Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 April 2010
Rassegna quotidiani locali
a cura dell’ufficio stampa e web

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 11
Giocare con i complessi teoremi matematici
Cittadella dei musei. Successo di pubblico per la settimana dedicata a formule e numeri
 
Cosa c'è di divertente in un teorema di geometria o in un calcolo algebrico? Ben poco, se non sei un esperto o un appassionato. I professori e gli studenti del dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Cagliari sono convinti del contrario, e lo hanno dimostrato con la manifestazione “Do you play mathematics?”, la settimana dedicata ai numeri che si è conclusa ieri alla Cittadella dei musei. Le attività puntano sul gioco, per coinvolgere anche chi non ha un buon rapporto con equazioni e bisettrici.
LA MOSTRA Una serie di laboratori interattivi, in cui è possibile osservare modelli e dispositivi, mettersi alla prova e allo stesso tempo imparare alcune tra le più affascinanti teorie della matematica e della geometria. Un percorso fra elicoidi, origami geometrici, specchi e caleidoscopi: a fare da guida, gli stessi studenti del Dipartimento, che con passione accompagnano il pubblico fra curiosità, piccoli trucchi e autentici rompicapo. Dalla parte “artigianale”, con puzzle, regoli e costruzioni colorate, si passa poi a quella più tecnologica, dedicata alla topologia: oggetti che sembrano opere d'arte contemporanea, superfici futuristiche che vedono la luce solo grazie ai calcoli di un computer. Perché, come dice il professor Stefano Montaldo, responsabile della mostra, «le soluzioni, spesso, sono anche esteticamente belle».
IL TEATRO «La parola play - continua Montaldo - per noi significa giocare con i numeri, ma anche spirito teatrale». Venerdì scorso, infatti, è stato messo in scena il cortometraggio “Frigoriferi dell'altro mondo”, un viaggio nella quarta dimensione nato dall'incontro fra attori e matematici e ispirato al libro “Flatland” di E.A. Abbott. Iniziativa che si aggiunge ai convegni che si sono tenuti al Palazzo delle Scienze: Massimo Ferri, docente dell'Università di Bologna, ha spiegato le applicazioni della matematica alla robotica.
LA ROBOTICA Si possono dimenticare Hal 9000 di “2001: Odissea nello spazio” e Robocop: oggi la ricerca punta ad ottenere un cyborg capace di recepire e simulare le emozioni umane. Già negli anni '90, al MIT, era nato Kismet, in grado di riconoscere gesti, espressione e tono della voce. «L'ultima frontiera - ha spiegato Ferri - sono i robot che hanno componenti biologiche: ne è stato realizzato uno con cellule estratte dal cervello di un ratto». E le applicazioni sono tante: dal supporto per gli anziani all'assistenza agli invalidi.
FRANCESCO FUGGETTA
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 55
Sassari. Annullato l'appalto per la ristrutturazione
Stop alla casa dello studente nel complesso dell'ex Brigata Sassari
 
Gara annullata e tutto da rifare per la nuova casa dello studente nell'ex complesso della Brigata Sassari. Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar Sardegna con cui i giudici, nel maggio del 2009, avevano annullato il provvedimento dell'Ersu con cui si affidato in maniera definitiva l'appalto per la progettazione della nuova struttura.
Un appalto da 455 mila euro vinto da un'associazione di progettisti guidata dallo Studio Associato di architettura Cenami-Simonetti-Ticca. Secondo quanto accertato dai giudici, uno dei professionisti dell'associazione vincitrice, l'architetto Piersimone Simonetti, non avrebbe potuto partecipare alla gara perché in passato ha subito una condanna. A fare ricorso al Tar era stata la Baldo Progetti Engineering Srl, capofila del raggruppamento di progettisti classificatisi secondi nella gara.
A tradire il gruppo di vincitori è stata la mancata comunicazione alla commissione di gara, come invece previsto dal bando, della condanna subita da Simonetti per «esecuzione di opere in assenza di autorizzazione o in difformità da essa».
Verdetto emesso il 6 dicembre 2001 dalla Corte d'Appello di Sassari e divenuto irrevocabile il 3 aprile 2003. «Sentenza che», come si legge nel documento del Tar, «sebbene sia stato concesso il beneficio della non menzione, avrebbe dovuto essere indicata nella dichiarazione sostitutiva del Simonetti».
Per questi motivi il Tar Sardegna aveva accolto il ricorso della Baldo Progetti, annullando la determinazione del direttore generale dell'Ersu che aggiudicava l'appalto alla prima classificata. I vincitori della gara d'appalto si sono rivolti al Consiglio di Stato per ribaltare la decisione del Tar, ma i giudici hanno respinto il loro ricorso con sentenza emessa il 23 febbraio 2010 e pubblicata il 13 aprile. La gara d'appalto annullata prevedeva la progettazione e direzione lavori per il recupero funzionale e architettonico degli immobili della fondazione ex Brigata Sassari. ( v. g. )

 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Cronaca
Torneo di diritto civile, vince l’università di Siena 
 
CAGLIARI. L’università di Siena ha vinto il campionato nazionale di processo di diritto civile simulato. Al secondo posto Cagliari, che fino all’ultimo ha cercato di contrastare l’innegabile bravura delle due studentesse toscane. La squadra cagliaritana era composta da Anna Elena Piras di Villacidro, Tania Scanu di Guspini, Nicola Calì di Capoterra e Livio Perra, cagliaritani, che hanno ricevuto la medaglia d’argento dal presidente della giuria, Angelo Luminoso storico ordinario di diritto civile. Ottima l’organizzazione della finale da parte della sezione dell’Elsa, l’associazione internazionale degli studenti di Giurisprudenza.
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Orchidee, peonie, statue menhir
Tra Laconi e Seulo un incanto per turisti da tutto il mondo 
Un’associazione celebra la «rosa delle foreste di leccio» 
Australiani in mountain bike e cechi in Harley Davidson alla scoperta di meraviglie naturalistiche e archeologiche 
 
Che incanto questa primavera sarda, tavolozza tutta verde e gialla da Cagliari a Sassari, dal Sarcidano alla Barbagia di Seulo. Qua e là rari macchioni di rosso vivo con la sulla in piena fioritura, le api che ci danzano e ronzano attorno. Tra i campi e gli orti il candore dei fiori di perastro e dei biancospini. L’argento dei pioppi.
 Sul terreno, tra l’erba alta, si agitano tanti ragnetti-missile. C’è una coccinella. Ai lati di una cunetta della cantoniera di Funtanamela, tortuosa strada statale 128, il “fagiolo della madonna”, qui a Laconi chiamato Tilibba. Sotto i lecci una sorta di edelweis bianco detto “latte di gallina” con i suoi sei petali, “come tutte le liliacee”. Primo pomeriggio, gradevole tepore primaverile. Non manca il canto dell’assiolo e il gracchiare delle cornacchie mixato alla musica di un torrente che scorre fra ontàni e pioppi come fossimo a Comacchio. Silenzio. Un paradiso. E non c’è allora da meravigliarsi se due coppie di turisti australiani stiano percorrendo l’isola in bicicletta per “godere l’Eden del Mediterraneo” come definisce la Sardegna Gail Crennan, docente di Inglese all’università di Melbourne.
 È col marito Leon Trethowan, economista al ministero dell’Agricoltura del governo di Canberra. Con loro, su una superaccessoriata mountain bike Giant, Heather Margetts, infermiera di rosso vestita intenta a fotografare stelo e fiori di un asfodelo. Il marito di Heather va più veloce, ha distaccato il terzetto. Che si è fermato nella zona di “Pruddaxiu”, dopo le curve e il bosco di “Sa corona de sa guardia” per ammirare le orchidee selvatiche che in questo periodo colorano e sono la griffe della campagna sarda. Qui, in Sarcidano, ci sono quasi tutti i tipi, sono 68 in tutta l’isola come ha certificato Antonio Scrugli, ordinario di Botanica all’università di Cagliari.
 I turisti di primavera venuti dall’Oceania godono di un privilegio. Si imbattono in due giovani ricercatrici che studiano la flora sarda. Roberta Lai, dopo essersi laureata (110 e lode) con una tesi sulle orchidee del suo paese (Perdasdefogu), da alcuni mesi ha pubblicato un libro proprio sulle orchidee della Sardegna, ne ha censito e catalogato sessanta, dopo aver affrontato - ha detto Scrugli - “con rigore scientifico i complessi aspetti tassonomici, nomenclaturali e corologici della orchidoflora della Sardegna”. È un’enciclopedia di facilissima consultazione. Con lei Cinzia Sanna, di Jerzu (laurea in Scienze naturali, 110 e lode). Indaga sull’uso delle piante nella medicina popolare. Le due studiose mostrano con entusiasmo i vari tipi di orchidee. Termini tecnici. Le australiane vanno in visibilio tra la Limodorum abortivum e la neottia nidus-avis. A bordo strada c’è un campo di stupefacenti “Orchis papillonacea” e giù a parlare, in inglese, di “sepali ovati-lanceolati, un po’ rosei un po’ rosso violacei con evidenti venature longitudinali più scure”.
 Gli wonderful si sprecano. Un contadino segue il rito, lascia due puledrini e si avvicina alle signore australiane. Raccoglie per loro proprio quel tipo di orchidee che stanno ammirando con le due giovani naturaliste.
 E qui si ha una imprevista lezione di civismo. Miss Heather ringrazia il contadino con un bel sorriso (“thank you”) ma dice che non le avrebbe dovute cogliere perché “tagliare le orchidee” è un delitto (“for me cutting orchids is a crime”). Qualcuno traduce. “Non lo sapevo”, si scusa il contadino che si allontana affranto. Tre mamme di famiglia sono a passeggio nel bosco, felici: Lucia Corongiu, Rina Matta e Graziella Melis. Parlano di fiori e dei figli che stanno per laurearsi. Si chiedono se troveranno lavoro: “Dovremmo valorizzare meglio il nostro territorio, il turismo non può essere solo quello del mare”. Gli australiani puntano verso Laconi, Comune dalla bandiera arancione, il paese del parco Aymerich e di sant’Ignazio. Di Su lau e del castello della Medusa. “Dobbiamo visitare il museo delle statue menhir”, dice Heather. Ha un libro che parla di questi monumenti vecchi di quasi cinquemila anni. Sono stati a Sant’Andrea Priu di Bonorva e a Pranu mutteddu di Goni. Sanno che l’originale della statua “a tridente con bracci e manubrio arcuato” è al museo archeologico di Sassari, “questa è una copia in gesso, ma era stata trovata qui e volevamo conoscere la zona di una delle prime opere artistiche del mondo occidentale”. Al museo sono accolti dalle guide Antonietta Fulghesu, Anna Rita Dessì, Marianna Curreli e da Luca Porcu. Il custode del museo, Mariano Corongiu, segue otto turisti giunti in moto dalla Repubblica Ceca con quattro Harley Davidson fiammanti. Il capogruppo, Brozik Martisek (“veniamo dalla regione di Pardubice”), prepara i soldi. Sa tutto: “Si pagano 3,50 euro, è troppo poco, l’arte e la cultura non si regalano. È un museo quasi unico nel suo genere”.
 Roberta Lai e Cinzia Sanna sono rimaste a Funtanamela con i loro fiori e le loro erbe. Fotografano il Cynoglossum, lingua di cane, le sue “foglie vellutate, al centro il bocciolo fioreale, diventerà azzurro violaceo”. Più avanti il ravanello selvatico, il “soucus” (piante infestante), piccoli gerani, la salvia minore e gli anemoni, bellissimi, numerosi. Un’altra coccinella. Ecco il gigaro maculato, il carpino nero, l’aria profuma di elicriso. Belle queste margherite gialle e bianche, questi fiori: “No, non sono fiori ma infiorescenze”. Roberta Lai e Cinzia Sanna camminano tra altre orchidee e hanno un sogno: “La nostra flora può essere un potente ed efficace richiamo per un turismo intelligente, può attirare visitatori che animano i paesi dell’interno”. A Seulo, capoluogo di una delle tre Barbagie - trenta chilometri da questo eden passando per Santa Sofia - festeggiano un altro fiore, la peonia, rosa del Gennargentu, qui chiamata “S’orrosa’e padenti”, rosa delle foreste di leccio. Sono venuti in tanti da mezza Sardegna chiamati dall’associazione culturale “Su scusorgiu” guidata da Giancarlo Boi. Anche qui due ciceroni: la naturalista Manuela Carta, laureata in Erboristeria in Farmacia a Cagliari, e Pino Fois, curatore dell’orto botanico dell’università di Cagliari. Parlano della peonia, alta fra i 30 e i 60 centimetri, il portamento eretto.
 I fiori? “Semplici o doppi, isolati o a gruppo, a forma di rosa o di coppa, con un ricco ciuffo di stami, i petali hanno margini lisci o ondulati; le corolle sono talvolta profumate, presentano diversi colori: bianco, rosa, giallo, rosso, porpora, violetto, spesso arricchiti da una macchia scura alla base dei petali”. In questi giorni dettano legge il bianco e il rosa, ma è un altro incanto. Carla Melis che è giunta da Carbonia non si stanca di scattare foto, Giovanni Penduggiu arriva da Torino dove fa il radiologo e documenta immagini e parole con la cinepresa, c’è un gruppo di insegnanti di Nuoro, due medici di Lanusei consultano il libro distribuito recentemente dalla Nuova Sardegna sui fiori frutti e semi con la prefazione di Tiziano Scarpa. Laura Narducci è un avvocato ligure. “Amo i fiumi, volevo camminare lungo le anse del Flumendosa, ieri ho fatto anche un bagno, emozionante”. Dove ha dormito? “In un agriturismo, 30 euro a notte, non male”.
 Tornerà? “Sì, ma non d’estate. La Sardegna più bella, più dolce è da godere in primavera”. Queste sono le prime peonie che vede? “No, le ho fotografate ai piedi dell’Himalaia e nel Nord America, sul versante del Pacifico. Col mio compagno viaggiamo per conoscere fiori e fiumi. Domani andremo a Valledoria, al Coghinas. Abbiamo vogato sul Cedrino. La Sardegna primaverile è davvero un paradiso”.
 
 

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