Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 May 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

 
1 – L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 45
Iniziativa del docente Gianni Loy: «Così recepiamo l'impegno dell'Italia a tutelare le minoranze»
Il Diritto del Lavoro e il diritto di dirlo in sardo
Corso ed esame in limba sullo Statuto di Giugni A Cagliari Scienze Politiche all'avanguardia  
 
Su traballadori, su meri, s'assemblea... Dette in sardo, le parole del lavoro ci guadagnano in sapore. È come se sa limba desse un tocco zapatista agli articoli scritti da Gino Giugni. È come se le assonanze con il castigliano (da sempre idioma degli oppressi e della lotta, da Zorro al Subcomandante Marcos) rendesse il nostro acciaccato Statuto più pimpante e vigoroso.
O almeno è questa l'impressione che davano gli esami che si sono tenuti qualche giorno fa nella facoltà cagliaritana di Scienze Politiche: in cattedra il professor Gianni Loy, sul seggio periglioso dell'esaminando studenti e studentesse che avevano seguito le lezioni di Diritto del Lavoro in sardo e in sardo sostenevano l'esame.
In sardo, o meglio nei sardi che la geografia e le vicende familiari suggeriscono ai diversi abitanti di quest'Isola. Loy parla di «sardo casuale: ciascuno usa la variante che lo fa sentire a proprio agio. In questa sede la scelta del sardo è una questione politica prima che linguistica».
ISPOSONZO E una piccola ma significativa questione politica - che la dice lunga sul nostro atteggiamento verso le culture minoritarie - sorge immediatamente, quando l'esame è appena cominciato e la prima studentessa ha appena cominciato a bisbigliare le sue nozioni di deretu sindacali (è sempre così, qualunque sia la lingua dell'esame: il professore scandisce la domanda a voce alta, il candidato incassa la testa tra le spalle e mormora la risposta come se confessasse una colpa). A metà risposta ecco che un organismo viene definito «appositu». Un italianismo goffo, che tutt'al più suscita un sorrisetto. Ma pensiamoci un momento: se a uno studente sardofono durante un esame in italiano sfuggisse un sardismo altrettanto evidente, come reagirebbe il docente? Se parlando di diritto di famiglia il candidato parlasse di “isposonzo” piuttosto che di “matrimonio”, non rischierebbe di farsi espellere - o almeno compatire - dal docente italofono? Ma se invece in un esame sperimentale in sardo si inventasse uno sgangherato “matrimoniu” nessuno lo punirebbe. Delle due una (o forse entrambe): il sardo è visto sempre come lingua di minor pregio rispetto all'italiano (e questo rende ancora più meritorio l'impegno di docenti come Loy) e/o la qualità espressiva del sardo va a picco, rendendo sempre più frequenti e stridenti i prestiti di vocaboli dall'italiano.
E a proposito di prestiti e adattamenti, davanti a scommesse come quella di Loy la domanda, formulata spesso con tono un po' annoiato, è sempre la stessa: «Ma questo sardo giuridico non sarà una forzatura come il latino delle encicliche, stiracchiato e deformato per inglobare parole come piercing e telefonino?». La risposta spetta a Loy: «Tanto per cominciare il sardo storicamente è stato usato come linguaggio giuridico, e basta pensare alla Carta de Logu. E poi, se consideriamo la cosa da un punto di vista strettamente accademico, qui noi stiamo solo recependo l'impegno a favorire le lingue minoritarie assunto dall'Italia in ambito internazionale. Guardiamo all'Europa, non al passato».
COLORE Ecco, se c'è un concetto che Loy ribadisce volentieri è che «non stiamo facendo colore», su deretu sindacali non è una bizzarria folk buona per l'aneddotica di facoltà: «Semplicemente questa disciplina si insegna in due lingue, con piena identità di programmi di studio e di esami». Secondo dato rilevante: «Il 32 per cento dei frequentanti ha scelto di dare l'esame in sardo: questo significa che c'è ancora un bacino che lo parla anche tra i giovani. E stando ai numeri sta crescendo, visto che l'anno scorso la percentuale era del 23». Ma iscriversi a un corso di diritto “etnicamente corretto” può essere una scelta dettata dalla politica, salvo poi scoprire che delle lezioni non si capisce nulla. Loy rassicura: «È da dieci-quindici anni che usiamo il sardo in ambito accademico e ho sempre visto qualche difficoltà solo al primo impatto, poi diventa tutto molto comprensibile. Tra l'altro stiamo parlando di un linguaggio tecnico, e come sappiamo i termini tecnici sono sempre più facili da capire rispetto al linguaggio comune».
Nei sondaggi conclusivi ecco la prova di quanto sa limba (in questo caso il campidanese, ma la cattedra è attrezzata anche per far sostenere gli esami in altre varianti) attecchisca bene tra gli studenti. Il tasso di soddisfazione “dichiarato”, spiega il docente, è molto elevato, e la frequenza alle lezioni si è rivelata particolarmente stabile.
In sostanza: studenti soddisfatti e particolarmente motivati. Potrebbe non essere sempre così anche per i docenti: chissà cosa si prova a tradurre l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori pensando che un'abrogazione potrebbe rendere inutile il lavoro dell'interprete. Di certo l'idea non ha scoraggiato Loy, che sorride: «Un paio d'anni fa mi veniva da dire traduciamo lo Statuto e facciamolo in fretta, finché c'è ». Per ora, a proposito di testi preziosi e cagionevoli, tra le norme tradotte in sardo oltre alla legge 300 c'è la Costituzione, che verrà pubblicata a breve dalla Cuec.
Una lingua, dice Chomsky, è un dialetto più un esercito. Vedremo che cosa succede sostituendo l'ingrediente militare con quello giuridico. Una lingua più un diritto potrebbe anche dare una nazione.
CELESTINO TABASSO
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 18
Ailun, si riapre dopo la sosta forzata
Diciotto studenti seguiranno il master post-universitario
Il presidente Lorenzo Palermo: «Questo sarà l'anno del rilancio dei nostri corsi»
Sono previste, tra l'altro, diverse attività formative grazie a un accordo con gli Ordini provinciali degli avvocati e dei medici
 
All'Ailun i corsi di alta formazione post laurea sono una realtà da quattro lustri. Dopo una pausa forzata dei corsi, arrivata all'improvviso lo scorso anno, ora si riparte riproponendo il master internazionale in Scienza dell'organizzazione, ma anche un nuovo percorso di attività formative, rivolte a professionisti che operano nel pubblico e nel privato, grazie ad un accordo di programma siglato con gli Ordini provinciali degli avvocati e dei medici.
IL PROGRAMMA A presentare la nuova stagione della Libera università nuorese sono stati il presidente dell'Ailun Lorenzo Palermo e il direttore scientifico dei master Giulio Bolacchi e Giovanni Comandé, oltre a Luigi Arru e Priamo Siotto, i presidenti dei due ordini professionali coinvolti nelle attività di formazione. «Il 2010 sancisce il momento di un importante rilancio dei corsi dell'Ailun - ha detto il presidente Palermo -. La novità è anche rappresentata dal varo di una serie di attività che trovano la puntuale collaborazione con gli ordini dei medici e degli avvocati per un'offerta formativa di qualità e immediatamente spendibile per una crescita professionale ancora più matura e adatta ai tempi». Nel complesso di via Pasquale Paoli, del quartiere di Funtana Buddia, si sono appena concluse le selezioni per la nuova stagione del master in Scienza dell'Organizzazione che sarà seguito da 18 studenti, di questi ben dieci provengono dalla diverse università della penisola. «Per la prima volta nella storia dell'Ailun il numero dei corsisti che vengono da altre realtà è superiore a quello degli studenti sardi», ha detto il sociologo Giulio Bolacchi.
IL CALENDARIO «Questo perché l'appeal dei nostri corsi e la qualità dei docenti che terranno le lezioni, quasi esclusivamente in inglese, è sempre più apprezzato a livello internazionale per la capacità di proporre agli studenti le ricerche più evolute nelle discipline economiche, sociali, psicologiche e giuridiche». Il corso è una full immersion mirata a preparare alla managerialità e a rispondere con strumenti concreti alle esigenze di organizzazioni lavorative complesse. Per Giovanni Comandé, docente alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, l'accordo di programma sancito dall'Ailun con gli ordini va nella direzione di migliorare le risposte dei professionisti alle esigenze complesse che si trovano ad affrontare. Per questo da giugno a settembre sono in calendario una serie di appuntamenti, tra seminari e corsi, mirati a coinvolgere oltre ai professionisti anche le imprese del territorio e gli enti pubblici.
LUCA URGU 
 
Cronaca di Nuoro Pagina 18
l'attività
Quasi vent'anni di storia e di cultura
 
L'Ailun, è l'Associazione per l'Istituzione della Libera Università Nuorese. Si costituisce a Nuoro il 21 Marzo 1986 per iniziativa dell'Associazione Industriali della provincia di Nuoro e del Cis (Credito Industriale Sardo). Vi aderiscono Enti pubblici, Imprese private, rappresentanti delle istituzioni e soprattutto privati cittadini in un momento in cui si credeva davvero che l'università potesse essere lo strumento per il riscatto e lo sviluppo del territorio. In attuazione dei suoi fini istituzionali l'Ailun, eretta in Ente Morale nel 1988, ha avviato a partire dal settembre 1990 la propria attività di alta formazione. In questi diciannove anni di attività hanno seguito i master centinaia di studenti laureati nelle università italiane e all'estero in Scienza dell'Organizzazione. Corsi, coordinati dal direttore scientifico Giulio Bolacchi, che prevedono un periodo di formazione in aula e uno stage in aziende. Questo passaggio continua a rivelarsi il vero fattore critico di successo per l'ingresso dei neo laureati nel mondo del lavoro.
L. U. 
 
3 – L’Unione Sarda
Carbonia Pagina 22
Lavorare puntando sul turismo
Successo per il seminario di orientamento per gli studenti
 
«Il futuro dei nostri giovani è da ricercarsi nella conoscenza e nello studio finalizzati alla valorizzazione delle nostre specificità e del patrimonio ambientale e culturale del nostro territorio».
È quanto è emerso nel corso del seminario di formazione e orientamento “Carbonia futura all'orizzonte”, svoltosi ieri nella Sala Conferenze del Centro italiano per la cultura del carbone di Serbariu.
L'iniziativa, organizzata dall'Istituto “Beccaria”, con il patrocinio dell'assessorato comunale alle Politiche per i giovani, ha voluto offrire agli studenti un utile strumento nella progettazione del proprio futuro, sia in ambito universitario che lavorativo.
Nel corso del convegno si è parlato, tra l'altro, dell'importanza delle competenze tecniche e culturali nella formazione di una mentalità imprenditoriale e della necessità di figure altamente qualificate nello sviluppo del turismo locale. Ma anche della necessità per i ragazzi di viaggiare e vivere all'estero per potersi creare un proprio bagaglio culturale da mettere a disposizione del territorio.
Gli studenti, un ottantina, hanno avuto l'opportunità di confrontarsi con rappresentanti di organi istituzionali ed economici come Giuseppe Melis, docente in Economia e gestione aziendale e dei servizi turistici, i responsabili del Servizio turistico locale (Stl) della Provincia e alcuni operatori turistici locali.
«L'iniziativa odierna - ha precisato Pietro Morittu, assessore alle Politiche per i giovani del Comune - getta le basi per l'attivazione di una rete fatta di cultura e turismo, istituzioni e impresa, un utile mezzo di orientamento a disposizione dei nostri giovani».
MORENO PILLONI 
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro Pagina 19
asl
Master & Back per cinque giovani laureati
 
L'Asl di Nuoro assumerà per due anni per la seconda fase del programma Master & Back un laureato in veterinaria con master in sanità animale, un laureato in biologia con master in biologia molecolare-genetica, un laureato in scienze della comunicazione o giurisprudenza con master in media-relations, un laureato in psicologia con master in psicodiagnostica e psicologia dell'apprendimento e un laureato in neuropsichiatria infantile con master in neuropsichiatria. Domande entro il 13 maggio. Per informazioni gli interessati possono telefonare direttamente al numero 0784/240819. ( m.b.d.g. )
 
5 – L’Unione Sarda
Economia Pagina 14
Troppi laureati senza un posto
Disoccupati in crescita del 5,5%
 
Disoccupazione in crescita per i laureati. Alla fine del 2009 il 55% dei giovani dottori ha preso parte a uno stage in azienda, il triplo rispetto a quanto accadeva fino a tutto il 2002. È questo un segnale positivo aggiunto al fatto che molte aziende, anche di piccole dimensioni si sono riqualificate sul mercato nazionale ed estero grazie all'impiego di giovani laureati. Recenti dati, però, dimostrano che avere una laurea in tasca ed essere giovani non basta per trovare lavoro. Un recente studio condotto da 60 atenei italiani, ha presentato un quadro decisamente allarmante. Dall'indagine che ha coinvolto oltre 210 mila giovani, risulta che è in aumento la disoccupazione tra i laureati triennali che è passata dal 16,5% al 22% tra chi ha conseguito il titolo magistrale. Ancor più danneggiati sono quanti si sono specializzati in una professione per così dire unica come medici, architetti o veterinari.
L'INCREMENTO La disoccupazione tra i laureati, dunque, è aumentata di 6,7 punti in poco più di un anno. Il rapporto ha coinvolto oltre 210 mila laureati con una partecipazione degli intervistati del 90%.
LE CONSEGUENZE La crisi ha avuto un peso enorme anche se i problemi per i giovani laureati possono essere ricondotti ad altre cause. Su 100 nuove assunzioni il mercato italiano richiede 12 laureati, mentre quello degli Stati Uniti ben 31. È evidente che almeno in Italia i laureati sono ancora poco valorizzati. Se si esamina nel dettaglio la condizione lavorativa dopo un anno dal conseguimento del titolo, come per l'appunto effettuato nello studio pubblicato di recente, si sottolinea che tra i laureati del 2008 «la stabilità dell'impiego, già non particolarmente consistente, a 12 mesi dalla laurea risulta in calo rispetto alla precedente rilevazione». Per i laureati triennali la cosiddetta laurea breve la contrazione è di 3 punti di poco inferiore per gli altri.
 
6 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale Pagina 5
Accordo con gli Usa sulla ricerca
Cappellacci concorda con il National institute of Health un piano per la formazione
 
Un accordo per lo scambio di scienziati tra la Sardegna e gli Stati Uniti è stato sottoscritto ieri a Washington dal governatore Ugo Cappellacci e il Nih, National Institutes of Health.
Sempre il presidente della Regione, dagli Stati Uniti, fa sapere che è stato fissato l'incontro con Alcoa: venerdì a Pittsburgh conoscerà dai vertici dell'azienda il piano industriale per Portovesme.
L'ACCORDO L'intesa siglata ieri riguarda un programma di formazione in campo biomedico per ricercatori sardi da portare avanti con il Nih, parte del U.S. Department of Health and Human Services e principale agenzia federale per lo sviluppo e il supporto della ricerca. Un'iniziativa che finora è stata presa solo dalla Lombardia e che aprirà ai giovani sardi (il numero di ricercatori è da definire) la via verso nuovi percorsi di alta specializzazione. I beneficiari potranno infatti partecipare, assieme ai loro colleghi provenienti da altri Paesi, al piano di scambio dei National institutes of Health come borsisti ospiti dell'istituto americano.
IL GOVERNATORE «La Giunta», ha detto Cappellacci, «punta molto sul grande capitale umano costituito dalle nuove generazioni. Per questo promuoviamo percorsi di alta formazione e specializzazione che offrano nuove opportunità di istruzione, di lavoro e di vita ai nostri giovani». Il National institute of Health vanta 18 mila ricercatori che effettuano studi in campo biomedico, nel settore delle malattie infettive, delle malattie polmonari, di quelle dismetaboliche e dei tumori.
IL PIANO Il programma mira a stabilire un percorso di carriera di lungo termine per ricercatori non statunitensi con competenze scientifiche di comprovato valore. Ma anche a istituire collaborazioni scientifiche di lungo termine con il Nih. Altro aspetto è quello di assicurare la selezione dei migliori studenti non statunitensi, affinché ricevano un tutoraggio scientifico e, al termine della formazione, un supporto al rientro nel Paese di origine per proseguire la carriera di ricerca e la prosecuzione delle collaborazioni.
GLI OBIETTIVI Il piano, della durata di cinque o sei anni, è articolato in due fasi. Il primo, da due a tre anni, è dedicato alla formazione e allo sviluppo professionale al Nih. Il secondo, sempre da due a tre anni, dedicato ad attività di ricerca o alla titolarità di una cattedra in un'Università o in un istituto di ricerca nell'Isola.
IL CONSIGLIERE «Si tratta di una sorta di master and back per i nostri ricercatori», ha detto il consigliere regionale Franco Meloni, presente a Washington con Cappellacci alla definizione dell'accordo. «Non è stato definito il numero dei ricercatori coinvolti, ma sarà il Nih a sceglierli».
LO. PI.
 
7 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 41
Irraggiungibile con i bus
LA CITTADELLA UNIVERSITARIA
 
Un figlio studente che frequenta la Cittadella universitaria di Monserrato, accanto al Policlinico universitario, mi ha dato occasione di rendermi conto che è impossibile raggiungere l'uno e l'altro su un mezzo pubblico da alcuni quartieri di Cagliari. Per chi abita a San Michele, Is Mirrionis, Sant'Avendrace o Mulinu Becciu l'unica possibilità è l'autobus della linea 8, che è sempre stracolmo, fa un giro lunghissimo e ha tempi di percorrenza impossibili negli orari di lezione. Parliamo di quartieri popolosi, dove risiedono moltissimi universitari fuori sede. Si sono spesi ingenti fondi per spostare le facoltà scientifiche dal centro cittadino, ma non si è provveduto a migliorare il collegamento. Rivolgo un appello, che ritengo condiviso da tanti, al Comune di Cagliari, al Ctm e alla Regione perché valutino il problema e, se possibile, provvedano. Per esempio, con una navetta che, con un percorso molto breve, colleghi piazza San Michele e la Cittadella passando da viale Monastir e poi dalla 554.
Giovanni Puligheddu - Cagliari 

 
8 – La Nuova Sardegna
Prima pagina  - Nuoro
Nuoro, ultime lezioni nell’ateneo nuorese: settanta studenti dovranno trasferirsi a Cagliari 
Anche la segreteria va verso la prossima chiusura 
Chiude il corso di scienze del servizio sociale 
 
 NUORO. Chiude i battenti il corso di laurea triennale in scienze del Servizio sociale dell’ateneo nuorese. Le ultime lezioni, di Igiene e diritto pubblico, si stanno consumando lentamente in queste ore. La segreteria, nella sede di via Salaris, invece, andrà ancora avanti per qualche mese. Pare sino a dicembre. Ma già da giugno, stop ai corsi, stop alle lezioni, stop al ricevimento studenti e dintorni. I settanta studenti fuori corso, se vorranno seguire le lezioni, dovranno trasferirsi in pianta più o meno stabile a Cagliari. Lauree ed esami? Anch’esse si dovranno fare nel capoluogo isolano.
 
Pagina 36 - Nazionale
«L’università chiude con noi» 
Stop a Servizi sociali. La protesta dei sopravvissuti 
Ci hanno fatto estinguere e ora i fuori corso saranno costretti a fare le valigie e trasferirsi a Cagliari 
VALERIA GIANOGLIO 
 
 NUORO. Un po’ «Alive», i sopravvissuti, un po’ «Higlander», gli ultimi immortali. Dopo cinque anni di silenziosa ma tormentatissima carriera in Barbagia, e altrettanti di promesse politiche svanite nel nulla, tra poco meno di un mese dovranno fare le valigie e ingrossare l’esercito di pendolari dell’istruzione che si muove verso Cagliari.
 Perché per uno strano scherzo del destino, il corso di laurea triennale che qualche tempo fa li ha accolti tra mille speranze - ovvero quello di Scienze del servizio sociale - chiuderà i battenti proprio nei giorni in cui l’intera isola va al voto e l’università torna prepotente nei vari programmi elettorali. Le ultime lezioni, quelle di Igiene e diritto pubblico, si stanno consumando lentamente in queste ore. La segreteria, nella sede di via Salaris, invece, tirerà ancora mestamente per qualche mese. Pare sino a dicembre. Ma già da giugno, stop ai corsi, stop alle lezioni, stop al ricevimento studenti e dintorni. I settanta studenti fuori corso, se vorranno seguire le lezioni, dovranno trasferirsi in pianta più o meno stabile a Cagliari. Lauree ed esami? Anch’esse si dovranno fare nel capoluogo isolano.
 Il sipario, in via Salaris, cala e basta. E con esso chiudono anche cinque anni di storia del diploma universitario nuorese che ha preparato in pochi anni i futuri assistenti sociali della Barbagia. Le ultime immatricolazioni consentite a Nuoro risalgono ormai a tre anni fa. Corre l’anno accademico 2007/2008. Da allora, nella sede nuorese, che dipende dalla facoltà di Scienze politiche di Cagliari, non è possibile immatricolare neppure un grissino.
 «Purtroppo ci hanno fatto estinguere - commenta Paolo Pirisi, studente nuorese iscritto al terzo anno di corso e portavoce del diffuso malcontento studentesco - il nostro corso, quello degli immatricolati nel settembre 2008, rimarrà dunque l’ultimo, poi non se ne faranno altri. Seguiamo il destino del corso di laurea in Scienze dell’amministrazione, con la differenza che di noi non si è mai parlato. Ci hanno praticamente tutti dimenticato». Si sentono fantasmi, dunque, gli studenti di Servizio sociale, e non lo nascondono. Figli di un dio ancora più piccolo dei futuri esperti di amministrazione locale. Si sentono presi un po’ in giro da anni di promesse lanciate prima, dopo e durante le elezioni. «Ora la situazione è grave - spiega ancora il portavoce degli studenti, Paolo Pirisi - sono una settantina gli studenti fuori corso che con la chiusura della sede e la fine delle lezioni, saranno costretti a trasferirsi direttamente a Cagliari, nonostante si siano immatricolati a Nuoro. Perché sarebbe impossibile sostenere una ventina di esami facendo avanti e indietro sulla 131. Ma la situazione non migliora neppure per chi è in corso, come me. Siamo una trentina, la maggior parte sono donne lavoratrici che provengono da Nuoro o dai paesi limitrofi. Da giugno, per poterci laureare, per poter parlare con i professori, dovremmo anche noi andare a Cagliari. Ma non basta: incredibile ma vero, capita anche che ci facciano storie perché ci stiamo laureando in tempo. Qualcuno, ad esempio, mi ha detto che non era normale che stessi correndo così tanto. Insomma, una storia che ha dell’assurdo». Paolo Pirisi si ferma un attimo e allarga le braccia. Come dire che negli ultimi tre anni, lui e i suoi colleghi, ne hanno visto davvero di tutti i colori. «Fantasmi - ripete - ci hanno trattato come fantasmi, come che quasi non esistessimo, ci hanno chiuso quando hanno voluto, ma non è giusto, anche perché figure come le nostre, nel Nuorese, sono importantissime e svolgono un ruolo prezioso».
 
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 46 - Sport
LA NOVITA’ 
Giustizia e sport, un corso all’università 
 
 SASSARI. Prende il via anche a Sassari il corso universitario dedicato a “giustizia e sport”, organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza dell’Università in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Sassari e dei comitati regionale e provinciale della Federazione Italiana Pallacanestro e con il patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna. L’iniziativa (una novità assoluta per la città, mentre a Cagliari il corso si fa già da tre anni) verrà presentata domani alle 11 presso la sala consiliare della facoltà di Giurisprudenza in viale Mancini dai presidenti regionale e provinciale Fip Bruno Perra e Cristina Faedda, e da Ettore Licheni e Franca Solinas, delegati per la formazione permanente dell’Ordine degli Avvocati. Le lezioni, accreditate dall’Ordine Forense per la formazione permanente degli avvocati, prenderanno il via il 7 maggio ed andranno avanti fino a tutto giugno. Fra i temi trattati ordinamento sportivo e sua autonomia dall’ordinamento statale, organizzazione in Italia, Coni e federazioni sportive, organizzazione internazionale, giustizia sportiva, diritto amministrativo dello sport, clausola compromissoria e vincolo sportivo, vincolo di tesseramento per i minori, doping, illeciti sportivi. A fine corso le due migliori tesine degli studenti, saranno premiate con una borsa di studio di 1.000 euro ciascuna. (f.f.)
 
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
ERSU
Cinque borse di studio per l’Abruzzo
 
 CAGLIARI. L’Ersu è ancora una volta vicino all’Abruzzo. Grazie alle iniziative di solidarietà messe in campo all’indomani del terremoto del 6 aprile 2009 - donazioni e concerti - l’Ente ha indetto il concorso per il conferimento di cinque borse di studio da duemila euro ciascuna, per gli studenti residenti in Sardegna e iscritti all’università dell’Aquila per l’anno accademico 2009-2010, che abbiano riportato danni personali ed economici nei giorni del sisma. La domanda di partecipazione dovrà essere compilata sul modello predisposto dall’amministrazione, firmata e presentata all’Azienda per il diritto allo studio universitario dell’Aquila, via Leonardo da Vinci, container 3, l’Aquila, entro le ore 13 del 6 giugno.
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Ad Alghero facoltà per stranieri 
Iniziativa di Lettere, la sede sarà in piazza Civica 
GIANNI OLANDI 
 
 ALGHERO. Una iniziativa unica in Sardegna che non mancherà di arricchire l’offerta culturale e formativa della città: una facoltà di italiano e di storia del nostro Paese interamente dedicata agli studenti stranieri. L’iniziativa è della facoltà di Lettere e filosofia dell’università di Sassari in collaborazione con l’amministrazione comunale algherese.
 E’ stata individuata anche la sede, lo storico Palazzo Serra in piazza Civica. L’iniziativa era in elaborazione da tempo ma ragioni di prudenza e discrezionalità ne avevano condizionato la conoscenza nel merito. Ora sarà presentata alle 17 di oggi nella sede comunale di Sant’Anna dove il sindaco Marco Tedde, il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, e il preside della Facoltà di Lettere e filosofia, Aldo Morace, approfondiranno le dinamiche e le opportunità di questo evento che va ad aggiungersi a un’altra istituzione ormai diventata una prestigiosa realtà: quella della facoltà di Architettura.
 In Italia le facoltà riservate agli stranieri sono 3: quella di Perugia, di Siena e di Reggio Calabria. Alghero diventerà quindi la quarta sede nazionale per questo specifico percorso didattico.
 Inutile sottolineare l’importanza dell’evento che va ben oltre l’aspetto culturale e accademico. Intanto il prestigio di ospitare una facoltà aperta agli studenti di tutto il mondo e, aspetto non secondario, quello di accogliere centinaia di studenti la cui presenza costituisce un elemento di natura economica assolutamente rilevante per una città come Alghero la cui attività prevalente, quella turistica, si svolge nel corso dei 4/5 mesi estivi. Non è poi irrilevante il contenuto di promozione internazionale per Alghero e per l’intera Sardegna. Significativi alcuni rilevamenti statistici forniti dalla Fondazione Agnelli a proposito dell’insegnamento dell’italiano in ambito universitario: in Germania gli studenti sono 9 mila, in Spagna 5 mila, in Canada 5 mila e 500, negli Stati Uniti 40 mila, 2.500 in Brasile e 5 mila in Australia. Un ruolo piuttosto importante nelle valutazioni sull’istituzione della università per gli stranieri ad Alghero lo ha indubbiamente giocato l’offerta di collegamenti internazionali verso l’Europa garantita dall’aeroporto. Offerta che oggi più di ieri dovrà essere salvaguardata e possibilmente potenziata.
 Stasera si conosceranno i dettagli dell’operazione ma è fin d’ora intuibile che gli orizzonti di questa iniziativa sono difficilmente calcolabili come la portata economica non appena la facoltà andrà a regime. Si è appreso inoltre che la scuola universitaria offrirà agli studenti opportunità di apprendimento non soltanto nei tradizionali periodi dell’anno accademico, ma anche nella sola estate e in riferimento soprattutto all’apprendimento della lingua italiana. Inoltre, altro aspetto di forte contenuto, l’università rilascerà certificazioni sulla competenza della lingua italiana che avranno validità legale in Italia e all’estero. L’annuncio di questa straordinaria iniziativa riporta di estrema attualità una delle carenze più vistose dell’attuale sistema di servizi a supporto dei giovani universitari: la popolazione studentesca attuale, per riferirci alla sola Architettura, non dispone di una casa dello studente e quindi è affidata al mercato degli affitti con inevitabile appesantimento dei costi di istruzione per studenti e famiglie. La programmazione evidentemente è un optional e ricorda che da queste parti in un passato abbastanza recente prima si facevano le case e soltanto successivamente i servizi, strade, fogne, illuminazione.
 
 
 
 

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