Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 August 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

LA NUOVA SARDEGNA
1 - Mastino chiama alla mobilitazione: salvare Veterinaria
2 - Sassari, accesso vietato al posteggio in via dei Mille
3 - Mont’e Prama. Minoja: «Nessuno scipperà i Giganti»
 

LA NUOVA SARDEGNA
 
1 - La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Veterinaria, matricole ridotte e si avvicina lo spettro della chiusura 
Corsa contro il tempo per adeguare entro il 2013 la facoltà ai severi standard imposti dall’Unione europea
Il rettore Attilio Mastino chiama alla mobilitazione: dobbiamo salvarla 
SASSARI. Nuovo schiaffo per la facoltà di Veterinaria. Con decreto del ministero dell’Istruzione dello scorso luglio è sceso da 38 a 34 il numero di matricole che potranno essere ammesse al prossimo anno accademico. Avvisaglie del destino sempre più incerto a cui è appesa la facoltà. Che ha tempo fino al 2013 per mettersi in linea con i parametri europei o sarà decretata la sua morte. Ma se il conto alla rovescia è cominciato segna invece il passo la realizzazione delle tre strutture fondamentali perché la Ue dia l’ok di qualità: ospedale animale, azienda zootecnica e macello.
I tempi sono duri e sono tempi di tagli a facoltà che non vengono considerate produttive. Catanzaro, altra sede di Veterinaria, non aprirà i battenti a novembre, e nella classifica stilata dal ministero Sassari la precede in coda. Messo alle strette, quindi, l’ateneo sassarese ha dato il via alla mobilitazione. Il rettore Attilio Mastino annuncia: «Spenderò tutte le mie forze per evitare la chiusura di una facoltà storica e unica in Sardegna che ha un valore importante in una realtà come la nostra: sarebbe una perdita per l’intera isola che dobbiamo scongiurare».
Il Magnifico ha fatto presente la situazione critica di Veterinaria a tutti i parlamentari eletti in Sardegna ottenendo già la solidarietà del deputato del Pdl Bruno Murgia e della senatrice del gruppo misto Luciana Sbarbati. Entrambi hanno chiesto con interrogazioni al ministro Mariastella Gelmini un differimento della data del 2013 perché la facoltà possa adeguarsi ai ferrei standard di qualità richiesti dall’Unione europea ed ottenere così la certificazione Eaeve (European Association of Establishments of Veterinary Education) senza la quale non potrebbe più stare sul mercato.
Il 2 luglio scorso, infatti, il direttore generale del ministero Marco Tomasi ha inviato una lettera di «messa in mora» a tutti i rettori e ai presidi di Veterinaria in cui ribadisce come sia «imprescindibile» la valutazione dell’organismo europeo e avverte che «al fine di consentire all’ateneo di rispondere a tale esigenza o di adeguarsi, si ritiene che l’approvazione, anche condizionata, non potrà essere differita oltre il 2013. La mancata richiesta - prosegue Tomasi - da parte di un ateneo della valutazione dell’organismo europeo comporterà dall’anno accademico 2013-214 la impossibilità di immatricolare studenti pur assicurando agli iscritti la conclusione del percorso di studi ed il conseguimento del titolo». Non solo: dal ministero avvertono che non sarà consentita nemmeno, se gli ispettori europei daranno un giudizio negativo o di rinvio, una «sinergia organizzativa e operativa con facoltà di altri atenei per superare le lacune individuate».
Quindi l’ora x si avvicina e la facoltà, se vuole sopravvivere, dovrà dare risposte ai severi controllori di Bruxelles. Che l’ultima visita a Sassari la fecero nel 1998. Cioè dodici anni fa. Il risultato fu allora negativo e Veterinaria non fece una bella figura. In assenza di una propria azienda zootecnica, si pensò di prendere il bestiame in prestito da allevatori amici. Ma gli ispettori fiutarono l’inghippo: scoprirono subito che sulle marche auricolari non c’era il codice di un’azienda universitaria.
Il rettore Mastino afferma che sono stati fatti grandi passi sul fronte dell’ospedale veterinario. «Abbiamo il progetto, verrà realizzato dietro l’attuale facoltà di via Vienna: ci siamo accordati con il Comune e in cambio della licenza a costruire abbiamo ceduto una parte della nostra area per parcheggi. Per l’azienda zootecnica non si esclude la possibilità di realizzarla a Ottava, dove ne possediamo una situata su ottanta ettari».
Ma il problema è anche quello delle risorse. «Nello scorso maggio era stato fatto presente all’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Prato che servivano 50 milioni per mettere in regola la facoltà ed evitare la sua scomparsa dall’Accademia», afferma il preside di Veterinaria Salvatore Naitana. Però in tutti questi anni sembra piuttosto aver regnato l’immobilismo. Agli inizi del 2000 si era aperta la possibilità di realizzare l’azienda zootecnica nella piana di Chilivani, a costo zero per l’acquisizione dei terreni. Poi la giunta Soru propose Mamuntanas. In entrambi i casi tutto finì in una bolla di sapone. «Ma adesso la ricreazione è finita: non si può sprecare altro tempo - afferma Andrea Sarria, presidente dell’Ordine dei veterinari -. Tutti insieme dobbiamo decidere se vogliamo salvare la facoltà oppure no, e anche le istituzioni del territorio e la Regione facciano la loro parte».
Paoletta Farina 
 
 
2 - La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Accesso vietato al posteggio in via dei Mille 
Problemi di sicurezza per l’area sterrata di fronte all’ospedale civile 
SASSARI. Chiuso per motivi di sicurezza il parcheggio sterrato tra via dei Mille e l’ospedale Santissima Annunziata. Lo ha imposto all’università, proprietaria dell’area, «il comando della polizia municipale ravvisando pericoli per l’incolumità pubblica», afferma il rettore Mastino. Intanto è in corso tra Comune, Atp e ateneo il perfezionamento di un accordo per renderlo di nuovo agibile alle automobili, anche se questo significherà che non sarà più un parcheggio libero.
Lo spiazzo, a fianco a quello a pagamento gestito dall’Atp, ha rappresentato per anni una valvola di sfogo per chi voleva risparmiare il ticket, soprattutto tra il personale dell’ospedale e pazienti e i loro familiari che si recavano nelle strutture sanitarie della zona. Ma ha anche sempre rappresentato un paradosso considerato che, appunto, è a fianco del parcheggio multipiano dove la sosta si paga. Una sorta di concorrenza «sleale», verso l’Azienda trasporti cittadina, ma sicuramente un vantaggio per gli atuomobilisti che volevano sottrarsi al dazio del biglietto, che diventa una voce importante del portafoglio quando lo si deve pagare tutti i giorni e per diverse ore.
La mancanza di manutenzione sull’area e il passaggio continuo di auto hanno reso con il tempo il terreno un percorso da Camel Trophy. Buche, avvallamenti profondi, scavati dalla pioggia e resi pozzanghere fangose durante l’inverno. E d’estate una nube di polvere che si sollevava sotto le ruote.
Complessivamente una situazione non solo di pericolo, ma anche di scarso decoro urbano, considerato che il parcheggio era diventato anche una discarica a cielo aperto, dove si ammassavano rifiuti di ogni tipo, lasciati lì dai soliti incivili frequentatori e dove non aveva evidentemente «giurisdizione», trattandosi di proprietà privata, il servizio di raccolta dell’immondizia.
Il sindaco Gianfranco Ganau vista la situazione e considerato che si era ulteriormente aggravata perché il parcheggio era diventato anche il deposito di carcasse di auto abbandonate ha informato il rettore che bisognava porre rimedio.
Il professor Mastino spiega che per sorvegliare la zona da nuove intrusioni «abbiamo predisposto un servizio di vigilanza». E afferma anche che «siamo a buon punto sull’intesa con Comune e Atp: la zona sarà asfaltata e di fatto diventerà una prosecuzione del parcheggio multipiano». Ma per Mastino si tratta di una soluzione solo temporanea: «Infatti su quell’area abbiamo già presentato come università un piano per farne un parcheggio, in project financing, da destinare alle strutture sanitarie e che saremo noi a gestire».
Una risposta parziale che arriva agli interrogativi e alle proteste del sindacato degli infermieri Nursind. Ieri la sigla sindacale ha diffuso un comunicato nel quale lamenta la chiusura dello spiazzo, ossigeno seppur limitato alla ricerca di un parcheggio in una zona ad alto traffico. Il Nursind ricorda l’affanno degli infermieri all’arrivo al lavoro, preoccupati di non far aspettare il collega al quale devono dare il cambio di turno. E pone alcune domande. La prima è: «Può l’azienda rendere fruibili al personale turnista gli stalli della nuova ala prospiciente via De Nicola?». Il secondo: «Cosa accadrà a settembre quando ci sarà di nuovo un sovraccarico di traffico che renderà ancora più utopistica la ricerca di un parcheggio?».
(p.f.)
 
 
3 - La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
«Nessuno scipperà i Giganti» 
Il sopritendente Minoja rassicura sul progetto Mont’e Prama 
CAGLIARI. «Non ci sarà alcuno scippo dei Giganti di Mont’e Prama, ma il patrimonio archeologico della Sardegna sarà considerato con lo stesso rispetto con cui si tratta quello nazionale, il quale viene presentato in mostre ed esposizioni in Italia e nel mondo». A dirlo, in un lungo e dettagliato intervento inviato alla stampa, è Marco Minoja, soprintendente ai beni archeologici per le Province di Cagliari e Oristano. Nella sua nota, Minoja conferma anche che il primo momento di valorizzazione delle 38 megasculture nuragiche ritrovate nel Sinis nel 1974 sarà la mostra temporanea che verrà allestita al Centro di restauro di Li punti, vicino a Sassari. In quell’occasione, spiega Minoja, «saranno presentati al mondo i risultati del restauro, poi tutti gli organi competenti, ciascuno con il proprio compito e la propria responsabilità, valuteranno di volta in volta l’opportunità di altre proposte espositive, nell’unico esclusivo interesse della conoscenza del patrimonio archeologico sardo e della cultura archeologica tutta».
Il comunicato del soprintendente Minoja inizia con una precisazione: «Il 5 agosto scorso - si legge nella nota - la Direzione Regionale per i beni culturali della Sardegna ha organizzato un importante tavolo di confronto, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano, da me diretta, e con il supporto della Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro. L’incontro ha coinvolto, oltre alle strutture sarde del Ministero per i beni e le attività culturali, anche la Direzione Generale per la Valorizzazione, nella figura del suo direttore Mario Resca e ha visto la partecipazione dei numerosi soggetti, Regione Sardegna, Province, Comuni, Università, a vario titolo coinvolti e interessati dalle proposte che il ministero sta attualmente perfezionando, allo scopo di offrire il più adeguato percorso di valorizzazione per lo straordinario patrimonio archeologico, rinvenuto negli scavi di Mont’e Prama».
La prima presentazione ufficiale di queste proposte è stato il tema centrale dell’incontro, continua Minoja, che assicura che il tema della valorizzazione delle statue rientra in un più ampio progetto culturale che prevede innanzitutto la ripresa delle ricerche nel sito di Mont’e Prama. Tanto che «a tale scopo la Soprintendenza di Cagliari ha formulato richieste di finanziamento presso tutti i canali di programmazione ordinaria e straordinaria a propria disposizione, e dispone attualmente di un primo finanziamento assicurato attraverso la programmazione Arcus, di cui si attende con fiducia l’accreditamento.
«Va sottolineato che, lungi dal rappresentare un’iniziativa agostana, il progetto impegna le strutture del ministero da diversi mesi in uno sforzo teso a individuare la soluzione ottimale».
 
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

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