Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
24 May 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA
1 - L’Isola sta perdendo gli studenti migliori
2 - Ecco S’Avanzada, 25 anni dopo
3 - Barumini, scuola di restauro,universitari in cattedra
4 - Nuoro, studenti visitano nuova sede dell’università
5 - Iglesias, pazienti fedeli alle medicine complementari
  
LA NUOVA SARDEGNA
6 - Parco scientifico, un database sulle proteine
7 - S'Avanzada, consolidate le mura: ricompare la passeggiata
8 - Nuoro. Studenti in visita all ex convento
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Prima pagina
La fuga dei cervelli
L’Isola sta perdendo gli studenti migliori
di Giuseppe Marci  
Due notizie sono apparse, qualche giorno fa, affiancate nella cronaca del giornale. La prima diceva di Enrico, 18 anni, che ha sostenuto 50 esami ed è stato ammesso all’università di Yale (Usa) dopo aver superato la concorrenza di altri 28 mila studenti. Complimenti! Dal prossimo anno frequenterà la facoltà di Medicina e al momento non sa cosa farà, una volta conseguita la laurea. Dice soltanto che è affascinato dalla ricerca: deciderà dopo aver completato gli otto anni di studi che lo attendono in America.
La seconda notizia parla di seicento universitari sardi che studiano in varie parti del mondo utilizzando i progetti di mobilità studentesca. Sono molti, ma altri ancora potrebbero andare.
«Stentiamo ad assegnare tutte le borse», dice infatti la responsabile del settore. Questo è un problema che dovremmo affrontare, per capire perché, nonostante gli sforzi di Università, Regione e Comunità europea, i posti disponibili non vengano coperti e giovani che potrebbero fare un’importante esperienza formativa all’estero, rinuncino a tale opportunità. La responsabile della mobilità aggiunge: «Stiamo mandando i ragazzi di Lingue a New York e in Australia, altri a fare i tirocini presso le ambasciate italiane e molti non tornano più in Sardegna, tanto sono valorizzati all’estero». Complimenti anche a loro!
È un quadro sicuramente positivo, che tuttavia può essere perfezionato. Nonostante le difficoltà, siamo in grado di formare giovani che sempre più spesso si affermano nel confronto con i coetanei di ogni parte del mondo. Possiamo operare in maniera più incisiva per aiutarli ad avere le competenze che il mondo contemporaneo richiede; dobbiamo anche chiederci che cosa fare per evitare che i migliori lascino la Sardegna e trascorrano altrove la loro vita lavorativa. Il fenomeno è in certa misura inevitabile e non credo debba essere considerato in maniera pregiudizialmente negativa: a ciascuno è chiaro, però, che non avrà grandi prospettive di sviluppo una terra i cui figli più qualificati, in gran numero, esprimano altrove le alte capacità professionali costruite con il sostegno di un’intera collettività.
Enrico e gli altri rappresentano un punto d’orgoglio, e insieme un problema che non siamo preparati ad affrontare. In un mondo più accorto di quello nel quale viviamo, nella cosiddetta agenda della politica dovrebbe essere segnata questa priorità: cosa fare per poter, fra otto anni, formulare una proposta convincente al giovane laureato, una proposta per vincere la concorrenza americana e offrire laboratori attrezzati e prospettive di vita professionale che lo convincano a fare la sua ricerca tra noi?
Immaginino i lettori quale luminoso panorama avremmo davanti se riuscissimo a guardare lontano per progettare, da oggi, il futuro di Enrico e dei suoi coetanei.
 
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 14
Castello. Terminato l’intervento del Comune: è stato finanziato con 600 mila euro
ECCO S’AVANZADA, 25 ANNI DOPO
Consolidate le mura “fratturate”: ricompare la passeggiata
Per 25 anni ci sono state le barriere di uno dei cantieri infiniti della città. Sono scomparse alla vigilia del primo maggio, senza tagli di nastro.
Sono state lì per 25 anni, uno dei cantieri infiniti della città. Sono scomparse alla vigilia del primo maggio, senza clamore, senza tagli di nastro. Si chiamavano barriere “Fracasso” (dal nome dell’azienda che le produce) e per anni hanno protetto i passanti dai grumi di cemento che si staccavano da uno dei costoni di Castello. Ma hanno anche nascosto la passeggiata di S’Avanzada, che dai Giardini pubblici conduce a porta Cristina.
IL PROGETTO Dopo un quarto di secolo di attesa, il Comune, in un anno, ha risolto il problema. Spendendo 600 mila euro finanziati nell’ambito di un programma più ampio di messa in sicurezza e consolidamento delle mura della città grazie al quale sono state messe in sicurezza le pareti tra via Cammino nuovo e via Santa Margherita.
LE FRATTURE Il costone risanato è costituito da rocce di natura varia con prevalenza di calcari e arenarie marmose. Materiali che col passare degli anni sono stati “inteneriti” dalla pioggia che ha deteriorato il fronte roccioso provocando fratture degli ammassi. «L’obiettivo principale è stato quello di mitigare il rischio geomorfologico ed evitare fenomeni di crollo che si potevano tradurre in distacchi di frammenti rocciosi», spiega Efisio Passa, l’ingegnere dell’assessorato ai Lavori pubblici che ha curato la supervisione dei lavori.
I ROCCIATORI L’intervento ha riguardato circa 8000 metri quadri di costoni per una lunghezza di circa 500 metri e un’altezza tra 22 e 30 metri. Per sanare le fratture sono state inserite oltre 500 barre in acciaio a profondità variabili tra sei e dodici metri. A installarle sono stati tecnici superspecializzati: rocciatori che si sono appesi alle pareti con tecniche alpinistiche.
L’intervento è stato progettato e diretto da Raffaele Cotza, docente ordinario di Geoingegneria e Tecnologie Ambientali alla facoltà di Ingegneria. I lavori sono stati realizzati da un’associazione temporanea di imprese tra Sarroch Granulati e Tecnoline Cagliari.
(f.ma.)
   
 
3 - L’Unione Sarda
Prov Medio Camp - Pagina 18
Inaugurazione con Giovanni Lilliu e l’assessore Baire
Barumini, apre la scuola di restauro In cattedra docenti universitari
Una giornata storica, un’autentica festa, per l’inaugurazione della scuola di restauro e scavo archeologico a Barumini. La struttura del centro storico di oltre mille metri quadrati, sarà un centro di eccellenza nel settore didattico e scientifico. Presenti numerosi politici, personalità della cultura e dell’arte, tra i quali l’accademico dei Lincei Giovanni Lilliu. «E’ importante il nuovo percorso che oggi intraprende Barumini, che nella cultura ha scommesso, creando la più grande azienda sarda del settore con 63 dipendenti», esordisce il sindaco Emanuele Lilliu. Una scuola di alta formazione nata per volontà e unità d’intenti tra varie istituzioni, come sottolinea l’archeologo baruminese scopritore de Su Nuraxi Giovanni Lilliu: «Un’iniziativa prestigiosa che si aggiunge ad altre. Qui troveranno sistemazione i tanti reperti da restaurare provenienti dalla meravigliosa avventura della scoperta del nuraghe, che saranno poi esposti nel museo».
Scuola che sarà anche un elemento attrattivo per il turista, in cui potrà vivere l’emozione del restauro di oggetti millenari. «Barumini rappresenta onore della Sardegna con i suoi beni archeologici, e noi lavoreremmo insieme per valorizzare al meglio la scuola», sottolinea Marco Edoardo Minoja soprintendente beni archeologici di Cagliari e Oristano.
E Claudio Ricci presidente siti italiani dell’Unesco aggiunge: «Sarà una scuola di rilievo regionale ma anche nazionale, e gli oggetti restaurati potranno essere presi ad esempio da altre realtà». Ora si attendono i docenti dell’Università di Cagliari e altri prestigiosi atenei italiani, che insegneranno agli studenti la ricerca, lo scavo archeologico e il restauro. Allo stage parteciperanno i laureati in materie dei gruppi umanistico e architettura. La Regione con l’assessore Maria Lucia Baire, sostiene questo progetto: «Qui si è svolto uno sviluppo tematico, un percorso culturale, che ha un’importanza fondamentale. Perciò è una necessità formare i giovani nei beni culturali».
CARLO FADDA
 
 
4 - L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro - Pagina 33
nuoro
Gli studenti visitano l’ex convento nuova sede dell’università in crisi
Saranno i diplomandi delle scuole superiori di Nuoro, possibili utenti dell’Università, a scoprire per primi in una visita guidata in programma per questa mattina nell’ex convento del carmelitane del quartiere Su Nuraghe il risultato del lunghissimo e tormentato restauro che ha trasformato i locali che fino ai primi anni Novanta ospitavano le suore di clausura in strutture al servizio di un ateneo comunque dal futuro incerto.
Secondo ul programma concordato con l’Ausf (Associazione universitaria studenti forestali promotore di unma serie di iniziative per tutto il mese di maggio), oggi alle 10 il sindaco Mario Zidda e gli amministratori comunali nuoresi con i docenti Pietro Luciano, preside della facoltà di Agraria di Sassari e Antonio Franceschini, presidente del corso di laurea in Scienze forestali e ambientali, visiteranno i nuovi locali. L’ex convento ospiterà la segreteria dei corsi, gli uffici destinati all’Ersu, le aule, gli uffici-studi, una sala lettura-computer, un ufficio con archivio, una grande aula e i servizi al secondo piano. Salvaguardati gli affreschi di Padre Pinese, nel locale della cappella è stato realizzato uno spazio soppalcato con sala di lettura e studio che permetterà di ammirare l’opera secondo le richieste di un movimento di opinione.
La giornata di orientamento dell’Ausf proseguirà nella sede dei Carta Loi dove il professor Franceschini presenterà i corsi della facoltà agli studenti delle superiori che potranno usufruire anche dei contributi informativi del presidente dell’Ausf Cristian Fadda e del responsabile dei laboratori di ricerca Raffaele Marongiu. L’iniziativa rientra in una campagna di informazione portata avanti nonostante le difficoltà., anche perché il futuro dei consi universitari nuoresi resta più che mai incerto. ( m.b.d.g. )
 
 
5 - L’Unione Sarda
Prov Sulcis - Pagina 17
Iglesias
Cresce il numero dei pazienti fedeli alle medicine complementari
Non ci sono dati ufficiali. Ma i medici hanno una certezza: un numero sempre maggiore di persone fa ricorso alle medicine complementari. Omeopatia, agopuntura, antroposofia, ayurvedica si stanno rivelando un validissimo complemento alle cure tradizionali, anche per le patologie più serie come quelle oncologiche. Alternative, spesso, a disturbi più banali ma diffusi come il mal di testa che, come dicono gli specialisti, è diverso da persona a persona. Dei progressi delle medicine complementari, e dei risvolti positivi anche sulla spesa pubblica, si è parlato nel corso del terzo congresso sardo che si è svolto venerdì e sabato nell’aula magna dell’Università, a Monteponi. Un appuntamento importante, accreditato dal Ministero, che ha richiamato l’interesse di 110 partecipanti, tra cui specialisti provenienti da diverse regioni italiane. Ma non si tratta di disconoscere la medicina tradizionale. «Non a caso parliamo di medicine complementari - spiega Alberto Puddu, presidente del congresso e vice presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cagliari - abbiamo i risultati di sperimentazioni nazionali e internazionali che dimostrano l’efficacia delle cure integrate, anche nelle patologie più complicate come quelle oncologiche. Il che non significa assolutamente interrompere la chemioterapia o le altre metodiche usate per i tumori, piuttosto abbinarle ad esempio all’omeopatia per aumentarne l’efficacia e ridurre o sopportare meglio gli effetti collaterali». L’interesse crescente per omeopatia, ayurvedica, agopuntura è dovuto in gran parte anche al rapporto tra medico e paziente. «Il principio della medicina complementare è che bisogna curare l’ammalato, non la malattia». Al congresso ha partecipato anche Antonello Liori, assessore regionale alla Sanità, secondo cui non si può ignorare la richiesta crescente da parte dei cittadini e si è impegnato a istituire una commissione di studio sulle medicine complementari.
CINZIA SIMBULA
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA

6 - La Nuova Sardegna
Cronaca di Cagliari - Pagina 19
PARCO SCIENTIFICO
Un database sulle proteine
CAGLIARI. Nell’epoca del genoma e della fabbricazione di frammenti di vita, anche il parco scientifico e tecnologico di Polaris sta al passo. Nei locali di Pula vi sono laboratori di neuroscienze e di genetica che funzionano anche come spin off, per contribuire a sviluppare innovazione nelle imprese. Venerdì alle 10,30 il Crs4 organizza due seminari che illustreranno il primo e completo database di proteine umane, derivate dall’analisi di oltre ventimila geni. Il database è stato creato dal gruppo interdisciplinare Calipho costituito dall’istituto di bioinformatica di Ginevra.
 
 
7 - La Nuova Sardegna
Sassari – Pagina 15
SEMINARIO
Domani all’Università l’iniziativa del Centro Studi urbani
SASSARI. Oggi alle 16, nell’aula magna dell’Università, seminario di studi su «Luoghi estranei. Come trasformarli?». L’iniziativa è del Centro Studi Urbani. Domani il seminario diventa itinerante e conduce all’Isola dell’Asinara e vedrà coinvolti studiosi, giornalisti e studenti che frequentano corsi di alta formazione.


8 - La Nuova Sardegna
Nuoro – pagina 17
Studenti in visita all ex convento
NUORO. Stamattina alle 10 apre per la prima volta le porte al pubblico la struttura universitaria che sta nascendo nell’area dell’ex convento delle Carmelitane. A inaugurarlo, come visitatori, saranno gli alunni degli ultimi anni delle scuole superiori di Nuoro, che proprio oggi protranno usufruire di una giornata di orientamento alle scuole. Ad accogliere i ragazzi, ci saranno il sindaco Mario Zidda, gli assessori ai Lavori pubblici Meloni e alla Cultura Pintori. Ma ci saranno anche il preside della Facoltà di Agraria di Sassari, Pietro Luciano, e il presidente del corso di laurea in Sceinze forestali e ambientali, Franceschini. L’incontro è stato concordato dall’amministrazione con l’Associazione universitaria studenti forestali nell’ambito del Maggio universitario nuorese.  Dopo la visita della struttura, la giornata di orientamento proseguirà nella sede di Carta Loi dell’Università con docenti e presidi delle facoltà.
 
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA

Questionnaire and social

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