Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 July 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
1 - Corsi di laurea, sbloccate le iscrizioni. Termini aperti da martedì
2 - Giovane universitario annega a Capo Ferrato
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 - Partenza con handicap. Ateneo, il 27 l’apertura delle iscrizioni
4 - Architettura. Riconoscimento internazionale a tre sardi
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 19
Il Senato accademico dà il via libera all'offerta formativa ma la protesta continua
Corsi di laurea, sbloccate le iscrizioni
Termini aperti da martedì in tutte le facoltà per le matricole
Ogni facoltà si impegna a garantire l'offerta didattica ma tagli e rinunce non mancheranno.
Nessuno stop, c'è il via libera alle iscrizioni per tutti gli 86 corsi di laurea inseriti nel Manifesto degli studi approvato il 29 giugno. Da martedì prossimo le matricole potranno presentare domanda per iscriversi a una delle 11 facoltà dell'Ateneo cagliaritano. Così ha deciso il Senato accademico nella seduta di ieri in Rettorato, alla quale ha partecipato anche un rappresentante dei ricercatori che hanno presidiato il palazzo di via Università assieme agli studenti. L'Ateneo scioglie quindi la riserva sulle cinque facoltà dove la situazione appariva più critica (erano state indicate con un asterisco Economia, Farmacia, Lingue, Scienze della formazione e Scienze matematiche, fisiche e naturali), mette però le mani avanti e informa gli studenti e le loro famiglie «dell'impossibilità di erogare l'offerta formativa 2010-2011 in modo completo e coerente con le necessità effettive», in tutte le facoltà.
LA MOZIONE I problemi restano e sono quelli creati dal disegno di legge ora all'esame del Senato, da una riforma che taglia pesantemente i finanziamenti statali alle Università (dai 150 milioni del 2008 si passa a Cagliari a 110), da una manovra Finanziaria che blocca il turn-over e congela gli scatti del personale senza preoccuparsi dell'organico e dei “buchi” lasciati scoperti dai pensionamenti (a Cagliari il 20% di docenti in meno). La mozione approvata dal Senato accademico non nasconde le difficoltà e prende atto di quanto dichiarato dagli Stati generali dell'Università il 14 luglio scorso, sostenendo in particolare quella che nel documento viene definita «la legittima protesta» dei ricercatori. «Con grande senso di responsabilità - dice il rettore Giovanni Melis - il Senato accademico, pur condividendo le ragioni dell'agitazione in corso sulla politica del Governo, ritiene di doversi fare carico dei giovani che vogliano entrare nel mondo universitario e sono in attesa di iscrizione. Naturalmente non si può non segnalare che la situazione di difficoltà non consente di organizzare l'attività didattica, pur congrua nei suoi contenuti culturali e professionali, nel modo più completo».
RICERCATORI Una presa di posizione che soddisfa solo parzialmente i ricercatori che speravano in una sospensione tout-court dell'offerta didattica. «Non è una posizione particolarmente forte - sottolinea Guido Mura, portavoce dei 325 ricercatori che hanno ritirato la disponibilità all'insegnamento - ma si comincia a mettere in luce i problemi, dando visibilità al fatto che tutta l'Università va incontro a una situazione drammatica e non si potrà garantire la totalità dell'offerta formativa».
I PRESIDI Da parte delle facoltà il massimo impegno ma l'offerta formativa sarà quella minima indispensabile: è scontato che si dovranno fare rinunce sui corsi e che non tutte le aspirazioni potranno essere assecondate. Mario Piga, preside di Medicina, aveva fatto la proposta di far slittare le iscrizioni sospendendo il Manifesto degli studi: «Siamo feriti, abbiamo cerotti e stampelle, perché partiremo azzoppati e la qualità ne risentirà», dice Piga. Ma capisce bene che il blocco delle iscrizioni avrebbe comportato l'esclusione della facoltà cagliaritana dai test nazionali già decisi dal ministero. «Sappiamo - aggiunge il preside - che abbiamo una serie di scoperture e che potrebbero esserci ulteriori fughe di docenti ma Medicina ha i requisiti minimi per andare avanti, pur nella consapevolezza che la situazione è drammatica». Ora, da qui a settembre, la mobilitazione continua e anche Cagliari sarà inserita nel circuito delle iniziative nazionali: «Confido che ci sia un ripensamento sui tagli e sul disegno di legge», si augura Paola Piras, preside di Scienze politiche. «In gioco - dicono i presidi - ci sono i destini dei nostri figli».
Carla Raggio


2 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 7
Giovane sub annega a Capo Ferrato
Il cadavere è stato ripescato su un fondale di trenta metri
Studente universitario a un passo dalla laurea aveva lasciato di buon mattino il Tanka Village di Villasimius dove lavorava come stagionale per potersi permettere gli studi in Biologia Marina. Lo accompagnava come sempre la fidanzata, appassionata come lui di pesca subacquea. Ha raggiunto Capo Ferrato e verso le 10 si è immerso. Non è più risalito.
Simone Garau, 26 anni, di Assemini, è morto a poche centinaia di metri dal bagnasciuga in un fondale a trenta metri di profondità. Potrebbe essere stato tradito da un malore.
SOMMOZZATORI Il suo corpo è stato recuperato verso le 20 dai sommozzatori dei Vigili del fuoco mobilitati dalla Polizia e dagli uomini della Capitaneria di porto di Villasimius. Una mobilitazione massiccia: a tarda sera la salma del ragazzo è stata trasferita nella stessa sede della capitaneria e poi al cimitero di Villasimius a disposizione della magistratura.
Una fine agghiacciante, il quinto morto nei mari sardi in pochi giorni in Sardegna dopo la tragedia di Capoterra e quella di ieri a Torregrande. L'allarme è scattato all'ora di pranzo quando la ragazza di Simone Garau non vedendolo rientrare ha iniziato a preoccuparsi. Doveva essere di ritorno non più tardi delle 13. La mattinata era stata assolutamente tranquilla anche perchè la ragazza sapeva di potersi fidare di Simone, sub abbastanza esperto e comunque molto prudente. La prima telefonata è stata al 113. Poi la mobilitazione della sede della Capitaneria che da quel momento ha preso in mano le indagini.
MOTOVEDETTA È stato il comandante D'Amico a far dirigere la motovedetta da Villasimius a Capo Ferrato dove intanto sul litorale erano arrivati le pattuglie della Polizia di Muravera e i carabinieri di San Vito. Quindi la richiesta di mobilitazione dei sommozzatori dei Vigili del fuoco arrivati da Cagliari. Grande il dramma in spiaggia. Si è sperato a lungo nel miracolo. Ma col trascorrere delle ore la paura si è fatta incubo. Verso le 20 il ritrovamento del corpo sul fondale di trenta metri.
LA CASA Studente universitario in Biologia marina, Simone Garau doveva laurearsi questo autunno così come si era già laureata nello stesso corso di studi la sua fidanzatina, Francesca, con la quale condivideva la passione per il mare e la pesca. Per mantenersi agli studi stava lavorando nel complesso alberghiero del Tanka Village a Villasimius. Ieri era la sua giornata di riposo. Questa mattina alle 8 avrebbe dovuto riprendere servizio. Nella sua casa di Assemini dove viveva con i genitori (Giorgio Garau, 54 anni, ex lavoratore della Fas e Gianna Piras, 51 anni) si sente il pianto di amici e parenti accorsi nell'appartamento della zia Argentina Usàla, proprietaria della palazzina in via Roma, dietro la chiesa San Pietro.
Raffaele Serreli
Gian Luigi Pala
  
 
LA NUOVA SARDEGNA

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Il senato accademico approva il manifesto degli studi, ma la didattica non sarà garantita 
Partenza con handicap 
Ateneo, confermata per il 27 l’apertura delle iscrizioni 
ROBERTO PARACCHINI 
CAGLIARI. È stato trovato un compromesso: il senato accademico dell’università ha approvato ieri mattina il manifesto degli studi e l’apertura delle iscrizioni per il 27 (martedì prossimo), ma con un’avvertenza: l’offerta formativa di tutte le facoltà potrà non essere completa.
Il presidio. Ieri mattina un centinaio di ricercatori e docenti si sono dati appuntamento in rettorato, in parallelo alla seduta del senato accademico riunito per decidere sul «manifesto degli studi». C’è stato un attimo di tensione quando è stato chiuso l’ingresso al piano del rettorato. A quel punto è stato prodotto un documento in cui si chiedeva che la discussione per il «manifesto» fosse pubblica.
L’incontro. Poco dopo è apparso il rettore Gianni Melis che ha chiesto a coloro che presidiavano di predisporre una delegazione, che sarebbe stata ricevuta dal senato accademico. Quindi Cristina Lavinio (per i docenti), Guido Mula (per i ricercatori), Fabrizio Lai (per gli amministrativi) e Marianna Fontana (per gli studenti) hanno esposto i motivi della richiesta di rimandare il «manifesto degli studi» e le relative iscrizioni.
I problemi. Il disegno di legge della riforma del ministro Mariastella Gelmini (già applicato in parte) e i tagli della Finanziaria, è stato detto dalla delegazione, «metteranno in dubbio lo svolgimento dei corsi universitari per il prossimo triennio». E questo non solo per l’indisponibilità alla didattica di 323 ricercatori su 466, ma anche per i pensionamenti dei docenti (in gran parte non sostituiti) e per la riduzione dei fondi di finanziamento ordinario: diciasette milioni in meno nel 2010 rispetto al 2009 e un decremento ulteriore di altri undici milioni nel 2012.
I ricercatori. Dopo aver contribuito in modo volontario (senza alcun compenso aggiuntivo) alla didattica per circa il trenta per cento degli insegnamenti, i ricercatori sono stati messi da parte dalle direttive del governo: categoria con la carriera bloccata ed economicamente penalizzata, da un lato; e in via di esaurimento, dall’altro.
La didattica. Ora il problema centrale sarà la didattica. Le undici facoltà hanno già fatto tutta una serie di «razionalizzazioni», ma la situazione diventerà ancora più difficile. In Ingegneria, ad esempio, l’anno scorso è stato possibile fare cinque «classi» per sopperire ai circa novecento iscritti. Quest’anno ve ne saranno solo due con quasi cinquecento studenti ciascuna. Scompariranno poi tanti corsi facoltativi legati allo sviluppo delle varie discipline. Da qui «l’asteriscone» messo dal senato accademico al manifesto degli studi (approvato): l’offerta formativa potrà avere molte lacune.
 
 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
ARCHITETTURA 
Riconoscimento internazionale a tre sardi 
CAGLIARI. Un gruppo di ricerca della facoltà di Architettura di Cagliari si è aggiudicato, per la seconda volta in pochi anni, la prima fase del concorso internazionale di progettazione European, rivolto a giovani progettisti europei under 40, che a scadenza biennale coinvolge i siti di circa 20 paesi dell’Unione Europea su temi comuni di architettura. Il gruppo è costituito dall’assegnista di ricerca Carlo Atzeni e dai dottori di ricerca Adriano Dessì e Silvia Mocci, che hanno partecipato alla decima edizione del premio. Il prestigioso riconoscimento è nato in Francia. Il tema di quest’anno era «Urbanità europea, città sostenibile e vita residenziale. Inventare l’urbanità: rivitalizzare, rigenerare, colonizzare». Ad Europan deve la sua fortuna il Lazzaretto di Sant’Elia: la sua riqualificazione è legata infatti ad un progetto presentato a questo concorso internazionale. «Per noi è uno straordinario punto a favore - commenta il preside di Architettura Antonello Sanna - perchè certifica che i giovani su cui stiamo investendo, laureati e formati alla nostra scuola, non sono autoreferenziali, ma si affermano in un contesto internazionale molto competitivo». I tre ricercatori giovani sardi hanno riprogettato Seilh Laubis, un quartiere alla periferia di Tolosa.
 
  
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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