Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 May 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
01 - Sforbiciata ai costi e agli enti inutili
02 - Emergenza giovani, bamboccioni per forza
03 - Le “Voci del dissenso” in Asia e Africa: convegno a Cagliari
04 - Miur,  finanziamento del Fondo per le agevolazioni alla ricerca
05 - Vinyls, visita del rettore Mastino e degli studenti di Sassari
06 - Calcio. Coppa Rettore, venerdì la finale
 
LA NUOVA SARDEGNA
07 - Ricercatrice sarda inventa abiti intelligenti che controllano la salute
08 - Sabato a Cagliari. Profitti e sviluppo, convegno europeo
09 - Convegno della Guardia di finanza oggi nella facoltà di Economia
10 - Area protetta per l’aragosta, ripopolamento a cura dell’Università
11 - Gap culturale. Pochissimi laureati, pochi libri, mancano i Pc
12 - Il Cus Sassari stasera gioca per il titolo italiano
13 - Sassari. Convegno del Centro di Studi Urbani
 
IL SARDEGNA
14 - Facoltà di Economia. Web: utenti e diritti, convegno in Ateneo

 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Primo Piano - Pagina 2
SFORBICIATA AI COSTI E AGLI ENTI INUTILI
Ridotte le spese della politica. Stangata per i lavoratori statali
Ecco le misure della Manovra da 24 miliardi presentata da Berlusconi e Tremonti. Con qualche novità dell’ultima ora.
ROMA Congelati per tre anni gli stipendi per i dipendenti pubblici, abolizione di 10 Province tra le più piccole (ma c’è un giallo), via i finanziamenti (che possono tuttavia essere rivisti) per almeno 20 enti e risparmi sulla spesa per i farmaci. Sono le misure del pacchetto tagli come presentato ieri dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Con alcune novità: viene ad esempio indetto il quindicesimo censimento nazionale e i rimborsi Onu andranno a finanziare le missioni di pace.
TAGLI MINISTERIALI Il trattamento di ministri e sottosegretari, non membri del Parlamento, viene ridotto (dal 2011) del 10%. Analogo taglio arriva per Csm, Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, contabile, tributaria, militare, Consiglio di giustizia della Regione siciliana e del Cnel. E tagli del 10% è previsto alle dotazioni dei ministeri. Escluse dai tagli università, informatica, ricerca e 5 per mille.
MEMBRI CDA E COLLEGIO REVISORI SOCIETÀ PUBBLICHE Al primo rinnovo i cda delle società pubbliche dovranno passare da 5 a 3 membri.
SFORBICIATA SU CONSULENZE, FORMAZIONE, PUBBLICITÀ Le consulenze nella P.a. dal 2011 saranno ridotte dell’80% rispetto al 2009. Stop anche a spese per pubbliche relazioni, convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza. -50% per le spese di formazione e le missioni all’estero (forze armate e polizia escluse). Abolite totalmente le spese per le sponsorizzazioni.
AUTO BLU Dal 2011 taglio del 20% rispetto alla spesa sostenuta nel 2009. Fanno eccezione i mezzi dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine.
SOPPRESSI 20 ENTI INUTILI Tra questi l’Ipsema, Ispesl, Ipost, Isae, Eim. Salta anche il comitato per l’intervento nella Sir il cui patrimonio è trasferito a Fintecna. I proventi andranno al fondo per le missioni internazionali di pace.
ENTI INADEMPIENTI Viene meno il finanziamento pubblico. Ma gli enti potranno fare richiesta per ristabilire le erogazioni.
MENO RIMBORSI ELETTORALI Si tagliano i rimborsi per le spese elettorali a favore dei partiti. Il taglio non è immediato: ricorre dal primo rinnovo del Senato, Camera, Parlamento europeo e Consigli regionali. Per le pubbliche amministrazioni il gettone di presenza non potrà superare i 30 euro a seduta.
RISPARMI COMUNI E PROVINCE Si tagliano gli emolumenti dei consiglieri. Indennità non superiore ad un quinto della massima del sindaco o presidente della Provincia.
DIPENDENTI PUBBLICI Congelamento del trattamento economico per dipendenti e dirigenti fino al 2013. Inoltre nello stesso periodo sono previsti tagli del trattamento economico secondo scaglioni in via di definizione. Stop al rinnovo dei contratti e alle progressioni di carriera.
SPESA CO.CO.CO. DIMEZZATE Taglio del 50% della spesa del 2009 per il personale a tempo determinato e per i co.co.co.
BLOCCO TURN OVER Viene prorogato per 2 anni. Nulla cambia per l’Università.
200.000 CONTROLLI SU INVALIDITÀ Li farà l’Inps (100.000 nel 2010 e 200.000 nel 2011 e nel 2012).
FINESTRA MOBILE PER PENSIONI Per la vecchiaia passa da 3 a 6 mesi dopo aver maturato i requisiti. Per l’anzianità confermate 2 finestre (prima erano 4).
FARMACI E ASL Ridotta da 6,65% a 3,65% la quota di competenza dei grossisti. Meno sprechi sono imposti alle Asl.
MENO TRASFERIMENTI A REGIONI, PROVINCE E COMUNI Sono quelli con oltre 5.000 abitanti ai quali andranno meno trasferimenti dallo Stato.
STANZIAMENTI INUTILIZZATI Andranno al fondo ammortamento titoli di Stato quelli non utilizzati dai ministeri negli ultimi 3 anni.
MISSIONI DI PACE I rimborsi Onu per le Forze armate nelle missioni internazionali di pace vanno a finanziare le missioni stesse.
TERREMOTO Sospeso il pagamento dei contributi e tributi fino a fine anno per i lavoratori autonomi dell’Aquila. Il recupero avverrà dal 2011 in 60 rate senza interessi.
 

2 - L’Unione Sarda
Primo Piano - Pagina 2
Il rapporto annuale dell’Istat conferma che sono loro a pagare il prezzo più alto della crisi economica
EMERGENZA GIOVANI, BAMBOCCIONI PER FORZA
ROMA La crisi pesa soprattutto sui giovani. Sono loro i più penalizzati dal dissesto economico di questo ultimo periodo. Non hanno molto su cui contare: poca occupazione, poca formazione, pochissima mobilità sociale. In una parola: poco futuro per le più giovani generazioni italiane.
L’Istat, che ieri ha presentato il rapporto annuale sulla situazione nel paese 2009, ha lanciato un allarme. «C’è una forte preoccupazione per i giovani - ha detto il presidente dell’Istat Enrico Giovannini - bisogna investire di più, anche da parte delle imprese, nel capitale umano, di più nell’università, nella scuola, nella formazione».
Ecco le cifre di questa emergenza. La disoccupazione nell’ultimo anno ha interessato i giovani: sono loro ad aver assorbito l’80% del calo di occupazione. La categoria non ha usufruito degli interventi della cassa integrazione andata per lo più ai capofamiglia (58%). Nel lavoro atipico la caduta ha registrato -110 mila posti. Il tasso di occupazione dei 18-29enni è sceso in un solo anno di circa tre punti arrivando al 44%; è una caduta tre volte superiore a quella del tasso di occupazione totale. La disoccupazione giovanile è arrivata al 25%, fra le più alte rispetto ai paesi europei e circa il triplo di quella totale nel nostro paese.
Ci sono poi oltre due milioni di giovani fra i 15 e 29 anni - è un primato europeo - che non lavorano e non studiano, e per questo sono a rischio esclusione. Si chiamano Neet (Non in education, employment or training), il cui numero è molto cresciuto nel 2009, a causa della crisi: 126 mila in più, concentrati al nord (+85 mila) e al centro (+27 mila). Tuttavia il maggior numero, oltre un milione, si trova nel Mezzogiorno.
C’è un’emergenza capitale umano per i giovani che hanno meno competenze rispetto ai colleghi europei. L’Italia, ad esempio, si distingue negativamente nel contesto europeo per la quota di early school leavers (giovani di 18-24 anni che abbandonano la scuola senza aver conseguito il diploma), pari al 19,2% nel 2009, oltre quattro punti percentuali in più della media Ue e nove punti al di sotto del valore fissato dalla strategia di Lisbona. Il 7,7% degli iscritti alle scuole superiori lo scorso anno scolastico ha ripetuto l’anno; il 12,2% degli iscritti al primo anno abbandona il percorso d’istruzione. Nel 2008 solo il 62,7% dei diplomati ha proseguit gli studi, iscrivendosi all’ università.
Ma non solo. I nostri giovani leggono poco, se in casa non hanno questo esempio: il 13,2% fra i 15 e 29 anni (1,2 milioni) dichiara di non aver letto neanche un libro nell’ultimo anno. Stessa situazione per l’utilizzo del Pc che a scuola coinvolge appena 4 bambini e ragazzi su 10. Ciò impedisce di garantire l’accesso alle nuove tecnologie ai ragazzi delle classi sociali più basse. «Bisogna aver la fortuna di nascere nella famiglia giusta» ha ironizzato la sociologa Chiara Saraceno commentando il rapporto, secondo la quale quella dei giovani è la «vera emergenza del paese. Il rischio - ha precisato - è di perdere una generazione». E la scuola poi, per l’Istat, non riesce a creare le condizioni per superare le differenze sociali, con conseguente blocco della mobilità sociale.
Oltre il danno anche la beffa per i giovani. Sono visti come bamboccioni (parola che per l’Istat dovrebbe essere abrogata perchè «banalizza» una questione complessa), il loro numero è triplicato dal 1983, perchè non lasciano la casa dei genitori. In realtà è una convivenza forzata, dovuta a problemi economici: in sei anni (dal 2003 al 2009) sono calati di ben nove punti i giovani (18-34 anni) che scelgono di stare con mamma e papà. La prolungata convivenza dei figli con genitori dipende soprattutto da questioni economiche (40,2%) e dalla necessità di proseguire gli studi (34%); la scelta vera e propria arriva solo come terza battuta (31,4%), era la prima qualche anno fa. Il calo è registrato soprattutto nelle zone più ricche del Paese (-16 punti nel nord-est e -13 nel nord-ovest).


3 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 45
Gli appuntamenti in Sardegna
Le “Voci del dissenso” in Asia e Africa: un convegno a Cagliari
“Voci del dissenso. Associazioni studentesche e opposizione politica in Asia e Africa” è il tema di un convegno in programma nella facoltà di di Scienze politiche di Cagliari oggi alle 16 e domani dalle 9,30 alle 20. Il convegno vuole offrire una panoramica dei più rappresentativi esempi di emersione della società civile in aree dominate da regimi autoritari e repressivi. Ospiti Giampaolo Calchi Novati, Maurizio Marinelli e Ahmad Rafat.
 
 
4 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 14
Finanziamenti
Decreto del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca 992/Ric. del 16 dicembre 2009 concernente l’ammissione di progetti autonomi, per l’anno 2008, per il finanziamento del Fondo per le agevolazioni alla ricerca per un importo di 1.232.913,60 euro. (G.u. 114 del 18 maggio).
 

5 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 24
Ultima fermata per la Vinyls
Incontro a Roma fra Governo e commissari
SOLIDARIETÀ Intanto non vien meno la solidarietà per i cassintegrati (sull’isola dell’Asinara da 90 giorni e sulla Torre aragonese di Porto Torres dal 7 gennaio scorso). L’ultima visita è quella di una delegazione di studenti dell’Università di Sassari guidati dal rettore, Attilio Mastino, con il quale si parla di lavoro, industria e territorio. Mai il mondo del lavoro e dell’università - hanno sottolineato gli operai - sono stati così vicini.
 
 
6 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 24
CALCIO Coppa Rettore
VENERDÌ LA FINALE. Si giocherà venerdì alle 18,30, nel campo in erba del Cus Cagliari, la finale della Coppa Rettore tra Accipicchia e Mandarancio Meccanico.
 


 
LA NUOVA SARDEGNA

7 - La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Sardegna
di Roberto Paracchini 
Una ricercatrice sarda inventa abiti intelligenti che controllano la salute 
La nostra t-shirt fa un check up continuo, ma sembra una comune maglietta e si può lavare come un indumento normale 
CAGLIARI. Uno dei problemi di chi fa sport o sforzi fisici è la disidratazione, ma oggi esiste una t-shirt che ti dice se stai superando i limiti. Oppure ti controlla il battito del cuore, la funzionalità del respiro e le condizioni fisiche principali. Proprio come fare un check up completo e, soprattutto, continuo. Questo uno degli indumenti realizzati nel progetto sugli abiti intelligenti Proetex.
Se cammini in una foresta e sei impegnato a spegnere un incendio, oppure ti trovi in una fabbrica chimica per bloccare un guasto, hai bisogno di tenere la situazione sotto controllo, attimo per attimo. In condizioni estreme, il sudore diventa un sensore determinante e se la maglietta che si indossa è una specie di laboratorio chimico portatile, diventa tutto più facile e si capisce meglio sino a dove si può arrivare. Il sudore, ad esempio, può dare una serie di informazioni elettrochimiche che si ricavano dalla concentrazione del sodio. Normalmente questo tipo di analisi vengono fatte in un posto dove vi sono strumenti sofisticati fatti di provette ed elettronica. In questo caso e con l’ausilio delle nanotecnologie, tutto può essere indossato incorporandolo in una t-shirt.
«Siano arrivati a questi risultati - spiega Annalisa Bonfigio, professoressa di elettronica nella facoltà di Ingegneria dell’università di Cagliari - dopo quattro anni di ricerche». Nei giorni scorsi la Bonfiglio era a Bruxelles per una riunione di coordinamento del progetto Proetex (di cui è responsabile scientifico) che ha prodotto alcuni prototipi di indumenti intelligenti. Iniziato nel 2006 attraverso un finanziamento europeo di dodici milioni di euro e il coinvolgimento, oltre all’Italia (università e Cnr), della Francia, della Svizzera, dell’Inghilterra, dell’Irlanda, del Belgio e della Germania, il piano di studio ha coinvolto anche alcune società come la Diadora (che produce scarpe), la Smartex (t-shirt) e la Brema (per i giacconi).
«Si tratta di un progetto - precisa la Bonfiglio - che fa parte di quelle indagini che puntano a tecniche innovative da applicare alla produzione. Tra i nostri collaboratori ci sono anche le strutture della protezione civile parigina e italiana. Ora inizierà l’ultima fase della sperimentazione in cui saranno testati gli ultimi prototipi realizzati». Inoltre la preparazione degli abiti intelligenti ha permesso di «arrivare anche a risultati imprevisti: tramite l’approfondimento di aspetti delle nanotencologie, studiati assieme alla Cornell University, in Usa - sottolinea la Bonfiglio - abbiamo realizzato un tessuto che si comporta come un filo di cotone, ma che è anche conduttore di elettricità. E questo apre tantissime altre possibilità applicative».
Nel progetto Proetex è stato realizzato anche un giaccone che permette di capire se nell’aria ci sono dei gas tossici, conoscerne la temperatura e sapere sempre dove si trova chi lo indossa (tramite un microsistema di Gps). In situazioni estreme, però, può anche capitare di avere un incidente, di cadere a terra e di non riuscire più a comunicare. In questo caso diventano utilissimi gli scarponi che hanno un sistema elettronico che permette di capire in quale situazione si trova chi li indossa: in piedi, seduto, a terra oppure se sta correndo. Vi sono poi dei gas pesanti che non arrivano a un metro d’altezza e anche in questo caso intervengono le scarpe: con particolari sensori adatti a individuarli.
La ricerca ha preso il via da un’esigenza legata agli interventi in situazioni estreme. «Ma le applicazioni possono essere diverse - afferma la Bonfiglio - dallo sport al tempo libero». Presto questo tipo di indumenti potranno essere utilizzati normalmente, solo per poter avere un controllo costante sul proprio stato di salute. «Tra l’altro questa t-shirt - continua la professoressa - non solo sembra come le altre magliette, ma può anche essere lavata come un normale indumento».
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Fatto del giorno
SABATO A CAGLIARI 
Profitti e sviluppo convegno europeo 
CAGLIARI. Il dodicesimo convegno europeo della Fondazione Rodolfo Debenedetti si terrà sabato a Cagliari nella Facoltà di Architettura, (nell’aula di via Corte d’Appello, dalle 9 alle 18). Il tema è: «Produttività, profitti e retribuzioni: bonus e stock options tra Europa e Usa». I lavori saranno aperti dal preside della Facoltà, Antonello Sanna, e dal presidente della Fondazione, Carlo De Benedetti. Seguirà la presentazione degli studi effettuati dai due gruppi di ricercatori internazionali; un’analisi comparata sulle retribuzioni dei top manager in Europa e negli Usa e ancora i sistemi di retribuzione incentivante e la partecipazione finanziaria dei dipendenti. Sulle risultanze di questi studi interverranno Pietro Garibaldi e Oriana Bandiera. Nel primo pomeriggio la discussione generale. Le conclusioni saranno tratte da Raffaele Bonanni (Cisl), Alessandro Profumo (Ceo di Unicredit), Gianmario Tondato (Ceo Autogrill) e da Tito Boeri. Chi volesse partecipare deve iscriversi contattando il numero telefonico 0258363341 o scrivendo una mail all’indirizzo: info@frdb.org

«Il governo fa solo cassa i sardi facciano sentire la loro voce di protesta» 
La produttività è il tema centrale per far ripartire l’intero Paese 
di Alfredo Franchini 
CAGLIARI. La manovra del governo era ineluttabile ma purtroppo è di brevissimo respiro, ideata solo per fare cassa. Lo sostiene l’economista Tito Boeri, professore ordinario di Economia all’università Bocconi, che sabato presiederà a Cagliari il dodicesimo convegno della Fondazione Rodolfo Debenedetti. «Dal punto di vista macro», spiega Boeri, «ho sempre sostenuto che la manovra andasse fatta e che si dovesse agire tempestivamente come hanno fatto altri Paesi: l’Italia non poteva farsi trovare impreparata. Però ho molti dubbi sui singoli provvedimenti, di respiro cortissimo, volti a fare cassa nel breve periodo. I conti pubblici devono essere visti agendo non solo da ragionieri ma da economisti».
La tesi di Boeri è che dei provvedimenti presi dal governo tra qualche anno non ci sarà più alcuna traccia: «Di strutturale», afferma, «vedo solo due cose: i tagli alle piccole Province e il provvedimento che riguarda le finestre sulle pensioni di vecchiaia. E anche queste, tra l’altro, sono cose minime».
Troppo poco, insomma, che possa portare in futuro a benefici permanenti per l’economia e incidere sul sistema di un Paese che con l’attuale tasso di produttività non può riprendere la crescita. È questo della produttività uno dei temi che, assieme a quello dei profitti e dei salari, sarà al centro del lavoro della Fondazione Rdb, sabato a Cagliari.
Tito Boeri, direttore della Fondazione Debenedetti, avrà il compito di trarre un bilancio sugli studi compiuti da due gruppi di ricercatori di fama internazionale (si veda l’articolo accanto). Boeri che è stato, tra l’altro, consulente del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale ed è il responsabile del Festival dell’Economia di Trento, (quest’anno si svolgerà dal 3 al 6 giugno), ha risposto alle domande della Nuova.
- Le maggiori difficoltà ormai sembrano dovute più alla recessione che alla crisi finanziaria destinata a rientrare.
«La crisi economica è stata molto dura e ne stiamo uscendo con lentezza. Tecnicamente la recessione è finita ma in realtà ci siamo ancora dentro. Le preoccupazioni della sostenibilità del sistema bancario si sono spostate sul debito pubblico».
- E infatti oggi tutti i giornali europei parlano di sacrifici ma si possono recuperare risorse senza aumentare le tasse?
«In linea di principio è possibile. In Italia su un bilancio di 770 miliardi un intervento che vale il quattro per cento in tre anni è importante ma non impossibile. I problemi del Paese sono altri e il principale è la bassa crescita».
- Ma è un problema che ha origine con la globalizzazione?
«Il problema si può affrontare solo se si costruisce un senso di emergenza mentre il governo ha scelto la strada opposta, negare l’evidenza e dare il messaggio che tutto sommato non eravamo poi in grande difficoltà».
- Ma in difficoltà c’è un po’ tutta l’Europa come ha dimostrato il caso della Grecia.
«La crisi greca è dovuta al fatto che hanno truccato i conti per parecchio tempo e questo pone interrogativi seri sugli investitori nella zona euro».
- È innegabile il ruolo giocato dagli speculatori che hanno colpito la Grecia ma che avrebbero potuto colpire anche un altro Paese?
«Se prendiamo il deficit della Grecia si è scoperto che era dieci punti superiore a quanto dichiarato e allora ecco gli interrogativi su come l’Unione europea riesca a gestire le cose. Si teme che altri Paesi possano essere nelle stesse condizioni».
- Il federalismo fiscale che si profila rischia di far aumentare ancora di più il divario tra regioni ricche e regioni povere.
«Questo modello sì, perché è stata tolta autonomia impositiva ai Comuni, si pensi all’Ici; sono state bloccate le addizionali, è stato fatto di tutto per ridurre gli spazi delle istituzioni locali. Adesso bisogna capire quali sono i piani, gli investitori sono preoccupati. Al governo sono stati chiesti i numeri precisi ma ancora non ci sono».
- E allora come si deve procedere?
«A questo punto la cosa più saggia è pensare a un rinvio e, nel frattempo, ridare ai Comuni quei margini di autonomia che avevano prima».
- In caso contrario, si rischia di andare incontro a nuovi costi e a un modello di federalismo poco funzionale?
«Esattamente. È il rischio maggiore».
- In Sardegna, di fronte a una crisi economica sempre più grande e a un rapporto con lo Stato compromesso, (il Governo ha trasferito nei primi mesi dell’anno un miliardo in meno), si riparla di indipendenza anche da parte di alcuni esponenti della maggioranza.
«I problemi della Sardegna hanno una loro specificità ma sono legati a quelli generali del nostro sistema e pertanto è bene che vengano affrontati in questo contesto. Penso che sia sbagliato pensare che si possano risolvere i problemi isolandosi, proteggendosi, chiudendosi. Al contrario ritengo che la Sardegna debba far sentire la propria voce nel rilancio dell’economia nazionale».
- Nell’isola c’è stata la fuga della grande industria ma anche il crollo del manifatturiero. Il turismo da solo non può bastare, reggono solo i servizi.
«Premesso che non ci si regge solo sul turismo non vedo niente di male che aumenti la quota dei servizi rispetto al manifatturiero; del resto la distinzione sta diventando sempre più labile».
- I giovani sardi sono «terzomondizzati»: studiano e devono andare via.
«Lo so, in qualche modo sono un «beneficiario», visto che alla Bocconi i migliori studenti vengono dalla Sardegna. È un problema serio che, però, accomuna la Sardegna al resto del Paese: bisogna cercare di avere un’Università di gran peso, di eccellenza».
- Il tema della produttività è più che mai centrale?
«Al convegno di sabato a Cagliari cercheremo di fare il punto e spiegare come è possibile far ripartire la produttività mediante schemi incentivanti, perché sia chiaro che se non c’è la produttività non può esserci crescita economica».

IL RAPPORTO 
La crisi e gli stipendi 
CAGLIARI. Alla base del convegno europeo che si terrà sabato a Cagliari organizzato dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti ci sono due studi realizzati da alcuni ricercatori internazionali. Il primo è un’analisi comparata delle retribuzioni dei top manager in Europa e negli Usa, realizzato da Martin Conyon (Essec Business school), Nuno Fernandes (Imd Internazional), Miguel Ferreira (Universidade Nova di Lisbona), Pedro Matos e Kevin Murphy (University of Southern California). L’altro studio, Sistemi di retribuzione incentivante e partecipazione finanziaria dei dipendenti, è curato da Alex Bryson (Niesr and Cep-Lse), Richard Freeman (Harvard University), Claudio Lucifora (Cattolica), Michele Pellizzari (Bocconi) e Virginie Pérotin (Leeds University). La considerazione iniziale è che la crisi finanziaria ha causato un sollevamento popolare contro gli schemi incentivanti per i top manager e ha spinto l’opinione pubblica a richiedere una riforma del sistema delle retribuzioni. Il primo Rapporto traccia l’evoluzione dei compensi dei manager e utilizza i dati di circa 1500 aziende nordamericane e 1100 di 10 Paesi europei in un periodo di sei anni. Nell’altro Rapporto viene indicata la diffusione dei sistemi incentivanti, gli effetti sul sistema retributivo. In questo caso vengono utilizzati dati provenienti da campioni di imprese nazionali ma anche di aziende francesi con la possibilità di osservare i legami tra salari e performance aziendali.
 
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Alla scoperta della rete e degli esseri digitali 
Convegno della Guardia di finanza oggi nella facoltà di Economia 
CAGLIARI. Dodici relatori nell’aula di Economia in un convegno organizzato dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza diretto dal colonnello Alessandro Marin per promuovere la conoscenza di tutto quel che succede nel mondo di internet. Perché i reati coi quali gli esperti delle Fiamme Gialle e delle forze dell’ordine dedicate al web si scontrano sono spesso frutto di inconsapevolezza e di una mutata sensibilità rispetto ai valori tradizionali della proprietà materiale e della tutela delle produzioni dell’intelletto. Ma ci sono tanti altri aspetti e stamani, in un convegno dal taglio inedito, se ne toccheranno molti, tutti per voce di esperti. Scopo profondo del convegno è favorire la conoscenza e quindi l’educazione personale all’uso di internet. Dunque, con Daniele Moro giornalista Mediaset a moderare, dopo i saluti del rettore Giovanni Melis, del generale Stefano Baduini, del preside di Economia Aldo Pavan e del co-promotore, il colonnello Marin, comincerà Luca Vespignani con i nuovi modelli di fruzione della musica digitale; poi Gianmarco Gometz con «i social network come new media: luci e ombre»; Giuseppina Usai su «impresa in rete e le comunità virtuali». Giorgio Giacinto sul «tallone di Achille del web», Maria Francesca Chiappe ed Elena Laudante su «la diffamazione su internet» e «censura e libertà di stampa su internet», Carlo Piras sull’«esperienza della filosofia hacker», Maria Pia Lai Guaita sulla dipendenza da internet (in senso psicologico e fisico, come si dipende da una droga), Romano Satolli sulla tutela dell’utente web (poca). Il magistrato Gian Giacomo Pilia «profili investigativi in materia di reati informatici», Massimiliano Masia parlerà della convenzione di Budapest sui reati web. Infine, il maggiore Mario Piccinni, co-ideatore e organizzatore del convegno, parlerà dei pericoli del web e dell’e-generation, i ragazzi digitali per natura che stanno cambiando i connotati della comunicazione pubblicitaria e dell’informazione e costringono i legislatori a studiare nuove fattispecie giuridiche. (a. s.)
 

10 - La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Cagliari
Area protetta per l’aragosta 
Per trenta mesi ad ovest dell’isolotto del Corno sarà vietata qualsiasi attività di pesca, anche sportiva 
CARLOFORTE. La Regione, ha istituito una zona di ripopolamento dell’aragosta ad ovest dell’isola di San Pietro, riconfermando l’indicazione data a fine 2007. La sottozona, ad ovest dell’isolotto del Corno, fa parte della zona sud occidentale, comprendente anche quelle di Buggerru e Sant’Antioco. Secondo quanto previsto dal decreto regionale istitutivo, intorno alla sottozona è attivata una zona di rispetto, estesa per 500 metri verso l’esterno, in cui è vietata la pesca di fondo, intesa come “qualsiasi attività di pesca in cui l’attrezzo si trova o può trovarsi a contatto con il fondale marino nel corso delle normali operazioni di pesca”. Inoltre, nelle zone di ripopolamento, non sono ammesse la pesca sportiva e ricreativa e la pesca subacquea. La gestione delle zone di ripopolamento, a cura del Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell’Università di Cagliari, è di 30 mesi dall’entrata in vigore del decreto. Durante questo periodo, nella zottozona e nell’area di rispetto è consentita la cattura di esemplari di aragosta “esclusivamente per le finalità di ricerca scientifica connesse al programma”, una volta ottenuta l’autorizzazione del Servizio pesca della Regione, con particolare attenzione per gli individui sottotaglia. I pescatori interessati al programma, devono farne richiesta al Dipartimento di Biologia Animale dell’Università, compilando un apposito modello. Le aragoste destinate al ripopolamento devono essere marcate prima del rilascio in mare. In caso di cattura di soggetti marcati, è possibile la vendita solo se rispettano la taglia minima e dopo averne dato comunicazione all’Università. Il rispetto delle procedure è assegnato alla Regione, in collaborazione alle autorità di controllo. Per due anni e mezzo, il programma potrà consentire lo sviluppo e la crescita del prelibato crostaceo nel suo habitat ideale, che non verrà intaccato dalla pesca intensiva ed a volte distruttiva.(sr)

 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Attualità
CRESCE IL GAP CULTURALE 
Pochissimi laureati, pochi libri, mancano i Pc 
ROMA. I giovani italiani non leggono. È impietoso il quadro che il rapporto Istat fa dei ragazzi tra i 15 ed i 29 anni: meno preparati, meno diplomati e laureati rispetto alla media europea.
Quattro ragazzi su dieci non leggono e quasi due su dieci non usano il computer. Il 43,6% degli intervistati ha dichiarato di non aver letto nemmeno un libro nel tempo libero nell’arco dell’ultimo anno. Le percentuali cambiano se i genitori leggono e, soprattutto, a seconda del numero di libri presenti in casa: 41,3% i lettori di 15-29 anni con librerie che non superano i 50 testi; mentre si registra il 73,4% tra chi vive e cresce in una casa con più di 200 libri. E’ proprio l’indagine Istat a spiegare che sono i genitori dirigenti, imprenditori o liberi professionisti a fare la differenza: «La quota dei figli che ha letto almeno un libro è pari al 55,1% e cresce fino al 72,7, qualora almeno un genitore risulti laureato. Il valore si dimezza tra i figli con genitori che possiedono la licenza elementare».
Stessa situazione per il computer: se è in casa e mamma e papà lo sanno usare, imparano anche i figli. Invece sono 1,7 milioni (pari al 18,4%) i giovani che hanno dichiarato di non aver usato il pc negli ultimi 12 mesi. La scuola non aiuta, perché non è attrezzata. E il gap con il resto d’Europa aumenta: il punteggio medio degli studenti italiani 15enni nelle competenze in lettura è inferiore di 23 punti alla media internazionale (469 contro 492). I ragazzi sono scarsi anche in matematica e scienze. Italia indietro anche sul numero dei laureati: 60 ogni mille nel 2007, contro i 77 della Francia e gli oltre 80 dell’Inghilterra. (a.d’a.)

 
12 - La Nuova Sardegna
Pagina 45 - Sport
Il Cus Sassari stasera gioca per il titolo italiano 
Rossoblù in finale nel calcio agli universitari. Vola anche il Cagliari di calcio a cinque 
CAMPOBASSO. In finale a testa alta per entrare nella storia. Il Cus Sassari mette al tappeto in semifinale il Cus Genova con una netta vittoria e accede alla partita che vale lo scudetto del calcio per gli atenei. Il 3-0 rifilato ai liguri dalla squadra di Andrea Marras la dice lunga sullo stato di salute dei sassaresi, che oggi possono rinverdire i fasti du qualche anno fa.
“Ci abbiamo creduto e ora ci proviamo. I precedenti? Agli universitari abbiamo vinto sette medaglie d’oro negli anni ‘70 e ‘80”, dice Gianni Ippolito, presidente del Cus Sassari. L’undici rossoblù è reduce da due quarti posti negli ultimi tre anni.
L’occasione ai Cnu molisani è ghiotta.
Contro il Cus Genova il selezionatore Marras ha confermato il torresino Dore in regia, migliore in campo, e si è affidato a Giuseppe Sanna in avanti. Puntualmente ricompensato: Sanna ha propiziato il primo gol di Andrea Mura e ha siglato la terza rete che ha seppellito le ambizioni di rimonta dei genoani. Il 2-0 lo ha firmato sempre Mura.
Da segnalare il calcio di rigore per il Genova al 19’ del st: alto sulla traversa.
Domani i Marras boys giocano la finale a Campobasso con una tra Cus Bergamo e Cus Cosenza.
Intanto, anche il Cus Cagliari del calcio a 5 marcia verso la fase finale.
I ragazzi di Marfella hanno rullato 8-3 il Cus Perugia e sfidano Brescia per la semifinale. In gol Barbarossa e Corrias (2 reti a testa), Ruggiu, Siddi, Bonu e Dessì.
Marfella, coadiuvato dal direttore sportivo Massimiliano Piccoi, ha impiegato Simbula, Fadda, Siddi, Bonu, Dessì, Sanna, Concu, Corrias, Barbarossa, Ruggiu, Zuddas e Melis.
Mario Frongia

 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura e Spettacoli
Città che mutano, viaggio nei luoghi dell’estraneità 
Da San Sebastiano all’Asinara il convegno del Centro di studi urbani 
MARTA VIRDIS 
L’Asinara è stata, l’altroieri, la tappa finale del «viaggio nell’estraneità» organizzato dal Centro di studi urbani dell’Università di Sassari. A fornire il pretesto ci ha pensato una location, l’ex sede del carcere di massima sicurezza, metafora, a ben vedere, di tutta la Sardegna, sia per le contraddizioni storiche che l’hanno attraversata sia per l’attuale crisi sociale. All’orizzonte i politici che vogliono riaprire il super carcere o costruire hotel a cinque stelle a pochi passi dal mare. E dentro le vecchie celle, le tute blu della Vinyls che, per rivendicare il diritto al lavoro, hanno “occupato” Cala d’Oliva. Un luogo, l’Asinara, dove, meglio delle teorie, hanno parlato i fatti che da novembre toccano la vita degli operai mandati a casa dopo il fallimento della loro azienda e tuttora non candidati all’uscita definitiva da un reality poco patinato e molto veritiero: l’Isola dei cassintegrati.
E se la tv ha spesso il merito di rendere familiare anche ciò che è estraneo, non stupisce la risonanza mediatica rimbalzata sull’Asinara grazie agli “specialisti” del pvc della Vinyls, protagonisti, loro malgrado, di un riposo forzato da cui attendono un unico compenso: il lavoro. E’ la sola via d’uscita che possa ridare dignità a ragazzi e a padri di famiglia che si sono autoreclusi per chiedere la riapertura della fabbrica. Che sia per iniziativa della Ramco o di altri gruppi poco cambia. L’importante è riavviare la produzione, far ripartire uno stabilimento che, sino a sei mesi fa, era capace di mettere sul mercato 350mila tonnellate all’anno di pvc a fronte di una richiesta nazionale di circa un milione. «Le possibilità di giungere a un accordo - sottolinea Pietro Marongiu, anima della pacifica protesta Vinyls - esistono ancora, nonostante tutto. Basta volerlo». Convinzione che scaturisce da trentasette anni di esperienza in fabbrica ma anche da una radicata certezza: «La nostra protesta continua a oltranza. A noi non ci ferma nessuno».
Il primo tempo del «simposio itinerante» all’Asinara è stato il seminario intitolato «Luoghi estranei, come trasformarli», che si è svolto lunedì nell’aula magna dell’Università. L’incontro, introdotto dal rettore Attilio Mastino, ha fornito l’occasione per compiere un percorso alla scoperta degli orizzonti urbani della contemporaneità. Le città comprendono realtà spesso ignote. Ad esempio le carceri, che oltre ad essere luoghi di pena per quanti infrangono le regole, possono, per la psicologa sociale Patrizia Patrizi, «trasformarsi in centri di inclusione sociale». Così come conferma Maria Antonietta Vertaldi, presidente del Tribunale di sorveglianza di Sassari, convinta sostenitrice della tutela dei diritti, spesso negati, dei detenuti. Inevitabile il riferimento ai pestaggi di San Sebastiano del Duemila, prima attraverso la voce dell’attore Sante Maurizi poi tramite le parole della sociologa Maria Grazia Giannichedda, fautrice di una «liberazione dalla necessità del carcere», soprattutto se inteso come luogo sociale destinato agli esclusi. «Nella società di oggi - ha spiegato Mazzette - prevale una cultura individualista, in base alla quale ognuno tende a stare con i suoi simili e ha difficoltà a mescolarsi con gli altri». Anche in Italia, che, come ha detto Nicla Vassallo, epistemologa dell’università di Genova, «non è mai stata il Belpaese raccontato da molti». Un Paese incapace, secondo Mazzette, di adottare politiche finalizzate a scongiurare l’abusivismo edilizio e ad agevolare la riappropriazione dei centri storici e una crescita corretta delle città.
Secondo Antida Gazzola, dell’ateneo di Genova, «la città è spesso luogo di diversità antropologiche, ma anche territorio di esperienze e di idee». E’ pur sempre, la città, una dimensione di estraneità, risorsa per alcuni e limite per altri, per il sociologo Camillo Tidore, ma «ancora capace di fornire strumenti per costruire un senso forte di comunità» a parere della giornalista Anna Longo.
La città sempre più un luogo sconosciuto ed estraneo, dove sono molti gli spazi difficili da vivere e da modificare. Uno di questi è il carcere, per cambiare il quale, secondo Antonio Turco, direttore di Area pedagogica a Rebibbia, «non bisogna fare entrare la società dentro le mura dei penitenziari, ma al contrario portare fuori i detenuti». Perché se non si rompe la logica dell’istituzione totale non si riesce a modificare alcun luogo. Per Teresa Mascolo, direttrice di San Sebastiano, «il carcere è uno spaccato del mondo esterno e le difficoltà dei reclusi sono simili a quelle di tutti gli altri cittadini». Per l’architetto Sandro Roggio nella prigione si specchia l’intero corpo sociale, così come l’Asinara dei cassintegrati riflette l’isola madre.
  
 



E POLIS - IL SARDEGNA
 
14 - E Polis / Il Sardegna
Grande Cagliari – Pagina 20
Facoltà di Economia
Web: utenti e diritti, convegno in Ateneo

“Il web e l’utenza: aspetti sociali e riflessi su economia e diritto”, è il tema del convegno organizzato da università e Finanza alla facoltà di Economia, previsto per oggi alle 9 in viale Fra’ Ignazio 74. Dopo il saluto del generale Stefano Baduini e del rettore Gianni Melis, intervengono tra gli altri i docenti Gianmarco Gometz, Giuseppina Usai e Giorgio Giacinto, il pm Giacomo Pilia, il maggiore Mario Piccinni; modera il giornalista Daniele Moro.
 
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie