Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 July 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
01 - G.B. Melis: «Tre anni senza risorse, difficile formare medici»
02 - Precari, "Treno per la cultura” da Sassari a Cagliari
03 - Credito alle imprese, fondo di garanzia operativo da lunedì
04 - Dalla Regione 13 milioni agli ospedali 
05 - Nucleare. Nasce il forum italiano, presidente Chicco Testa
06 - Federalismo fiscale e politica di sviluppo
  
LA NUOVA SARDEGNA
07 - Università, immatricolazioni aperte ieri ma restano problemi
08 - Concorso all’università di Sassari
09 - Il Coni in campo con l’Università
 
IL SARDEGNA
10 - Università, domani l'Ok del Senato
11 - Via a tutti i corsi nonostante l’agitazione dei ricercatori
12 - Progetto del Coni regionale per la ricerca scientifica
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 17
la polemica Parla Gian Benedetto Melis
«Tre anni senza risorse, difficile formare medici»
«Per tre anni la Regione non ci ha dato un soldo. E questo ha portato una serie di spiacevoli conseguenze. Tre su tutte: abbiamo avuto più difficoltà a fare le diagnosi, non abbiamo potuto formare adeguatamente studenti e giovani medici su apparecchiature diagnostiche moderne ed abbiamo peggiorato le finanze dell’azienda perché per fare la manutenzione e aggiornamento tecnologico degli strumenti vecchi abbiamo speso molti soldi».
Gian Benedetto Melis, direttore sanitario della Asl 8, festeggia l’arrivo dei fondi come un agricoltore che vede la pioggia dopo tre anni di siccità totale. Ma sottolinea polemicamente anche le conseguenze del ritardo.
«La Regione», racconta, «tutti gli anni ha a disposizione una cifra che in genere si aggira sui 30 milioni di euro che dovrebbe servire per migliorare tecnologicamente gli ospedali. Negli ultimi anni, da quando sono nate, le aziende miste, per una ragione che nessuno è riuscito a capire, sono state dimenticate nella ripartizione dei finanziamenti per l’aggiornamento tecnologico». Melis cita un esempio: «Ogni Asl ha ricevuto mediamente il 7% dei fondi regionali per la sanità con punte dell’11% per alcune aziende. Noi nel 2007, nel 2008 e nel 2009 non abbiamo ricevuto nulla, zero spaccato. E questo», aggiunge il direttore sanitario, «ha portato a due eventi spiacevoli e criticabili: in un’azienda ospedaliero-universitaria che deve insegnare, i giovani medici e gli studenti non hanno avuto la possibilità di usare apparecchiature di ultima generazione nella loro pratica clinica dopo la laurea o dopo la specializzazione. Hanno fatto scuola su un parco apparecchiature tecnologiche obsolete. Significa anche che da noi fare una diagnosi era più complesso che nelle altre aziende. Infine», conclude, «l’assenza di investimenti ha aggravato le finanze di queste aziende. Per una ragione semplice: se si ha una macchina vecchia si deve portare tutti i mesi dal meccanico, se è nuova ha anni di garanzia e non si spende niente. Questo per dire che per avvicinarci ai livelli delle altre aziende abbiamo speso un sacco di soldi per fare la manutenzione e l’aggiornamento tecnologico di Tac, risonanze, ecografi».
(f.ma.)
 

2 - L’Unione Sarda
Primo Piano - Pagina 2
 “Treno per la cultura” da Sassari a Cagliari e presidio al Consiglio
SCUOLA, PROTESTA DEI PRECARI
È arrivato ieri intorno a mezzogiorno alla stazione di Cagliari il «Treno per la cultura». A bordo circa trecento precari di scuola e università, genitori e amministratori, partiti alle 8 da Sassari. Hanno protestato contro i tagli previsti dalla finanziaria e dalla riforma Gelmini (2000 posti in meno per il prossimo anno) e per le mancate risposte sulla stabilizzazione. Il corteo si è poi unito al sit-in organizzato in via Roma, sotto il Consiglio regionale, per chiedere le dimissioni di Ugo Cappellacci. Alla fine il presidio conterà circa 500 manifestanti.
Il treno di linea ha fatto tutte le fermate, Ploaghe, Chilivani, Macomer, Oristano, San Gavino, Cagliari, di volta in volta imbarcando altri passeggeri soprattutto a Macomer, Oristano, Bonorva, San Gavino. Ad attenderli a Cagliari, una folta rappresentanza del Comitato precari cittadino, ma anche rappresentanti della cultura, tra cui lo scrittore Bruno Tognolini. Hanno organizzato la manifestazione il Movimento per la difesa della scuola pubblica di Sassari e i coordinamenti precari di Cagliari, Oristano, Ozieri, Olbia, Alghero. Anche i sindacati Flc Cgil, Cisl e Gilda hanno dato l’adesione.
Sul convoglio a Sassari sono saliti anche il segretario del Pd sardo Silvio Lai, l’assessore alla Cultura della Provincia di Sassari, Rosario Musmeci, la consigliera comunale sassarese Esmeralda Ughi e l’umorista de L’Unità Francesca Fornario.
La replica non si è fatta attendere. «Stiamo lavorando a una legge regionale sull’istruzione pubblica ed è già operativo un tavolo tecnico tra Governo e Regione per discutere della specificità dell’isola». Lo ha detto l’assessore della Pubblica istruzione, Maria Lucia Baire, ricevendo in tarda mattinata una delegazione. «Nel corso del colloquio abbiamo avanzato una serie di richieste - ha spiegato Andrea Dettori, del Coordinamento precari di Cagliari - In particolare, classi con un massimo di venti alunni, un insegnante per ogni alunno disabile, ovvero il rapporto uno a uno, l’immissione in ruolo degli insegnanti rispetto ai posti disponibili, la rimodulazione della delibera 41, la cosiddetta salva precari, l’assunzione di personale Ata in base alle esigenze di sicurezza della scuola».
Erano presenti all’incontro anche il presidente della commissione regionale Istruzione Attilio Dedoni (Riformatori), il vice Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori) e i consiglieri Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra sarda-Rossomori), Andrea Biancareddu (Udc) e Simona de Francisci (Pdl).
 
 
3 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 13
il forum L’annuncio della Regione
Credito alle imprese, da lunedì è operativo il fondo di garanzia
Seduta plenaria, ieri a Cagliari, per il Forum regionale sul credito. Prima della pausa estiva e dopo le criticità emerse nei precedenti appuntamenti, il nuovo incontro tecnico per la politica creditizia della Giunta ha lo scopo di testare il percorso intrapreso e le possibili azioni per il rilancio delle imprese.
IL FONDO DI GARANZIA «Trattandosi di uno strumento innovativo, la nostra preoccupazione principale è verificare l’operatività del fondo di garanzia da 238 milioni», afferma l’assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa. La verifica portata avanti trimestralmente mira alla necessaria messa a punto della macchina «per individuare eventuali granelli di sabbia nel meccanismo». Per la Sfirs, braccio operativo della Giunta nella nuova politica creditizia, parla il presidente Antonio Tilocca: «Puntiamo a una sottoscrizione delle convenzioni in tempi brevissimi: il fondo è operativo, restano da definire solo alcuni punti sullo schema delle domande».
GLI ATTORI L’importanza del fondo è rimarcata da consorzi fidi e istituti bancari. Guarda «con interesse e attenzione» al fondo Giuseppe Murgia di Unicredit. Davanti alla sperimentazione dello strumento chiede pragmatismo Roberto Saba di Confindustria: «È necessario per le imprese partire immediatamente e poi migliorare in corso d’opera». Accogliendo l’ottica propositiva del forum e, auspicando la forte richiesta da parte delle imprese nei mesi tra settembre e dicembre, Riccardo Barbieri di Fidicoop chiede notizie sulla nuova modulistica per inoltrare le domande. La Spisa detta un calendario certo: la prossima settimana. Il presidente di Sardafidi Enrico Gaia, ribadendo che il progetto ha un senso se si rafforza la struttura patrimoniale, esprime entusiasmo: «Dopo tanto tempo e lavoro adesso possiamo finalmente partire».
I TEMPI «Da lunedì sarà possibile presentare le domande ai consorzi fidi e il fondo sarà operativo a tutti gli effetti», assicura l’assessore, riscontrando un clima positivo sia da parte dei rappresentanti imprenditoriali che delle banche. «Un segnale importante per le nostre imprese che nonostante la crisi si stanno mantenendo su livelli di eccellenza», aggiunge. Ulteriore precisazione: da settembre la compilazione delle domande sarà possibile anche via web.
LA NOVITÀ «Per ampliare l’operatività è allo studio la possibilità che il fondo venga utilizzato anche per alcuni investimenti innovativi», dichiara ancora La Spisa. Ci si prepara, infatti, ad ampliare la gamma di richieste sorte durante le interlocuzioni di questi mesi. «Si sta pensando di passare da uno strumento di tipo generalista a strumento più mirato», sostiene Tilocca anticipando le future azioni a sostegno del prestito obbligazionario delle imprese e raccogliendo la disponibilità di Domenico Tanzanu del Banco di Sardegna. «Il prestito obbligazionario non risolverà i problemi della gran massa delle imprese ma rappresenta un modo di procedere che ci porta in avanti: anche poche iniziative possano essere esempi di eccellenza», è il commento di Luca Piras, docente universitario all’Ateneo cagliaritano.
LA CRISI L’assessore al Bilancio richiama, infine, al momento di forte pressione per la finanza pubblica e sottolinea l’urgenza di accompagnare l’imprenditoria sarda passo dopo passo.
Manuela Vacca


4 - L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 17
Che benefici porteranno i 13 milioni che la Regione ha attribuito a Marino, San Giovanni, Brotzu, SS Trinità e Policlinico
SOLDI AGLI OSPEDALI, ECCO COSA NE FARANNO
Tac ed ecografi digitali per diagnosticare prima le malattie
Agli ospedali i soldi per acquistare strumenti, soprattutto radiologici, in grado di migliorare diagnosi e ridurre tempi di attesa.
Trentatré milioni per le aziende sanitarie regionali di cui 13 a quelle cagliaritane. La Regione recupera tempo e, soprattutto, fondi «che sarebbero andati persi», ha detto Antonello Liori, «a causa di un’errata destinazione stabilita in una delibera del 2008» e fornisce a Santissima Trinità, Marino, Brotzu, San Giovanni di Dio e Policlinico universitario i soldi per acquistare strumenti, soprattutto radiologici, in grado sulla carta di migliorare diagnosi e ridurre tempi di attesa.
BROTZU Al Brotzu andranno 3,6 milioni euro per l’acquisto di un Tomografo a risonanza magnetica da 3 tesla. Si tratta di un macchinario che consente di individuare lesioni molto piccole in tutti gli organi, in particolare nell’encefalo. «Significa fare diagnosi precoci di patologie anche tumorali, ridurre la durata degli esami, usare di meno ma più efficacemente i liquidi di contrasto», spiega Antonio Garau, commissario dell’azienda. Consentirà di abbreviare i tempi di attesa per gli esami radiologici che al Brotzu variano dai 14 giorni del clisma doppio contrasto ai 216 (sette mesi) per la risonanza magnetica dei vasi del collo? «Potremmo anche annullare le liste», informa Garau, «ma per quella macchina avremmo bisogno delle risorse umane: almeno altre 9 persone in più tra medici tecnici e infermieri». Insomma senza personale i benefici potrebbero essere minimi.
SAN GIOVANNI E POLICLINICO Per l’azienda ospedaliero-universitaria sono stati messi in campo 3.765.000 euro. Quali benefici porteranno le nuove apparecchiature lo spiega Gian Benedetto Melis, direttore sanitario dell’azienda mista. «Gli ecografi 4D sono lo strumento più utile per la diagnosi dei tumori in tutti i campi della medicina. Diagnosi che oggi non possiamo fare senza apparecchiature digitali. Il modulo elastosonografico consente di fare una diagnosi precocissima dei tumori della mammella perché oltre a vedere le lesioni le riconosce per quello che sono. La Pet/Tac», aggiunge Melis, «da una parte è una normale Tac a 64 strati, cioè uno strumento che consente di ottenere 64 fettine di ogni centimetro del nostro corpo e di indivuduare le patologie interne dell’intestino, delle coronarie, i tumori epatici, polmonari e mammari». Ma come mai non è stata acquistata quella più evoluta, a 128 strati, operativa in un laboratorio privato (Deriu)? «Perché per insegnare ai radiologi ad usarla sarebbero necessari due anni di formazione», spiega Melis. «Dunque abbiamo preso il top considerando le persone a disposizione. In ogni caso per noi è un salto di qualità fondamentale nella diagnostica. In più questa Tac ha la possibilità di eseguire anche Pet: significa che può funzionare al mattino come Tac e il pomeriggio come Pet. Il mammografo di nuova generazione consente di completare la catena di diagnostica della nostra unità di patologia della mammella», aggiunge il direttore sanitario dell’azienda mista, «mentre l’Arco a C ci dà la possibilità di fare con migliore visibilità gli interventi per patologie cardiache. Infine grazie agli endoscopi ad alta definizione sarà possibile migliorare anche gli interventi in laparoscopia per l’asportazione, ad esempio, di cisti ovariche e fibromi o per fare colecistectomie con un unico accesso.
ASL 8 Importanti i benefici anche per l’ospedale Marino e il Santissima Trinità. Quest’ultimo avrà, come il Policlinico, un Ecotomografo con elastosonografico e modulo per la navigazione virtuale. Con la nuova Risonanza magnetica sarà possibile passare dalla semplice rappresentazioone morfologica ad un’analisi delle funzioni dei tessuti che può essere spinta sino al livello molecolare. Fondamentale, per il Marino, la nuova camera iberbarica da 12 posti. Affiancata a quella esistente consentirà di aumentare del 50% i trattamenti, che sono stati 14 mila nel 2009.
COMMISSARI CONFERMATI I commissari straordinari delle Asl e delle aziende speciali in scadenza a fine giugno sono stati tutti confermati per altri sei mesi in attesa dell’espletamento dei bandi per quelli nuovi.
Fabio Manca
 
 
5 - L’Unione Sarda
Cronaca Italiana - Pagina 10
Le centrali saranno di terza generazione avanzata. Critiche dall’opposizione: «Troppe menzogne»
NUCLEARE, AL VIA IN QUATTRO ANNI
Nasce il forum italiano, presidente Chicco Testa
Testa, ex ambientalista: «Il Forum sarà uno spazio di informazione e collaborazione che accompagnerà l’Italia verso la svolta cruciale».
ROMA In quattro anni avrà inizio la realizzazione delle prime centrali nucleari italiane ma ora serve un accordo nazionale per mantenere l’Italia nell’atomo anche nel futuro. Nasce a Roma, il Forum nucleare italiano che ha come presidente un ex ambientalista come Chicco Testa, segnale importante, secondo il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, perché «ad una cultura ambientalista dogmatica si sta affiancando validamente una cultura ambientalista pragmatica» che mette un freno alle «crociate retoriche».
SOSTENITORI Tra i sostenitori del Forum anche il candidato all’Agenzia per la sicurezza, l’oncologo Umberto Veronesi, che, con una lettera a Chicco Testa si unisce «all’impegno di sensibilizzazione e all’utilizzo dell’energia da fissione nucleare che, sono certo - scrive Veronesi - potrà migliorare l’ambiente nel quale viviamo e vivremo». E su Veronesi, Prestigiacomo sottolinea la scelta «non discutibile sul piano etico, morale e scientifico» che lo porrà in condizione di libertà e autonomia.
Il presidente dell’Udc, Pier Ferdinando Casini non ha dubbi: «Noi siamo per il nucleare senza se e senza ma». Un’ operazione complessa per la quale è necessario «un accordo bipartisan» perché, sottolinea Casini, «noi non possiamo oggi tornare al nucleare se non c’è un accordo di sistema. Pensate a cosa potrebbe capitare in Italia se fra 10 anni ci fosse una maggioranza che smentisca questa ipotesi. Sarebbe un dramma finanziario enorme».
INIZIO NEL 2014 Per quanto riguarda le tappe, «entro marzo 2013 - riferisce il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia - si porteranno a compimento gli adempimenti legislativi, per iniziare il 2014 con la realizzazione dei primi impianti» e il primo chilowattora prodotto in Italia sarà nel 2019. Secondo il sottosegretario «questo significa entrare in un percorso di sistema: è un’occasione industriale e siamo convinti che l’ Italia abbia bisogno di questa opzione». Di fatto sembra ora necessario un anno un più. L’ultimo programma prevedeva la posa della prima pietra entro la fine della legislatura, cioè il 2013. «Noi - riferisce l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti - proponiamo quattro centrali, la metà del programma italiano». Saranno di terza generazione avanzata. Secondo l’Ad di Enel «il nucleare serve al rilancio del sistema economico, di quello tecnologico, e ad abbassare il costo delle bollette».
IL FORUM «Con il Forum - spiega Chicco Testa - nasce anche in Italia uno spazio di informazione, dialogo e collaborazione che accompagnerà il Paese in un percorso cruciale per il proprio futuro energetico, tecnologico e di sviluppo». Un’iniziativa che «contribuirà a colmare la drammatica carenza di informazione che negli ultimi vent’anni ha penalizzato la pubblica opinione italiana», afferma il neoeletto presidente dell’Associazione italiana nucleare, Enzo Gatta, annunciando un accordo con il Forum.
NO PROFIT Il Forum è un’associazione no profit fondata da Alstom Power, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, E.on, Edf, Edison, Enel, Federprogetti, Flaei-Cisl, Gdf Suez, Politecnico di Milano, Sapienza-Università di Roma, Sogin, Stratinvest Energy, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Uilcem, Università di Genova, Università di Palermo, Università di Pisa, Westinghouse.
LE CRITICHE Critiche dall’opposizione. «L’Italia e gli italiani - afferma Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd - hanno bisogno di trasparenza e verità e non di menzogne» mentre «il Forum è come l’oste che dice che il vino è buono». Per la responsabile ambiente del Pd Stella Bianchi «il nucleare è una scelta sbagliata» mentre il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, mette in guardia: «Il no all’atomo sarà fondante della prossima coalizione di centrosinistra». Per i senatori Pd, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, «il Forum è un vecchio disco rotto» e il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, chiede di aderire «per portare la voce dei cittadini e degli ambientalisti».
 
 
6 - L’Unione Sarda
Tutti i rischi di chi resta indietro
Federalismo fiscale e politica di sviluppo
di BENIAMINO MORO  
L’incertezza che caratterizza l’attuale fase politica e istituzionale è particolarmente elevata. A livello nazionale non è chiaro il risvolto che prenderà il conflitto tra Berlusconi e Fini e quali effetti saranno provocati dal terremoto etico-giudiziario che travolge i vertici del Pdl. A livello locale si legge di contrapposizioni tra gruppi all’interno del Pdl, accentuate dalla bruciante sconfitta alle ultime elezioni provinciali seguita a una lacerante divisione.
Sullo sfondo, l’incertezza di una crisi economica non ancora superata e la certezza che nei prossimi mesi il quadro istituzionale sarà rivoltato come un calzino dai decreti di attuazione del federalismo fiscale, che (è opportuno ribadirlo a chi ancora non ne fosse convinto) saranno gli strumenti con cui verrà controllato in futuro il flusso di spesa pubblica destinato alle regioni e agli enti locali. In questo quadro, le regioni del Mezzogiorno vedranno ridimensionate le loro risorse, rischiando di essere definitivamente emarginate da un sostenuto processo di sviluppo. Non potrà certo essere il fondo di perequazione previsto dalla legge 42/2009 sul federalismo fiscale a compensare le risorse mancanti.
In Sardegna si annuncia per i primi di settembre una sessione del Consiglio regionale dedicata ai problemi istituzionali (nuovo statuto di autonomia e federalismo fiscale), ma si rischia di discutere argomenti già travolti dagli eventi, quando i decreti di attuazione sul federalismo fiscale saranno alcuni già emanati e altri in corso di emanazione. Si rischia di fare la classica discussione della chiusura dei cancelli dopo che i buoi sono scappati.
In questo scenario, dove le discussioni e le indicazioni abbondano sulle sorti del governo nazionale e sulle esigenze di rimpasto di quello regionale, c’è il silenzio assordante della politica nazionale con riguardo alle politiche di sviluppo del Mezzogiorno. Come diceva Andreotti: a pensar male …, ma sembra proprio che il federalismo fiscale, che dovrebbe far risparmiare allo stato 10 miliardi di euro, lungi dall’essere solidale (come sinora ci è stato presentato), rischia di dividere ancor di più l’Italia ricca da quella povera, con quest’ultima abbandonata definitivamente a una condizione di marginalità e sottosviluppo.
Ma c’è il silenzio assordante anche della politica regionale con riguardo alle strategie di sviluppo della Sardegna: manca una visione generale del problema, su cui eventualmente dividersi, ma che lasci intravedere quale potrà essere la nostra Isola da qui a 10-20 anni. La politica si divide invece sugli assetti da dare alla nuova giunta, cioè su una questione di potere non legata alle scelte strategiche sullo sviluppo. Il bilancio regionale, già sottoposto alla cura dimagrante del federalismo fiscale, dovrebbe essere utilizzato di più per assecondare le strategie di sviluppo e di meno per fare assistenza sociale, e ancora di meno per ritagliare i privilegi della classe politica, tanto più inaccettabili da parte dell’opinione pubblica quanto più a lungo permangono le condizioni di disagio sociale e di sottosviluppo. Se ne potrebbe cominciare a discutere con la manovra di assestamento in corso di approvazione in Consiglio.
  
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

7 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Università, aperte ieri le immatricolazioni on line ma i problemi restano 
PRIME ISCRIZIONI TRA MOLTE INCERTEZZE 
L’offerta formativa potrebbe non essere garantita interamente 
CAGLIARI. La prima fase delle iscrizioni all’università, iniziate ieri, si svolge via internet. Le segreterie, con relative file, sono per le informazioni. L’apertura dell’ateneo ai nuovi studenti sarebbe dovuta avvenire il 19 scorso, ma le difficoltà in cui si trova l’ateneo per via del disegno di legge del ministro Mariastella Gelmini e i tagli della Finanziaria hanno fatto slittare a ieri il benvenuto per le matricole. Ma quest’anno, come precisato nel manifesto degli studi, diversi corsi di laurea saranno incompleti e con un’offerta didattica limitata. Venerdì scorso il senato accademico aveva approvato il manifesto degli studi, il documento che permette di avviare i corsi di laurea e i vari insegnamenti, ma con la precisazione che l’offerta formativa potrebbe non essere garantita. Su circa 490 ricercatori, 323 hanno infatti dato l’indisponibilità alla didattica. Il che significa che molti corsi, soprattutto quelli facoltativi, non saranno avviati. Diverse facoltà, sulla base dei tagli economici già fatti per via del disegno di legge del ministro Gelmini e della Finanziaria, hanno già ridotto il numero degli insegnamenti. In Ingegneria, ad esempio, per le matricole sarà possibile formare solo due «classi», mentre l’anno scorso erano cinque: quest’anno quindi aule affollate con anche quattrocento, o più, studenti. In facoltà di Medicina, inoltre, è già stato fatto il bando - per il momento interno all’università - per ricoprire gli insegnamenti per i quali è stata data l’indisponibilità. Ma il problema è stato risolto solo per sei (mentre sono svariate decine quelli scoperti). Ora il bando sarà esteso agli esterni all’ateneo. Ieri anche Ingegneria ha fatto il suo bando e, piano piano, lo stesso faranno tutte le altre facoltà con l’obiettivo di aumentare l’offerta formativa. Ogni ricercatore teneva normalmente da uno a quattro materie e tutto in termini di volontariato. Ora la riforma e la Finanziaria non solo non premiano questa categoria universitaria, ma la penalizzano sia in termini economici che di carriera, mortificando le loro conoscenze e le possiblità didattiche. Da qui la loro protesta. (r.p.)
 
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
IN BREVE
Concorso
L’università di Sassari ha indetto una procedura comparativa pubblica per titoli e colloquio, per l’attribuzione di 1 contratto di collaborazione coordinata e continuativa per le attività di esperto in beni culturali storico-scientifici nel museo delle scienze dell’ateneo. I termini per la presentazione della domanda scadono il 2 agosto. Gli interessati possono ritirare copia del bando nell’ufficio concorsi di via Macao 32 o prenderne visione su internet all’indirizzo www.ammin.uniss.it/concorsi.
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 53 - Sport
Nasce in Sardegna (70.000 euro in 3 anni) il Laboratorio dello sport 
Il Coni in campo con l’Università 
CAGLIARI. Si chiama Laboratorio dello sport l’ultimo progetto del Coni regionale, una fase di ricerca scientifica congiunta tra ricercatori italiani e stranieri e il mondo tecnico-sportivo della Sardegna. Il Laboratorio, unico caso in Italia, ha visto approvati progetti di ricercatori dalle Università di Cagliari, Sassari, Roma, Verona, Campobasso e Foggia.
Il progetto offrirà a singoli ricercatori una dotazione articolata a supporto delle attività di ricerca ai fini del miglioramento della performance nelle specialità sportive olimpiche. Il Coni sardo ha destinato, per il triennio 2010/12, una somma complessiva di 70.000 euro comprensiva di contributi ai ricercatori, diffusione delle informazioni, strumentazione.
«Abbiamo creduto in una idea che sembrava impossibile ma ora siamo pronti a partire - dichiara Gianfranco Fara, presidente del Coni Sardegna -. La nostra isola ha grandi potenzialità, ora punteremo a farle emergere».
 
 



E POLIS - IL SARDEGNA
 

10 - E Polis / Il Sardegna
Attualità - Pagina 9 
Ritaglio - Il Sardegna Blu del 29 luglio 2010 
 
 
11 - E Polis / Il Sardegna
Grande Cagliari - Pagina 19
Ateneo. Via a tutti i corsi nonostante l’agitazione dei ricercatori su riforma e manovra
APERTE LE ISCRIZIONI ALL’UNIVERSITA’
Ritaglio - Il Sardegna Blu del 29 luglio 2010Il senato accademico ha stabilito che da ieri sono aperte le iscrizioni per tutti i corsi di laurea inseriti nel Manifesto degli Studi «Con grande senso di responsabilità, il Senato, pur condividendo le ragioni dell’agitazione in corso sulla politica
del Governo sulla riforma dell’Università e sulla manovra finanziaria, ritiene di doversi fare carico dei giovani che vogliono entrare nel mondo universitario». È la dichiarazione del Rettore, Giovanni Melis, al termine della riunione dell’assemblea dell’Ateneo di qualche giorno fa. «Naturalmente - prosegue - non si può non segnalare che la situazione di difficoltà non consente di organizzare l’attività didattica nel modo più completo». «Il Senato accademico - conclude il Rettore - ha anche approvato le linee generali del Piano di assunzioni per giovani ricercatori e docenti».
 
 
12 - E Polis / Il Sardegna
E Polis / Il Sardegna
Grande Cagliari - Pagina 20
L’iniziativa. Progetto del Coni regionale per la ricerca scientifica
Inaugurato il laboratorio dello sport
Ritaglio - Il Sardegna Blu del 29 luglio 2010Si chiama Laboratorio dello Sport l’ultimo progetto del Coni regionale, una fase di ricerca scientifica tra ricercatori italiani e stranieri ed il mondo tecnico-sportivo della Sardegna. Il progetto offrirà a singoli ricercatori universitari una dotazione articolata a supporto delle attività di Ricerca Scientifica con contributi a vario titolo per sostenere progetti tesi a rafforzare una cultura dell’uso sistematico del metodo scientifico ai fini del miglioramento della performance nelle specialità sportive olimpiche. «Abbiamo creduto in una idea che sembrava impossibile ma ora siamo pronti a partire - dichiara Gianfranco Fara, presidente del Coni Sardegna - un progetto di ricerca internazionale ch emetterà in contatto ricercatori e scienziati che godono di prestigio Internazionale con atleti e tecnici della Sardegna»
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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