Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 April 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  

 
L’UNIONE SARDA
01 - Progetti ricerca, sei in gara per i fondi della legge reg.le 19
02 - Master and Back, in pista 35 milioni per il bando 2009
03 - Angelo Aru, facoltà di Geologia, è l’agronomo dell’anno
04 - Calo demografico, convegno alla Marina
05 - Scuola, bocciato il maestro unico
06 - Convegno: Lardiri, il ritorno della terra cruda
07 - Alghero. Una mano tesa per la facoltà di Architettura
08 - Sassari. Via libera al pronto soccorso veterinario
 
LA NUOVA SARDEGNA
09 - Giunta regionale. Master & Back, occasione per mille
10 - Università, finanziati sei progetti di ricerca internazionale
11 - Parte programma Erasmus: in palio 1124 borse di studio
12 - Regione: «Valorizzeremo Architettura perché è una eccellenza»
13 - Sassari. La caserma «Ciancilla»
14 - Enrico Tocco: «Una scuola migliore e adeguata ai tempi» 
  
IL SARDEGNA
15 - Arrivano 72 milioni per il Master & Back
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 
 
L’UNIONE SARDA
  
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 22
Università
Progetti di ricerca, sei in gara per i fondi della legge regionale “19”
Prima selezione dei progetti di ricerca presentati dall’Ateneo cagliaritano per ottenere i finanziamenti della legge regionale 19 del ’96. Sono sei (su 13 presentati) quelli in gara, secondo la prima scrematura fatta dall’ufficio regionale che punta l’attenzione su temi di particolare interesse per la comunità: relazioni industriali, salute delle donne, educazione sanitaria, farmacovigilanza sono gli studi che coinvolgono i ricercatori cagliaritani e varie realtà extracomunitarie.
I PROGETTI In una fase particolarmente complessa e in continua evoluzione - sia dal punto di vista organizzativo, sia per quanto riguarda le risorse finanziarie e umane - la ricerca dell’Università propone qualità e innovazione. È ad ampio raggio la dislocazione e la tipologia disciplinare degli studi presentati dai ricercatori in corsa per i finanziamenti della legge 19: dalla Turchia al Benin passando per il Marocco. I sei progetti in campo sono quelli dei professori Gianfranco Bottazzi (relazioni industriali-Mozambico), Micaela Morelli (programma di educazione sanitaria alla farmacovigilanza e all’uso corretto dei farmaci nel sistema nervoso centrale), Mauro Giovanni Carta (Sanità pubblica), Giulio Barbieri (sviluppo socio-economico delle popolazioni rurali - Etiopia), Paola Sirigu (la salute delle donne in Benin), Maddalena Achenza (patrimonio tradizionale in terra cruda).
 
 
2 - L’Unione Sarda
Economia - Pagina 12
Formazione Nuovi paletti sulle selezioni
Master and Back, in pista 35 milioni per il bando 2009
Nuove risorse per il Master and Back in attesa della riforma del progetto. Con gli ulteriori 35 milioni e 93 mila euro stanziati martedì dalla Giunta è stata assicurata la copertura di tutte le domande di rientro presentate nel 2009, come ha sottolineato ieri l’assessore regionale al Lavoro, Franco Manca: «Abbiamo mantenuto gli impegni presi».
NUMERI Attraverso i nuovi fondi potranno essere finanziate 856 domande su 1.700 istruite per i percorsi di rientro, per i quali erano già stati messi a disposizione 45 milioni di euro. Attualmente le richieste di finanziamento prevenute all’Agenzia del Lavoro sono state 511. Di queste la maggior parte (378) riguarda enti pubblici: 146 in assegni di ricerca, 134 in co.co.co. e 98 in contratti a tempo determinato. Le altre riguardano il settore privato dove crescono i contratti a tempo indeterminato: 41 contro i 7 del bando precedente. Incremento collegato al meccanismo di premialità utilizzato: ovvero la concessione di tre annualità di stipendio in base al contratto nazionale di riferimento. Per presentare la richiesta di rientro c’è ancora tempo sino al 31 maggio. Intanto la Regione ha pubblicato sul proprio sito le vetrine, cioè la forma di pubblicità dei rapporti tra chi ha presentato la domanda e le aziende ospitanti.
NOVITÀ Ma per il prossimo bando molte saranno le novità annunciate. «Occorre più selezione dei progetti», ha aggiunto Manca, «finanziando solo quelli davvero meritevoli». Finora è stata assicurata copertura a tutte le domande presentate con stanziamenti superiori rispetto a quelli inizialmente stabiliti, cosa che in futuro non sarà ripetuta. Per la selezione si potrebbe partire dalla base di reddito dei partecipanti, con sostegno per i meno abbienti.
STRUMENTI Da ridimensionare anche il ruolo del pubblico «dove non c’è possibilità di stabilizzazione senza concorso, cosa che invece potrà esserci nel privato». Per l’alta formazione, poi, non è escluso il coinvolgimento delle università e finanziamenti a soggetti esterni che vengano in Sardegna. Al vaglio, infine, la soluzione dell’autoimprenditorialità. Tutto dipenderà dal monitoraggio che d’ora in poi sarà attivato. «Finora non è mai stato creato un controllo della fase successiva al rientro», ha sottolineato il direttore dell’Agenzia del Lavoro, Stefano Tunis, «fondamentale per la programmazione».
(an. ber.)
 
 
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Il premio Docente della facoltà di Geologia
Angelo Aru, a 80 anni è l’agronomo dell’anno
È stato conferito ad Angelo Aru il premio “Agronomo dell’anno 2010”. L’ottantenne docente della Facoltà di Geologia dell’Università di Cagliari, famoso per aver realizzato la “Carta dei suoli della Sardegna” e per aver redatto il progetto “Medalus” sulla desertificazione dell’Isola, è stato insignito del prestigioso riconoscimento ieri sera nella sala riunioni del Consorzio Agrario (in viale Elmas), a margine dell’assemblea annuale degli iscritti all’Ordine degli agronomi.
IL PREMIATO Nato a Iglesias nel 1930 e laureato in Scienze Agrarie a Sassari, Aru ha insegnato geopedologia prima a Cagliari poi all’Università di Venezia. Nel 1961 è tornato in Sardegna ed è entrato a far parte del direttivo della Società italiana della scienza del suolo (Siss). Nel 1987 è diventato socio dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, nel 1992 dell’Accademia italiana di Scienze forestali e nel 2001 dell’Accademia italiana di Agricoltura di Bologna. Tra i suoi tanti lavori si ricordano soprattutto il progetto “Medalus” sulla mitigazione della desertificazione in Europa (al quale Aru ha partecipato tra il 1991 e il 1999) e il progetto Panda (acronimo di Produzioni agricole nella difesa dell’ambiente) nel 1997. Angelo Aru è stato inoltre autore di numerose pubblicazioni specialistiche, tra cui spicca la Cartografia dei suoli della Sardegna.
LA CARRIERA Nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera professionale, interamente dedicata allo studio della salvaguardia dei suoli e alla pianificazione territoriale, il luminare sardo ha lavorato anche all’estero (nello specifico in Somalia, Venezuela, Santo Domingo, Cina e altri paesi). Il meritatissimo premio “Agronomo dell’anno 2010” gli è stato conferito da Ettore Crobu, presidente dei Dottori agronomi e forestali della Provincia di Cagliari.
(p.l.)
 
 
4 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 21
Tramas de amistade
Calo demografico, convegno alla Marina
L’associazione “Tramas de amistade” organizza un convegno sul tema “Sardegna: verso il declino demografico? Tendenze e ruolo delle politiche regionali”. L’incontro si terrà domani (ore 17,30) all’Ostello della gioventù di piazza San Sepolcro 3, nel quartiere Marina. Il dibattito, moderato da Enrico Lobina, vedrà il contributo della sociologa Sabrina Perra e della demografa Luisa Salaris dell’Università di Cagliari.
È prevista la partecipazione di diversi amministratori regionali e locali. Con l’appuntamento di venerdì si vuole affrontare, in modo scientifico, un tema centrale per immaginare e realizzare una Sardegna diversa: le dinamiche demografiche nell’Isola negli ultimi 30 anni, le tendenze per i prossimi 30 anni e le politiche che impattano su queste dinamiche.
 
 
 
5 - L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari - Pagina 57
Provincia. Insegnanti e genitori contestano la riforma
Scuola, bocciato il maestro unico
«La politica dei tagli ha sottratto tempo, spazio e pensiero alla formazione». Lo dicono da più parti pedagogisti, insegnanti e genitori. Scuola e famiglie stavano imparando a camminare insieme, con la riforma Gelmini è stato fatto un passo indietro. «Un colpo di spugna», afferma Myriam Perseo, pedagogista, insegnante e supervisore del tirocinio nella facoltà Scienze della Formazione Primaria di Cagliari, «per imporre un’idea di istruzione, piuttosto che di formazione della persona, basata sull’economia di stampo aziendale, dove a contare sono la logica dei numeri, l’omologazione, la selezione, la competitività» Tutto in sintonia con le leggi dell’economia dunque, a discapito di una cultura della formazione, che mette al centro il bambino e i suoi bisogni. A destare particolare allarme è l’articolo del decreto che riduce il tempo della scuola e consegna la classe all’insegnante unico. Da una parte se ne lamentano le famiglie: nella scuola primaria, a causa della precarietà, la maestra cambia tutti gli anni, le classi sono più numerose e diventa difficile per l’insegnante progettare una didattica che tenga conto di ciascun allievo. «I bambini sono disorientati», dice Valentina Argiolas genitore, residente a Quartu, «manifestano disagio». Gli insegnanti ribadiscono l’importanza di una scuola che valorizzi il bambino nella sua unicità, curando i rapporti con la famiglia.
 
 
6 - L’Unione Sarda
Prov Medio Camp - Pagina 26
Serramanna Pabillonis. In un convegno al centro sociale si è parlato di sviluppo eco-sostenibile
Lardiri, il ritorno della terra cruda
Salvaguardia del territorio, utilizzo di risorse alternative, educare e sensibilizzare gli imprenditori e i politici ad uno sviluppo sostenibile: sono queste le tematiche affrontate nel convegno che si è tenuto sabato nel centro di aggregazione.
L’importante seminario di studi, organizzato dal Gruppo consiliare provinciale Federazione Campidano, dal Comune di Pabillonis e dalla Provincia del Medio Campidano, aveva come tema la “Responsabilità sociale & lo sviluppo sostenibile”. Diversi i relatori, giunti anche dalla Penisola, che hanno trattato varie problematiche legate al sistema produttivo nel rispetto dell’ambiente.
Dopo i saluti del sindaco Marco Dessì e dei consiglieri provinciali Efisio Meloni e Marco Tuveri, è stata la volta degli esperti. Orsola Altea di Progetto O.A.S.I. insieme all’ingegnere Monica Perego di Milano hanno parlato degli aspetti operativi dello Sviluppo sostenibile. Di architettura eco-sostenibile hanno parlato a loro volta, Maria Irene Cardillo di Roma e Mario Grosso del Politecnico di Torino. «La posizione geografica e la bellezza del paesaggio possono essere un’opportunità di sviluppo per la nostra Isola», ha spiegato invece Silvano Piras dell’Università di Cagliari.
Dopo l’intervento di Paolo Callioni che si è occupato di pianificazione rurale, i lavori sono continuati con Mario Figus di Cagliari, che ha proposto diverse soluzioni per il recupero e la valorizzazione delle aree minerarie e ed industriali dismesse. Ha concluso il convegno il sindaco Marco Dessì illustrando i progetti, “Civis” e “Domos”, che realizzati dall’amministrazione comunale, hanno permesso di ideare il programma “Papilio Terrae” con il quale è stata restaurata un’antica casa in lardiri che ospiterà l’Istituto di Cultura delle terre per valorizzare le case in terra cruda e l’antica arte dei prodotti di terra cotta
DARIO FRAU
  
 
7 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 24
Alghero. Faccia a faccia fra preside e governatore per salvare l’università
Una mano tesa per la facoltà di Architettura
Un contributo specifico per Architettura di Alghero, un finanziamento etichettato, insomma, per continuare a far crescere il corso di laurea che già si è conquistato la leadership nella classifica stilata dal Censis sulle migliori facoltà a indirizzo scientifico d’Italia nel 2009.
Lo ha chiesto il preside Vanni Maciocco al governatore Ugo Cappellacci, in visita nella sede dell’ex Asilo Sella insieme al sindaco Marco Tedde. Un faccia a faccia necessario dopo la raccolta di firme e la manifestazione in piazza organizzata dai docenti e dagli studenti, preoccupati per il futuro di un fior di facoltà a corto di soldi e costretta a attingere dal fondo unico ministeriale. «Ho accolto volentieri questo confronto» ha detto il presidente della Regione, spiegando che gli uffici stanno esaminando la possibilità di un contributo specifico e per la gestione a regime. Il preside Maciocco non ha perso l’opportunità per elencare i meriti finora collezionati dai tre corsi di laurea in otto anni dalla loro istituzione. Architettura, Design e Urbanistica, innanzitutto, ma anche lo sviluppo di numerose attività al servizio del territorio: dal progetto Itaca (corso di formazione su competenze ambientali) al corso di specializzazione Index (progettazione e sviluppo di strumenti, interfacce e sistemi informatici in materia di cultura e ambiente). Inoltre, da anni è attivo il corso di laurea magistrale internazionale in Pianificazione e politiche per la città, l’ambiente e il territorio organizzato con lo Iuav di Venezia e le università autonome di Barcellona, Girona e Lisbona. «A partire dal 2010, dopo il corso di laurea triennale - ha annunciato il preside - ci sarà quello biennale magistrale internazionale, a titolo congiunto, con la facoltà di Architettura di Lisbona e con quella di Montpellier». Servono ottocentomila euro per le spese correnti e Ugo Cappellacci, da parte sua, ha promesso il massimo impegno. Anche il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, Mario Bruno, si schiera al fianco del preside anticipando che la prossima battaglia sarà quella di mantenere Alghero come sede di facoltà, anche dopo i necessari accorpamenti, «e fare in modo che la Regione finanzi l’università tenendo conto di oggettivi parametri meritocratici e non di logiche campanilistiche o geopolitiche».
(c. fi.)
 
 
8 - L’Unione Sarda
Provincia di Sassari - Pagina 24
Sassari
Via libera dopo dieci anni al pronto soccorso veterinario
Via libera dell’Università di Sassari alla costruzione dell’ospedale e del pronto soccorso veterinario. Un progetto da 8 milioni e mezzo che consentirà alla Facoltà di Veterinaria di salvarsi dal pericolo di estinzione, raggiungendo livelli di eccellenza internazionale.
Nel corso dell’ultima riunione, il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo ha approvato il progetto definitivo che catapulterà la Facoltà sassarese nell’élite europea della Veterinaria, mettendo fine a un’attesa che dura da più di dieci anni. Il procedimento infatti era stato sospeso nel 2001 perché mancava il disco verde del Comune di Sassari. Ok che arrivava quattro anni dopo, il 3 maggio del 2005, con una delibera che approvava i progetti per il centro veterinario di Monserrato.
Un anno e mezzo dopo i progetti furono di nuovo messi in freezer perché la Regione stava cullando l’idea di costituire un polo di ricerca agraria e veterinaria dell’Università, a Bonassai, con il trasferimento di tutta la Facoltà veterinaria. Tramontata l’ipotesi Bonassai, nell’autunno 2009, Regione e Università firmarono un’intesa per un finanziamento regionale di 6 milioni, da aggiungere ai 2milioni e mezzo di fondi proprio dell’Ateneo, per la costruzione dell’ospedale e del pronto soccorso veterinario. La progettazione è così ripartita, cercando di bruciare i tempi: per non perdere il fidanzamento regionale, è obbligatorio aggiudicare i lavori entro il 30 giugno 2010. Ora manca solo il progetto esecutivo: questione di poche settimane.
Le nuove strutture nasceranno in via Vienna, accanto ai locali già sede della Facoltà. Con la costruzione dell’ospedale e del pronto soccorso veterinario, la Facoltà sassarese potrà aspirare di diritto all’ingresso nell’Eaeve (European Association of Establishments of Veterinary Education): un lasciapassare internazionale che vale l’accreditamento europeo per la Facoltà e per i suoi laureati. Un traguardo che Sassari insegue dal 1998.
(v. g.)  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA

9 - La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
Giunta regionale. Stanziati 72 milioni, l’assessore Manca: «Dal prossimo anno ridurremo i fondi» 
Master & Back, un’occasione per mille 
CAGLIARI. Con 72 milioni di euro, la giunta regionale ha finanziato oltre 1000 domande (tra alta formazione e tirocini), presentate agli uffici dell’Agenzia per il lavoro sul bando Master & Back 2009. «La delibera - ha spiegato l’assessore al Lavoro Franco Manca - è una risposta all’ordine del giorno del consiglio regionale, ma d’ora in poi lo stanziamento non sarà così elevato. Già il prossimo bando del programma sarà modificato».
«Le risorse aggiuntive stanziate dalla giunta ammontano a quasi 36 milioni di euro, a fronte di una spesa iniziale di 25 milioni - ha sottolineato l’esponente della giunta Cappellacci - oltre a giacenze delle precedenti annualità. Da ieri sono state inoltre pubblicate le vetrine, che consentono l’incrocio tra le richieste delle aziende e le disponibilità di figure professionali». Le domande istruite dall’Agenzia regionale per il Lavoro per l’alta formazione sono state 650 e, di queste, quelle finanziate perchè giudicate ammissibili, sono state 449. Le istanze relative ai tirocini sono state invece 800 (643 finanziate), mentre per l’alta formazione artistica e musicale sono in corso 50 istruttorie. Per i percorsi di rientro sono state istruite 1700 domande. I candidati ammessi sono 856, mentre le domande di finanziamento congiunte azienda-laureato sono state 470. L’assessore Manca ha rimarcato l’intenzione dell’esecutivo di effettuare un cambio di rotta rispetto alla gestione degli ultimi anni del programma Master and Back. «La giunta ha mantenuto gli impegni - ha spiegato - ma non è pensabile che questo sistema vada avanti. Stiamo investendo 72 milioni di soldi pubblici senza sapere la ricaduta occupazionale che si avrà nel tessuto sociale ed economico della regione. In alcuni casi formiamo giovani manager che andranno a lavorare all’estero. Nel prossimo bando saranno introdotti criteri di selezione più rigidi, che tengano conto del merito, ma anche del reddito». Aggiunge il direttore dell’Agenzia, Stefano Tunis: «Il prossimo bando sarà predisposto non appena verificheremo i risultati del 2009. Ci sono molti errori da correggere, eredità della precedente gestione». (p.s.)
 
  
10 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Università, finanziati sei progetti per la ricerca internazionale 
CAGLIARI. Sono sei i progetti di ricerca dell’Università ammessi ai finanziamenti concessi dalla legge regionale 19 del 1996 relativi alla cooperazione internazionale. I progetti vanno dalla Turchia al Benin passando per il Marocco. Gli stanziamenti interessano: il progetto per il Mozambico Jambo Uhanhi che verrà curato dal Centro studi relazioni industriali, il programma di educazione sanitaria alla farmacovigilanza e all’uso corretto dei farmaci attivi nel sistema nervoso centrale in Marocco, Meditpsycare in Tunisia, Marocco, Siria, Turchia, captazione di acque sotterranee per la promozione dello sviluppo socio-economico delle popolazioni rurali della Wereda di Shashemene in Etiopia, la salute delle donne in Benin, conservazione e recupero del patrimonio in terra cruda in Marocco.
 
 
11 - La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Parte il programma Erasmus: in palio 1124 borse di studio 
CAGLIARI. Il prossimo anno oltre mille studenti universitari potrebbero decidere di trascorrere un periodo di studio all’estero grazie al programma Erasmus. Sono 1124 le borse riservate all’ateneo cagliaritano per permettere ai corsisti di partire alla volta di vari paesi europei, dalla Turchia al Belgio. Secondo i dati dello scorso anno la Spagna è la meta più richiesta, seguita da altre nazioni dell’Europa occidentale. Il programma 2010-2011 è stato presentato ieri mattina nella sala Cosseddu, nel complesso universitario di Magistero. I soggiorni di studio all’estero sono finanziati dalla Comunità europea, dalla Regione e dal ministero dell’Istruzione. Ogni partecipante potrà contare su un rimborso di 600 euro al mese con: 230 garantiti dalla Ue, 300 dalla Regione e 70 dal ministero.
(p.s)


12 - La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Dalla Regione potrebbe arrivare un contributo «specifico» 
«Valorizzeremo Architettura perché è una eccellenza» 
Dal presidente Cappellacci potrebbe arrivare una soluzione definitiva per la facoltà: entro la fine dell’anno servono 400mila euro 
ALGHERO. «Da tempo sosteniamo che le “eccellenze” sono una delle grandi risorse su cui basare il nostro nuovo modello di sviluppo e crediamo nella possibilità di valorizzare ancora di più una di queste realtà che proprio di recente ha ottenuto la migliore certificazione, con il primo posto assegnatole dal Censis nel rapporto annuale sull’università». L’ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al termine dell’incontro svoltosi nella tarda serata di martedì con il preside della facoltà di Architettura, Giovanni Maciocco, e il sindaco, Marco Tedde.
Proprio il sindaco ha osservato che l’amministrazione comunale sostiene la facoltà ed è necessario che Regione individui una soluzione che consenta una programmazione pluriennale. Il preside Maciocco ha illustrato non solo le attuali difficoltà economiche (servono 400 mila euro per chiudere l’anno accademico, per il futuro si stimano in 800 mila euro i costi annui), si è poi soffermato sui progetti di attrazione di studenti provenienti da altri Paesi, con borse di studio regionali da cinquemila euro legate alla performance delle Facoltà. Altra proposta quella di attingere al Master and back, rafforzando i percorsi di rientro con la destinazione del 25% dei fondi al finanziamento di ricercatori a tempo determinato triennali, prevedendo un cofinanziamento da parte delle Università. Il preside ha ricordato che la facoltà ha tre corsi (Architettura, Design e Urbanistica). E’ attivo anche il corso di laurea magistrale internazionale in Pianificazione e politiche per la città, l’Ambiente e il territorio organizzato con lo Iuav di Venezia e le università di Barcellona, Girona e Lisbona. Cappellacci ha spiegato che si sta esaminando la possibilità di un contributo specifico per rafforzare «questi esempi di eccellenza» e perchè «dando continuità a casi come la facoltà di Architettrura di Alghero si riesce a fare veramente sistema». «La facoltà di architettura deve avere continuità nei finanziamenti non perchè decentrata ma per la qualità della didattica e della ricerca». Lo sostiene il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mario Bruno, il quale ricorda che Alghero è l’unica facoltà della Sardegna non situata nella sede di ateneo. «Sarebbe rischioso - ha spiegato - reinserirla oggi nell’Università decentrata, perchè ricadrebbe sotto gli effetti negativi della riforma Gelmini che porterà da 11 a 6 le facoltà dell’Università di Sassari».
 
 
13 - La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Sassari
La caserma «Ciancilla» 
La milizia abbandonata. Nelle recenti manifestazioni per ricordare che la Facoltà di Lettere, erede dell’antica Facoltà di Magistero, ha compiuto i suoi primi quarant’anni si sono rievocati spesso i primissimi tempi di vita dell’istituzione. Caratterizzati soprattutto dalla mancanza di spazi dove riunirsi e riunire gli studenti. Vagammo (c’ero anch’io) per i più incongrui spazi liberi cittadini, persino il salone della Fuci dove s’ammanniva la mensa agli studenti. Il ricordo di quelle prime lezioni è immerso in un profumo di minestrone casereccio. Quando finalmente si decisero a darci un alloggio più conveniente andammo alla Caserma “Ciancilla”, a Mulino a vento. Bene, ricordando quegli anni qualche testimonial del tempo e qualche documento hanno parlato spesso della “Caserma Ciancilla”, appunto: o, al massimo, “ex Ciancilla”. Damiano Ciancilla era un ragazzo di Bono, quando, combattendo sugli Altipiani con la “Sassari”, fu fatto prigioniero e spedito in Austria. Al ritorno dalla guerra, a 29 anni, si arruolò nell’esercito e fu, sotto Graziani, alla riconquista della Libia. Poi andò in Abissinia da caposquadra della Mvsn (la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) e qui morì in combattimento non nella breve stagione della conquista ma nel 1939. In Abissinia erano rimasti molti nuclei di resistenza, e Milizia, soldati e polizia coloniale dovevano andare a snidarli con le armi in pugno. In uno di quei conflitti Ciancilla cadde alla testa del suo manipolo. Fu decorato di medaglia d’oro, e così quando a Mulino a Vento si fece la caserma del distaccamento della Milizia che stava a Sassari fu giusto intitolare a lui il bel palazzo dall’architettura razionalista tipica del regime. Ma quando cadde il fascismo si pose il problema di cancellare anche quel nome, e tra il 1944 e il 1945 la caserma fu intitolata al colonnello Giuseppe Lanza Cordero di Montezemolo, anche lui medaglia d’oro, ma della Resistenza. Era uno dei capi del “centro militare” che si era formato a Roma subito dopo l’8 settembre. Alla vigilia dello sbarco degli Alleati ad Anzio ricevette l’ordine di armare i suoi uomini e di attivare una serie di azioni di disturbo e di sabotaggio alle spalle del fronte. Ma subito arrestato. Torturato a via Tasso, fu fucilato alle Fosse Ardeatine.
C’è un pezzo di storia sassarese, legato alla caserma, che non è stato mai studiato, che io sappia. Ed è la sorte che toccò a quei militi subito dopo il 25 luglio. Nella confusione del momento, nessuno sapeva che cosa fare di quei “soldati del Duce”. Li abbandonarono senza comando e, soprattutto, senza cibo.
Furono giorni di disperazione assoluta: se non fosse stato per la carità cristiana (di monsignor Masia, mi pare di ricordare) che li rifornì alla meno peggio in tempi di penuria generale, invece di morire per la Rivoluzione quei poveretti sarebbero morti di fame.

 
14 - La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
«Una scuola migliore e adeguata ai tempi» 
L’analisi di Enrico Tocco, neo direttore dell’Ufficio regionale 
I ragazzi sono in continua evoluzione, per questo faremo di tutto per stare al passo 
PIER GIORGIO PINNA 
«Migliorare la qualità del servizio scolastico e allo stesso tempo combattere l’abbandono degli studi». Due gli imperativi del nuovo direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Enrico Tocco, 59 anni, negli ultimi 8 vice di Armando Pietrella, è un cagliaritano che ha fatto tutta la carriera di funzionario nell’isola. Laureato in Legge, è stato prima fra i collaboratori dell’ex provveditore Lino Scanu e, nel 2000- 2001, provveditore a Nuoro.
- Lei conosce bene le difficoltà esistenti nell’isola: quali saranno i suoi campi d’azione immediata?
«Com’è avvenuto negli ultimi tempi, nonostante le attuali carenze d’organico nei nostri uffici, assicureremo la regolare partenza del nuovo anno, sin dal 1º settembre, con l’assegnazione delle cattedre, le nomine in ruolo, la dislocazione dei supplenti. Ma agiremo anche sul nostro secondo versante».
- Quale?
«Il supporto all’autonomia: per contrastare gli insuccessi negli studi e i bassi livelli di preparazione».
- La Sardegna sta peggio di altre regioni?
«Sì. In 3ª media viene bocciato l’11% degli iscritti. E tra i promossi il 40% ha come giudizio solo “sufficiente”. La poi esplode alle Superiori: nelle prime c’è un 27% di respinti e alle Professionali si tocca il 50».
- Come mai un quadro tanto devastato?
«Docenti e dirigenti scolastici sono preparati, ce la mettono tutta. Ma i tempi e i ragazzi sono cambiati, persino negli ultimi 5 anni. Spesso mancano aiuti familiari, integrazioni con i moderni strumenti di conoscenza come internet e i mass media, in generale gli allievi sono più distratti del passato».
- Che fare, allora?
«Per la parte che mi riguarda mi batterò senz’altro per una scuola più adeguata alla realtà che cambia, vicina alle esigenze dei territori».
- Ma come, in concreto?
«Introducendo nuove metodologie capaci di raggiungere questi traguardi».
- Si comincia dalla riforma delle Superiori?
«Per ora il discorso verrà in larga misura limitato alle prime classi. E per capire l’orientamento dei ragazzi e delle famiglie, in Sardegna, bisognerà attendere i dati organici su base regionale. Anche se le scelte degli studenti a volte rappresentano una variabile spesso non prevedibile, penso non ci saranno stravolgimenti eccessivi rispetto alle scelte più recenti».
- Che cosa si aspetta?
«Dobbiamo vivere il cambiamento come un’opportunità: era da 80 anni, dalla riforma Gentile, che in Italia l’ordinamento non mutava. Sì, è vero: ci sono state molte sperimentazioni, tante integrazioni. Ma si è privilegiato più l’effetto accumulo che l’innovazione in sé».
- Come saranno i suoi rapporti con la Regione?
«Sempre improntati a una leale collaborazione. La prossima settimana avremo un incontro per discutere dell’offerta formativa nel territorio. Tema cruciale: è un elemento chiave per studiare la dinamica della domanda di conoscenza in Sardegna rapportandoci con il mercato europeo».
- E con i sindacati?
«Ho sempre avuto relazioni con tutte le componenti. Continuerò con loro un dialogo costruttivo. Basato sullo scambio d’informazioni e sul confronto circa qualsiasi nodo da sciogliere».
- Prevede nuovi tagli per il 2010-2011?
«Dipenderà dai tassi di denatalità e dal numero delle iscrizioni nei dievrsi istituti. Nel programma triennale sarà indispensabile qualche aggiustamento. Ma non drammatizzerei. Eventuali decrementi di cattedre saranno compensati dai 704 insegnanti che hanno già presentato la domanda per andare in pensione».
- E i precari?
«Saremo attenti. Li inseriremo dove possibile».
- Handicap e docenti di sostegno...
«Anche in questo caso, massimo impegno: l’integrazione è un valore, fattore di crescita per tutti».
- Dove sono gli ostacoli più gravi nell’isola?
«Nei centri più piccoli, è lì che lo spopolamento mette a rischio la sopravvivenza di tante classi. Minori invece i problemi nelle aree urbane».
- A volte nelle città ci sono aule sovraffollate.
«Seguiamo i regolamenti. Se i locali non lo consentono, sdoppiamo le classi».
- A proposito di edilizia: che cosa si può fare per ovviare ai particolari disagi dell’isola?
«Si sa: i Comuni si occupano di elementari e medie, le Province delle superiori. I fondi arrivano dal ministero. Alla Regione operano comitati di lavoro per superare le carenze. E noi? Faremo il possibile perché gli interventi siano rapidi ed efficaci».
 



E POLIS - IL SARDEGNA
 
15 - E Polis / Il Sardegna
Grande Cagliari - Pagina 17
Regione La Giunta ha stanziato ulteriori 35 milioni di euro per coprire tutte le domande 2009
Arrivano 72 milioni per il Master & Back
La Giunta regionale ha finanziato tutte le domande del Master and Back per il bando 2009. «Con uno stanziamento
aggiuntivo di oltre 35 milioni di euro è stato raggiunto l’importo di 72 milioni di euro necessario - ha affermato l’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca - per mantenere gli impegni assunti in primo luogo con i giovani e con le loro famiglie e con il Consiglio regionale. Il nostro obiettivo è investire sui giovani della nostra Isola puntando sulla
conoscenza». «Un intervento ingente - ha detto Stefano Tunis, direttore dell’Agenzia regionale del Lavoro - per far fronte a una errata valutazione fatta dalla precedente Giunta, che aveva previsto soltanto 25 milioni di euro. Assolutamente insufficienti ». L’esponente dell’Esecutivo ha però sottolineato che dal prossimo bando le risorse non potranno essere così ingenti e che verranno definiti criteri di attribuzione di punteggio per la selezioneranno delle domande.
I nuovi parametri potrebbero essere il reddito, in modo da privilegiare le famiglie più svantaggiate, la qualità della proposta e la compatibilità con la realtà economica sarda. Per quanto riguarda i percorsi di rientro l’assessore è stato chiaro: «Vogliamo investire sul privato e sull’autoimprenditoria. I lavori a tempo determinato nel Pubblico non possono essere trasformati in contratti a tempo indeterminato se non in seguito a un concorso pubblico». Intanto sono state pubblicate le vetrine, che (tramite password a disposizione di chi ha fatto domanda) consentono l’incrocio tra le richieste
delle aziende e le disponibilità di figure professionali. Le domande istruite per l’alta formazione sono state 650 (449 quelle finanziate), per i tirocini 800 (643 finanziate), per l’alta formazione artistica e musicale 50. Per i percorsi di rientro sono state istruite 1700 domande, 856 i candidati ammessi, 411 le domande di finanziamento congiunte (azienda -laureato) arrivate all’Agenzia.
E.L.N. 
 

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