Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 May 2010
Rassegna stampa quotidiani locali
a cura dell’Ufficio Stampa e web
1 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 14
L’annuncio dell’assessore regionale del Bilancio durante la presentazione del 17° Rapporto Crenos
La Giunta studia la sua manovra
Ma nessun taglio «su infrastrutture e lavoro»
 
La competitività è bassa, così come la produttività. La spinta arriva soltanto dal turismo. È una Sardegna in affanno quella fotografata dal 17° rapporto Crenos sull’economia della Sardegna, presentato ieri dal Centro studi universitario, alla presenza dell’assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa, del presidente regionale di Confindustria, Massimo Putzu e dell’economista Tito Boeri. E proprio La Spisa lancia un monito al Consiglio regionale: «È necessaria una manovra correttiva sui conti, sulla scia di quanto ha fatto il governo. Dobbiamo trasformare la crisi in opportunitù di crescita».
I RITARDI Secondo il Crenos, le carenze si incontrano nelle infrastrutture, nel capitale umano, nella capacità tecnologica e nell’innovazione. I fattori positivi invece riguardano il turismo, che dal 2006 mostra un trend positivo. Anche la stagione 2009 non ha avuto scossoni rispetto alle previsioni pessimistiche di inizio anno (le presenze hanno raggiunto quota 12,2 milioni contro le 12,3 del 2008). Luci e ombre, al contrario, per la sanità, comparto per cui si risparmia solo sino al 2007 (ma dal 2008 la spesa sanitaria ricomincia a salire). Nel complesso, dice il rapporto, «la Sardegna risulta essere andata peggio di Italia e Mezzogiorno rispetto ai principali aggregati macroeconomici».
IL REDDITO In particolare, aggiunge il Crenos, nel 2008 il Pil pro-capite registra una variazione negativa dell’1,9% (-1,8% la media nazionale), mentre la Sardegna risulta in flessione nell’intero periodo 2004-2008. In discesa anche i consumi, diminuiti dell’1,7% nel 2008 e dello 0,5% nell’ultimo quinquennio (2004-2008). Fra il 2003 e il 2007 risulta in flessione pure la spesa pubblica (a differenza di quanto avvenuto nel Mezzogiorno e nel Paese), che però ha ripreso a correre dal 2008.
L’EUROPA La crescita dell’economia si mostra in linea con le altre regioni italiane, ma inferiore alla media europea delle regioni con un reddito comparabile, e così il reddito pro capite, calcolato a parità di potere d’acquisto, passa dall’89,4% della media europea nel 1995 al 78,4% nel 2007. Le prospettive a breve termine non sono comunque buone: mentre per l’Italia le stime di primavera della Commissione europea prevedono una variazione del Pil dello 0,8% nel 2010 e, a politiche invariate, dell’1,4% nel 2011, «per la Sardegna sarà difficile fare meglio della media nazionale».
IL LAVORO «Sul fronte occupazionale», fa sapere il Crenos, «l’arrivo a scadenza di parte degli interventi di cassa integrazione e il tradizionale ritardo con cui i mercati del lavoro incorporano gli effetti delle recessioni fanno prevedere un aumento del tasso di disoccupazione per tutto l’anno in corso».
I COMMENTI «La situazione richiede scelte coraggiose», commenta La Spisa: «Il Consiglio regionale dovrà pensare a una manovra correttiva, ma non possiamo tagliare infrastrutture, istruzione e politiche per il lavoro». «Il sistema economico isolano», incalza Putzu, «dipende troppo dalla spesa pubblica: se cala, le imprese soffrono. Sarei felice se si riuscisse a svincolare le aziende da questa dinamica». Sulla sanità Putzu è polemico: «La Regione spende tanto, ma il servizio sanitario con le imprese è avaro, soprattutto quando si tratta di saldare i crediti». Per Boeri è necessario «ripensare il futuro dell’Italia. Oggi, per esempio, grazie all’anagrafe bancaria, la lotta all’evasione può portare risultati concreti. Spesso, però, chi governa rinuncia per paura di perdere il consenso degli elettori».
LANFRANCO OLIVIERI
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 27
Coppa Rettore. Decide un gol di Andrea Nieddu
AcPicchia sconfitto, il torneo ai Mandarancio
 
Spalti gremiti, cori e striscioni ieri a Sa Duchessa per la finalissima della Coppa Rettore, kermesse calcistica che da 40 anni coinvolge gli studenti dell’ateneo. In campo Mandarancio Meccanico, maglia azzurro cielo, composto in gran parte da giocatori del Villagrande (Prima categoria), e AcPicchia, maglia rosso Ferrari, alla prima partecipazione, formata da giocatori di Villaputzu e Cus (stessa categoria). Rappresentate quasi tutte le facoltà con prevalenza di aspiranti ingegneri. Il match per la conquista dell’agognato trofeo è stato equilibratissimo e le squadre sono state costrette a disputare un supplementare da 10’ dopo due tempi da 35’. La svolta al 5’ dell’extratime, quando Andrea Nieddu ha gonfiato la rete su assist di Matteo Loi regalando la Coppa al Mandarancio.
MATCH INTENSO In precedenza tante occasioni per ambo le squadre e parata decisiva di Federico Busonera (Mandarancio, ex Capoterra) nella prima frazione su tiro di Marco Andrea Caddeo (S.Elena). Per tutta la partita c’è stato fairplay, ma al fischio finale non sono mancati accenni di rissa, a dimostrazione che la sfida era sentita. La tensione è durata un minuto poi è tornato il sereno e i giocatori si sono vicendevolmente complimentati con pacche e strette di mano. Incontenibile la gioia dei supporter del Mandarancio che hanno cantato a squarciagola una rivisitazione di I love you baby di Gloria Gaynor. Delusi i tifosi dell’AcPicchia (meno rumorosi, ma più numerosi) che scaramanticamente avevano esposto lo striscione “AcPicchia non fare la stupida proprio stasera”. Sorridenti l’arbitro Elvio Melis di Sardara (Aics) e i dirigenti del Cus che hanno curato l’organizzazione e la premiazione.
TERZO POSTO Il terzo posto è andato al Creatina Team (vincitrice della Coppa Disciplina) che ha battuto 6-3 ai rigori il Signore degli Agnelli dopo il 3-3 dei 70’. Nell’albo d’oro Mandarancio succede a Borotalcool. A vantare il maggior numero di successi (3) sono Fratelli Scandinavi (1992-93-2002), Cervena Zvezda (Stella Rossa, 2001-04-06) ed Escala Sini di Paolo Sini che vinse per tre anni consecutivi (95-96-97). Negli ultimi 20 anni il trofeo è stato appannaggio dei fuori sede. Solo in due occasioni si è imposta una squadra cagliaritana: Studio Antinori nel ’94 e Gialappa’s Band di Stefano Urru nel 2005. Il giocatore che ha alzato più volte il trofeo è Marcello Calia di Lula (oggi ingegnere) che ha gioito sei volte. Le squadre partecipanti all’edizione 2010 (cominciata il 19 gennaio) sono state 48 (record italiano). Il Mandarancio affronterà ora la vincente dell’università di Sassari per il titolo regionale.
PAOLO LOCHE
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
Università, Frongia all’Aicun
 
Mario Frongia, responsabile della comunicazione scientifica dell’università, è entrato a far parte del consiglio direttivo nazionale dell’Aicun, l’Associazione italiana comunicatori d’università. Giornalista professionista, Frongia è stato delegato dall’Aicun ad occuparsi dei rapporti tra l’associazione e i media.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
Più poveri ma virtuosi: a picco la ricchezza, in calo la spesa pubblica
Tito Boeri: Dovete investire su una sola Università
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI. Impoveriti ma virtuosi. Cala la ricchezza dei sardi, l’occupazione è sempre più un miraggio ma intanto la Regione ha ridotto la spesa pubblica. Sono alcuni dati tratti dall’inesauribile miniera del Rapporto Crenos, il diciassettesimo, presentato ieri a Cagliari. L’andamento a picco del Pil ci dice che la Sardegna è tornata indietro di dieci anni, esattamente al 1999. Non un buon viatico per affrontare la crisi economica venuta dall’America e i cui effetti si stanno manifestando ancora. «La Sardegna risulta essere andata peggio di Italia e Mezzogiorno» è la tesi del Crenos perché la crescita dell’isola è di molto inferiore alla media europea delle regioni con un reddito comparabile.
 Il Crenos è un centro di eccellenza nella ricerca eocnomico-sociale e il Rapporto annuale è diventato un appuntamento importante anche sul piano istituzionale. Ieri alla presentazione con il direttore del Crenos Stefano Usai, sono intervenuti l’assessore al Bilancio, Giorgio La Spisa, il Rettore Giovanni Melis, il presidente di Confindustria, Massimo Putzu, e l’economista Tito Boeri. I dati del Rapporto sono stati illustrati da Rinaldo Brau.
 Per prima cosa è da rimarcare la decrescita: nel periodo 2004-2008 cala il prodotto interno lordo pro capite, i consumi delle famiglie diminuiscono dell’1,7 per cento. Diminuisce anche la spesa pubblica nel periodo 2003-2007 a differenza di quanto è avvenuto nel Mezzogiorno e nel Paese nel suo complesso. Un calo dovuto alla spesa corrente: la Sardegna è stata virtuosa a far aumentare la propria spesa per investimenti. Un dato che è stato rimarcato dal Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis: «Il sistema economico soffre, continua a permanere il divario del Pil pro capite e vanno avanti gli investimenti pubblici pro capite; questo ci porta necessariamente a fare una riflessione sulla qualità della spesa».
 Le criticità riguardano la bassa competitività e produttività e le carenze «gravi» nelle infrastrutture, capitale umano, capacità tecnologica e innovazione, mentre i pochi fattori positivi riguardano il turismo (con un enorme buco nero rappresentato dal sommerso), e la sanità per la quale si risparmia sino al 2007 riportando i conti a posto, (ma dal 2008 - ha denunciato l’assessore La Spisa - la spesa sanitaria ricomincia a salire).
Turismo. Trend positivo ma attenzione: aumenta l’offerta ricettiva (soprattutto grazie ai Bed and breakfest) ma il settore è dominato dalle case in affitto. E se il sommerso in Italia è calcolato al 61%, nell’isola si arriva addirittura all’81 per cento... «È un dato preoccupante», spiega Tito Boeri, «c’è un’ampia fascia che trae benefici privati ma il sommerso non è una calamità. Oggi con le nuove tecnologie, l’anagrafe bancaria, si può venirne a capo. È una scelta politica, si ha paura di perdere il consenso».
Province. L’analisi dei dati provinciali mostra un forte divario fra le aree più ricche (Cagliari, in declino, e Olbia-Tempio in crescita) e tutte le altre. Nel periodo 2001-2007 si registrano tassi di crescita superiori alla media per Ogliastra, Oristano e Medio Campidano: l’esiguità della popolazione interessata induce alla prudenza. Il Crenos ipotizza che in questo improvviso benessere potrebbe aver giocato la costituzione delle nuove amministrazioni provinciali. E in questo caso si tratterebbe di un episodio transitorio. Cagliari e Olbia-tempio hanno tassi di crescita pro capite molto bassi ma sono anche le aree più ricche e le uniche capaci di attrarre nuova forza lavoro.
Futuro. «In Italia manca il monitoraggio a differenza di quanto fa il Crenos», afferma Boeri. E la fotografia spietata di questi anni che immagina ci proietta per il futuro? Boeri risponde: «Il mondo che uscirà da questa crisi sarà a più velocità». Già adesso ci sono zone che crescono più di altre (Cina-India) e aree emergenti come il Medio Oriente: «Chi vuole crescere», sostiene Boeri, «dovrà intercettare questa domanda». Per il turismo sardo non ci sarebbe da temere una svalutazione: «Se si ritornasse ai livelli di parità euro-dollaro per il settore turistico sarebbe un vantaggio».
Lavoro. Segnali cupi per il mercato del lavoro: c’è un incremento della disoccupazione passata al 13,9 e la riduzione del tasso di attività dal 59,9 al 58,7 per cento. «Preoccupa il declino delle forze lavoro», sostiene Boeri, così come quella difficoltà nel trasformare il precariato in un contratto a tempo indeterminato (solo uno su venti). Giovani terzomondizzati, con un sistema scolastico inadeguato. Occorre la scintilla e anche qui scelte coraggiose. Boeri suggerisce: «Si devono concentrare le risorse. Avete due sedi universitarie e ci sono troppe Facoltà con pochi iscritti laddove è necessario avere una massa critica. Sarebbe meglio avere una grande Universita oppure con una delle due che fa didattica e l’altra ricerca».
 
Pagina 9 - Sardegna
LA SPISA
«Dobbiamo rivedere i salari dei regionali»
 
CAGLIARI. L’assessore Giorgio La Spisa per spiegare l’entità della crisi si rifà all’etimologia greca: crisi il momento che separa un fenomeno da un altro e, di conseguenza, può diventare anche un’opportunità. «A patto che siano fatte scelte coraggiose, lucide, intelligenti», afferma La Spisa. E allora, vanno bene tutte le analisi ma stiamo attenti a percepire bene «il rischio che la casa bruci». L’analisi dell’assessore s’inizia dalla manovra del governo per arrivare all’allarme sui conti della Sardegna per la Sanità e per il sistema idrico: «Una gestione pericolosissima». La Spisa ricorda il ritardo del Governo nei trasferimenti alla Sardegna e giunge a un’amara conclusione: «Anche in Sardegna si dovrà prendere in considerazione la possibilità di una manovra correttiva vista la congiuntura internazionale e nazionale e gli effetti che avrà sulla nostra isola». Ma come dovrà essere articolata? L’assessore alla Programmazione esclude qualsiasi taglio al motore dello sviluppo. «C’è un ritardo nelle infrastrutture, non abbiamo i Fondi Fas, ma qui non possiamo tagliare nulla», spiega, «così come non si deve togliere un euro da istruzione, ricerca e Università». E allora sull’esempio della manovra del governo che metterà mano sul futuro degli statali, La Spisa annuncia: «Dobbiamo riflettere sulla dinamina dei salari del settore dei regionali. È un mio parere ma credo che si debba agire investendo sul sistema tagliando anche i costi istituzionali». Importante la posizione dell’assessore sulle infrastrtutture: «C’è un paradosso. Da una parte la carenza infrastrutturale e dall’altra la mole dei residui passivi per infrastrutture non realizzate. E allora sarà forse necessario operare una scelta sulle infrastrutture determinanti». Il presidente della Confindustria sarda, Massimo Putzu, rileva un altro paradosso: «La spesa cresce ma la pubblica amministrazione non paga le imprese, come nel caso del settore sanitario». (a.f.)
 
Pagina 9 - Sardegna
Quanto incide la crisi sulla produttività e sui salari
Oggi all’Università di Cagliari il dodicesimo convegno europeo della «Fondazione Rodolfo Debenedetti»
 
CAGLIARI. Si tiene oggi a Cagliari il dodicesimo convegno europeo della Fondazione Rodolfo Debenedetti. Il tema scelto è: «Produttività, profitti e retribuzioni: bonus e stock options tra Europa e Usa». I lavori, che si svolgeranno nell’aula magna della Facoltà di Architettura in via Corte d’Appello dalle 9 alle 18, saranno aperti dal preside della Facoltà, Antonello Sanna, e dal presidente della Fondazione, Carlo De Benedetti. Seguirà la presentazione degli studi effettuati dai due gruppi di ricercatori; un’analisi comparata sulle retribuzioni dei top manager in Europa e negli Usa e ancora i sistemi di retribuzione incentivante e la partecipazione finanziaria dei dipendenti. Interverranno Pietro Garibaldi e Oriana Bandiera. Il primo Rapporto è realizzato da Martin Conyon (Essec Business school), Nuno Fernandes (Imd Internazional), Miguel Ferreira (Universidade Nova di Lisbona), Pedro Matos e Kevin Murphy (University of Southern California). L’altro studio è stato elaborato da Alex Bryson (Niesr and Cep-Lse), Richard Freeman (Harvard University), Claudio Lucifora (Cattolica), Michele Pellizzari (Bocconi) e Virginie Pérotin (Leeds University). La considerazione comune è che la crisi finanziaria ha causato un sollevamento popolare contro gli schemi incentivanti per i top manager e ha spinto l’opinione pubblica a richiedere una riforma del sistema delle retribuzioni. Il primo Rapporto traccia l’evoluzione dei compensi dei manager usando i dati di 1.500 aziende nordamericane e 1.100 di 10 Paesi europei. Nell’altro studio è indicata la diffusione dei sistemi incentivanti, gli effetti sul sistema retributivo. Le conclusioni saranno tratte da Raffaele Bonanni (Cisl), Alessandro Profumo (Ceo di Unicredit), Gianmario Tondato (Ceo Autogrill) e da Tito Boeri.
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
La Regione ha accolto la richiesta dell’Aism e finanziato l’acquisto di uno speciale doppler
Sclerosi multipla, nuova terapia
Sarà sperimentata in Clinica neurologica a partire da settembre
ANTONIO MELONI
 
SASSARI. Per i malati di sclerosi multipla si apre uno spiraglio importante. Da settembre la Clinica neurologica dell’Università avvierà la sperimentazione relativa a una nuova terapia. Accogliendo la richiesta della sezione provinciale dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla), l’assessorato regionale alla Sanità ha concesso un finanziamento di cinquantamila euro per l’acquisto di uno speciale doppler in grado di rilevare un difetto venoso riscontrato nei pazienti affetti dalla malattia. L’annuncio è stato dato ieri da Massimo Temussi, direttore generale dell’assessorato, durante il convegno “Nuove terapie della sclerosi multipla” promosso dall’Associazione nella sede di via Prunizzedda. Malgrado la comprensibile prudenza della comunità scientifica, tra i malati si respira un entusiasmo palpabile soprattutto per i risultati positivi ottenuti da Paolo Zamboni, direttore del centro malattie vascolari dell’Università di Ferrara. Tutto risale a cinque anni fa, quando il chirurgo vascolare ferrarese aveva rilevato casualmente la presenza di un difetto venoso nella maggior parte dei pazienti affetti dalla sclerosi multipla. Una specie di restringimento, localizzato all’altezza della giugulare, che impedisce il regolare flusso di sangue. All’inizio era solo un sospetto, fugato poi dalla ricerca e dalle relative statistiche. La stenosi infatti è presente, con percentuali altissime, nelle persone malate di sclerosi multipla. «Successive ricerche statunitensi e tedesche tenderebbero a ridimensionare il dato - spiega il neurologo Stefano Sotgiu, responsabile del Centro sclerosi multipla della Clinica neurologica universitaria - di certo c’è invece che i pazienti trattati con la terapia individuata a Ferrara hanno avuto una serie di miglioramenti rilevanti». L’intervento, che si può fare anche in regime di day-hospital, consiste nel dilatare la vena nel punto in cui c’è il restringimento, una manovra che i chirurghi vascolari fanno spesso e con ottimi risultati. «Non è ancora la cura definitiva - precisa il professor Sotgiu - però è un passo importante, comunque occorre proseguire ricerca e sperimentazione». Da qui la richiesta della sezione sassarese dell’Aism, presieduta da Lucia Ribichesu, recentemente accolta dall’assessore regionale alla Sanità Antonello Liori che ha stanziato i fondi per l’acquisto di un apparecchio speciale, di ultima generazione, in grado di rilevare il difetto con precisione. L’Associazione farà la sua parte finanziando il corso di formazione per due specialisti che a Ferrara impareranno la tecnica da impiegare a Sassari. Se non ci saranno problemi si potrà partire già a settembre.
 
6 - La Nuova Sardegna
Pagina 51 - Sport
Cus Sassari d’oro, 20 anni dopo
Trionfo nel calcio. Tricolore anche nei 100 donne con la Salvagno
Nicola Amici d’argento nei 100, Cagliari nel calcio a cinque
MARIO FRONGIA
 
 CAMPOBASSO. Campioni d’Italia universitari nel calcio e oro anche nei 100 femminili. Aurora Salvagno e l’undici di Andrea Marras scuotono il medagliere del Cus Sassari nella penultima giornata dei tricolori universitari in Molise.
 Una festa nella festa. E se in pista la Salvagno è la solita splendida certezza, quel che va applaudito è lo scudetto conquistato da Dore e soci. Ieri, con un nitido 3-0 inflitto in finale al Cus Bergamo, si è chiuso un percorso entusiasmante.
 “A distanza di vent’anni - dice con un filo di voce il presidente dei sassaresi, Gianni Ippolito - portiamo a casa l’ottavo tricolore della nostra storia. Considerata la giovane età del gruppo, possiamo auspicarci sia l’inizio di un ciclo”.
 Il Cus Sassari ha conquistato il titolo senza subire gol e mettendone a segno sette: uno al Cus Brescia, tre a testa al Cus Genova e al Cus Bergamo. Tra l’altro, questi ultimi avevano eliminato il Cus Cagliari nelle qualificazioni. Ieri, l’apoteosi: rete di Andrea Mura (44’ p.t.), raddoppio di Fresi (15’ s.t.) e chiusura di Barneschi (25’ s.t.) a chiudere.
 Mezzo sorriso per il Cus Cagliari di calcio a 5, battuto in finale dal Cus Viterbo 1-0, rete a 2’ dalla fine. Argento che non lenisce la serata di Barbarossa & c. Il quintetto daiMarfella non ha trovato il guizzo vincente contro un team che ha schierato tre professionisti spagnoli.
 Ed è secondo posto nell’atletica per Nicola Amici (Cus Sassari) nei 100. Unito alla performance della Salvagno, un bel colpo per i colori sardi e del Cus Sassari.
 
7 – Il Sardegna
Regione – pagina 29
Una nuova manovra anticrisi
Presentato il rapporto Crenos: bene il turismo e la spesa pubblica, disoccupati in aumento
Economia. L’assessore regionale della Programmazione: “Dobbiamo limitare gli effetti negativi sull’Isola”
 
La Regione è pronta a intervenire per limitare gli effetti della Finanziaria del Governo. “In questo periodo di recrudescenza della crisi occorrono scelte coraggiose, lucide e intelligenti per trasformare l’emergenza in crescita. Gli effetti della manovra statale porteranno alla necessità di adottare misure correttive anche in Sardegna. Penso - ha annunciato l’assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa, ieri a Cagliari in occasione della presentazione del rapporto del Crenos - che la giusta direzione sia quella di non tagliare su istruzione e ricerca, servizi essenziali, sviluppo, infrastrutture, politiche per il lavoro e povertà. Si dovrà invece razionalizzare sulla spesa corrente”. Intanto i dati sull'andamento economico della Sardegna, elaborati dal Crenos, non sono confortanti. Nel 2008 c'è stata una diminuzione del prodotto interno lordo pro capite dell'1,9 per cento, contro l'1,8 per cento della media nazionale. I consumi delle famiglie sono diminuiti dell'1,7 per cento nel 2008. Mentre il dato positivo è che, nel quinquennio 2003-2007, si è ridotta la spesa pubblica a differenza del resto del Paese e del Mezzogiorno. Un altro dato positivo è che l'Isola, tra il 2004 e il 2008 ha contenuto in modo significativo la spesa sanitaria pro capite, collocandosi tra le regioni più parsimoniose in questo settore. Buoni anche i dati relativi al turismo: dal 2006 è iniziato un trend positivo di crescita costante fino al 2009, a differenza dagli andamenti internazionali, dalla media italiana e del Mezzogiorno. Male le esportazioni e i dati relativi al mercato del lavoro. Aumenta la disoccupazione: dal 12,2 per cento del 2008 al 13,3 del 2009.■ E. L. N.
 

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