Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 July 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
01 - Accordo tra Regione e Università: tirocini per i dottori in Informatica
02 - Libro di Granese "L'albero della conoscenza e l'albero della vita"
03 - Aggredito da un cane, ferito il prof. Aldo Accardo
  
LA NUOVA SARDEGNA
04 - Medicina, «Tutti mobilitati contro la riforma e la Finanziaria»
05 - Informatica, protocollo intesa tra dipartimento di Matematica e Regione
06 - Cagliari, la Provincia guida un progetto sulle orme dei romani
07 - Problema casa, convegno di scienze economiche e commerciali
08 - Università di Sassari. Il rilancio della chimica
09 - Navone: «Difendiamo il paradiso di Tavolara dai turisti»
10 - Bionda e frizzante La birra bevanda ideale per l’estate
11 - Sassari. I tagli di Tremonti e le «continuità» della giunta Ganau
 
IL SARDEGNA
12 - Sapienza, esami di notte per i tagli. Il rettore: “Caccerò i fannulloni 
   
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
 
Martedì 5 luglio
 
 
1 - L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 13
L’intesa servirà per migliorare l’accesso nel mondo del lavoro
Accordo tra Regione e Università: tirocini per i dottori in Informatica
Borse di studio, tirocini, premi, dottorati, assegni di ricerca, collaborazioni finalizzate alla redazione di tesi. Sono le nuove opportunità offerte dalla Regione agli studenti di Matematica e Informatica grazie a un accordo sottoscritto ieri mattina con l’Università. Ad apporre la firma sul documento sono stati il dirigente dell’assessorato regionale degli Affari generali Antonio Quartu e la direttrice del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’ateneo Nicoletta Dessì. Presente anche l’assessore regionale Ketty Corona che ha sottolineato l’importanza della convenzione precisando che avrà durata biennale, sarà suddivisa in moduli e finanziata cammin facendo. «Gli studenti», ha detto, «potranno fare esperienza nel settore dell’innovazione tecnologica che l’amministrazione regionale sta sviluppando. In particolare, si occuperanno della nostra rete telematica che rappresenta un unicum a livello nazionale per la sua diffusione capillare sul territorio».
La collaborazione riguarderà tematiche di interesse comune. «È un passo importante», riprende Corona, «che s’inquadra nella strategia avviata dalla Giunta nell’ambito dell’innovazione tecnologica intesa come fonte di crescita economica. Siamo infatti del parere che per convincere le imprese a investire in Sardegna non servano solo idonee condizioni del territorio, ma anche elevate professionalità umane». L’ateneo avrà la possibilità di garantire ai suoi studenti un’ulteriore formazione mirata alla valorizzazione delle eccellenze nel campo dell’Ict (Information and communication technology) e ospiterà seminari tenuti da funzionari dell’assessorato.
Il docente di Informatica Gianni Fenu ha riferito che i nuovi iscritti della facoltà sono 120-130 all’anno. «L’indice di occupazione è tra i più alti d’Italia», ha rivelato, «i nostri laureati trovano lavoro entro i primi 6 mesi dalla laurea». ( p. l. )
 
 
2 - L’Unione Sarda
Estate - Pagina 11
In morte e rinascita della filosofia
 “Ciò che qui abbiamo sentito come bellezza/ un giorno ci verrà incontro come verità”. C’è tutto il valore dell’estetica come forma di comunicazione, nei due versi di Schiller citati da Alberto Granese nella sua nuova pubblicazione. Professore emerito delle Università di Cagliari e Bologna, docente di Pedagogia generale e sociale, lo studioso ha dato alle stampe per i tipi di Armando Editore “L’albero della conoscenza e l’albero della vita” (pagine 367, euro 25), testo in cui analizza la morte della filosofia e la sua rinascita attraverso la “disseminazione”. Vale a dire la diffusione sotto altre forme di una delle discipline più nobili e antiche il cui nome in greco significa “amore della conoscenza”. La materia è “insopprimibile”, scrive Enrico Berti nella presentazione e il suo carattere precipuo, la tendenza all’interpretazione dei fenomeni, si trasforma in esperienza.
La tesi di Granese è ampiamente sostenuta da una trattazione che abbraccia lo scibile millenario e dimostra i rapporti della filosofia con l’arte, la letteratura, la musica, la medicina, la teologia, la pedagogia. Per Socrate la “scienza dell’universale” era la ricerca della saggezza e Novalis affermava che ciò che è negato alla ragione è reso possibile dalla poesia “che vede l’invisibile, sente il non sensibile”. Alcmeone di Crotone, naturalista che visse nel VI secolo prima di Cristo, aveva individuato nel cervello e non nel cuore la sede dell’intelletto. Specialista di Bertrand Russel e di John Dewey, Granese affronta l’antagonismo tra analisi e sintesi, tra fede e ragione, tra scienze esatte ed empiriche. Smonta le categorie rintracciando in ogni manifestazione della mente umana un risvolto filosofico. Voltaire cercava di “convertire la gente”. I post-filosofi, testimoni e traduttori della crisi del razionalismo moderno , applicano i loro metodi logici con maggiore elasticità. Non stabiliscono dogmi, osservano l’esistente e ancora, come una volta, cercano di spiegare l’ordine e il disordine del mondo. L’ultimo capitolo , il poscritto , è dedicato all’utopia . All’Ou-Tòpos, il non luogo che l’autore ritiene appartenga al futuro, a quel tempo sconosciuto , e sempre spostato in avanti, a cui è demandata l’attuazione un universo armonico e finalmente perfetto.
Granese è possibilista sulle sorti della filosofia e sulla sua utilità. Già nel titolo attribuisce un valore salvifico all’albero della conoscenza che tanti lutti addusse ad Adamo ed Eva. Ed è bellissimo considerare che tutto, anche l’elaborazione filosofica, nacque dalla disobbedienza dal primo uomo e della prima donna che preferirono essere curiosi piuttosto che felici.
ALESSANDRA MENESINI
 
 
3 - L’Unione Sarda
Olbia e provincia - Pagina 30
La Maddalena. Grave disavventura, sabato sera, per il noto docente universitario cagliaritano
Aggredito da un cane, ferito Aldo Accardo
Si è presentato in un albergo di La Maddalena per prendere possesso della sua camera, prenotata da tempo. Invece di trovare ad accoglierlo il portiere, ha avuto un incontro ravvicinato con il cane da guardia dell’hotel. Aldo Accardo, docente universitario cagliaritano, coordinatore del Comitato sardo per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, è stato aggredito dal mastino, gettato a terra e azzannato più volte.
E’ finito nel pronto soccorso dell’ospedale Paolo Merlo e per Accardo sono stati necessari venti punti di sutura. Il professore universitario ha riportato ferite alle mani, alla coscia e al petto. Una storiaccia quella che ha visto Accardo involontario protagonista, i carabinieri si occuperanno dell’episodio avvenuto venerdì scorso, intorno alle 22. Tra l’altro, il docente universitario (relatore di un importante convengo a La Maddalena) anche dopo i brutti cinque minuti trascorsi nel cortile dell’albergo, è stato costretto ad affrontare una sorta di percorso ad ostacoli.
«L’alloggio era stato prenotato - spiega il professore - eravamo d’accordo perché arrivassi fra le nove e le undici di sera". All’indirizzo fornito al cliente dell’hotel, buio pesto. «Perché nel vialetto di accesso non c’era illuminazione - aggiunge Accardo - non ho potuto vedere il cartello che segnala la presenza di un cane da guardia».
Sono quasi le 22,30, visuale zero. Non c’è nessuno ad attenderlo, solo il mastino che passa subito all’attacco.
«Mi ha ferito alla coscia - racconta il docente - al petto, azzannato la mano destra e graffiato la sinistra. Sono riuscito a difendermi con fatica, a colpi di valigia».
Dopo l’aggressione Aldo Accardo è arrivato in pronto soccorso con i pantaloni strappati e sporco di sangue. Un maddalenino lo ha aiutato a raggiungere l’ospedale dove è stato medicato e sottoposto alle prime terapie. Ma non è finita qui. Dimesso poco dopo la mezzanotte ha affrontato un altro problema: la ricerca dei farmaci antibiotici prescritti dagli specialisti del Paolo Merlo. Soltanto sabato mattina Accardo ha trovato i medicinali che cercava.
«Considerato che soffro di cardiopatie - conclude il docente universitario - mi è andata anche bene».
FRANCESCO NARDINI
 

 
LA NUOVA SARDEGNA

4 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
MEDICINA 
«Tutti mobilitati contro la riforma e la Finanziaria» 
CAGLIARI. La facoltà di Medicina «si pone in stato di mobilitazione per vigilare con la massima attenzione» che cosa sta capitando e che cosa capiterà nelle prossime settimane e mesi. La riforma Gelmini e la manovra finanziaria sta facendo scendere in piazza anche i camici bianchi. In campo nazionale vi sarà oggi una manifestazione di protesta dei precari di fronte a Montecitorio. Giovedì si terrà un’assemblea in città, dove in 466 hanno dato la loro «indisponibilità» alla didattica. Attualmente il manifesto degli studi (dove sono indicati i corsi di laurea per il prossimo anno) presenta una serie di indicazioni per i corsi ancora in forse, visto che i ricercatori ricoprono tutti da uno a quattro insegnamenti.
La facoltà di Medicina, da parte sua, «denuncia forte preoccupazione e grande inquietudine per la ricaduta» delle riforme, dei tagli ai finanziamenti e della conseguente protesta dei ricercatori. In particolare esprime timore per gli scenari futuri: «A fronte dei pensionamenti previsti - si legge nella mozione approvata dalla facoltà - il programmato reclutamento, ridotto nei numeri e falcidiato negli stipendi, produrrà una prevedibile perdita di generazioni di giovani ricercatori causando alla comunità accademica e al Paese un danno gravissimo». (r.p.)
 
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Protocollo d’intesa sull’informatica tra il dipartimento di Matematica e la Regione 
UN ACCORDO PER LO SVILUPPO 
Nicoletta Dessì: l’università deve aprirsi al territorio 
ROBERTO PARACCHINI 
CAGLIARI. «L’università dovrà muoversi sempre più come un’azienda e ricercare collaborazioni esterne sia con gli enti locali, che coi privati», ha spiegato ieri Nicoletta Dessì, direttrice del dipartimento di Matematica e informatica, nell’informare dell’accordo con la Regione.
Un protocollo d’intesa è stato firmato ieri tra l’università è l’assessorato regionale agli Affari generali per una collaborazione su ricerca e formazione. Dopo l’accordo di quattro giorni fa tra il governo dell’isola e i due atenei, di Cagliari e Sassari (ventisette milioni da investire in dottorati di ricerca), ora è la volta delle intese legate ai singoli settori. Si tratta di «un intervento - ha spiegato Dessì - legato all’informatica e che prevede una serie di stage formativi dei nostri dottorandi presso la Regione e, da parte nostra, la produzione di ricerche specifiche legate al territorio. Si tratta di un rapporto di reciproco interesse: in un momento in cui i trasferimenti tendono a diminuire è bene che l’ateneo sviluppi i rapporti col territorio».
In tutte le facoltà scientifiche cittadine c’è il numero chiuso, ma nel corso di laurea in Matematica è come se non ci fosse: gli iscritti dell’anno scorso, infatti, sono stati meno (ottanta) dei posti disponibili (cento). Mentre in Informatica, dove erano in palio 130 ingressi, si sono presentati un numero molto superiore di aspiranti. Negli anni passati, la matematica non era considerata una materia percorribile e le iscrizioni non superavano i 20-25 ingressi annui. «Adesso la situazione è cambiata», ha affermato Dessì. Ma è importante continuare su questa strada visto che il livello di comprensione della matematica è considerato molto basso, mentre è uno dei sensori in grado di indicare il livello di cultura scientifica diffusa (che è molto basso).
«L’accordo siglato col dipartimento di Matematica e informatica - ha affermato l’assessore regionale degli Affari generali Ketty Corona - è molto importante in quanto contribuisce alla strategia avviata dalla Giunta nell’ambito dell’innovazione tecnologica come fonte di sviluppo e crescita economica. In questo settore quando un’impresa sceglie dove investire, le condizioni “fisiche” del territorio come la rete per la banda larga e il capitale umano fanno la differenza». Per l’assessore, le professionalità «di rilievo sono determinanti nell’attrarre investimenti quanto le infrastrutture. La collaborazione del nostro assessorato con l’università darà ulteriore sviluppo a una formazione mirata degli studenti e alla valorizzazione delle eccellenze nel campo dell’Ict».

 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Turismo ecosostenibile, la Provincia guida un progetto sulle orme dei romani 
Tunisia, Russia e Romania con il territorio sardo unite in un programma di valorizzazione dei siti archeologici 
Disponibili poco più di 600mila euro, quasi tutti provenienti dall’Ue 
PABLO SOLE 
CAGLIARI. C’è una linea sottile che accomuna Ortacesus, il comune tunisino di Nabeul, la contea rumena di Nudedoara e la municipalità di Akhtanizovskaya, in Russia: è il patrimonio lasciato in eredità dal passaggio dell’impero romano. E dunque manufatti e opere architettoniche ma anche processi produttivi e materiali impiegati per trasformare il paesaggio e ricavare ricchezza dai territori conquistati. Duemila anni dopo l’obiettivo non cambia, anche se stavolta si parla di turismo culturale ecosostenibile.
L’idea di fondo del progetto “South East ArcHeritage”, promosso dalla Provincia che, quale ente capofila, ha coinvolto Tunisia, Romania e Federazione Russa, è quello di dar vita ad un sistema che sviluppi buone prassi e valorizzi in chiave turistica il comune patrimonio archeologico tra i Paesi partecipanti. A disposizione ci sono 617 mila euro, di cui 493 mila assicurati dall’Unione europea. Saranno studiati metodi e processi inerenti la gestione delle acque, la realizzazione di ceramiche come quelle recuperate in Tunisia e i metodi di coltivazione dei cereali impiegati, ad esempio, a Ortacesus. «Parliamo di un patrimonio importantissimo e di grande valore che purtroppo non è messo a sistema - ha detto ieri mattina a palazzo Viceregio l’assessore provinciale al Turismo Piero Comandini - ecco perché occorre favorire lo scambio di conoscenze e buone prassi tra i vari enti coinvolti. Con questo progetto, intendiamo valorizzare le ricchezze presenti sul territorio, coinvolgere le comunità locali e rafforzare la capacità per la pubblica amministrazione, le università, i musei e gli operatori turistici di creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo». Un tema, quest’ultimo, ripreso anche dal presidente della Provincia Graziano Milia. «L’Unione europea e gli enti locali - ha detto il capo dell’esecutivo - credono fermamente nello sviluppo locale, laddove invece il governo nazionale latita. Anche per questo dobbiamo confidare nelle nostre risorse e in quelle assicurate dalla Ue. Peraltro, al ministro dell’Economia Giulio Tremonti che accusa gli enti locali di non impiegare le risorse comunitarie, vorrei ricordare come la Provincia non abbia reso un centesimo, ma li ha impiegati interamente per realizzare una miriade di progetti». Come il “South East ArcHeritage”, che prevede la realizzazione di diverse attività, a partire dalla ricerca e dall’analisi del patrimonio archeologico e culturale dell’impero romano fino all’individuazione degli elementi da valorizzare a fini turistici, passando per l’organizzazione di workshop e meeting internazionali per il rafforzamento dei rapporti tra gli enti coinvolti e gli operatori turistici. Sono inoltre previsti vari seminari informativi e formativi, finalizzati anche allo start-up di nuove attività imprenditoriali. Nello specifico, le attività previste saranno illustrate l’otto e il nove luglio a palazzo Viceregio, durante un incontro tra tutti i partners che partecipano al “South East ArcHeritage”.


7 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
UN CONVEGNO 
Come migliorare il problema-casa 
CAGLIARI. «Fondi immobiliari e housing sociale: la nuova strategia della Regione Sardegna per l’edilizia residenziale pubblica» è il titolo del convegno che si terrà al T-Hotel venerdì. L’iniziativa è promossa dall’assessorato regionale Lavori pubblici assieme al dipartimento di Scienze economiche e commerciali dell’università di Cagliari. Durante il convegno si intende fare il punto sulle problematiche e le prospettive dell’housing sociale nella Regione Sardegna.
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Sassari
OGGI ALL’UNIVERSITÀ 
Il rilancio della chimica 
SASSARI. Attilio Mastino, magnifico rettore dell’Università, oggi alle ore 10 nella Sala Milella dell’ateneo, presenterà alle autorità locali, ai consiglieri regionali della provincia di Sassari e alle organizzazioni sindacali, i risultati del simposio sul tema: «Rilancio dell’industria della chimica nel nord Sardegna: fra crisi ed innovazione tecnologica», organizzato dal Gruppo di lavoro per la Chimica dell’Università di Sassari il 5 giugno in aula magna.
Durante l’incontro, saranno consegnate le relazioni e gli interventi finora raccolti e in corso di pubblicazione, da cui emergono interessanti analisi scientifiche e indicazioni tecnico-economiche sulle problematiche dell’attuale crisi industriale e sul futuro della chimica in Sardegna e in Italia.
 
 
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 24 - altre
Navone: «Così difendiamo il paradiso di Tavolara dall’invasione dei turisti» 
LUCA ROJCH 
OLBIA. Cernie come soubrette, dentici come star, foreste sottomarine come set cinematografici. Nei safari immersi nel blu si scopre un mondo parallelo. Il paradiso è un angolo di Gallura in cui il mare abbraccia il cielo e la montagna di granito di Tavolara buca il placido tappeto blu. Un eden per le specie protette. Ma l’uomo non è ridotto a guardare da dietro il vetro, ha un ruolo da protagonista. Il miracolo è nella ricetta trovata dall’area marina protetta diretta da Augusto Navone. In cui turismo, tutela dell’ambiente e ricerca scientifica vivono in equilibrio.
Nel laboratorio scientifico all’aperto i ricercatori universitari portano avanti studi all’avanguardia. Ma accanto a loro c’è anche l’invasione di turisti. Un alambicco magico ha trovato la pozione per la convivenza perfetta tra natura e turismo. Navone è riuscito anche in un altro piccolo miracolo. «Nell’Area marina protetta una cernia viva vale 15 milioni di euro - spiega Navone -, morta meno di 5 euro. Il calcolo è semplice. L’indotto creato in un anno dal turismo subacqueo vale più o meno 15 milioni di euro. Un’immersione in queste acque è un’esperienza unica, ambita». Il direttore dell’Amp sembra sereno anche davanti all’invasione dei turisti che si spalmano al sole da San Teodoro fino a Porto Taverna. «I cafoni sono sempre meno - continua Navone -. La gente comincia a comprendere le regole e a rispettare l’ambiente. Certo noi continuiamo a monitorare, in stretta collaborazione con la Capitaneria». Ma l’Amp non si limita a un’attività di pattugliamento, anche la tecnologia da tempo è entrata nelle stanze dell’ente. Decine di telecamere sorvegliano tutta l’area e le isole di Tavolara, Molara, Molarotto. «L’assalto dei turisti ancora non c’è stato - dice Navone -. A giugno le presenze sono state contenute. Ora inizia l’invasione. Certo per l’ecosistema è il momento più delicato, ma non sono preoccupato. Se si rispettano le regole, come accade nella maggior parte dei casi, non ci saranno difficoltà. Noi come tutti gli anni ci siamo preparati. Abbiamo attivato la sorveglianza con i nostri mezzi e il personale. Abbiamo creato un punto informatico che sensibilizza i turisti. Grazie a una cooperativa abbiamo anche incentivato la crescita delle escursioni via terra. I centri diving sono già attivi, e sono una risorsa per il territorio, facciamo 20mila immersioni all’anno per un indotto di 15 milioni di euro. Segno che la tutela dell’ambiente può diventare anche un fattore di ricchezza per tutto il territorio. Ma anche chi arriva con la propria imbarcazione si comporta in modo esemplare. Si è creata un po’ la convinzione, giusta se devo essere sincero, che nell’Amp si possa godere della natura a un passo più lento. Senza la frenesia da jet set di Porto Cervo, o il grande traffico di imbarcazioni che passano alla Maddalena». L’Amp monitora lo stato di salute di tutto l’ambiente. Tiene sotto controllo anche la Caulerpa taxifolia, l’alga che in passato aveva creato una sorta di mucillagine. Innocua, ma odiatissima dai turisti. In questi anni l’Area marina protetta è diventata un laboratorio all’aperto in cui si incontrano molti ricercatori universitari. «Per esempio i monitoraggi della fauna ittica vengono fatti in collaborazione con la Stanford university e l’università di Sassari - continua Navone -. Spesso le immersioni vengono fatte con ricercatori americani che studiano le specie del Mediterraneo». Basta tuffarsi tra Molara e Molarotto per scoprire un universo sommerso, fatto di centinaia di specie che vivono in equilibrio perfetto. Lontani, quasi incuranti, della folla rumorosa che cuoce sulla spiaggia.
Il modello Amp riesce nell’impresa impossibile di conciliare il turismo di massa con il rispetto dell’ambiente. Di studiare in un laboratorio di acqua e di cielo gli ingranaggi perfetti della natura. Un concetto rivoluzionario di reale green economy che si concilia con la alta ricerca scientifica.
 
 
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Inserto Estate
Bionda e frizzante La birra bevanda ideale per l’estate 
A Sassari convegno di esperti: «Poco calorica, molto ricca di gusto e sempre garantita senza ogm» 
ANTONIO MELONI 
SASSARI. Bionda e spumeggiante, leggera e amarognola il tanto che basta per affascinare. Non è la starlette di qualche improbabile reality, ma la bevanda più amata dai sardi, la birra, i cui segreti più reconditi sono stati svelati durante il seminario «Bollicine di scienza» tenutosi nella facoltà di Agraria di Sassari da Luigi Montanari, considerato uno dei massimi esperti di «bionde» a livello nazionale. Incontro da cui è scaturito un vivace dibattito tra i partecipanti, non solo addetti ai lavori, intervenuti numerosi al secondo appuntamento del ciclo di seminari estivi promosso nell’aula magna di via De Nicola e rivolto ai dottorandi della scuola di Scienza dei sistemi agrari e delle produzioni alimentari, diretta da Giuseppe Pulina.
Se si parla di curiosità, è opportuno cominciare a sfatare una serie di luoghi comuni fioriti, nel tempo, attorno ai boccali di birra. «Una percezione errata - ha spiegato il professor Montanari, associato di Scienze e tecnologie alimentari nell’università di Perugia - che impedisce di conoscere a fondo una delle bevande più antiche e apprezzate della storia dell’uomo». Chi, per esempio, fino ad oggi, era convinto che la birra fosse una bevanda ipercalorica dovrà ricredersi presto, perché, in media, una bionda, ha le stesse calorie di un succo d’arancia, nettamente inferiori a quelle del vino bianco e di un comune aperitivo. Ma se si parla di accostamenti, allora va detto che la birra può accompagnare qualsiasi piatto, a patto che si abbini quella giusta. «Tema - prosegue Luigi Montanari - che dà la possibilità di sfatare un altro mito secondo cui esisterebbero poche varietà di birra». Di origini tipicamente mediterranee, la birra, le cui prime notizie risalgono al quattromila avanti Cristo, è prodotta in numerose varietà legate alla storia, non solo al gusto, delle comunità in cui viene consumata.
I maggiori estimatori d’Italia si trovano in Sardegna, se si calcola che ogni sardo consuma almeno 60 litri di birra l’anno contro i 30 della media nazionale. Ancora pochi sanno che il ciclo ciclo della birra è lungo e laborioso e prevede almeno dieci fasi prima dell’imbottigliamento: «Una vera e propria scienza - dice ancora Montanari - esito di un sapere e un saper fare di antica memoria». La birra prodotta in Italia è di ottima qualità, la riprova arriva ogni anno dai numerosi riconoscimenti internazionali ottenuti dalle aziende produttrici. Lo confermano gli studiodi del Cerb (Centro di eccellenza per la ricerca sulla birra), l’istituto, diretto da Paolo Fantozzi, che si occupa di ricerca e formazione legate alla tecnologia e alla scienza della produzione di birra.
Ma non è tutto: «La birra italiana - fa notare Luigi Montanari - è sicura perché garantita non ogm (organismi geneticamente modificati) e senza additivi. Questo non vuole essere un invito a bere in modo smodato, tanto meno a mettersi alla guida di una macchina dopo aver bevuto quella che può sembrare una quantità irrisoria di birra; la vera filosofia di chi sa apprezzare questa bevanda è la consapevolezza».
 
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Inserto Estate
I tagli di Giulio Tremonti e le «continuità» della giunta Ganau 
Effetti deleteri della manovra economica. E a Sassari un assessore all’Urbanistica che non cambia 
ANTONIETTA MAZZETTE 
L’aver annunciato la rateizzazione della buona uscita di chi andrà a breve in pensione e il blocco degli scatti di anzianità sta inducendo chiunque abbia i requisiti ad anticipare la chiusura del rapporto di lavoro. Ciò sta significando in molti enti - della Pubblica amministrazione, dell’Università e della scuola, della magistratura, e così via -, una riduzione drastica dell’organico senza peraltro la possibilità di reintegrarlo. I costi sociali in termini di efficienza di questa manovra economica saranno ben più elevati di quanto non lo siano nell’immediato le entrate finanziarie calcolate dal nostro ministro. Mi limito ad un esempio: durante l’assemblea dei ricercatori, il rettore dell’Università di Sassari ha dichiarato che negli ultimi giorni ha firmato ben 80 richieste di pensionamento. Se di queste 80 persone solo la metà fossero docenti, ciò significherebbe la chiusura di corsi di laurea, al di fuori di qualunque pianificazione. Di certo, però, si accelereranno tutti quei processi di smantellamento della «cosa pubblica» tante volte anelati dai vari Brunetta e Gelmini. Ma a chi servirà questo smantellamento?
Anche il presidente Cappellacci ha deciso di fare economia, non tagliando le laute prebende della politica, bensì eliminando i «rami secchi», come la Conservatoria delle coste. D’altronde, come è noto, in Sardegna non abbiamo problemi di erosione delle coste né, tanto meno, di cementificazione, visto che l’assessore di Cappellacciinsite sul cosiddetto Piano casa anche quando viene messo in minoranza dalla sua stessa maggioranza. L’inesistenza di un «problema coste» dovrebbe essere spiegata però agli amministratori di Orosei, di Stintino, di Alghero etc., e se vedono diminuire la sabbia delle loro belle spiagge, si rassegnino, ciò è dovuto solo all’intervento divino.
Il sindaco di Sassari ha presentato la sua giunta. Su 11 assessori, 8 sono riferibili all’area Pd e 3 ad altre liste. Della serie, al comune di Sassari non è ammessa la musica dodecafonica. Di questo elenco rilevo alcune continuità ed altrettante discontinuità. Delle prime, segnalo l’assessore all’urbanistica, al quale chiedo umilmente di essere molto discontinuo nelle scelte urbanistiche, ricordandogli che il Piano paesaggistico va rispettato e mai forzato (almeno finché è norma), che i vuoti non sono da riempire di cemento ma di significati sociali, che la città non ha bisogno di nuove costruzioni ma di tanta cura e riqualificazione del patrimonio esistente. Spero di avere occasioni per approfondire questi temi a me molto cari. Tra le discontinuità noto che la presenza delle donne si è dimezzata: nella passata giunta c’erano tre donne assessore più la presidente del consiglio. Noto anche, con un misto di stupore e divertimento, che la delega alle pari opportunità è ora nelle mani di un uomo. Niente di nuovo, per la verità. C’è stato un precedente nella prima giunta Albertini a Milano, Paolo Massari, lo stesso che recentemente è stato sospeso dalla Moratti per sospette molestie nei confronti di una giovane precaria. Ma il sindaco Ganau non è uomo distratto e allora domando: «Quali ragioni lo hanno portato a questa scelta?».
Provo a dare qualche risposta.
1.Le Pari opportunità sono cosa da poco, per cui va bene chiunque se le prenda in carico.
2.Le donne in Giunta si sono ben guardate dall’accettare questa delega. D’altronde come dar loro torto? Chiunque se ne sia occupata, sa molto bene che è «tanta fatica per nulla».
3.Le donne finora hanno avuto scarso successo nel raggiungere obiettivi di parità, per cui è giunta l’ora che se ne occupi un uomo.
4.Le Pari opportunità si possono raggiungere soltanto se si assumono come ottica generale che riguardi tutti.
5.Non basta essere donne per assumere un’ottica di genere (femminile).
Qui però mi sorge un dubbio: ma se neanche le donne riescono ad acquisire politiche di genere, come può riuscirci un uomo? Auguri signor assessore. E auguri anche agli operai della Vinylis che, con le loro belle magliette griffate, hanno pensato di andare a Porto Cervo. Insieme con gli operai di Pomigliano e con i tanti come loro, sono gli unici resistenti del lavoro, vittime non immaginarie di una politica del non-sense.
 
 



E POLIS - IL SARDEGNA
 
12 - E Polis / Il Sardegna
Attualità - Pagina 10
Roma. Protesta dei docenti dell’ateneo capitolino: “Prove al chiaro di luna contro il buio della riforma”
Sapienza, esami di notte per i tagli
il rettore: “Caccerò i fannulloni”
Il numero uno dell’università: “il 10% dei ricercatori non ha prodotto nulla in 10 anni”
Roma.  Esami di notte, dalle 21 alle 5 del mattino. Oppure per le strade della città universitaria invece che nelle aule. Parte la protesta-provocazione dei docenti di alcune facoltà umanistiche della Sapienza di Roma, in mobilitazione contro i tagli del governo: sul piede di guerra, gli insegnanti hanno deciso che a Lettere le prove di luglio si svolgeranno al chiaro di luna «contro il buio che i tagli vogliono far calare sulla ricerca e la didattica l’università» . Il primo appuntamento è fissato per il 13, tramontato il sole: i docenti di Lettere, dopo aver rinviato gli esami calendarizzati fino al 9 luglio e indetto una settimana di mobilitazione hanno fatto sapere che dal 12 gli appelli «si svolgeranno regolarmente». Si fa per dire, perché i ragazzi saranno chiamati a rispondere alle domande dei professori in uno scenario insolito e spettrale.
«Gli appelli si terranno fino alle 5 - spiega Laura Faranda, docente di Antropologia - secondo un ordine temporale inusuale, ma fedele sia all’inversione di senso cui sembrano orientate le manovre del governo». In allarme anche il preside della facoltà di Scienze umanistiche, Roberto Nicolai, secondo cui nei prossimi cinque anni La Sapienza perderà oltre un terzo dei docenti, circa mille e quattrocento professori.
L’INIZIATIVA dei docenti non piace affatto al rettore Luigi Frati, ieri nuovamente contestato da studenti, docenti e ricercatori e studenti durante il suo intervento nel corso dell’incontro con i presidi delle facoltà umanistiche.
«Con le azioni di protesta non bisogna danneggiare gli studenti - ha detto Frati – mi auguro che non si vada avanti con un blocco degli esami per tutto il mese». Frati ha definito “folkloristiche” le iniziative dei docenti, poi ha sottolineato che «ci sono studenti che chiedono di fare gli esami» mentre qualcuno dalla platea riunita in aula magna gridava «vergogna, vergogna ». Secondo il rettore i provvedimenti dei governi in merito all’università sono in parte da attribuire ai pochi risultati prodotti da alcuni ricercatori: «In generale alla Sapienza il 10 per cento dei ricercatori non ha prodotto nulla in 10 anni ». Un duro attacco contro i “fannulloni”: «Bisogna reclamare la progressione economica solo per i meritevoli - ha concluso Frati - c’è chi ruba lo stipendio. Facciamo pulizia a casa nostra per avere più potere morale ». Il rettore ha anche riferito di aver «fatto una contestazione disciplinare a un professore ex ministro perché aveva preso incarichi extrauniversitari». «È già in atto un’operazione pulizia - ha concluso Frati - e ora spero che cambi anche il direttore generale dell’ospedale Policlinico Umberto I».
Giulia Bertagnolio
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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