Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 June 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
01 - Il salto nel vuoto dei giovani laureati
02 - Università, Cadeddu preside
03 - Sanità. Loche nuovo presidente dei pediatri
04 - Cagliari. Le idee dell’Urban center per la zona di via Fara
05 - Santadi. Viaggio virtuale tra i siti archeologici
06 - Serramanna, i neodottori in cattedra
07 - Cagliaritana con studio virtuale per immigrati 

  
LA NUOVA SARDEGNA
08 - Piludu mette in scena i giorni tragici del ’43
09 - Assoluti di atletica, Cus Cagliari fa festa insieme all’Amsicora
  
IL SARDEGNA
10 - Peso per le casse dell’Ateneo arriva la stretta sui fuoricorso
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Prima pagina
L’Italia, le famiglie e la crisi
Il salto nel vuoto dei giovani laureati
di Giuseppe Marci  
Può essere che per i fenomeni economici e sociali avvenga come per la temperatura, quando ce n’è una reale e una percepita? Me lo chiedo ascoltando le persone che incontro camminando per le strade della mia città: certo, non un campione rappresentativo dell’intera popolazione, ma comunque significativo.
Il presidente del Consiglio, i rappresentanti del governo, il direttore del Tg1 hanno detto che stiamo andando bene, che gli indicatori mostrano come l’Italia sia fra le più virtuose nazioni europee: ha appena adottato i correttivi giusti, l’economia sta per rifiorire e siamo mille miglia lontani dalla Grecia.
Ammesso e non concesso che questo sia il dato reale, quale è la percezione delle persone che incontro? Ieri ho parlato con un avvocato, un professore universitario, un commerciante, un aspirante ricercatore, un giornalista. Professioni ed età diverse, differenti orientamenti politici. Un dato comune: tutti scuotono allo stesso modo la testa, preoccupati e inquieti. Tutti manifestano un’eguale sfiducia nei confronti della politica e concordemente affermano che non si sa più cosa scegliere, come le recenti elezioni provinciali hanno mostrato chiaramente, e allora, tanto vale, non perdere tempo andando a votare. Sarà sbagliato sotto il profilo democratico ma è il risultato di un ragionamento fondato non su presupposti ideologici ma sull’analisi del modo in cui i presidenti e le loro giunte si sono condotti negli ultimi anni.
Su questo punto registro una sostanziale unanimità. Poi ciascuno descrive quello che, dal suo punto di vista, è il problema più grave e, ancora una volta, si esprime una significativa convergenza. Lamentano la mancanza di lavoro; sia quelli che parlano in termini generali, sia quelli che pensano al proprio caso specifico. La situazione più difficile è, come si comprende, quella del giovane: gli hanno appena tagliato l’assegno di ricerca, per qualche mese avrà un sussidio di disoccupazione, poi non si sa.
Ma anche gli adulti battono sullo stesso tasto. Hanno figli già grandi, nessuno sistemato. Quasi devo consolare uno degli interlocutori: sua figlia sta per conseguire la laurea di secondo livello. Un tempo lo avrebbe detto con legittimo orgoglio, oggi è turbato come chi sa che in famiglia stanno per affrontare un salto nel vuoto. Vaglielo a dire che, con l’innalzamento dell’età pensionistica, l’economia italiana migliora e che i dati elencati dal direttore del Tg1 sono positivi. Il suo umore, l’umore generale, non lo è: pensa che meno pensionati significa meno lavoro per i giovani.
Forse è solo un problema di percezione, come per la temperatura, e davvero viviamo nel paese felice di cui parla il Governo. Certo è sempre più difficile viverci, a giudicare dalle facce perplesse e dai pensieri tetri di quelli che incontro.
 

2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 11
Università, Cadeddu preside
Antonio Cadeddu (nella foto) è stato confermato preside di Scienze della formazione per il triennio accademico 2011-2013. Le votazioni si sono svolte martedì scorso a Sa Duchessa.
 
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 11
sanità
Loche nuovo presidente dei pediatri
Sandro Loche è il nuovo presidente della sezione sarda della Società italiana di pediatria per il triennio 2010-2012. Nel corso del congresso regionale che si è svolto in città è stato rinnovato l’intero direttivo del quale faranno parte Renzo Galanello (vice presidente), Francesca Vardeu (tesoriere) e i consiglieri Antonio Cualbu, Sergio Erre, Matilde Fattori, Ugo Marongiu, Mario Moi, Rossella Mura e Giovanni Zanda.
Nato a Gesturi, ma residente a Cagliari, il 56enne Loche è responsabile dal 2003 del Servizio di Endocrinologia pediatrica del Microcitemico ed è docente della Scuola di specializzazione in Scienze dell’alimentazione dell’Università di Cagliari. Autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche, nei primi anni 80 ha lavorato come ricercatore presso la Divisione di Endocrinologia pediatrica del New York Hospital Cornell Medical Center e insegnato Neuroendocrinologia pediatrica nella facoltà di Medicina dell’ateneo cagliaritano. Dal 2003 al 2007 ha fatto parte del Consiglio direttivo della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica. Dal 2009 è componente della commissione scientifica della Società italiana di endocrinologia.


4 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 14
Stampace. «Il Comune proponga ai proprietari una permuta di volumetrie»
Le idee dell’Urban center per la zona di via Fara
L’abbandono di via Fara, nel quartiere di Stampace, iniziò con i bombardamenti della seconda guerra mondiale e proseguì con la demolizione dei ruderi, ordinata nel 1994 dal sindaco Mariano Delogu, dopo l’approvazione di un accordo di programma con i proprietari degli edifici in rovina. Da allora lo sterrato che si affaccia su viale Santa Margherita è un vuoto urbano: del suo futuro si è discusso nel corso di un incontro organizzato nei giorni scorsi dall’Urban Center.
I PROGETTI Caterina Giannattasio, della facoltà di Architettura, ha illustrato una sua ricerca sull’area, mettendo in evidenza le situazioni di degrado, l’impatto dell’edilizia recente e dell’abusivismo nel quartiere di matrice medioevale: «Bisogna far dialogare l’urbanistica con l’architettura, in un incontro fra antico e nuovo». Tante le proposte dei ragazzi di Urban Center: la permuta con volumetrie in altre zone di Cagliari, da proporre ai proprietari dell’area, la costruzione di parcheggi, spazi di aggregazione, verde.
Fra i ragazzi, anche una giovane olbiese che sta preparando la tesi di laurea proprio su quel “vuoto strategico”, come lo definiscono le linee guida del piano particolareggiato, approvate dal consiglio comunale nel 2000. L’assemblea civica ha previsto, oltre a case e negozi, servizi sociali per il turismo e la mobilità, con l’obiettivo di far diventare l’area un trait d’union con il quartiere di Castello. Secondo l’associazione guidata da Antonello Gregorini, il piano sarebbe solo la fotocopia di ciò che c’era in via Fara prima della demolizione.
LA COMMISSIONE A riportare alla realtà le ipotesi dei ragazzi di Urban Center ci ha pensato Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione consiliare Urbanistica, che ha elencato tre ostacoli: «Su quell’area, fin dal 1994, c’è un vincolo paesaggistico ministeriale. In più, non è pubblica (l’impresa Puddu ne possiede circa l’ottanta per cento), e ci sono decine di proprietari che non si mettono d’accordo fra loro. Infine, è un’area di interesse archeologico».
FRANCESCO FUGGETTA
 
 
5 - L’Unione Sarda
Prov Sulcis - Pagina 34
Santadi. On line i reperti e i percorsi più suggestivi
Viaggio virtuale tra i siti archeologici
Un viaggio virtuale tra i tesori archeologici di Santadi. Dal museo civico alla fortezza prenuragica di Pani Loriga attraverso percorsi e sale multimediali on line. Il Comune di Santadi apre un’altra finestra sul suo millenario passato. E, accanto a sale espositive e siti da visitare a piedi, ha deciso di offrire un assaggio del suo patrimonio storico anche agli internauti.
Per farlo, da qualche tempo, è stato attivato un sito in cui è possibile visitare, stando comodamente seduti sulla poltrona, sia il museo archeologico di via Umberto, nel centro di Santadi, che l’area di Pani Loriga, tra le colline che dividono il paese da Piscinas. Nel primo caso, digitando www.museoarcheologicosantadi.it, sarà possibile effettuare una visita tra le sale e i reperti raccolti durante le tante campagne di scavi nei diversi siti archeologici di Santadi e del resto del territorio. Nel secondo, invece, su www.paniloriga.comunesantadi.it, sarà possibile dare uno sguardo all’insediamento fortificato. Un’area attualmente oggetto di una campagna di scavi diretta dal Cnr. Un lavoro che vede impegnati sul campo decine di studenti universitari dell’Isola, del resto d’Italia e persino di Spagna e Francia. (m. lo.)
 
 
6 - L’Unione Sarda
Prov Medio Camp - Pagina 35
Le tesi dei giovani laureati presentate nella biblioteca comunale. Il Pungolo e Frades: iniziativa da ripetere
Serramanna, i neodottori in cattedra
Fare il punto sugli studi e sugli interessi degli studenti, avere idea di dove stanno andando - nel senso della direzione specialistica - le intelligenze dei ragazzi del posto: sono gli obiettivi dell’iniziativa culturale intitolata "Incontri con i giovani neolaureati", promossa a Serramanna da due associazioni, Il Pungolo e Frades, che hanno portato alla ribalta i neodottori, e le loro tesi di laurea.
La prima delle iniziative con i giovani freschi di laurea di Serramanna si è tenuta due giorni fa nella biblioteca comunale di Serramanna. «È andata bene: i ragazzi hanno esposto le loro relazioni e fornito spunti interessanti e d’attualità», commenta Maria Grazia Cossu, docente all’alberghiero di Villamar, e presidente dell’associazione culturale Il Pungolo che, fin dalla sua nascita, ha voluto mettere a fuoco il mondo scolastico e giovanile. Nella biblioteca comunale c’erano anche l’assessore comunale alla Cultura Tore Cadau e il consigliere di minoranza Barbara Steri, intervenuti con il pubblico alla speciale tavola rotonda degli universitari.
Giacomo Dettori, neolaureato nella facoltà di Scienze politiche di Cagliari, ha illustrato la sua tesi: "Operazioni di mantenimento della pace e responsabilità per atti illeciti" (laurea in relazioni internazioni, tesi di Diritto internazionale), seguito da Valentina Pitzalis (facoltà di Giurisprudenza) che ha parlato della sua tesi intitolata "Il Senato nel dibattito costituzionale", e Marco Porceddu (facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e laurea in Rilevatore di Ambienti naturali, tesi di Botanica ambientale e applicata) che ha spiegato ai presenti i suoi "Studi sulla dormienza ed ecologia della germinazione di Ribes multiflorum, Kit. ex Roem & Schult, subsp. Sandalioticum Arrigoni, endemismo esclusivo della Sardegna".
Argomenti e simposio solo per pochi, dotti, esperti? Maria Grazia Cossu sgombra subito il campo all’equivoco: «Vista la complessità degli argomenti i ragazzi hanno esposto le tesi in maniera semplice». Ne sono scaturiti diversi spunti di discussione, con i presenti che hanno posto diverse domande ai relatori, tra cui era presente anche Andrea Mura. L’attenzione verso i giovani neolaureati non finisce però qui. «La giornata è andata bene tant’è che stiamo pensando, viste le richieste, a un terzo e a un quarto appuntamento», anticipa la presidente dell’associazione Il Pungolo che sottolinea, significativamente, l’estrazione sociale («Si tratta di giovani di famiglie normali») dei ragazzi.
Gli incontri con i giovani neolaureati di Serramanna proseguiranno il 18 giugno, alle 17,30 sempre nella biblioteca comunale. Aprirà la serata Michela Arisci (laurea in Beni culturali, tesi di Storia del cinema) con la tesi incentrata sul film di Mario Monicelli, La grande guerra. Seguirà la tesi di Federica Assorgia (laurea in Storia dell’arte, tesi di Archeologia cristiana e medievale). Marcello Murgia (facoltà di Scienze politiche e tesi di Diritto privato sull’Affidamento familiare) e Fabio Onnis (facoltà di Economia e laurea in Scienze economiche, tesi di Econometria sull’Inflazione rilevata e inflazione percepita) chiudono l’iniziativa di valorizzazione dei giovani neolaureati curata da due associazioni impegnate da anni nella promozione della cultura e della formazione: Il Pungolo e Frades.
IGNAZIO PILLOSU
 
 
7 - L’Unione Sarda
Attualità - Pagina 5
Avvocato on line negli Usa
Cagliaritana con studio virtuale per immigrati
Enrica Manduco, 32 anni, voleva fare l’avvocato negli Usa e c’è riuscita. Diventata mamma è tornata a Cagliari e lavora on line.
Master in banche e finanza a Boston si è poi specializzata in immigrazione.
di STEFANO LENZA
Sogno americano realizzato: master a Boston, esame di Stato e, finalmente, avvocato a New York. Ce l’ha fatta, Enrica Manduco. Davanti a lei una vita professionale a stelle e strisce. Esattamente quel che voleva. Almeno fino a quando non ha dovuto riconsiderare la scala delle priorità: «Nata mia figlia ho capito che lei veniva prima di tutto». A 32 anni è tornata a casa: mamma a Cagliari e legale negli Stati Uniti, specializzata in immigrazione.
AVVOCATO ON LINE Nessuna divina capacità di essere in ogni luogo. Molto più semplicemente, lavoro on line, studio virtuale e planetario su internet. «Formula - spiega - da noi ancora poco sfruttata ma diffusa altrove». Ovviamente, l’operatività è limitata. «Puoi occuparti di tutto ciò che non richiede la presenza in aula come per i clandestini. I clienti? Aziende che devono trasferire dipendenti. Oppure lavoratori qualificati in cerca di opportunità favorevoli. Io cura l’assistenza legale e l’intero iter amministrativo».
Laureata in Giurisprudenza a Cagliari, ha scelto di cambiare aria. «Mi spaventava l’idea di lavorare due anni gratis senza certezze sul futuro». Non che difettasse di autostima, dubitasse delle proprie capacità. Tutt’altro. «In Italia il riconoscimento del merito non si può dare per scontato. Negli Usa invece sì». È volata a Boston dove ha conseguito il master in diritto bancario e finanziario. «L’università mi ha poi offerto una collaborazione. Ma non era quello che volevo. Il mio obiettivo era diventare avvocato. Possibilità offerta, anche agli stranieri non laureati negli Usa, solo dagli stati di New York e della California». Ha scelto la Grande Mela. «Era difficile trovare uno studio per la pratica. Grazie alla segnalazione di miei ex docenti a Boston, mi ha accolto un avvocato di origine italiana. Non si occupava, però, di banche e finanza ma di immigrazione».
IMMIGRAZIONE A DUE FACCE La pressione ai confini degli Stati Uniti non è solo quella dei disperati in fuga dal Sud America. Vogliono entrare negli usa anche stranieri estremamente qualificati. Storie raramente raccontate dal cinema che privilegia, giustamente, il traffico di esseri umani nel deserto dell’Arizona. «Gli studi legali si differenziano rispetto a questi due mondi e con ulteriori suddivisioni in base ai paesi di provenienza. Il mio operava soprattutto con clandestini, che, in molti casi, vivono anni e anni come fantasmi: ci sono ma ufficialmente non esistono. Gente che fa più lavori in nero, che dorme poche ore e sgobba tantissimo. Può sembrare incredibile, ma sono quelli disposti a spendere parecchio pur di non essere espulsi. Non sono ricchi, ma hanno una certa disponibilità, risparmi accantonati consumando pochissimo, condividendo la casa con altri inquilini e frequentando una cerchia ristrettissima di connazionali legati da un rapporto di mutua solidarietà». Negli Usa, i clandestini sono circa undici milioni. Tutto fila liscio fino a quando non li beccano. Magari per un’infrazione al codice della strada. Una volta fermati, salta fuori la loro condizione. E sono guai. Vengono consegnati agli agenti federali e finiscono in carcere. «Ho visto situazioni drammatiche, perché da un giorno all’altro crolla tutto quel che pensavano di aver costruito». Espulsione significa famiglie smembrate perché i figli, se nati lì, sono cittadini americani e non li possono cacciare. Talvolta i genitori preferiscono lasciarli a parenti o amici, piuttosto che riportarli nel Paese di origine dove li attende la miseria.
NOZZE PER LA CITTADINANZA Per sfuggire alla clandestinità ci si sposa pronta cassa. «Matrimoni combinati. Ho conosciuto coppie di immigrati pronte a divorziare per poi cercare nel mercato un coniuge americano disposto a dire sì in contanti. Quanto costa? Dai ventimila dollari in su. Ma il rischio è di dover pagare a vita. Ricordo un egiziano, proprietario di una pizzeria take-away, cioè da asporto. Aveva cinquant’anni e ha trovato una ventenne. Versata la somma concordata, si sono sposati col patto di divorziare appena ottenuta l’agognata carta verde. Successivamente è saltato fuori che lei si drogava e di divorziare non voleva proprio saperne. Minacciava di denunciarlo e pretendeva altri soldi. Lui non aveva scelta, doveva pagare. Praticamente rovinato». Cose del genere non capitano quando il matrimonio di facciata è organizzato tra amici, come favore, per solidarietà.
Duro condividere le sofferenze dei clandestini. «Non riuscivo a vivere quei casi con distacco, mi coinvolgevano emotivamente. Non ce la facevo proprio e ho deciso di puntare sull’altro versante, quello dell’immigrazione legale, delle prestazioni intellettuali. Ho cambiato clientela e dopo qualche mese una società londinese mi ha proposto di trasferirmi e lavorare per loro. Ho accettato. Perché era conveniente e mi consentiva di avvicinarmi all’Italia».
MAL DI SARDEGNA Enrica Manduco ha voluto che la figlia nascesse a Cagliari. «La maternità è un’esperienza particolare, importante, e mi dispiaceva viverla lontano dal mio mondo, dai miei affetti. Dopo il parto sono ritornata a Londra e ho realizzato un concetto semplicissimo: volevo che la piccola crescesse a Cagliari dove io potevo contare sul sostegno di altri e dedicarmi di più a lei. Ovviamente i bambini stanno benissimo ovunque e la mia scelta può sembrare incomprensibile. Ma sentivo il bisogno di tornare. Ho affidato a un’agenzia inglese la costruzione del sito e sono rientrata». Non per fare la mamma a tempo pieno. «Grazie a internet continuo a seguire parecchi clienti londinesi, altri mi contattano da diversi Paesi tramite i motori di ricerca». Digitano parole come Stati Uniti, immigrazione o lavoro e nella lista appare il sito, www.emusil.com. Dove Emusil sta per Enrica Manduco, United States Immigration Law . «In rete trattiamo il caso, i costi, la documentazione necessaria. Dopo di che io spedisco tutto all’Immigrazione americana e risolvo gli eventuali problemi, sino alla risposta. Che non è scontato sia positiva. Un fatto è certo: se ne hai diritto ottieni quel che ti serve. Nel modo più trasparente».
lenza@unionesarda.it
 

 
LA NUOVA SARDEGNA

8 - La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Cultura e Spettacoli
Cagliari sotto le bombe Piludu mette in scena i giorni tragici del ’43 
Il punto di partenza è un documentario che alterna testimonianze e immagini dell’epoca spesso molto crude 
GIANNI OLLA 
Nel giugno 1943 s’attenuò la furia alleata nei confronti di un’isola risparmiata, fino all’anno prima, dai massacri della seconda guerra mondiale. I bombardamenti di città e paesi, che avevano avuto inizio nei primi mesi dell’anno, si diradarono concentrandosi esclusivamente su obiettivi militari: porti e aeroporti.
Per qualche decennio, nonostante le migliaia di morti e le visibili ferite - nei quartieri storici di Cagliari ci sono ancora gli spazi vuoti degli edifici distrutti dalle bombe dell’aprile e del maggio - l’argomento è stato quasi un “tabù”. La distinzione tra alleati buoni e nazifascisti cattivi teneva il ricordo dei lutti e dei disastri sul piano prettamente individuale, E d’altronde lo storico francese Marc Ferro ha scritto che l’Italia fu l’unico paese in cui i bombardamenti alleati ebbero un qualche effetto sfavorevole al regime, peraltro ormai totalmente screditato. È solo da pochi anni che la memoria sta diventando collettiva: un tassello importante della storia sarda e in particolare del suo capoluogo.
L’ultima testimonianza raccolta in un bel documentario di Pier Paolo Piludu, “Cagliari 1943: la guerra dentro casa”, è, appunto, emblematica di un ricordo ormai diventato immaginario collettivo: «Sembrava di essere in un film... ma in un brutto film». Altri racconti dell’orrore si susseguono nel filmato: lo scenario delle centinaia di morti sparsi nelle strade e caricati frettolosamente sui camion, o i treni presi d’assalto per arrivare più lontano possibile, o le lunghe file dei “profughi” che cercavano un rifugio nei paesi del circondario, da parenti e amici. Forse, dentro questi ricordi, c’è una sceneggiatura da scrivere, non per scacciare il ricordo del “brutto film”, ma per il dovere di affabulare una parte dimenticata della seconda guerra mondiale. Dopotutto, anche in letteratura, oltre al recente “Mal di pietre” di Milena Agus, c’è un solo altro esempio della presenza dei bombardamenti del 1943 nella letteratura regionale. Sta in “I passeri” di Giuseppe Dessì ed è molto significativo, visto che a stupirsi e a lamentarsi della “crudeltà” senza ragione dei liberatori tanto attesi, sono gli antifascisti, vecchi e nuovi, a cui apparteneva anche lo scrittore.
Nato come ricerca finanziata dall’Università, dall’Istituto Superiore Etnografico di Nuoro, dal Comune di Cagliari, dalla Cgil e dalla municipalità di Pirri, il progetto della compagnia Cada Die Teatro ha archiviato centinaia di testimonianze poi montate da Marco Gallus in un corto di venti minuti. È stato proposto, per qualche mese, in abbinamento ad una teatralizzazione messa in scena dallo stesso Piludu con attori non professionisti. La cornice è costruita appunto sulla drammatizzazione delle vicende individuali, ed ha un bel finale con il plastico in mattoncini del centro di Cagliari che si sfalda in mezzo ai sopravissuti. Il prima, anche nella scena, è l’illusione di una Sardegna felice, con il Mussolini protettore, dove arriva appena l’eco della guerra, il dopo è il tragico risveglio. Forse, in questa disperata astensione, che riguardò la maggioranza degli italiani, ci fu un’eccessiva fiducia nella fine del conflitto provocata da qualche bomba. O forse, come accadeva a Cagliari, nessuno pensava seriamente che quel ricognitore alleato, chiamato scherzosamente Pippo, sarebbe stato l’avanguardia della distruzione.
In ogni caso, com’è accaduto per l’Olocausto, il lutto ha avuto una lunga elaborazione: scontate le annuali celebrazioni religiose e civili, il ricordo dei bombardamenti si è affidato per molti anni al sussurro di qualche genitore che, incontrando un conoscente senza un arto, spiegava al figlio, senza dare troppo peso all’accadimento, che l’aveva perso in un bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Curiosamente, lo stesso Piludu, ha ricordato che molti studenti di oggi continuando ad accennare a quegli eventi come una sorta di leggenda metropolitana, salvo stupirsi per le ritrovate memorie individuali e soprattutto per la documentazione, anche fotografico e filmica, di una lunga sequenza di morte che coinvolse, fino all’armistizio dell’otto settembre, Cagliari, Alghero, Villacidro, Monserrato, Sant’Antioco, La Maddalena, Carloforte, Gonnosfanadiga. Le incursioni aeree furono centinaia, condotte con imponenti stormi di bombardieri e con una potenza di fuoco che non poteva e non voleva risparmiare i civili. Nessuno è stato in grado di dare una spiegazione accettabile a questa furia nei confronti di un’isola strategicamente insignificante. Faceva parte della celebre tattica di depistaggio che avrebbe dovuto persuadere tedeschi e italiani che lo sbarco, poi attuato in Sicilia, sarebbe avvenuto in Sardegna? Oppure era la semplice strategia del terrore, inventata dai nazisti nel 1937 con il bombardamento di Guernica e dai fascisti in Africa?
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Altre
Il Cus Cagliari fa festa insieme all’Amsicora agli assoluti di atletica 
Le universitarie sono sicure di entrare nella Serie A Oro 
ROBERTO SPEZZIGU 
CAGLIARI. Vincono le donne del Cus Cagliari e l’Amsicora uomini. In attesa dei risultati definitivi delle graduatorie nazionali, che dovrebbero comunque sancire la qualificazione delle ragazze universitarie alla finale nazionale della serie A Oro tra le migliori dodici, è questo il risultato venuto fuori dalle due giornate di gare della seconda fase dei societari assoluti disputati questo fine settimana al nuovo Stadio dell’Atletica di Cagliari.
La giornata di ieri, disturbata dal vento contrario nel rettilineo d’arrivo, ha ostacolato i velocisti che non hanno potuto esprimersi su prestazioni cronometriche adeguata ma Francesca Albiani (campionessa italiana promesse indoor dell’Amsicora) è riuscita ugualmente a correre un 200 di tutto rispetto. Con un vento contro di -2,1 Albiani ha fatto il suo esordio stagionale su questa distanza fermando i cronometri su un buon 25”10 e precedendo le sue giovani compagne di squadra, l’allieva Paola Tizzano e la junior Ilaria Macciotta, che hanno concluso rispettivamente in 26”51 e 26”59.
Sempre per il settore donne sugli scudi anche Marta Tomassetti (Cus Cagliari) che dopo il miglior risultato della prima giornata nei 100 hs si è ripetuta nel giro di pista con barriere vincendo una bella gara in 1’03”67 precedendo Martina Manunza e Maria Solinas con 1’05”32 e 1’05”74. Molto bene nel disco anche la toscana Elena Calzeroni (Cus Sassari) che ha vinto la gara con 44,62 e bene anche la portotorrese Manuela Manca (Amsicora) nei 5000 vinti con 17’06”13. Da segnalare anche gli 800 di Emanuela Baggiolini (Cus Cagliari) in 2’17” e spiccioli e la stessa atleta ha poi condotto la 4x400, assieme a Sedda, Neri e Marceddu al minimo per i nazionali con 3’56”01.
Dopo la vittoria dei 100 sabato Gavino Dettori si è imposto anche nei 200 contro una bufera di vento contro (-3,2). Per lui 22”06 finali per precedere nettamente lo junior emergente Luca Lai (Oristano) e l’allievo Mauro Tooro (cus Cagliari) con 22”55 e 22”60. Nel salto in alto finalmente si è assistito ad un bel duello con il primatista sardo allievi, Eugenio Meloni (Cus Cagliari), impegnato sino in fondo da Adriano Pintadu (Amsicora), salito al suo nuovo personale di 2,01. Entrambi hanno superato questa misura per poi fermarsi a 2,04. La giornata ha offerto anche le cavalcate solitarie di Paolo Caruana (Amsicora) negli 800, chiusi con 1’57”22, e di Marco Spanu (Oristano) nei 400 ostacoli, portati a termine con il buon 54”29. Da segnalare anche il martello di Valerio Cancedda (oristanese che veste la maglia dell’Amsicora) che ha scagliato l’attrezzo a oltre 50 metri (50,60) e sempre nei lanci bene anche Federica Desogus (Amsicora) con il suo nuovo personale di 34,73. Ora si aspettano i risultati definitivi e le graduatorie nazionali per le qualificazioni dell’Amsicora, sia uomini che donne, per le finali nazionali mentre il Cus Cagliari donne dovrebbe esser sicuro, perché vanno sommati anche gli oltre mille punti realizzati da Libania Grenot nel Memorial Nebiolo di Torino.
 
 


 
E POLIS - IL SARDEGNA
 
10 - E Polis / Il Sardegna
Grande Cagliari – Pagina 21
Università. Decreto del senato accademico: chi sfora i tempi dovrà reiscriversi
Peso per le casse dell’Ateneo arriva la stretta sui fuoricorso
Le motivazioni: così si affronta un problema che è stato lasciato irrisolto per troppo tempo
Ennio Neri
cagliari@ilsardegnablu.it
Duemiladodici, addio ai fuoricorso. Stavolta è più che una profezia. Si tratta di un decreto del Senato accademico cittadino. Ora c’è un limite agli studenti di lungo corso, che si attardano con gli esami universitari, troppo cari per le casse, sempre più esigue dopo i tagli ministeriali, del Rettorato. Così, gli studenti più anziani, avranno tempo a disposizione per superare gli esami fino al 30 giugno 2010, dopodiché, se vorranno ancora laurearsi, saranno costretti a pagare una nuova iscrizione.
E GIA’ MONTANO le polemiche. «Non hanno tenuto conto di chi lavora e di chi ha problemi di salute», denunciano i primi gruppi di studenti, in una rivolta scoppiata su Facebok. La decisione arriva negli ultimi giorni di maggio. Con le modifiche ai regolamenti per le carriere degli studenti, per il pagamento delle tasse, per le prestazioni di servizio rivolte all’esterno e per gli insegnamenti fuori sede. Il senato accademico spiega che la presenza di un numero abnorme di fuori corso sta penalizza fortemente l’Università relativamente ai fondi ricevuti dal Ministero. Così il messaggio dell’Ateneo agli studenti è chiaro: «Vogliamo aiutarvi a raggiungere la laurea nei termini previsti e ridefinire un nuovo patto con l’Università per ridurre il fenomeno degli studenti fuori corso».
SONO STATE così stabilite una serie di date ultimative entro le quali occorre laurearsi pena la decadenza definitiva dagli studi. Gli studenti iscritti ai vecchi ordinamenti devono concludere gli studi necessariamente entro il 30 aprile 2012. Non sarà concesso un ulteriore margine di manovra. Mentre gli studenti attualmente iscritti ai nuovi ordinamenti possono laurearsi entro un numero di anni massimo il triplo della durata normale del corso. Con queste decisioni l’Ateneo si pone l’obiettivo di chiudere le vecchie problematiche che si trascinano da troppo tempo, superare l’emergenza finanziaria e costruire una nuova intesa con gli studenti». Da settembre in arrivo incentivi fiscali per il recupero dei fuori corso.
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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