Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 June 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 27
Villasimius Seminari in Tunisia e Marocco
Acqua, il Comune fa scuola in Nord Africa
 
 Gestire in maniera sostenibile la risorsa idrica nei territori che si affacciano sul Mediterraneo. È il progetto sperimentale che per due anni vedrà impegnati l'Ente acque della Sardegna (Enas), il Comune di Villasimius ed il Crenos: ideare e realizzare una serie di depuratori per il recupero dei reflui in Tunisia e Marocco. Si chiama Tour Med Eau l'iniziativa costata poco più di mezzo milione di euro (per la precisione 510 mila euro stanziati dalla Comunità europea) che punta a creare degli scambi di esperienze e competenze tra i tecnici sardi e quelli delle due nazioni nordafricane. Assieme a Villasimus, che del progetto è capofila, ci saranno anche per la Tunisia la Municipalitè de Ajiim e L'ecole nationale d'Ingenieurs de Sfax, Department de Geoenivironnement, mentre per il Marocco la Municipalitè de El Hoceima e l'Universitè Moulay Ismail De Meknes.
«Il comune di VIllasimius», dice Giovanni Sistu, consigliere di amministrazione dell'Enas, «rappresenta l'esempio di una cittadina con un'incredibile vocazione turistica che ha saputo gestire il rapporto tra le esigenze idriche e la scarsità di acqua nei mesi estivi, quando conta il maggior numero di abitanti. Un esempio che può essere esportato». Due sono gli acquedotti in uso al Comune sardo che ha una fortissima capacità di recupero e sfruttamento delle acque reflue raccolte e depurate per poi essere riutilizzate. «Un'esperienza che vogliamo esportare», assicura Remo Ghiani, tecnico comunale responsabile del settore, «così sarà possibile aiutare la città tunisina di Ajiim, migliorando il loro impianto di depurazione. Si punta a ridurre i consumi energetici e realizzare un modello di gestione simile a quello che abbiamo a Villasimius».
Inserito nel programma europeo Ciudad assieme al progetto della Provincia sul turismo culturale (per cui sono in arrivo altri 500 mila euro), il Tour Med prevede anche seminari informativi, forum tematici e scambi tra esperti italiani, tunisini e marocchini. Saranno impegnati anche gli esperti del Centro ricerche economiche nord-sud delle Università di Cagliari e Sassari.
FRANCESCO PINNA 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 5
Fenosu, i veleni volano a bassa quota
Dopo l'altolà dell'Enac, replica la società di gestione dello scalo
Un vorticoso mulinello di turbolenze tecnico-politico-sindacali agita il neonato aeroporto di Fenosu.
STEFANO LENZA
 
FENOSU Sul cielo sopra Fenosu pochi aerei semivuoti ma molte polemiche. La diffida dell'Enac non ha prodotto, alcun effetto sulla Sogeaor, la società di gestione dello scalo oristanese. Vendita di biglietti e voli continuano nonostante l'ultimatum arrivato da Roma. La situazione ha però creato un certo allarme in Regione e in Provincia (azionista di maggioranza Sogeaor) e in Consiglio regionale.
L'Ente nazionale aviazione civile ha contestato alla Sogeaor la mancanza di licenza d'esercizio dell'attività di trasporto aereo, intimandole di «cessare ogni forma di pubblicità e di vendita di titoli di viaggio della Fly Oristano» e diffidandola «dal pubblicare sul sito web notizie in qualità di vettore aereo» ritenute pubblicità ingannevole.
SCONTRO ENAC-SOGEAOR Alla presa di posizione Enac di mercoledì, la Sogeaor ha replicato ieri con una nota a firma multipla, sottoscritta cioè anche da Denim Air e dallo Studio Associato Rimini. Una risposta in cinque punti in cui, in sintesi si afferma che: Sogeaor non vende biglietti; il sito www.flyoristano.com è di proprietà di Studio Associato Rimini e come tale registrato; Denim Air è in possesso di regolare Aoc (Certificato di aeronavigabilità operativo) e ha ottenuto di poter utilizzare il sito www.flyoristano per la vendita online tramite un tour operator.
Conclusione? «Non sussiste pertanto alcuna pubblicità ingannevole o fuorviante per gli utenti». A Fenosu ne sono talmente convinti da aver inviato al direttore dell'Enac, Alessio Quaranta, una nota di protesta «evidenziando - fanno sapere - le inesattezze contenute nel documento divulgato e il pregiudizio causato alle società interessate».
Il botta e risposta tra Enac e Sogeaor accresce la confusione attorno all'avvio dei voli di linea. Il presidente della società di gestione, Giorgio Gaviano, lunedì scorso non ha dato alcuna risposta a una precisa domanda: chi stipula il contratto di trasporto con il passeggero? Questione ancora non chiarita in questa strana rappresentazione dove la scena diventa sempre più affollata tra siti, consulenti, vettori, tour operator. Un fatto è certo: nessuna compagnia di linea ha chiesto di operare a Fenosu. Di qui la decisione della Sogeaor di stipulare con Denim Air un contratto di noleggio che comprende aereo, equipaggio, assistenza e assicurazioni. Il costo? Anche su questo punto Gaviano non risponde da quattro giorni. Altrettanto accade per le spese finora sostenute per la realizzazione dello scalo e l'avvio dei voli. Trattandosi di soldi pubblici la riservatezza appare inopportuna.
IL PARERE DELL'ESPERTO Secondo il professor Massimo Deiana, docente di Diritto della navigazione e preside della facoltà di Giurisprudenza all'Università di Cagliari, «l'Enac ha agito correttamente, perché l'indicazione Fly Oristano al momento dell'emissione del biglietto può indurre qualunque passeggero, anche il più accorto, a ritenere di stipulare un contratto di trasporto con quel soggetto». Il docente spiega che nell'acquisto di un volo possono essere coinvolte due figure. «Il cosiddetto vettore operativo, quello che effettua il volo, e quello contrattuale che stipula il contratto con il passeggero e pertanto è totalmente responsabile nei suoi confronti. Qualsiasi dubbio sull'identificazione di quest'ultimo è pericoloso perché non garantisce la necessaria trasparenza e tutela del passeggero».
A Fenosu, l'unico vettore autorizzato è Denim Air, che pareva essere solo operativo e non contrattuale. Ora pare rivestire i due ruoli, affidando la vendita a un tour operator. Però viene pagato da una società pubblica attraverso un contratto di noleggio. Se così stanno le cose, potrebbe esserci il rischio di incorrere nelle sanzioni dell'Unione europea per violazione delle norme sulla libera concorrenza.
REAZIONI IN REGIONE E PROVINCIA L'intervento dell'Enac ha suscitato l'immediata reazione dell'assessore regionale ai Trasporti Liliana Lorettu. «La Regione - dice - guarda con molta attenzione a quanto sta accadendo e all'uso dei soldi pubblici. Fa appello alla prudenza nel loro utilizzo». Di qui l'annuncio di una «convocazione a breve della società di gestione per capire meglio». Per l'aeroporto di Oristano, l'assessore «senza facili entusiasmi e senza sprechi», ipotizza «un futuro probabilmente non nella continuità territoriale ma nel rispetto del principio di realtà». Le ultima parole sembra attingerle dal suo vocabolario professionale, cioè dal linguaggio della psichiatria. Nello specifico, pare un garbato un invito, banalizzando i termini, ad accantonare manie di grandezza e sogni irrealizzabili.
Anche il presidente della Provincia di Oristano annuncia la convocazione di Giorgio Gaviano «per fare chiarezza sulla situazione». Atto doveroso dato il suo ruolo di azionista di maggioranza.
INTERPELLANZA BEN AMARA Chiarezza chiede anche il consigliere regionale del Pdci Radouan Ben Amara. In un'interpellanza all'assessore ai Trasporti, ricorda l'intervento dell'Enac, i costi finora sostenuti e le numerose assunzioni effettuate da Sogeaor per avviare i voli di cui sottolinea lo scarso successo commerciale con ulteriori probabili perdite di esercizio. Ben Amara vuole poi conoscere le motivazioni che hanno indotto la Giunta a stanziare altri tre milioni di euro per Fenosu. Soprattutto, però, gli interessa sapere gli intenti dell'assessore.
PAROLA ALL'ENAC Dopo la replica della Sogeaor, l'Enac non ha preso posizione. nessun commento ieri dagli uffici romani dell'ente, ma oggi potrebbe arrivare una qualche reazione. Si tratta di capire se riterrà sufficienti a chiudere il caso le spiegazioni fornite dalla Sogeaor, oppure confermerà la sua diffida. Nella seconda ipotesi non resteranno grandi margini di manovra. A Fenosu dovranno trovare soluzioni in linea con le indicazione dell'autorità di controllo oppure interrompere i collegamenti.
 
3 – L’Unione Sarda
Gallura Pagina 41
Caprera, futuri architetti al lavoro
Progetto internazionale per la viabilità sostenibile sull'isola
La Maddalena. Cooperazione tra la facoltà algherese e quella di Monterrey
Le idee dei giovani per trovare una soluzione che metta d'accordo l'esigenza di muoversi agevolmente con la sostenibilità ambientale
 
Ha preso il via ieri mattina e continuerà sino al 4 luglio prossimo, il workshop internazionale di architettura e pianificazione urbana 'Gaia 2010'. Vi partecipano dodici studenti selezionati nel campo della progettazione urbana, paesaggistica e architettonica, iscritti presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Monterrey (Messico), con la partecipazione della Facoltà Architettura e Progettazione nei Contesti Storici di Alghero e la coordinazione dell'Ente Parco e la Mita Resort che ha messo a disposizione una suite all'interno dell'Arsenale del Porto, diventata la sala operativa dei progettisti, con le interconnessioni internet e satellitari. Il Parco Nazionale ha anche messo a disposizione le biciclette elettriche con cui, già da ieri, i ragazzi si sono mossi all'interno dell'isola in una prima presa di contatto con l'ambiente di lavoro. Martedì, all'arrivo, c'è stata l'accoglienza a cura dell'Ente con un breve saluto da parte del presidente e del direttore tecnico. Ieri mattina il primo giro sull'isola per le prime foto, operare i riscontri mappali, e geografici essenziali. Promotore e direttore del progetto 'Gaia 2010' è Giuseppe Angelo Spinetti, maddalenino, e docente nell'università americana.
Tema del progetto sarà il "sistema di mobilità nell'isola di Caprera", una proposta per un sistema sostenibile di accesso, viabilità e informativa. Sarà quindi sviluppato un lavoro che riguarda la circolazione carrabile, ciclo-pedonale, trekking, mountain bike, con particolare controllo degli ingressi, dei nodi di interscambio e con un'attenzione particolare al sistema informativo integrato e coordinato, partendo già dall'arrivo a Palau, per proseguire su La Maddalena e quindi su Caprera: quando, dove, e come muoversi a braccetto con la frequentazione ecologica. «Il tutto - afferma Spinetti - analizzato nell'ottica della sostenibilità sociale e ambientale per lo sviluppo delle aree a forte vocazione turistica». Il territorio de La Maddalena è stato definito dall'università americana come «campo ideale per tali iniziative essendo dotato di forti peculiarità ambientali ed ecologiche, ma anche di un interesse socio economico». La finalità perseguita dal progetto è quella di avviare un'opera finalizzata alla diffusione, sensibilizzazione, e pianificazione del territorio attraverso l'informazione diretta alla popolazione coinvolgendo tutti i soggetti sociali cointeressati. Le proposte degli studenti saranno esposte al pubblico alla fine del corso, durante una conferenza stampa programmata a cura dell'Ente Parco, per il 3 luglio.
FRANCESCO NARDINI
 
4 – L’Unione Sarda
Primo Piano Pagina 3
Sanità
Nuove tecnologie per gli ospedali e nelle Asl sarde
 
Trentatré milioni di euro per l'ammodernamento tecnologico delle aziende sanitarie. È il contenuto della delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore della Sanità Antonello Liori. Si tratta di fondi europei (Asse II del Por Fesr 2007/2013) previsti per «l'ammodernamento tecnologico delle strutture ospedaliere con particolare riferimento all'alta diagnostica, alla radioterapia oncologica e al potenziamento dei centri di eccellenza».
IL RISCHIO «Fondi che sarebbero andati persi», ha spiegato Liori, «a causa dell'errata destinazione stabilita nella delibera dell'ottobre 2008, che rendeva impossibile la realizzazione degli interventi per il vincolo sulle zone a bassa densità di popolazione. Però è stato possibile ottenere dalla Commissione Europea la modifica del Por Fesr, prevedendo la possibilità di effettuare interventi di alta tecnologia in zone urbane e la rimodulazione degli interventi».
LA RIPARTIZIONE Dopo la consultazione con le Aziende sanitarie, sulla base delle proposte e delle risorse già assegnate alle aziende, si è arrivati alla seguente distribuzione del finanziamento: Asl 1 di Sassari: 1.905.600 euro; Asl 2 di Olbia: 5.940.000; Asl 3 di Nuoro: 2 milioni; Asl 4 di Lanusei: 1.500.000; Asl 5 di Oristano: 1.700.000; Asl 6 di Sanluri: 750.000; Asl 7 di Carbonia: 1.680.000; Asl 8 di Cagliari: 5.696.400; Azienda "Brotzu": 3.600.000; Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari: 3.765.000; Azienda ospedaliera universitaria di Sassari: 4.480.000. «Siamo riusciti a soddisfare le esigenze di territori fino a ieri trascurati», ha sottolineato l'assessore Liori, «rispondendo coi fatti a chi ci accusa di cagliaricentrismo».

 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
Il progetto esportato a Djerba e Ajim, finanziamenti Ue 
Sistema idrico sostenibile, Villasimius arriva in Tunisia 
 
VILLASIMIUS. Depurare le acque reflue per l’irrigazione in agricoltura, campi da golf, giardini privati e pubblici, strutture alberghiere: è quanto avviene nel comune di Villasimius che ora «esporta» il suo modello di gestione sostenibile a Djerba e Ajim in Tunisia e ad Al Hoceima in Marocco, grazie ad un progetto finanziato con mezzo milione di euro dall’Ue. L’iniziativa nasce nell’ambito di Ciudad, il nuovo programma di cooperazione dell’Ue con i Paesi partner dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo. Il Comune di Villasimius, l’Ente acque della Sardegna (Enas) e il Centro ricerche economiche nord-sud delle Università di Cagliari e Sassari (Crenos) - è stato spiegato ieri in una conferenza stampa - lavoreranno assieme a Tunisia e Marocco nel progetto Tour Med Eau. Il problema per queste località mediterranee è quello del forte impatto del turismo che porta ad una penuria del prezioso «oro blu». «A Villasimius - ha spiegato il sindaco Tore Sanna - la popolazione passa da tremila ai trentamila abitanti durante l’estate, con punte di cinquantamila ad agosto. Si parla di 34 strutture alberghiere e 36 chilometri di costa». Da qui l’esigenza di gestire la risorsa in maniera più sostenibile: «Villasimius - ha aggiunto Remo Ghiani, responsabile Ambiente del comune - negli anni Novanta ha pensato di avviare questo sistema di trattamento delle acque reflue, quando non c’era ancora una normativa. L’impianto è stato inaugurato nel 1998 e ogni anno Villasimius reimpiega 700mila metri cubi di acqua, l’equivalente di quella potabile consumata da una città di 25mila persone in un anno». A Villasimius esistono due acquedotti: il primo per l’apporto delle acque a uso civile (igiene personale, cucina), l’altro, che usa 30 chilometri di speciali condotte, in cui vengono convogliate le acque depurate utilizzate per innaffiare giardini o per rigenerare le aree umide. Il progetto durerà 24 mesi con Villasimius capofila.
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Oristano
Alla ricerca dei nostri antenati 
Terralba. Al lavoro archeologi scozzesi e spagnoli 
CRISTINA DIANA 
 
 TERRALBA. Un’altra opportunità per scoprire le ricchezze archeologiche del territorio. Da tre giorni l’equipe guidata dall’archeologo Peter Van Dommelen dell’Università di Glasgow e da alcuni archeologi dell’università di Valencia ha dato avvio a una prima campagna di scavi nell’area di Pauli Stincus, una località situata a sud di Terralba, non molto distante dalla strada statale 126, che porta verso Arcidano.
 Si tratta di un primo scavo finalizzato a verificare la presenza di resti di un insediamento rurale dell’età punica, che fa seguito a una serie di studi e a un progetto più ampio portato avanti dall’equipe internazionale. «Dal 2003 al 2006 abbiamo condotto per conto dell’università di Glasgow, nell’ambito del Progetto Terralba, una serie di ricognizioni in superficie con strumenti di tipo geosifico, come vari tipi di magnetometro a resistenza elettrica, nonché una raccolta di reperti presenti in superficie e uno scavo stratigrafico molto circoscritto, per conoscere le prospettive di ricerca del territorio del terralbese - spiega Van Dommelen -. A seguito di questi lavori l’interesse comune delle due Università ha portato a questo progetto congiunto, con lo scavo integrale del sito di Truncu e molas nel 2007, e ora con lo scavo di questo sito naturalmente in collaborazione con la sovrintendenza di Cagliari».
 L’auspicio dei ricercatori è che si possano ottenere riscontri altrettanto se non più importanti di quelli avuti nel sito di truncu e molas, ma per ora il lavoro è appena all’inizio. Andremo avanti con gli scavi per circa quindici giorni, poi per una settimana ci occuperemo della catalogazione del materiale rinvenuto. Riteniamo che verranno ritrovati soprattutto resti di ceramica, pietre e resti dei materiali i costruzione di case rurali, reperti paleo biologici e resti derivanti dalla trasformazione di prodotti agricoli - continua Van Dommelen -. Per ora siamo nove persone, a breve ci raggiungeranno alcuni geologi, geomorfologi ed esperti dei reperti paleo biologici. Si tratta di un lavoro finanziato dalla British Academy, dal ministero di Educazione e Scienze spagnolo e da altre fondazioni».
 
 
 
 

Questionnaire and social

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