on Multipart Music e trasferitosi da domenica in Baronia.
A ricevere i loro applausi dopo due ore di «lezione» i cantores dei cori Su Cuncordu e Tenore e Santa Rughe di Orosei, del coro Cantores de Garteddi e degli ospiti di casa del coro Tradizioni Popolari di Irgoli. Sono stati loro, sotto la direzione dell’etnomusicologo Ignazio Macchiarella dell’Università di Cagliari e chair del simposio, a «insegnare» tecnica e impostazione vocale del canto sacro baroniese nelle diverse varianti.
Una lezione in presa diretta dove gli stessi studiosi hanno avuto modo di provare di persona accordi, timbri, armonie e voci sostituendosi o integrandosi a cuncordu con i loro occasionali maestri. Ieri nel secondo giorno del simposio la lezione si è ripetuta nella sala consiliare di Orosei dove ad essere studiato è stato il canto a tenore. Oggi infine ultimo appuntamento a Galtellì dalle ore 17 presso la biblioteca comunale.
(a.f.)
 
 
18 – La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Gallura
Ragazzo olbiese insegnerà al dottorato di un’università brasiliana 
L’ECONOMIA, IL SEGRETO DEL SUCCESSO 
Giuseppe Fiori, 30 anni, ex cestista, laureato alla Bocconi, domani in cattedra a San Paolo: «Traguardo raggiunto grazie ai miei genitori» 
STEFANIA PUORRO 
OLBIA. Da Olbia a San Paolo per insegnare macroeconomia al dottorato di ricerca dell’università brasiliana. Conosce alla perfezione il mercato del lavoro e sa tutto (e soprattutto sa trasmettere tutto) su investimenti e riforme. La sua prima lezione - rigorosamente in inglese, perché questa è la lingua che si usa al dottorato - la terrà domani mattina.
Lui si chiama Giuseppe Fiori, è nato a Sassari nel 1980 da mamma Chiara (originaria di Bonnannaro) e papà Antonio (di Torralba). E’ figlio unico. Ma questo genio dell’economia si sente olbiese al cento per cento, perché è qui che è cresciuto, è qui che i suoi genitori hanno lavorato (la madre fa la commessa in un supermercato e il padre è un militare in pensione) ed è qui che ha frequentato le scuole.
Su questi momenti della sua vita, Giuseppe Fiori, ragazzo semplice e pacato con la passione per il basket (ha giocato nell’Olimpia di Mimmino Sciretti), si vuole subito soffermare. «Se ho raggiunto questo importante traguardo lo devo ai miei genitori e al sacrificio infinito a cui si sono sottoposti per farmi studiare. So che è stato faticoso, per loro, e non potrò mai ringraziarli abbastanza. E poi voglio dire grazie ai miei insegnanti: a quelli della scuola media (la Pais) e ai professori del liceo classico. Devo moltissimo a tutti loro. Oltre a trasmettermi il loro sapere con trasporto, competenza e sensibilità, mi hanno fatto amare davvero lo studio. Credo che questo sia il compito più difficile per un insegnante, ma i miei sono riusciti a portarlo a termine in modo eccellente».
Di tempo sui libri, Giuseppe Fiori ne ha trascorso tanto. Senza però mai trascurare lo sport e gli amici. Lui (tante pubblicazioni alle spalle) è riuscito a bruciare le tappe e, a soli 30 anni, va a ricoprire un incarico prestigioso, anche se già da un anno è anche economista della Banca d’Italia. «Far strada nel nostro Paese è molto difficile. Se un giovane è ambizioso, vuole far carriera e qualcuno gli fa capire che vale veramente qualcosa, subito dopo l’università - che secondo me, in Italia, garantisce un’ottima preparazione - deve andare all’estero. Non ci sono dubbi. Altrimenti, deve mettere nel conto di dover aspettare parecchi anni».
Dopo il liceo classico («una scelta già decisa sin da ragazzino, senza sapere che cosa avrei fatto in futuro»), Giuseppe Fiori, che divorava i giornali per tenersi sempre informato, si interrogò: «Le cose che mi coinvolgono di più e di cui si parla di più sono due: la politica e l’economia. Ho scelto di percorrere questa seconda strada e, così, sono andato alla Bocconi dove, appunto, ho cominciato a studiare macroeconomia. A 23 anni mi sono laureato e ho presentato una tesi (110 e lode (ndr)) sull’economia dei mercati finanziari. Poi ho lavorato con un professore, in qualità di assistente di ricerca sino al luglio del 2004, e con il suo aiuto e sostegno ho mandato negli Stati Uniti una serie di domande. Alla fine sono partito al Boston College per il dottorato, durato complessivamente 5 anni».
A Boston, Giuseppe Fiori, ha anche perfezionato la conscenza delle lingue straniere: parla l’inglese come l’italiano, ma sa alla perfezione anche il francese e il portoghese.
«In quel periodo ho mandato il mio curriculum ovunque, e, lo scorso mese di maggio, mi hanno chiamato per partecipare a un seminario a San Paolo».
E’ salito in cattedra, Giuseppe Fiori, e quando ha cominciato a snocciolare le sue competenze su “riforme del mercato del lavoro e competizione”, ha lasciato la platea di esperti a bocca aperta. L’offerta di insegnare macroeconomia al dottorato dell’università, è stata praticamente immediata.
Il giovane economista olbiese è partito ieri per il Brasile («porto con me quattro valigie e andrò a vivere con la mia fidanzata brasiliana, lei è avvocato») e, domani mattina, comincerà la sua nuova avventura.
 

 

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