Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 June 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
1 - Università, la metà degli iscritti è fuoricorso
2 - Palazzo Chigi, premiato lo storico Gianluca Scroccu
3 - Scienze politiche. Piano casa, incontro venerdì
4 - Bologna, università gratis ai 100 e lode 
5 - Gioventù sprecata. Così il sistema Italia crea i bamboccioni 
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 - Manifestazione davanti al rettorato dopo il varo del nuovo regolamento
7 - Sassari. Convegno sui sistemi di gestione ambientale
8 - Sassari. Venerdì convegno su autonomia e federalismo
9 - Olbia. Anticipato al 24 il congresso dei veterinari 
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 18
L’ateneo ha deciso la decadenza dal corso di studio dopo circa dieci anni e l’aumento delle tasse
Università, la metà degli iscritti è fuoricorso
Protesta degli studenti. La replica: «Scelta condivisa dagli altri rettori»
Gli studenti fuoricorso protestano per l’aumento delle tasse e l’esclusione dai corsi dopo un certo numero di anni. La replica del rettore.
Se, come prevede il calendario Maya, il mondo finirà il 21 dicembre 2012, per gli studenti fuoricorso dell’Università di Cagliari la data è anticipata di qualche mese: il 30 aprile dello stesso anno. Chi non sarà laureato entro quel termine, decadrà dallo status di studente. Il provvedimento, già approvato dal rettore Giovanni Melis e dal senato accademico, ha scatenato la reazione degli studenti. Anche se riguarda solo i fuoricorso “storici”, che nell’Ateneo sono circa cinquemila.
I FUORICORSO Nell’assegnazione dei fondi ministeriali, un parametro importante è il numero dei fuoricorso, che a Cagliari sono 15.078, su 34.439 iscritti: ben il 43,78 per cento. «Il criterio della decadenza si sta diffondendo in tutti gli atenei, è un messaggio di serietà», ha spiegato il Rettore Giovanni Melis. L’ultimatum, «senza necessità di comunicazione preventiva da parte dell’Ateneo», riguarda gli universitari iscritti prima del Decreto ministeriale 509 del 1999 (vecchissimo ordinamento). Per gli altri, sono previste scadenze nel 2012, 2013 e 2014, a seconda della data di immatricolazione. Per il tempo pieno del nuovo ordinamento, la decadenza scatterà una volta trascorso il doppio della durata del corso di studi - chiarisce l’ufficio stampa dell’Università - mentre per il tempo parziale si potrà arrivare a una durata di 12 anni.
GLI STUDENTI Ieri mattina i gruppi UxS e Unica 2.0 hanno protestato sotto la sede del rettorato, dove era riunito il consiglio di amministrazione. «La cosa più grave è la retroattività: si stanno cambiando le regole del gioco a partita iniziata», spiega Giomaria Cabras, rappresentante degli studenti nel consiglio di facoltà di Medicina. «Non si tiene conto dei problemi familiari o di salute degli studenti, o di quelli che lavorano e ciò nonostante, in alcuni casi, hanno medie altissime», continua Giuseppe Floris, studente di Ingegneria elettronica. «Perciò», annuncia Francesco Tuveri, rappresentante nel consiglio di facoltà di Scienze, «oggi dalle 17 in poi, nella sede UxS di via San Giorgio, raccoglieremo le adesioni di chi vorrà ricorrere al Tar».
LE TASSE «Le rette non aumenteranno, se non per un 1,5 per cento dovuto all’inflazione», garantisce il rettore Melis. «La nostra tassazione media, di 650 euro annui, è fra le più basse: a livello nazionale si superano i 1.100 euro». È stato introdotto, però, un riferimento sul merito, un incentivo ad avere una carriera scolastica irreprensibile: chi non darà neppure un esame nell’arco di sei mesi, dovrà pagare 50 euro in più, mentre per chi avrà crediti inferiori rispetto alla media del suo corso di studi, ci sarà un aumento del 10 per cento sulla retta. Quindi, il calcolo è semplice, esattamente la metà degli iscritti.
FRANCESCO FUGGETTA
 
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Premiato lo storico Gianluca Scroccu
Con una cerimonia a Palazzo Chigi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ha consegnato i riconoscimenti del Premio dedicato a Giacomo Matteotti. Nell’ambito della saggistica un premio è andato al giovane storico cagliaritano della facoltà di Lettere, Gianluca Scroccu, per il volume su "Pertini e il Psi" (Licata editore).
 

3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Piano casa, incontro venerdì
La società sarda degli avvocati amministrativisti promuove per venerdì un incontro di studio sul Piano casa, nella facoltà di Scienze politiche (aula teatro, via Nicolodi - viale Sant’Ignazio, ore 16.30).
 
 
4 - L’Unione Sarda
Cronaca Italiana - Pagina 9
la curiosità
Università gratis ai 100 e lode
BOLOGNA Comportarsi bene, anzi benissimo alla maturità permetterà di iscriversi gratis al primo anno dell’università di Bologna. L’Alma Mater premia, infatti, chi uscirà in questi giorni dalle scuole superiori con il massimo dei voti, 100 e lode. Per rendere concreto l’assioma, espresso dal suo rettore Ivano Dionigi, che «la parola meritocrazia fa rima con democrazia». D’altra parte il rettore latinista l’aveva promesso nel suo primo discorso da leader dell’ateneo più antico d’Europa, in apertura di anno accademico. Quando aveva citato proprio l’importanza di «mettere mano a una reale politica del diritto allo studio, che attui l’articolo 34 della Costituzione: i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». Oltre allo sconto per i migliori maturati, si è decisa «l’ulteriore esenzione del 10% per i più bravi», negli anni successivi, sulla base della media voto. «In modo da rendere cumulabili gli sgravi su merito e reddito». Così, se uno studente è sia bravo che povero, potrà pagare fino al 60% in meno di tasse.
 
 
5 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 42
il saggio Tesi di Iezzi e Mastrobuoni
 “Gioventù sprecata” Così il sistema Italia crea i bamboccioni
Parafrasando Cormac Mccarthy - o i fratelli Coen, nel caso si preferisse il film - si potrebbe dire che l’Italia non è un paese per giovani. Bamboccioni? Almeno così sono stati apostrofati da Padoa Schioppa quando era ministro dell’economia del governo Prodi, in una dichiarazione rimasta negli annali. Ragazzi che «restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi» e che andrebbero incentivati ad uscire fuori dal nido familiare.
Una sorta di esercito di Tanguy come nel film omonimo di Étienne Chatiliez, in cui un ragazzo di 28 anni - pur avendone la possibilità - non aveva nessuna intenzione di andarsene via da casa coi genitori che invece facevano di tutto per cacciarlo. Ma questi ragazzi sono davvero “bamboccioni”? Una generazione mammona e indolente incapace di prendere in mano il proprio futuro? In realtà la situazione è molto più complessa, come tengono a farci sapere Marco Iezzi, economista, e Tonia Mastrobuoni, giornalista, in un libro appena uscito per Laterza: “Gioventù sprecata. Perché in Italia si fatica a diventare grandi”. «Se l’Italia non è più un paese per giovani, se le ultime generazioni si sono ammalate di “mammismo”, è perché gli oneri dei cambiamenti avvenuti a partire dagli anni Novanta sono ricaduti esclusivamente su coloro che hanno iniziato ad affacciarsi sul mondo del lavoro allora». Il libro affronta in maniera organica i problemi del sistema Italia in relazione alla sua incapacità di rinnovarsi e aprirsi ai giovani, con una prima parte dedicata alla “teoria” e una seconda che contiene una serie di interviste a “chi ce l’ha fatta” nei vari campi in cui si è cimentato e ad alcuni “saggi” che guardano coi loro occhi alle nuove generazioni che scalpitano per riuscire ad affermarsi.
Gli autori affrontano alcuni nodi cruciali come il lavoro, la scuola, l’università, la ricerca, le pensioni. Uno dei miti che andrebbero sfatati ad esempio è quello di una università egualitaria e accessibile a tutti. Pochissimi soldi destinati a studenti e ricerca e un «sistema baronale che non ha più nulla a che fare col merito, che ha costruito un metodo di cooptazione delle nuove leve basato sulla schiavitù o sul legame familiare - si pensi agli scandali di Bari o di Messina - invece che sulle pubblicazioni e sul talento». La casa di proprietà è quasi un miraggio per gran parte degli under 40 e di quella “generazione mille euro” che non sarebbe in grado di sostenere la spesa per un mutuo. Per non parlare poi della giungla di contratti atipici e lavori precari, in buona parte inevitabili nella logica di un mercato globalizzato in cui però, accanto a una maggiore flessibilità, non si sono affrontati i nodi fondamentali degli ammortizzatori sociali e di una retribuzione minima capace di dare ai lavoratori una prospettiva di vita migliore e una capacità di progettare la propria vita al di là del respiro corto del breve periodo e dell’attesa del prossimo rinnovo contrattuale.
«Un numero crescente di giovani sotto i 30 anni che hanno un lavoro restano comunque a casa dei genitori. Non riescono, a causa dei contratti a tempo, degli stipendi bassi e degli affitti insostenibili, a costruirsi un’esistenza in proprio». Ma se questa è la cornice “sistemica” non va dimenticato però che in Italia pare esserci un modello culturale che spinge ai margini le forze fresche. Nel mondo della politica e della ricerca come in moltissimi altri ambiti di lavoro.
ANDREA TRAMONTE
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Studenti in rivolta contro le tasse 
Manifestazione davanti al rettorato dopo il varo del nuovo regolamento 
BETTINA CAMEDDA 
CAGLIARI. Da Facebook al tribunale, il passo può essere breve. Si è svolto ieri, davanti al rettorato il sit-in degli studenti universitari: una protesta contro il nuovo regolamento tasse e contributi presentato il 26 maggio dal rettore Giovanni Melis, dal Senato accademico e dal consiglio di amministrazione. Gli studenti sono decisi a ricorrere a un’azione legale e a rivolgersi al Tar.
Un appuntamento, partito sul social network Facebook, a cui hanno aderito più di quattrocento studenti e organizzato dall’Uxs-Università per gli studenti, il gruppo di rappresentanza studentesca che da anni lotta per difendere i diritti degli studenti fuori corso e non.
Poi ieri mattina l’incontro avvenuto in concomitanza con il Consiglio di amministrazione con cui si è concluso l’iter burocratico che ha reso effettivi il regolamento carriere e il regolamento tasse.
Se per il Rettore il nuovo regolamento è un aiuto al raggiungimento della laurea nei termini previsti al fine di ridurre il numero degli studenti fuori corso, per chi protesta non è altro che un modo per “portare pochi euro in più nelle casse dell’Università” a discapito della carriera di migliaia di studenti.
Per questo motivo, Marco Meloni, rappresentante in senato accademico, dichiara la volontà di ricorrere ad un avvocato interno e poi al Tar, se necessario, come è avvenuto prima a Bologna, poi Parma e altri atenei che hanno modificato i termini di decadenza.
Sono due i punti critici su cui i rappresentanti degli studenti si battono affinché vengano modificati: la decadenza per gli iscritti che non abbiano terminato gli esami entro un tempo doppio rispetto alla durata regolare del corso di studi e l’aumento delle tasse.
«Per quanto riguarda i fuori corso storici l’Ateneo ha previsto una serie di date ultimative entro le quali occorre laurearsi pena la decadenza dagli studi.
Gli studenti iscritti ai vecchi ordinamenti devono concludere gli studi necessariamente entro il 30 aprile 2012. Si prevede, inoltre, che gli studenti decaduti per la mancata iscrizione per due anni consecutivi, qualora richiedano il riconoscimento di esami sostenuti nel periodo di morosità, siano tenuti al versamento delle tasse previste negli anni di non iscrizione.
Con queste decisioni l’Ateneo si pone l’obiettivo di chiudere le vecchie problematiche che si trascinano da troppo tempo, superare l’emergenza finanziaria e costruire una nuova intesa con gli studenti».
Un’intesa che date le premesse sarà difficile da instaurare e che mina il rapporto tra il Rettore Melis, eletto solo nel giugno del 2009, e gli studenti che, di anno in anno subiscono il lieve ma costante aumento delle tasse. Uno stillicidio sempre meno gradito. Soldi, inoltre, che non finanziano la ricerca e che non vengono utilizzati per il miglioramento della didattica e dei servizi.
 
 
7 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Come gestire l’ambiente 
In un convegno della facoltà di Economia si parla dei sistemi da applicare nel territorio 
SASSARI. L’applicazione dei sistemi di gestione ambientale per la tutela di territori a forte vocazione turistica e di elevato pregio naturalistico: se ne discuterà nel convegno «I sistemi di gestione ambientale per lo sviluppo ecosostenibile del territorio» che si terrà domani ad Alghero (chiostro San Francesco ore 15.30) e proseguirà venerdì, ore 10, a Cala Reale Asinara. L’incontro è organizzato dai professori Gavina Manca, Andrea Franco e Alessio Tola, della facoltà di Economia dell’Università di Sassari. Il tema della salvaguardia dell’ambiente è entrato nell’agenda di tutti soggetti che a vari livelli, si occupano della pubblica amministrazione: istituzioni internazionali, governi nazionali e numerose amministrazioni locali. Le problematiche ambientali presentano numerose implicazioni sia di carattere sociale, perché la qualità della vita di un territorio dipende anche dalla qualità dell’ambiente, sia economico poiché le azioni di tutela ambientale offrono anche opportunità di business, ma è anche un problema etico perché ciò che facciamo oggi si riflette sullo stato dell’ambiente che lasceremo alle future generazioni. I punti di vista, gli interessi e le opinioni dei diversi attori sono molteplici e a volte in apparente conflitto, mentre le problematiche ambientali devono invece essere affrontata con la condivisione di tutte le parti interessate. L’obiettivo del convegno è proprio quello di creare una stretta sinergia tra università, enti di ricerca, enti pubblici ed imprese, un’occasione di incontro per presentare e discutere gli studi e le testimonianze dirette degli operatori istituzionali e privati in grado di rappresentare uno spaccato della realtà. L’esperienza dimostra che l’adozione di strumenti di politica ambientale a carattere volontario come le norme UNI EN ISO 14001 e EMAS II, sono in grado di portare vantaggi alla comunità locale e alle imprese del territorio. «Gli enti parco - dice Gavina Manca - devono operare per affermarsi come soggetti attivi garanti e promotori della qualità dell’area su cui insiste il Parco nella sua totalità, dimostrando e comunicando al cittadino che il parco è un’area virtuosa e che alla sua eccellenza contribuiscono attivamente diversi soggetti. Il convegno può essere per imprese e amministratori locali occasione di confronto con le iniziative portate avanti da altre province italiane a forte vocazione turistica, come ad esempio la Provincia autonoma del Trentino che ha finanziato 156 enti pubblici di cui 137 comuni per implementare i sistemi di gestione ambientale».
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Quale futuro per l’Autonomia 
Federalismo, a confronto costituzionalisti e politici venerdì a Sassari al convegno del «Centro studi Dettori» 
CAGLIARI. Dopo 62 anni l’Autonomia speciale della Sardegna ha di fronte a sè una nuova sfida: il federalismo, che crea nuove opportunità per le Regioni ordinarie. Il tema («La specialità negli anni del federalismo») sarà discusso venerdì a Sassari nel convegno organizzato dal Centro studi autonomistici intitolato a Paolo Dettori, il presidente della Regione scomparso nel 1975. I lavori (che si svolgeranno nell’aula magna dell’università) vedranno un confronto diretto tra costituzionalisti e tra politici. L’obiettivo è quello di rilanciare il dibattito generale sul nuovo Statuto, dibattito che anche in questa legislatura è in grave ritardo mentre nel resto del Paese, soprattutto nelle Regioni del Nord, le spinte per un federalismo «agoistico» si fanno sempre più pressanti. Basti pensare che da almeno tre lustri la politica sarda discute e si divide su chi deve predisporre il testo (Consiglio regionale o Consulta per lo Statuto) e non affronta i contenuti della riforma.
La giornata di venerdì si aprirà alle 9.30 con i saluti del sindaco Gianfranco Ganau, del rettore Attilio Mastino e del presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Arru. La prima sessione di lavori («i profili costituzionali» sarà presieduta da Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale. Ci saranno le relazioni dei docenti universitari Roberto Bin (Ferrara), Omar Chessa (Sassari), Paolo Carrozza (Pisa), Piero Pinna (Sassari) e Gianmario Demuro (Cagliari). Interverranno, tra gli altri, Pietro Soddu, Giorgio Macciotta, Giommaria Uggias, Gianfranco Bottazzi, Giosuè Cuccurazzu, Giovanni Lobrano, Simone Pajno e Tore Cherchi.
 Nel pomeriggio, dalle 15,30, la seconda sessione («Gli scenari politici») sarà presieduta dal deputato Guido Melis. Ci saranno le relazioni del senatore Antonello Cabras, del sociologo Salvatore Cubeddu, dell’ex assessore Massimo Dadea e dell’ex governatore Renato Soru. Interverranno, tra gli altri, Mario Bruno, Enrico Lobina, Mario Medde, Gesuino Muledda, Gavino Sale, Gian Valerio Sanna, Antonello Soro, Gian Mario Selis e Massimo Zedda.
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Cronaca di Olbia - Pagina 38
sicv
Anticipato al 24 il congresso dei veterinari
Il 17° Congresso della Sicv, la Società italiana di chirurgia veterinaria, fissato per il 28 giugno è stato spostato a giovedì 24 giugno, con inizio alle 15. Parteciperanno relatori nazionali ed internazionali. Il convegno si avvale del patrocinio della Regione e del contributo dell’Università degli studi di Sassari, dell’Ordine dei medici veterinari della provincia e della Fondazione banco di Sardegna. Il congresso termina sabato 26. ( a.pi. )
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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