Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 September 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
L’UNIONE SARDA
1 - Università. Domani un seminario sulla letteratura indiana
2 - Sardegna Ricerche, piani di sperimentazione per nuovi farmaci
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 - Salvatore Mereu: «Quei ragazzi meritavano Venezia»
4 - Sassari. Trasporti, abbonamenti e nuove tariffe bus extraurbani
5 - Sassari vince anche nella medicina sportiva
6 - Alghero. Architettura, scuola estiva di animazione «AniMatti»
  

  
 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 33
università
Domani un seminario sulla letteratura indiana
Domani, nell’aula magna della Facoltà di Lettere, in piazza D’Armi, è in programma il seminario dedicato alla letteratura indiana “Poetics in Indian Literature and Arts: Sanskrit and Tamil codes”. L’incontro, programmato in due sessioni, mattina con inizio alle 10 e pomeriggio (16,30), prevede la partecipazione di esperti che arrivano dalle università di Mosca, Praga, Cracovia, Milano e Calcutta.
L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di Filologia classica e glottologia e scienze storiche dell’antichità e del medioevo dell’Università di Cagliari, prevede anche l’attribuzione di crediti agli studenti che prenderanno parte all’incontro, messo a punto dal Comitato organizzativo composto da Immacolata Pinto, Sally Davies e Tiziana Pontillo.
 
 
2 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 25
Farmaci, i piani di sperimentazione
Entro il 30 settembre possono essere presentati i progetti per la realizzazione di sperimentazione clinica e per lo sviluppo di nuovi farmaci. Fase 1 srl, la società della Regione Sardegna insediata nel parco tecnologico di Pula, ha infatti presentato l’invito a università, enti di ricerca, fondazioni e organizzazioni. Possono presentare domanda anche le piccole e le micro imprese di tutta italia, i docenti universitari (compresi ricercatori, dottori e dottorandi di ricerca e titolari di assegni). Informazioni sul sito www.sardegnaricerche.it
 
 


 
LA NUOVA SARDEGNA

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 43 - Inserto Estate
«QUEI RAGAZZI MERITAVANO VENEZIA» 
Salvatore Mereu: la conferenza stampa di cui ora si parla non ha senso 
Un’iniziativa riparatoria di dirigenti ai quali il film non appartiene 
SALVATORE MEREU 
Vorrei fare una precisazione rispetto a quanto asserito, sulla Nuova Sardegna di qualche giorno fa, dai presidi degli istitituti di via Schiavazzi e di via Meilogu intervistati da Alessandra Sallemi a proposito del film «Tajabone».
«Tajabone» è intanto il risultato di una combinazione produttiva che ha più nomi. Vi hanno partecipato, a vario titolo, e disponendo di risorse non meno importanti delle due scuole e dell’assessorato alla Pubblica istruzione della Regione citati nell’articolo, l’Istituto superiore regionale etnografico, l’assessorato alla Cultura del comune di Cagliari, il corso di laurea in Scienze della comunicazione della facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Cagliari attraverso l’impulso di Antioco Floris, della facoltà di Archittetura della stessa Università grazie alla gentile collaborazione della dottoressa Barbara Cadeddu e del preside del corso di laurea Antonello Sanna, di Michele Mossa, di Laura Biagini, di Rossana Patricelli e di alcune famiglie dei ragazzi, grazie alla cui febbrile attività si è potuto rimediare ad alcuni gap economici. La società di produzione Viacolvento, che si è fatta carico di buona parte delle spese facendo per il momento da garante anche per quelle che dovevano essere sostenute da altri. Occorre ricordarlo perché senza questi ulteriori indispensabili contributi il film non si sarebbe mai potuto realizzare né mai avrebbe potuto avere luogo il corso che nasce da un progetto didattico a firma di Antioco Floris e del sottoscritto. Con i mezzi dei due istituti, i cui insegnanti non hanno mai partecipato in alcun modo alle lezioni se non come osservatori esterni (si veda il documentario di Michele Mossa «Asse mediano» che racconta molto bene questa esperienza), si sarebbe potuto a mala pena dare vita a due cortometraggi che difficilmente avrebbero potuto varcare la soglia della scuola e avere la veste professionale e la visibilità che oggi il film si è assicurato.
Dentro questa piccola, apparente differenza passa il baratro che divide una proiezione domestica con i propri familiari da quella in un consesso internazionale come il Festival di Venezia. Stupisce quindi che chi non detiene i diritti morali e artistici di questa opera possa indire una conferenza stampa su un film che non gli appartiene e che (è il caso di uno dei due presidi) neanche conosce.
Forse, a dettarla, è il senso di colpa per aver privato i ragazzi di un esperienza irripetibile?
Va da sé che indire una conferenza stampa riparatoria, dal momento che non vi è la possibilità di ripetere il Festival di Venezia, suona un po’ bizzarro. La ribalta oramai non potrebbe essere più la stessa. Vi erano più di 1.600 giornalisti accreditati e una parte di questi avrebbe voluto sentire a caldo, subito dopo la proiezione, dalla viva voce dei ragazzi, un’impressione sull’esperienza che li ha visti protagonisti, senza abbocamenti, senza infingimenti, senza filtri. Diversi spazi erano stati loro accordati in testate prestigiosissime come «Voice of America» e nei media nazionali più importanti dall’ufficio stampa del film. Niente di tutto questo potrà ripetersi. Viene naturale chiedersi: come potrebbe essere la stessa cosa? E soprattutto di che cosa si aveva paura allora? Che i ragazzi raccontassero, magari col groppo in gola, che per loro quell’esperienza era stata altamente formativa ed emozionante, nonostante i ripetuti tentativi di dissuasione da parte di qualche insegnante, e che in qualche avesse contribuito a favorire il processo di integrazione tra di loro?
La conferenza stampa che oggi gli si promette ha lo stesso sapore del pesce andato a male. Spettava loro un palazzo, e oggi, gli si offre una cantina, dall’ubicazione incerta, vigilata. Per molti di loro non è detto che si presenti una seconda occasione per raccontare del loro talento, delle loro risorse, ma se anche dovessero pensarlo, non potrebbero neanche urlarlo, né potrebbero fiatare, perché il loro corso di studi continua proprio dentro quelle stesse scuole. Questo è l’ultimo capitolo della storia di «Tajabone», film fortunato per alcuni versi e sciagurato per altri.
Ieri ho avuto modo di sentire Abdullah, il ragazzo senegalese protagonista di uno dei racconti del film. Mi ha detto che lo ha fermato il negoziante suo vicino di casa. Riconoscendolo gli ha detto: «Ma tu sei quello del film?». Abdullah gli ha risposto di sì. E il negoziante: «Da oggi sei sardo come tutti noi».

 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Trasporti, bus extraurbani abbonamenti e nuove tariffe 
SASSARI. Svolta nella vertenza dei pubblici trasporti: dal 24 settembre saranno disponibili tariffe ridotte per gli abbonamenti sulle tratte extraurbano, secondo quanto disposto dalla delibera della Giunta regionale di mercoledì scorso.
La decisione è stata presa durante la riunione svoltasi all’assessorato ai Trasporti, cui hanno partecipato anche i rettori delle Università di Sassari e Cagliari. Le rettifiche sono arrivate dopo l’ammissione da parte dell’assessore Liliana Lorettu di un errore nel calcolo delle tariffe in vigore dal primo settembre. Il passo successivo è stato quello di mantenere gli aumenti entro il 20%, intervenendo soprattutto sulle fasce chilometriche più brevi ma in proporzione più care. In pratica, un settimanale da dodici corse sulla tratta da 0 a 10 Km scenderà da 11,50 a 8,50 euro mentre un mensile da 44 corse diminuirà da 36 a 26,50 euro.
Riduzioni sensibili, alla luce delle quali i viaggiatori si chiedono se sarà rimborsata la differenza con i prezzi erroneamente pagati finora. Tra le novità del provvedimento ci sono anche agevolazioni sugli abbonamenti destinati agli studenti universitari. Per info consultare l’home page del sito della Regione.
(la.ga.)
 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 60 - Sport
Sassari vince anche nella medicina sportiva 
Premiato il progetto sul diabete del Centro Fisiokons 
SASSARI. Anche in Sardegna nonostante le difficoltà logistiche ed economico-struttrurali si continua a fare ricerca. La “Fisiokons” Centro di Medicina Sportiva convenzionata con la Federazione Medico Sportiva Italiana ha vinto un concorso nazionale su progetti di ricerca nel campo della medicina sportiva da svolgersi nel biennio 2010/2011.
Prima classificata su 50 strutture, alcune delle quali a conduzione Universitarie, la Fisiokons di Sassari è stata premiata da una commissione internazionale costituita da due rappresentanti dell’American college of sport medicine e da due rappresentanti dell’European federazione of sport associations. La giuria è stata coordinata dal presidente del Comitato scientifico culturale della Fmsi.
I risultati della ricerca verranno presentati al congresso internazionale della Fmsi che si terrà a Roma nel 2012, e pubblicati sia in forma di report sulla rivista ufficiale della Federazione medici sportivi che sulle pagine di una rivista internazionale del settore.
Il responsabile del progetto vincente è il dottor Massimo Pellicano, specialista in medicina sportiva, ortopedia e traumatologia, riabilitazione e fisiatria, che insieme al direttore sanitario della “Fisiokons”, la dottoressa Gabriela Puggioni, hanno sviluppato la parte di loro pertinenza. Il responsabile scientifico del lavoro è il professor Pier Andrea Serra: docente di farmacologia nella facoltà di medicina dell’Università di Sassari.
Al progetto parteciperanno anche il dottor Adolfo Pacifico del servizio diabetologico della clinica medica e il dottor Marco Scorcu presidente della Fmsi della Sardegna.
Lo studio in questione è rivolto agli atleti di tutti gli sport che soffrono di di diabete mellito di primo e di secondo tipo. «Chi avesse interesse a far parte alla ricerca - ha detto in proposito il dottor Pellicano - può contattare direttamente la Fisiokons in Via Risorgimento 14/a, tel 079-230157».
 
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Inserto Estate
«Txt island», l’alfabeto prende vita 
Ad Alghero la magia dell’animazione tipografica di Chris Gavin 
FABIO CANESSA 
ALGHERO. Una squadriglia di elicotteri sorvola una giungla al suono di una musica inquietante che ricorda vagamente la cavalcata delle Valchirie. Con un po’ di fantasia l’inizio del cortometraggio animato «Letters from Txt island» richiama alla mente la famosa scena di «Apocalypse now». Fantasia che al suo autore, l’animatore e regista inglese Chris Gavin, certo non manca. Partendo da semplici lettere di plastica, quelle che si usano nei negozi per indicare i prezzi, ha realizzato questa simpatica opera che lui stesso ha presentato ieri ad Alghero, all’asilo Sella, nel corso di un incontro organizzato dalla scuola estiva di animazione «AniMatti» in collaborazione con il festival «Pensieri e parole».
Un incontro dove Gavin ha anche parlato delle tecniche di stop motion utilizzate sulle quali ha incentrato anche le lezioni rivolte agli allievi del laboratorio di animazione e design della facoltà di Architettura diretto da Nicolò Ceccarelli. «Per “Letters from Txt island” - spiega il regista - ho usato un’animazione tipografica. Partendo da semplici lettere dell’alfabeto ho cercato di rappresentare con varie combinazioni di testo persone, alberi, elicotteri, tutto quello che serviva alla storia». Una storia non banale che si sviluppa in meno di quattro minuti (il corto presentato in diversi festival si può vedere su Youtube). Il tema in qualche modo riguarda anche la Sardegna: la colonizzazione di un’isola, di un paradiso artificiale che viene sacrificato per costruire una città: «Mi piace l’idea dell’isola - evidenzia Gavin - perché è un microcosmo, una fetta di mondo che può rappresentare l’intero pianeta. Ho voluto raccontare la colonizzazione di un pezzo di terra vergine che viene trasformata velocemente, con efficienza militare, in una sorta di Las Vegas. In un posto che non dovrebbe essere».
Cortometraggio che l’animatore ha realizzato in circa nove mesi. «Like a baby» (come un bambino) sottolinea sorridendo Gavin che al progetto comunque si è dedicato soprattutto nel tempo libero. Da otto anni lavora nello dello studio londinese di animazione Tandem Films dove si occupa di progetti che vanno dalla pubblicità a titoli di film e serie animate per internet. Dello studio inglese è molto nota quella di «Simon’Cat», ideata da Simon Tofield, realizzata in flash, dove i personaggi sono delineati con tratti essenziali, in bianco e nero, come in una striscia a fumetti. Con il suo umorismo britannico è diventata un’animazione cult nella Rete.
Quarant’anni da compiere (ma ne dimostra molto meno) Chris Gavin ha studiato design grafico, con specializzazione in film and animation, all’università di Humberside. Successivamente ha iniziato la sua carriera nel campo dell’animazione in un periodo di veloce innovazione tecnologica. «È stata questa un po’ la mia fortuna» sottolinea il regista inglese che nel 1993 ha iniziato a lavorare per la Cambridge animation systems, la compagnia software inglese nota per il suo sistema di animazione 2D Animo. Nei tre anni successivi Chris ha viaggiato tra studi e fiere internazionali come istruttore, dimostratore e tester del sistema. Per un anno è stato anche alla Warner Bros e a Los Angeles ha lavorato alla produzione del famoso film «Space Jam», quello in cui Michael Jordan giocava a basket con i personaggi Looney tunes: da Bugs Bunny a Duffy Duck. «Uno studio grande - dice Gavin ricordando quella esperienza - dove facevo parte di un ingrannaggio. Alla Tandem invece ho la possibilità di occuparmi di diverse cose e in diversi ruoli». Ruoli più creativi che sperano un giorno di poter ricoprire anche tanti giovani in Italia (dove l’animazione fatica molto a svilupparsi) come quelli della scuola di «AniMatti»: «Non è facile entrare nel mondo dell’animazione - conclude Gavin - Certo bisogna volerlo con grande forza perché non ci si arriva per caso».
 
   

Questionnaire and social

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