Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 April 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  

  
L’UNIONE SARDA
01 - Federalismo fiscale. Regioni virtuose e Regioni in difficoltà
02 - Marcetti. L'economista: «Avere soldi non basta»
03 - No al gruppo contro Caritas «Volontariato in corsi universitari»
04 - Donne al lavoro, domani convegno
05 - San Basilio. Campus universitario a Pranu Sanguni
06 - Masullas. Cittadinanza onoraria a Gian Giacomo Ortu
07 - Villagrande. Universitari, il bus è gratis
08 - Economia. Opportunità di lavoro e di formazione
    
LA NUOVA SARDEGNA
09 - Diritto sindacale in limba. Alto il numero alle lezioni
10 - Allarme nella sanità. Quarantamila medici in meno tra dieci anni
11 - Università di Sassari. Incontri e convegni
12 - Sassari. Brevi
13 - Sassari. Questo pomeriggio l’incontro su Peppino Fiori
 
IL SARDEGNA
14 - Pubblica amministrazione. Via alla posta elettronica certificata
 
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda
Prima pagina
Federalismo fiscale
Regioni virtuose e Regioni in difficoltà
di Beniamino Moro  
In un recente articolo sul Corriere della Sera, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha spiegato come un sistema di finanza derivata quale quello attualmente vigente in Italia (lo Stato incassa le imposte e, al netto delle pensioni e degli interessi sul debito pubblico, ne devolve la metà agli Enti locali per finanziare la loro spesa) sia inefficiente. Non solo perché dissocia la responsabilità impositiva, che resta allo Stato, da quella di spesa, che è invece (per la metà di loro competenza) degli Enti locali (Regioni, Province e Comuni), ma soprattutto perché favorisce una politica d’inefficienza, premiando gli enti meno virtuosi (quelli cioè che storicamente spendono e sprecano di più) a scapito di quelli virtuosi che spendono meno perché più efficienti nell’erogazione dei servizi pubblici.
Il rimedio per il ministro è dato dal federalismo fiscale, che si basa su due principi: il primo è dato dal passaggio dalla spesa storica al costo standard e opera dal lato delle uscite; mentre il secondo è costituito dall’attribuzione agli Enti locali, dal lato delle entrate, di un’autonomia impositiva sufficiente a costruire una loro finanza diretta. Soffermandosi sul primo principio, il ministro sostiene che il finanziamento in base al costo standard porta per definizione a un risparmio e a una razionalizzazione della spesa pubblica: «Se un servizio ha un costo effettivo di 10 - e fino a oggi è stato finanziato per 15 - di sicuro risparmieremo 5 euro e in più, garantendo il finanziamento integrale, assicureremo l’esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione su tutto il territorio nazionale, cosa che oggi non avviene». Le maggiori risorse che si renderanno disponibili, conclude il ministro, andranno a ridurre il debito pubblico, la pressione fiscale e a migliorare la qualità dei servizi.
Se le cose stessero come le descrive Calderoli, il federalismo fiscale farebbe miracoli, ma è davvero così? In realtà, sul nuovo meccanismo di finanziamento della spesa locale escogitato dal ministro sorgono non pochi dubbi, proprio a cominciare dalla definizione di costo standard. Quest’ultimo, infatti, è come l’araba fenice, di cui tutti parlano ma nessuno sa cosa veramente sia. Supponiamo (ma è solo una possibile interpretazione) che esso sia il costo medio di produzione di un dato servizio (ad esempio una prestazione medica) nella regione più virtuosa (la Lombardia). Orbene, tutte le altre regioni avranno rimborsato il costo standard per il numero di prestazioni. Ma ciò significa che solo la Lombarda sarà in grado di coprire i costi, mentre tutte le altre regioni no. Sono tutte inefficienti? Alcune sicuramente sì, ma altre possono avere costi superiori per le cause più disparate (differenti costi fissi da ammortizzare, differenti costi dovuti al territorio, incidenza maggiore di alcune patologie piuttosto che altre). Risultato: la maggior parte delle Regioni non sarà in grado di erogare i servizi essenziali al costo standard (medio) della Regione più virtuosa. Il ministro vorrebbe imporre l’efficienza per decreto, ma ciò è impossibile. Il rischio è che tutta la sanità venga gettata nel caos. Forse qualche chiarimento in più da parte del ministro sarebbe opportuno.
 
 
2 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 7
Il commento. Il patto di stabilità degli enti locali limita le potenzialità del territorio
L’economista: «Avere soldi non basta»
«Avere i soldi non basta, se poi non si possono spendere». È il paradosso di Olbia, terzo capoluogo d’Italia per ricchezza del Municipio. Eppure quello stesso patto di stabilità che la rende un’amministrazione virtuosa, è il primo freno allo sviluppo. Così Carlo Marcetti, docente di Economia dei trasporti e Politiche economiche (università di Cagliari e Olbia) legge la classifica del Sole 24Ore . I numeri dell’ultimo bilancio comunale certificano la teoria: nelle casse del palazzo entrano ogni anno 105 milioni, ma 40 sono congelati dal vincolo di spesa imposto a tutti i Paesi di Eurolandia.
CONTI A POSTO Dunque il Municipio di Olbia ha i conti in regola (già si sapeva). Tutto scritto nella verifica degli otto parametri presi a riferimento dal quotidiano di Confindustria. «Intanto - dice Marcetti - l’amministrazione non ha debiti con le banche, ma solo mutui accesi con la Cassa di depositi e prestiti (finanza le opere pubbliche). Vuol dire che non ha bisogno di liquidità. Non a caso la spesa per investimenti (17° posto) è alta, e quella corrente contenuta, segno che il personale in servizio può vantare un’elevata produttività».
OLTRE LE CIFRE Ma oltre la lettura secca delle cifre, la classifica si presta a una seconda interpretazione. Il professore spiega: «Che le entrate proprie di Olbia (tributarie ed extra-tributarie) abbiano raggiunto quota 1.159 euro per abitante, dimostrano la vivacità del capoluogo. Cresce ogni anno di mille residenti (saranno 55mila entro il 2010). A questi vanno aggiunti i 30mila che gravitano ogni giorno nella città, cioè consumano. C’è poi il saldo tra imprese attive e cessate, ancora positivo». Quanto basta perché Marcetti non trovi contraddizione tra virtuosismo dei conti comunali e impennata delle nuove povertà. «Un ente locale - dice - può intervenire per ridurre forme di disagio, ma dietro la sofferenza sociale delle nostre città ci sono le difficoltà di una crisi economica, che sta assottigliando la classe media. Ovvero, la ricchezza è distribuita in maniera sempre più diseguale. Per questo un Comune deve sostenere lo sviluppo avviando opere pubbliche nei limiti imposti dal patto di stabilità e stimolando politiche di crescita». ( a. c. )
 
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
la proposta
No al gruppo contro la Caritas
«Inserire il volontariato nei corsi universitari»
“Anche io sono un barbone di viale Fra’ Ignazio....studio Scienze politiche”. Due giorni dopo la nascita di un gruppo che invita a cacciare la Caritas dal polo universitario di viale Fra’ Ignazio perché sarebbe potenzialmente pericoloso «per le ragazze», nasce il controgruppo che ieri pomeriggio aveva raccolto 116 adesioni e molti commenti indignati.
Intanto Federica Lai, Stefano Gregorini e Andrea Deidda del gruppo Città Universitaria, hanno anticipato i contenuti di una proposta che sarà inoltrata al rettore Giovanni Melis e al preside di Giurisprudenza Massimo Deiana: «Riteniamo che se fosse incluso nei corsi di studio anche un periodo, o dei servizi, di volontariato e solidarietà all’interno della Caritas, o altra associazione onlus con scopi sociali, sarebbe un elemento formativo di valore pari alle materie di studio. Questo», scrivono in una nota, «già avviene in paesi più civili del nostro e la formazione dei cittadini, ancor più delle future classi dirigenti, al volontariato sociale è considerata parte integrante del corso di studi».
La proposta del gruppo è preceduta da alcune considerazioni: «La città é fondata sui valori dell’inclusione, del rispetto e dell’empatia per tutti, compresi specialmente “i diversi”: appartenenti ad altre etnie, cittadini meno fortunati e poveri; la presenza della mensa Caritas non può essere considerata un problema bensì un’opportunità per formare gli studenti e le future classi dirigenti e sancire nella pratica i valori suddetti. All’uopo», concludono Lai, Gregorini e Deidda, «abbiamo chiesto udienza al preside Deiana il quale si è detto contrariato per l’accaduto e ci ha informati della convenzione stipulata tra la facoltà e l’associazione di volontariato, riguardante proprio la possibilità che gli studenti possano supportare la Caritas nell’ufficio legale».
 

4 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Donne al lavoro, domani convegno
Domani, alle 17, nel salone della Società degli operai, in via XX Settembre 80, Maria Letizia Pruna, docente di Sociologia economica all’Università di Cagliari, parlerà di “Donne al lavoro, una rivoluzione incompiuta”.
 
 
5 - L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 27
San Basilio
Campus universitario a Pranu Sanguni
Il Comitato Pro-Srt chiede, a chi amministrerà il paese, l’impegno a realizzare il Campus universitario. «Abbiamo invitato i tre potenziali candidati a sindaco Maria Rita Rosas, Sebastiano Desogus e Vittorino Erriu, a inserire nei loro programmi l’impegno a costruire il Campus a Pranu Sanguni», dice Max Cordeddu, portavoce del Comitato. (s. sir.)
 
  
6 - L’Unione Sarda
Provincia di Oristano - Pagina 21
Masullas
Cittadinanza onoraria a Gian Giacomo Ortu
Gian Giacomo Ortu adesso è un “masullese” a tutti gli effetti. Il professore di storia moderna dell’Università di Cagliari già si sentiva parte della comunità locale di Masullas. Ma il sindaco Mansueto Siuni ed il suo Consiglio comunale adesso gli hanno concesso la cittadinanza onoraria. (foto Pintori). Ortu da cinque anni è il coordinatore del progetto di recupero e valorizzazione dell’identità storico-culturale del paese. ( an.pin. )
 
 
7 - L’Unione Sarda
Prov Ogliastra - Pagina 23
Villagrande. «Rientrate in paese più spesso, paga il Comune»
Universitari, il bus è gratis
Chiamarlo scuolabus sarebbe forse improprio vista l’età dei destinatari e la distanza del capolinea scolastico: l’Università di Cagliari. Bus dei desideri (parodiando la famosa commedia) si adatterebbe meglio al progetto messo in campo dall’amministrazione comunale per consentire agli studenti di rientrare da Cagliari in paese per il fine settimana e di tornare alla sede universitaria il lunedì successivo, gratuitamente e con il massimo della sicurezza e del comfort.
«L’obiettivo del nostro progetto - spiega il sindaco Giuseppe Loi - è quello di rafforzare i legami esistenti tra i giovani e il loro paese d’origine, anche durante il compimento degli studi superiori. Un diploma di laurea o una specializzazione universitaria costituiscono per la famiglia, e di riflesso per la collettività villagrandese, un impegno finanziario da cui entrambi attendono ricadute. A cominciare dal mantenimento dei legami affettivi. Perché i giovani costituiscono,in tutti i sensi, una risorsa importante per la crescita della collettività. Pertanto cerchiamo di venir loro incontro con risposte concrete».
Nero su bianco, l’idea si sta definendo nei dettagli. L’amministrazione comunale mette a disposizione le risorse per noleggiare un autobus, di capienza rapportata alle esigenze, per far rientrare gli studenti il venerdì sera e riportarli nella sede universitaria il lunedì mattina. Con una frequenza, all’inizio, bisettimanale. Poi, si vedrà. «L’iniziativa - insiste il primo cittadino - ci aiuta anche ad animare il paese dal punto di vista sociale e consente di riportare i giovani alle proprie famiglie, evitando di esporli ai rischi del viaggio su auto private e agli orari scomodi del servizio pubblico. In questo modo garantiamo la massima tranquillità ai genitori e le condizioni per il massimo rendimento agli studenti nel loro impegno universitario».
L’idea di un bus navetta bisettimanale, sul modello praticato nei campus e college anglosassoni, era nata nell’ambiente degli studenti universitari di Cagliari di cui fa parte anche Federico Porcu, capogruppo di maggioranza in consiglio comunale. «La coalizione - commenta lo studente -consigliere - aveva fatto propria questa idea rilanciandola in campagna elettorale. Ci sono tutte le condizioni affinché il progetto trovi realizzazione in tempi brevi. A riprova che vogliamo connotarci come un’amministrazione pragmatica che cerca di risolvere i problemi dei cittadini. Reputo questo un servizio utile per gli studenti universitari per cui ho preso a cuore questo progetto, insieme al sindaco e all’intera amministrazione comunale. I giovani sono il futuro del nostro paese, vogliamo crescere insieme».
NINO MELIS
 
 
8 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 14
Ateneo, una borsa
L’Università di Sassari ha indetto un concorso, per titoli e colloquio, per l’attribuzione di una borsa di studio semestrale (10 maggio - 29 ottobre 2010) per lo svolgimento, presso il Dipartimento di zoologia e genetica evoluzionistica dell’Università di Sassari, dell’attività di formazione e ricerca su: “Studio dei pattern di introgressione genetica in popolazioni di capriolo e cinghiale”. Domande entro il 30 aprile. Bando su www.uniss.it. Info: 079.228920.
Ateneo, un co.co.co
La Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Sassari ha indetto, nell’ambito del Progetto “Patto per il Nord Ovest - Amministrazione provinciale di Sassari”, una procedura comparativa pubblica, per titoli e colloquio, per l’attribuzione di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa per il proseguo delle attività inerenti la comunicazione pubblica e le relazioni con il pubblico della Provincia di Sassari. Domande entro il 30 aprile. Bando su www.uniss.it e www.scipol.uniss.it.
Cinquanta borse di studio per il master dell’Eni
Eni Corporate University bandisce, per l’anno accademico 2010-2011, 50 borse di studio per il master in Management ed Economia dell’Energia e dell’Ambiente (Medea), organizzato e gestito dalla Scuola Enrico Mattei.
Il corso si rivolge a laureati orientati a percorsi professionali in imprese, enti, authorities e organismi del settore energetico e ambientale. Tra i requisiti richiesti per l’ammissione al master: diploma di laurea (specialistica di secondo livello o equivalente del vecchio ordinamento) con votazione finale non inferiore a 105 su 110 o 95 su 100 conseguito nelle facoltà di Economia, Fisica, Ingegneria, Scienze geologiche, Scienze Statistiche ed Economiche o una equivalente qualificazione accademica all’estero. Bisogna avere meno di 27 anni al 31 dicembre 2010 e conoscere l’inglese. Sono previste tre fasi di studio: energy industry economics, business administration in energy industry e managing technical assets in energy industry, caratterizzate da livelli di specializzazione e di operatività crescenti. È richiesta la partecipazione a tempo pieno.
Il costo del master è di 25 mila euro. I vincitori sono esentati dal pagamento della tassa di iscrizione, dal materiale didattico e dalla mensa e riceveranno anche contributi economici. Le attività inizieranno il primo settembre e termineranno il 30 giugno 2011. La domanda deve essere compilata (seguendo il percorso “Lavora con noi, scuola Mattei e master Medea”) all’indirizzo www.eni.com entro venerdì 30 aprile 2010. Per ulteriori informazioni su programmi e selezioni è possibile rivolgersi a: Scuola Enrico Mattei, Eni Corporate University via Salvo, 1 20097 San Donato Milanese (Milano) telefono 0252057922 o 0252057907 e-mail: info.scuolamattei@eni.com. ( al. co. )
 
 

 
 
LA NUOVA SARDEGNA

9 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Il diritto sindacale è in limba 
Alto il numero dei partecipanti alle lezioni 
Il docente Gianni Loy: «Non è stato difficile parlare di norme in sardo» 
PA.SO. 
CAGLIARI. Le lezioni in lingua campidanese tenute dal docente Gianni Loy nella facoltà di Scienze politiche sono state un successo: il 30 per cento degli studenti iscritti ha frequentato il corso di diritto sindacale in sardo, tenuto nel pomeriggio a distanza di qualche ora dalla “classica” lezione in italiano. In termini assoluti, si parla di 14 allievi su 50. ‹‹Credo sia un ottimo risultato - ha detto Loy, tra i promotori dell’iniziativa - considerato che l’anno scorso, quando abbiamo dato il via al progetto, la percentuale di studenti che seguiva le lezioni in sardo si aggirava intorno al 22 per cento. A distanza di un anno, c’è stato quindi un incremento del 10 per cento››. Secondo i dati illustrati ieri, a frequentare il corso in sardo sono stati soprattutto gli studenti che provengono dai piccoli paesi, mentre la percentuale scende tra quelli che vivono a Cagliari, ‹‹segno, probabilmente, che nei piccoli centri l’uso della lingua sarda è ancora vivo - ha sottolineato Loy - mentre si sta perdendo nel capoluogo››. Già da tempo l’università ha spalancato le porte alla “limba”, tanto che decine di studenti sostengono gli esami e discutono le tesi impiegando le varianti campidanese e logudorese. In questo caso però, si tratta del primo esempio di un ciclo di lezioni tenute esclusivamente in sardo. ‹‹L’anno scorso - ha proseguito Gianni Loy - abbiamo proposto per la prima volta questa iniziativa con il corso in diritto del lavoro. Una curiosità: al contrario di quanto si potrebbe pensare, usare il sardo non ha comportato alcuna difficoltà nella resa dei termini giuridici. Infine, una precisazione: non vogliamo passare da “professionisti della limba”, noi non organizziamo convegni sulla “limba”, preferiamo parlarla, senza scadere mai nel folclorico››.
Buone nuove, sempre sul fronte universitario, anche dal Centro linguistico di ateneo. Sono ben 1781 gli iscritti ai test di piazzamento preliminari per i corsi di lingua inglese, francese, tedesco e spagnolo previsti nel bando emanato appena 15 giorni fa e da martedì 4 maggio sarà possibile iscriversi ai corsi per principianti assoluti, per i quali non è previsto alcun accertamento del livello di conoscenza iniziale.


10 - La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Attualità
Allarme nella sanità. Per paura dei contenziosi legali diminuiscono del 30% gli aspiranti chirurghi 
Quarantamila medici in meno tra dieci anni 
ROMA. Tra dieci anni ci potrebbero nel nostro paese circa 40mila medici in meno. E a risentirne di più potrebbero essere in particolare i pediatri e i medici di famiglia. A lanciare l’allarme è Amedeo Bianco, presidente della federazione dell’ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri, che oggi conta 360 mila iscritti (inclusi i 35 mila odontoiatri), anche se solo 240mila sono attivi, ovvero svolgono quotidianamente la loro professione.
«In un periodo compreso tra il 2015 e il 2025 ci sarà una massiccia uscita di professionisti dalla vita attiva. Abbiamo stimato, sulla base dei nostri dati confrontati con quelli degli enti di previdenza pubblici e privati, che se manteniamo inalterato il tasso di ingresso alla professione potremmo registrare un calo di circa 40mila medici», spiega Bianco in proposito, sottolineando però che il problema non è solo quello del numero programmato, «che il prossimo anno dovrebbe essere portato a 9mila unità», ma quello più generale di una nuova programmazione: «Occorre mettersi intorno ad un tavolo per studiare il fabbisogno di specialisti che servirà alla sanità futura, che non è detto sia quello attuale».
Inoltre cercasi chirurgo disperatamente. In Italia, negli ultimi anni si sta assistendo ad una vera e propria crisi di vocazione per la professione, con numeri importanti nel calo delle iscrizioni alle branche deputate. In un solo anno, dal 2007 al 2008, sono calate del 30 per cento e ad allontanare dal bisturi è soprattutto il timore dell’alto numero di contenziosi medico-legali. A lanciare l’allarme è il Cic, Collegio italiano dei chirurghi che ha fatto il punto della situazione in un convegno.
«Presso la Scuola di specializzazione in Chirurgia della mia Facoltà (Policlinico Universitario Federico II di Napoli) fino a pochi anni fa gli aspiranti erano oltre 200 per 20 posti, oggi sono qualche decina - afferma Pietro Forestieri, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi -. In alcune sedi universitarie i posti disponibili a volte non sono stati neppure coperti».
Stando ai dati riferiti dal Cic, il numero di cause legali è talmente alto che «8 chirurghi su 10 potrebbero avere, nel corso della loro vita professionale, un contenzioso medico-legale».
 
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
ALL’UNIVERSITÀ 
Incontro per ricordare Peppino Fiori 
SASSARI. In occasione del settimo anniversario della morte di Peppino Fiori oggi alle 16, nell’aula magna dell’Università, si discuterà dell’autore di «Baroni in laguna» in un incontro dal titolo «Fiori giornalista e narratore».
Saranno presenti lo storico Manlio Brigaglia, il direttore della sede Rai di Cagliari Romano Cannas, i giornalisti Simonetta Fiori e Costantino Cossu. L’iniziativa è del corso di laurea in Scienze della comunicazione della facoltà di Scienze politiche e del Master di giornalismo (Laboratorio testi), con la partecipazione del Dipartimento di Storia. Presenta Elisabetta Cioni, presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione. Coordina Paola Pittalis, coordinatrice del Laboratorio testi del Master giornalismo.
IL LIBRO 
Amnesty parla di «Stupri di guerra» 
SASSARI. Oggi alle ore 17, nell’Aula blu della facoltà di Scienze politiche, il gruppo Amnesty International di Sassari e l’associazione Studenti di Scienze politiche presentano il libro di Marcello Flores «Stupri di guerra. La violenza di massa contro le donne nel Novecento». L’incontro sarà coordinato da Yerina Ruiu, responsabile del gruppo Amnesty Sassari. Dopo il saluto di Gian Pietro Saporito, presidente dell’associazione studenti, in programma relazioni di Maria Rosaria De Miglio («La trappola del genere: donne, violenza e povertà»), Carla Bassu («La violenza sulle donne nei conflitti del Novecento tra silenzio e memoria») e Alessandra Arru («Guerre, nazionalismi e violenza sulle donne: il caso della ex Jugoslavia»).


12 - La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
BREVI
Università Il centro linguistico seleziona insegnanti, di madrelingua e non, per l’insegnamento di arabo, cinese, francese, inglese, italiano per stranieri, portoghese, russo, spagnolo, tedesco. Si chiede il possesso di diploma di laurea specialistica o magistrale o quadriennale. Gli interessati potranno inviare il curriculum vitae via e-mail a: fchessa@uniss.it. Per informazioni 079 229871, fax 079 229642.
Ute Oggi 27 aprile, alle 16,30, nell’aula magna della Facoltà di Agraria, il professor Aldo Morace, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Sassari, terrà una lezione dal titolo: “La produzione letteraria della prima Deledda”.
 
 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
A SASSARI 
Questo pomeriggio l’incontro su Peppino Fiori 
SASSARI. Oggi, giorno del settimo anniversario della morte di Peppino Fiori, dell’autore di «Baroni in laguna» si discuterà in un incontro dal titolo «Fiori giornalista e narratore», dalle 16 nell’aula magna dell’Università (piazza Università). Saranno presenti Manlio Brigaglia, il direttore della sede Rai di Cagliari Romano Cannas e i giornalisti Simonetta Fiori e Costantino Cossu. L’iniziativa è del corso di laurea in Scienze della comunicazione della Facoltà di Scienze politiche e del Master di giornalismo (Laboratorio testi), con la partecipazione del Dipartimento di Storia. Presenta Elisabetta Cioni, presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione. Coordina Paola Pittalis, curatrice del Laboratorio testi.
L’incontro è organizzato nella forma del seminario aperto. E’ un momento dell’attività didattica della facoltà di Scienze politiche ma è anche un’occasione offerta a tutti (l’ingresso è libero) per conoscere e approfondire gli aspetti umani e professionali di una figura come quella di Fiori.
 
 
 
E POLIS - IL SARDEGNA
 
14 - E Polis / Il Sardegna
Pubblica amministrazione
L’e
-mail avrà valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno
Via alla posta elettronica certificata
Parte la “Pec”, la casella di posta elettronica certificata che ha il valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Niente più fila agli sportelli postali e un ricorso sempre minore alla comunicazione su carta. Il servizio, disponibile per 50 milioni di italiani, tutti i cittadini maggiorenni con codice fiscale, è stato presentato dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, con il presidente di Telecom, Gabriele Galateri di Genola, e dell’ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi. L’obiettivo, ha spiegato il ministro, è di arrivare a 10 milioni di Pec entro l’anno. Già due milioni di professionisti ne sono dotati (l’obbligo per loro è scattato a novembre scorso) e sono quasi un milione le imprese che hanno attivato un indirizzo. Per richiedere l’attivazione gratuita del servizio sarà sufficiente collegarsi al portale www.postacertificata.gov.it e seguire la procedura guidata che consente di inserire la richiesta. Trascorse 24 ore dalla registrazione online (ed entro 3 mesi) ci si potrà quindi recare presso uno degli uffici postali abilitati per l’identificazione e firmare il modulo di adesione. Bisognerà portare con sè un documento di riconoscimento personale e uno comprovante il codice fiscale.
 
 

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