Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 March 2010
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  

 
L’UNIONE SARDA
1 - Assunzione dei ricercatori, prove di riforma
2 - Soggiorni-studio Erasmus Via libera alle domande
3 - Asor Rosa e gli intellettuali spenti
4 - Quando il mare finisce in salotto, progetto di ripascimento
5 - Rischi di crolli nella città punico-romana
6 - Trasversale sarda: c’è il piano di fattibilità
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 - Domande per il bando Erasmus
8 - Sassari. Ammissione scuole di specializzazione in Medicina
9 - Geologi: «Lo studio su Capoterra è del Cinsa»
 
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA
 
 
 

L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari - Pagina 23
I rettori approvano una mozione in linea con quella dell’ateneo cagliaritano
Assunzione dei ricercatori, prove di riforma
L’assemblea della Conferenza dei rettori universitari italiani ha approvato una mozione sulla protesta dei ricercatori: un documento in linea con quello approvato dal Senato accademico di Cagliari.
«Resto fiducioso che la discussione parlamentare possa tenerne conto nel disegno di legge di riforma», commenta il rettore dell’ateneo Giovanni Melis. «In questa fase del complesso processo di formazione dell’offerta didattica, si tratta di segnali importanti che mi auguro possano evitare difficoltà nell’attivazione di corsi di laurea e nei loro contenuti, con conseguenze dannose per gli studenti e per gli stessi ricercatori». In particolare, il documento della CRUI ritiene tra i punti qualificanti dell’intervento riformatore «l’adozione di un piano straordinario pluriennale di reclutamento di personale docente universitario, nell’ambito del quale garantire una quota consistente alle assunzioni di professori associati».
Il piano dovrebbe far leva, per i primi sei anni, sulla possibilità per gli attuali ricercatori a tempo indeterminato (una volta conseguita l’abilitazione scientifica nazionale), di usufruire delle medesime procedure di chiamata da parte degli atenei previste al termine dei percorsi di “tenure track” per i futuri ricercatori a tempo determinato.
 
 
2 - L’Unione Sarda
Cagliari – Pagina 21
Università
Soggiorni-studio Erasmus Via libera alle domande
A partire da oggi e fino al 24 aprile, gli studenti dell’Università di Cagliari possono presentare online la domanda di candidatura per la partecipazione ad Erasmus studio. Sono disponibili per l’anno 2010-2011 1.124 esperienze di studio nelle università europee con cui l’ateneo ha stipulato specifici accordi bilaterali.
Sempre on line, sul sito www.unica.it, si possono trovare l’elenco delle destinazioni e la guida alla compilazione della domanda. Le esperienze di studio si riferiscono alla gran parte dei corsi di studio dell’Università cagliaritana. La partecipazione ai soggiorni di studio è aperta anche ai laureati che frenquentano dottorati di ricerca e scuole di specializzazione; sono esclusi tutti gli studenti che hanno già usufruito in precedenza di una borsa Erasmus.
Il nuovo bando sarà presentato lunedì alle 12 alla Casa dello studente-Ersu di via Trentino.
 
 
3 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 48
Asor Rosa e gli intellettuali spenti
Sarà che sono sempre più rari e intimiditi, tanto che avvistare un intellettuale italiano è quasi un evento zoologico, ma giovedì l’aula magna della facoltà cagliaritana di Lettere era strapiena per Alberto Asor Rosa.
Tanto più che il grande maestro della letteratura italiana era nell’ateneo che tanti anni fa lo vide in cattedra proprio per parlare di intellettuali. Del loro ruolo, del loro passato, del loro sbiadito presente. Concetti affrontati nel recente “Il grande silenzio” (Laterza, 192 pagine, 12 euro), l’intervista ad Asor Rosa della giornalista delle pagine culturali di Repubblica Simonetta Fiori, che ieri ha presentato il libro con il professore.
Con loro il semiologo Francesco Tronci e lo storico Luciano Marrocu, che hanno introdotto il tema e gli ospiti ponendo due questioni: se gli intellettuali oggi siano più che altro archivisti di sconfitte (Tronci) e quanto abbia inciso sul mondo intellettuale la scomparsa del Pci, che con i cervelli di spicco ebbe sempre un rapporto particolarmente stretto (Marrocu). Temi più sentiti di quanto pensasse lo stesso Asor Rosa fino a qualche tempo fa, salvo imbattersi in pubblici folti e vispi alle presentazioni del libro in giro per l’Italia.
Anche giovedì a Cagliari non sono mancati interventi e interrogativi dalla platea. Saviano può essere considerato un maître à penser in senso classico? Ci sono speranze per la scuola? E per i media? E infine: com’è che Montale scrisse in un suo verso che “Asor non ama il privatismo in poesia”? È una curiosità che il professor Alberto Granese si portava appresso da tempo e giovedì, dopo aver ragionato sui rapporti tra crisi degli “intellos” e declino della classe operaia, l’ha porta al suo collega Asor Rosa.
Il quale ha parlato in tono ora divertito («A Cagliari mi lega la nostalgia di anni felici, tanto per smentire l’immagine di creature algide, frigide che si ha degli intellettuali») e ora preoccupato, ad esempio quando analizza la riforma scolastica, ma sempre puntiglioso e asciutto nell’indicare limiti e reponsabilità del ceto pensante. E d’altronde lo descrive così anche Simonetta Fiori: «Un interlocutore generoso, pronto ad aprire all’intervistatore la sua biografia e ad aiutarlo con una ricca bibliografia, oltre che a rispondere anche alle domande sgradite. Severo con gli intellettuali italiani, come tutti i veri maestri è più disposto a suscitare nuove domande che a fornire risposte definitive». Eccole, le domande che l’Engagé ha fornito ai cagliaritani in cambio dei loro interrogativi. Perché c’è questo attacco massiccio, forsennato all’istruzione? E perché lo si chiama Riforma? Forse a scatenare questa aggressività è il fatto che la scuola non ubbidisce a un pensiero unico, ma è possibile che la formazione culturale non sia al primo posto nei programmi di tutti i partiti? E perché non c’è una novità legislativa, non c’è un atto del governo che non si traducano in atti distruttivi della scuola?
E dopo l’applauso che quest’ultimo interrogativo riscuote nell’aula magna, il professore prosegue, stavolta per analisi e affermazioni. Il lavoro intellettuale ha perso potere nella società contemporanea: i tre gangli che lo vedevano protagonista (la formazione, appunto, ma anche la politica e la comunicazione) hanno registrato un inaridirsi impetuoso dell’apporto di chi legge, scrive e pensa professionalmente. Della scuola si è detto e la “deintellettualizzazione” della politica è evidente, «ma anche i giornali sarebbero molto da rivitalizzare sotto questo profilo».
Magari attraverso apporti come quelli di Saviano, un intellettuale importante ma più tipico di quel che appare, «visto che nella nostra narrativa c’è una altissima tradizione di impegno civile». Quanto a Montale, «lo vidi dopo che scrisse quei versi e gli chiesi: ma perché? . Lui mi guardò negli occhi, ci pensò e mi rispose: non me lo ricordo ».
Celestino Tabasso
 
 
4 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 9
Quando il mare finisce in salotto
Spiagge cancellate a Capoterra, Sarroch, Pula e S. Margherita
Alto rischio erosione sulla costa sud-occidentale. Emergenza a Capoterra, Sarroch e il litorale di Pula.
PULA Si ballava in riva al mare, agli inizi degli anni Settanta, a Frutti d’Oro di Capoterra. Su quella rotonda in spiaggia che i primi residenti avevano voluto per le loro lunghe serate estive. L’acqua era ancora lontana. «Oltre sessanta metri, come testimoniano rilevamenti fotografici del 1968», dice l’ingegner Nicola Montaldo, docente di costruzioni idrauliche marittime all’Università di Cagliari e che in questo litorale realizzerà un progetto di ripascimento.
Le onde allora, quando libeccio e scirocco le scaraventavano sul litorale, riuscivano a fermarsi ben prima di finire dentro le case della lottizzazione, nelle villette che oggi si ritrovano il mare in salotto quando Nettuno si scatena. A Frutti d’Oro come a Torre degli Ulivi.
LA PIANTA-CIVETTA C’è, a Torre degli Ulivi, una palma con le radici lambite dal mare. «Era - rimugina chi quell’albero l’aveva conosciuto piccolo - ben all’interno della costa quando la piantarono». Poi l’onda s’è fatta avanti, spingendo il mare oltre cinquanta verso la terraferma.
«Questo litorale si presenta concavo, pronunciato verso il mare e dunque anche per questo esposto alle mareggiate di sud-est e all’erosione», spiega Felice Di Gregorio, docente di Geologia ambientale al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Cagliari e autore dell’Atlante delle spiagge della Sardegna. Uno studio dettagliato realizzato in collaborazione con i geologi del dipartimento Concetta Ferrara e Angelo Ibba. «È chiaro che oltre a problemi erosivi di tipo naturale esistono ben altre cause che hanno provocato l’arretramento del litorale. Intanto è stato costruito sul terrazzo di spiaggia più basso, e oggi quelle abitazioni ne stanno pagando le conseguenze. Per esempio a Torre degli Ulivi. Poi non bisogna dimenticare le opere realizzate dall’uomo come le grandi strutture, mi riferisco al Porto Canale, alle dighe sui fiumi che bloccano il trasporto di sedimenti e dunque l’apporto di materiali sulla costa. All’altezza di Maramura esiste un elevato tasso di arretramento tanto da esserci un rischio notevole per la strada litoranea 195, così come un consistente fenomeno erosivo si ha a Santa Margherita, a Campu Matta e Cala d’Ostia, dove anche la torre costiera rischia di subire le conseguenze del lavoro di scavo fatto dal mare».
Insomma, il mare avanza. Divorando scogliere e soprattutto i litorali sabbiosi. Come davanti al Forte Village o a Is Morus, dove i proprietari del resort e del grande albergo di Santa Margherita sono corsi ai ripari con due diversi interventi di ripascimento.
IL GIUDIZIO « Oubliez-vous les plages », scordatevi le spiagge aveva pessimisticamente suggerito agli inizi degli anni Novanta il vicedirettore del Museo oceanografico di Monaco arrivato a Pula per il congresso di biologia marina. Conosceva bene, la costa, Dagli anni in cui il Porto Canale non esisteva, la Saras non aveva ancora allungato i suoi moli e scavato il canale d’ingresso per consentire alle petroliere di raggiungere le “isole” d’attracco. E i fiumi continuavano a fare a meno di briglie e traverse. I grandi responsabili non erano ancora saliti sul banco degli imputati. Neppure chi, nel nome dell’edificazione selvaggia, ha innalzato migliaia di case sui cordoni dunali, strappando al mare la sua elasticità, la sua capacità di avanzare e arretrare e costruirsi, sulla costa, un suo equilibrio. Come a Perd’e Sali. Dove molti muri delle villette sono venuti giù. Dove l’uomo ha sperperato la risorsa-spiaggia con le colate di cemento e tenta ora di correre ai ripari con le barriere antierosione. Sei ne aveva realizzato davanti a Perd’e sali. Ma l’onda ha continuato a fare i capricci, aggredendo (è storia d’oggi) più a sud. Verso Porto Columbu, dove la sabbia ha lasciato spazio a terra e ciottoli.
Andrea Piras

 
5 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale - Pagina 9
Pula. Onde violente, in pericolo il tempio di Esculapio, le Terme a mare e la torre del Coltellazzo, ma anche e l’isolotto davanti alle rovine
Rischi di crolli nella città punico-romana
Il tesoro potrebbe sparire. Andar giù insieme al fronte roccioso del grande promontorio scavato dal mare. E Nora perderebbe un suo tassello, quel tempio di Esculapio costruito dai Romani che pioggia e vento avevano già eroso ma che il mare, adesso, rischia di strappare alla città antica.
È emergenza, lungo la costa di Pula. «Problemi seri», li giudica il professor Felice Di Gregorio. Esattamente come seri, serissimi li definiscono da tempo gli archeologi delle Università di Padova, Viterbo, Genova e Milano e della Soprintendenza di Cagliari che da ormai oltre quindici anni stanno conducendo una sistematica campagna di scavo e indagine tra queste rovine.
Per questo l’amministrazione comunale di Pula guidata dal sindaco Walter Cabasino ha recentemente organizzato un tavolo tecnico insieme alla Regione, alla Soprintendenza archeologica, alla Capitaneria di porto di Cagliari, all’Agenzia del demanio per fare il punto sui pericoli incomberti a Nora. Una sorta di conferenza dei servizi a cui ha partecipato anche Di Gregorio.
Il docente di Geologia ambientale ha infatti predisposto uno studio su Nora insieme ai colleghi Andrea Serreli, Claudio Floris, Marco Pusceddu e Pietro Matta per capire cos stia avvenendo - sul versante dell’erosione - nella penisola che ospita da città punico-romana. «Intanto il promontorio roccioso è fortemente minacciato, e lo sono le strutture che si trovano su di esso come, in particolare, il tempio di Escupalio, le terme romane esposte alle mareggiate di libeccio e scirocco. Anche il settore cosiddetto punico è condizionato dalle onde di risalita, e lo è - spiega Felice Di Gregorio - la falesia sotto la torre di Sant’Efisio».
Un’area archeologica vulnerabile, insomma, esposta all’erosione che in questo caso sembra essere un fenomeno essenzialmente naturale e non causata da una diretta umana responsabilità.
Il sindaco Cabasino ha chiesto agli esperti di «formulare le più adeguate proposte per arginare il fenomeno in atto». E il soprintendente Marco Minoia, oltre a denunciare «il rischio concreto che potrebbe produrre effetti irreversibili», ha confermato la necessità «che occorra procedere al tamponamento del rischio dando luogo a un intervento eccezionale utilizzando risorse mirate».
Felice Di Gregorio ha proposto un sistema di monitoraggio che, sfruttando le web cam, possa “spiare” il movimento del mare e l’impatto delle mareggiate sulla costa. «Solo così - spiega lo studioso - si avrà la possibilità di evidenziare le linee guida per un successivo intervento. Di certo bisogna operare, muoversi con estrema oculatezza visto soprattutto il valore di quest’area.
Il fronte di frana che sta insistendo sotto il tempio di Esculapio ha raggiunto l’edificio, per questo il rischio di crollo è più che reale. Da qui la richiesta agli assessorati regionali all’Ambiente e alla Cultura per trovare i fondi necessari. “Somma urgenza”: sta in queste parole la necessità di intervenire, e in fretta, per salvare Nora e i suoi tesori.
«La perdita del tempio di Esculapio priverebbe l’intero sito di una delle principali attrazioni della città punico-romana», spiega Cabasino, che ricorda gli impegni finanziari in atto già predisposti per l’istituzione del Parco archeologico di Nora, Sant’Efisio e dei Quattro mari. Quattrini che non sono però sufficienti per mettere in sicurezza la penisola di Nora.
Così, il sindaco di Pula chiederà un intervento ufficiale della Regione perché si faccia promotore, verso il governo centrale, di una richiesta forte di aiuti economici per combattere l’erosione costiera e salvare la città fondata dai Fenici, passata nelle mani dei Punici e poi ricostruita dai Romani.
A. PI.
 
 
6 - L’Unione Sarda
Prov Ogliastra - Pagina 27
Provincia
Trasversale sarda: c’è il piano di fattibilità
La Giunta provinciale ha approvato e inviato alla Regione il piano di fattibilità relativo alla sistemazione della strada di collegamento tra la statale 389 e la nuova 125, attraverso Gairo Taquisara. Un progetto per il quale l’ente aveva ottenuto dalla Regione un finanziamento di 100mila euro.
Lo studio, realizzato da tecnici interni (gli ingegneri Mauro Foddis ed Enrico Angius, l’architetto Gianvito Usai, con l’ausilio del dottore forestale Maurizio Coda), dallo staff dell’ingegnere Luciano Biggio e dalla geologa Anna Pusceddu, è un passo fondamentale verso il completamento della Trasversale sarda. Il tutto rispettando gli intendimenti emersi nella conferenza sulla viabilità di Seui del 2005, intenti ribaditi nel Piano di riassetto viario redatto dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari che sarà presentato in Consiglio mercoledì 31 marzo.
Un altro passo importante verso il miglioramento della viabilità ogliastrina è stato compiuto nei giorni scorsi, con l’invio alla Regione dello “Studio delle criticità della viabilità in Ogliastra”, redatto dall’ufficio tecnico provinciale e finanziato dalla Regione stessa con 50mila euro.


 
LA NUOVA SARDEGNA

7 - La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
IN BREVE 
UNIVERSITÀ
Domande per il bando Erasmus.
Da ieri gli studenti possono presentare le domanda di candidatura per partecipare ad «Erasmus studio». I posti sono 1.124. La guida per la compilazione delle domande è online, collegandosi al sito www.unica.it, cliccando nella sezione servizi agli studenti. La domanda dovrà essere poi indirizzata a Settore mobilità studentesca, via San Giorgio 12 09124 Cagliari, entro le ore 12 di venerdì 24 Aprile.
 
 
8 - La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Sassari
Università
All’Università sono aperti i termini per le domande di ammissione al primo anno delle Scuole di specializzazione per laureati in Medicina. La domanda (il modulo è disponibile sul sito www.uniss.it/studenti) deve essere indirizzata al magnifico rettore dell’Università degli Studi di Sassari e inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, sulla busta dovrà essere apposta la dicitura: “Domanda di partecipazione al concorso di ammissione alle Scuole di specializzazione mediche”, piazza Università 21, 07100 Sassari. Oppure presentata direttamente all’Ufficio protocollo dell’università in piazza Università 21.
Le domande dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12 del 31 marzo. Il bando di concorso può essere consultato nel sito dell’Università: www.uniss.it/studenti.
 
9 - La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
I geologi prendono le distanze dal piano per l’assetto idrogeologico della giunta Soru 
«Lo studio su Capoterra è del Cinsa» 
CAGLIARI. I geologi non c’entrano con gli svarioni contenuti - per il Corpo Forestale - nel piano di bacino per l’assetto idrogeologico (Pai) di Capoterra, approvato dalla giunta Soru: a elaborare lo studio è stato il Centro interdipartimentale d’ingegneria e scienze ambientali dell’Università di Cagliari (Cinsa), un gruppo di ingegneri.
A sostenerlo in una nota dai toni polemici è il presidente dell’ordine dei geologi sardi Davide Boneddu, che nega con decisione qualsiasi responsabilità dei colleghi sulla perimetrazione delle aree a rischio di alluvione e al contrario lamenta l’esclusione della categoria dalle scelte tecniche e dalle indicazioni contenute nel Pai.
Sostiene Boneddu che «per la purtroppo crescente fragilità del territorio sarebbe stato necessario coinvolgere i geologi, in quanto - è scritto in una nota - la definizione del pericolo e del rischio idraulico non può essere eseguita prescindendo dalle caratteristiche geologiche, morfologiche e idrogeologiche del bacino idrografico di riferimento e in particolare senza l’identificazione della fascia di esondazione geomorfologica e della stima del trasporto solido, meterie queste tutte di competenza del geologo».
I contenuti del Pai sono da circa due mesi all’attenzione della Procura della Repubblica dopo che la relazione del Nucleo investigativo del Corpo Forestale ha messo in evidenza, fra l’altro, come le aree alluvionate il 22 ottobre 2008 non fossero classificate fra quelle a rischio. Nell’ultima perimetrazione delle aree esposte al pericolo di inondazione i terreni lungo il fiume San Girolamo, invasi dalle case private, e la superficie della foce che contiene la lottizzazione ‘Frutti d’Oro due’ non sono compresi. Quelle aree, a leggere il piano, non erano esposte al pericolo di inondazione malgrado fossero uscite gravemente danneggiate dai nubifragi del 1999, del 2003 e del 2004. L’alluvione di ottobre ha dimostrato che gli autori del piano si sbagliavano. Ma ora i geologi respingono qualsiasi responsabilità: a elaborare il Pai sono stati, per volontà della Regione, gli ingegneri del Cinsa. Quindi se ci sono stati errori, come emerge dagli atti d’inchiesta, a commetterli sono stati altri. Errori che sono all’esame dei pm Daniele Caria e Guido Pani, il cui lavoro d’indagine e di ricostruzione dei fatti sembra arrivato ormai alla fase finale. (m.l)
  
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie