Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 June 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 17
All'Ailun undici studenti arrivano dalla penisola
Aspiranti manager crescono: in diciannove a scuola in città
 
 Il corso di formazione post-universitaria è stato seguito da 450 allievi in vent'anni. Qui i ragazzi che arrivano da tutte le città italiane frequentano il master di Scienza dell'organizzazione.
Da vent'anni l'alta formazione post laurea è di casa nel quartiere periferico di Funtana Buddia dove in via Paoli ha sede l'Ailun (libera università nuorese). Qui, in quattro lustri sono passati quasi 450 studenti, che freschi di laurea conseguita negli atenei delle diverse università italiane, ma anche straniere, hanno cercato frequentando il master in Scienza dell'organizzazione di rafforzare e migliorare le loro conoscenza, ma soprattutto di trovare un collegamento con il mondo del lavoro.
LA FORMAZIONE Un'offerta didattica quella proposta dall'Ailun e dal direttore scientifico dei corsi, il professor Giulio Bolacchi e finanziata dalla Regione, di altissimo livello (l'85 per cento dei docenti proviene dalle migliori università statunitensi) tanto da attrarre negli anni studenti provenienti dalle varie latitudini disposti a sobbarcarsi un nuovo periodo all'insegna dello studio e del confronto, ma di qualità. Quest'anno poi per la prima volta nella storia dell'ente gli allievi del master arrivati dalla penisola superano quelli sardi. Infatti, su diciannove studenti (oltre 90 avevano fatto la domanda e partecipato alle selezioni) che seguono le lezioni full immersion (anche quindici ore al giorno) iniziate nel maggio scorso, ben undici sono gli “stranieri” giunti in Barbagia da Napoli, Benevento, Lucca, Ancona e Roma accanto ai loro colleghi freschi di laurea a Cagliari e Sassari.
GLI ALLIEVI Alex Grassi, viene dalla Toscana, laurea in Ingegneria Chimica a Pisa, alla prospettiva di trascorrere sei mesi intensi a Nuoro non ci ha davvero pensato su troppo. Ora a distanza di sessanta giorni dall'inizio dei corsi è ancora più convinto di aver fatto la scelta giusta. «C'è molta interazione non solo durante le lezioni in aula, rigorosamente in inglese con i docenti», ha detto Grassi, «ma anche nei gruppi di lavoro. Io sono qua per diventare un manager stando concentrato sull'obiettivo che passa sicuramente per l'apprendimento degli studi più innovativi nelle discipline economiche e sociali».
LA VALUTAZIONE Luigi De Falco e suo fratello gemello Vincenzo vengono da Napoli, dove si sono laureati in Economia. «Il livello del corpo docente è altissimo e ci garantisce di migliorare le nostre conoscenze adeguandole agli standard più evoluti a livello internazionale».
LUCA URGU
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Terapia intensiva. Denuncia di alcuni dipendenti
Macciotta, pochi infermieri e spazi inadeguati per i bimbi
 
Gian Benedetto Melis chiede pazienza. «I problemi saranno risolti tra pochi mesi con il trasferimento al Policlinico».
«Troppi bimbi e pochi infermieri: la Terapia intensiva del Macciotta è al collasso». La denuncia, questa volta, non arriva da sigle sindacali, ma direttamente da chi nel reparto ci lavora e dai genitori dei bimbi ricoverati. Una segnalazione forzatamente anonima: chi opera nella clinica ha paura di ritorsioni; per i genitori c'è l'obbligo della tutela del nome del piccolo. Medici e infermieri non vogliono strumentalizzare una situazione delicata, ma sono preoccupati per i piccoli pazienti e per eventuali rischi giudiziari.
LA DENUNCIA Nel reparto di Terapia intensiva diretto da Vassilios Fanos lavorano 41 infermieri. Divisi in turni, si devono occupare di circa 40 piccoli pazienti ricoverati nella Patologia neonatale, che raggruppa la Terapia intensiva e la subintensiva. Due moduli, a seconda delle necessità, interscambiabili per le necessità dei bimbi nati prematuri. Scriccioli che spesso non raggiungono neanche mezzo chilo, gravi problemi e con difese immunitarie molto basse. I più gravi vengono intubati e ospitati in speciali incubatrici. Hanno bisogno di assistenza e, soprattutto, vigilanza continua. L'intervento del medico o dell'infermiere deve essere tempestivo nel caso in cui sorgano difficoltà. Il personale lancia un grido d'allarme che è stato formalizzato in una lettera inviata al direttore della Clinica: chiedono che il personale sia adeguato alle esigenze e, in primo luogo, che venga risolto il problema logistico. Da quando il reparto è stato trasferito dal quarto al terzo piano, gli spazi sono diminuiti e le incubatrici vengono sistemate in modo non corretto, a volte anche lontano dai punti di innesto dell'ossigeno. Insomma, i problemi strutturali e di organico, nella struttura dell'Azienda mista non mancano.
L'AZIENDA MISTA Gian Benedetto Melis da alcuni mesi è il direttore sanitario dell'Azienda mista (Università-Regione). Una struttura che conosce in ogni dettaglio, visto che dirigeva la Clinica di Ostetricia e ginecologia. Cosa succede al Macciotta? «La Pediatria è in crisi per un problema di personale. Sia ben chiaro, il numero di infermieri e medici è sufficiente, ma molti hanno limitazioni che impediscono il lavoro nei tre turni: cause di servizio, part time o legge 104. Variabili che in Terapia intensiva fissano il rapporto paziente-infermiere in 1/4, mentre lo standard dovrebbe essere 1/2. Per quanto riguarda la logistica va precisato che negli ultimi anni i ricoveri sono aumentati del 50 per cento a causa dei parti plurimi e prematuri, conseguenza delle fecondazioni assistite». La soluzione? «Aspettare il trasferimento al Policlinico. Il padiglione Q, se tutto va per il verso giusto, sarà pronto nei primi mesi del 2011». Chissà, c'è da augurarsi che non sia uno dei soliti annunci.
ANDREA ARTIZZU
  
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 20
Architettura. Con il piano di riqualificazione della provincia di Zhaoqing
La facoltà di Cagliari vince un concorso in Cina
 
La facoltà di Architettura di Cagliari si è aggiudicata un concorso internazionale in Cina riguardante il Piano di riqualificazione urbana di Zhaoqing, cittadina asiatica molto simile al capoluogo sardo per dimensioni e morfologia.
Nell'ambito di un accordo internazionale (siglato dal ministero degli Esteri, dalla conferenza dei Presidi di Architettura e dalle autorità cinesi) il Laboratorio cagliaritano “Offi-Cina Unica” ha partecipato a una consultazione internazionale a invito per la riqualificazione di una vasta area (185 mila metri quadri) al centro della città di Zhaoqing. Lo studio, risultato vincitore, è firmato dal professor Giovanni Marco Chiri, docente di Composizione architettonica e urbana nella facoltà di architettura cagliaritana, con la collaborazione dei colleghi del Politecnico di Torino Liliana Bazzanella, Michele Bonino, Gustavo Ambrosini e Pierre Alain Croset.
Gli elaborati della ricerca sardo-piemontese sono stati completati la scorsa estate con un intenso lavoro del gruppo, coadiuvato da dieci giovani laureati e dottorandi cagliaritani. Corredata da un video esplicativo di oltre 20 minuti e rappresentata in otto grandi pannelli componibili (esposti durante la manifestazione “Shifting” e visibili all'ingresso di via Corte d'Appello 87), la proposta è stata presentata ai partner asiatici riscuotendo i massimi consensi. La facoltà di Architettura fa anche parte della “Piattaforma Tirrenica”, una rete di facoltà di Architettura con Firenze, Alghero, Genova e Torino, coinvolta dal Mae nel partenariato Italia-Guandong.
Dopo questo successo, per Architettura di Cagliari (che fa parte della “Piattaforma Tirrenica”, una rete di facoltà di Architettura con Firenze, Alghero, Genova e Torino, coinvolta dal Mae nel partenariato Italia-Guandong) potranno aprirsi ulteriori opportunità nelle province cinesi.
 
4 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 37
LA FINE DEL MONDO IN ARRIVO
Per gli studenti fuori corso
 
Il mondo finirà il 21 dicembre 2012? Anche prima per noi reietti e miserrimi studenti fuori corso dell'Univerità di Cagliari: il 30 aprile 2012. Non abbiamo stilato un accordo con Maya ed Atzechi, forse lo hanno fatto il magnifico rettore Giovanni Melis e il lungimirante Senato accademico. Coloro che non sono laureati a tale data decadono dallo status di studente. In una società dove servono due lauree e tre master per lavorare in un call center (se non lo chiudono) se decadi sei finito, il tuo futuro se lo prendono loro. Anche se ti mancano solo due esami e la tesi non è pronta, magari perché da due mesi il prof deve correggerne un capitolo. Ma in Italia non ci sono leggi che tutelano i fuoricorso? Certo, però l'Università di Cagliari se ne infischia, vuole diventare una specie di paradiso fiscale tipo San Marino o le Cayman. Noi fuoricorso saremo pure reietti, ma non fessi. Crediamo nel diritto, ci stiamo organizzando. E siamo 5 mila potenziali elettori. Non si sa mai: elezioni regionali (o politiche) anticipate, comunali a Cagliari...
Fabrizio Faggioli
Fuori corso di Medicina e Chirurgia
 
5 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 11
Tirrenia, la beffa della continuità
Introvabili le tariffe agevolate nei mesi di alta stagione
Trasporti. L'azienda: «I contributi sono sospesi da giugno a settembre». Pili: situazione inaccettabile, intervenga il Governo
 
La Tirrenia non riceve le sovvenzioni nei mesi estivi quando le tariffe per residenti diventano introvabili. Per la Regione la situazione dovrebbe cambiare ma bisogna fare i conti con l'Unione europea.
Sempre più difficile prendere la nave con la continuità territoriale. Quello che dovrebbe essere un diritto per i sardi con lo scopo di superare l'handicap dell'insularità, spesso si rivela un'arma a doppio taglio, soprattutto nei mesi estivi quando aumenta il traffico passeggeri e le compagnie terminano in breve tempo i posti riservati alla tariffa agevolata. Tariffa che sarebbe «concessa» dalla Tirrenia nonostante la sospensione dei contributi pubblici d'estate.
LA VICENDA Se si vuole raggiungere Genova da Porto Torres nei mesi clou dell'estate, è difficile trovare posto con il prezzo agevolato. Cosa che succede, ad esempio, prenotando con largo anticipo per il 20 agosto. Qualunque sia la modalità di acquisto (agenzia, call center o internet) la tariffa residenti non è applicabile. Rimane quella intera pari a 442 euro (per due persone con auto e cabina). Ma il costo previsto per i sardi non sempre è conveniente. Nei mesi non di punta, infatti, i biglietti low cost che anche la compagnia pubblica offre sono decisamente più bassi (sebbene non rimborsabili o cumulabili). Ma per la data presa in considerazione di queste tariffe non c'è traccia. E allora viene da interrogarsi sull'utilità della continuità territoriale visto che d'inverno è superata da altre offerte e d'estate è introvabile? Eppure la compagnia prende importanti contributi pubblici dallo Stato.
L'AZIENDA «Dal 1° giugno al 30 settembre la compagnia non riceve contributi pubblici come previsto dalla convenzione», fa però sapere Tirrenia. Verificare questa affermazione è però impossibile visto che non si conosce il testo della convenzione. «Nonostante questo prevediamo ugualmente la riduzione», aggiunge, «per il 70% dei posti in cabina mentre il 30% è destinato agli altri viaggiatori». Il che significa che se un sardo non rientra in quel 70% deve pagare il prezzo pieno. «Nei 7 giorni prima della partenza è però sempre possibile comprare i posti in continuità», conclude l'azienda, sebbene per il 20 agosto (ben due mesi prima) i posti siano già esauriti.
CONCORRENZA La stessa tratta è operata anche da altri vettori, tra cui Gnv che offre un'unica tariffa (531 per il 20 agosto sulla Porto Torres-Genova) e Moby che nonostante non riceva alcuna sovvenzione applica una tariffa speciale per i residenti. Riduzione che per il 20 agosto è però esaurita anche con questa compagnia, e il prezzo sale a 472 euro: «In questo caso viene riservato ai sardi, in automatico, uno sconto del 30% sulle tariffe del listino», precisa la società. Insomma comprare un biglietto residenti con due mesi di anticipo è un'impresa.
REAZIONI «La cosa ci ha lasciato sorpresi», precisa il titolare dei Viaggi di Litta, Ivan Scarpa , che proprio in questi giorni ha provato a prenotare un biglietto agevolato per un residente nell'Isola. «E ci fa pensare: molti sardi prendono la nave non per turismo ma per necessità, eppure non trovano posto». Molto più duro il deputato Pdl Mauro Pili : «Si tratta dell'ennesima beffa ai danni della Sardegna e dei sardi. Un atteggiamento che non può essere tollerato proprio perché la Tirrenia ha sempre lucrato a piene mani sulla nostra isola», dice aggiungendo che «i guadagni di decenni avrebbero dovuto indurre la Tirrenia a un altro atteggiamento considerato che risulta ingiustificabile la riduzione della quota di continuità territoriale imposta alla Sardegna». Per questo Pili si farà carico «di chiedere al governo un immediato intervento su una situazione insostenibile che vede la Tirrenia agire contro la Sardegna, attuando una vera e propria ritorsione per l'inderogabile privatizzazione decisa dal parlamento». Perplesso anche Massimo Deiana , ordinario di Diritto dei trasporti all'Università di Cagliari: «Non conosco l'ultima stesura della convenzione, ma mi sembra inverosimile la limitazione dei contributi e dei posti». In passato, infatti, il rilascio dei contributi da parte dello Stato era per così dire libero, ovvero senza nemmeno rendicontazione «figuriamoci se si poteva prevedere la limitazione dei contributi estivi».
REGIONE Meno sorpresa l'assessore regionale ai Trasporti, Lilina Lorettu . «Coincide con il fatto che la Sardegna conceda sovvenzioni solo da ottobre a giugno», sottolinea, «visto che d'estate le tratte si sostengono da sole e c'è molta concorrenza». E proprio questa, nonostante sia un fattore positivo «può essere un'arma a doppio taglio: vince la ricerca dell'offerta migliore. In futuro vorrei posti certi per i sardi e con tariffe convenienti, ma dobbiamo confrontarci con l'Ue e aspettare l'evolversi della privatizzazione di Tirrenia».
ANNALISA BERNARDINI 

 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Inserto Estate
Isole, miti e racconti 
Umberto Eco il 27 giugno a Carloforte 
Tre giorni di confronti con studiosi di livello, da Calabrese a Torres 
WALTER PORCEDDA 
 
 CAGLIARI. Raccontare l’isola. Territorio delimitato dal mare con il carattere dell’unicità. Sempre e comunque. Luogo prezioso per quello che conserva e restituisce in termini di mito e identità. Archetipo potente che racconta la storia dell’uomo e le sue mille patrie dimenticate.
Luogo che da sempre solletica l’immaginario popolare. Da quella letteraria del tesoro di Stevenson, basic novel della formazione adolescenziale, alla recente favola catodica dell’incredibile serial «Lost», racconto a puntate che ha tenuto incatenati milioni di spettatori in tutto il mondo. Pur vivendo in un’isola a forma di sandalo - che suggerirebbe pure il viaggio e il confronto - ben poche sono state finora le occasioni per riflettere sull’affascinante topos della insularità. A colmare questo vuoto arriva un festival che ha il dono di presentarsi quasi in punta di piedi, cioè senza rullar di tamburi ed effetti glamour, eppure facendo centro subito al primo colpo, con un programma di alto livello e con la presenza/investitura di un maitre a penser come il carismatico Umberto Eco. È «Uìze», parola quasi arcaica tabarchina che significa proprio «Isola», il festival ideato e organizzato a Carloforte dal 25 al 27 giugno da Franciscu Sedda, giovane semiologo docente all’università di Tor Vergata e già vice presidente della prestigiosa Associazione studi semiotici, che ha dato il suo patrocinio a un festival-non festival che assomiglia un po’ a una “summer school”.
 Carloforte, l’isola dell’isola, quale luogo più ideale per parlare de «Le isole fra mito, storia e progetto»? Con un parterre di studiosi e ricercatori di primo ordine che cominceranno a sbrogliare i tanti fili di una aggrovigliata matassa... E che sarà addirittura - ha promesso il sindaco Agostino Stefanelli - uno degli eventi con carattere di stabilità da qui ai prossimi anni al pari delle altre manifestazioni estive (dal Girotonno al festival sul cinema e le musiche che si tiene nel mese di settembre). Festival che necessariamente dovrà, nel tempo, crescere come proposta spettacolare. E su questo Sedda chiede ampia collaborazione a chi già lavora in ambiti specializzati (dalla musica alla letteratura) per approfondire i temi (ad esempio: dalla poesia e i suoni di De Andrè alle visioni di Patrick Chamoiseau, premio Goncourt per il romanzo «Texaco» e difensore della “creolitè”).
 Punto di partenza di «Uìze» per il suo direttore artistico è «la volontà di cogliere l’essere-isola nella sua potenza identifificativa, nella sua fecondità per l’immaginario, nelle sue complessità socioantropologiche, nelle potenzialità e nei rischi insiti nella trasformazione paesaggistica del territorio».
 Il via al festival il 25 con «Arcipelaghi di senso». Intervengono: Paolo Fabbri, Omar Calabrese, Tarcisio Lancioni, Isabella Pezzini, Gianfranco Marrone e Horge Lozano. Sabato al centro «Paesaggi mediterranei» con Rosanna Martorelli, Roberto Coroneo, Juanneddu Sedda, Patrizia Violi, Pia Pozzato, Manuela Bassetta e due tra i più grandi paesaggisti del momento Franco Zagari e il catalano Elias Torres. La domenica, tavola rotonda su «La Sardegna è un’isola? Il Mediterraneo è un mare?» con Bachisio Bandinu, Gianni Marilotti, Sergio Frau, Attilio Mastino e Francisco Sedda. Chiude Umberto Eco con una relazione su «Perchè l’isola non viene mai trovata».
 
 
 

Questionnaire and social

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