Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 June 2010
Rassegna stampa quotidiani
a cura dell'Ufficio stampa

1 – L’Unione Sarda
Cultura -Pagina 40
Marrocu lancia Vidocq
Nuova collana di Baldini&Castoldi
Il 6 luglio il giallo “Il caso del croato morto ucciso”
 
 “Il caso del croato morto ucciso” di Luciano Marrocu e “Mano nera” di Alberto Custerlina, entrambi in libreria dal 6 luglio 2010, sono i primi due titoli della Vidocq, la nuova collana della Baldini Castoldi Dalai, che prende il nome dall'avventuriero francese, vissuto fra Settecento e Ottocento, che fu prima un formidabile truffatore, poi un implacabile poliziotto.
La Vidocq proporrà a un prezzo contenuto gialli d'autore, avventure, spesso seriali, di guardie e ladri, buoni e cattivi, «pensate per lettori esigenti, che anche dal genere pretendono la qualità letteraria»: la grafica sarà curata da Marco Marella.
“Il caso del croato morto ucciso” di Marrocu, docente di storia contemporanea all'Università di Cagliari e autore di altri gialli storici finora pubblicati dalla casa nuorese Il Maestrale, è ambientato nella Roma fascista del '34. Protagonisti della storia sono ancora una volta Eupremio Carruezzo e Luciano Serra, poliziotti della Divisione Affari Generali e Riservati, che conducono l'inchiesta sull'assassinio di un ustascia coinvolto in un piano per uccidere il re Alessandro di Jugoslavia, che i nazionalisti croati considerano il principale ostacolo alla conquista dell'indipendenza. Per non allontanarci dai Balcani “Mano nera” di Alberto Custerlina ruota intorno al rapimento a Sarajevo, di Sanja Karahasan, figlia unica di un ministro bosgnacco (bosniaco musulmano) e al furto del tesoro più prezioso della Bosnia-Erzegovina, la Haggadah di Sarajevo, considerato un simbolo di multiculturalità della regione. Azioni che spingono la popolazione a scendere in piazza, mentre la rediviva Mano Nera, un'organizzazione nazionalista, tenta di ridare fuoco alle polveri. Sarà Ljudmila Horvat, killer croata e cattolica integralista, a cercare di evitare il peggio in una lotta contro il tempo che vede coinvolti servizi segreti, criminali e avventurieri senza scrupoli
 
2 – L’Unione Sarda
Carbonia - Pagina 21
Sant'Antioco
Ottanta giovani a scuola di archeologia
 
Corsi di archeologia per inedite vacanze anche per venti studenti del Liceo Scientifico Emilio Lussu di Sant'Antioco. È la novità dell'edizione 2010 della Summer school , l'appuntamento estivo che coniuga scuola e vacanza, che si svolgerà dal 21 giugno al 29 luglio prossimo. Si tratta di un corso estivo di archeologia fenicio-punica a cui si aggiungeranno una serie di visite guidate nel territorio che si terranno nel periodo dello svolgimento della campagna scavi archeologici che l'Ateneo sassarese svolge a Sant'Antioco e Monte Sirai tra giugno e luglio. «Il fatto di avere coinvolto gli studenti del liceo di Sant'Antioco in questa operazione - sottolinea Piero Bartoloni, docente dell'Università Sassarese e direttore scientifico del Museo archeologico di Sant'Antioco - servirà a coinvolgere gli studenti di Sant'Antioco nella tutela della cultura e del territorio». Parteciperanno ottanta giovani delle università di Bologna, Cagliari, Sassari. Padova, Valencia, Barcellona e Siviglia.
TITO SIDDI
 
3 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 15
Ieri prima giornata di un seminario organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza
Banca dati del Dna, primi prelievi a Buoncammino
 
La realtà è ancora lontana da Csi, il telefilm americano sulla squadra scientifica anticrimine, ma anche nell'ordinamento penale italiano la prova del Dna è ormai diventata una regina incontrastata dei processi, specie di quelli più eclatanti. Da Cogne a Garlasco, passando per il giallo di via Poma e, arrivando in città, per quasi tutti i casi di omicidio risolti negli ultimi anni.
A parlarne, in un seminario organizzato dalla cattedra di diritto penale della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università in collaborazione con l'Elsa e l'ordine degli avvocati, sono stati ieri pomeriggio alcuni dei massimi esperti italiani di diritto e investigazioni scientifiche. «L'utilizzo del Dna nei processi è ormai di grande attualità» ha ricordato Maria Cristina Ornano, giudice per le indagini preliminari. «È una prova scientifica che si sta imponendo nel processo penale. Bisogna però approfondire alcune problematiche connesse alla prova scientifica classica, sin dalla fase iniziale. Partendo dalla raccolta e dal trattamento dei dati, arrivando alla valutazione della prova nel processo e concludendo col dovere del giudice di dare motivazione giurisdizionale alla prova nella stesura della sentenza».
Padrone di casa Leonardo Filippi, ordinario di diritto processuale penale di Giurisprudenza. «Sino a poco tempo fa in Italia si soffriva per la mancanza di una legge, approvata solo l'anno scorso. Ora occorre formare dei tecnici per le operazioni di prelievo, anche perché per la banca dati si inizierà con la popolazione carceraria». A spianare la strada all'ipotesi di una banca dati del Dna è stato il decreto Antiterrorismo varato nel 2005 dall'allora ministro Beppe Pisanu. «Ha previsto un prelievo - chiarisce Filippi - di capelli o di saliva su autorizzazione del pubblico ministero, senza assistenza del difensore, a fini esclusivamente di identificazione del soggetto indagato».
A chiarire come il Dna sia ormai entrato prepotentemente nelle cronache processuali è stato Giorgio Spangher, docente a La Sapienza che ha ricordato come ormai le investigazioni scientifiche siano al centro di tutte le maggiori inchieste per fatti di sangue (e non solo). Di tecniche investigative, poi, hanno discusso gli esperti Roberto Demontis (medico Legale), Domenico Chierico (Polizia scientifica), Gianni Delogu (Ris Carabinieri) e Gianfranco Pala (direttore del carcere di Buoncammino, dove inizieranno a essere raccolti i dati genetici). (f. p.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia - Pagina 15
Attesa per la partita dell'Italia di lunedì: megaschermi e proiettori anche in buona parte dei chioschetti del Poetto
Mondiale 2010, vediamolo in 3D
Dal cinema ai ristoranti: ecco dove seguire le sfide in tv
Ristoranti e pizzerie si stanno attrezzando per trasmettere le partite dell'Italia e quelle più importanti del Mondiale sudafricano
 
Al cinema, in pizzeria con gli amici, in riva al mare con una birra in mano, in facoltà insieme a tutti i colleghi di studio. Dappertutto, ma non a casa: per seguire le partite del Mondiale sudafricano, magari all'aperto, sicuramente in compagnia.
AL CINEMA In città e nell'hinterland i multisala si stanno organizzando per proiettare le partite dell'Italia e quelle più importanti della competizione della Fifa. Aria condizionata, sedili comodi e popcorn: al Cineworld lunedì verrà trasmessa la sfida tra gli azzurri di Lippi e il Paraguay, in alta definizione con il nuovo proiettore digitale 2k (con una risoluzione maggiore rispetto a quelli normali, indispensabile per una partita di calcio). Nelle sale del The Space cinema, l'ex Warner village (la catena è stata acquisita di recente dalla società 21 Partners di Alessandro Benetton e Rti Mediaset), a Quartucciu, invece verranno proiettate in 3D sedici partite su 64. «La Fifa ha installato le telecamere in grado di riprendere in tre dimensioni in 5 stadi sudafricani, dove si giocheranno in tutto 25 partite», spiega Marco Fusco, dell'ufficio stampa del gruppo. Gli impianti (sette coppie di videocamere in ogni stadio) e la regia saranno della Sony, che ha stipulato un accordo direttamente con la Fifa: le immagini saranno uguali in tutto il mondo, ma la telecronaca sarà in italiano. Per aspettare la prima partita dell'Italia in 3D però bisognerà aspettare il terzo turno, quando Cannavaro e compagni affronteranno (il 24 giugno) la Slovacchia a Johannesburg. Gli stadi delle altre città dove gli azzurri giocheranno le partite precedenti (Città del Capo e Nelspruit) non sono attrezzati. Nei prossimi giorni (dopo Sudafrica - Messico di ieri) verranno proiettate Argentina - Nigeria, Brasile - Costa d'Avorio, Ghana - Germania e Portogallo - Brasile. Poi Quarti, semifinali e finale. Costo: da 10 (per i primi appuntamenti) a 15 euro (per le ultime fasi).
AL MARE Come per il fortunato mondiale del 2006, molti chioschetti del Poetto trasmetteranno le sfide della World cup 2010. «Sicuramente tutte quelle dell'Italia e le più importanti delle altre squadre», spiegano al Twist, quarta fermata, dove hanno allestito «un proiettore per l'esterno e un megaschermo per l'area al coperto». Idem alla Lanterna Rossa («Cercheremo di trasmetterle tutte, con precedenza a quelle degli azzurri»), mentre alla Dolce vita non sono tentati dal business calcistico: «Non ci interessa, non le trasmetteremo».
UNIVERSITÀ Lunedì sera, per Italia -Paraguay, il gruppo studentesco Uxs aprirà la propria sede (affianco all'ex Clinica Aresu, ora facoltà di Lingue) per gli universitari. Prezzi popolari: birra a un euro, panino a due. Cinquanta sedie a disposizione, «più tutto lo spazio che volete per seguire la partita in piedi», precisano su Facebook.
RISTORANTI E PIZZERIE Ovviamente televisori e megaschermi saranno accesi anche nei ristoranti e pizzerie della città. Come ai Tre Archi, dove le partite serali potranno essere seguite sia nella sala interna che in quella esterna. Idem al ristorante dell'hotel Calamosca dove da lunedì, in occasione dell'esordio degli azzurri, verrà installato un proiettore. Perché nessuno vuole perdere i Mondiali. ( m.r. )
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 5
le delibere
Giunta, riunione a Tortolì Via libera ai piani per immigrati e ambiente
 
Trasferta ogliastrina per la Giunta regionale, riunita a Tortolì nel terminal dell'aeroporto. Su proposta dell'assessore all'Ambiente Giuliano Uras, l'esecutivo ha stanziato 10 milioni di euro a favore di 28 Comuni della Sardegna, per l'incremento del patrimonio boschivo in quattro aree (Sulcis Iglesiente, Ottana, Tossilo-Macomer e Porto Torres) interessate da deindustrializzazione, cave dismesse e impianti di incenerimento dei rifiuti.
Approvato anche il Piano annuale per l'immigrazione, proposto dall'assessore al Lavoro Franco Manca e finanziato con 1 milione e 200mila euro: la gran parte andrà alle Province per interventi di mediazione culturale. Ciascuna riceverà 37.500 euro; il resto sarà diviso in proporzione al numero di immigrati dei territori. A gennaio 2009, nell'Isola vivevano poco più di 24mila extracomunitari (fonte Istat). La novità sono le borse di studio agli studenti extracomunitari più meritevoli: 5 da 1.000 euro ciascuna per le scuole medie inferiori, 5 da 2.000 euro per le superiori, 5 da 7.000 per gli universitari impegnati in lauree specialistiche. Approvate, su proposta dell'assessore agli Affari generali Ketty Corona, le linee guida del progetto Green-Ict (adozione di soluzioni ecosostenibili nell'ambito dell'innovazione tecnologica). Infine, via libera al disegno di legge per la riorganizzazione del settore turistico. (gy. fe.)
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
Santu Predu. Omaggio alla docente
Al museo deleddiano serata in ricordo di Giovanna Cerina
 
 NUORO. Organizzata dalla Fondazione del Premio letterario nazionale “Grazia Deledda”, è in programma per domani sera, alle ore 20,30, nel cortile del Museo Deleddiano nel quartiere di “Santu Predu”, la rappresentazione “Sos istranzos de Santu Franziscu”, liberamente tratta dalla novella “San Francesco” e da “Tradizioni popolari di Nuoro“ di Grazia Deledda.
 La compagnia che ne ha sceneggiato il testo, e che lo metterà in scena domenica, è la “Ilos”, che con questo lavoro ha deciso di rendere omaggio, “Aspettando il Premio”, alla docente nuorese dell’Università di Cagliari Giovanna Cerina, scomparsa proprio quest’anno.
 Tra gli interpreti: Carlo Antonio Angioni, Rosa Beccu, Giorgio Sanna, Teresa Loi, Antonello Leoni, Luisa Musio, Maria Grazia Demontis, Pasquale Calia, Giovanni Deriu, Raimondo Sale, Nicolosa Guiso, Piero Piras, Raimondo Piras e Francesco Demontis. Insieme a questo gruppo d’interpreti saranno anche i piccoli attori Antonello, Giampasquale, Mariangela, Stefania, Silvestra, Giustina e Salvatorina. I testi e la regia sono di Elena Musio.
 Interverranno alla rappresentazione il presidente della Fondazione del “Premio Grazia Deledda” Peppino Paffi, il nipote del Nobel Grazia Deledda Alessandro Madesani, il docente di letteratura italiana dell’ateneo cagliaritano Gonario Floris e il presidente dell’Istituto superiore regionale etnografico Salvatore Liori.
 Si tratta di un lavoro originale che richiama le antiche tradizioni di una festa molto sentita, e non solo dai nuoresi e dai lulesi, ma anche dalle popolazioni del comprensorio barbaricino. Molti fedeli e pellegrini, ogni anno, si recano al Santuario come “novenanti”, ospiti dei priori nelle “cumbessias”, per un totale di nove giorni, rendendo per tutte le giornate un omaggio al Santo con la preghiera. Mentre alla sera, dopo il vespro, sono soliti festeggiare e ricevere i parenti e gli amici.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Ai neo diciottenni del De Castro una copia della Costituzione
 
ORISTANO. In occasione della Festa della Repubblica, nella palestra del liceo classico ‘De Castro’ si è svolta la tradizionale manifestazione di consegna di una copia della Costituzione Repubblicana a ogni studentessa e a ogni studente neodiciottenne della scuola. Dopo la presentazione della manifestazione da parte del dirigente Guido Tendas, sono intervenuti il prefetto Giovanni Russo e successivamente Gianmario Demuro, docente di Diritto costituzionale presso l’Università di Cagliari. Il prefetto, il neo presidente dell’amministrazione provinciale Massimiliano De Seneen, l’assessore comunale alla cultura Luca Faedda, il consigliere regionale Antonio Solinas, il procuratore Andrea Padalino Morichini, il comandante dei carabinieri Giuseppe Palma e della Guardia di finanza Anselmo Mocci e la presidente del Consiglio d’Istituto Michelina Cao hanno consegnato una copia della Costituzione ai neo diciottenni del liceo.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Cagliari
SANT’ANTIOCO
Campagna di scavi a Monte Sirai, corsi e lezioni
CARLO FLORIS
 
SANT’ANTIOCO. È all’orizzonte la nuova campagna di scavi archeologici al cronicario di Sant’Antioco e all’insediamento punico di Monte Sirai e al nuraghe, che si tiene ormai da anno con l’organizzazione dell’Università di Sassari in collaborazione con la soprintendenza archeologica di Cagliari. E avrà corso anche quest’anno, per la terza volta, la serie di conferenze aperte al pubblico che si terranno la sera alle 21 presso il Museo Archeologico Barreca, alle quali parteciperanno tanti illustri docenti.
 Le lezioni inizieranno il 21 giugno e termineranno il 29 luglio con il bilancio della campagna. Saranno tenute, tra gli altri da Piero Bartoloni, che è anche il coordinatore dell’iniziativa; Francesca Cenerini, docente a Bologna; Raimondo Zucca; Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari; Aldo Maria Morace, preside della Facoltà di Lettere alla stessa università. E poi Elisa Pompianu, Antonella Unali, Michele Guirguis, Laura Mallica, Giampaolo Piga dell’università di Sassari; Sara Muscuso, del Museo di Sant’Antioco, Marco Minoja e Donatella Mureddu, della Soprintendenza di Cagliari, Assumpciò Malgosa, dell’Università di Barcellona; Rossana Martorelli dell’Università di Cagliari. Tutti quelli che avranno partecipato assiduamente otterranno un certificato di frequenza.
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Dna, non solo per accusare
Stati Uniti: 246 sospetti salvati dalla scienza
In un convegno a Santa Margherita di Pula si parla di banca dati nazionale del codice genetico
 
 CAGLIARI. La scienza al servizio della giustizia, scoprire l’autore di un delitto rilevandone le tracce organiche anche a distanza di anni. Ma perchè la prova scientifica abbia valore nel processo penale è indispensabile seguire procedure rigorose, basta il più piccolo degli errori per alterare i dati contenuti nel dna e vanificare l’indagine. Una cosa sono le fiction americane, un’altra la realtà. Ecco perchè le ultime norme del codice di procedura penale - quelle della legge 85 del 2009 - stabiscono i criteri tecnici per i test, si tratti di sangue, capelli o saliva. La legge indica quali sono i casi in cui può essere disposto il prelievo coatto, ma lascia vuoti imbarazzanti quando si tratta di individuare i soggetti sui quali è legittimo eseguirlo. Al punto che i limiti della norma ruotano ancora una volta nell’orbita sensibile della privacy. Pecche e ombre della norma, le ha chiamate Leonardo Filippi nell’aprire la due giorni di convegno sulla prova scientifica organizzato dalla cattedra di procedura penale dell’Università di Cagliari, con l’adesione dell’ufficio per la formazione decentrata dei magistrati rappresentato ieri nell’aula magna del palazzo di giustizia dal giudice Maria Cristina Ornano, dell’Ordine degli avvocati e dell’associazione studentesca Elsa.
 Una cosa è certa: la prova scientifica è utile, spesso necessaria nel processo penale. Ma contiene il rischio - ha sostenuto Giorgio Spangher della Sapienza di Roma - che l’esame del dna e le conclusioni legate all’esito del test faccia regredire il processo alla fase dell’investigazione: subito il colpevole, subito anche la confisca dei beni di un colpevole che dovrebbe essere presunto fino alla sentenza definitiva. Spangher ha citato il caso Claps, la rapidità di un’indagine volata presto verso una certezza prematura. Eppure esiste peraltro un principio di proporzionalità - ha spiegato Paolo Tonini dell’università di Firenze - tra l’esigenza di riservatezza sull’identità dell’indagato e la necessità di arrivare al colpevole. Ed è qui che entrano in gioco pesi e contrappesi, un po’ come avviene nella gestione legale delle intercettazioni telefoniche: conta di più la soluzione di un giallo o l’immagine pubblica di un uomo che potrebbe rivelarsi innocente?
 Tonini propone che all’uso delle banche dati del dna vengano imposte le stesse norme che regolano la privacy. Soprattutto nei laboratori pubblici in cui vengono eseguite le analisi scientifiche. C’è poi un problema di accesso alle banche dati, dove a giudizio di Tonini la legge certifica uno squilibrio tra accusa e difesa: per un avvocato è più difficile ottenere informazioni. Eppure la prova del dna non serve solo ad accusare: negli Usa - ha riferito Tonini - 246 persone sono state giudicate non colpevoli grazie al test scientifico malgrado le testimonianze dirette le avessero inchiodate. In Italia, nel caso dello stupro della Caffarella, i due imputati sono stati scagionati dal dna nonostante uno dei due avesse confessato il delitto e i testimoni oculari fossero certi sulla loro identificazione. Allora torna in gioco il tema centrale del diritto alla difesa, la scienza ha detto in sostanza Tonini deve contribuire a rafforzarlo.
 Non esiste comunque un diritto alla riservatezza che possa impedire l’accesso alla banca dati del dna, quindi all’azione investigativa. E’ un principio pacifico, che il ddl sulle intercettazioni col bavaglio alla stampa mettono in forse proprio in questi giorni: viene prima l’indagine, la ricerca del responsabile di un reato. Quindi criteri, garanzie, ma largo all’indagine. Garanzie anche sulla tracciabilità del campione biologico: «Ossessionato dal timore di andare oltre i limiti della costituzione - ha detto Tonini - il legislatore ha dimenticato di stabilire norme sicure sulla custodia». Ma se c’è stato errore nella conservazione del reperto a chi spetta dimostrarlo? Chi può affermare con certezza che il reperto è genuino e che di conseguenza può entrare nel processo come indizio valido? Per Tonini è un problema del pubblico ministero, esattamente come avviene per i testimoni. La conferma è arrivata con la sentenza di Garlasco: non c’era prova sull’efficacia della catena di custodia, il test poteva essere alterato. Perchè basta che il cadavere sia spostato dai medici del soccorso - ha avvertito Spangher - e basta una finestra aperta e la validità svanisce.
 Giudizio comunque positivo sulla legge del 2009, coi molti distinguo illustrati in una relazione-fiume dal magistrato Marco Maria Alma: la 85 ha ricondotto questa materia complessa all’interno del processo penale.
 Stamane il convegno va avanti con nuove relazioni sulla banca dati nazionale del dna al Forte Village di Santa Margherita di Pula. Si comincia alle nove. (m.l)
 
 

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