Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 May 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Scoperta dei ricercatori dell’Università e del Brotzu: pecore alimentate con semi di lino
Il formaggio che abbassa il colesterolo
Il medico: riduce i rischi cardiovascolari e non fa ingrassare
La Camera di commercio di Cagliari pronta alla creazione di un marchio
 
C’è un formaggio che abbassa il colesterolo, il rischio cardiovascolare e non fa ingrassare. Lo studio, denominato Casu (formaggio in sardo) ha dimostrato come i latticini prodotti da pecore e capre alimentate con semi di lino ed erba fresca hanno il 15 per cento in meno di grassi saturi e, di contro, un aumento di acidi grassi omega-3 del 200 per cento e di Cla (acido linoleico coniugato) del 300 per cento. La scoperta rivoluzionaria l’ha fatta un gruppo di ricerca capeggiato da specialisti fatti in casa : Paolo Pintus e Stefano Pintus del Centro per le malattie dismetaboliche e l’arteriosclerosi del Brotzu, e Sebastiano Banni e Barbara Batetta dell’Università di Cagliari.
LA NOVITÀ Paolo Pintus non riesce a trattenere l’entusiasmo per una novità che cambierà completamente gli scenari medici e commerciali sul consumo di un alimento fondamentale per la crescita e per il contrasto dell’osteoporosi.
I GRASSI SATURI In un allevamento non intensivo di Grosseto è stato somministrato a 24 pecore un mangime sperimentale contenete semi di lino. Dopo 10 settimane sono stati ottenuti 30 chili di caciotte che sono stati confrontati in laboratorio con il formaggio ottenuto da un altro gruppo di pecore. I risultati sono stati strabilianti. E il gusto è lo stesso del prodotto ottenuto con animali che non hanno mangiato semi di lino? Paolo Pintus non ha dubbi. «Il sapore non cambia, possiamo ipotizzare che già negli anni ’50 questo metodo fosse utilizzato dagli allevatori. Possiamo affermare che siamo tornati alla natura. L’acido linoleico coniugato, l’omega-3 e lo iodio hanno proprietà antinfiammatorie e antitumorali».
I RISULTATI Sebastiano Banni parte dal presupposto che nel grasso del latte ci sono componenti positivi per la salute umana, ma anche elementi che potrebbero essere dannosi. Nella sperimentazione clinica, il formaggio arricchito è stato distribuito a volontari a basso rischio cardiovascolare e moderatamente ipercolesterolemici. «I risultati dello studio hanno messo in evidenza che il formaggio di pecora, quando ottenuto da latte prodotto con opportuni sistemi di allevamento, non solo non induce aumento della colesterolemia, ma può contribuire ad abbassarla e, pertanto, può essere convenientemente introdotto nella dieta di soggetti ipercolesterolemici. Abbiamo notato che 90 grammi al giorno di quel formaggio, oltretutto, non fanno aumentare il peso».
IL MERCATO Facile capire il ritorno economico che potrebbe avere la scoperta. Un formaggio naturale con queste qualità rivoluzionerebbe il mercato. La Camera di commercio di Cagliari ha già stanziato 30 mila euro per la creazione di un marchio collettivo di certificazione o etichetta parlante che in seguito dovranno essere dotati di un disciplinare specifico (come accade per altri formaggi dop). Come ha spiegato Tiziana Tocco dell’ente camerale, «sono in corso delle riunioni per verificare fattibilità e procedure». Ora non rimane che far conoscere il nuovo prodotto, dello stesso gusto dei normali formaggi, agli allevatori e alla filiera della trasformazione per avviare la produzione e la vendita.
Fiducioso per gli aspetti economici anche Gigi Picciau, presidente regionale di Confagricoltura. «L’importante è essere veloci e non farsi soffiare l’idea da altre regioni». La nuova scoperta potrebbe sbloccare il prezzo del latte? «Se il mercato risponde, sì. I caseifici sarebbero disposti a pagare in più».
ANDREA ARTIZZU
 
2 – L’Unione Sarda
Commenti Pagina 42
L’unicità del modello sardo
La via della continuità virtuosa
di Massimo Deiana*
 
Sulla continuità territoriale si assiste ad un dibattito troppo spesso caratterizzato dalla superficiale conoscenza del fenomeno e dalla approssimativa comprensione dei suoi meccanismi di funzionamento. Può quindi rivelarsi utile fare chiarezza su alcuni elementi spesso misconosciuti.
L’attuale sistema di continuità territoriale “maggiore” (per Roma e Milano) si fonda su un decreto ministeriale del 2008 faticosamente condiviso con la Commissione europea, che non prevede alcuna contribuzione finanziaria a favore dei vettori che volano sub onere di servizio pubblico (è dal 2004 che la continuità con Roma e Milano non è più sovvenzionata). Le rotte sono aperte a tutti i vettori che accettano di anno in anno di esercitarle alle condizioni di servizio imposte dall’amministrazione: per tali rotte non è stata bandita né esperita alcuna gara, che avrebbe comportato il loro affidamento in esclusiva ad un unico vettore.
Il “modello sardo” dell’accettazione degli oneri di servizio pubblico senza la successiva fase della gara è un unicum nel panorama comunitario: rappresentando una eccezione, ha avuto difficoltà ad essere accettato dagli organismi comunitari, che tuttavia hanno dovuto riconoscerne la coerenza con la normativa del reg. CEE 2408/92, vigente all’epoca della sua proposizione (inizi del 2008).
In particolare la Commissione europea ha ammesso il contingentamento temporale delle accettazioni dei vettori, permesse solo due volte l’anno, 60 giorni prima dell’inizio di ciascuna stagione aeronautica, e ciò ha finora assicurato una gestione ordinata dei livelli di servizio e degli operativi dei voli, evitando sia gravi carenze che eccessi di capacità. Il nuovo regolamento 1008 del 2008, in vigore da un anno e mezzo, non consente più soluzioni di questo tipo; infatti il comma 8 dell’articolo 16 esplicitamente afferma che qualsiasi vettore aereo comunitario è autorizzato in qualsiasi momento ad istituire servizi aerei conformi agli oneri. Modificare il sistema attuale potrebbe quindi compromettere delicati equilibri non più riproducibili: un rischio così elevato suggerisce molta cautela nell’iniziativa di rinnovamento del sistema, che appare dettata più dalla demagogica necessità politica di distinguersi dal passato, che da reali esigenze tecniche.
Anche sulla annunciata tariffa unica per residenti e non residenti, di per sé virtuosa e condivisibile, è necessario dissipare la foschia.
Un’ora di volo (la tratta media) di un aeromobile medio (da 160 a 180 posti), operato da una compagnia media (non una low cost), costa oggi intorno ai 7000 euro (considerato il tasso di cambio euro/dollaro e il costo del jet fuel ). Tale somma è omnicomprensiva di tutti i costi diretti e indiretti e anche di una ragionevole remunerazione del capitale investito dal vettore, nella misura del 5 - 6 per cento.
Il coefficiente di riempimento medio annuo si attesta intorno al 65 per cento: ciò significa che su ogni aeromobile si imbarcano mediamente 110 passeggeri e che la tariffa di equilibrio, sostenibile dal mercato, si aggira intorno ai 65 euro per passeggero.
Poiché attualmente la tariffa per i residenti è più bassa di oltre 15 euro, due sono le soluzioni: o si convincono i sardi a pagare di più per far volare tutti con prezzi sostenibili, o si interviene con un sostegno finanziario per estendere a tutti le tariffe di continuità territoriale.
Se volessimo applicare a residenti e non residenti che volano da e per la Sardegna (oltre 3 milioni di passeggeri l’anno) una tariffa media di 50 euro, dovremmo impiegare circa 45/50 milioni di euro all’anno di risorse pubbliche, molto più dei 20 milioni stanziati dalla Regione Sardegna con la legge regionale N. 10 del 13 aprile 2010, che si palesa quindi come un intervento inadeguato a raggiungere gli scopi dichiarati.
Le risorse pubbliche andrebbero comunque impiegate seguendo il percorso obbligato segnato dalla procedura dell’articolo 136 della legge 144/99 e dagli articoli 16 e 17 del regolamento 1008/2008, che non conosce né ammette, ahinoi, altre strade o scorciatoie.
Quindi: conferenza di servizi per la definizione degli oneri di servizio pubblico, imposizione degli oneri, bando della successiva gara d’appalto, pubblicazione in Italia e in Europa di oneri e gara, decorso dei termini di rispetto, espletamento delle gare, affidamento delle rotte.
È bene tenere a mente che si tratta di un iter complesso della durata media di circa 6 mesi, al netto degli eventuali ritardi determinati dai ricorsi.
*Università di Cagliari 
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 26
Alghero. Prima in Sardegna
La Riviera ospiterà la prima università per giovani stranieri
 
Palazzo Serra, nel cuore del centro storico di Alghero, sarà la sede della prima Università per stranieri in Sardegna. La Riviera si appresta così a diventare la quarta città in Italia a possedere questa importante offerta didattica, dopo Siena, Perugia e Reggio Calabria.
La sede universitaria nasce come diretta emanazione della facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo di Sassari, in collaborazione con il Comune di Alghero, e offrirà agli studenti stranieri l’opportunità di apprendere o approfondire la lingua italiana attraverso dei corsi proposti durante tutto l’anno accademico e i Summer school.
Il primo gruppo di studenti arriverà a luglio, da San Pietroburgo. Nel frattempo i vertici dell’Università stanno prendendo contatti con gli atenei giapponesi e americani, i principali potenziali clienti della scuola per stranieri.
Ieri pomeriggio nella sede comunale di Sant’Anna, il sindaco Marco Tedde, il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, il preside della facoltà di Lettere, Aldo Morace e il coordinatore della scuola per stranieri, Sergio Sotgiu, hanno illustrato l’iniziativa unica e senza precedenti in Sardegna. «Un’opportunità culturale di grande rilievo per la promozione dell’Isola e di Alghero - ha commentato il primo cittadino - che diverrebbero così l’epicentro culturale di riferimento nel Mediterraneo». Un progetto sul quale il mondo accademico e istituzionale ripongono parecchie aspettative. Alghero, con la facoltà di Architettura, ha già dimostrato di essere una città accogliente e a misura di studente.
Ora, con l’inaugurazione dell’Università per stranieri, si spera di poter incrementare un indotto turistico anche nei periodi di bassa stagione. «Ci sono tutti gli elementi perché la scuola decolli. Dalle nostre previsioni - ha spiegato il preside Aldo Morace - ci aspettiamo di vedere iscritti circa un migliaio di studenti all’anno». Ognuno avrebbe una capacità di spesa di mille euro tra tasse universitarie, vitto e alloggio. A Perugia, la più antica università per stranieri si conta una media di diecimila iscritti ai corsi di laurea e ai master. Siena si difende con oltre quattromila iscritti ai corsi di lingua e cultura italiana.
Anche la Riviera si candida al titolo di ambasciatrice dell’Italia nel mondo. Alla presentazione della nuova scuola per stranieri sono intervenuti, tra gli altri, anche il preside della facoltà di Giurisprudenza, Vanni Lobrano, Joan Elies Adell, direttore della sede di rappresentanza della Generalitat del Catalunya e Antonio Delogu delegato rettoriale per i rapporti con le comunità sarde all’estero. (c. fi.) 
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 27
Universitari con la vanga in mano
Porto Torres. Via alla campagna di scavi di Bubastis
 
Universitari alla scoperta della colonia julia di Turris Libissonis. Riprenderà intorno alla metà del prossimo mese la campagna di scavi del "Progetto Bubastis", una proposta di lavoro che comprende l’indagine archeologica, la tutela e la valorizzazione del sito archeologico di età romana.
A settembre sono stati presentati i risultati raggiunti con la campagna dello scorso anno, in occasione della Giornata europea della cultura all’Antiquarium e alla Cittadella dei musei di Cagliari. Al progetto partecipano attivamente, oltre i docenti delle Università di Cagliari e Sassari e i professionisti del settore, anche studenti specializzandi, dottorandi delle rispettive università ed eventualmente i volontari. Non si esclude, alla luce delle numerose presenze nella prima fase di scavi, la partecipazione di studenti, specializzandi e dottorandi di altre università italiane e straniere. Ieri l’amministrazione ha incontrato i responsabili del progetto per concordare tutte le operazioni logistiche e proseguire nelle forme di collaborazione che vedono in prima linea i quattro enti coinvolti: Comune, Soprintendenza per i Beni archeologici e Università di Sassari e Cagliari. (s. s.) 
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 23
Sorgono
Orientamento per gli studenti
 
Il Centro servizi per il lavoro organizza la manifestazione Clou, acronimo di Carriera Lavoro Orientamento Università, iniziativa rivolta ai ragazzi delle quarte e quinte superiori che mira a fornire informazioni sul percorso di studi e sulle strade per accedere al mondo del lavoro. L’appuntamento è per domani nella sede dell’Istituto agrario dove si terrà una conferenza dal tema “Giovani, orientamento e formazione: prospettive territoriali”. Interverranno l’assessore provinciale al Lavoro Siro Poddie e il Rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino. Alle 11 è prevista l’inaugurazione degli stand delle Università di Sassari, Nuoro e Oristano. Oltre a questi ci saranno quelli di carabinieri, polizia, esercito, vigili del fuoco, guardia di finanza e forestale. Dalle 14 alle 17 inoltre workshop tematici “Le università si presentano” e “Professioni in divisa”. 
 
6 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – pagina 24
l'iniziativa
La giornata nazionale contro il mal di testa
 
È un malanno con il quale tutti, prima o poi, fanno i conti. Per questa ragione, sabato si celebra “Dai un calcio al mal di testa”, manifestazione organizzata per la seconda giornata nazionale del mal di testa. In tutta Italia, medici e specialisti nella cefalea si renderanno disponibili per rispondere a tutte le domande relative al fastidioso problema.
A Cagliari la giornata viene celebrata nell'unità complessa di farmacologia clinica al San Giovanni di Dio: sabato dalle 10 alle 16,30 un team di medici sarà a disposizione di tutte le persone che avranno bisogno di informazioni. Anche in altri punti dell'ospedale, inoltre, sarà inoltre distribuito materiale informativo sul mal di testa.

 
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
Colesterolo più basso col formaggio dalle pecore che mangiano semi di lino 
Presentati ieri a Cagliari i risultati di una ricerca che rappresenta una svolta per la produzione casearia 
ROBERTO PARACCHINI 
 
CAGLIARI. La signora Rosalba sorride: «Era buonissimo» afferma riferendosi al formaggio che assieme ad altre trentanove persone ha mangiato per alcuni mesi. E in dosi anche massicce, di novanta grammi al giorno. Ma alla fine il colesterolo non è aumentato. Anzi: è lievemente diminuito. La ricerca, denominata «Casu», è stata presentata ieri all’ospale Brotzu di Cagliari.
 Il latte e i latticini sono spesso ricordati per il loro apporto di calcio nella crescita e nella prevenzione dell’osteoporosi. «Ma soprattutto per le persone a rischio di patologie cardiovascolari, non vengono indicati. Tante volte li ho sconsigliati ai pazienti del Centro per la malattie dismetaboliche e l’arteriosclerosi dell’ospedale Brotzu di Cagliari, dove lavoro - sottolinea Stefano Pintus durante la presentazione - ma il progetto “Casu” apre una nuova strada. Il formaggio fatto col latte arricchito di acido linoleico coniugato produce un effetto di contenimento del colesterolo cattivo, l’LDL». In effetti, spiega Sebastiano Banni (docente nel dipartimento di biologia sperimentale nell’ateneo di Cagliari), «da anni la letteratura scientifica cerca di spiegarsi come sia possibile trovare formaggi, pur grassi, che hanno un effetto ridotto sul colesterolo. Oppure come mai in Francia, dove si mangiano molti latticcini e quindi si ingeriscono tanti grassi saturi (quelli che fanno male), vi sia una minore incidenza di malattie cardiovascolari, in cui il colesterolo è uno dei fattori centrali... Allora si è andati a vedere il tipo di alimentazione dei diversi animali che avevano produtto il latte e si sono scoperte cose molto interessanti, che hanno portato all’acido linoleico».
 Dal 2006 in poi sono iniziate una serie di ricerche che hanno coinvolto le università di Pisa, Firenze, Cagliari, Sassari, Bologna, Salerno, Milano e Piacenza. Infine si è arrivati alla sperimentazione in campo alimentare vero e proprio. In un allevamento di pecore di Grosseto è stato utilizzalo mangime contenente semi di lino (una fonte naturale dell’acido linoleico coniugato) e, in parallelo per altre pecore, altro nutriente non arricchito. Il formaggio prodotto dal latte di questo allevamento è diventato il nutriente della signora Rosalba e degli altri pazienti volontari, controllati nella sperimentazione dal Centro per le malattie dismetaboliche del Brotzu. Mentre il dipartimento di biologia ha curato le analisi del plasma per verificare la presenza del colesterolo e degli altri elementi infiammatori.
 «L’acido linoleico coniugato si trova in diversi alimenti - sottolinea Paolo Pintus, direttore del Centro del Brotzu - anche nell’erba fresca vi sono questo tipo di sostanze. Si tratta di nutrienti che durante il processo di rumine degli animali emettono questo acido particolare che interviene positivamente nel metabolismo. La sperimentazione coi volontari si è svolta in quattro cicli, alternando il formaggio arricchito, con quello normale, che invece non ha creato alcun giovamento sul colesterolo».
 La ricerca è stata finanziata anche dalla Camera di commercio di Cagliari che, assieme alla Confagricoltura, punta alla realizzazione di un marchio di garanzia e qualità del prodotto.
 
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
L’Asl all’Azienda mista: «Restituiteci 40 milioni» 
Caos nelle fatturazioni dei servizi, adesso i bilanci rischiano la bocciatura della Regione 
Nuove polemiche sui vertici dell’Asl 1: esplode il caso delle consulenze esterne 
 
 SASSARI. Supera i 40 milioni di euro il debito accumulato dall’azienda ospedaliero universitaria nei confronti della Asl. E adesso è giunto il momento di onorarlo. Almeno, a giudicare dalla delibera n.376 del 29 marzo di quest’anno con la quale il commissario dell’azienda sanitaria Paolo Manca presenta il conto delle spese sostenute a partire dal secondo semestre del 2007. La confusione è parecchia e c’è il rischio di una bocciatura dei bilanci da parte della Regione. In più si apre un nuovo fronte di polemiche per una serie di consulenze esterne alla Azienda sanitaria.
 
Pagina 21 - Sassari
L’Asl alla Mista: «Ci dovete 40 milioni» 
Debiti e confusione per i servizi anticipati alle cliniche dal 2007 a oggi 
L’azienda presenta il conto Ma c’è il rischio che i bilanci vengano bocciati dalla Regione 
GABRIELLA GRIMALDI 
 
SASSARI. Supera i 40 milioni di euro il debito accumulato dall’azienda ospedaliero universitaria nei confronti della Asl. E adesso è giunto il momento di onorarlo. Almeno, a giudicare dalla delibera n.376 del 29 marzo di quest’anno con la quale il commissario dell’azienda sanitaria Paolo Manca presenta il conto delle spese sostenute a partire dal secondo semestre del 2007. Per la verità un primo acconto di 17 milioni è stato già trasferito nelle casse della Asl il 23 aprile ma la confusione è parecchia e c’è il rischio di una bocciatura dei bilanci da parte della Regione.
 La situazione affonda le sue radici in un protocollo d’intesa approvato dalla Regione e successivamente sottoscritto dalla Regione stessa e dall’università di Sassari con il quale, nel 2007, si istituiva la nuova azienda mista ospedale università. In un dispositivo di quell’accordo si parlava di accordi fra i direttori generali delle due aziende relativi alla gestione ordinaria. Un accordo specifico riguardava la regolamentazione delle attività di supporto tecnico, contabile e amministrativo per il periodo da luglio a dicembre 2007.
 Dopo quel primo accordo però, la Asl ha continuato a fornire servizi di varia natura all’azienda mista senza un preciso accordo giuridico. Si va dai presidi chirurgici (7 milioni e 741 mila euro) ai diagnostici chimici (1 milione e 254 mila euro), dal riscaldamento (725 mila euro) ai servizi di trasporto (247 mila euro) fino ad arrivare alla spesa per i farmaci che dal 2007 a oggi si è assestata su oltre 21 milioni di euro.
 Ma ci sono anche da rilevare 5 milioni e 800 mila euro di prestazioni dei laboratori e del centro trasfusionale e le competenze fisse della dirigenza medica per 241 mila euro. A queste sono da aggiungere tantissime altre voci che fanno parte della gestione ordinaria aziendale.
 «Non ci sono contenziosi in atto - tiene a precisare il commissario della Asl Paolo Manca -. La delibera da me firmata è semplicemente un atto dovuto che certifica le spese sostenute». C’è in effetti da sottolineare che al momento della sua nascita (già in grave ritardo rispetto alle disposizioni di legge) l’azienda ospedaliera universitaria non aveva alcuna struttura su cui contare. Nemmeno un conto corrente sul quale depositare gli stipendi dei dipendenti. Un certo numero di operatori sanitari transitarono all’azienda mista ma i 120 amministrativi rimasero e sono tutt’ora in forze alla Asl.
 Fu nei primi mesi di vita incerta dell’azienda ospedaliero universitaria che, con il benestare della Regione, si stabilì l’accordo con la Asl la quale si impegnava a fornire un appoggio concreto nei mesi successivi.
 «I servizi vengono ripagati alla Asl man mano che nelle nostre casse entrano i contributi della Regione - dice il commissario dell’azienda mista Gianni Cavalieri -. Quando ci arriva la documentazione dalla Asl noi ne prendiamo atto e la trasferiamo alla Regione. Sulla base dei fondi messi a disposizione dall’assessorato siamo in grado di restituire il corrispettivo per i servizi forniti. Ad aprile, ad esempio, abbiamo versato 17 milioni».
 Ma il problema sembra stia invece nell’assenza di un accordo preciso e sulla confusione nella fatturazione delle forniture. La Asl fattura le prestazioni addirittura dopo un anno e da questo sistema deriva l’estremo disordine nei bilanci delle due aziende. Per semplificare si può dire che se la Asl dichiara di avere un credito di 20 milioni all’azienda mista, vista l’assenza di fatture credibili (alcune sono scritte a mano e contenute in faldoni da spulciare con grande fatica), risulta un debito di 10. Insomma, c’è da aspettarsi che, se le due aziende non si affretteranno a stilare convenzioni certe per i servizi che ancora l’azienda sanitaria n.1 fornisce a quella mista, i prossimi bilanci non vengano approvati dalla Regione. E non è così remoto il rischio di un intervento da parte della Corte dei Conti.
 Ieri, comunque, si è tenuta una riunione fiume proprio riguardo alle nuove convenzioni fra le due aziende. Si tratterà di stabilire quali servizi l’azienda mista non è ancora in grado di effettuare autonomamente.
 Sulla base di questi dati i due commissari dovranno formalizzare finalmente gli accordi e dare certezza ai rapporti fra le due strutture sanitarie.
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
L’università si apre agli stranieri 
Con la scuola di italiano previsto l’arrivo di un migliaio di studenti 
GIANNI OLANDI 
 
ALGHERO. «L’università di Sassari ha l’obbligo di aprire i suoi orizzonti all’internalizzazione e la scuola di italiano per studenti stranieri, diretta emanazione della facoltà di lettere e filosofia, può rappresentare una finestra di straordinaria importanza».
 Così il rettore Attilio Mastino ha introdotto la presentazione dell’iniziativa, unica e senza precedenti in Sardegna, intervenendo dopo il sindaco Marco Tedde che a sua volta ha ricordato che «questa prestigiosa istituzione conferma il piano strategico di Alghero Città della Conoscenza: oltre alle sedi universitarie conta sull’imminente apertura di tre musei e si avvale del prestigioso Centro ricerche di Porto Conte».
 Il professor Mastino ha poi fatto esplicito riferimento anche alla Rete delle università catalane. «Abbiamo l’esigenza di aprirci all’Europa e al Maditerraneo e come università intendiamo investire stabilmente su Alghero».
 Il professor Aldo Maria Morace, preside di Lettere e Filosofia, ha portato un contributo di rilevamenti statistici particolarmente interessanti. «Nel mondo sono un milione e 600 mila gli studenti che studiano italiano, la storia e la cultura del nostro Paese. La scuola funzionerà tutto l’anno e quando sarà a regime potrà contare su mille studenti». Già dal prossimo luglio l’istituzione sarà operativa con un gruppo di studenti russi, provenienti dall’Università di San Pietroburgo, accordo raggiunto proprio ieri mattina nell’ateneo sassarese dal professor Vanni Lobrano, già preside di Giurisprudenza e tra i fautori della istituzione della facoltà di architettura ad Alghero, che ha sottolineato come «il processo di internazionalizzazione dell’università non può che partire dalla conoscenza per gli stranieri della lingua e della cultura italiana». L’università per stranieri si presenta con un corpo insegnante già formato, reduce da due anni di corso.
 L’iniziativa muoverà un supporto non trascurabile, come ha sottolineato il professor Antonio Delogu, delegato dal rettore per le comunità dei sardi all’estero.
 «Si tratta di una straordinaria risorsa umana e culturale - ha evidenziato Delogu - che porterà un contributo rilevante alla nostra scuola per stranieri». Sui risvolti ambientali del territorio che ospita la scuola per stranieri è intervenuto il professor Sergio Sorgiu, che svolgerà tra l’altro le funzioni di coordinatore, il quale ha sottolineato «la cultura radicalmente accogliente della collettività algherese». All’incontro hanno partecipato Joan Adell, rappresentante della Generalitat di Catalogna in Alghero, e gli assessori Mario Conoci e Michele Pais.
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
A PORTO CONTE 
Corsi scientifici con l’Universitat catalana 
 
ALGHERO. Anche quest’anno il Parco di Porto Conte ospiterà le sessioni dell’Universitat Catalana de Estiu de Ciences de la Natura organizzata dall’Obra Cultural e dall’UCEcn. I lavori si articoleranno in 5 diversi corsi che sulle tematiche dell’inanellamento scientifico dell’avifauna migratoria, lo studio degli anfibi e rettili delle isole del Mediterraneo, la protezione e gestione delle etnie e della biodiversità del delta dell’Orinoco, della vegetazione del Parco di Porto Conte, la conservazione della biodiversità marina nel Mediterraneo. Il coordinamento didattico dei corsi è di Antonio Torre e di Guillem Chacon. Si comincia domani, sono previste le relazioni di Hèctor Cardozo che parlerà delle problematiche relative alla protezione delle etnie e della biodiversità del delta dell’Orinoco, di Jesùs Rafael Gonzàlez e di Elimar Castillo che sulle esperienze della biodiversità delle foreste fluviali del Venezuela.
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Sassari
Riprende la campagna di scavi 
Progetto Bubastis, via al cantiere nelle Terme Pallottino 
 
 PORTO TORRES. Riprende a giugno la campagna di scavi relativa al “Progetto “Bubastis” - nel settembre scorso sono state presentate le scoperte in occasione della Giornata europea della cultura all’Antiquarium e alla Cittadella dei musei di Cagliari -, una proposta di lavoro che comprende l’indagine archeologica, la tutela e la valorizzazione del sito archeologico di Turris Libisonis. Ieri mattina l’incontro del sindaco Luciano Mura con i responsabili del progetto (il responsabile scavi professor Gian Piero Panu, la coordinatrice del progetto professoressa Emanuela Cicu), per concordare tutte le operazioni logistiche e proseguire nelle forme di collaborazione che vedono in prima linea le quattro parti contraenti: comune di Porto Torres, Soprintendenza per i Beni archeologici per la Sardegna e Università di Sassari e Cagliari. L’area su cui si proseguirà nell’indagine intensiva è quella delle Terme Pallottino. «La campagna di scavi - ha ricordato il sindaco Luciano Mura -, dopo il grande successo di visitatori del primo anno, potrà essere vissuta ancora da cittadini e turisti che possono osservare dal vivo come si eseguono le diverse fasi di lavoro e le relative indagini. Come amministrazione comunale, invece, ci impegniamo a fornire uno spazio attrezzato per l’alloggio degli studenti di entrambe le università che partecipano al progetto». Al progetto partecipano attivamente, oltre i docenti e i professionisti, anche studenti specializzandi, dottorandi delle rispettive università ed eventualmente dei volontari. Non si esclude, vista le numerose presenze nella prima fase di scavi, la partecipazione di studenti, specializzandi e dottorandi di altre università italiane e straniere.
 
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Nel parco di Monserrato tre giorni di incontri, dibattiti, iniziative culturali e laboratori per gli studenti di medie ed elementari 
Le nuove strade delle energie rinnovabili 
Da domani seconda edizione di «Rinnovabil.mente» dedicata alla cura dell’ambiente 
ANTONIO MELONI 
 
 SASSARI. L’obiettivo è la promozione delle energie alternative, il metodo la comunicazione. Si chiama «Rinnovabil.mente» e coinvolge soprattutto gli studenti delle scuole elementari e medie. L’iniziativa, alla seconda edizione, è stata presentata al Parco di Monserrato dai responsabili di JoinUs, associazoione culturale impegnata sul versante dell’educazione ambientale.
 La manifestazione, promossa dall’assessorato comunale all’Ambiente e dall’Università, prenderà il via domani, alle 10, nell’aula magna della facoltà di Scienze, in via Vienna, con un convegno sulle energie rinnovabili. In programma quattro interventi: apre Francesco Spanedda (università di Sassari) con una relazione su: «Riparare o bruciare? Appunti per un’ architettura sostenibile», a seguire, Lorenzo Mocci (Società astronomica turritana) farà il punto su «Costi e limiti della rivoluzione energetica». Luciano Burderi (università di Cagliari) parlerà di «Ecologia scientifica e modelli di sviluppo» e Massimo Fresi (Legambiente) chiuderà con «L’efficienza energetica e le energie rinnovabili». Al termine, visita agli stand allestiti nel Parco di Monserrato con la collaborazioone di dieci aziende del territorio sensibili alle tematiche ambientali.
 All’interno del Parco, per tutta la manifestazione, sarà attivo un ciclo di educazione ambientale pensato per gli studenti delle scuole elementari e medie. In programma, diverse iniziative culturali grazie alla collaborazione della libreria Odradek e del Cineclub Sassari.
 Si prosegue sabato 8, dalle 10, sempre a Monserrato, con un ciclo di lezioni di educazione ambientale rivolte ai visitatori più piccoli. Alle 17, la scrittrice Silvia Pochettino presenta il suo libro «Bugie nucleari», storia vera di due scienziati testimoni della tragedia di Cernobyl.
 Domenica 9, protagonisti ancora i bambini. Alle 10, allestimento di laboratori creativi, letture e animazione. Alle 16, la premiazione del concorso fotografico «Rinnovabil.mente 2010» e alle 17 proiezione di alcuni filmati su tematiche ambientali.
 Ogni appuntamento è scandito dall’allestimento di stand espositivi a tema. «Il nostro intento - ha spiegato Lisa Benvenuto di JoinUs - è fare promozione attraverso campagne di comunicazione finalizzate alla sensibilizzazione su temi legati all’ambiente». La prima edizione di «Rinnovabil.mente» aveva fatto registrare numeri importanti con il coinvolgimento di 1.200 persone, 400 bambini e 800 adulti.
 
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
CONFERENZA
La nascita dell’Università
 
 SASSARI. Domani, alle 17, nell’aula Eleonora d’Arborea dell’ateneo, si parlerà del «Culleziu», la piazza dove sorge l’Università, costruita dai gesuiti 450 anni fa, per dare corpo a un’idea del sassarese Alessio Fontana, amico di frate Ignazio da Loyola. Domani su iniziativa della «Dante Alighieri» il docente Raimondo Turtas tratterà il tema: «La laboriosa formazione dell’Università di Sassari».
 
VIA AL CORSO
I mediatori familiari
 
 SASSARI. Oggi, nell’aula consiliare della Facoltà, cominceranno le lezioni del corso di perfezionamento universitario per Mediatori familiari. Direttore del corso è Maria Antonietta Foddai, professore di Introduzione alla conciliazione e mediazione presso la Facoltà di Giurisprudenza, la formazione pratica è affidata alla coordinatrice del Centro per la Mediazione pacifica dei conflitti della Provincia di Sassari, Francesca Maieli. Il corso, del valore di 15 crediti formativi universitari (Cfu), prevede 70 ore di lezioni frontali, di cui 25 teoriche e 45 di formazione pratica. Finalmente anche il Governo e il Parlamento hanno rivolto una dovuta attenzione alla conciliazione e alla mediazione. Sia la legge che ha introdotto in Italia l’affido condiviso e la previsione di un percorso di mediazione per i coniugi in via di separazione, sia il decreto che nel marzo scorso ha introdotto la conciliazione nell’ambito del processo civile, sono rivolti alla disciplina e alla valorizzazione di queste pratiche di gestione dei conflitti.
14 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 23
Innovazione e ricerca
Crenos in prima linea
Progetto Kit. Aggiudicato il bando internazionale da 750mila euro
 
Il Crenos (Centro ricerche economiche nord sud - Università di Cagliari e Sassari) ha vinto un bando internazionale con il progetto Kit (Knowledge, Innovation, Territory) finanziato dal programma Espon e presentato con un partenariato che include il Politecnico di Milano e altre università europee di primo livello. I ricercatori del Centro - diretto da Stefano Usai - studieranno le politiche relative all’innovazione con l’obiettivo di fornire indicazioni ai decisori pubblici europei, nazionali e locali, analizzando i processi di diffusione della conoscenza e dell’innovazione nello spazio europeo allargato.
Il progetto dura due anni ed è stato finanziato con 750 mila euro, parte dei quali riservati al gruppo di lavoro del Crenos coordinato da Raffaele Paci, che porterà avanti un aspetto specifico della ricerca mediante analisi empiriche sui principali trend nella performance innovativa delle regioni. Nel corso dei lavori i ricercatori del gruppo internazionale verificheranno la consistenza dei livelli di innovazione nelle regioni dei 32 Paesi destinatari del programma Espon, e valuteranno se e in quali regioni esistano potenziali innovativi che possano essere considerati come “migliori pratiche” nella capitalizzazione della conoscenza. Questi “modelli” potranno essere considerati esempi da seguire, da una parte per incrementare le performance delle regioni a più alto potenziale innovativo, dall’altra per rendere più efficaci i processi di trasferimento di conoscenza da queste regioni più innovative alle altre. Con il progetto l’università di Cagliari entra a far parte di uno dei più importanti programmi europei di ricerca sullo sviluppo. ■  
 
 
 
 

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