Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 July 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 17
Il rettore al ministro: rivedere il progetto di riforma
Università. Dopo l'astensione dall'insegnamento dei ricercatori e i corsi a rischio
 
 Il rettore dell'Università di Cagliari, Giovanni Melis, su mandato del Senato accademico, ha scritto una lettera al ministro dell'Università, Maria Stella Gelmini, sulle difficoltà finanziarie dell'ateneo cagliaritano e sulle prospettive conseguenti all'applicazione del disegno di legge di riforma. Missiva che si conclude con la richiesta «di risposte immediate alle legittime aspettative del mondo universitario» e con l'invito di «porre di nuovo la ricerca e l'alta formazione al centro del modello di sviluppo».
LA DENUNCIA «I ricercatori, ai quali negli anni passati è stato chiesto un consistente carico didattico - scrive il rettore - esprimono la propria protesta contro il Disegno di legge nella forma della rinuncia agli incarichi d'insegnamento. Ciò rischia di ridimensionare la completezza dell'offerta formativa in rapporto alla domanda che viene dai contesti lavorativi e dalle esigenze formative degli studenti, specie in Sardegna, dove l'Università pubblica rappresenta una delle poche, se non l'unica, possibilità di accedere a una formazione libera e basata sul merito, garantita dallo Stato e dalla Costituzione italiana».
CORSI A RISCHIO Prima conseguenza è un Manifesto degli studi in sospeso per corsi di laurea fondamentali - prosegue il documento - per l'indisponibilità a insegnare di gran parte dei ricercatori penalizzati nel progetto di riforma. In conseguenza di questo scenario, la data di presentazione della domanda di iscrizione alle prove per l'accesso ai corsi di laurea, originariamente prevista per il 19 luglio, è stata pertanto rinviata al 27, al fine di valutare l'effettiva indisponibilità del corpo docente: in particolare rischiano di non poter far partire i corsi delle facoltà di Economia, Farmacia, Lingue e letterature straniere, Scienze della formazione, Scienze matematiche, fisiche e naturali.
 
2 – L’Unione Sarda
Estate Pagina 11
Se i numeri aiutano il Belpaese
 
«La ricerca della matematica è una sfida». Alice Sepe, 27 anni, è ricercatrice di matematica, divulgatrice scientifica e animatrice per bambini. Un tempo voleva fare la professoressa per spiegare quello che lei capiva e gli altri no. Lei si emozionava a «risolvere problemi». Curiosità e divertimento, dice. Oggi lavora all'Università di Bari. Terminato il suo dottorato di ricerca ha ottenuto un assegno per studiare modelli matematici del moto dei batteri. A Cagliari, la scorsa settimana, ha scambiato idee e sentito gli interventi dei colleghi italiani e stranieri. Occasione? Il decimo congresso Simai, la Società italiana di matematica applicata, organizzato insieme con gli spagnoli del Sema e il Crs4 di Pula, fornace di cervelli che ha messo in relazione la comunità scientifica con l'industria.
Sulla matematica, «linguaggio astratto e apparentemente lontano dalla concretezza», Alice Sepe non fa questioni di genere. Perlomeno dal punto di vista biologico della comprensione della materia. «È più una cultura sociale in cui la donna è costretta a rinunciare alla carriera», afferma spiegando il caso universitario, quello dove a 30 e passa anni ti ritrovi ancora senza “posto” e allora molli, perché prende il sopravvento altro. La vita di coppia e la famiglia. La vita. Ma lei insiste, per fortuna. «Anche se, in generale, nei gradi più alti ci sono solo uomini, il baronato accademico in matematica è molto meno rispetto a giurisprudenza, economia o altre facoltà. Non esiste che se non sei figlio di qualcuno che conta non hai possibilità».
La ricerca matematica italiana è qualità di altissimo livello, secondo la ricercatrice, ma non essendoci finanziamenti, chi vuole accettare la sfida della ricerca deve andare all'estero, prima o poi. Quanto ai suoi interessi scientifici? Studia il moto dei batteri, in collaborazione con dei biologi: «Cerco di capire i delicati meccanismi che governano il moto e provo a descriverli mediante un modello matematico». Pura astrazione? Un modello permette di definire cosa fa aumentare la crescita dei batteri e quindi, per esempio, preservare il patrimonio di beni artistici. È concretezza, altro che astrattezza, preservare dal deterioramento il marmo del Vittoriano di Roma, nel progetto curato proprio nella sua università. E la favola che la matematica non piace ai bambini? «Per evitare lo spavento, come animatrice, promuovo due azioni: traduco i simboli matematici in un linguaggio comprensibile ai bambini e faccio cogliere l'utilità come un gioco. La matematica non è più il nemico pubblico».
MANUELA VACCA 
 
3 – L’Unione Sarda
Prima Pagina
Riforme, viaggio senza approdo
Quando la politica diventa frustrazione
di Gaetano Di Chiara
 
Diciamolo pure, la situazione politica è frustrante, una frustrazione che si percepisce nel premier ma anche in coloro, semplici cittadini, che in questo governo avevano riposto aspettative più o meno grandi. Il governo, infatti, pur dotato della maggioranza necessaria per fare riforme capaci di modernizzare il Paese e far ripartire l'economia, si è arenato in una palude dalla quale non sembra esserci via d'uscita. Questa palude è quella che dovrebbe essere la più alta e rappresentativa espressione, il Parlamento. Là, i disegni di legge (ddl) lasciano gli ormeggi per cominciare il loro viaggio attraverso le commissioni parlamentari e fare quindi la spola tra queste e l'aula. Solo una minima parte di questi ddl riesce a superare l'aula di Camera e Senato , magari in terza o quarta lettura, e diventare legge. Nella maggioranza dei casi, i ddl finiscono in un cassetto, salvo essere riesumati nella legislatura successiva, per essere riproposti da un governo dello stesso colore o per essere utilizzati strumentalmente a supporto di un disegno di legge analogo da parte di un governo di colore opposto.
Per questo motivo l'iter legislativo utilizzato dal governo non è il ddl ma la decretazione d'urgenza, seguita dalla conversione in legge attraverso lo strumento della fiducia. Questa procedura tuttavia, comprime le prerogative del parlamento e quindi non può essere utilizzata per approvare leggi strutturali.
Un esempio tipico è costituito dalla legge di riforma dell'università, approvata dal consiglio dei ministri (cdm) nell'ottobre del 2009 e che non è ancora approdata all'aula del Senato. Una legge imperfetta, ma con alcuni aspetti innovativi dell'università italiana, ormai avviata a diventare un grande liceo, inadeguata a formare una classe dirigente e a mantenere un elevato standard culturale nel paese.
Ma che ne è della riforma della giustizia o della forma di governo, che il premier ogni tanto agita come spauracchio nei confronti della magistratura o dell'opposizione? Quei ddl non sono nemmeno approdati in cdm. Persino il ddl sul federalismo fiscale, voluto fortemente dalla pur monolitica Lega, si è arenato.
All'efficenza legislativa di certo non è utile la nuova campagna polemica di Fini nei confronti della Lega.
Cosa significa tutto questo? Che l'attività legislativa del governo Berlusconi finirà per incidere solo in misura minima sulla struttura del Paese, ma non certo per volontà di questo governo e solo in parte per suo difetto.
Il problema di fondo lo conosciamo, sta nelle caratteristiche storiche della società italiana e nel suo ordinamento, cioè nella sua forma di governo. La vicenda di Pomigliano è indicativa di un problema storico, quello di un Sud la cui povertà è aggravata dal fatto che la modernizzazione è servita in larga parte a legalizzare comportamenti (assenteismo) antisociali e di parassitismo statale.
Quanto alla forma di governo, non ci sarà maggioranza, per quanto ampia, capace di fare leggi strutturali se non si uscirà da questo bicameralismo perfetto, diventato strumentale al mantenimento delle storiche incrostazioni di potere personale e di casta che impediscono lo sviluppo.
 
4 – L’Unione Sarda
Estate Pagina 10
Francesca Sanna Sulis, la donna che esportò la filatura della seta dall'Isola a Como nel 1700
 
 In un'epoca in cui si tenta d'incentivare l'imprenditoria femminile, sembra incredibile che già nel '700 esistesse una figura moderna come quella di Francesca Sanna Sulis. Ha precorso i tempi l'imprenditrice sarda originaria di Muravera, nata nel 1716, alla quale è stata dedicata mercoledì la lezione tenuta da Maria Corona Corrias, docente di Storia delle dottrine politiche dell'Università di Cagliari nella facoltà di Teologia. Quella di Francesca Sanna Sulis è la storia di una personalità fuori dall'ordinario. Una donna colta a dispetto di tempi ingrati per il gentil sesso, che ebbe l'ardire di lanciarsi in un'avventura commerciale che la portò alla ribalta in tutta Europa. Per prima diede impulso alla coltivazione del gelso tra Muravera e Quartucciu, poi impiantò un allevamento di bachi che le permise di produrre sete pregiate. Si occupò di formare centinaia di giovani sardi nei suoi laboratori di filatura della seta e stabilì intensi rapporti commerciali con l'alta Italia e Como. (giu. ma.)
 

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Con i tagli, fuga dall’Università 
Il Rettore Melis scrive al ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini 
 
CAGLIARI. È preoccupato il rettore dell’Università Giovanni Melis, e non lo nasconde. I vincoli al turn-over, la fuga di molti docenti, i tagli alle risorse previsti dal disegno di legge 1905 rischiano di mettere in ginocchio anche l’ateneo di Cagliari. Contro questa impostazione Melis ha deciso di scrivere una lettera al ministro Gelmini, nella quale si auspica un ripensamento delle scelte compiute dal governo.
 - Perché questa missiva?
 «Il disegno di legge 1905 pone giustamente al centro alcuni nodi della riforma universitaria. Alla presentazione del ddl ha fatto seguito un ampio dibattito, in cui si sono espressi la perplessità e il disagio dell’intera comunità universitaria. Le osservazioni riguardano i singoli punti del ddl, ma anche e soprattutto le conseguenze sul funzionamento delle strutture universitarie e sulla formazione delle giovani generazioni. Nel progetto di riforma sono presenti contenuti eccessivamente dirigistici che mortificano l’autonomia, la valutazione e la responsabilità degli Atenei. Mancano investimenti appropriati per il funzionamento e le strutture a sostegno dell’avvio della riforma. Stando così le cose il rischio è la stasi della didattica. Credo che una lettera analoga verrà scritta anche da altri Rettori, perché il malessere non ha latitudini e colpisce allo stesso modo grandi e piccole Università».
 - Quale è la situazione dell’Università cagliaritana?
 «Gravissima. Avevamo messo nel conto una settantina di pensionamenti di personale docente, ma saranno oltre cento i colleghi che lasceranno entro il 2012. Saranno sostituiti al massimo con qualche decina di ricercatori. Forse riusciremo a trattenere alcuni colleghi con supplenze o incarichi ad hoc per non perdere esperienza e professionalità, ma la perdita sarà secca e pesante. E l’ulteriore protesta dei ricercatori che hanno scelto di rinunciare agli incarichi di insegnamento non ci aiuta».
 - Avete scelto di rinviare le domande di iscrizione alle prove per l’accesso ai corsi di laurea a fine luglio. Avete un mese di tempo per far quadrare i conti.
 «È un obbligo morale, dobbiamo garantire agli studenti e alle loro famiglie una offerta formativa completa, reale e adeguata. Per questo ci siamo presi qualche giorno di tempo per verificare le maggiori criticità, presenti in Economia, Farmacia, Lingue e lettere straniere, Scienze della formazione e Scienze. Forse attueremo una soluzione di compromesso facendo partire alcuni corsi al secondo e al terzo anno. In ogni caso dobbiamo provarci. Con l’aiuto di tutto il corpo docente sono sicuro che riusciremo a definire una offerta formativa all’altezza del nostro Ateneo, ma non mi nascondo le difficoltà. Così andiamo verso la paralisi».
 - Cosa chiedete alle istituzioni? I tagli ministeriali sulla ricerca e sul personale potrebbero in qualche modo venir compensati dagli enti locali?
 «Ne dubito. L’impegno finanziario necessario per mantenere tutti gli insegnamenti, o ampliare l’offerta formativa è notevole. Dubito che la Regione, alle prese essa stessa con tagli e riduzioni di trasferimenti possa comensare i tagli ministeriali. Per questo chiediamo al Ministro e al Governo di ripensare sia il ddl che le ultime decisioni in materia di personale. Prima dell’ultima mazzata abbiamo subito un calo della docenza del 20 per cento; ci siamo adattati, facendo sacrifici e rimodulando l’offerta formativa. Adesso gli ulteriori vincoli al turn-over rischiamo di impoverire l’intero sistema, che, voglio ricordarlo ai più distratti è l’unico che garantisce la possibilità di accedere a una formazione libera e basata sul merito e non sul censo, come garantito dalla Costituzione».(g.cen.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Cagliari
Seminario al Chiostro 
 
 ORISTANO. Sarà Giuseppe Melis, docente di Marketing nel Corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Cagliari, il relatore del seminario in programma oggi nell’ambito del corso di formazione Fai un’impresa, promosso dalla Camera di commercio, in collaborazione col Consorzio uno. Si parlerà di “Opportunità e risorse del territorio: case studies su imprese femminili, giovanili e innovative”.
 Il seminario si svolgerà con inizio alle 15 nel Chiostro del Carmine.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
Occupazione simbolica del rettorato contro la Gelmini, Mastino scrive al ministro 
«Bloccheremo le lezioni» 
Protestano i ricercatori, università verso la paralisi 
PAOLETTA FARINA 
 
 SASSARI. L’università rischia la paralisi: per il prossimo anno accademico i ricercatori hanno annunciato il blocco dell’attività didattica per protesta contro la riforma Gelmini. Per dare un ulteriore segnale forte, ieri l’occupazione simbolica del rettorato da parte dei docenti di nove facoltà su undici (non hanno aderito Giurisprudenza ed Economia) in stato di agitazione e una lunga assemblea nell’aula magna che ha visto la partecipazione a sostegno della loro vertenza di diversi professori ordinari e associati e dello stesso rettore Attilio Mastino. Che l’altro ieri ha inviato una lettera al ministro alla quale è allegato il documento di solidarietà del Senato accademico, dello scorso maggio, alla categoria in lotta. A Mariastella Gelmini, Mastino chiede di svolgere «un’azione incisiva a favore del mondo universitario sollecitando interventi finanziarie e profonde modifiche al disegno di legge di riforma, per scongiurare gli attuali disagi e le minacce che si profilano all’orizzonte» e per difendere «la tradizione dell’università pubblica», ancora più importante per l’ateneo sassarese che nel 2011 compirà 450 anni di storia, ma anche di tenere conto «delle specificità degli atenei collocati come il nostro in un’isola».
 Quattro i punti fondamentali su cui si poggia la protesta capeggiata dal movimento «Ricercatori calpestati», che ha coinvolto a livello nazionale tutte le università.
 In primo luogo viene contestato che nella riforma i ricercatori vengano esclusi dagli organi di governo universitari e dalle commissioni di reclutamento. «Il ministro voleva segnare un cambio di passo nel reclutamento all’insegna della trasparenza, di fatto non cambia nulla, anzi la situazione peggiora», affermano i ricercatori.
 L’altro fronte riguarda il mancato riconoscimento formale ed economico dell’attività didattica che per statuto i ricercatori non sono tenuti a svolgere ma che finora è stata indispensabile per l’andamento dei corsi. La terza contestazione è sulla nuova figura di ricercatore «a tempo determinato», questo sì con obbligo di tenere le lezioni, che si teme possa incentivare e procrastinare il precariato nelle università. Infine il movimento contesta che l’intera riforma sia a «costo zero». «Ancora una volta - concludono - non si prevedono investimenti per migliorare la qualità della ricerca e della didattica, ma addirittura nella manovra triennale del governo si riducono i fondi».
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
OGGI ALL’UNIVERSITÀ
Convegno sullo stalking
 
 SASSARI. Convegno su «Stalking: dalla patologia alla norma» oggi nell’aula magna dell’ateneo, alle ore 9,30. Relatori la neuropsichiatra Veronica Dessì, lo psichiatra Martino Brandano, il legale Alessandra Delrio, Simonetta Sotgiu, giudice di Cassazione, e Cristiano Leggeri, segretario generale dell’Ugl Polizia di Stato.
 
DIBATTITO AD AGRARIA
Le energie rinnovabili
 
 SASSARI. Il gruppo regionale del Partito Democratico ha organizzato per oggi, nella facoltà di Agraria, alle 16,45, un convegno sulle energie rinnovabili. Partecipano Luigi Lotto, Massimo Fresi e Antonello Pazzona.
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
Case sugli alberi ad Allai 
Architettura, master nei boschi per 30 studenti 
Saranno costruiti rifugi eco-compatibili per escursionisti 
MARIA ANTONIETTA COSSU 
 
 ALLAI. Casette sugli alberi con tutti i comfort: non per farci giocare i bambini, ma per ospitare gli escursionisti. È uno dei progetti a cui lavoreranno nei boschi di Allai trenta studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero con il coordinamento di docenti di architettura, ingegneria e antropologia.
 «Ecorurality 2010-Paesaggi straordinari» avrà la sua base nel Centro multimediale del picccolo paese in provincia di Oristano, ma le attività si svolgeranno soprattutto nei boschi e, oltre alla costruzione dei rifugi sugli alberi, prevedono la progettazione di un modulo abitativo in legno ispirato alle tipologie rurali del territorio (i pinneti), nell’esplorazione e nell’acquisizione di conoscenze sull’ecosistema della foresta.
 Allai si conferma meta di studiosi e culla di scambi interculturali. Per il secondo anno consecutivo il paese del Grighine sarà sede del Master sul paesaggio, evento che s’intreccia con un’altra iniziativa di respiro internazionale in corso da ieri: la coabitazione di una trentina di ragazzi stranieri e del posto chiamati a confrontarsi sulla condizione dei giovani nell’Europa rurale. Il corso post-laurea si svolgerà invece tra il 5 e il 15 luglio e verterà sullo sfruttamento eco-compatibile e razionale del patrimonio boschivo a cui richiama anche il progetto sulla «foresta modello» curato dall’Ente foreste della Sardegna, uno dei partner del sodalizio costituito da Comune, Politecnico e Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (Master Paesaggio arte e architettura), Associazione Paesaggi connessi di Sestu (Master Interior Design), Regione, Provincia, Consorzio turistico Sa Perda ’e Iddocca, Unione dei Comuni del Grighine e della Bassa Valle del Tirso.
 «Abbiamo ritenuto fosse utile e produttivo far uscire studenti e cattedratici dalle aule per osservare come l’uomo qui opera e modifica il paesaggio - dice il vicesindaco Antonio Pili -. Quale miglior laboratorio all’aperto di Allai? Come il resto della Sardegna il nostro territorio è l’ideale per condurre sul campo questo genere di studi».
 
 
 
 
 
 

Questionnaire and social

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