Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 May 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Occupato il Rettorato
Ricercatori infuriati: si distrugge l'Ateneo
Contro la riforma Gelmini
 
Continua la protesta dei ricercatori universitari contro la riforma Gelmini all'esame del Parlamento. Ieri a Cagliari, come in molte città d'Italia, è stato occupato simbolicamente il rettorato, presenti anche gli studenti che contestano il disegno di legge perché «conduce inevitabilmente alla chiusura di molte lauree magistrali e parte di quelle triennali». Il punto si farà domani (Ingegneria, ore 11) nell'assemblea convocata dal rettore Giovanni Melis.
LA PROTESTA A Cagliari sono coinvolti 500 ricercatori che hanno già ritirato la disponibilità all'insegnamento per l'anno prossimo, mettendo in crisi l'attività didattica di molte facoltà. «Chiediamo che venga cancellata la discriminazione in atto contro i ricercatori e che le Università vengano rimesse in condizioni di lavorare - riassume Guido Mula, ricercatore di Fisica e portavoce dell'Ateneo cagliaritano nel coordinamento nazionale - anche noi vogliamo la valutazione e la responsabilizzazione ma di tutte le parti, compreso il ministero che deve impegnarsi a darci i fondi con regolarità e non con ritardi di 7 anni». L'occupazione del rettorato, in concomitanza con la settimana di mobilitazione nazionale, è fatta «per proteggere l'Università dai continui attacchi del Governo, su tutti i fronti, dalla privatizzazione al taglio terrificante dei fondi, ben 17 milioni di euro in meno degli stipendi: si prevede che nel 2012 l'Università riceverà meno soldi del 2002, alla faccia dei proclami del ministro che ci dice di migliorare».
IL RETTORE La mobilitazione non può non coinvolgere chi è a capo di tutta l'organizzazione. «Condivido le preoccupazioni di ricercatori e studenti: non credo sia possibile riformare l'Università proponendo come unico strumento il taglio delle risorse», dice Giovanni Melis, intervenuto ieri in rettorato. «Serve l'intervento della classe politica - ha aggiunto il rettore - personalmente ho manifestato forti perplessità anche durante l'audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera dei deputati e in alcuni documenti inviati alla classe politica sarda». Un altro rischio sono i prepensionamenti per decine di ricercatori, nonostante siano ancora impegnati con progetti di ricerca già finanziati. Cenza Figus, ricercatrice della facoltà di Scienze, dopo 40 anni di servizio, è una di questi: dal primo novembre potrebbe andare in pensione. «Senza nessuna possibilità di scelta e anche se il mio contratto prevedeva l'età pensionabile a 65 anni: quel che fa rabbia è che i nostri posti non saranno messi a concorso per i più giovani». (c.ra.)
 
2 – L’Unione Sarda
Prov Medio Camp Pagina 26
BArumini
Scuola di restauro e archeologia per valorizzare Su Nuraghe
 
Venerdì alle 17 verrà inaugurata la Scuola di restauro e scavo archeologico. Ad ospitarla sarà la struttura risalente all'800 dell'ex caserma dei carabinieri di oltre mille metri quadrati, tipica casa a corte del centro storico completamente restaurata. Il Comune di Barumini, con il supporto didattico e scientifico di preziosi partner, intende creare un centro d'eccellenza di studi specialistici, destinato a contribuire attraverso la formazione di professionisti, alla salvaguardia, conservazione e tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico, che verrà inserito nel circuito dei siti Unesco presenti d'Italia.
La scuola ospiterà studenti neolaureandi italiani e stranieri, proporrà stage e master di restauro e di scavo archeologico, fornirà la formazione necessaria sulle importanti testimonianze dell'affascinante realtà nuragica.
I corsi, che durano alcuni mesi, saranno tenuti da docenti specializzati che insegneranno il restauro sull'enorme quantità di reperti archeologici provenienti dagli scavi del complesso nuragico Su Nuraxi, e condurranno poi gli studenti nel territorio per gli scavi dei vari siti ancora da scoprire e valorizzare: 31 luoghi più o meno estesi dall'epoca neolitica all'età nuragica, 5 resti dell'età punica e 35 mostrano i segni della presenza romana-altomedioevale.
All'inaugurazione parteciperanno Emanuele Lilliu, sindaco di Barumini, gli assessori regionali Maria Lucia Baire e Gabriele Asunis, Rossella Pinna (assessore provinciale), l'archeologo Accademico dei Lincei Giovanni Lilliu, il Soprintendente ai Beni archeologici Marco Edoardo Minoja, il Rettore dell'Università di Cagliari Giovanni Melis, Laura Manca (prorettore dell'Università di Sassari), Giuseppa Tanda (direttrice scuola di specializzazione beni archeologici) e Claudio Ricci, sindaco di Assisi e presidente siti Unesco d'Italia.
CARLO FADDA 
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 5019
Il Supramonte scopre le biodiversità
Oliena. I ricercatori dell'Università di Cagliari illustrano in un convegno l'attività di tutela e salvaguardia degli endemismi
 
 È una preziosa miniera di endemismi, alcuni addirittura esistono solo nel Supramonte. Biodiversità da salvare anche come investimento economico, come si è potuto notare sabato scorso nel convegno promosso ad Oliena dalla Confraternita del Nepente in collaborazione con la biblioteca comunale e la Pro loco. In cattedra sono saliti docenti e ricercatori dell'Università di Cagliari che hanno illustrato le strategie messe in campo dal mondo accademico per salvare le specie più a rischio nello scrigno naturale del Supramonte: su 150 specie autoctone censite nel monte Corrasi (territorio di Oliena) se ne trovano 88 e 83 a Monte Novo San Giovanni (Orgosolo).
Nelle montagne della Barbagia però i turisti e gli escursionisti fai da te, senza meta precisa né guida continuano a fare razzia, indisturbati, di erbe e fiorellini colorati apparentemente insignificanti. Tra i pochi a vigilare sulle montagne sono proprio loro le guide turistiche locali, professionisti che oltre a fare i ciceroni per mestiere, salvaguardano le bellezze naturalistiche per dovere civico. Compito che sarebbe spettato soprattutto alle amministrazioni comunali, per educare prima dei forestieri, le comunità governate, spesso all'oscuro dello straordinario patrimonio esistente a due passi da casa loro. Il dipartimento di Scienze botaniche dell'Università di Cagliari da una ventina d'anni si occupa di studiare e salvaguardare gli endemismi presenti in tutta la Sardegna. A Oliena si dimostra così preziosa la collaborazione del mondo accademico, che alimenta intorno alle vette del Corrasi un benefico allarmismo. Molto si deve in loco ad Angelino Congiu, ambientalista e innamorato del suo territorio che mette a disposizione anche degli esperti materiale e competenze acquisite sul campo.
In Sardegna esistono 150 specie endemiche, tra queste è stata data priorità massima alle prime dieci, che rischiano seriamente di scomparire - ha spiegato nel convegno di Oliena Gianluigi Bacchetta, docente della facoltà di Scienze dell'Università di Cagliari - cinque si trovano solo nel Corrasi». Il primo è il Ribes sardoum , esclusivo del monte olianese, così come il Rhamnus persicifolia . Di quest'ultima specie sono rimasti solo dieci individui, ma potrebbero raddoppiare se dovesse andare a buon fine la messa a dimora dei semi messi effettuata due mesi fa. Il terzo endemismo è il Centranthus amazonum , presente nelle campagne di Oliena con 78 individui e nella valle di Codula di Luna (Dorgali) con tre.
Efisio Mattana, ricercatore dell'ateneo cagliaritano ha spiegato come funziona il lavoro nei laboratori. «I semi vengono raccolti e preparati per la conservazione nelle celle frigorifere anche per oltre un secolo, con due finalità: assicurare la disponibilità del materiale per il futuro e studiarne in laboratorio la reintroduzione in natura. Attualmente l'Università sta studiando una ventina di varietà vegetali. «Negli ultimi dieci anni abbiamo salvaguardato diverse specie in pericolo - aggiunge il ricercatore cagliaritano Giuseppe Fenu - che stiamo seguendo con un monitoraggio periodico». Un lavoro lungo e faticoso di ricerca in loco e in laboratorio, che dovrebbe poi essere fatto proprio dalle amministrazioni comunali: «Noi diamo i suggerimenti ai Comuni per salvaguardare la biodiversità - confessano i ricercatori - ma poi sono loro che devono tutelare concretamente il patrimonio floreale».
Il Comune di Oliena tre anni fa ha deliberato le prescrizioni, peccato che in tutto il Corrasi non si sia visto nessun cartello che informi del divieto di raccolta delle specie a rischio.
MARIA BONARIA DI GAETANO 
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 25
Sassari
Festa in musica per l'ateneo
 
 L'università festeggia "L'Europa in piazza". Il tema della terza edizione della festa in musica dell'Ateneo sassarese è il vecchio continente, gli stati che lo compongono e le loro tradizioni.
Per questo l'appuntamento di venerdì in piazza Tola è stato battezzato Euroversity. La serata inizierà alle diciotto con l'esibizione degli sbandieratori della Città dei Candelieri. Alle sette, invece, sarà la volta della finale del rock contest organizzato dall'associazione Eureka, il gruppo vincitore verrà premiato e avrà la possibilità di esibirsi sul palco in piazza. Alle otto e mezza, gli Scekinà, gruppo reggae del panorama musicale sassarese, annunceranno l'esibizione degli ex Kenze Neke, i Tzoku. L'appuntamento ha messo insieme tutte le associazioni studentesche dell'ateneo, ciascuna di loro avrà uno stand in piazza: uno spazio all'aperto nel quale i ragazzi potranno esporre foto, installazioni artistiche, ricerche scientifiche, insomma tutto ciò che vorranno per approfondire un aspetto culturale del paese europeo a loro assegnato. L'evento è stato presentato ieri mattina. Al centro della tavolata, il rettore Attilio Mastino, che ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa, «Si tratta di un momento in cui l'Università si presenta a tutta la città. Credo sia fondamentale sfruttare tutte le occasioni per ricordare ai sassaresi che vivono in una città universitaria». (m.c.) 
 
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Dipartimento di Fisica
Serata di osservazione della luna e delle stelle
 
L'associazione studenti di Biologia della Sardegna organizza per domani una serata di osservazione astronomica nel dipartimento di Fisica alla Cittadella universitaria di Monserrato. Dalle 20.30 alle 24, con i due telescopi messi a disposizione dall'associazione astronomica nuorese, sarà possibile scrutare il cielo, dalla luna alle stelle. L'invito è rivolto a tutti gli studenti universitari che, anche l'anno scorso, hanno aderito numerosi all'evento. «Osserveremo la Luna e Saturno - spiega Valerio Selis, presidente dell'associazione che organizza la serata - una persona spiegherà come orientarsi tra le costellazioni, tramite l'ausilio di laser. È un periodo favorevole per questa osservazione: il nostro obiettivo è divulgare la fisica e l'astrofisica tra gli studenti». Informazioni su Facebook. 


 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Il rettore con la protesta degli studenti 
«I nostri atenei non si riformano solo coi tagli» 
Sit-in degli universitari contro la proposta del ministro Gelmini 
 
 CAGLIARI. Si è concluso ieri mattina il sit-in degli universitari al Rettorato. Gli studenti, circa 250, hanno manifestato contro la riforma Gelmini successivamente hanno convocato un’assemblea all’interno della sede centrale dell’Ateneo alla quale ha partecipato anche una rappresentanza di ricercatori. Gli universitari hanno poi chiesto e ottenuto un incontro con il rettore Giovanni Melis. «Condivido le preoccupazioni espresse da ricercatori e studenti - ha detto il Rettore - e non credo sia possibile riformare l’università proponendo come unico strumento il taglio delle risorse. Serve l’intervento della classe politica. Di recente, ho personalmente manifestato forti perplessità anche durante l’audizione davanti alla commissione Cultura della Camera e in alcuni documenti inviati alla classe politica sarda». Da parte loro, gli studenti hanno spiegato che continueranno a essere vigili.
 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
«Si cambia solo con la conoscenza» 
Il vice direttore generale della Banca d’Italia invita a investire nell’istruzione 
La ricetta dell’economista Ignazio Visco per il rilancio dell’Italia nel mondo del mercato ma non solo 
DANIELE GIOLA 
 
 SASSARI. C’è una strada da seguire per superare la deriva economica dell’Italia e in particolare della Sardegna: si chiama conoscenza, ed è l’unica bussola affidabile per affrontare al meglio un contesto di grandi cambiamenti sociali.
 Dai primi anni 90, con la caduta dei regimi socialisti e l’avvento della new economy, il nostro Paese ha perso progressivamente contatto con le nazioni più evolute (su tutte la Finlandia) che sull’istruzione/conoscenza hanno investito di più e meglio. Il risultato è stato: debito pubblico incolmabile, redditi più bassi e, soprattutto, minori possibilità occupazionali.
 Ieri mattina nell’aula magna dell’Università un dibattito «Conoscenza, istruzione e crescita», con la presenza di illustri economisti (in prima fila Ignazio Visco, vice direttore generale della Banca d’Italia) ha chiarito in modo dettagliato i perché del ritardo italiano e offerto soluzioni per un pronto rilancio.
 «La crescita di un Paese - ha detto Visco, il cui ultimo libro «Investire in conoscenza» ha dato spunto al dibattito - dipende dalla sapiente combinazione di investimenti in capitale fisico, umano e, per l’appunto, in conoscenza. Per comprendere quanto lo studio renda in termini economici basti osservare il livello di reddito e la differenza dei costi tra chi ha un elevato grado di istruzione e chi invece no. In Italia, tuttavia, oltre a spendere troppo poco nella conoscenza c’è un problema di merito come strumento di valutazione».
 Rispetto alla gran parte degli stati dell’Unione Europea, il nostro Paese paga il ritardo nel livello medio di istruzione universitaria. L’altro problema è dovuto alla difficile analisi comparativa del titolo di studio.
 «Gli anni passati a scuola non sono indicativi di quanto uno impara - ha detto Piero Cipollone (presidente Invalsi) - Al momento le scuole non sono in grado di capire la qualità del loro lavoro. Confrontando i voti di maturità e di laurea tra nord e sud non sembrano esserci differenze. Se invece si adottano criteri oggettivi, come dimostrato da alcune ricerche, il divario diventa importante e, di riflesso, ricade nel mercato dove a essere remunerate sono le competenze e non i voti».
 L’idea proposta è quella di una «giusta certificazione» che valga in termini assoluti e allontani i circoli viziosi di inserimento nel mondo del lavoro che il sistema scolastico attuale agevola.
 «Occorre prendere spunto dalle migliori scuole d’Europa - ha sottolineato Salvatore Modica (università di Palermo) -. In Olanda, ad esempio, non esistono più interrogazioni orali, ma solo verifiche scritte, e ogni studente segue il corso adatto alle proprie conoscenze senza penalizzare i compagni più preparati. Bisognerebbe poi - ha continuato Modica - rendere le scuole più autonome e responsabili. Se lavori bene ottieni dei premi, altrimenti no».
 In Sardegna la situazione è anche più complessa. Secondo alcuni «dati Pisa» elencati da Adriana Di Liberto (ricercatrice università di Cagliari), la Regione si collocherebbe agli ultimissimi posti nella graduatoria europea per tasso di scolarizzazione superiore e ai vertici per i giovani che abbandonano le scuole. In questo caso le valutazioni qualitative cedono il passo di fronte a numeri sconfortanti. L’Unione europea ha fissato degli obiettivi economici e sociali da raggiungere entro il 2020 che al momento sembrano lontanissimi.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 38 - Cultura e Spettacoli
Una nuova casa per i giganti di Monte Prama 
Presto il progetto di sistemazione della direzione regionale dei Beni culturali 
 
 SASSARI. La direzione regionale dei Beni culturali varerà presto un progetto per la sistemazione dei giganti di Monte’e Prama. Per consentire una fruzione razionale e dare adeguata valorizzazione a un bene di grande rilevanza scientifica.
 Lo ha detto ieri Maria Assunta Lorrai, direttore generale dei Beni culturali sardi, durante il convegno «Sulle spalle dei giganti», promosso e organizzato dall’agenzia governativa Invitalia nel centro di restauro di Li Punti. La dirigente ha rimarcato l’importanza, non solo scientifica, che il complesso di statue, ritrovato a Cabras nel 1974, non venga smembrato e ha garantito che la soluzione terrà conto di questa esigenza. «Il problema di fondo - ha proseguito Maria Assunta Lorrai- è individuare un contenitore adatto e capiente all’altezza di reperti così importanti».
 Il problema non è solo architettonico, come ha fatto notare Marco Minoia, soprintendente di Cagliari e Oristano: «Occorre un progetto culturale che spieghi come valorizzare questo complesso». La sosta nella galleria del centro di Li Punti non potrà durare a lungo perché la struttura, nonostante la sua capienza, è stata progettata per accogliere mostre temporanee dei reperti che transitano al centro dopo il restauro. L’auspicio della comunità scientifica, come ha rimarcato l’archeologo Alberto Moravetti (università di Sassari), è quello di poter vedere presto i giganti in bella mostra, degno epilogo di una vicenda travagliata e grande occasione di crescita per l’economia culturale e turistica della Sardegna. Se adeguatamete promossi, i giganti potrebbero infatti suscitare quell’interesse capace di attrarre nell’isola investimenti di capitali e dare una boccata d’ossigeno all’economia.
 Temi che hanno tenuto banco durante il convegno moderato da Giovanni Azzena (facoltà di Architettura dell’università di Sassari), che ha visto allo stesso tavolo esperti nella gestione di imprese che operano nella promozione dei beni culturali. Ruolo di primo piano, in questo quadro, è quello della società Invitalia, che gestisce, per conto del governo, gli strumeti finanziari destinati a chi intende avviare un’impresa. Su questo versante deve essere collocato il progetto pilota «Poli museali d’eccellenza nel Mediterraneo», programma mirato alla creazione d’impresa a supporto delle realtà culturali del territorio. (antonio meloni)
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Sardegna
UNIVERSITA’ 
I cassintegrati salgono in cattedra 
 
 SASSARI. I cassintegrati dell’Asinara salgono in cattedra. Domani (inizio alle 10.30) Pietro Marongiu, Gianmario Sanna e Andrea Spanu parleranno della loro battaglia nella giornata intitolata “Attori, spazi e forme della partecipazione politica”, nella facoltà di Scienze politiche in viale Mancini. Nel pomeriggio discussione su Facebook, con gli interventi di Marco Nurra e Michele Azzu, fondatori del gruppo “Isola dei cassintegrati”.
10 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 20
Ateneo
Protesta all’Università
“Da Gelmini solo tagli”
 
In 250 hanno manifestato davanti al Rettorato contro la riforma Gelmini. Durante la successiva assemblea all’interno della sede centrale dell’Ateneo ha partecipato anche una folta rappresentanza di ricercatori. Il presidio si è svolto senza alcun incidente. Gli studenti hanno poi chiesto e ottenuto un incontro con il rettore Giovanni Melis. “Condivido le preoccupazioni espresse da ricercatori e studenti - ha detto il Rettore - Non credo sia possibile riformare L’Università proponendo come unico strumento il taglio delle risorse. Serve l’intervento della classe politica. Di recente, ho personalmente manifestato forti perplessità anche durante l'audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera e in alcuni documenti inviati alla classe politica sarda”. La riforma Gelmini - ha spiegato Enrico Puddu, uno degli studenti promotori del sit-in - rischia di danneggiare la nostra Università - questa manifestazione vuole dimostrare che non abbiamo alcuna intenzione di abbassare la guardia”. ■  
 
 
 

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